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[UCI World Calendar] - 110° Paris > Roubaix


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Startlist

(a cura di Cancellara91)

TEAM GARMIN - BARRACUDA

1 VAN SUMMEREN Johan BEL

BAUER Jack NZL

FARRAR Tyler USA

HAUSSLER Heinrich AUS

KLIER Andreas GER

MAASKANT Martyn NED

RATHE Jacob USA

VANMARCKE Sep BEL

AG2R LA MONDIALE

CASPER Jimmy FRA

ELMIGER Martin SWI

GAZVODA Gregor SLO

GODDAERT Kristof BEL

HOUANARD Steve FRA

LEMARCHAND Romain FRA

MINARD Sébastien FRA

MONDORY Lloyd FRA

ASTANA PRO TEAM

BAZAYEV Assan KAZ

BOZIC Borut SLO

GRUZDEV Dmitriy KAZ

GUARNIERI Jacopo ITA

IGLINSKIY Maxim KAZ

IGLINSKIY Valentin KAZ

KANGERT Tanel EST

MURAVYEV Dmitriy KAZ

BMC RACING TEAM

BALLAN Alessandro ITA

BURGHARDT Marcus GER

HINCAPIE George USA

HUSHOVD Thor NOR

PHINNEY Taylor USA

QUINZIATO Manuel ITA

SCHÄR Michael SWI

WYSS Danilo SWI

FDJ-BIGMAT

BONNET William FRA

BOUCHER David FRA

CHAINEL Steve FRA

DELAGE Mickael FRA

GUESDON Frédéric FRA

HUTAROVICH Yahueni BLR

LADAGNOUS Matthieu FRA

ROLLIN Dominique CAN

EUSKALTEL - EUSKADI

CAZAUX Pierre FRA

GARCIA Ricardo ESP

IZAGIRRE Ion ESP

MINGUEZ Miguel ESP

PEREZ LEZAUN Alan ESP

PEREZ MORENO Ruben ESP

SAEZ Adrian ESP

URTASUN Pablo ESP

GREENEDGE CYCLING TEAM

COOKE Baden AUS

GOSS Matthew Harley AUS

KEUKELEIRE Jens BEL

MOURIS Jens NED

O'GRADY Stuart AUS

TUFT Svein CAN

VAITKUS Tomas LTU

KATUSHA TEAM

HALLER Marco AUT

ISAYCHEV Vladimir RUS

KRISTOFF Alexander NOR

KUSCHYNSKI Aleksandr BLR

PAOLINI Luca ITA

PORSEV Alexander RUS

SELIG Rüdiger GER

SMUKULIS Gatis LET

LAMPRE - ISD

BUTS Vitaliy UKR

CIMOLAI Davide ITA

GRAZIATO Massimo ITA

HONDO Danilo GER

KOSTYUK Denys UKR

KRIVTSOV Dmytro UKR

KRIVTSOV Yuriy UKR

VIGANO Davide ITA

LIQUIGAS - CANNONDALE

CANUTI Federico ITA

DA DALTO Mauro ITA

DALL'ANTONIA Tiziano ITA

KING Edward USA

KOREN Kristjan SLO

MARANGONI Alan ITA

OSS Daniel ITA

SAGAN Juraj SVK

LOTTO BELISOL TEAM

CORDEEL Sander BEL

DE HAES Kenny BEL

DEBUSSCHERE Jens BEL

GREIPEL André GER

HENDERSON Gregory NZL

REYNES MIMO Vicente ESP

SIEBERG Marcel GER

WILLEMS Frederik BEL

MOVISTAR TEAM

ERVITI Imanol ESP

GUTIERREZ PALACIOS José Ivan ESP

HERRADA LOPEZ Jesús ESP

IRIARTE Javier ESP

KONOVALOVAS Ignatas LTU

LASTRAS GARCIA Pablo ESP

ROJAS GIL Jose Joaquin ESP

SANZ UNZUE Enrique ESP

OMEGA PHARMA - QUICKSTEP CYCLING TEAM

BOONEN Tom BEL

CHAVANEL Sylvain FRA

CIOLEK Gerald GER

MAES Nikolas BEL

STEEGMANS Gert BEL

TERPSTRA Niki NED

TRENTIN Matteo ITA

VAN KEIRSBULCK Guillaume BEL

RABOBANK CYCLING TEAM

BOOM Lars NED

BRESCHEL Matti DEN

LEEZER Tom NED

TANKINK Bram NED

TJALLINGII Maarten NED

VAN EMDEN Jos NED

VAN WINDEN Dennis NED

WYNANTS Maarten BEL

RADIOSHACK - NISSAN

BENNATI Daniele ITA

GALLOPIN Tony FRA

IRIZAR ARANBURU Markel ESP

NIZZOLO Giacomo ITA

POPOVYCH Yaroslav UKR

POSTHUMA Joost NED

RAST Grégory SWI

SKY PROCYCLING

BOASSON HAGEN Edvald NOR

EISEL Bernhard AUT

FLECHA GIANNONI Juan Antonio ESP

HAYMAN Mathew AUS

HUNT Jeremy GBR

KNEES Christian GER

STANNARD Ian GBR

SUTTON Christopher AUS

TEAM SAXO BANK

AAEN JORGENSEN Jonas DEN

KLOSTERGAARD LARSEN Kasper DEN

LUND Anders DEN

MARYCZ Jaroslaw POL

MORKOV Michael DEN

ROBERTS Luke AUS

TOSATTO Matteo ITA

VACANSOLEIL - DCM PRO CYCLING TEAM

BOECKMANS Kris BEL

DEVOLDER Stijn BEL

LARSSON Gustav Erik SWE

MARCATO Marco ITA

SELVAGGI Mirko ITA

VEUCHELEN Frederik BEL

WESTRA Lieuwe NED

BRETAGNE - SCHULLER

BLOT Guillaume FRA

DELPECH Jean-Luc FRA

DION Renaud FRA

HALLEGUEN Mathieu FRA

LE BON Johan FRA

MALACARNE Gaël FRA

PICHON Laurent FRA

VACHON Florian FRA

COFIDIS LE CREDIT EN LIGNE

CAMMAERTS Edwig BEL

DUQUE Leonardo COL

FOUCHARD Julien FRA

GARCIA ETXEGIBEL Egoitz ESP

LABBE Arnaud FRA

PETIT Adrien FRA

SARAMOTINS Aleksejs LET

SIJMENS Nico BEL

FARNESE VINI - SELLE ITALIA

ASCANI Luca ITA

BERTOLINI Thomas ITA

DE PATRE Roberto ITA

GATTO Oscar ITA

GIORDANI Leonardo ITA

HULSMANS Kevin BEL

MAZZANTI Luca ITA

POZZATO Filippo ITA

SAUR - SOJASUN

ENGOULVENT Jimmy FRA

GALLAND Jérémie FRA

LABORIE Christophe FRA

MANGEL Laurent FRA

MARTIAS Rony FRA

PAÏANI Jean Lou FRA

POULHIES Stéphane FRA

TALABARDON Yannick FRA

TEAM ARGOS - SHIMANO

DE BACKER Bert BEL

DEGENKOLB John GER

KLEMME Domenik GER

KLUGE Roger GER

SINKELDAM Ramon NED

STAMSNIJDER Tom NED

VAN ZANDBEEK Ronan NED

VEELERS Tom NED

TEAM EUROPCAR

CHAVANEL Sébastien FRA

CHTIOUI Rafai TUN

GAUDIN Damien FRA

GENE Yohann FRA

HADDOU Saïd FRA

PICHOT Alexandre FRA

TURGOT Sébastien FRA

VEILLEUX David CAN

TEAM NETAPP

EICHLER Markus GER

HOLLENSTEIN Reto SWI

JANORSCHKE Grischa GER

JARC Blaz SLO

SCHILLINGER Andreas GER

SCHULZE André GER

SCHWARZMANN Michael GER

SEUBERT Timon GER

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"GLI ASSENTI - Sono tanti, troppi per una corsa di questa importanza: ed escludiamo ovviamente chi - come Cancellara - non potrà esserci perché infortunato. Cavendish, Gerrans, Nibali, Sagan (Peter, il fratello Juraj sarà al via), Valverde, Freire, Wiggins, Sanchez, Gilbert, Evans: questi alcuni dei nomi che sicuramente non vivranno da protagonisti la Roubaix. Ed eccezion fatta per Cavendish, tutti gli altri avrebbero comunque avuto possibilità di fare bene."

Questo pezzo dell'articolo dimostra la competenza di Yahoo :24: :24: :24:

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"GLI ASSENTI - Sono tanti, troppi per una corsa di questa importanza: ed escludiamo ovviamente chi - come Cancellara - non potrà esserci perché infortunato. Cavendish, Gerrans, Nibali, Sagan (Peter, il fratello Juraj sarà al via), Valverde, Freire, Wiggins, Sanchez, Gilbert, Evans: questi alcuni dei nomi che sicuramente non vivranno da protagonisti la Roubaix. Ed eccezion fatta per Cavendish, tutti gli altri avrebbero comunque avuto possibilità di fare bene."

Questo pezzo dell'articolo dimostra la competenza di Yahoo :24: :24: :24:

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  • Amministratori

Parigi-Roubaix: la Regina va rispettata

di Angelo Zomegnan

Rieccoci.

Sono scivolati via la Milano-Sanremo di Gerrans e il Giro delle Fiandre di Boonen, che a posizioni invertite occupano stamattina (7 aprile 2012) i primi due posti della classifica “mondiale” dell’Unione Ciclistica Internazionali. Mancano gli aggiornamenti del Paesi Baschi che andrà in archivio pomeriggio, a 17 ore dal via della successiva prova del super-calendario, la Parigi-Roubaix, ma poco conta ai fini dei ragionamenti che andremo a sviluppare tra poco perché il campo dei partecipanti alla gara a tappe iberica poco hanno a che vedere con le classiche dei Muri e del Pavé: fisici, mentalità e rischi troppo diversi tra le due tipologie di atleti impegnati in Spagna o in Francia.

Continua ad essere demenziale che due prove dello stesso calendario si accavallino, ma così è. E ancor peggio è constatare una volta di più che una Klasika in Spagna si accavalli sulla Rounaix. Ma se se ne fanno una ragione coloro che devono sottostare ad un sistema non condiviso, a noi importa sicuramente meno. Lo sottolineiamo semplicemente perché non stiamo dalla parte del mal comune mezzo gaudio e, soprattutto, di chi prende a calci il buon senso.

Rieccoci, si diceva. Siamo alla vigilia della Parigi-Roubaix: la “Regina delle classiche” con la “R” maiuscola ancorché oltraggiata da un calendario strutturato in modo pessimo, snobbata dai corridori delle piccole-medie-grandi gare a tappe. E stivata di mille mezze figure giusto per arrivare al tetto dei 200 partecipanti come previsto per gli appuntamenti dell’Uci World Tour…tanto i rimborsi in danaro sono irrisori per un mondo di professionisti quale ambisce ad essere questo di cui si sta parlando e gli alberghi sono a carico delle squadre!

“Regina” di che cosa? Degli assenti? Clamorosamente assenti? I soli ad essere giustificati sono gli infortunati: primo fra tutti Cancellara, colpevolmente ruzzolato a terra domenica scorsa all’ultimo rifornimento del Fiandre. Colpevolmente, sosteniamo, perché un uomo della sua esperienza e del suo peso specifico elevatissimo per una competizione come la “Ronde” avrebbe dovuto approcciare la zona del rifornimento come fosse un Muro, considerate le tante insidie della strada e degli incapaci collaboratori cui si reggono gli staff di certe squadre con due ulteriori aggravanti: l’incoscienza di chi dribbla marciapiedi e aiuole e la superficialità di chi viene fatto debuttare al Nord in eventi che necessitano di una logica marcia di avvicinamento. Dilettanti in mezzo a professionisti.

Acqua passata.

Torniamo alla Roubaix: a scanso di errori, di equivoci e/o di cattive interpretazioni, a 24 ore dalla partenza siamo davanti ad una lista di partenti che ci fa urlare allo scandalo. Da Hinault a Indurain, in su e in giù, troppi atleti non hanno amato la “Regina”, ma vi si sono avvicinati, l’hanno onorata almeno una volta e il Tasso bretone l’ha addirittura corteggiata e sedotta (seppure con il beneplacito di qualche collega ben più pratico di pietre del nord).

Proprio sull’ultimo numero di Le Monde in edicola a Parigi, Hinault ricorda: “Dopo la mia vittoria nel 1981, ancora sulla linea d’arrivo, ebbi a dire che, nonostante tutto, questa corsa rimane una bella follia a causa dei pericoli e dei rischi. A quel tempo, io facevo tutto in funzione della vittoria al Tour de France (1978, 1979, 1981, 1982 e 1985): perché rischiare di rompersi l’anca o una clavicola per una caduta a poche settimana dalla partenza del Tour? Di conseguenza, presi la decisione di non fare la Parigi-Roubaix bensì la Parigi-Valenciennes (e cioè abbandonare la gara in vista dei primi settori di pavé). Oggi, guardando all’indietro nel tempo, dico che i giovani dovrebbero disputare questa corsa per imparare a crescere. Nel 1981, alla partenza, non immaginavo certo che avrei vinto la Roubaix perché ero convinto che non fosse una corsa adatta alle mie caratteristiche. Ma avevo la maglia di campione del mondo sulle spalle ed ero sorretto da una condizione fisica straordinaria. Ben presto mi accorsi che stavo pedalando bene al contrario degli altri corridori che mi sembrava non andassero avanti: mi resi conto di essere in un grande giorno. Strada facendo dovetti mettere piede a terra sette volte per le forature e per una caduta…”: e vinse. Applausi. Chapeau.

Please, c’è qualcuno che segue questo blog in grado di trasmettere questo stralcio di articolo a Cavendish? E magari anche a Gerrans? Nibali? Sagan (Peter, s’intende)? Valverde? Freire? Wiggins? Sanchez? Gilbert? Quali straordinari impegni avranno da onorare domani questi campioni dotati di un eccellente rapporto peso-potenza, dalla classe starordinaria, con watt da vendere e col baricentro abbastanza basso da poter gareggiare rimanendo seduti sulla sella, senza alzarsi sui pedali, che poi è la chiave di lettura tecnica della Roubaix? De Vlaeminck e Kuiper – luoghi di nascita a parte – erano forse dotati di così minore qualità?

Forse le parole di Hinault andrebbero fatte leggere anche ai direttori sportivi.

Come è ormai noto, il ciclismo contemporaneo è tornato a stilare classifiche a punti. E’ la visione distorta di una disciplina individuale che vien fatta attraverso le squadre, ma funziona così. E ci si deve adeguare, anche se il sistema sfiora il ridicolo perché la politica del ciclismo – fatta sull’asse Aigle-Parigi attraverso tecnici di seconda fila e per di più superficiali o campanilisti – è schiava della sete di potere e non della competenza. Le prove di World Tour assegnano dei punteggi (e anche su questo andrebbe aperta una discussione approfondita) da gennaio in avanti, ma può goderne soltanto chi è intruppato nelle 18 squadre con licenza di fare il bello e cattivo tempo. Gli altri rimangono esclusi. Partecipano, si piazzano, magari vincono, ma rimangono fuori dal World Tour e devono accontentarsi delle graduatorie continentali. Per dire: Pozzato che è andato vicino al colpo grosso nel Fiandre (secondo) e ha strappato un piazzamento anche a Sanremo (sesto) non figura tra i “migliori” 92 della cosiddetta classifica “mondiale”, mentre il suo conterraneo Ballan (che ha collezionato più o meno gli stessi risultati nelle corse vere) è al 9° posto. Ma per piacere…smettiamola con squadre e corridori di serie A e di serie B, altrimenti evitiamo che si mescolino tra di esse e tra di loro.

Ebbene, la “Regina” si guarda allo specchio e rischia di vedersi costretta a rifarsi il trucco. Anche in passato non se la passava benissimo come partecipazione. Ma quest’anno il mito si incrina. Dei 30 migliori a fine stagione 2011 c’è il solo Boonen (che per giunta chiuse l’annata al 30° posto). E dei migliori 92 che ora compongono la classifica del 2012, domattina al via da Compiégne ce ne saranno appena 14, di cui 10 oltre la 37^ piazza! Come si definisce un record al contrario? Una bestemmia. Ecco, il campo dei partenti alla Parigi-Roubaix 2012 è una bestemmia. C’è il numero 1 (Boonen, appunto), poi si scivola al 9° Ballan e si scende al 10° Westra, al 27° Eisel, al 37° Paolini, al 39° Chavanel, al 40° Greipel, al 48° Chainel, al 49° Oss, al 56° Larsson…e via sino a Farrar, Haussler, Hushovd e Haedo intruppati tra il 73° e l’88° posto su 92 punteggi assegnati.

Non ci sono i trionfatori dei tre grandi giri del 2011 (compreso Contador, che consideriamo vincitore di fatto al di là delle decisioni dell’Uci di togliergli la maglia rosa pur avendogli permesso di correre e avendolo controllato negati al doping in un’infinità di prelievi datati maggio 2011). Dunque non c’è neppure Evans, padrone della maglia gialla del Tour, che ha danzato per anni sulle pietre e sui sentieri della mountain bike prima di dedicarsi all’attività su strada, passando dalle gomme grasse ai copertoncini. Detto tra noi, che non ci sia Cobo (primo alla Vuelta l’anni scorso) rientra nel più conclamato dei “chissenefrega”: non lo stimo, non mi piace chi gli stava attorno. E non è la prima volta che lo dico.

In compenso c’è Guesdon al quale il prestigioso quotidiano sportivo francese L’Equipe il 6 aprile (…ieri) ha dedicato l’intera prima pagina con titolone strepitoso: “Guesdon pour toujours”. E cioè: “Guesdon per sempre”. Ebbene il signor Frédéric si avvia a compiere 41 anni, essendo nato il 14 ottobre 1971. Vinse a sorpresa la Roubaix nel 1997, vale a dire 15 anni fa! E poi, in mezzo a qualche frivola conquista di periferia, ha vinto anche una Parigi-Tours, nel 2006, quando l’ex classica autunnale era già fuori dal circuito di prima grandezza. Per il resto: una partecipazione a Giro e Vuelta con ritiri in entrambe le corse. Otto partecipazioni al Tour: miglior piazzamento finale: 67°. Ultime razzie di rilievo statistico ed…esotico che neppure Merckx può vantare: vittoria del Tro-Bro Léon nel 2008 e classifica finale de La Tropicale Amissa Bongo Ondimba (Gabon, Africa) nel 2007, dove già si segnalò con la vittoria del prologo nel 2006. Nelle ultime tre stagioni e mezza ha collezionato 0 vittorie. Ma per piacere…Guesdon per sempre? Sembra di essere su “Scherzi a parte”. Non basta un Guesdon qualsiasi a dare valore alla Roubaix.

Nonostante questo, che non è poco, domani ci incolleremo alla televisione per una Pasqua di capretto, uova, colomba e, soprattutto, di ciclismo. Sia chiaro capretto, uova e colomba si possono mangiare anche lunedì, ma la “Regina” si propone in diretta soltanto domani con le sue rughe, ma anche con le sue immagini straordinarie (che non si sgranano) in High Definition, con i suoi calvari più o meno lunghi, con il suo museo nazionale del pavé che è l’attraversamento della Foresta di Arenberg, con il suo punto topico nella zona del Carrefour de l’Arbre. Poi si va di registrata con la “Regina” che va onorata anche da spettatore, come farà il redivivo Armstrong di persona da Compiégne a Roubaix anche per via del 33% di azioni della società che gestisce il Team RadioShack, soprattutto per i suoi corridori plebei, i suoi tifosi plebei che preferiscono la birra bruna allo champagne dei Campi Elisi. Ma da lunedì tutti a spiegare ai corridori più quotati, ai loro direttori, ai loro manager e ai loro sponsor perché e come la “Regina” vada rispettata comunque e sempre. E’ bene che i ragazzi junior vadano a vadano a fare esperienza sulle pietre: si potrebbe partire da qui per creare la cultura adatta all’Inferno. E’ sempre questione di cultura. Ce lo insegna Hinault. E scusate se è poco.

Buona Pasqua con Roubaix a tutti. Anche agli assenti.

(ilsegnodizom.gazzetta.it)

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Le frecciate a Cobo e Guesdon sono favolose :rotfl:

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Ha perfettamente ragione Guesdon è una pippa, ha vinto una Roubaix per caso, allora facciamo una statua anche a Backstedt, Vansummeren, O'Grady e Knaven

Ma più che averla vinta per caso, l'ha vinta 15 anni fa e dopo è entrato nei 10 solo una volta (7°).

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Perchè bisogna sempre rompere le balle ai corridori se non fanno certe corse? Uno sarà libero di programmarsi al meglio la sua stagione, non penso che a Sagan dispiacesse vincere la Roubaix, ma se non ci va c'è sicuramente dietro qualcosa di ponderato..

E poi basta co sto Nibali, che tra Zomegnan e l'uomo wikipedia dovrebbe correre 120 corse l'anno :lol:

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