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Topic Doping


klaus

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Comunque riguardo il calcio c'e' da dire, e lo si sa già, che è uno scandalo.

Arrivano controlli antidoping a sorpresa al Barcellona ed è uno scandalo, scarilegio; e tra una polemica e l'altra si fanno controllare. Ma ci sono state anche squdre spagnole (forse proprio il Barcellona, ora non ricordo bene) che in passato hanno letteralmente chiuso le porte in faccia agli ispettori. Ma la cosa che più di tutte fa ridere è che sono stati puniti con una semplice ammenda. Invece, nel ciclismo, l'atleta deve essere sempre reperibile e deve comunicare sempre i suoi spostamenti, e se per caso tarda un poco quando gli bussano alla porta...

Disastro.

In quel lasso di tempo avrebbe potuto benissimo inquinare le prove o fare chissà cosa di malvagio.

Ma ormai si sa.. è così. Basta che qualcuno dica faccia un video nel quale ipotizza l'uso da oarte di una atleta di una "Doped Bike" che Guariniello apre un fascicolo, una inchiesta.

Se invece a parlare è un certo Eufemiano Fuentes, che per quanto manigoldo possa essere, e dice che tutta la Nazionale di calcio Spagnola ha fatto uso di sostanza dopnati, beh.. non succede nulla.

Eppure un certo medico già implicato in vicende di sostanze illecite, beccato un'altra volta, potrebbe anche aver detto la vertà..

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Top Posters In This Topic

Allora Petacchi cose dovrebbe dire che è stato squalificato 3-4 anni fa per un antiasmatico che adesso non rientra nemmeno nelle sostanze dopanti,al suo tempo è stato squalificato per un valore poco sopra il consentito :rolleyes: ,a Contador è stato trovato un valore al di sopra del consentito? si,ed è giusto che venga squalificato.

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Allora Petacchi cose dovrebbe dire che è stato squalificato 3-4 anni fa per un antiasmatico che adesso non rientra nemmeno nelle sostanze dopanti,al suo tempo è stato squalificato per un valore poco sopra il consentito :rolleyes: ,a Contador è stato trovato un valore al di sopra del consentito? si,ed è giusto che venga squalificato.

Lì è diverso...Non può esserci stata una contaminazione accidentale, come per Contador, Colò, ecc...

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La difesa chiede più tempo. L'udienza di Riccò slitta

Riccardo dovrà presentarsi a Roma il 13 aprile presso gli uffici dello Stadio Olimpico. Sarà sentito in relazione ai fatti accaduti lo scorso 6 febbraio al Pronto Soccorso di Pavullo

ROMA, 28 marzo 2011 - Riccardo Riccò sarà sentito dalla procura antidoping del Coni il primo aprile. Ma non il 1° aprile alle 10.30, come inizialmente stabilito: l'udienza è infatti slittata al 13 aprile (ore 10). L'Ufficio presieduto da Ettore Torri ha infatti accolto l'istanza di rinvio presentata dal difensore del ciclista, posticipando la convocazione fissata in origine per venerdì prossimo. Riccò deve essere sentito in relazione ai fatti accaduti il 6 febbraio scorso, al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Pavullo (Modena), con la contestazione della seconda violazione della normativa antidoping (art. 2.2 delle Norme Sportive Antidoping attuative del Codice Wada).

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fonte gazzetta.it

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Nuova scossa nel ciclismo italiano, e non solo: Vincenzo Nibali, protagonista assoluto dell’ ultima Vuelta d’Espana, che ha trionfalmente vinto, è stato trovato positivo al Clembuterolo in un controllo antidoping effettuato proprio nella corsa grazie quale è diventato la speranza del ciclismo italiano per quanto concerne le grandi corse a tappe. Lo ha reso noto stamani l'Unione Ciclista Internazionale (UCI). Ovviamente la notizia scuote di nuovo il mondo delle due ruote, anche se il corridore si è subito difeso dicendo che è in grado di dimostrare la sua innocenza. Secondo il ciclista siciliano del Team Liquigas “la positività è infatti dovuta ad una contaminazione alimentare provocata da una bistecca”, in particolare, “un filetto di provenienza Messicana”. Nel comunicato diffuso dall'Uci si parla di tracce di Clembuterolo, la stessa sostanza anabolizzante, che sarebbe stata trovata nei campioni prelevati a Contador, in una quantità bassissima.

Immediata la reazione del Team Liquigas che parla di una vera e propria persecuzione nei confronti dei propri corridori e manifesta l’intenzione di andare in fondo alla questione dando tutto l’appoggio al gioiellino di Messina.

Lo spettro della carne contaminata si abbatte quindi sul mondo del ciclismo ma non solo, sarebbero in arrivo nei prossimi giorni altre notizie di positività eclatanti che interesserebbero anche il mondo del calcio e la nazionale Spagnola.

Senza parole... :mellow::nonnn:

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  • Amministratori

Riassunto delle puntate precedenti. Ieri Fanini mi chiama al telefono e dice di aver bisogno che io rediga un comunicato per lui. Gli scrivo un articolone dove mi dice che ci saranno delle mosse da parte dei Nas e della Guardia di finanza. Ci infilo anche il mio nome qua e là visto il favore che gli faccio e lo facciamo pubblicare (in grassetto la parte delle anticipazioni dei Nas e GDF):

IL CASO - Fanini boccia Veronesi come Petrucci

Giovedì 7 aprile 2011 - Riceviamo e pubblichiamo.

Siamo al paradosso. Il Prof. Umberto Veronesi, ex ministro della salute, Presidente del Comitato Scientifico della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che sarà al prossimo Giro d’Italia a sostenere e incoraggiare stili di vita corretti, vorrebbe liberalizzare il doping. E si chiede: “Prendere l’epo, chi ci assicura che faccia male?” Proprio l’Epo, dalla fine degli anni ‘80 ad oggi, ha inquinato ogni anno il Giro d’Italia e andrebbero riscritte tutte le classifiche. È stato l’Epo a fare la differenza, e con questo prodotto sicuramente ci sono state molte giovani morti. Apprezzo il suo sostegno per il “No al fumo” e all’eccessivo ricorso ai farmaci. Ma così si contraddice. Non può uno scienziato di questa levatura, prima parlare di eccessivi ricorsi ai farmaci e poi voler liberalizzare una sostanza come l’Epo, usata in maniera impropria dai corridori. Perché va ricordato, l’Epo cura le anemie e altre patologie, non deve essere usato in questo modo. Noi dell’Amore & Vita, 1995 prima della legge contro il fumo, abbiamo vestito i nostri atleti per una intera stagione, addirittura con l’appoggio della Lega contro i tumori, con una maglia da gara recante una vignetta dove una sigaretta parlante esclamava “grazie di non avermi acceso”. E in questi anni, dato che dalla mia squadra sono passati numerosi campioni, prima della mia denuncia al Giro del 1996, nella quale ho iniziato a fare Outing a 360 gradi riguardo a vicende di doping, 6 di questi ragazzi e amici, che poi erano andati per la loro strada, arrivati e partiti dall’Amore & Vita, che avevano fatto uso di Epo, rovinandosi la vita, non ci sono più e ancora oggi li piangono i loro familiari.

Sono morti tutti dai 25 ai 35 anni, e non è finita, perché ormai abbiamo perso il conto delle persone che stanno cadendo come birilli. Sono centinaia i giovani che nel ciclismo e anche negli altri sport muoiono, quando si ricordava solo di Simpson, morto sul Ventoux nel 1967. Da anni è un calvario giornaliero, di casi di campioni beccati in frode sportiva, e non si sa che fine faranno con tutti i veleni assunti negli anni. È proprio di questo ultimo periodo che la più nota squadra di Juniores, proprio grazie a me col caso Bani, è stata squalificata tutta a causa dell’eccessivo ricorso ai farmaci che facevano.

Il più noto Professore d’Italia sarebbe dell’idea di liberalizzare il doping e dobbiamo vederlo proprio al Giro con un vincitore già certo, Alberto Contador, che dovrebbe essere squalificato per il clenbuterolo, e invece continua a correre. Siamo proprio alla fine del ciclismo. Non si possono vedere paginate rosa, in un momento così difficile per il ciclismo, che sono piene di queste uscite fuori di testa. È clamoroso. Meno male che il Presidente del Coni Petrucci, meravigliato risponde a Veronesi: “Non se ne parla nemmeno”.

Di questi tempi dove tutti dovremmo uscire dall’omertà in questo mondo, bisognerebbe allargare ancora di più i controlli su tutti i fronti per tutelare il futuro dei giovani, e invece leggiamo dichiarazioni come quelle di Veronesi. Il Procuratore capo Torri, perché ha detto la verità, dicendo che i corridori fanno tutti uso di sostanze dopanti, hanno cercato di crocifiggerlo, mentre Veronesi, sugli stessi quotidiani, viene celebrato. Siamo fuori del mondo.

E Veronesi deve venire proprio al Giro d’Italia, nell’anno del 150° anniversario dalla nascita del nostro paese unito, a danneggiare l’immagine del nostro paese, del nostro ciclismo e dei suoi colleghi scienziati? Non è ammissibile. Con tutto il marcio del ciclismo che emerge sempre grazie all’azione dei Nas e della Guardia di Finanza, e anche di Michele Bufalino grazie allo scandalo delle bici truccate, spero che certi fatti vengano fuori il prima possibile. Spero che potremmo dire un giorno che siamo vicini alla fine del doping, se arrivasse la legge sulla radiazione di corridori dopati dal ciclismo, nonostante in questi anni siano stati beccati nomi illustri, e sono stati tanti. I corridori però continuano a non capire perché si trovano sempre fatti e protagonisti nuovi, in negativo.

Ivano Fanini

Oggi scoppia il casino, 32 rinviati a Giudizio, mezza Lampre coinvolta, Cunego nel mirino del doping..

DOPING. Inchiesta di Mantova, richiesti 32 rinvii a giudizio

Il ciclismo torna nell'occhio del ciclone. La procura di Mantova ha chiuso l'inchiesta sul doping nel ciclismo e chiederà il rinvio a giudizio di 32 indagati: a confermarlo, quest'oggi attorno alle ore 14, è stato il pm Antonino Condorelli che ha condotto l'indagine partita dal farmacista di Mariana Mantovana Guido Nigrelli. A tutti e 32 i coinvolti è già arrivato l'avviso di chiusura delle indagini e presto seguirà la richiesta di rinvio a giudizio. Oltre al citato Nigrelli - coinvolti per reati commessi tra la fine del 2008 e il luglio del 2009 - ci sono il team manager della Lampre Giuseppe Saronni, i tecnici Fabrizio Bontempi e Maurizio Piovani, il massaggiatore Fabio Della Torre, i corridori Alessandro Ballan, Marco Bandiera, Emanuele Bindi, Marzio Bruseghin, Damiano Cunego, Mauro Da Dalto, Francesco Gavazzi, Mirko Lorenzetto, Manuele Mori, Simone Ponzi, Mauro Santambrogio, Francesco Tomei e Daniele Pietropolli.

Inoltre ci sono Francesco e Geo Bonazzi, Michael Rasmussen, Sergio Gelati, Roberto Messina, gli ex professionisti Paolo Bossoni, Pietro Caucchioli, Massimiliano Mori e Mariano Piccoli, Sebastian Gilmozzi, Paolo Pezzi, Matteo Zambroni (calciatore), Nicola Castrini e Josè Ibarguren, ex medico della Fuji Servetto.

Al centro delle indagini il commercio e l'uso di sostanze come Epo, efedrina, somatropine, testosterone e cortisonici.

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ma l'articolo di sopra a firma di ivano fanini lo hai scritto tu...?

Cioè lui ti ha detto quello che voleva scrivere e tu hai avuto l'ingrato compito di metterlo in italiano...?

Ma mi viene un dubbio... visto che il motivo principale di questo mercato di doping è chiaramente il dio denaro,... quanto li pagano sti farmaci proibiti? :dubbio:

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ma questa è l'inchiesta d Mantova che sta andando avanti da 3-4 anni,prima o poi le indagini dovevano chiuderle :mrgreen: ,il pm ha ritenuto che ci sono tutti gli elementi necessari per formulare un'imputazione quindi ha chiesto un rinvio a giudizio per 32 persone.

Adesso spetterà al giudice verificare se ci sono gli elementi necessari per un processo oppure si concluderà con un nulla di fatto :rolleyes:

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La Lampre-ISD con un comunicato precisa:

«Il Team è venuto a conoscenza, da organi di informazione, di una conferenza indetta dalla Procura di Mantova in relazione all'inchiesta sul doping da essa condotta. Da quanto si è potuto apprendere, la Procura avrebbe concluso le indagini nei confronti di taluni soggetti coinvolti, tra cui dirigenti e atleti. Ad oggi i soggetti del Team coinvolti, nonché i loro rispettivi legali, non hanno ricevuto alcuna comunicazione o notifica di questo avviso per cui, allo stato attuale, non si è materialmente in grado anche solo di commentare questa notizia. Ove naturalmente questa fosse confermata, sarà scrupolo del Team attivarsi senza indugio con il magistrato inquirente per chiarire serenamente la propria posizione ed estraneità ai fatti eventualmente attribuiti”.

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  • Amministratori

ma l'articolo di sopra a firma di ivano fanini lo hai scritto tu...?

Cioè lui ti ha detto quello che voleva scrivere e tu hai avuto l'ingrato compito di metterlo in italiano...?

hai colto nel segno... e non hai idea di cosa mi abbia chiesto di scrivere ieri sera (svegliandomi) alle 23.30 in preda ai fumi dell'alcool :mrgreen:

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e un inchiesta dove i pm non hanno in mano una sega nulla e chiaccherano a vanvera da 3 o 4 anni ma che si inculino invece di squalificare pellizzotti squalifichino contador che è stato trovato di fatto POSITIVO !

pienamente d'accordo, però in quanto contador ho parecchi dubbi che si sia dopato, perchè la quantità di quella sostanza era davvero minima, tant'è che non avrebbe influito più di tanto quella sostanza dopante nella sua prestazione

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Riccò: "Voglio ancora correre" Scontro tra Petrucci e il legale

Nell'audizione presso la Procura Antidoping ha negato l'autoemotrasfusione: "Non ho niente da nascondere sto cercando una squadra. Non ricordo nulla del mio ricovero, il medico risponderà di quanto ha detto. Ci sono tanti altri corridori nella mia posizione che corrono regolarmente"

ROMA, 13 Aprile 2011 - "Mi sento ancora un ciclista e voglio tornare a correre". Sono queste le prime parole di Riccardo Riccò, al termine dell'audizione (durata circa un'ora e mezza) presso la Procura Antidoping del Coni. "Non ho niente da nascondere - ha aggiunto - sto cercando una squadra che mi permetta al più presto di svolgere la mia professione. Ritiro? Gli attestati di stima dei tifosi mi hanno fatto cambiare idea, e se me lo permetteranno tornerò subito a correre". Il 6 febbraio scorso, Riccò era stato ricoverato in ospedale, dopo aver accusato un malore al termine dell'allenamento, vittima di un blocco renale. Successivamente il medico aveva reso nota una confessione dell'atleta, reo di aver effettuato una autotrasfusione di sangue che conservava in frigo da diversi giorni, pratica compatibile con i problemi fisici avuti, tuttavia negata dallo stesso atleta. "Non ricordo nulla del mio ricovero - ha ammesso - ero più morto che vivo. Mi hanno solo detto che si trattava di un virus, il medico risponderà di quanto ha detto". Nella testa di Riccò, c'è solo la bici: "Mi pare che ci siano tanti altri corridori nella mia posizione che corrono regolarmente - ha concluso - Contador? Sì, ma anche ciclisti italiani. Da un mese sono tornato ad allenarmi, ora datemi una squadra".

"CONSIDERAZIONI INSENSATE" — "Al momento attuale non ci sono motivi per aspettarsi da parte della Procura Antidoping una richiesta di squalifica per Riccò. Non vedo proveddimenti nel breve periodo": queste le parole dell'avvocato Fiorenzo Alessi, legale di Riccò al termine dell'udienza presso la Procura Antidoping del Coni. "Molti parlano di sconfitta per il ciclismo - ha aggiunto - ma non sono d'accordo. Non condivido il pensiero del presidente del Coni, Gianni Petrucci, che deve smettere di dire basta al ciclismo dopato: la cosa giusta da dire è basta con lo sport dopato e soprattutto basta con lo sport che vuole il risultato a tutti i costi. In questo senso, ritengo che la legge penale del 2000 sia ampiamente superata perchè non è più attuale e andrebbe modificata". Il legale di Riccò ha poi ammesso di sposare in pieno le parole dello scienziato, Umberto Veronesi, che in una recente intervista aveva ipotizzato la possibilità di liberalizzare alcune pratiche considerate illecite, come ad esempio, l'Epo. "Esiste il diritto alla salute, ma non il dovere - ha spiegato - Non si possono escludere cure e farmaci a priori. Non è possibile che drogarsi non sia considerato reato, e doparsi sì. Bisogna fare nuovi ragionamenti per il bene del ciclismo". Sul ritorno di Riccò non ha dubbi: "Se torna a correre - ha concluso - non è certo uno scandalo. Oggi per Riccardo torna a splendere il sole, e per il ciclismo è una giornata positiva a tutti gli effetti. Allo stato non c'è nessuna sanzione che gli impedisca di fare il professionista". Immediata la replica del presidente del Coni Gianni Petrucci: "Il Coni non risponde a considerazioni insensate".

Fonte: Gazzetta.it

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Bisogna fare nuovi ragionamenti per il bene del ciclismo
Certo...Spingiamo i corridori a prendere giù sempre più degli avversari (più di quanto facciano adesso) solo per ottenere qualche risultato...Questo sì che non è sport che vuole il risultato a tutti i costi e soprattutto questo si che farà il bene del ciclismo... facepalm.gif
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