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La Lotteria belga chiede controlli più severi alla Predictor

A seguito della positività di Bjorn Leukemans (testosterone), la Loterie Nationale - società che gestisce i giochi di scommesse e d’azzardo in Belgio e che sponsorizza la squadra Predictor con il marchio Lotto - ha chiesto che siano inaspriti i controlli antidoping eseguiti dalla stessa Predictor-Lotto

Tuttobiciweb.it

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JUN - Dibattito sulla categoria a Ponte a Ema

Ponte a Ema (Fi) - giovedì 22 novembre 2007 - Importante incontro-dibattito in programma domani sera venerdì con inizio alle ore 21, al Circolo L’Unione di Ponte a Ema (Firenze), nell’ambito dei festeggiamenti per i 135 anni del Circolo stesso e per l’ottantesimo anniversario della fondazione della società ciclistica Aquila, nella quale debuttò come corridore l’indimenticabile Gino Bartali. Tema del dibattito e della discussione “ L’attività juniores e le prospettive future ”. L’iniziativa è il frutto di una collaborazione tra il Centro Studi della Federazione Ciclistica Italiana della quale è direttore Dario Broccardo, e la stessa Società Sportiva Aquila. All’incontro prenderanno parte rappresentanti della stessa Federciclismo, tecnici e dirigenti sportivi, presidenti di società e direttori sportivi. Tenuto conto dell’importanza del tema all’ordine del giorno, in quanto gli addetti ai lavori hanno spesso discusso sulla categoria juniores e su questa delicata fascia d’età per gli atleti, i promotori del dibattito confidano in una presenza notevole da parte dei vari addetti ai lavori.

Ciclonews.it

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L'Uci rinvia le controanalisi di Iban Mayo ai primi di dicembre

L'Unione ciclistica internazionale ha deciso di rinviare le controanalisi di Iban Mayo alla prima settimana di dicembre. Previsto per ieri, il controllo è stato spostato perchè l'informativa del test è arrivata senza il margine di tempo sufficiente. L'Uci lo ha comunicato l'altro ieri al corridore e ai suoi rappresentati legali con un comunicato in cui è stata indicata la settimana «tra il 4 e il 6 dicembre» per l'inizio delle controanalisi del campione B di Mayo. L'ex corridore della Saunier Duval-Prodir è risultato positivo all'Epo a seguito al controllo realizzato lo scorso 24 luglio, giornata di riposo al Tour de France.

Tuttobiciweb.it

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Flaminia Bossini, parola al diesse Podenzana

A pochi giorni dal primo raduno stagionale, in programma dal 6 al 13 dicembre presso l’Hotel Pino al Mare di Santa Severa (RM), il diesse Massimo Podenzana giudica i sei corridori già in organico nel 2007 e confermati per la prossima stagione nel Team Ceramica Flaminia—Bossini Docce: “Si tratta di uomini forti e corridori di spessore; il frutto del lavoro dei primi tre anni di attività della squadra" ha dichiarato Podenzana che poi ha analizzato uno ad uno i sei corridori confermati. "L’ucraino Wladimir Duma è un elemento importantissimo per la squadra. La sua lunga esperienza lo rende indispensabile in moltissime occasioni. E’ un uomo che si sacrifica ed è sempre attento in ogni circostanza. Una sicurezza, insomma”.

Sul polacco Hubert Krys, Podenzana dice: “Sta maturando velocemente e il suo rendimento è in costante crescita. Ha lavorato molto e credo che nel 2008 lo vedremo spesso protagonista sui percorsi molto impegnativi. Le salite saranno il suo terreno di gara ideale”.

Quindi Antonio D’Aniello, ben piazzato al campionato italiano: “E’ un buon corridore che può cogliere risultati importanti. Ha talento anche se il suo rendimento è un po’ discontinuo. Nel 2008 mi aspetto che si programmi meglio. E’ molto intelligente in corsa ed ha in sé i valori del corridore che può emergere. Credo che nel 2008 saprà mettere in mostra le doti che gli riconosco”.

E’ il turno di Mikhaylo Khalilov: “Che dire di lui se non che è stato molto sfortunato. Ha ottenuto tantissimi piazzamenti e nessuna vittoria. Io sono convinto che se si sblocca riuscirà ad ottenere parecchi successi. E’ costante, presente in ogni circostanza e quest’anno ha finito la stagione in ulteriore crescita. Ha un talento naturale e un potenziale che lo rendono certamente uno dei migliori in assoluto. Ha davanti a sé diverse stagioni in cui può recitare un ruolo molto importante”.

Tocca ora ad Adriano Angeloni, che nel 2007 si è sbloccato con il successo al Giro del Medio Brenta: “Angeloni deve credere di più nelle sue qualità. Ha le caratteristiche per poter emergere su certi terreni. Quando ha la condizione va forte; deve solo maturare ancora alcuni aspetti agonistici e deve curare meglio la preparazione. Quest’anno lo aspettiamo più spesso nel vivo della competizione; è stato campione italiano e deve onorare meglio la maglia tricolore conquistata tra i giovani”.

Infine il campione polacco Tomasz Marczynski: “In due anni ha mostrato le sue potenzialità. E’ un corridore serio che si pone degli obiettivi

ambiziosi. Matura velocemente; non ha ancora 24 anni ed è già campion nazionale. Con il tempo farà belle cose visto che è un ottimo passista scalatore. Noi del Team Ceramica Flaminia - Bossini Docce puntiamo molto su di lui nel corso dell’anno. Sta ultimando gli studi all’Università di Cracovia e quindi sta gettando le basi per il suo futuro”.

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La Presolana si prepara ad accogliere il Giro d'Italia

E' ufficiale: il prossimo Giro d'Italia farà tappa nella provincia bergamasca con un transito ai piedi della Presolana e arrivo al Monte Pora, e ripartirà il giorno successivo da Rovetta.

Al termine del sopralluogo di questa mattina che RCS Sport, in collaborazione con Promoeventi Sport, ha tenuto lungo le strade dell'alta Val Seriana, sono emerse maggiori informazioni sulle tappe bergamasche del Giro d'Italia edizione numero 91.

Nella terzultima frazione di venerdì 30 maggio, i "girini" entreranno nella provincia orobica attraverso il Passo della Presolana, lo stesso che nel 2004 fu teatro di una delle più spettacolari frazioni nella storia del Giro d'Italia degli ultimi anni. Una volta valicati i 1297 metri del Passo scenderanno fino a Rovetta per affrontare l'ultima ascesa prima del traguardo, il Monte Pora. Una salita "non impossibile" come i ciclisti bergamaschi sanno molto bene: da Dorga sono 7,6 chilometri per una pendenza media inferiore al 10%. Tuttavia l'arrivo al Monte Pora potrebbe creare qualche problema, soprattutto se prima si è dovuto superare il Passo della Presolana che verrà affrontato, dopo il transito in tutti i comuni della Valle di Scalve, da località Castello: una ascesa di soli 5 chilometri ma con punte del 14% di pendenza.

Ma non è finita, perché il giorno successivo, sabato 31 maggio, il Giro riprenderà con partenza da Rovetta per un'altra tappa di montagna, sulla quale gli organizzatori mantengono il consueto riserbo.

La giornata del sopralluogo è iniziata nella sala consiliare del Comune di Castione della Presolana, dove il primo cittadino Vittorio Vanzan e il suo collega Mauro Marinoni, sindaco di Rovetta, hanno dato il benvenuto alla numerosa delegazione guidata da Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia con al proprio fianco numerosi personaggi noti del mondo delle due ruote, quali Italo Zilioli, Stefano Allocchio e Allessandro Giannelli, impegnati nello staff RCS Sport.

Numerosi anche gli ex professionisti su strada bergamaschi chiamati nell'organizzazione del Comitato Tappa coordinato da Promoeventi Sport: dal presidente onorario Felice Gimondi a Mirco Gualdi (presente questa mattina), da Ivan Gotti a Paolo Lanfranchi passando da Attilio Rota.

Ora che la macchina organizzativa di Giovanni Bettineschi, presidente di Promoeventi Sport, è lanciata verso il 30 e 31 maggio, tutto è rimandato alla presentazione ufficiale del primo dicembre a Milano: per l'occasione i tifosi orobici, e non solo, conosceranno i dettagli delle tappe bergamasche.

Tuttobiciweb.it

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Magni fa parlare il museo

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Oggi al museo del ciclismo del Ghisallo aprirà una serie di incontri sulla storia del ciclismo. Sarnno gli stessi protagonisti a raccontarla, attraverso le loro esperienze. Comincerà il Leone delle Fiandre, poi Bugno, Baldini, Ballerini, Castellano e Albé

Fiorenzo Magni presidente del museo del Ghisallo. Bettini

Fiorenzo Magni presidente del museo del Ghisallo. Bettini

MILANO, 24 novembre 2007 - La prima gliela regalò il suo babbo: "Era una bici da passeggio. Avevo 13 anni e non ci sapevo neanche andare. Tolsi parafango e carter per renderla più simile a una bici da corsa, ma mi rimase il manubrio con i freni a bacchetta". Fiorenzo Magni inaugurerà così, con un ricordo degli anni Trenta, un ciclo di incontri al Museo del ciclismo, alla Madonna del Ghisallo (Como), oggi dalle 15 alle 17 (ingresso all’incontro e al museo: 5 euro). "Le abbiamo battezzate "Storie di ciclismo" - spiega Magni, che il 7 dicembre compirà 87 anni - e saranno raccontate proprio dai protagonisti". Dopo il Leone delle Fiandre, toccherà a Gianni Bugno (I miei campionati del mondo, 15 dicembre), Ercole Baldini (Il mio record dell’ora, 12 gennaio), Franco Ballerini (Dalla Roubaix alla Nazionale, 26 gennaio), Carmine Castellano (Vent’anni di organizzazione del Giro d’Italia, 9 febbraio) e Floriano Albé (Nell’officina del Gigante: Giannino Albé costruttore di biciclette a Legnano nel ’900, 23 febbraio). "I musei - spiega Magni - non devono essere solo luoghi dedicati alla memoria, ma laboratori di idee e dialoghi. Per questo ospitiamo affettuosi confronti con testimoni e personalità del ciclismo. Comincio io per dovere di ospitalità. Non ho preparato una relazione, ma una serie di argomenti, anche attuali, come la lotta fra ProTour e grandi Giri. Il ciclismo, che pure in Italia è lo sport più popolare, praticato e vincente dopo il calcio, deve rivalorizzare il suo patrimonio di vita e cultura. E noi cerchiamo di dare un contributo".

Gazzetta.it

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Giovedì a Formigine incontro con Ballerini, Bettini e Riccò

Grande appuntamento a Formigine, in provincia di Modena: giovedì sera alle ore 20,45 infatti, è in programma un incontro dibattito dal titolo «Ciclismo: sport, passione, business». A discuterne con gli appassionati saranno il commissario tecnico della nazionale italiana Franco Ballerini, il campione olimpico e mondiale Paolo Bettini e l'idolo di casa Riccardo Riccò, talento emergente del ciclismo italiano. All'incontro prenderanno parte anche il direttore sportivo della Predictor Lotto Roberto Damiani ed il direttore di tuttoBICI Pier Augusto Stagi.

Tuttobiciweb.it

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DOPING - Sinkewitz: «Epo ai Mondiali del 2000, la Germania sapeva. Doping sistematico anche alla Mapei»

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Il tedesco Patrick Sinkewitz

Berlino (Germania) - sabato 24 novembre 2007 - Nuove sconcertanti rivelazioni del tedesco Patrick Sinkewitz, squalificato per un anno dopo la positività a testosterone riscontrata nello scorso mese di giugno. In un'intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung, Sinkewitz ha ammesso di aver fatto ricorso al doping prima dei Mondiali del 2000 e che la federazione tedesca ne era al corrente.

"Ho iniziato a interessarmi al doping nel 2000: sapevo che nell'ambiente l'Epo esisteva ed era diffuso. Mi sono informato con diverse persone, tra cui l'allenatore della squadra tedesca Peter Weibel - ha raccontato Sinkewitz -. Lui non mi ha direttamente consigliato di ricorrere all'Epo, ma certamente non me l'ha sconsigliato".

Il tedesco, che aveva già denunciato l'ampio ricorso al doping all'interno della T-Mobile, ha anche assicurato che “il doping era sistematico” anche alla Mapei, squadra con cui ha iniziato la carriera.

Ciclonews.it

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PROF - Garzelli guarda al 2008: «Obiettivo Giro e Mondiali sulle mie strade»

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Il varesino Stefano Garzelli

Varese - sabato 24 novembre 2007 - “Il Giro d'Italia sarà l'obiettivo principale del mio 2008. Sarebbe fantastico riprovare l'emozione della vittoria finale a otto anni dal mio successo in rosa”: Stefano Garzelli coltiva un'ambizione importante per quella che sarà probabilmente l'ultima stagione della sua carriera.

“Il prossimo primo dicembre si conoscerà ufficialmente il percorso del Giro ma le indiscrezioni già confermano che le difficoltà, in salita e a cronometro, come al solito non mancheranno” ha aggiunto il leader varesino dell'Acqua&Sapone-Mokambo, professionista dal 1997.

“In carriera ho colto i risultati migliori nelle corse a tappe di tre settimane - ha aggiunto Garzelli, 34 anni - Lo scorso maggio mi sono imposto nelle tappe rosa di Bergamo e Lienz: avrà ancora tante motivazioni e se migliorer. le capacit. di recupero potr. lottare ai vertici della

graduatoria¯.

Il vincitore del Giro 2000 ha poi ribadito che non parteciperà al Tour de France – “la corsa rosa è già abbastanza per me - ha sottolineato - per poi dedicarsi a fondo in estate alla preparazione del mondiale in linea di Varese. “Una prova iridata disegnata sulle strade di casa, su cui mi alleno quasi quotidianamente, rappresenta una chance imperdibile a fine carriera. Le due salite che punteggiano il percorso sono adatte a me e opereranno una notevole selezione” ha concluso Garzelli che per il suo futuro da ex-corridore sogna un ruolo di commentatore tecnico televisivo del ciclismo.

Ciclonews.it

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CROSS - CdM: Nys impredibile a Koksijde, Franzoi out per una caduta

Koksijde (Bel) - sabato 24 novembre 2007 - Sven Nys continua a macinare vittoria con regolarità mostruosa. Dopo aver centrato i traguardi di Hasselt e Gavere-Asper in settimana, ha fatto sua anche la quarta prova di Coppa a Koksijde, incrementando così il suo vantaggio nel challenge iridato. I rivali non sembrano però molto lontani dal Cannibale. L’iridato Erwin Vervecken e il giovane rampante Lars Boom non hanno mollato le sue ruote fino a pochi metri dal traguardo.

Sfortunata la gara di Enrico Franzoi, costretto al ritiro da una rovinosa caduta subito dopo la partenza. Molta paura, ma nessuna seria conseguenza, tanto che domani gareggerà nella quarta prova del Supersprestge.

Valida la prestazione di Marco Aurelio Fontana, che dopo la vittoria di Verbania continua a crescere avvicinandosi alla forma migliore. Oggi si è piazzato al 16° posto a 2’34” dal vincitore.

Se la gara maschile ha proposto il solito duello tra belgi e olandesi, quella femminile ha offerto la rivincita di Daphny van den Brand sulla statunitense Katie Compton, costretta alla resa per 7”. Sul terzo gradino del podio la francese Salvetat a 10”. Prima delle azzurre Daniela Bresciani, 28^ a 5’33”.

UOMINI ELITE: 1. Sven Nys (Bel, Rabobank) in 1h07’37”; 2 Erwin Vervecken (Bel, Fidea Cycling Team) a 4”; 3. Lars Boom (Ola, Rabobank); 4. Klaas Vantornout (Bel, Fidea Cycling Team) a 11”; 5. Bart Wellens (Bel, Fidea) a 21”; 6. Richard Groenendaal (Ola, AA Sport Drinks) a 23”; 7. Sven Vanthourenhout (Bel, Sunweb Pro Job) a 29”; 8. Bart Aernouts (Bel, Rabobank) a 41”; 9. Wilant Van Gils (Ola, ZZPR.nl) a 46”; 10. Gerben De Knegt (Ola, Rabobank) a 1’02”.

Così gli azzurri: 16. Marco Aurelio Fontana (Selle Italia Guerciotti) a 2’34”; 31. Marco Bianco (L’Arcobaleno Carraro) a 6’28”; 33. Rafael Visinelli (Forestale) a 6’33”. Ritirato Enrico Franzoi (Ita, Lampre-Fondital).

DONNE ELITE: 1. Daphny van den Brand (Ola, ZZPR.nl) in 41’32”; 2. Katie Compton (Usa, Spike Shooter) a 7”; 3. Maryline Salvetat (Fra, VSLL Castres) a 10”; 4. Reza Hormes-Ravenstijn (Ola, ZZPR.nl) a 40”; 5. Helen Wyman (Gbr, Global Racing Team) a 42”; 6. Stephanie Pohl (Ger, Team Getränke-Hoffmann); 7. Sanne Cant (Bel, Selle Italia Guerciotti) a 1’04”; 8. Arenda Grimberg (Ola, Team Ton van Bemmelen Sports OdySis) a 1’24”; 9. Pavla Havlikova (Cze, Kooperativa SG Jablonec) a 1’42”; 10. Mirjam Melchers-Van Poppel (Ola, Team Flexpoint) a 1’52”

Così le azzurre: 28. Daniela Bresciani (Team Colnago-Arrighini) a 5’33”; 31. Veronica Alessio (Team Desenzanese) a 5’57”; 32. Vania Rossi (Selle Italia-Guerciotti) a 6’32”.

Ciclonews.it

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Zomegnan: «Frattura con l'Uci rischia di essere insanabile»

«La frattura sul circuito ProTour tra l'Uci e gli organizzatori dei grandi Giri rischia di essere insanabile». E' quanto ha affermato oggi Angelo Zomegnan, direttore del Giro d'Italia, nel corso dei

lavori del convengo dell'Adis-pro, l'Associazione italiana direttore sportivi, nel convento di S.Lucia alla Castellina di Sesto

Fiorentino (Firenze) che domani verra' proclamato 'Centro spirituale' della Federazione italiana ciclismo.

La frattura si sta consumando su questioni legate a lotta al doping, scelta dei giudici di gara e sistema delle licenze. Le corse dei grandi organizzatori Rcs Sport, Aso e Unipublic (Giro, Tour, Vuelta,

Sanremo, Lombardia, Parigi-Nizza, Tirreno- Adriatico, Freccia Vallone, Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Parigi-Tours), ora rischiano di passare dal calendario internazionale Uci a quello nazionale delle Federazioni dei Paesi che le ospitano: Italia, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Austria.

«Abbiamo già inviato due lettere ai team - ha aggiunto Zomegnan - per chiedere loro cosa ne pensano e ci hanno risposto dimostrando ottime intenzioni. Ora attendiamo la lista dei corridori che vorranno

iscrivere alle nostre corse nel 2008 e decideremo».

Le Federazioni, intanto, sono gia' al lavoro per i dettagli tecnici delle corse da organizzare il prossimo anno come l'anti-doping e la scelta dei giudici di gara. Per il doping si fa strada l'ipotesi

di affidarsi alla Wada, l'agenzia mondiale.

Tuttobiciweb.it

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Pierfelici, ma non troppo

Il marchigiano, rivelazione della Coppi & Bartali, è in attesa di una convocazione: "Mi sono sempre allenato come se dovessi correre. Ma il contratto per il 2008 non ce l’ho, e mi viene un nervoso, e un magone, che metà basta"

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Luca Pierfelici, 24 anni, sul podio della Coppi e Bartali. Sirotti

MILANO, 24 novembre 2007 - Alla Coppi & Bartali avrebbero dovuto mettere un fiocco azzurro: durante quella settimana era nato un corridore. Aveva 23 anni, disputava la sua seconda stagione da professionista, e per i giornalisti - sottoscritto compreso - era solo un nome e cognome, se non addirittura tre nomi: Luca Pierfelici. Invece...

- Com’è andata?

"Prima semitappa, diluvio universale, fuga a tre, spendo tanto, spendo tutto, vince Alessandro Bertolini, io terzo. Migliore piazzamento della carriera. Seconda semitappa, cronosquadre, ci diamo dentro, secondo in classifica dietro al russo Brutt. Il giorno dopo c’è la tappa di Faenza: vince Scarponi, io nel secondo gruppetto, all’arrivo neanche mi fermo, proseguo per il pullman e la doccia. Mi chiamano per radio: "Hai la maglia, vieni sul podio". Non ci credo, "mi state prendendo in giro" gli dico".

- Poi?

"Difendo la maglia con i denti. Ultima tappa: in programma una salita da ripetere tre volte. La sera prima vado a vederla in macchina: impressionante. Mi dico: altro che tenere la maglia, qui ci muoio. Per farla breve: primo Riccò, secondo Scarponi, e nel gruppetto inseguitore ci sono anch’io. Classifica finale: Scarponi vince la classifica, io terzo".

- Bravo, no?

"E pensare che non dovevo neanche correrla, sono stato inserito in squadra solo all’ultimo momento. Comunque, si va avanti. Alla Settimana Lombarda faccio 3° nella tappa più dura e quarto nella generale a 2" dal secondo posto. Al Memorial Pantani sono nono, al Toscana e a Larciano finisco con i primi, salto il Giro d’Italia perché la squadra non è invitata, al Giro di Slovenia mi piazzo nella seconda tappa, sono 7° o 8° in classifica quando, a due giorni dalla fine, mi assale una febbre da cavallo e devo ritirarmi. Poi corro il campionato italiano: cado e abbandono. E’ l’ultima corsa della mia stagione".

- Perché?

"Squadra fermata per inadempienze contrattuali. Sponsor che non pagano, corridori che non guadagnano. Beghe legali. Sono uno dei pochi che non ha fatto causa alla squadra sperando che, alla fine, la situazione potesse risolversi e io tornare a correre. Invece niente. Nel 2007 ho ricevuto due stipendi dalla squadra e quattro per la fideiussione bancaria. Stop".

- E adesso?

"Mi sono sempre allenato come se dovessi correre. Ma il contratto per il 2008 non ce l’ho, e mi viene un nervoso, e un magone, che metà basta. Il procuratore mi dice di stare tranquillo, ma i giorni passano, il nervoso cresce, e il magone pure».

- Questo mondo le piace così tanto?

"E’ il mio mondo. Ho cominciato ad andare in bici a 5 anni, e ho fatto tutte le categorie fino al professionismo. Lei non ha idea di che cosa significhi mettersi il numero, andare alla partenza, arrivare agli ultimi chilometri con i primi e avere la possibilità di giocarsela. Non ha idea di quanto sia bello capire di poter fare questo mestiere. Lei non ha neanche l’idea di cosa voglia dire raggiungere i propri limiti e poi, quasi miracolosamente, superarli, o spingerli più in là, recuperando forze nascoste ed energie ignote".

- Il bello del ciclismo?

"Sport di fatica. Alla gente piace la fatica, piace vedere i corridori a 2 centimetri di distanza, piace incitare i primi e anche gli ultimi. Vede, i calciatori se la tirano, i corridori no, sono persone di strada. Con i corridori ci puoi sempre parlare: alla partenza, all’arrivo, alla doccia. Li prendi dove ti pare".

- E il bello delle corse?

"Sono battaglie, a volte guerre. Lo sono anche le corse minori. Perché se un campione partecipa per allenarsi, gli altri, come me, corrono per dimostrare di essere corridori. Dopo la Coppi & Bartali volevo provare di non essere solo un fuoco di paglia, ma almeno un falò, se non proprio un incendio. E allora dai sempre il massimo".

- Ora che cosa fa?

"Tre volte la settimana vado in palestra - potenziamento delle gambe, addominali e stretching a volontà - e subito dopo in bici, altre tre volte la settimana in bici, magari una volta, soprattutto se piove, vado in piscina. Di questi tempi in bici non forzo: non vado a cercare le salite, faccio solo quelle che vengono a cercare me. Da queste parti ce ne sono di dure e durissime. Come il Cippo. Sta sopra il Carpegna. E’ una mulattiera, con due o tre chilometri al 20 per cento, asfalto ma vecchio, rugoso, crepato. Un calvario. Ogni tornante è come il capitolo di un romanzo. Lassù ci andava Pantani".

- E nel tempo libero?

"Me ne rimane poco. Riposo, sto in famiglia, guardo qualche film, esco con la mia ragazza, poi navigo su Internet, clicco sui siti del ciclismo, leggo tutto, e soprattutto cerco novità del ciclomercato. Sogno di leggerci il mio nome".

Gazzetta.it

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Quacuno sa qualcosa di Iban Mayo? Avevano detto che le controanalisi avevano dato esito negativo e quindi era di fatto libero di correre già da gennaio ma la voce non era stata confermata... :wink:

L'Uci rinvia le controanalisi di Iban Mayo ai primi di dicembre

L'Unione ciclistica internazionale ha deciso di rinviare le controanalisi di Iban Mayo alla prima settimana di dicembre. Previsto per ieri, il controllo è stato spostato perchè l'informativa del test è arrivata senza il margine di tempo sufficiente. L'Uci lo ha comunicato l'altro ieri al corridore e ai suoi rappresentati legali con un comunicato in cui è stata indicata la settimana «tra il 4 e il 6 dicembre» per l'inizio delle controanalisi del campione B di Mayo. L'ex corridore della Saunier Duval-Prodir è risultato positivo all'Epo a seguito al controllo realizzato lo scorso 24 luglio, giornata di riposo al Tour de France.

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Il marchigiano, rivelazione della Coppi & Bartali, è in attesa di una convocazione: "Mi sono sempre allenato come se dovessi correre. Ma il contratto per il 2008 non ce l’ho, e mi viene un nervoso, e un magone, che metà basta"

qualcuno può spiegarmi che significa questa frase?

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Bettini: «Bisogna riscrivere le regole, io sto con la storia»

«Bisogna riscrivere le regole perché il ciclismo è cambiato». E' quanto affermato dal campione del mondo Paolo Bettini a margine dell'inaugurazione, oggi a Sesto Fiorentino, del centro spirituale

della Federciclismo nel convento carmelitano di Santa Lucia alla Castellina.

«Chi ha sbagliato - ha aggiunto Bettini - deve scontare la sua pena ma si deve fare chiarezza. Si devono riscrivere le regole senza produrre tante carte che poi finiscono per essere inutili e restare in un cassetto. Nei mesi invernali, anziché stare a litigare bisognerebbe lavorare insieme per avere nuove regole sapendo che dopo un po' si risale in bicicletta e la stagione riparte».

E sulla polemica tra Uci e gli organizzatori dei grandi Giri?

«Con ProTour o senza ProTour a me sembra che manchi professionalità. Da che parte sto? Io sto con il ciclismo e con la sua storia e la storia non si può declassare. Pensare che grandi corse come Giro, Lombardia, Fiandre o Roubaix contino meno di ultime nate non è possibile: è come affermare che la storia non sia mai esistita. Io sto con la storia».

Con riferimento, infine, alla prossima stagione che potrebbe essere segnata proprio dalla frattura tra Uci e Federazioni nazionali di Italia, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Austria, con l'organismo internazionale che potrebbe chiedere al Cio di escluderle dalle Olimpiadi se non aderiranno al circuito ProTour, Bettini ha concluso: «Nel 2008 punto a rivincere Mondiale e Olimpiadi e qualunque cosa accada io mi preparerò al meglio per correre le Olimpiadi. Mi auguro, come tutti gli appassionati, che sia un anno di ciclismo pedalato. Ma il prossimo anno comincero' anche a guardarmi allo specchio pensando che forse sarà il mio ultimo anno di attività agonistica. Sono su una bicicletta e corro da quando avevo 7 anni. Il

ciclismo è la mia seconda famiglia».

Tuttobiciweb.it

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Parla Santuccione: «Il doping? Io ho fatto solo del bene»

Carlo Santuccione rompe il silenzio dopo la richiesta di “inibizione a vita” avanzata dalla Procura Antidoping del Coni di Roma. Il medico di Cepagatti finito nell’inchiesta Oil for drug – e già squalificato dalla Federazione dal 1995 al 2000 per aver somministrato sostanze dopanti – rischia di non poter più frequentare in Italia gli impianti sportivi se il Gui, il giudice di ultima istanza, che dovrà giudicarlo, dovesse accogliere la richiesta del Procuratore Ettore Torri. Il dottor Stantuccione si proclama «innocente» e si considera un professionista «onesto» perché, dice, dai suoi clienti – ciclisti e atleti professionisti di fama internazionale – non ha mai percepito alcuna parcella per prestazioni mediche.

Santuccione, perché il procuratore Ettore Torri ha chiesto l’inibizione a vita per lei?

«Non lo so. E’ allucinante e sono sconvolto. Nella mia vita ho fatto solo del bene. Torri non lo conosco, e vorrei tanto sapere perché ce l’abbia con me. Mi piacerebbe incontrarlo, sono disponibile a parlare con lui e chiarire la mia posizione. Mi stanno paragonando a un teppista che la domenica va allo stadio a distruggere strutture sportive e fomentare violenza».

Il 2 agosto scorso la Procura però l’aveva convocata. Ma lei non si è presentato. Perché?

«I miei avvocati mi hanno sconsigliato di fornire dichiarazioni sulla vicenda perché, è bene precisarlo, la Procura di Roma non ha ancora chiesto il mio rinvio a giudizio per l’inchiesta “Oil for drug” in cui mi accusano di aver somministrato doping. Tuttavia, non voglio essere additato come un medico che somministra sostanze dopanti, mi opporrò in ogni sede».

Come mai è finito nell’inchiesta penale “Oil for drug”?

«Il problema risale a molti anni fa. Io ho fatto il medico ospedaliero e ora sono medico di base. Ho sempre avuto una passione: il ciclismo. Più che il medico sportivo, ho fatto il “medico dei ciclisti” per hobby, e non ho mai preso soldi dagli sportivi. Solo agli amatori, per una visita, prima che chiudessi con questa assistenza, percepivo venti o quaranta mila lire. Non mi sono arricchito e gli inquirenti che indagano lo sanno bene. Ero talmente innamorato del ciclismo che a mio padre, per la laurea in medicina, chiesi in regalo una bicicletta. Quando ho iniziato a seguire i ciclisti, quelli professionisti, e sempre come seconda attività, ho attirato le invidie di qualcuno perché i miei ciclisti, come Andrea Collinelli, hanno iniziato a vincere manifestazioni importanti. I maliziosi hanno pensato che io dopassi i corridori».

Nel 1995, poi, fu squalificato per doping. E’ così, no?

«Un dilettante fu trovato positivo a un controllo antidoping e disse che il farmaco gli fu prescritto dal sottoscritto, nonostante la ricetta fosse stata firmata da un altro medico. Tutto falso. La commissione antidoping credette al corridore. Fui squalificato, io non mi opposi perché non mi era stato notificato il provvedimento (pubblicato invece sull’organo ufficiale Tutto Ciclismo, ndr), e da quel momento sono iniziati i miei guai; ogni atleta che veniva da me, quindi, era considerato un dopato».

Danilo Di Luca e Giuseppe Gibilisco stanno pagando per averla frequentata in passato. Lei che cosa ne pensa?

«Danilo non lo seguo da anni. Abbiamo chiuso ogni rapporto per evitare sospetti dopo la vicenda del ’95. Per me Di Luca è come un figlio, l’ho sempre amato e seguito, e prima di ogni appuntamento importante io trascorro una notte insonne per l’emozione. Da lui, però, mi sarei aspettato un comportamento diverso nei miei confronti; lo stesso Gibilisco o Collinelli, pur rinunciando alla mia assistenza, ma come uomini, hanno continuato ad essermi vicino. Danilo si è fatto condizionare, io lo capisco perché è stato punito severamente».

Come ha conosciuto Giuseppe Gibilisco?

«Si è avvicinato al mio studio grazie a un ciclista dilettante del suo paese che seguivo. Ho diagnosticato la sua patologia e dopo essersi operato qui in Abruzzo, a Villa Pini, operazione alla quale ho assistito personalmente, Gibilisco è tornato a vincere e ha ottenuto risultati importanti. Come vede, ho dato tanto allo sport e al ciclismo, ma ho ricevuto zero. Il movimento ciclistico abruzzese avrebbe dovuto insorgere all’unisino contro chi mi linciava. Negli ultimi trent’anni gli esponenti del nostro movimento, a partire dai vertici della federazione regionale o ex corridori, hanno avuto benefici da me. Oggi mi hanno abbandonato».

Secondo lei perché gli atleti ricorrono al doping?

«Tutti, in generale, ricorrono all’uso di sostanze dopanti dove ci sono interessi finanziari. Tuttavia, il ciclismo è uno sport in cui ci sono pochi interessi. In questo sport, però, se non ti alleni o non hai una condotta di vita genuina, non diventerai mai un campione. Il doping non serve a nulla. Con questi scandali diamo solo un’immagine distorta ai giovani».

C’è più consumo di stanze dopanti nel mondo professionistico o in quello amatoriale?

«Secondo le mie esperienze, dove ci sono meno controlli c’è più uso di sostanze dopanti, quindi nel mondo amatoriale per logicità si fa ricorso alle famose scorciatoie».

I cicloamatori le hanno mai chiesto sostanze dopanti?

«Ho solo fornito informazioni scientifiche sui farmaci, non ho mai prescritto sostanze. Oggi è possibile acquistare medicine ovunque: basta consultare internet o leggere i quotidiani sportivi che parlano di doping, per esempio, è ottenere così informazioni necessarie al loro uso».

E il suo futuro?

«Scrivere un libro».

da «Il Centro» del 25 novembre 2007 a firma Gilberto Petrucci

CHI E' CARLO SANTUCCIONE:

Il dottor Carlo Santuccione nasce il 23 ottobre del 1947. Appassionato di ciclismo sin dall'infanzia, dopo gli studi superiori, si iscrive all'università di Roma e si laurea in medicina nel 1973. La sua carriera di medico inizia prima come chirurgo all'ospedale San Massimo di Penne e poi come medico di famiglia a Cepagatti. Oltre alle due ruote, Carlo Santuccione, sposato e padre di due figli, è appassionato di politica: è stato consigliere provinciale di Alleanza Nazionale e assessore all'urbanistica e sport nel Comune di Cepagatti. Qualche settimana fa, però, si è dimesso, decretando, insieme ad altri consiglieri comunali, lo scioglimento del consiglio comunale.

Come medico sportivo ha seguito molti campioni del ciclismo, dilettanti e professionisti, che hanno utilizzato il suo programma personalizzato di allenamento basato sulla correzione fisica in bicicletta; l'esordio nel mondo dello sport, come medico, avviene agli inizi degli anni '80. E' squalificato per doping dal '95 al 2000 e nel 2004 viene coinvolto nell'inchiesta penale denominata "Oil for drug". La Procura di Roma non ha ancora emesso il rinvio a giudizio nei suoi confronti. Ha chiesto sino a dicembre la proroga delle indagini. E' difeso dagli avvocati Michele Coppi di Roma e Medoro Pilotti di Pescara (gi.pe.)

Tuttobiciweb.it

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Gand, Keisse e Bartko vincono la Sei Giorni

Ti aspetti la classica conclusione con la volata finale e invece... Invece l'idolo di casa Ilio Keisse ed il tedesco Robert Bartko hanno sorpreso tutti andando a vincere la Sei Giorni di Gand con un giro di vantaggio sugli avversari più temibili, vale a dire gli svizzeri Risi e Marvulli che non sono riusciti a recuperare il terreno perduto in un finale davvero scoppiettante. Marco Villa, unico italiano in gara, ha chiuso al quarto posto in coppia con il belga De Ketele. La stagione delle Sei Giorni ripartirà da Maastricht il 17 dicembre: intanto mercoledì a Zurigo verrà presentata la Sei Giorni che si correrà tra Natale e Capodanno.

La classifica

1 Iljo Keisse (BEL) – Robert Bartko (GER), 402 p.

a un giro

2 Bruno Risi – Franco Marvilli (SUI) 407 p.

3 Danny Stam – Robert Slippens (NED), 317 p.

a otto giri

4 Kenny de Ketele (BEL) – Marco Villa (ITA), 244 p.

5 Andreas Beikirch – Erik Mohs (GER), 216 p.

a quindici giri

6 Tim Mertens (BEL) – Andreas Müller (GER), 136 p.

a ventiquattro giri

7 Luke Roberts (AUS) – Marc Hester (DEN), 203 p.

a ventisei giri

8 Dmitri de Fauw (BEL) – Alexander Aeschbach (SUI), 285 p.

a trentatré giri

9 Petr Lazar – Alois Kankovsky (CZE), 178 p.

a trentanove giri

10 Bradley Wiggins – Mark Cavendish (GBR), 172 p.

a quaraantasei giri

11 Nicky Cocquyt – Steven de Neef (BEL), 109 p.

a quarantotto giri

12 Wim Stroetinga – Matthé Pronk (NED), 136 p.

a ottantadue giri

13 Steve Schets – Ingmar De Poortere (BEL), 140 p.

Tuttobiciweb.it

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Astana svizzera o americana? Per ora pagano i corridori

La denuncia arriva dal Belgio e porta la firma di Iouri Abakoumov, corridore di nazionalità belga che quest'anno ha vestito la maglia della Astana.

«Dal mese di settembre - ha detto Abakoumov al quotidiano la Derniere Heure - non riceviamo lo stipendio. Marc Biver, manager della Astana "svizzera" 2007, ci ha detto che gli sponsor kazaki devono versare ancora una parte del finanziamento, pari a 2,5 milioni di euro, ma da qualche settimana non riesco più a parlare con lui. E lo stesso mi accade anche con Bruyneel, manager della Astana "statunitense" 2008: nemmeno lui mi risponde. Eppure io con la Astana ho un contratto firmato anche per la prossima stagione. Il mio futuro? Spero che nelle prossime settimane qualcosa si muova».

Non si tratta di una questione personale, visto che al momento unendo le forze delle due Astana (quella svizzera gestirà la società fino al 31 dicembre, quella statunitense subentreerà dal 1° gennaio) i corridori con un contratto sono 33 quando una squadra di ProTour al massimo ne può avere 30. E sempre ammesso che del ProTour l'Astana continuio a far parte, visto che a riguardo l'Uci non si è ancora pronunciata e probabilmente intende attendere fino al 15 dicembre, data limite per depositare i contratti dei corridori. Una magagna in più da risolvere, tra le tante, per il governo mondiale del ciclismo.

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Lo statunitense Raisin non tornerà più a correre

Il giovane statunitense Saul Raisin non tornerà più a correre. I medici, infatti, gli hanno sconsigliato di riprendere l'attività dopo il terribile incidente che lo aveva visto vittima al Circuit de la Sarthe 2006, quando aveva picchiato violentemente la testa ed era stato a lungo in coma.

«Mi hanno detto che i rischi sarebbero troppo alti in caso di una nuova caduta. Non è un verdetto facile da accettare, dopo una vita intera dedicata alle corse, ma non posso fare altro» ha dichiarato Raisin, finora tesserato per la Crédit Agricole che non lo ha mai lasciato solo in tutto il lungo cammino di riabilitazione.

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La grande festa di Giovanni Visconti

Splendida cena sabato sera a Villa Rospigliosi (Lamporecchio) per il

Campione Italiano professionisti Giovanni Visconti. Tanti giornalisti,

imprenditori, manager e tifosi per festeggiare il marine, puntando già

l’occhio al 2008.

Cornice Rinascimentale, tavoli bianchi conditi da candele tricolori, 160 ospiti in festa per una sola star: Giovanni Visconti. A Villa Rospigliosi il Fans Club del Campione d’Italia di ciclismo ha festeggiato con una splendida cena la chiusura della stagione 2007, primo baluardo di una carriera prosperosa che tutti i conviviali hanno pregustato sabato sera. A festeggiare Giovanni, tra antipasto, primi e ottimi vini Toscani tanti giornalisti, il management di Giovanni - Serge Parsani, ds, Alessandro Tegner, addetta stampa, Mauro Battaglini, procuratore e soprattutto Angelo Citracca e Luca Scinto, ormai fratelli maggiori del talento Palermitano – senza dimenticare gli imprenditori vicini a Visconti e all’entourage della sua ex squadra dilettanti – Giuliano Baronti della ditta Neri, la famiglia

Lucchini di Brescia, Giovanni Nardi della Nardi G. e tantissimi altri -. Un elenco che potrebbe allungarsi all’infinito, dimostrazione di come Giovanni sia riuscito in questi anni ad attrarre amici, tifosi, estimatori della sua forza e del suo talento. Numeri da campione che sono stati celebrati sabato sera con interviste e inediti video, due dei quali tanto divertenti da meritarsi scroscianti applausi: la registrazione degl’ultimi tre chilometri del Campionato Italiano di Genova, raccontati a mò di “ultrà in curva” da Angelo Citracca e Luca Scinto e l’intervista doppia targata Iene tra Visconti e Scinto. Portate di gusto che hanno coinvolto tutti i presenti, poi commossi dai successi del festeggiato, rivissuti in un video di 20 minuti. Dal 2003 al 2007, passando per tutte le vittorie e le maglie

conquistate.

Sotto la guida di Andrea Berton (Eurosport) e Antonio Mannori (Tele37), la serata è scorsa saporita e corposa come il rosso servito ai tavoli, con i video ma anche con le interviste, susseguitesi al ritmo delle portate sul palco. Condite dall’Inno di Mameli e dalla torta tricolore di oltre un metro, sono arrivate poi le premiazioni, dove il “Marine” ha ricevuto in regalo un quadro della pittrice Barbara Pratesi, gigantografia della sua vittoria a Peccioli. Leonardo Scarselli, Serge Parsani e i conduttori della serata sono stati omaggiati dal Fans Club e la voce del ciclismo Toscano purtroppo scomparso poco tempo fa, Moreno Luchi, è stata ricordata con la maglia tricolore autografata da Giovanni, regalata al fratello del

giornalista. In conclusione, un’inaspettata e spettacolare imitazione di Bruno Pizzul (by Visconti), Galeazzi (by Magrini) ed altre voci dello sport, ha preceduto il riconoscimento al Primo tifoso di Giovanni, il padre Antonino, le cui gesta sono state ricordate con un video “da arresto” per i quintali di vernice inneggianti “forza visconti” sparsi in giro per il mondo. I saluti finali della neo-presidentessa del Fans Club, la sorella di “Gianni” Ursula, hanno siglato la fine della serata all’una di notte, ben oltre l’orario di cenerentola. Gli ospiti hanno incominciato a dileguarsi, sazi per la cena e per il 2007 archiviato, ma già vogliosi di gustare le avventure e le nuove gesta di Giovanni, che nel 2008 è atteso proprio da tutti.

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Michaelsen diventerà direttore sportivo della CSC

Ha appeso la bici al chiodo dopo la Roubaix dello scorso aprile dopo 14 anni di professionismo ma il suo periodo di inattività è durato poco davvero: Lars Michaelsen infatti si prepara ad esordire sull'ammiraglia della CSC, formazione nella quale ha militato negli ultimi cinque anni.

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INTERVISTA A PAOLO SAVOLDELLI, NUOVO CAPITANO LPR

Rottofreno (PC)

23 nov 2007

Intervistiamo il "Falco Bergamasco", Paolo Savoldelli.

Paolo, lei torna a gareggiare per un Team italiano

Dopo 5 anni di militanza in squadre straniere torno in Italia con tanto entusiasmo anche per avere come compagno di squadra un corridore di primo piano come Danilo Di Luca. Un motivo in più che mi ha indotto ad accettare l’offerta di Bordonali dal quale ho avuto anche delle garanzie per partecipare a certe gare.

Ci sono dei motivi che l’hanno portata ad abbandonare l’Astana con la quale era sul punto di firmare il contratto?

Sì, quando si è prospettato l’arrivo di Johan Bruyneel alla direzione dell’Astana io ho deciso di andarmene per motivi economici in quanto non mi venivano riconosciuti i premi conquistati al Tour. Infatti, secondo Bruyneel, questi sarebbero stati bloccati per i noti motivi che hanno coinvolto la squadra, ma non il sottoscritto. Da ciò è scaturita una certa incompatibilità ed ho preferito andarmene.

Lei è stato sottoposto a dei controlli a sorpresa?

Nel corso di quest’ultima stagione sono stato controllato 5 volte. Faccio presente che una volta gli ispettori non mi hanno trovato all’indirizzo che avevo regolarmente spedito all’UCI, compreso il mio numero di cellulare. Bene, nonostante la mia precisione, una volta, non sono stato trovato in casa. Gli ispettori hanno atteso per un’ora, come da regolamento e, quando stavano per scadere i 60 minuti, io sono arrivato a casa. Non credete che ciò sia una lesione del proprio diritto alla libertà. Io quel giorno mi trovavo nel mio paese di residenza a poche centinaia di metri da casa mia. Sarebbe bastato uno squillo di cellulare ed io sarei arrivato nel giro di ¾ minuti. Fatta presente la situazione all’Ispettore UCI, mi sono sentito rispondere che lui non era autorizzato a telefonarmi. Lascio a voi ogni commento! Però, se per disavventura quel giorno io mi fossi intrattenuto di più al bar con gli amici, sarei stato denunciato come uno che si nega ai controlli sanitari. Ma vogliamo scherzare?!?

Quali saranno i suoi principali obiettivi nella prossima stagione? Le corse in linea?

Ma per le corse in linea andrei piuttosto cauto perché, quasi sempre arrivano a contendersi la vittoria in 3 o 4 e io, sebbene in volata non sono proprio fermo, sarei sicuramente battuto, per questo non penso decisamente alle classiche in linea. Penso però alle Olimpiadi e al Mondiale a cronometro. Sono tra i più forti specialisti italiani nella specialità e, con una preparazione mirata, potrei anche fare il grosso risultato.

Savoldelli, la stessa domanda fatta al co-capitano Di Luca, se potesse scegliere il 21° corridore, chi proporrebbe?

La risposta datavi da Di Luca mi convince appieno. Conosco Mazzoleni anche perché è stato mio compagno di squadra all’Astana e lo conosco ed apprezzo come corridore molto valido e di talento oltre che una persona di parola, seria ed affidabile sotto tutti gli aspetti. Averlo come compagno di squadra sarebbe, oltre che un piacere, una sicura garanzia per tutto il Team.

Troppi problemi hanno coinvolto il ciclismo negli ultimi tempi. Ha una terapia per guarirlo?

Non sono un mago e nemmeno un taumaturgo. Posso però dire la mia in proposito. Penso dunque che sarebbe opportuno azzerare tutto e, ripartire dal 1° gennaio 2008 all’insegna della tolleranza zero! Bisogna dare un’immagine positiva del ciclismo, bisogna dimostrarci uniti e incitare maggiormente le nostre Associazioni a difenderci.

Ciclonet.it

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INTERVISTA A DANILO DI LUCA, NUOVO ACQUISTO DELLA LPR

Rottofreno (PC)

23 nov 2007

Conclusa l’intervista con il team manager Fabio Bordonali entra in scena con un elegantissimo "Casual", Danilo Di Luca che è più che mai a suo agio in questa nuova posizione.

Danilo, siamo alla LPR

Cosa credi che non me ne sia accorto? Non vedi che meraviglioso complesso industriale. Sì Vito, sono alla LPR, una squadra ed un ambiente nel quale, già da questi primi contatti, noto che si respira un’ottima aria.

Danilo, come vi siete lasciati con la Liquigas? Non hanno fatto nulla per trattenerla?

Con il Dottor Del Lago e con tutta la Liquigas, ci siamo lasciati da buoni amici e in ottimi rapporti come quando ho lasciato altri Team perché questa è la nostra professione e, cambiare Team, è quasi fisiologico un pò per tutti noi.

Ha lasciato la Liquigas per motivi economici?

Ci siamo lasciati da Amici, se loro non hanno ritenuto necessario venire incontro alle mie richieste, è logico ed opportuno che io mi sia aperto altre vie in collaborazione anche col mio procuratore signor Alex Carera.

Arrivare alla LPR e trovare Paolo Savoldelli, uno che ci tiene a vincere il suo terzo Giro d’Italia?

Cosa vuole significare con questa domanda? Che io sia un antagonista di Paolo? Assolutamente no, con Paolo ho sempre avuto dei rapporti molto limpidi, con lui non sono mai stato nemico in corsa perciò non vedo perché dovrei esserlo oggi. Le faccio presente che quando ho firmato il contratto con la LPR, io ero a conoscenza che avrei avuto Paolo Savoldelli come Capitano. "Grado" che sarà anche mio e formeremo perciò una coppia molto agguerrita che darà del filo da torcere a coloro che saranno avversari di Di Luca e Savoldelli e non o di uno o dell’altro.

Danilo, i suoi obiettivi per la prossima stagione?

Liegi-Bastogne-Liegi, Mondiali, Giro… Io sono molto sereno, so perfettamente quali sono i miei obiettivi, sono determinato anche se so che "ripetersi" sarà molto difficile, ma io sono col dente un pò avvelenato (agonisticamente) e, questa determinazione, potrebbe essere di sprone a riconquistare importanti traguardi.

Lei e Savoldelli, una coppia senza troppi rivali

Andiamoci piano, è vero che ci sono poche coppie agguerrite come noi ma ci sono tanti bravi corridori che sono degli avversari agguerriti. Lasciamo che parlino le pedalate, corrono anche campioni come Simoni, Mechov, Schleck, Contador e altri ancora.

Di Luca, se la decisione dovrebbe prenderla lei, chi ingaggerebbe come 21° corridore?

Eddy Mazzoleni, è già stato mio compagno di squadra alla Saeco, è un bravo corridore e, specialmente nelle corse a tappe, un compagno assai prezioso.

Abbiamo anche ascoltato telefonicamente il parere di Maria ed Alfredo Di Luca, genitori di Danilo, ai quali abbiamo chiesto il loro parere sulla nuova sistemazione di Danilo.

Siamo molto felici perché finalmente per noi si chiude il dilemma che ci ha attanagliato anche se sapevamo che un corridore del suo livello non poteva rimanere senza squadra. Ci dispiace per il danno economico che certe assurde decisioni, che hanno colpito nostro figlio, siano state prese senza rispettare alcune norme giuridiche. Ci riferiamo alla maglia bianca del Pro-Tour che non doveva essere "scippata" a Danilo Di Luca. Poi gli altri la pensino come vogliono. Noi sappiamo i sacrifici che ha fatto Danilo per arrivare dove è arrivato, sacrifici che sono comuni a tutti i ragazzi che desiderano intraprendere la carriera ciclistica.

Ciclonet.it

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La rabbia di Bettini

"Regole da rifare"

Lo sfogo del campione del Mondo: "Il ciclismo non morirà perché la gente lo ama troppo, ma come può pensare il ProTour di non considerare corse che hanno scritto la storia?"

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Paolo Bettini, 33 anni, campione del Mondo a Stoccarda. Ap

SESTO FIORENTINO, 26 novembre 2007 - Un convento del Settecento. Fra querce e ulivi. Prima la Messa, poi i premi, infine il pranzo. Una tavolata con 257 coperti. Tutti insieme a mangiare e bere, ridere e scherzare, ricordare e fantasticare, progettare e sentenziare. Antichi testimoni come Martini, Corrieri, Maggini e Soldani, accanto a leggendari cavalieri come Simoni e moderni protagonisti come Visconti. E in mezzo, tra moglie e figlia, lui: Paolo Bettini. Riuscite a immaginare un qualunque altro due volte campione del mondo, nonché campione olimpico, così a portata di mano e forchetta, penna e macchina fotografica?

LA PROMESSA - Bettini è salito al Convento di Santa Lucia alla Castellina, un balcone sopra Firenze abitato da tre padri carmelitani più otto laici, e animato dagli Amici della Castellina a forza di parole e idee, ma anche di vin santo e quaresimali, per pagare un debito: "In visita al Carmine di Firenze — racconta — avevo detto che ci saremmo rivisti con la maglia di campione del mondo. La maglia è arrivata, e sono arrivato anch’io". Sarà l’aria della domenica, sarà il calore degli altri 256 commensali, sarà il periodo di vacanza, ma Bettini ha molto più dello spirituale che dello sportivo, più del papale che dell’agonistico: "Non a caso questo è stato eletto il centro spirituale del ciclismo italiano".

LA FUGA - Dai e dai, alla fine si parla di ciclismo. E qui Bettini sembra aver esaurito i padre nostro e gli ave maria: "Oggi è un tutti contro tutti. Federali contro organizzatori, e poi squadre, corridori, medici e tecnici. E avanti così finché si salvi chi può. Ma il ciclismo non è morto, non muore, non morirà. È troppo dentro la gente: nel cuore, nelle gambe, negli occhi. Però c’è chi va in fuga: gli sponsor. E allora tutto è destinato a ridursi. Se per convincere un’industria a investire nel ciclismo ci voleva un mese, adesso sono indispensabili dieci anni. Anche i rapporti umani si logorano. Serge Parsani, il direttore sportivo che mi ha sempre guidato alla Quick Step, ha saputo di non essere confermato non dalla società ma dagli altri direttori sportivi. Non a maggio, quando il mercato è ancora aperto, ma dopo il Lombardia, a formazioni già fatte. Nessuno ha osato affrontare la situazione direttamente. Insomma: non capisco, e non mi ci ritrovo".

LA STORIA - Bettini sostiene che "bisogna mettersi a un tavolo e riscrivere le regole. Il ProTour, per esempio. L’iniziativa era ragionevole, ma la realtà l’ha sconvolta. Ma si può pensare a un circuito di corse senza quelle — Giro e Tour, Sanremo e Roubaix... — che ne hanno scritto la storia e che calamitano la gente? Come se nel calcio, all’improvviso, si dicesse che la Champions League non esiste più e invece c’è la Coppa del Vattelapesca, solo perché lì, forse, c’è qualche euro in più. Prima si andava a correre in Australia perché il viaggio era pagato e certe squadre europee venivano ingaggiate. Adesso ci devi correre, e per correre devi prevedere una spesa di 30-40 mila euro".

BETTINIADI - Poi si fa travolgere dall’ottimismo della volontà: così si gusta le Bettiniadi (domenica a La California), promuove Visconti (gratificato dal premio "Coraggio e avanti": "E’ sulla strada giusta"), sfiora un grande giro (a occhio: più Giro che Tour), parla del 2008 (Olimpiade e Mondiale). E a chi dice che per riconquistare le due maglie ci vorrebbe un miracolo, lui ammette: "Sono qui per questo".

Gazzetta.it

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La Predictor cambia nome e diventa Silence - Lotto

Lo sponsor principale del team belga Predictor Lotto ha deciso di cambiare per il terzo anno consecutivo il nome della squadra, legandolo ad un nuovo prodotto farmaceutico. Dopo Davitamon e Predictor, infatti, la Omega Pharma, ha deciso di puntare sul marchio Silence (farmaco studiato per chi russa). La squadra si chiamerà, quindi. Silence - Lotto.

Tuttobiciweb.it

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E/U23 - La Palazzago sbarca in Veneto con Solaris e Grigolin

Lunedì 26 novembre 2007 - La Palazzago Saclà sbarca in Veneto. E il movimento Elite e Under 23 del Nordest si arricchisce di una nuova realtà. Per la seconda volta la corazzata di Olivano Locatelli, manager e direttore sportivo indiscusso a livello internazionale sceglie il triveneto per allargare i propri orizzonti ciclistici dopo l’esperienza di qualche anno fa divisa con il Gs Caneva, Gianni Biz e Ezio Piccoli. La squadra che sarà sempre sostenuta dalla Saclà avrà quindi una affiliazione in Veneto con dieci corridori di alto livello. Sulle maglie comparirà il marchio Solaris, azienda trevigiana leader nella produzione di pannelli fotovoltaici. Mentre il secondo sponsor sarà il gruppo Grigolin, anch'esso trevigiano, leader nel settore dei cementi. Atleta di punta del team, che può contare su ben 40 corridori, sarà Alessandro Bisolti, vincitore lo scorso anno del Giro della Valle d'Aosta e azzurro al Giro delle Regioni. Quindi Locatelli punterà su Alessandro Mazzi, veronese, tra i giovani più promettenti del pnorama nazionale e Fabio Donesana, più volte azzurro nella stagione agonistica appena conclusa.

Il programma della squadra sarà internazionale tanto che a gennaio la Saclà Solaris Grigolin è stata invitata al Giro dell'Argentina Open.

“C’è grande soddisfazione per questa affiliazione - spiega Olivano Locatelli - il Veneto ha cercato la Lombardia e questo gruppo sarà davvero un asse Milano-Venezia di grande rilievo”.

Ciclonews.it

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Putin spinge con l'Uci

Presto un Tour di Russia?

Il presidente russo chiede all'Uci una grande corsa a tappe nella regione di Sochi, la città che ospiterà i Giochi invernali del 2014. Tra qualche mese il progetto potrebbe diventare realtà

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Vladimir Putin, 55 anni, presidente della Federazione russa dal 2000. Afp

MILANO, 26 novembre 2007 - Un Tour di Russia collocato nel calendario internazionale con un montepremi milionario e le migliori squadra al via? Non è un'utopia, è un progetto reale su cui starebbe lavorando Vladimir Putin in persona. Lo rivela il Guardian nella sua edizione on line, che sottolinea come lo sforzo del presidente russo sia quello di sviluppare la regione attraverso eventi sportivi di richiamo planetario (come dimostrano i grandi investimenti sui Giochi invernali di Sochi 2014).

MEGLIO DEL TOUR - Da tempo l'Uci, che governa con poco successo e tante polemiche il ciclismo mondiale, aveva lanciato ampi segnali di apertura nel segno di una "globalizzazione" di questo sport. Negli ultimi giorni i contatti tra gli uomini di Putin e Pat McQuaid, presidente dell'Unione ciclistica internazionale, si sono intensificati. Sul tavolo la possibilità di organizzare in territorio russo la corsa di chiusura del ProTour 2008 e, dal 2009, una corsa a tappe che possa eguagliare il fascino (e i premi) della Grande Boucle. Ci sarebbe già il nome, "Tour di Russia", e la zona prescelta, ancora quella di Sochi, la città ai piedi del Caucaso che si affaccia sul Mar Nero ed è nota per il suo impetuoso sviluppo turistico, favorito dal clima mite. Lo stesso McQuaid, criticato da corridori e federazioni per il declassamento dei Grandi Giri e di alcune classiche "monumento" nel calendario internazionale, ha confermato che sono in atto trattative dello stesso tipo per organizzare un grande evento anche in Cina.

Gazzetta.it

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T-Mobile: ora Stapleton indaga sul suo stesso sponsor

La notizia è davvero clamorosa: scrive oggi il quotidiano tedesco Bild che il team manager della T-Mobile, Bob Stapleton, ha incaricato un’agenzia investigativa di indagare... sul suo sponsor.

La domanda è semplice: sapeva la Telekom, casa madre della T-Mobile, del doping di squadra attuato in seno al team?

Secondo la Bild, Stapleton avrebbe incaricato l’agenzia KDM di Francoforte di indagare sulla faccenda: l’ex corridore della T-Mobile Steffen Wesemann conferma di essere stato visitato dai detective: «Li ho accompagnati anche da Ullrich (i due vivono entrambi in Svizzera, ndr), ma non abbiamo potuto essere utili. Noi infatti non abbiamo mai saputo nulla della gestione del team».

Uguale conferma arriva da Jurgen Kindervater, direttore della Comunicazione della Telekom: «Mi sembrava di essere in un film di spionaggio. I detective sono arrivati senza annunciarsi, sono rimasti sulla porta di casa. Mi sembra che Stapleton lavori come un cowboy messicano».

da cyclingnews.com

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Massaggiatori, eletto il nuovo direttivo

Sabato 24 novembre si è svolto ad Imola (BO) il II° Convegno Nazionale dei Massaggiatori Professionisti del Ciclismo. Sono state oltre100 le persone che a vario titolo tra massaggiatori, relatori, sponsor, ospiti e giornalisti hanno gremito la sala riunioni dell’Hotel Molino Rosso seguendo con grande interesse le attività e le tematiche proposte dal Convegno.

Applausi scroscianti da parte di tutto il pubblico presente quando il Campione del Mondo Paolo Bettini ha fatto ingresso in sala per portare il suo saluto a tutti i massaggiatori presenti regalando all’ Associazione la maglia iridata autografata.

“Ci tenevo ad essere presente - dice Bettini - per portare il mio saluto e il mio augurio a tutta la categoria. Qui ci sono i massaggiatori della mia squadra, ma anche quelli che seguono lo staff azzurro che ha trionfato con me a Salisburgo e Stoccarda. Quello del massaggiatore è un ruolo fondamentale all’ interno di un Team, è una delle figure che ha il rapporto più stretto con l corridori durante tutto l’anno. Sono certo che questa neo nata Associazione porterà un importante contributo a tutto il movimento ciclistico”.

All’ omaggio di Bettini ha risposto il Presidente uscente della M.P.C Michele del Gallo, che ha donato al due volte Campione del Mondo la tessera numero 1 di socio onorario dell’Associazione.

Al Convegno sponsorizzato da Ozone-Elite, Medisport e Tecar, patrocinato da Federazione Ciclistica Italiana, Unione Ciclistica Internazionale, A.I.M.S. e A.I.Me.C., sono state proposte tematiche di grande interesse professionale legate alla riabilitazione dell’atleta e al recupero muscolare. Particolarmente apprezzato l’intervento di Fabrizio Borra, fisioterapista personale del pilota di F1 Fernando Alonso, riguardante la valutazione e il trattamento dei traumi da caduta. Tutti gli interventi sono stati completati da dimostrazioni pratiche che hanno notevolmente incrementato la qualità delle relazioni.

Dalle votazioni svoltesi nel pomeriggio durante la 1a Assemblea Nazionale dei Massaggiatori, è uscita l’elezione del nuovo Consiglio dell’Associazione composto da nove membri e che vede Claudio Bignotti Presidente, Michele del Gallo Vice-Presidente e Marcello Bartoli Segretario.

“Nel primo anno di vita abbiamo gettato le basi e fatto dei passi importanti – spiega il neo Presidente Bignotti - mi auguro che questa Associazione diventi il punto di riferimento dell’intera categoria in modo tale da poter offrire un servizio sempre più professionale”.

Tuttobiciweb.it

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