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Topic Attualità


Wanka84

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emmea ha ragione klaus anche perchè se non erro e.in caso,klaus mi correggerà dopo che l'ha respinto una volta non può + farlo.o è solo per le leggi emanate dal parlamento? :dubbio: illuminami klaus :mrgreen:

Su ogni atto di governo o parlamento è necessaria la controfirma presidenziale [fanno esclusione solo certi decreti ministeriale, il cui ambito però è puramente esecutivo].

Un decreto legge ha sempre la firma del presidente della repubblica. Egli è tenuto a porla, SALVO che non rilevi vizi di costituzionalità [come dicevo prima. Ergo, è un potere solo in senso molto astratto di "veto"]. Inciso: un decreto legge è un atto emanato dal governo e costituirebbe un'eccezione al normale iter istituzionale, che vuole le leggi fatte dal parlamento. In ragione di ciò, il parlamento deve approvare ogni decreto emesso [che può essere emesso solo in situazioni di "urgenza"]entro 60 giorni dall'emanazione del decreto, convertendolo in legge. Terminati i 60 giorni, il decreto e i suoi effetti decadono.

Se il presidente si rifiuta di firmare un decreto, esso non può essere emanato, semplicemente e in nessun caso.

Il fatto dell'obbligo alla "seconda presentazione" riguarda le leggi approvate dal parlamento. Una legge approvata dal parlamento, arrivata al presidente della repubblica, può essere rinviata da questo alle camere, se vengono ravvisati gravi vizi di costituzionalità. Se però la stessa legge viene ripresentata al presidente egli SAREBBE tenuto a firmarla.

Cosa vuol dire SAREBBE? Che a quel punto, se il sistema funziona e non sta implodendo, comunque il presidente è tenuto alla firma. Questo perchè, alla seconda presentazione della legge, gli unici motivi a cui il presidente della repubblica ptorebbe appellarsi per non firmare sarebbero quelli che, facendolo, commetterebbe uno o entrambi degli unici due reati cui può essere, come istituzione, incriminato il presidente della repubblica: Alto Tradimento ed Attentato alla Costituzione.

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Su ogni atto di governo o parlamento è necessaria la controfirma presidenziale [fanno esclusione solo certi decreti ministeriale, il cui ambito però è puramente esecutivo].

Un decreto legge ha sempre la firma del presidente della repubblica. Egli è tenuto a porla, SALVO che non rilevi vizi di costituzionalità [come dicevo prima. Ergo, è un potere solo in senso molto astratto di "veto"]. Inciso: un decreto legge è un atto emanato dal governo e costituirebbe un'eccezione al normale iter istituzionale, che vuole le leggi fatte dal parlamento. In ragione di ciò, il parlamento deve approvare ogni decreto emesso [che può essere emesso solo in situazioni di "urgenza"]entro 60 giorni dall'emanazione del decreto, convertendolo in legge. Terminati i 60 giorni, il decreto e i suoi effetti decadono.

Se il presidente si rifiuta di firmare un decreto, esso non può essere emanato, semplicemente e in nessun caso.

Il fatto dell'obbligo alla "seconda presentazione" riguarda le leggi approvate dal parlamento. Una legge approvata dal parlamento, arrivata al presidente della repubblica, può essere rinviata da questo alle camere, se vengono ravvisati gravi vizi di costituzionalità. Se però la stessa legge viene ripresentata al presidente egli SAREBBE tenuto a firmarla.

Cosa vuol dire SAREBBE? Che a quel punto, se il sistema funziona e non sta implodendo, comunque il presidente è tenuto alla firma. Questo perchè, alla seconda presentazione della legge, gli unici motivi a cui il presidente della repubblica ptorebbe appellarsi per non firmare sarebbero quelli che, facendolo, commetterebbe uno o entrambi degli unici due reati cui può essere, come istituzione, incriminato il presidente della repubblica: Alto Tradimento ed Attentato alla Costituzione.

grazie mille :wink:

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quoto appieno quest'idea;in teoria i decreti legge ndrebberop usati solo per crisi politiche economiche o finanziare mentre oramai li usano per le leggi solo per velocizzarsi :twisted: .

Fortunatamente Napolitano ha detto che non lo firmerà

in ogni caso mi semnra che questa sia una situazione d'urgenza, ho lo fai passare ora o niente, il fine è quello di "salvare" Eluana principalmente, di quelli che verranno dopo ci penseranno poi. :wink:

Ora vado a pulirmi le mani con cui ho scritto che questo governo non ha fatto una cosa del tutto sbagliata, anche se il fine non lo condivido.

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in ogni caso mi semnra che questa sia una situazione d'urgenza, ho lo fai passare ora o niente, il fine è quello di "salvare" Eluana principalmente, di quelli che verranno dopo ci penseranno poi. :wink:

Ora vado a pulirmi le mani con cui ho scritto che questo governo non ha fatto una cosa del tutto sbagliata, anche se il fine non lo condivido.

Vergogna! :hihi:

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in ogni caso mi semnra che questa sia una situazione d'urgenza, ho lo fai passare ora o niente, il fine è quello di "salvare" Eluana principalmente, di quelli che verranno dopo ci penseranno poi. :wink:

Ora vado a pulirmi le mani con cui ho scritto che questo governo non ha fatto una cosa del tutto sbagliata, anche se il fine non lo condivido.

Ma il punto è che non puoi fare una legge ad personam che vada a calpestare una sentenza passata in giudicato, per giunta.

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  • Amministratori

Allora qui Rousseau si starebbe comunque rivoltando nella tomba: stiamo assistendo ad un caso in cui il potere esecutivo (governo) vuole prevaricare su quello legislativo (parlamento) e su quello giudiziario (facciamo cassazione per semplificare) in una sola volta!!!!

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  • Amministratori
il parlamento non c'entra niente se non sbaglio, è un decreto...poi lo dovrà approvare il parlamento, ma intanto la frittata la fa.

Appunto.

Decreto vuol dire un governo che per motivi straordinari formula una legge.

La formulazione delle leggi dovrebbe spettare al Parlamento non al governo.

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si, ma dopo 2 mesi il decreto decade se non viene convertito dal parlamento. il governo non può evitare di passare dal parlamento se vuole fare leggi di grado primario (legge ordinaria). alla fine tocca sempre al legislativo l'ultima parola. :wink:

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  • Amministratori
si, ma dopo 2 mesi il decreto decade se non viene convertito dal parlamento. il governo non può evitare di passare dal parlamento se vuole fare leggi di grado primario (legge ordinaria). alla fine tocca sempre al legislativo l'ultima parola. :wink:

Peccato che intanto entri in vigore finchè il parlamento non l'approva quindi un po' allunga i tempi.

Inoltre con un governo che ha automaticamente la maggioranza parlamentare (anomalia italiana) il parlamento in realtà è una mandria di burattini...

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Peccato che intanto entri in vigore finchè il parlamento non l'approva quindi un po' allunga i tempi.

Inoltre con un governo che ha automaticamente la maggioranza parlamentare (anomalia italiana) il parlamento in realtà è una mandria di burattini...

Non entra in vigore e, nel caso, il parlamento ratifica, la norma esiste già .....

Un governo, per essere in carica, deve avere la maggioranza parlamentare, dov'è l'anomalia ?

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  • Amministratori
Non entra in vigore e, nel caso, il parlamento ratifica, la norma esiste già .....

Un governo, per essere in carica, deve avere la maggioranza parlamentare, dov'è l'anomalia ?

L'anomalia è questa. Prima si elegge il parlamento poi il governo.

In altri paesi (Germania, Francia, Spagna) le due elezioni sono separate, proprio perchè i due poteri sono separati.

Il governo deve far approvare le leggi che il parlamento legifera, nulla di più.

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  • Amministratori
Veltroni replica: «S'Inchini davanti a carta su cui ha giurato»

Berlusconi: «Costituzione ideologizzata»

Il premier: «Riforme necessarie, costituenti ispirati da Costituzione russa»

CAGLIARI - «Serve un chiarimento», anzi, una «riforma» della Costituzione. Lo chiede il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che muovendo da quanto accaduto sul caso Englaro chiede a gran voce «un chiarimento sulla lettura della Carta costituzionale». E lo fa osservando, ad esempio, che «la responsabilità del giudizio sui requisiti di necessità e urgenza per la decretazione sia del governo e che il giudizio su questo fatto sia già attribuito al Parlamento che esamina l’esistenza di questi requisiti come primo atto nella Prima Commissione».

RIFORME - «Ora andremo a fare delle riforme - ha proseguito il premier poco prima di lasciare Cagliari - e può darsi che andremo subito a chiarire il dettato della Carta». Lasciando intendere che senza strumenti legislativi come i decreti il governo si svuota delle sue funzioni e può addirittura «andarsene a casa», Berlusconi scandisce che dopo una riflessione occorrerà vedere «se dovremo arrivare a quelle riforme della Costituzione che sono necessarie perché la Carta è una legge fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni».

«PRASSI RIDICOLA» - E poco prima, tornando sul caso Englaro, Berlusconi aveva criticato apertamente la missiva inviata al consiglio dei ministri dal Capo dello Stato: «Con i poteri che ha ora il presidente del Consiglio e in più con l’ipotesi di una prassi che fa intervenire il capo dello Stato addirittura prima che si prendano decisioni la situazione è veramente una situazione che fa ridere». Il premier concede solo la «cortesia istituzionale» del confronto tra Quirinale e Palazzo Chigi, ma precisa che a chiedere quella lettera, quel parere, non è stato di certo lui. «La volontà di mandare una lettera è stata loro. Sono loro ad aver comunicato al dottor Letta l’esistenza di quella lettera».

VELTRONI REPLICA - Dura replica del segretario del Pd, Walter Veltroni, alle critiche del premier Silvio Berlusconi alla Costituzione. «Berlusconi - afferma Veltroni- dimentica di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. La Costituzione è nata grazie al sacrificio di milioni di italiani che contrastarono chi aveva cancellato il ruolo del Parlamento e messo gli oppositori in condizione di non poter esprimere le proprie idee. Berlusconi si deve inchinare davanti alla Costituzione e davanti al sacrificio di quegli italiani».

(corriere.it)

No comment!

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Questa differenza tra Germania e Spagna da una parte, Francia dall'altra e Italia dall'altra c'è perchè:

-in Germania e Spagna c'è il proporzionale puro (seppur con sbarramento) perciò il governo nasce da un'intesa fra vari partiti che raggiungono la maggioranza dei seggi;

-in Francia il presidente viene eletto dai cittadini, come negli USA (repubblica presidenziale);

-da noi, invece, prima con il maggioritario e adesso con la "porcata", il capo del governo è il capo della coalizione vincente

Comunque, ritornando al caso Englaro, io sono credente ma questa cosa qua proprio non la capisco. Adesso saltano fuori anche le scritte contro il padre di Eluana, colpevole solo di voler assecondare i desideri della figlia che è in stato vegetativo (non è coma: è un preciso stato in cui è impossibile risvegliarsi) da 17 anni, con manifestazioni varie in "difesa della vita" (ma che vita può essere proprio non lo so) e contro la "cultura della morte"... Berlusconi non è scemo, ha capito che la realtà non è quella che descriveva il TG5 & soci nelle vacanze di Natale con un sacco di gente che buttava soldi in regali inutili e che si faceva intervistare, e sa che in questo momento preciso il suo partito ha un consenso alto che però potrebbe crollare da un giorno all'altro, e cerca di conservare i voti dei cattolici integralisti

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Peccato che intanto entri in vigore finchè il parlamento non l'approva quindi un po' allunga i tempi.

Inoltre con un governo che ha automaticamente la maggioranza parlamentare (anomalia italiana) il parlamento in realtà è una mandria di burattini...

il decreto entra in vigore il giorno dopo la votazione del consiglio dei ministri, poi il parlamento ha 60 giorni per convertirlo in legge, ma per quei 2 mesi il decreto ha valore.

Il parlamento serve perchè, a meno teoricamente, è il luogo del dibattito, anche se raramente vebgono accolti ddl dell'opposizione (cosa che comunque è avvenuta 3 giorni fa), vengono modificati gli emendamenti e inseriti di nuovi anche su proposta delle opposizioni.

Comunque in qualsiasi repubblica parlamentare c'è un sistema che garantisca la maggiorenza in parlamento al partito di governo, anche perchè con il voto di fiducia cadrebbe subito altrimenti. In alcuni paesi al massimo si ricorre a compromessi post-elettorali, in altri ci sono le coalizioni post-elettoriali (cioè, prima delle elezioni non si sanno le coalizioni, dopo i partiti si mettono d'accordo).

@young, la Francia usa il sistema semipresidenziale. :wink:

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@namib

Non è vero.

Negli USA Bush ha governato gli ultimi 4 anni non avendo la maggioranza in parlamento.

In italia il paese elegge il parlamento, il parlamento propone al presidente della repubblica il "candidato a formare il governo" e questo deve ottenere la fiducia delle camere. Se la fiducia manca, governo a casa.

In Usa il popolo elegge direttamente il presidente che sta in carica 4 anni. Non ha bisogno di fiducia nè nulla. Sta in carica per tutta la durata del mandato. Ora, giacchè il parlamento, anche in usa, ha il potere legislativo, e il presidente ha in mano quello esecutivo [con un potere di veto teoricamente illimitato,m sulle leggi] se ne deduce che presidente e parlamento devono arrivare continuamente ad un accordo, se no il sistema si blocca.

Mediamente, comunque, negli USA, quando il presidente non è espresso dalla maggioranza parlamentare gli accordi si fanno quando si deve approvare la legge di bilancio... :rolleyes: ma questo è un altro discorso.... :rolleyes:

Comunque, il tutto solo per dire che Italia e Usa hanno situazioni "costituzionali" neppure lontanamente paragonabili. Ed è così, anche se tu mi risponderai "non è vero"... :rolleyes:

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@namib

Non è vero.

Negli USA Bush ha governato gli ultimi 4 anni non avendo la maggioranza in parlamento.

in america c'è la repubblica presidenziale, è un sistema completamente diverso, prima di tutto perchè non serve la fiducia del parlamento, poi presidente della repubblica e del governo sono la stessa persona, poi parlamento e presidente hanno sistemi di veto incrociato più o meno valicabili. A metà mandato il parlamento (mi pare una sola camera) viene rinnovato per un terzo dei suoi rappresentanti, quindi è possibile che ci siano maggioranze avverse al governo, ma proprio per la diversa concezione della politica (più staccata delle logiche di partito e meno ossessionata dalla fiducia) ciò non evita che si possa governare ugualmente. :wink:

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  • Amministratori

@klaus

Ovvio che con i poteri dell'attuale Premier la cosa è difficile da praticare.

Ma un parlamento che è sempre della stessa coalizione di Governo fa decadere quella che dovrebbe essere la divisione fra legislativo ed esecutivo.

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No comment!

La cosa ridicola, riguardo la frase sulla costituzione russa, è che berlusconi non sa neppure di cosa parla.

Non voglio mettermi a dire, qua, cosa ha rappresentato per l'italia, durante la resistenza e non, il PCI [perchè è a quello che il silvio si riferisce]. Sarebbe un discorso troppo lungo. Non commento neanche il fatto che la nostra costituzione, nella sua prima parte, è una delle migliori del mondo e che lui parla solo perchè è insofferente a qualsiasi limite democratico gli impedisca di fare quello che gli pare [come un dittatore, pari pari, quindi].

Leggo però la frase in sè e mi fa schifo, perchè rigurgita propaganda. E sapete perchè? perchè, appunto, lui non sa di cosa parla. Io la costituzione sovietica staliniana, cui lui fa riferimento, l'ho letta, per motivi di studio. Tralasciate un secondo cosa fu stalin e cosa fece. Lui parla della costituzione sovietica, come ispirazione, mica di stalin, no?

Bene, io vi dico che quella costituzione è un esempio sconvolgente di libertà d'opinione e di ogni altro diritto civile e sociale. Se si fosse applicata, l'URSS sarebbe diventato il paese più libero e civile concepibile. Pensate che la libertà d'opinione, in quella costituzione, era tanto esaltata che si sanciva il diritto di ogni cittadino a poter aprire un proprio giornale, con tanto di dovere dello stato a finanziare persino la CARTA, di questo giornale.

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  • Amministratori

comunisti-russi.jpg

ITALIA - ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE

@klaus

Hai presente inoltre il fatto che su quella costituzione ha giurato. Come ha giurato lo stesso Bossi, quello del dito medio alla parola "Roma" sull'inno? :wink:

Poi poverino non gli fanno fare quello che vuole... non ha notato che è una repubblica e che già sta abusando come numero di decreti... sarà l'età... :wink:

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@klaus

Ovvio che con i poteri dell'attuale Premier la cosa è difficile da praticare.

Ma un parlamento che è sempre della stessa coalizione di Governo fa decadere quella che dovrebbe essere la divisione fra legislativo ed esecutivo.

è parzialmente giusto, ma non è tanto una questione di coalizioni, è una questione di come si vede la politica. Le scelte di voto vengono prese dai partiti, che di solito votano in blocco anche le leggi più assurde (ad esempio durante il gverno Prodi solo 2 parlamentari di sinistra si sono ricordati che la guerra in Afghanistan va contro i loro principi...). Inoltre il porre la questioni di fiducia di continuo non aiuta, dato che tutti sanno che un voto contrario può comportare la caduta del governo.

Inoltre è anche una vera questione di lealtà al partito e alla coalizione, quando il voto è segreto spesso queste logiche vengono meno, tant'è che 3 giorni fa è stata approvata una legge proposta dall'opposizione proprio con il voto sereto.

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@klaus

Ovvio che con i poteri dell'attuale Premier la cosa è difficile da praticare.

Ma un parlamento che è sempre della stessa coalizione di Governo fa decadere quella che dovrebbe essere la divisione fra legislativo ed esecutivo.

Ma su questo sono d'accordo con te, comunque. Rispondevo solo al tuo riferimento agli USA.

Spesso, a mo' di provocazione, penso anche io a cosa serva il parlamento, se non a far spendere maree di soldi. In fondo, se l'unica cosa che deve fare il parlamento è approvare quanto vuole il governo, spesso senza discussione, spesso ponendo la fiducia, spesso interpretando un emendamento dell'opposizione approvato come un evento straordinario, o da rinfacciare per 15 anni, viene da chiederselo davvero che utilità abbia... :rolleyes: Ma ovviamente è una provocazione...

Anche se, riguardo questo, altri paesi, come la Francia, hanno preso atto di questa situazione "ipocrita" e hanno cambiato le cose. Eh, sti francesi :lol:

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(ad esempio durante il gverno Prodi solo 2 parlamentari di sinistra si sono ricordati che la guerra in Afghanistan va contro i loro principi...).

Sì, ma tanto, nel suo votare contro, è stato il Senatore Turigliatto a beccarsi dell'infame ed è stata la sinistra radicale a perdere una fiumana di voti :rolleyes:

Non che non ce lo meritassimo, per molti altri versi, sia chiaro, eh... :rolleyes:

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Sì, ma tanto, nel suo votare contro, è stato il Senatore Turigliatto a beccarsi dell'infame ed è stata la sinistra radicale a perdere una fiumana di voti :rolleyes:

Non che non ce lo meritassimo, per molti altri versi, sia chiaro, eh... :rolleyes:

ma intanto hanno la coscienza a posto e hanno fatto quel che i loro elettori avrebbero voluto, se poi il nostro sistema li punisce è sbagliato il sistema. Poi la sinistra radicale ha perso per altri motivi, probabilmente hanno influito molto di più quelli che hanno votato a favore che quei 2 che hanno votato contro.

Ma nel parlamento quali votazioni sono a voto segreto?

è su richiesta, ma servono dei requisiti che non ricordo. :wink:

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ma intanto hanno la coscienza a posto e hanno fatto quel che i loro elettori avrebbero voluto, se poi il nostro sistema li punisce è sbagliato il sistema. Poi la sinistra radicale ha perso per altri motivi, probabilmente hanno influito molto di più quelli che hanno votato a favore che quei 2 che hanno votato contro.

Mi sento di concordare decisamente con te :wink:

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