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Topic Doping


klaus

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Calcio, Wenger chiede intervento antidoping: “Esami del sangue per i giocatori”

Lo scandalo doping che sta sconvolgendo il ciclismo, prima con Lance Armstrong e poi con Mario Cipollini, riguardante la famosa Operation Puerto, potrebbe ben presto allargarsi ulteriormente, anche nel mondo del calcio dove in realtà sono già coinvolti anche i giocatori della Real Sociedad, che si è scoperto essere stati clienti del dottor Fuentes. Per questo motivo si invoca già l'introduzione di maggiori misure per contrastare questo fenomeno, come ha fatto Arsene Wenger.

'SONO FAVOREVOLE AD ESAMI DEL SANGUE'. Il tecnico dell'Arsenal è infatti intervenuto riguardo l'argomento e chiede un intervento deciso antidoping, ovvero obbligare anche i calciatori a sottoporsi a regolari prelievi di sangue, e non solo agli esami delle urine come invece avviene oggi, per accertarsi che non abbiano assunto sostanze illecite: "Sono favorevole agli esami del sangue per i giocatori perché onestamente non credo che nel calcio si facciano abbastanza controlli e sono invece convinto che si dovrebbe scavare più in profondità. Tanto per spiegare, trovo difficile credere che ai Mondiali, con 740 giocatori che vi partecipano, non ci sia mai stato un problema. Spero che l’Inghilterra sia immune dal doping, ma non lo so per certo, perché i controlli dell’Uefa sono solo sulle urine e non sul sangue, malgrado io stesso abbia chiesto svariate volte di cambiare questa procedura, e così a volte capita che si aspettino anche due ore dopo la partita per avere il campione di urina, mentre i test dovrebbero essere fatti in modo più veloce. Ci sono delle questioni etiche ancora aperte nei riguardi degli esami del sangue che devono essere accettate da tutti, ma non tutti vogliono farlo. Quello che interessa sapere è come il medico ha somministrato il doping e non a chi lo ha somministrato e questo è pazzesco se si pensa che ci sono coinvolte una squadra olimpica, una di calcio e una di ciclismo".

Da qui deduco che molte cose da voi scritte prima sono molto inesatte...

L'abbiamo già scritto sopra. Wenger evidentemente non sa che in Italia sono obbligatori dal 2006 e non ha letto il regolamento antidoping della UEFA...

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Aggiungerei anche un filo di ignoranza e qual

Aggiungerei anche un filo di ignoranza e qualunquismo. Se solo si informassero bene saprebbero che il giro di soldi nel calcio è ridicolo rispetto a quello di Formula 1 e alcuni sport americani come il Basket NBA

Che poi, se vogliamo dirla tutta, come fa uno sponsor a investire in uno sport dove si rischia di recare danno all'immagine dello sponsor se la squadra che sponsorizza viene coinvolta in uno scandalo doping.. negli anni 90 e primi anni 2000 anche nel ciclismo giravano molti soldi in più, se non ci fossero stati tutti questi scandali doping, il movimento sarebbe stato destinato a crescere visto che ci sarebbero stati molti più sponsor interessati ad investire..

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Invidia de che? A parte i soldi intendo...

Che poi, se vogliamo dirla tutta, come fa uno sponsor a investire in uno sport dove si rischia di recare danno all'immagine dello sponsor se la squadra che sponsorizza viene coinvolta in uno scandalo doping.. negli anni 90 e primi anni 2000 anche nel ciclismo giravano molti soldi in più, se non ci fossero stati tutti questi scandali doping, il movimento sarebbe stato destinato a crescere visto che ci sarebbero stati molti più sponsor interessati ad investire..

Ci va un sistema più solido: vale tutto ma non ci devono essere scandali. E' anche il pensiero di Riccò.

Se invece credi che il calcio sia "a posto" secondo me sei molto fuori strada.

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Che poi, se vogliamo dirla tutta, come fa uno sponsor a investire in uno sport dove si rischia di recare danno all'immagine dello sponsor se la squadra che sponsorizza viene coinvolta in uno scandalo doping.. negli anni 90 e primi anni 2000 anche nel ciclismo giravano molti soldi in più, se non ci fossero stati tutti questi scandali doping, il movimento sarebbe stato destinato a crescere visto che ci sarebbero stati molti più sponsor interessati ad investire..

ma quindi questo cosa vuol dire? che secondo te il ciclismo fino agli anni 80 era pulito? oppure che i danni di immagine sono derivati dalla lotta al doping, più che dal doping in sè, che invece c'è sempre stato?

e cmq ripeto, nel calcio il doping sarà anche un problema meno urgente, e ci gireranno anche meno soldi rispetto ad nba e formula 1, ma da lì a dire che è un ambiente idilliaco - o anche semplicemente più pulito del ciclismo - ce ne passa. E ribadisco che NON sto parlando di doping.

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Davide Cassani:

Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Correre in bicicletta, è sempre stata la mia passione, da quando sono un ragazzino ho dedicato la mia vita alla realizzazione di un sogno, correre il Giro d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato sera me ne tornavo a casa fregandomene degli sberleffi dei miei coetanei che, rincasando alle 9 di sera mi consideravano un mezzo rincoglionito. Avevo 16 anni quando nel branco ero l'unico che si rifiutava di prendere una sigaretta in bocca perchè non era quella che mi faceva diventare grande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante preferivo un bicchiere di spuma al cedro. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avverato e 35 quando mi sono reso conto che era meglio cambiar mestiere. Non è passato giorno che non abbia pensato alla mia professione che poi era anche la mia passione. Andare a letto alle 10 non è mai stato un sacrificio e non mi sentivo ferito neanche quando qualche idiota a bordo strada mi prendeva per il culo solo perchè ero l'ultimo, a mezzora dal primo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuore ad un compagno di squadra più forte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono riuscito a vincere una corsa e ho pianto dal dolore non so quante volte quando, insanguinato e ferito, riprendevo la mia bicicletta per andare insieme all' arrivo. Ho trascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuore. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contro la neve della marmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho cercato sempre di portare la bicicletta all'arrivo e mi sono sempre sentito un eroe anche se per la maggior parte della gente ero un mezzo corridore. Da corridore non mi è mai importato niente del giudizio altrui perchè ero in armonia con me stesso. Come sono in armonia ora nonostante il mio sport sia trattato come il peggiore di tutti. I corridori? Delle merde di uomini che son capaci solo di doparsi. Che poi siano capaci di correre sotto la neve o con 40 gradi nessuno lo dice. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.

No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuente dice che se parla salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal figorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Il presidente di una squadra di calcio accusa il suo predecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di euro. Notizia che va a finire nelle brevi. Esce il nome di una squadra di calcio italiana ma subito a dire che è il nome di un corridore (ovvio) dell' est. Su un numero imprecisato di sacche c'era scritto "campionato d'Europa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione,­ nel calcio si. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera ecc ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La wada si è presentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perchè gli altri rifiutano tutto questo?

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Davide Cassani:

Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Correre in bicicletta, è sempre stata la mia passione, da quando sono un ragazzino ho dedicato la mia vita alla realizzazione di un sogno, correre il Giro d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato sera me ne tornavo a casa fregandomene degli sberleffi dei miei coetanei che, rincasando alle 9 di sera mi consideravano un mezzo rincoglionito. Avevo 16 anni quando nel branco ero l'unico che si rifiutava di prendere una sigaretta in bocca perchè non era quella che mi faceva diventare grande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante preferivo un bicchiere di spuma al cedro. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avverato e 35 quando mi sono reso conto che era meglio cambiar mestiere. Non è passato giorno che non abbia pensato alla mia professione che poi era anche la mia passione. Andare a letto alle 10 non è mai stato un sacrificio e non mi sentivo ferito neanche quando qualche idiota a bordo strada mi prendeva per il culo solo perchè ero l'ultimo, a mezzora dal primo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuore ad un compagno di squadra più forte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono riuscito a vincere una corsa e ho pianto dal dolore non so quante volte quando, insanguinato e ferito, riprendevo la mia bicicletta per andare insieme all' arrivo. Ho trascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuore. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contro la neve della marmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho cercato sempre di portare la bicicletta all'arrivo e mi sono sempre sentito un eroe anche se per la maggior parte della gente ero un mezzo corridore. Da corridore non mi è mai importato niente del giudizio altrui perchè ero in armonia con me stesso. Come sono in armonia ora nonostante il mio sport sia trattato come il peggiore di tutti. I corridori? Delle merde di uomini che son capaci solo di doparsi. Che poi siano capaci di correre sotto la neve o con 40 gradi nessuno lo dice. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.

No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuente dice che se parla salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal figorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Il presidente di una squadra di calcio accusa il suo predecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di euro. Notizia che va a finire nelle brevi. Esce il nome di una squadra di calcio italiana ma subito a dire che è il nome di un corridore (ovvio) dell' est. Su un numero imprecisato di sacche c'era scritto "campionato d'Europa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione,­ nel calcio si. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera ecc ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La wada si è presentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perchè gli altri rifiutano tutto questo?

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et voilà

Oghmai siamo pegh tutti lo spoght dei dghogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Cogheghe in bicicletta, è sempghe stata la mia passione, da quando sono un ghagazzino ho dedicato la mia vita alla ghealizzazione di un sogno, cogheghre il Gigho d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato segha me ne toghnavo a casa fghegandomene degli sbeghleffi dei miei coetanei che, ghincasando alle 9 di segha mi consideghavano un mezzo ghincoglionito. Avevo 16 anni quando nel bghanco ero l'unico che si ghifiutava di pghendeghe una sigaghetta in bocca peghchè non egha quella che mi faceva diventaghe gghande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante pgheferivo un bicchieghe di spuma al cedgho. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avveghato e 35 quando mi sono gheso conto che egha meglio cambiagh mestieghe. Non è passato gioghno che non abbia pensato alla mia pghofessione che poi egha anche la mia passione. Andaghe a letto alle 10 non è mai stato un sacghificio e non mi sentivo feghito neanche quando qualche idiota a boghdo stghada mi pghendeva pegh il culo solo peghchè egho l'ultimo, a mezzogha dal pghimo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuoghe ad un compagno di squadgha più foghte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono ghiuscito a vinceghe una coghsa e ho pianto dal dologhe non so quante volte quando, insanguinato e feghito, ghipghendevo la mia bicicletta pegh andaghe insieme all'aghivo. Ho tghascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuoghe. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contgho la neve della maghmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho ceghcato sempghe di poghtaghe la bicicletta all'aghivo e mi sono sempghe sentito un eghoe anche se pegh la maggiogh paghte della gente egho un mezzo coghidoghe. Da coghidoghe non mi è mai impoghtato niente del giudizio altghui peghchè egho in aghmonia con me stesso. Come sono in aghmonia ogha nonostante il mio spoght sia tghattato come il peggioghe di tutti. I coghidoghi? Delle meghde di uomini che son capaci solo di dopaghsi. Che poi siano capaci di cogheghe sotto la neve o con 40 gghadi nessuno lo dice. Che il 50% di logho guadagni 40.000 loghdi cioè 1 eugho a km (un pghof può aghivaghe a peghcogherghe 40000 km in un anno) non fghega niente a nessuno e che l'unico logho pensiegho sia quello di aiutaghe un pghopghio compagno di squadgha dimostghando una geneghosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.

No, siamo un bghanco di dghogati. Punto e basta. Poi viene fuoghi l'opeghacion Pueghto. 500 spoghtivi coinvolti, 250 sacche di sangue in fghigoghfegho. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuoghi. Italiani, tedeschi, colombiani ma sopghattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegaghe i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato pegh il dighitto alla pghivacy. Fuentes dice che se paghla salta lo spoght in Spagna e pegh essere tghanquilli qualcuno pensa bene di lasciaghe le sacche di sangue fuori dal fghigoghifegho cosi, essendo danneggiate, non seghvono più a nulla. Il pghesidente di una squadgha di calcio accusa il suo pghedecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di eugho. Notizia che va a finighe nelle bghevi. Esce il nome di una squadgha di calcio italiana ma subito a dighe che è il nome di un coghidoghe (ovvio) dell' est. Su un numegho impghecisato di sacche c'egha scghitto "campionato d'Eughopa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione,­ nel calcio si. Fuentes dice di avegh curato anche tennisti, calciatoghi, atleti dell'atletica leggegha ecc ecc ma i nomi che vengono fuoghi di chi sono? Solo ciclisti. La wada si è pghesentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati ghimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile esseghe foghti con i deboli e deboli con i foghti. Cipollini egha dopato? Non lo so, lo scopghighemo ma voghei sapeghe chi eghano gli altghi spoghtivi che tenevano sacche di sangue in quel fghigoghifegho e sopghattutto peghchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altghi sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un pghoblema solo del ciclismo? Ma se sono tgha i pochi che accettano passapoghto biologico, esami del sangue, ghepeghibilità obbligatoghia, peghchè gli altghi ghifiutano tutto questo?

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nel 1958, un ex calciatore del Bologna, Gerardo Ottana, che diventerà un medico, apre un’indagine sul calcio, dimostrando che il 27% dei giocatori nel calcio italiano utilizzava anfetamine, il 62% usava stimolanti per il cuore o la respirazione e il 68% utilizzava ormoni e steroidi anabolizzanti. E oggi?

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nel 1958, un ex calciatore del Bologna, Gerardo Ottana, che diventerà un medico, apre un’indagine sul calcio, dimostrando che il 27% dei giocatori nel calcio italiano utilizzava anfetamine, il 62% usava stimolanti per il cuore o la respirazione e il 68% utilizzava ormoni e steroidi anabolizzanti. E oggi?

Eh beh, nel 1958... :banghead::banghead:

Ma proprio non lo volete capire, eh :banghead::banghead::banghead:

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su twitter, un certo sergi lopez egea, che proprio non so chi sia, scrive alle ore 13.00: Manzano está denunciando ante un tribunal de Justicia Penal la planificacion dopante del Kelme similar a la del US Postal de Armstrong

che tradotto penso significhe che Manzano sta dicendo che alla Kelme, c'era lo stesso sistema di doping della Us Postal

lo steso tipo, che mi sembra sia un giornalista spagnolo, dice

Scarponi que no ha declarado por un problema técnico en operacion Puerto acaba de ser suspendido por equipo Lampre

qualcuno sa lo spagnolo meglio di me? potrebbe essere che la Lampre lo abbia sospeso per non aver dichiarato qualcosa in merito all'Opercion Puerto?

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Eh beh, nel 1958... :banghead::banghead:

Ma proprio non lo volete capire, eh :banghead::banghead::banghead:

Per me siete voi che non volete capire!

L'articolo completo preso da Giornalettismo.it

(mi è bastato documentarmi un po' in internet e son sempre più convinto delle mie idee)

Poi chiudo.

Tanto siete di coccio

Il calcio è lo sport campione di omertà: secondo Jean-Pierre de Mondenard, medico sportivo esperto di doping, la lotta contro il fenomeno ha fallito completamente, nascondendosi in un silenzio omertoso che non aiuta a identificare chi inganna.

IL CASO SPAGNOLO - La discussione nasce da un articolo in cui Yannick Noah, ex tennista e cantante francese, denunciava la leggerezza con cui in Spagna si passa sopra ai casi di doping nello sport. Gli sportivi di oggi sembrano tutti più veloci, più scattanti, più resistenti e più potenti di quelli di qualche anno fa, ma come è possibile? Hanno scoperto nuove tecniche, nuove forme di energia? Qual è il trucco? Secondo Noah, è semplice: il doping. Vincono coloro che “scivolano” tra le fessure, utilizzando prodotti ancora non identificabili dai controlli, sono i più veloci a testare nuovi prodotti. Secondo Noah, in In Spagna il caso di Fuentes, il più grande scandalo di doping della storia, si è smontato in pochi istanti, e con esso tanti altri casi. Sembra che gli “eroi” sportivi siano troppo importanti per non venir perdonati, anche a costo di passare sul problema del doping.

CRITICA COMPRENSIBILE - Secondo de Mondenard, Noah ha ragione a tirare in causa la Spagna. La presunta innocenza getta al vento qualsiasi campagna anti-doping. Visto l’alto numero di casi di doping tra sportivi, segnalati anche dalla polizia, è il caso di avere sospetti. “La storia insegna che, ogni volta che un paese eccelle in uno sport, dietro c’è il doping. Un fenomeno che si è verificato in Cina nel nuoto nei primi anni 1990, l’Italia con il ciclismo, la Giamaica recentemente con una serie di velocisti drogati, la Russia, gli Stati Uniti… Tra le affermazioni dell’ex vincitore del Rolland Garros, la colpa non è degli spagnoli, ma sta naturalmente nell’incapacità di chi lotta contro il doping di identificare i “trucchi”.

I PROBLEMI DELLA LOTTA - Il problema più grande della lotta anti-doping, secondo il medico sportivo, è che gli atleti prendono sostanze che i laboratori non sono in grado di identificare, perdendosi a cercare sostanze che nel frattempo gli sportivi non prendono più. Un problema che si è sempre verificato, nonostante qualsiasi Stato si affanni a dichiarare di aver i migliori laboratori di tutto il mondo. Il secondo problema è che la comunità scientifica è sempre troppo in ritardo: nel 1960 considerava gli anabolizzanti alla stregua delle vitamine. Nessuna federazione internazionale può provare che le competizioni siano pulite, ma si vantano che “non esiste doping nello sport” ogni volta che raccolgono un numero esiguo di test positivi. Si tratta di ipocrisia di un sistema che non funziona da 50 anni e che punisce gli unici atleti puliti. Il pubblico viene influenzato dai media, non esiste una ferma opinione pubblica a riguardo del doping, ma semplicemente reazioni a seconda di ciò che i giornalisti riportano.

CALCIO E OMERTA’ - Sempre secondo Jean-Pierre de Mondenard, il calcio è campione del mondo di omertà. Il belga Bertrand Crasson, che ha giocato al Napoli dal 1996 al 1998, ha raccontato di essersi sottoposto a due iniezioni settimanali. Naturalmente, gli allenatori del periodo in questione negano l’esistenza di simili pratiche. Bortolo Mutti, che allenava la squadra nel 1997, si difende affermando che “simili pratiche non erano nella nostra cultura, né mia né quella dei miei colleghi”. Per minimizzare le dichiarazioni di Crasson, un altro allenatore poi ha dichiarato di “non ricordare quel giocatore. Sono passati tanti anni. Non vi era alcun doping al Napoli. Non scherzo”. Così, nel 1958, un ex calciatore del Bologna, Gerardo Ottana, che diventerà un medico, apre un’indagine sul calcio, dimostrando che il 27% dei giocatori nel calcio italiano utilizzava anfetamine, il 62% usava stimolanti per il cuore o la respirazione e il 68% utilizzava ormoni e steroidi anabolizzanti. E oggi? Perché Zidane, esempio celebre, non è mai stato indagato con attenzione? Lo sport di oggi mostra prestazioni miracolose sulle quali nessuno vuole indagare.

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Sei tu che non vuoi capire che nel ciclismo girerà sempre più doping che nel calcio perché lo sforzo di correre 26-30 minuti ogni 7 giorni (quello è il minutaggio effettivo di una partita) con 15 di pausa in mezzo non è minimamente paragonabile a quello di stare sei-sette ore al giorno a 40 all'ora di media per 21 giorni di fila.

E non venitemi a parlare di omertà dopo che mezzo mondo ha coperto Lance Armstrong. Si fa più bella figura a tacere.

Ah non confondiamo "prestazioni miracolose" col talento....

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Sei tu che non vuoi capire che nel ciclismo girerà sempre più doping che nel calcio perché lo sforzo di correre 26-30 minuti ogni 7 giorni (quello è il minutaggio effettivo di una partita) con 15 di pausa in mezzo non è minimamente paragonabile a quello di stare sei-sette ore al giorno a 40 all'ora di media per 21 giorni di fila.

E non venitemi a parlare di omertà dopo che mezzo mondo ha coperto Lance Armstrong. Si fa più bella figura a tacere.

1) 26-30 minuti (avrei detto una 50ina ma non ne ho idea) di scatti, salti, contrasti, cambi di direzione+controllo del pallone e degli avversari, il che significa lucidità. Non è mezzofondo o jogging

2) Tappe di 6-7 ore? Ma quante ce ne sono nel panorama internazionale ogni anno? Giusto le classiche e un paio di tappe nei GT (i 3 sommati insieme intendo).

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Sei tu che non vuoi capire che nel ciclismo girerà sempre più doping che nel calcio perché lo sforzo di correre 26-30 minuti ogni 7 giorni (quello è il minutaggio effettivo di una partita) con 15 di pausa in mezzo non è minimamente paragonabile a quello di stare sei-sette ore al giorno a 40 all'ora di media per 21 giorni di fila.

E non venitemi a parlare di omertà dopo che mezzo mondo ha coperto Lance Armstrong. Si fa più bella figura a tacere.

Ah non confondiamo "prestazioni miracolose" col talento....

Quoto tutto esclusa la parte in grassetto, che fa capire che tu su un campo da calcio non ci hai mai messo piede

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Quoto tutto esclusa la parte in grassetto, che fa capire che tu su un campo da calcio non ci hai mai messo piede

Ho sbagliato, intendevo di un tempo... nel senso 26-30, pausa e altri 26-30 comunque il concetto non cambia

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1) 26-30 minuti (avrei detto una 50ina ma non ne ho idea) di scatti, salti, contrasti, cambi di direzione+controllo del pallone e degli avversari, il che significa lucidità. Non è mezzofondo o jogging

2) Tappe di 6-7 ore? Ma quante ce ne sono nel panorama internazionale ogni anno? Giusto le classiche e un paio di tappe nei GT (i 3 sommati insieme intendo).

Le classiche e i GT, appunto - le gare che contano. Ma nei GT vai da un minimo di 5 ore a un massimo di 7. Con l'aggravante che sono di fila.

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Altra cosa: ci si concentra sulla lunghezza dello sforzo anziché sulla qualità. Chi l'ha detto che sport che richiedono sforzi brevi siano meno interessati dal doping? Al limite richiederanno l'uso di sostanze diverse o delle stesse in modalità diversa. Mi pare scontato, altrimenti dovremmo escludere che atleti impegnati in discipline di velocità, lanci e salti oppure nuotatori possano essere trovati positivi ad un test (e i fatti, o determinate evidenze, dimostrerebbero il contrario)

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Le classiche e i GT, appunto - le gare che contano. Ma nei GT vai da un minimo di 5 ore a un massimo di 7. Con l'aggravante che sono di fila.

Prendo il Giro 2012: 9 tappe sopra le 5 ore, nessuna di 7 e 4 sotto le 4 ore. E il Giro passa per essere il più duro dei 3

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La differenza non è solo nella durata dello sforzo ma anche nella qualità dello stesso. Nel ciclismo conta solamente lo sforzo fisico. L'importante è che pedali più degli altri, non importa come.

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La differenza non è solo nella durata dello sforzo ma anche nella qualità dello stesso. Nel ciclismo conta solamente lo sforzo fisico. L'importante è che pedali più degli altri, non importa come.

Non intendevo un concetto così terra terra. Per qualità intendevo intensità ( per farla semplice: ci si dopa più tra i ragazzi del Tour de France o quelli della finale dei 100 m piani alle Olimpiadi?). A parte che nel ciclismo conta pure altro, quello che dici sarebbe vero se le gare si disputassero nemmeno a cronometro, ma con una cyclette. Si vede la potenza espressa rispetto al tempo e si stabilisce il più forte.

Comunque circa questo concetto che sembra salvare il pallone, ti dico che anche un fenomeno che è tutt'uno con la sfera e che calcia divinamente, ai massimi livelli non vedrebbe il pallone restando a "pane e acqua". E se nel '58 c'era abuso di farmaci e stimolanti non ci credo assolutamente che ingrossando il giro la situazione sia migliorata, semmai il contrario....al limite si rischia meno

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Non intendevo un concetto così terra terra. Per qualità intendevo intensità ( per farla semplice: ci si dopa più tra i ragazzi del Tour de France o quelli della finale dei 100 m piani alle Olimpiadi?). A parte che nel ciclismo conta pure altro, quello che dici sarebbe vero se le gare si disputassero nemmeno a cronometro, ma con una cyclette. Si vede la potenza espressa rispetto al tempo e si stabilisce il più forte.

Comunque circa questo concetto che sembra salvare il pallone, ti dico che anche un fenomeno che è tutt'uno con la sfera e che calcia divinamente, ai massimi livelli non vedrebbe il pallone restando a "pane e acqua". E se nel '58 c'era abuso di farmaci e stimolanti non ci credo assolutamente che ingrossando il giro la situazione sia migliorata, semmai il contrario....al limite si rischia meno

Se si è abbassato il livello del doping nel ciclismo dopo il '98 non vedo perché dovrebbe essere il contrario.

Attenzione: ingrossando il giro vuol dire anche che se X è uno dei primi al mondo e viene beccato si sputtana completamente l'immagine e non prende più un soldo per il resto della carriera. Ecco perché i Ronaldo o i Messi o i Lebron James e i Kobe Bryant nell'NBA non rischiano.

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Nel ciclismo si è abbassato il livello per rischiare meno anzitutto (limite sull'ematocrito, voluto dai corridori) e perché gli scandali hanno rischiato di far saltare tutto.

Altri sport hanno esercitato una tenuta stagna rispetto a tutto questo (vedi il caso Ronaldo, non il portoghese quell'altro, alla vigilia della finale di Parigi)

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Nessuno mette in dubbio questo. Il ciclismo è uno degli sport più duri e di conseguenza più soggetti a pratiche dopanti. Il discorso che non si capisce è che in tutti gli sport si usano pratiche dopanti ma molti sport fanno poco o niente per contrastarle. Il ciclismo è malato e lo sappiamo, ma nel ciclismo si cerca di combattere il doping. Tra passaporto biologico e reperibilità... Gli atleti sono praticamente il libertà vigilata. Ad esempio: La Wada si presentò qualche anno fa al Roland Garros per dei controlli, ma tutti gli atleti in pratica risposero: «o loro o noi». Gli organizzatori hanno scelto loro: i tennisti. Nel ciclismo potrebbe mai accadere una cosa del genere?

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Nessuno mette in dubbio questo. Il ciclismo è uno degli sport più duri e di conseguenza più soggetti a pratiche dopanti. Il discorso che non si capisce è che in tutti gli sport si usano pratiche dopanti ma molti sport fanno poco o niente per contrastarle. Il ciclismo è malato e lo sappiamo, ma nel ciclismo si cerca di combattere il doping. Tra passaporto biologico e reperibilità... Gli atleti sono praticamente il libertà vigilata. Ad esempio: La Wada si presentò qualche anno fa al Roland Garros per dei controlli, ma tutti gli atleti in pratica risposero: «o loro o noi». Gli organizzatori hanno scelto loro: i tennisti. Nel ciclismo potrebbe mai accadere una cosa del genere?

A parte che secondo me con tutti gli scandali questa situazione il ciclismo un po' se l'è cercata....

Sulla reperibilità io la trovo una pratica barbara e totalmente inutile. Ho letto un documento proprio ieri che riportava i dati: nel ciclismo per trovare un positivo in gara servono circa 60 controlli, fuori gara più di 600... combattere il doping è diverso da caccia alle streghe.

I controlli a sorpresa ai singoli atleti negli sport di squadra, ad esempio, sono totalmente inutili.

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