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E ora c'é pure il Terminillo...ho paura che anche questa sera ci dia di mano destra...dovró pensare a qualcosa nei prossimi giorni, altrimenti a Verona non c'arriva.

Nel guidare l'ammiraglia non si fa molta fatica...la sera ci si puó permettere qualche stravizio.

Modificato da Cancellara91
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E ora c'é pure il Terminillo...ho paura che anche questa sera ci dia di mano destra...dovró pensare a qualcosa nei prossimi giorni, altrimenti a Verona non c'arriva.

Nel guidare l'ammiraglia non si fa molta fatica...la sera ci si puó permettere qualche stravizio.

Mettici anche la Prevot e la mano si consuma, ma sei sicuro sia destro?
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Mettici anche la Prevot e la mano si consuma, ma sei sicuro sia destro?

 

Almeno. Quando firma gli autografi alle amiche della nonna scrive con la mano destra.

 

Con la Prevot e la Rousse si consumano tutte le mani (e forse parte dei piedi)  :wub:

Modificato da Cancellara91
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TAPPA 8: CHIANCIANO TERME > MONTE TERMINILLO 187Km

ottava-tappa.jpeg

 

Partiamo con un po' di morale a terra. Masu e Gomez sono già a freschezza buona e per competere con i migliori non è certo d'aiuto. Si arriva in salita sul Terminillo. Questa volta riusciamo a mandare Talipov in fuga. Con lui Geschke (Belkin), Vachon (Astana), Bongiorno (Neri) e Zardini (Trek). La strada resa viscida dalle pessime condizioni atmosferiche, rende difficile il controllo delle biciclette e in tanti finiscono a terra. In discesa del Valico di Monte Nibbio cade Boem e subito dietro chi si può trovare se non Masu? 

2zh3a83.png

 

La caduta è un capitombolo di altri corridori. Coinvolti anche Ulissi, la maglia azzurra Amador, Debusschere e Wellens. Per fortuna ripartono tutti, ma il nostro piccolo scalatore avrà riportato qualche ferita grave? Solo la strada ce lo dirà. Il gruppo, fatti rientrare i caduti, comincia ad aumentare l'andatura, e lo fa con la Lustocru di Kangert che si porta in blocco a comandare l'inseguimento ai fuggitivi. Sono infatti 8' i minuti di ritardo. Per noi la sfortuna non cenna a diminuire quando l'altro capitano, Gomez, becca il -5 giornaliero. Masu nonostante la caduta prende un "confortante" 0. 

Sulla salita di Marmore, i fuggitivi conducono con 3' di vantaggio sul gruppo, ma dietro allungano Chaves (Garmin), Bekaert (Giant) e Durasek (Saeco). La Segasus controlla agilmente e tiene i due attaccanti ad una quarantina di secondi. Si muovono anche Serry (Orica) e Pirazzi (Ag2r). Tutti questi attacchi vengono però riassorbiti. Quando però si muove Moreno Moser(BMC), il gruppo rallenta di colpo. Assieme a lui Bennett (Phonak), Capecchi (Saeco) e Pirazzi. Vanno subito a guadagnare 1' e siamo così costretti a mettere il nostro Ceragioli a tirare. Addirittura è la maglia rosa Porte che ci aiuta e poco dopo è la Trek a portarsi davanti. Ripresi i 4 il gruppo si ferma nuovamente. Parte Brambilla (Plakosmith) e decidiamo allora di mandare all'attacco Gomez.

1z37b4p.png

 

Si muove però la maglia rosa Porte e la Tinkoff non può lasciare spazio. Gomez viene riassorbito e la Movistar di Quintana va a dar manforte all'azione di recupero del corridore della Segasus. All'imbocco del Terminillo i 5 al comando hanno 1'38" su Porte e 1'51" sul gruppo. Proprio in quel momento attacca Zardini (Trek). Ripreso Porte il gruppo si calma e ne approfittiamo per lanciare Hillen. Nessuno ci segue, ma quando parte Majka (Tinkoff) il gruppo si sveglia. Si forma un drappello di 6 uomini (Kelderman, Aru, Zoidl, Porte, Quintana e Hillen) all'inseguimento di Majka, che ormai ha raggiunto la testa della corsa. Masu non è in giornata e non riesce ad andare su nel migliore dei modi. Non possiamo far altro che metterci a ruota e cercare di staccarci il più tardi possibile. 

Alla fine è Tim Wellens (Inbrew) a trionfare nonostante la caduta di metà tappa. Seguono Porte e Majka ad una manciata di secondi. 4° Quintana.

m799w9.png

 

Noi chiudiamo dietro la banda. Hillen e Masu chiudono assieme a 4'54" dal vincitore. Gomez perde 7'14". Addio a tutti i buoni propositi per questo Giro.

 

 

CONSIDERAZIONI: Al di là delle cosacce fatte con le foto di Prevot e Rousse, Masu NON sarà mai il campione che ci aspettavamo. E' giovane, deve ancora crescere, ok, ma con il suo 78 in MO non può staccarsi da 30 corridori in salita (sarà stato forse anche a causa della caduta?). Il 59PI lo penalizza parecchio, sia per quanto riguarda la tappa in sé, sia per quanto riguarda la fatica accumulata giorno dopo giorno. Paruta idem...non mi ha ancora convinto del tutto. Ero partito in questa story per plasmare questi due giovani, per farli diventare il nuovo Simoni e il nuovo Bartoli, ma per ora mi sembra di lavorare con due mentecatti! Scusate lo sfogo...speriamo di sbagliarci con l'andare avanti.

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Nel frattempo Masu è stato portato in via cautelare all'ospedale più vicino per accertamenti e visto che sentiva un dolore ad un fianco abbiamo voluto essere sicuri. Nessuna frattura, solo botte e graffi. La prognosi è di un paio di giorni, ma può continuare tranquillamente il Giro, anche se nelle sue condizioni sarà dura poter lottare per la Top10. Speriamo si riprenda il prima possibile.

 

All'ospedale comunque un infermiere ci ha chiesto se nella caduta Masu era finito per reggersi con le mani perché era pieno di bolle. Gli abbiamo spiegato che la caduta non c'entrava niente.

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:24: :24: :24: :24:

Vabbe escludendo la famosa tappa de l'Aquila non ci sono grosse difficoltà altimetriche fino al Grappa (non il distillato)

 

Dimentichi che per Masu le difficoltà sono le pianure (ha 59 come valore  :wacko: ).

 

Uh, distillato di Grappa...siamo già in pole-position!

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TAPPA 9: FROSINONE > CAVA DE TIRRENI

nona-tappa.jpeg

 

Dopo la delusione del giorno precedente partiamo per faticare il meno possibile in questa lunga tappa pianeggiante. Masu naturalmente vuole farci morire e becca dapprima un -4 che diventa poi un -2. Faticherà anche oggi visto che è partito con freschezza media e ha 59 in PI. Il gruppo per i primi 50Km tira e ritira. Alla fine si sganciano 4 uomini: Bobridge (Orica), Stannard (BMC), Piedra (Molesto) e Ludvigson (Garmin). I quattro al comando non riescono a guadagnare più di 3' e anche a causa del secondo TV il loro vantaggio cala vistosamente. La Segasus della maglia rosa Porte, riprende in mano l'inseguimento, ma poco dopo sono gli uomini della Plakosmith ad aumentare l'andatura. A 7Km dalla conclusione il gruppo torna compatto e noi con felicitazione notiamo che Masu ha finito la barra rossa e la barra gialla...la frazione viene vinta da Bouhanni (Trek), che rifila addirittura 11" a tutto il gruppo. 2° addirittura Wellens (Inbrew), il quale precede di pochissimo Kreder (Giant). 

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Il nostro Masu chiude 148° scortato da Boem e fortunatamente non perde ulteriori secondi. Parte del nostro Giro (e del nostro entusiasmo) però finisce con questa tappa :cry: 

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Perché? Che è successo

 

Masu è arrivato senza barra gialla, soffrendo come un cane. Se questa è la sua reale condizione arriverà alle montagne a freschezza scarsa e potremmo dire addio ad un possibile arrivo a Verona in top10. Siamo distrutti in albergo :cry: maledette pugnette sulla Rousse!

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TAPPA 10: AVELLINO > BITONTO 220Km

decima-tappa.jpeg

 

Il Giro riparte dopo la giornata di riposo. I nostri capitani riprendono un po' le energie, ma sarà dura continuare con ambizioni di classifica. La frazione presenta un solo Gpm, anche se il percorso mosso nella prima metà di gara è il teatro ideale per provare una fuga. Dopo un po' di tira e molla, riescono ad evadere in 7: Barbin (Pirelli), Gasparotto (Astana), Dominguez (Movistar), Bobridge (Orica), Tewelde (saeco), Dernies (Garmin) e Kadri (Giant) guadagnano fino a 5'30". Sul Gpm Kadri allunga per i punti, con Dernies e Tewelde che lo seguono a poco. Nel gruppo è la Segasus a condurre l'inseguimento. La strada a causa della pioggia e del vento diventa pericolosa e a farne le spese è il nostro Ceragioli, che cade in discesa assieme a Doull (Plakosmith) e Lasca (Pirelli). Poco dopo cadono anche Zardini (Trek) e Von Hoff (Orica), ma entrambi rientrano nel plotone. Il vento però comincia a spirare in maniera forte e il gruppo comincia ad allungarsi, con il rischio di frazionamenti.

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Le squadre dei velocisti cominciano ad aumentare l'andatura, con la conseguenza che tanti corridori cominciano a sfilarsi. I 7 al comando vedono il proprio vantaggio rosicchiato ogni chilometro e l'aggancio avviene a soli 2Km dalla conclusione. I velocisti sono pronti e alla fine a spuntarla è il campione belga Stuyen (Plakosmith), che batte di mezza ruota Kreder (Giant).

2zgrrqa.png

 

3° addirittura lo scalatore Wellens (Inbrew 70 VOL). Noi chiudiamo a metà gruppo, con un piccolo spavento nel finale, a causa di un frazionamento che ci poteva causare 2' di ritardo.

 

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Obbiettivo dello sponsor a che punto?

 

Per ora lontano, visto che ci chiede di vincere la maglia azzurra. Ma non ci scomponiamo per quella; le tappe dove fioccheranno i punti sono distribuite nelle ultime 7-8 tappe. Il piano della nostra Vodafone era Masu per la classifica e Gomez per la maglia: il primo per ora non sta andando come dovrebbe, mentre il secondo non è ancora entrato in azione. Solo vivendo sapremo come andrà a finire!

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Molto più fiducioso per Gomez in Masu ci vuole un miracolo!!

 

Un miracolo potrebbe essere un aumento di punti caratteristica...ma ormai sto aspettando da troppo tempo e ci sto perdendo le speranze...

Modificato da Cancellara91
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Un miracolo potrebbe essere un aumento di punti caratteristica...ma ormai sto aspettando da troppo tempo e ci sto perdendo le speranze...

Be se parli di una top 10 si può sempre fare anche con una fuga di meglio non credo anche se ti migliorasse

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Eh, prima mi completa le stellette meglio è :mrgreen: 

 

Comunque se mi prendesse qualche punto sparso per le prime tappe di montagna potremmo lottare per un 7°-8° posto. Così è abbastanza dura, perché in fuga non è possibile farlo andare (è troppo avanti in classifica) e se lo facessi staccare di proposito poi non ho la certezza di riuscire a rientrare in classifica al momento giusto nel posto giusto.

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