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Il Giro buono di Contador

Rosa finale per lui. Crono a Pinotti

Alberto Contador ha vinto il Giro d'Italia. Così, lapidari. Non che ci fossero troppe speranze che le cose andassero diversamente (oddio, qualche piccola speranziella la si covava, per Riccò o Bruseghin, ma più che un sano realismo, era il cuore italico a pompare queste aspettative). E infatti lo spagnolo è stato fedele al suo andamento in questa corsa rosa: regolare, con prestazioni ottime ma mai esaltanti, interprete perfetto per un Giro la cui durezza (a cui si aggiungono le sfacchinate dopotappa tra un trasferimento e l'altro) ha contribuito a livellare i valori in campo (che già in partenza erano abbastanza omogenei).

Nessuno ha fatto la differenza, e allora la differenza la fa Contador, quello che in queste tre settimane - tra i vari pretendenti - è andato meno peggio sia a cronometro che in montagna. Un corridore però di tutto rispetto, che a 25 anni ha già vinto due grandi giri (primo al Tour 2007), undicesimo di tutti i tempi in una classifica che vede primeggiare Bartali (22 anni, 10 mesi e 12 giorni per il suo secondo Giro, nel 1937), e in cui l'ultimo a entrare prima di Alberto era stato Ciccio Ullrich con la sua Vuelta del 1999.

Contador vince il suo primo Giro d'Italia (e speriamo che torni a difendere il titolo l'anno prossimo) senza portare a casa nemmeno una tappa. Solo undicesimo anche nella crono conclusiva, una crono vinta da Marco Pinotti con 7" sul tedesco Tony Martin, 10" sul russo Ignatiev e 13" sul britannico Wiggins. Tutti comprimari che hanno beneficiato del fatto di avere il vento a favore quando hanno gareggiato, ben prima di Contador e di tutti gli altri uomini di classifica, che hanno trovato invece vento contrario, e per questo non sono riusciti a inserirsi nelle zone nobili dell'ordine d'arrivo.

Solo undicesimo, Contador (a 39" da Pinotti, che onora al meglio il titolo di campione italiano a cronometro e che chiude alla grande un Giro più che discreto soprattutto nella prima parte), ma tanto gli basta per distanziare definitivamente Riccardo Riccò, che ha pagato quasi 2' al madrileno e termina quindi a 1'57" in una classifica in cui fino a stamattina era staccato di appena 4" dalla maglia rosa. Un secondo posto, per Riccò, che è comunque un traguardo ragguardevole, centrato a soli 24 anni in un Giro di cui è stato comunque grande protagonista, con due vittorie di tappa e rimanendo fino alla fine in corsa per la vittoria, malgrado una squadra non all'altezza (dopo il ritiro di Piepoli) e malgrado dei rapporti a dir poco burrascosi con mezzo plotone.

Appassionante la lotta per il terzo gradino del podio: Bruseghin partiva coi favori del pronostico, ma l'ottima prestazione di Pellizotti (che aveva solo 5" di ritardo da Marzio) ha rimesso tutto in gioco: alla fine il friulano è riuscito a far meglio di Bruse, ma solo di 3". E quindi il podio gli sfugge per appena 2". In compenso a Franco resta la consapevolezza di poterselo giocare davvero, un grande giro. Ci riproverà.

Così come ci riproverà Emanuele Sella, vero uomo-copertina del Giro 2008. Caduto, ricaduto, alle prese con forature e altre mille sfortune, ha saputo reagire da campione, vincendo 3 tappe alpine e dimostrando di poter anche lui ambire a conquistare un Giro: e noi lo aspettiamo fiduciosi.

(cicloweb)

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Il Giro buono di Contador

Rosa finale per lui. Crono a Pinotti

Alberto Contador ha vinto il Giro d'Italia. Così, lapidari. Non che ci fossero troppe speranze che le cose andassero diversamente (oddio, qualche piccola speranziella la si covava, per Riccò o Bruseghin, ma più che un sano realismo, era il cuore italico a pompare queste aspettative). E infatti lo spagnolo è stato fedele al suo andamento in questa corsa rosa: regolare, con prestazioni ottime ma mai esaltanti, interprete perfetto per un Giro la cui durezza (a cui si aggiungono le sfacchinate dopotappa tra un trasferimento e l'altro) ha contribuito a livellare i valori in campo (che già in partenza erano abbastanza omogenei).

Nessuno ha fatto la differenza, e allora la differenza la fa Contador, quello che in queste tre settimane - tra i vari pretendenti - è andato meno peggio sia a cronometro che in montagna. Un corridore però di tutto rispetto, che a 25 anni ha già vinto due grandi giri (primo al Tour 2007), undicesimo di tutti i tempi in una classifica che vede primeggiare Bartali (22 anni, 10 mesi e 12 giorni per il suo secondo Giro, nel 1937), e in cui l'ultimo a entrare prima di Alberto era stato Ciccio Ullrich con la sua Vuelta del 1999.

Contador vince il suo primo Giro d'Italia (e speriamo che torni a difendere il titolo l'anno prossimo) senza portare a casa nemmeno una tappa. Solo undicesimo anche nella crono conclusiva, una crono vinta da Marco Pinotti con 7" sul tedesco Tony Martin, 10" sul russo Ignatiev e 13" sul britannico Wiggins. Tutti comprimari che hanno beneficiato del fatto di avere il vento a favore quando hanno gareggiato, ben prima di Contador e di tutti gli altri uomini di classifica, che hanno trovato invece vento contrario, e per questo non sono riusciti a inserirsi nelle zone nobili dell'ordine d'arrivo.

Solo undicesimo, Contador (a 39" da Pinotti, che onora al meglio il titolo di campione italiano a cronometro e che chiude alla grande un Giro più che discreto soprattutto nella prima parte), ma tanto gli basta per distanziare definitivamente Riccardo Riccò, che ha pagato quasi 2' al madrileno e termina quindi a 1'57" in una classifica in cui fino a stamattina era staccato di appena 4" dalla maglia rosa. Un secondo posto, per Riccò, che è comunque un traguardo ragguardevole, centrato a soli 24 anni in un Giro di cui è stato comunque grande protagonista, con due vittorie di tappa e rimanendo fino alla fine in corsa per la vittoria, malgrado una squadra non all'altezza (dopo il ritiro di Piepoli) e malgrado dei rapporti a dir poco burrascosi con mezzo plotone.

Appassionante la lotta per il terzo gradino del podio: Bruseghin partiva coi favori del pronostico, ma l'ottima prestazione di Pellizotti (che aveva solo 5" di ritardo da Marzio) ha rimesso tutto in gioco: alla fine il friulano è riuscito a far meglio di Bruse, ma solo di 3". E quindi il podio gli sfugge per appena 2". In compenso a Franco resta la consapevolezza di poterselo giocare davvero, un grande giro. Ci riproverà.

Così come ci riproverà Emanuele Sella, vero uomo-copertina del Giro 2008. Caduto, ricaduto, alle prese con forature e altre mille sfortune, ha saputo reagire da campione, vincendo 3 tappe alpine e dimostrando di poter anche lui ambire a conquistare un Giro: e noi lo aspettiamo fiduciosi.

(cicloweb)

Non penso che contador torni a difendere la vittoria l'anno prossimo...come non penso che Sella abbia chance di vincere il giro...si un grande scalatore...si è arrivato sesto...ma quanto spazio gli hanno lasciato?Se non fosse finito anni luce dalla maglia non credo avrebbe vinto quelle due tappe...e poi a cronometro :smilie_daumenpos: Pellizzoti invece è andato molto meglio di quanto mi aspettassi...anche lui non credo che possa vincere ma forse può arrivare sul podio!

ps ora dopo quello che ho detto va a finire che il podio dell'anno prossimo sarà 1_Sella 2_Pellizzotti 3_Contador :biggrin::biggrin::mrgreen:

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siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... alla faccia di Riccò

anche se non fosse caduto nella crono adesso in rosa ci sarebbe Contador... 1'52" gli ha dato oggi... Ottimo Contador e un pò sottotono bruseghin in questa ultima crono, ma grandissimo per il podio

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Cunego si sentirà benissimo , perchè i soldi se li dividano ... e un giro se lo è già vinto , quindi gli basterà dire grazie ma un altr anno risarà gregario del principe .. Sella continuo a dire che parlate a vanverà se non batteva tre volte in terra andava a un quarto d'ora con il pipi che vinceva 3 tappe .. Pellizzotti molto bravo se non fa la cappellata di attaccare sul manghen e sul fedai a ripetizione se la gioca per vincere il giro ..

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è sempre andato benissimo nei cronoprologhi, un po' meno nelle vere crono.

Ma se aggiungi il fatto che in fondo i valori sono appiattiti dalla stanchezza, che è partito col vento favorevole, e che non tutti fanno a tutta l'ultima crono, il risultato ottimo di Bennati può essere spiegato...

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concordo con HINCAPI sul fatto di sella... se non usciva fuori classifica di certo non lo lasciavano andare, e sull'ultima tappa che ha vinto gli andava solo che bene a Contador, così toglieva gli abbuoni a Riccò

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Migliorare? ma se è già un extraterrestre!! ha vinto un Giro durissimo al 60-70% della forma!!! se migliora ancora gli altri possono starsene a casa!!! :D

Alla fine era sul 90% di forma, un mese prima del giro ha vinto i Paesi Baschi con una sola gamba e quindi era in formissima, visto che era il suo obbiettivo di inizio stagione, avrà fatto 2 settimane non allenandosi troppo, poi però si è fatto una 10 di giorni allenandosi per il giro e poi 3000 km, dunque era in formissima alla fine, ma anche a Pescocostanzo era già in forma, perchè se no un accellerazione come quella di Di Luca (che era una rasoiata pazzesca) non la tieni.

Alla fine era sullo stesso piano di altri come forma, l' unica cosa è che non era preparato mentalmente e non conosceva il percorso.

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Giornata fantastica quella di ieri, piazzato 50 metri dopo il traguardo di Corso Venezia fin dal mattino in attesa, uno dopo l'altro, dei protagonisti di questo fantastico Giro

E' stata sicuramente una gioia particolare, aver visto un ciclismo diverso, niente piu superuomini, ma ragazzi stremati all'arrivo

L'immagine piu curiosa l'arrivo di Menchov che si intravede nella cabina di vestizione 5 minuti immobile ad ansimare

Vorrei partire da lui

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Non si è preparato per il Giro e l'ha vinto, ha dato una dimostrazione di forza sopratutto mentale che a 25 anni è rara, non ha ceduto alle pressioni di Riccò e anche quando è andato in difficoltà non ha mai mollato

Io credo che il suo merito più grande sia stato resistere ai primi attacchi sulle salite abruzzesi dove ha dato la conferma delle sue potenzialità

Ieri l'ho visto live, ho anche aspettato la sua uscita dalla sala stampa, prima che partisse a razzo in bicicletta verso il pullmann dell'Astana

E' stato un Giro umano e terribile, divertente e indeciso.

Le facce umili di Sella e Bruseghin (davvero un gentlemen disponibilissimo in autografi con tutti), la grinta di Riccò e Di Luca, il passo finale di Bettini e Simoni

Questo sopratutto mi ricorderò di questo Giro, oltre ai duelli Bennati-Cavendish, alle cadute, alle crisi e alle pioggie di queste 3 settimane

W il Giro W il Ciclismo

E ora le pagelle

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PAGELLE 1^ PARTE : SQUADRE

Astana 7 Partita con troppi galli nel pollaio, molti fuori forma e delusioni come Gusev, riesce a riscattarsi in una buona terza settimana grazie al lavoro di Colom e Kloden per difendere il capitano, vincono il Giro al quale una settimana prima non dovevano partecipare ma il loro invito è stato fondamentale per lo spettacolo

Saunier Duval 5 Non puoi pretendere di vincere il Giro portando solo 2 uomini forti in salita, all'infortunio di Piepoli infatti sono rimasti senza alternative per attacchi e tattiche di squadra

Probabilmente preferiscono che uno come Marchante entri nei 20 a stento al Tour al posto di costruire una bella squadra per Riccò

Lampre 5 Ok, Bruseghin va sul podio, ma gli altri? Invisibili, mai d'aiuto al "Sesso, vin e Bruseghin", Spilak è forte ma è anche giovane quindi farlo correre ad alti livelli da marzo fino al Giro è da irresponsabili, rischi di bruciarlo, nelle volate non hanno combinato niente

Meno male che c'era Marzio

Liquigas 8 4 tappe vinte, e squadra che si è dimostrata solida e compatta nonostante il dilemma capitani che si è sciolto già sul Manghen verso Pampeago. Bennati è tra i 3 velocisti piu forti al mondo e Pellizotti un'eterna promessa forse finalmente sbocciata

Rabobank 4 Meno male che c'era Menchov altrimenti questa squadra sarebbe stata da "Chi l'ha visto?" . Evanescenti gli altri 2 corridori di livello ovvero Ardila e Brown, il russo deve fare tutto da solo e in piu non si inseriscono quasi mai nelle fughe

Csf 10 Sperando di confermare questo voto tra 2 settimane (Kloden è da anni nel ciclismo, non è uno che parla a caso), sempre in fuga, i migliori in salita, vincono 4 tappe e potrebbero vincerne altre sfumate per sfiga. Non mi aspettavo un gran Giro da loro, mi hanno sopreso

Silence - Lotto 7,5 Mc Ewen non è quello di un tempo, ma a sorpresa le maglie nere della squadra belga si vedono positive in salita con 3 uomini molto attivi, Lloyd, De Greef e Van den Broeck, meglio del malinconico Van Huffel. Mi sono piaciuti

LPR 6 Io non l'ho capita molto questa squadra e il suo senso in corsa

Tattiche balorde, indecisi nello scegliere tra soddisfazioni personali o sulla vittoria finale di uno dei 2 leader. Sono a tutta fin da Agrigento, ma poi colgono solo un successo di tappa e un piazzamento nei 10, molto di meno rispetto a quello che sembrava potessero fare

Diquigiovanni 7 Da un lato una vittoria di tappa e un posto nei 10, che per questa squadra erano gli obiettivi da sempre. Dal lato un capitano anziano al quale non è stata fornita una squadra per vincere il Giro, troppo vecchi i Nardello e i Missaglia per competere ad alti livelli

Ag2r 6,5 Squadra che viene al Giro da 3 anni e che comunque non snobba la Corsa Rosa. Su Nocentini sparerò giudizi piu in la, mentre Valjavec se non avesse perso tutto quel tempo al Monte Pora sarebbe stato comunque da primi 10. E le loro maglie si sono spesso fatte vedere in tentativi da lontano

CSC 6 Portava per lo più cacciatori di tappa questa squadra, con leader per la classifica giovani e inesperti che alle prime salite si sono staccati (anche se Sorensen ha pagato la caduta a Cesena) e che puntava sull'abilità di O'Grady e McGee caduti però già nelle primissime tappe. Il solito Voigt salva il risultato di squadra

Barloworld 5 Penalizzati dalle cadute iniziali di Soler e Pfannberger, il solo Cardenas, per altro con la morte nel cuore vista la tragedia finale nella quale è stato coinvolto suo fratello, si è fatto vedere, gli altri con Gasparotto in primis, sono stati sempre nelle retrovie

Caisse d'Epargne 4,5 Era una squadra sulla carta fortissima, ma complici cadute e uomini in declino (Rujano) o fuori forma (Karpets) non hanno dimostrato il loro valore, i piazzamenti di Lastras e Rodriguez non salvano la faccia di questa squadra che doveva essere uno squadrone e invece si è dimostrata fragilissima

Quick Step 5 Nonostante tutto non li promuovo, hanno avuto la maglia rosa e qualche buon piazzamento, ma potevano fare decisamente meglio e non lasciarsi sfuggire tappe e fughe come dei dilettanti. In piu hanno puntato su cavalli sbagliati

Française de Jeux 4 Si ok, qualche fuga. Sopratutto Veikkanen ha dimostrato buone cose.

Ma ce n'era il bisogno di questi? Con Casar avrei capito l'invito di questa squadra, senza di lui no

Tinkoff 8 Nonostante siano lontanissimi in classifica generale, hanno colto 2 vittorie e tantissmi piazzamenti con un nome nuovo del Giro, Vasil Kiryenka, in piu si sono fatti vedere quasi sempre nonostante Petrov e Ignative non ne avessero molte

High Road 9 Ciò che manca al 10 è la mancanza di un leader per la generale in quanto Possoni e Siuotsou hanno corso troppo in questo inizio di stagione e Rogers e Gerdemann erano fuori uso sin da marzo, però 4 vittorie per questo rinnovato team sono davvero un traguardo importante, oltre all'attività mostrata in quasi tutte le tappe

Gerolsteiner 3 Hanno deluso tutti. Dai 2 corridori arrivati a Milano (una cosa vergognosa) a chi doveva vincere almeno una tappa con 2 velocisti quasi invisibili e un corridore ormai troppo vecchio per correre ad alti livelli per 3 mesi

Slipstream 6,5 Colgono il loro obiettivo, vincere la cronosquadre, e combinano poco da Agrigento in poi. Però la loro politica di collaborazione con la Wada e col ciclismo pulito mi piace moltissimo. Peccato per il ritiro immediato di Zabriskie

Euskaltel 5,5 Col materiale umano che hanno a disposizione fanno il massimo, un buon velocista spesso in evidenza come Fernandez e Lezaun sempre in fuga che coglie anche un 2° posto. Però anche qua se ne poteva fare a meno.

Milram 3 Che rabbia!! Questi da anni vengono nei grandi Giri puntando solo alle volate e quando queste non riescono non hanno nessuno da portare nei 50 (ricordo solo Celestino e Ghisalberti). Squadra quasi totalmente inutile, migliore in classifica Zabel 80°

Cofidis 3 Questi sono messi ancora peggio, visto che il velocista manco ce l'hanno. Puntano tutto su Verbrugghe e Nuyens che però sono sfortunati e cadono, gli altri 7 sono davvero scarsi, il solo Buffaz prova qualcosa da lontano ma è tutto inutile

Migliore in classifica Monier, 111°

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Alla Gerolsteiner il 6 glielo darei.

In fondo hanno fatto 3° ad Agrigento, 3° a Milazzo, 2° in Calabria, 3° con Rebellin ancora e anche qualcosa d' altro ed in più una maglia rosa sfiorata con Russ.

Vabbè poi alla fine metà se ne sono andati prima delle montagne e quelli rimasti si sono ritirati o sono finiti fuori tempo massimo, però non malissimo.

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Bennati 9 Finalmente partecipa e vince anche al Giro, 3 tappe e maglia ciclamino ma nelle ultime volate non sembra più quello di prima, resta comunque fortissimo

Cavendish 9 Nonostante l'età giovanissima sembra avere qualcosa in piu in esplosività rispetto all'aretino, in piu il bel gesto di lasciare la vittoria al compagno di squadra. Rivelazione

Bosisio 8 A tratti impressionante, come nella tappa vinta in Abruzzo, veste anche la maglia rosa, nome nuovo per le classiche

Voigt 8 Attacca nelle tappe in salita, arriva addirittura 11° al Kronplatz, ma sopratutto onora con una vittoria e una fuga spettacolare questo Giro, Grande Jens

Priamo, Bertolini, Brutt, Pinotti 7,5 A loro il merito di una vittoria di tappa, traguardo comunque prestigioso

Greipel 7,5 E' l'altro vincitore di una delle 6 volate, accompagna spesso e volentieri il suo compagno di squadra alla vittoria, che conquista poi anche lui, abituato a vincere in altri continenti

Martin 7 Questo diventerà davvero un gran bel cronoman, ha classe da vendere e il 2° posto di Milano conferma le sue qualità

Fernandez 7 Alcuni piazzamenti ottimi , fa 3° 4° 5° e 6° in ordine decrescente, può diventare uno dei migliori al mondo vista l'età

Hondo 6,5 La rinascita del tedescone, troppo spesso immischiato in vicende di doping, buon ipiazzamenti e grande condizione, tira anche in salita

Bettini 6,5 Nonostante non sia più quello di una volta ce la mette tutta per conquistare una tappa, la classe è sempre la stessa cosi come l'incapacità di gestire bene tatticamente certi arrivi

Visconti 6 Ok 8 giorni in maglia rosa, anche se favoriti da un vantaggio di una decina di minuti sui migliori

Però non puoi farti sfuggire la tappa dove prendi la maglia battuto da corridori mediocri, non puoi staccarti sempre in arrivi dove ti ritieni favorito. Io non lo vedo sto gran corridore sinceramente

Forster 6 Un 2° posto e poi volate anonime, spesso si rialza e non passa le salite, mezza delusione

Dall'Antonia, Dean, Bazayev, Jegou, Fothen, Perez Lezaun, Lastras, Buffaz, Trussov 6 Per un motivo o per un altro possono considerarsi buoni protagonisti in un Giro corso bene

Mc Ewen 5,5 Ci mette tutta l'applicazione possibile, solo che a una certa età certi risultati sono difficili da confermare

Zabel 5 Come sopra, sembra però in declino da anni

Rebellin 5 2 terzi posti su arrivi alla sua portata, era in calo di forma

Pfannberger 4,5 Complice una caduta non ripete l'exploit delle corse di aprile

Brown, Gatto 4 Non è per essere cattivi, però se ti stacchi ogni qual volta la strada inizia a salire per un dosso o qualiasi cosa, cosa corri in bici a fare?

Nocentini 3 Ha la sua esperienza ormai, dovrebbe imparare che non si puo stare ad alti livelli da febbraio fino al Giro, o almeno non dovrebbe dire prima del Giro che voleva entrare nei 10 e vincere una tappa

Gasparotto 2 La colpa non è tanto sua quanto quella della Rai che preferisce intervistare lui a inizio di ogni tappa invece che i vari Contador e Menchov. Poi lui ci mette del suo restando invisibile per tutto il Giro

RAI 3 Copertura televisiva ampia, peccato che molti dei suoi componenti siano totalmente incompetenti

Salvo Cassani, Fabretti, Bulbarelli e Martinello, gli altri sono da chiudere in una stanza e "buttare la chiave". Fusco è un impiegato delle poste prestato al ciclismo, Sgarbozza è incommentabile non parla mai giusto è troppo paesanotto per una trasmisssione seria, Bartoletti è odioso, dice tutto e niente, poesie inutili, la De Stefano pronta ad innescare sempre polemiche, Pancani dalla moto che si dilunga in interventi quasi sempre inutili, Novelli di Giro Notte che spesso mi sono dovuto sorbire per vedere le tappe infrasettimanali, che parla di vittoria di Voigt a sorpresa e di Contador fortunato

In piu gli stranieri quasi sempre ignorati, non ho mai visto un'intervista a Menchov mentre ne ho viste 50 a Gasparotto, anche italiani come Pozzovivo vengono sempre ignorati

Come diceva Alex Baroni "Cambiare"

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Kloden, 10 anni di ciclismo, gran parte dei quali in una squadra tedesca, la T-Mobile (ex Telekom), che praticavano doping di squadra.... :D

Kloden non è mai risultato positivo a controlli antidoping

Se è per questo anche Guerini ha militato molto tempo in questa squadra ma non ci sono mai stati sospetti su di lui

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Contador 10 Checchè ne dicano tutti, un corridore al 70 % sbaraglia la concorrenza che si era preparata quasi esclusivamente per il Giro. Non è quello del Tour 2007 dove attaccava spesso e volentieri col suo rapportino, ma è un signor corridore che corre con astuzia e intelligenza rispondendo colpo su colpo

Perde qualcosa a Pampeago, tiene sulla Marmolada, guadagna a crono anche sul Kronplatz, perde a Monte Pora ma sul Mortirolo è strepitoso

In piu molti si lamentano per i suoi non attacci quando lui è stato davanti agli altri da Urbino e con una condizione deficitaria non poteva attaccare per rischiare di non rimbalzare indietro

Onore Hombre !

Bruseghin 9,5 Scatenatissimo il fan club a Milano "Sesso, vin e Bruseghin", vince la crono e sale sul podio, ieri disponibilissimo io gli ho chiesto "L'anno prossimo ti vediamo sul podio al Tour?" e lui si è messo a ridere

E' questo 3° posto di un uomo umile, attaccato ad asini e viti, regolarista e grintosissimo, che mi fa pensare a un ciclismo diverso

W Bruseghin

Riccò 9 Vince 2 tappe, ma le sue parole sminuiscono sempre i suoi fatti. E' quasi il piu forte in salita, ma deve imparare a dosare le sue parole, se un giorno i suoi avversari lo troveranno in difficoltà non dimenticheranno e lo tritureranno, Come corridore invece ha dimostrato buona classe anche se isolato dalla squadra

Sella 9 3 vittorie e un secondo posto, il 10 non arriva perchè comunque doveva gestire meglio la prima settimana e perchè comunque gli è stato lasciato tanto spazio

Se sarà un Sella autentico ci divertiremo molto gli anni prossimi

Kiryenka 8,5 Totalmente ignorato dalla Rai, fa 1 primo sul Monte Pora e 2 secondi posti in tappe difficili, ottimo per un ex-pistard alla sua prima esperienza in un grande Giro

Pellizotti 8 Non me lo sare imai aspettato a 2 secondi dal podio, e sopratutto vincitore al Kronplatz, anche se lui era motivato. Ha anche vestito la maglia rosa. complimenti !

Baliani 7,5 Gregario umile e fedele, va forte in salita e finisce 12°, meriterebbe un successo ma cade a Cesena

Menchov 7,5 E' comunque 5° al suo 1° Giro, e ottimo sulle Dolomiti, peccato che la bronchite lo freni al Kronplatz, sennò forse era sul podio

In piu spreca un'occasione da "Sliding doors", sull'Aprica, dopo aver fatto quel forcing sul Mortirolo che ha tagliato fuori Di Luca, prima segue Sella e poi esita guardandosi alle spalle, li avrebbe potuto vincere il Giro

Piepoli 7 Le cadute lo mettono fuori gioco, fino a quel momento andava davvero forte

Rodriguez 7 Altro corridore ignorato da mamma Rai, in quanto perde 20 minuti anche lui a Cesena ma si rende comunque protagonista sia su traguardi mossi, sia sulle salite. fantastico al Mortirolo

Questo è un signor corridore

Van den Broeck, Pozzovivo 7 Giovani, si giocano bene le loro chances da top 10, nella quale finiscono a sorpresa. meglio Pozzovivo che sulla Marmolada stacca tutti i grandi ma anche lui viene ignorato dalla Rai

Colom 6,5 Voto tutto per i suoi ultimi 2 giorni dove si dimostra gregario decisivo, è un gran bel corridore

Cardenas 6,5 Nonostante l'età e il lutto familiare è tenace e si infila spesso in fuga, 16° è un bel risultato

Valjiavec 6 Beffato da una crisi sul Monte Pora, non riesce a entrare nei 10 nonostante una bella tappa sul Mortirolo dove evidentemente si ispira sempre (fece benissimo nel 2004)

Simoni 6 Nonostante tutto a 37 anni è competitivo per 20 giorni su 21, il 19° gli è fatale. Combatte con grinta e classe ma le gambe non girano piu come prima. Ultimo Giro?

Kloden 5,5 Non mi sento di bocciare troppo un corridore che perde il Giro per una crisi sul Giau, una delle salite piu belle, e che comunque soffre di febbre per 1 settimana, aiuta alla grande Contador nella sua ultima tappa

Leipheimer 5 Il suo giro finisce a Cesena, una caduta lo mette fuori gioco, ma già prima non era stato molto presente sopratutto a crono. E poi non aiuta come dovrebbe Contador

Di Luca 5 Se passi dal 1° posto all'8° in un anno c'è qualcosa che non va, Tante vicende però lo hanno danneggiato speriamo sappia riprendersi e riproporsi ad alti livelli, quelli che li spettano

Possoni 5 Per una settimana è ai livelli di tutta la sua stagione, poi come previsto cala, ha corso troppo e merita riposo

Savoldelli 4,5 "E' l'età che va" ,,,

Rujano 4,5 Sicuramente enigmatico il venezuelano, capace di finire 5° nella cronoscalata e poi di essere passato da chiunque nelle tappe di salita

Nibali 4 La testa c'è, come dimostrano tentativi arguti sopratutto in discesa, le gambe invece mancano, sulla Marmolada il suo è un vero e proprio crollo, quando invece era messo benissimo, Delusione

Petrov 4 Nel ciclismo arrivare alla ribalta, che era il 7° posto dell'anno scorso, è facile, è molto piu difficile rimanerci, lui non smentisce questo detto

Karpets 3 Dal vincitore dell'ultimo Giro di Svizzera, ex maglia bianca e nei 10 al Giro era lecito aspettarsi qualcosa in piu rispeto al 31° posto finale no? Capisco perchè il capitano della vigilia era Arroyo

Landaluze 3 Alla vigilia del Giro dice che vorrebbe entrare nei 5, e i bookmakers lo quotano. Mi sono accorto di lui quando si è staccato in quella fuga a 30 per arrivare in Abruzzo

Ma almeno starsene zitti?

Garate 3 Non è neanche l'ombra del corridore capace di arrivare una volta 4° e una 5°, e di vincere maglia verde e tappone dolomitico 2 anni fa, si stacca sempre

Soler ng Oscar alla sfortuna per il giovane colombiano, lo rivedremo al Tour

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La mia pagella:

Sella: 10. Grandissimo, vince 3 tappe, anzi 3 signore tappe, cade all`inizio non si abbatte e si rialza. Se non sarebbe caduto e` vero che non gli avrebbero lasciato i minuti, ma e` anche vero che sul mortirolo era li con i migliori, quindi se vuole in salita puo staccare che vuole

Contador: 9,5. Chi lo avrebbe detto che avrebbe vinto il giro quando ha saputo che partecipava ad esso una settimana prima della partenza? SI e` difeso benissimo dagli attacchi di Ricco`, ha amministrato le forze.

Concreto ma poco spettacolare, infatti mai uno scatto in salita e nessuna vittoria di tappa. Ma va bene cosi, ha dato tutto ed e` stato lodato.

Ricco`: 9. Sugli appennini era il migliore, in in salita ha quasi sempre staccato Contador, anche se di pochi secondi, e` giovane e ur non essendo bravo a cronometro (ben 4 le crono quest`anno) ha fatto un grandissimo giro

Bruseghin: 9. Chi avrebbe pensato che col suo fisico avrebbe retto in salita?

Van den Broek: 9 Vera rivelazione del giro, e` un corridore che ha un roseo futuro, ottimo nelle cprse da un giorno, molto buono in quelle a tappe. Nelle grandi salite era quasi sempre con i migliori

Bennati: 9 per la sua continuita`, nelle tappe di montagna era il primo dei velocisti a tagliare il traguardo, buono anche nelle crono, discreto passista, ha provato anche ad andare in fuga.

8,5 per le volate, ne ha vinte 3, ottimo bottino, ma secondo me puo ancora migliorare, non ha ancora quella esplosivita` che gli puo permettere di battere gli uomini degli ultimi 100metri

Cavendish: 8,5, fenomenale, 2 tappe vinte con ottimo colpo di reni,e una vittoria lasciata al suo compagno di squadra Greipel, in futuro diventera uno dei piu forti velocisti.

Bosisio: 8 maglia rosa per piu giorni, vittoria di tappa e numerose fughe, un ottimo giro per lui

Visconti: 8 stesso discorso per Visconti, rosa sudata e meritata con una lunga fuga

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Giro, i dieci volti da ricordare

Fine Giro: ecco le dieci facce da ricordare, nel bene e nel male.

PAOLO BETTINI. L’anima di questa edizione: per come si è battuto, la vittoria di tappa che non è riuscito a centrare gli andrebbe assegnata di diritto. E’ andato all’attacco, ha fatto il gregario, si è infilato nelle volate, ha chiuso nei primi venti in classifica: lo spot migliore che il ciclismo potesse avere.

RICCARDO RICCO’. Secondo al secondo Giro, dopo aver chiuso al sesto posto il primo: un risultatone. Rimpicciolito da troppe parole: quelle del prima hanno creato aspettative superiori ai risultati, quelle del poi gli hanno creato nemici. Quando limiterà le sparate alla sola bici diventerà un grande.

MARZIO BRUSEGHIN. E’ la prova evidente che per la classe operaia esiste ancora il Paradiso. Sul podio grazie alle crono, la sua riserva di caccia, ma anche per la capacità di tener duro in montagna, pur non essendo un peso leggero: risultato strameritato, per il valore dell’atleta e la simpatia dell’uomo.

EMANUELE SELLA. Re degli scalatori, di maglia e di fatto: non succedeva da anni. Tre tappe vinte, una quasi, cifre a tre zeri nel contachilometri degli attacchi, il sesto posto in classifica: di tutti i pianeti che ruotavano intorno al sistema solare di Contador, è decisamente quello che si è fatto scoprire di più.

DANILO DI LUCA. Non è lo stesso di un anno fa: con onestà, lo ammette anche lui. Ma si ritaglia il merito di regalare l’impresa più bella del Giro, un attacco da lontano di quelli che sembravano smarriti nella memoria. Perde il Giro mettendo l’anima per vincerlo: esistesse la maglia rosa della grinta, sarebbe sua.

DANIELE BENNATI. Già non è un Giro che strizza l’occhio ai velocisti, poi deve costruirsi le volate da solo perché di treni in squadra non ne passano, infine si trova fra i piedi l’astro nascente Cavendish. Messo così vince più volate di tutti e la maglia ciclamino: cos’altro doveva combinare per farsi notare?

I GIOVANI. Giro double face. Rosa quello di Giovannino Visconti, che ha sfruttato la libertà di andare alla scoperta della corsa mettendosi in vetrina, nero quello del suo conterraneo Vincenzo Nibali, respinto ad ogni esame nonostante nessuno gli avesse imposto di studiare a memoria la lezione.

LA RAI. Altro Giro a due volti. Vibrante e puntuale quello raccontato alla radio da Antonello Orlando e dalla sua squadra, confusionario quello visto in tv, nelle immagini e nella grafica della diretta, nelle discussioni di un Processo che ha seguito una linea tutta sua, coerente solo nel restare lontano dalla corsa.

ANGELO ZOMEGNAN. Disegna un tracciato duro e spettacolare, regala una tappa da conservare nella memoria come quella di Plan de Corones, ma il merito maggiore resta obbligare l’Astana a portare Contador: le altre squadre lo odieranno, ma almeno il Giro può mettersi all’occhiello un grande vincitore.

GLI AMICI DI TITTA. Ogni volta che la loro terra si tinge di rosa, i colleghi di Bergamo tengono vivo il ricordo di Titta Pasinetti, giornalista di talento che ci ha lasciato troppo presto: il premio a Giuseppe Figini, storica figura del ciclismo, testimonia che nel patrimonio dei buoni sentimenti del Giro la memoria ha ancora un posto di riguardo.

Tuttobiciweb.it

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Di Rocco: un Giro bello ed entusiasmante

Al termine del 91° Giro d'Italia, il Presidente della Fci, Renato Di Rocco, ha così commentato: "E' stata senza dubbio una delle edizioni più belle e avvincenti. Tutti i corridori, dal primo all'ultimo, meritano il più caldo elogio per come hanno interpretato la corsa, affrontandosi a viso aperto e senza risparmio, assicurando grande spettacolo, dalla Sicilia alle Alpi. Hanno reso un grande servizio al ciclismo, coinvolgendo sempre più il pubblico lungo le strade e attraverso i media, tv, radio e giornali. Desidero ringraziare anche la RCS. Il Giro d'Italia non teme confronti per qualità organizzativa e contenuti tecnici. La varietà dei percorsi e la bellezza dei scenari hanno esaltato un confronto agonistico di grosso spessore umano e sociale, che ha messo in luce giovani talenti e confermato il forte radicamento del ciclismo sul territorio, il suo appeal popolare, la crescente attenzione delle istituzioni nazionali e locali verso gli aspetti legati alla valorizzazione delle risorse culturali, ambientali, artistiche e turistiche presenti nel nostro paese. Siamo in una fase di crescita in tutti i settori. Dobbiamo cogliere il vento favorevole sollevato dalla Carovana rosa per pedalare con lena ed entusiasmo verso i nuovi, ambiziosi traguardi che sono alla nostra portata”.

Tuttobiciweb.it

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