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Armstrong VS Usada


emmea90

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Secondo me questa non è assolutamente giustizia, togliere Armstrong non significa annullare il doping, perché parliamoci chiaro Basso da Fuentes ci andava anche nel 2005 (col cazzo che andava così forte a crono), Zulle nel '99 non doveva proprio esserci al Tour per quella schifezza dell'anno prima, Ullrich e Kloeden non erano così puliti.

Con questa manovra si sono solo parati il culo, l'unico che ha pagato è stato Armstrong (per carità il più imbroglione), togliamo tutto a quelli che hanno collaborato, sputtaniamo chi ha permesso questo (organizzatori del Tour e UCI compresi) questa è giustizia. La "corruzione" si fa in due non può pagare solo lui.

E Bjarne Riis?

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Secondo me questa non è assolutamente giustizia, togliere Armstrong non significa annullare il doping, perché parliamoci chiaro Basso da Fuentes ci andava anche nel 2005 (col cazzo che andava così forte a crono), Zulle nel '99 non doveva proprio esserci al Tour per quella schifezza dell'anno prima, Ullrich e Kloeden non erano così puliti.

Con questa manovra si sono solo parati il culo, l'unico che ha pagato è stato Armstrong (per carità il più imbroglione), togliamo tutto a quelli che hanno collaborato, sputtaniamo chi ha permesso questo (organizzatori del Tour e UCI compresi) questa è giustizia. La "corruzione" si fa in due non può pagare solo lui.

E Bjarne Riis?

Ullrich fino a prova contraria nel 2002 era pulito. Così come Kloeden nel 2004. Non puoi togliere titoli per fatti di altri anni senza prove. Zulle chi lo dice che non doveva esserci nel 99? Tu o la giustizia sportiva? Non sostituiamoci agli organi competenti per favore.

Armstrong aveva più degli altri. Aveva più mezzi ed era più coperto. Metterlo sullo stesso piano degli altri che non solo se si dopavano l'hanno fatto dopo di lui per andare come lui (è stato lui ad indurre il sistema), avevano meno mezzi sono stati beccati ed hanno tutti pagato a differenza sua è il più grave errore, e forse quello che lui vuole.

Togliere titoli ad Armstrong è un messaggio: bara quanto vuoi, fatti coprire quanto vuoi ma non la farai franca. Se abbiamo beccato e punito il più grande imbroglione e il corridore più coperto, tu Wiggins/Schleck/Contador/Froome che al suo cospetto non sei nulla come potere politico sappi che se ti doperai anche per una minima quantità prima o poi tutto verrà fuori

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Non mi fa quotare il mess, ma ti rispondo emmea

Kloden è sotto inchiesta da parte della NADA per trasfusioni nella T.Mobile... quindi tanto pulito non era

Ullrich vogliamo elencare?

Zulle non doveva esserci perché è stato pizzicato nel 1993 e membro attivo nello scandalo Festina...

Se gli organi competenti fanno cagare non è mica colpa mia, Armstrong è vero che ha non aveva pagato, ma ora paga più degli altri e non mi sembra che Ullrich sia stato pulito, anzi ha ammesso di essersi dopato nello stesso periodo di Lance... togliamo allora anche i secondi posti a lui e gli altri a tutta la baracca poi ne riparliano

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Non mi fa quotare il mess, ma ti rispondo emmea

Kloden è sotto inchiesta da parte della NADA per trasfusioni nella T.Mobile... quindi tanto pulito non era

Ullrich vogliamo elencare?

Zulle non doveva esserci perché è stato pizzicato nel 1993 e membro attivo nello scandalo Festina...

Se gli organi competenti fanno cagare non è mica colpa mia, Armstrong è vero che ha non aveva pagato, ma ora paga più degli altri e non mi sembra che Ullrich sia stato pulito, anzi ha ammesso di essersi dopato nello stesso periodo di Lance... togliamo allora anche i secondi posti a lui e gli altri a tutta la baracca poi ne riparliano

Finché è sotto inchiesta è da ritenersi pulito. Si chiama presunzione di innocenza.

Ullrich è squalificato nel 2005. Nel 2002 è da ritenersi pulito.

Zulle 1993? Quindi massimo due anni, nel 1995 poteva rientrare.

Basta con questa assurda storia che se uno lo beccano dopato nell'anno x è da considerarsi sporco per tutta la carriera fino all'anno x, e anche dopo.

Armstrong paga più degli altri? Ha costruito fondazioni, soldi, avuto fama e celebrità con quei tour costruiti partendo da posizioni di vantaggio. Bel pagare.

Dare i tour ai secondi classificati è il minimo risarcimento.

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Finché è sotto inchiesta è da ritenersi pulito. Si chiama presunzione di innocenza.

Ullrich è squalificato nel 2005. Nel 2002 è da ritenersi pulito.

Zulle 1993? Quindi massimo due anni, nel 1995 poteva rientrare.

Basta con questa assurda storia che se uno lo beccano dopato nell'anno x è da considerarsi sporco per tutta la carriera fino all'anno x, e anche dopo.

Armstrong paga più degli altri? Ha costruito fondazioni, soldi, avuto fama e celebrità con quei tour costruiti partendo da posizioni di vantaggio. Bel pagare.

Dare i tour ai secondi classificati è il minimo risarcimento.

banghead.gif

Portiamole avanti queste indagini però, perché le prove ci sono non capisco perché lasciare andare le cose...

Ullrich ha ammesso di essersi dopato per raggiungere le prestazioni di Lance nei primi anni 2000 (proprio nel 2002 non può ritenersi pulito essendo stato beccato positivo ad anfetamine icon_mrgreen.gif)

Zulle è stato preso nel 1993 e nel caso Festina (1998), due volte = radiazione.

Trovo questo ragionamento (Basta con questa assurda storia che se uno lo beccano dopato nell'anno x è da considerarsi sporco per tutta la carriera fino all'anno x, e anche dopo) un po' contraddittorio con quello che hai detto per Armstrong, che a dire la verità non è mai stato beccato ufficialmente.

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Portiamole avanti queste indagini però, perché le prove ci sono non capisco perché lasciare andare le cose...

Ullrich ha ammesso di essersi dopato per raggiungere le prestazioni di Lance nei primi anni 2000 (proprio nel 2002 non può ritenersi pulito essendo stato beccato positivo ad anfetamine icon_mrgreen.gif)

Zulle è stato preso nel 1993 e nel caso Festina (1998), due volte = radiazione.

Trovo questo ragionamento (Basta con questa assurda storia che se uno lo beccano dopato nell'anno x è da considerarsi sporco per tutta la carriera fino all'anno x, e anche dopo) un po' contraddittorio con quello che hai detto per Armstrong, che a dire la verità non è mai stato beccato ufficialmente.

Si può essere dopati senza risultare positivi se hai la tecnologia adatta, e lui la aveva.

In Armstrong l'accusa è di doping continuativo dal 98 ad oggi, per questo gli viene tolto tutto. Se fosse stata di doping solo nel 2005 gli avrebbero revocato il 2005

Due volte = radiazione? Dopo il 98, non prima e comunque non automatica.

Insomma, errore mettere tutti sul piano di Armstrong. O portiamo avanti le indagini o, se quei secondi posti sono tuttora validi (e lo sono) devono diventare primi. O altrimenti revochi il secondo e il primo diventa il terzo e così via.

Tra l'altro, mi verrebbe da dire che Pantani ha avuto la "fortuna" di non beccare Armstrong nel 1998. Altrimenti avrebbe perso e non gli sarebbe stato dato il Tour 98.

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Secondo me da questa storia si capisce anche il numero molto basso di corse che lance correva. Meno corse=meno analisi=meno rischi.

Io non ho letto le 202 pagine (e neanche la gazza), ma siamo sicuri che non c'entri anche l'ASO? Se davvero si cerca di far vincere i GT ai "grandi" per far dinero, non mi stupirebbe che qualcuo "sapeva"

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Si può essere dopati senza risultare positivi se hai la tecnologia adatta, e lui la aveva.

In Armstrong l'accusa è di doping continuativo dal 98 ad oggi, per questo gli viene tolto tutto. Se fosse stata di doping solo nel 2005 gli avrebbero revocato il 2005

Due volte = radiazione? Dopo il 98, non prima e comunque non automatica.

Insomma, errore mettere tutti sul piano di Armstrong. O portiamo avanti le indagini o, se quei secondi posti sono tuttora validi (e lo sono) devono diventare primi. O altrimenti revochi il secondo e il primo diventa il terzo e così via.

Tra l'altro, mi verrebbe da dire che Pantani ha avuto la "fortuna" di non beccare Armstrong nel 1998. Altrimenti avrebbe perso e non gli sarebbe stato dato il Tour 98.

Io non sto mettendo tutti sul piano di Armstrong, sto solo dicendo che anche gli altri non erano certo dei santerelli e quindi se giustizia deve esserci deve esserci per tutti. Devono essere portate avanti le indagini come ha fatto l'USADA con Armstrong, no come ha fatto il TNA del CONI (vedi caso Pozzato non ci sono ancora le motivazioni della sentenza), o la federazione spagnola.

Io dico solo che Pantani avrebbe vinto il Tour del 2000, Armstrong ha contribuito indirettamente alla di Pantani...

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Io non sto mettendo tutti sul piano di Armstrong, sto solo dicendo che anche gli altri non erano certo dei santerelli e quindi se giustizia deve esserci deve esserci per tutti. Devono essere portate avanti le indagini come ha fatto l'USADA con Armstrong, no come ha fatto il TNA del CONI (vedi caso Pozzato non ci sono ancora le motivazioni della sentenza), o la federazione spagnola.

Io dico solo che Pantani avrebbe vinto il Tour del 2000, Armstrong ha contribuito indirettamente alla di Pantani...

Gli altri hanno già pagato, forse ti è sfuggito. Attualmente togliergli risultati validi sarebbe una pena accessoria ad una pena già scontata, dunque illegittima.

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Secondo me da questa storia si capisce anche il numero molto basso di corse che lance correva. Meno corse=meno analisi=meno rischi.

Io non ho letto le 202 pagine (e neanche la gazza), ma siamo sicuri che non c'entri anche l'ASO? Se davvero si cerca di far vincere i GT ai "grandi" per far dinero, non mi stupirebbe che qualcuo "sapeva"

Più che ASO, che secondo me sapeva, c'entra l'UCI ha ricevuto "donazioni" a nome Lance Armstrong (credevano fosse un omonimo?), i cui dipendenti hanno preso delle mazzette.

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Secondo me questa non è assolutamente giustizia, togliere Armstrong non significa annullare il doping, perché parliamoci chiaro Basso da Fuentes ci andava anche nel 2005 (col cazzo che andava così forte a crono), Zulle nel '99 non doveva proprio esserci al Tour per quella schifezza dell'anno prima, Ullrich e Kloeden non erano così puliti.

Con questa manovra si sono solo parati il culo, l'unico che ha pagato è stato Armstrong (per carità il più imbroglione), togliamo tutto a quelli che hanno collaborato, sputtaniamo chi ha permesso questo (organizzatori del Tour e UCI compresi) questa è giustizia. La "corruzione" si fa in due non può pagare solo lui.

E Bjarne Riis?

D'accordissimo su questo e su quasi tutto quello che hai scritto :smilie_daumenpos:

A questo punto bisognerebbe togliere tutto anche a quelli del passato, ad esempio Anquetil e Museeuw che hanno ammesso di doparsi perché tutti si dopavano...

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Armstrong è indifendibile nella posizione in cui si trova ora, chi esprima parole in suo favore significa solo che è di parte e quindi impossibilitato a partecipare ad una discussione obiettiva. Ovviamente non trovo neanche giusto riassegnare i Tour, ma solo revocarli, visto che i secondi non sono santi (anche se di sicuro molto meno pieni di Armstrong). Per altro non vedo in che mondo Armstrong stia pagando più degli altri dopo che per decenni ha fatto fuori tutti quelli che potevano andare più forte di lui con il suo potere politico.

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Armstrong è indifendibile nella posizione in cui si trova ora, chi esprima parole in suo favore significa solo che è di parte e quindi impossibilitato a partecipare ad una discussione obiettiva. Ovviamente non trovo neanche giusto riassegnare i Tour, ma solo revocarli, visto che i secondi non sono santi (anche se di sicuro molto meno pieni di Armstrong). Per altro non vedo in che mondo Armstrong stia pagando più degli altri dopo che per decenni ha fatto fuori tutti quelli che potevano andare più forte di lui con il suo potere politico.

Certo che paga più degli altri, perché ad altre persone che hanno candidamente vinto grazie ad aiuto di sostanze dopanti non hanno tolto le corse che hanno vinto e a Lance sì?

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Certo che paga più degli altri, perché ad altre persone che hanno candidamente vinto grazie ad aiuto di sostanze dopanti non hanno tolto le corse che hanno vinto e a Lance sì?

Fai i processi e gliele levi. Fin quando ti basi su sospetti o voci vale la presunzione di innocenza.

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Ma io infatti non mi baso su sospetti, il sospetto è quello su Voeckler, il tuo su Rodriguez (non condiviso) ecc. qui ci sono prove schiaccianti che però vengono infilate in un "montone" di carte e si perdono lì.... Comunque questo articolo di Cicloweb racchiude bene tutto quello che dicevo

Caso Armstrong: UCI, per piacere basta così - McQuaid, una vergognosa e irresponsabile conferenza stampa

Nel giorno in cui Pat McQuaid getta finalmente la maschera, scopriamo cosa c'era sotto: un'altra maschera. La conferenza stampa con cui a Ginevra l'UCI ha annunciato che non presenterà ricorso contro la decisione dell'USADA di radiare Lance Armstrong è un punto di non ritorno, e rappresenta il momento in cui tutto il mondo ha finalmente capito che, per gestire un'intera impalcatura di finzioni e bugie, è necessario per l'ente che governa il ciclismo mondiale tenere in piedi un'impalcatura supplementare. Quello che non cambia sono le finzioni e le bugie.

Di tali elementi la conferenza stampa è stata ricca fino alla nausea, ma se McQuaid sperava di poter continuare impunemente a rimpinzare di panzane il globo, beh, si sbagliava di grosso. Perché una cosa è ormai certa, a livello mondiale: a Pat e alla sua allegra combriccola non crede più nessuno. Qualcuno, in un'orgia di realpolitik in cui sarà importante per i singoli soggetti conservare rendite di posizione acquisite negli anni del (basso) impero di Aigle, continuerà a fingere di ritenere credibile quanto diffuso dall'UCI. Ma tutti, nel proprio intimo, ora sanno la verità, e nessuno ha argomenti che possano realmente mettere in difficoltà quanto finalmente è emerso con tutta la potenza necessaria e inevitabile: il ciclismo corrotto che conosciamo non è altro se non il figlio di un gruppo di potere che ha contribuito direttamente a tale corruzione. Che l'ha creata ex novo, potremmo dire, perché solo così era possibile tenere le (danarose) redini del carrozzone.

Lance Armstrong si trova in mezzo a questa vicenda dopo essere stato per anni la stella più ammirata del ciclismo a fumetti targato UCI. Non usiamo a caso questo concetto, perché la definizione di eroe dei fumetti fu usata da Marco Pantani in relazione alle imprese del texano. In illo tempore Lance, per la sua storia di straordinaria rinascita, per l'essere sopravvissuto a un cancro (fatto che secondo molti escludeva ontologicamente l'abuso del proprio corpo da parte dell'americano), era considerato un esempio del ciclismo nuovo e pulito, antitetico alle zozzerie del vecchio ciclismo marchiato (d'infamia) Pantani.

Lo stesso sporco gioco prova a farlo oggi McQuaid, mettendo all'indice (con una violenza forse mai vista prima) il nuovo reietto, fino a ieri protetto e amato, e prendendo come esempi del ciclismo pulito Wiggins e Gilbert: «Dalle loro parole capiamo che possiamo voltare pagina, che c'è stato un cambiamento culturale». Prima che tra dieci anni magari si scopra che c'era qualcosa dietro alle imprese di questo o di quel ciclista, gli appassionati (quelli che, pervicacemente, rimangono attaccati a questo sport) farebbero bene a non cadere più nel tranello, speriamo che la brutalità di questa vicenda serva quantomeno ad aprire gli occhi di quelli che continueranno a seguire il ciclismo.

McQuaid parla di un'era Armstrong come di un tempo lontano e ormai sepolto nell'evoluzione umana, eppure le inchieste dell'USADA ma soprattutto del pm Roberti a Padova (quel che finora trapela, perlomeno), ci parlano di un ricorso a pratiche illecite che persiste, e che non è legato all'errore di una mela marcia ogni tanto, bensì è sistema. Roberti ci dice che nel 2010, nel 2011, l'altro giorno, il dottor Ferrari continuava a ricevere, seguire, curare alcuni dei corridori più in vista del movimento. E allora diciamolo forte, non vogliamo che tra 10 anni il prossimo presidente UCI ci parli dell'era Wiggins, non ci serve più questo tipo di approccio.

Perché l'indecente McQuaid oggi scarica ogni responsabilità dell'UCI e non parla ad esempio di era Contador? Eppure un paio d'anni fa a Aigle si stava facendo esattamente quello che si fece a lungo con Lance: si tentava di coprire (malamente messi alla berlina da una soffiata francese) la positività di Alberto al clenbuterolo. «È un nuovo punto di partenza», dice McQuaid di questo scandalo. Ma quando mai, Pat? Questo è il capolinea, e se non l'hai ancora capito sei completamente fuori dal mondo, oltre che in malafede.

L'UCI non ha più alcuna autorità morale, e se prima ciò era desumibile dalle analisi di pochi (i tanti ululavano il loro appoggio all'antidoping farlocco di Aigle), oggi questo concetto straborda per ogni dove. Tra i molti che hanno seguito la conferenza stampa di oggi, o che ne hanno letto sugli organi di informazione, non ce n'è stato uno che abbia preso per buone le fandonie di McQuaid. Un uomo in difficoltà (balbettante davanti a certe facili domande, come ad esempio quella sui rapporti tra Vinokourov e Ferrari), che ha perso completamente il contatto con la realtà e che prova a far passare per buone montagne di chiacchiere.

«Continueremo a lottare contro il doping», la stessa frase detta l'altro giorno per commentare l'addio della Rabobank, che pure è stato spiegato chiaramente dal management olandese come «causato dalla fine della credibilità dell'UCI». L'incapacità di leggere la realtà, questa realtà che sfugge ingloriosamente di mano all'Unione Ciclistica Internazionale, sarà ciò che porterà al collasso il sistema gestionale di McQuaid e soci. Il collasso del ciclismo che cerca a ogni costo il profitto, e lo cerca in Cina e in Malesia, in America e in Medio Oriente, in Gran Bretagna e in Turchia, ovunque ci sia la possibilità di drenare risorse, insomma.

Un ciclismo intorno a cui ronzano come fastidiose mosche affaristi e intrallazzatori, un ciclismo in cui i corridori continuano a non avere la minima libertà di parola, pensiero, espressione diversa da quella approvata dal mainstream UCI (e poi Pat prende a esempio le parole ipocrite di questo o quel ciclista...), un ciclismo per il quale i tempi sono maturi anche per le domande più scottanti, come ad esempio: da dove partì la soffiata che diede il via a Operación Puerto?

Questo è il ciclismo con cui vogliamo chiudere i conti per sempre, perché ancora una volta non cambierà niente con la cacciata del dopato di turno, anche se il dopato di turno è un uomo che ha interpretato il proprio regno con l'arroganza degli impuniti e l'alterigia dei protetti. Cambierà qualcosa solo se l'intera baracca denominata UCI verrà smembrata fin nelle fondamenta, fin nell'idea di legittimità, fin nello statuto, fin nella stessa sede, che forse non è più il caso resti in Svizzera.

Venerdì l'UCI tornerà a sentenziare, visto che oggi McQuaid non aveva ben studiato la lezione e non ha voluto rispondere a eventuali domande sul coinvolgimento dell'ente da lui presieduto nella vicenda Armstrong. Aspettiamoci un altro profluvio di balle e un'altra scarica di balbuzie. Di meglio, da questo disperante gruppo dirigente, non ci si può attendere. Qualcosa, invece, potremmo aspettarci dalla più volte idealizzata superlega del ciclismo professionistico, formata da squadre, organizzatori e corridori. In tutto ciò che è ciclismo, a ben pensarci, l'UCI è stata fino ad oggi un ostacolo più che un supporto. Forse è davvero giunta l'ora di farla finita.

Marco Grassi

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Ma io infatti non mi baso su sospetti, il sospetto è quello su Voeckler, il tuo su Rodriguez (non condiviso) ecc. qui ci sono prove schiaccianti che però vengono infilate in un "montone" di carte e si perdono lì.... Comunque questo articolo di Cicloweb racchiude bene tutto quello che dicevo

Così schiaccianti non sono se non li hanno ancora condannati

Caso Armstrong: UCI, per piacere basta così - McQuaid, una vergognosa e irresponsabile conferenza stampa

Nel giorno in cui Pat McQuaid getta finalmente la maschera, scopriamo cosa c'era sotto: un'altra maschera. La conferenza stampa con cui a Ginevra l'UCI ha annunciato che non presenterà ricorso contro la decisione dell'USADA di radiare Lance Armstrong è un punto di non ritorno, e rappresenta il momento in cui tutto il mondo ha finalmente capito che, per gestire un'intera impalcatura di finzioni e bugie, è necessario per l'ente che governa il ciclismo mondiale tenere in piedi un'impalcatura supplementare. Quello che non cambia sono le finzioni e le bugie.

Di tali elementi la conferenza stampa è stata ricca fino alla nausea, ma se McQuaid sperava di poter continuare impunemente a rimpinzare di panzane il globo, beh, si sbagliava di grosso. Perché una cosa è ormai certa, a livello mondiale: a Pat e alla sua allegra combriccola non crede più nessuno. Qualcuno, in un'orgia di realpolitik in cui sarà importante per i singoli soggetti conservare rendite di posizione acquisite negli anni del (basso) impero di Aigle, continuerà a fingere di ritenere credibile quanto diffuso dall'UCI. Ma tutti, nel proprio intimo, ora sanno la verità, e nessuno ha argomenti che possano realmente mettere in difficoltà quanto finalmente è emerso con tutta la potenza necessaria e inevitabile: il ciclismo corrotto che conosciamo non è altro se non il figlio di un gruppo di potere che ha contribuito direttamente a tale corruzione. Che l'ha creata ex novo, potremmo dire, perché solo così era possibile tenere le (danarose) redini del carrozzone.

Lance Armstrong si trova in mezzo a questa vicenda dopo essere stato per anni la stella più ammirata del ciclismo a fumetti targato UCI. Non usiamo a caso questo concetto, perché la definizione di eroe dei fumetti fu usata da Marco Pantani in relazione alle imprese del texano. In illo tempore Lance, per la sua storia di straordinaria rinascita, per l'essere sopravvissuto a un cancro (fatto che secondo molti escludeva ontologicamente l'abuso del proprio corpo da parte dell'americano), era considerato un esempio del ciclismo nuovo e pulito, antitetico alle zozzerie del vecchio ciclismo marchiato (d'infamia) Pantani.

Lo stesso sporco gioco prova a farlo oggi McQuaid, mettendo all'indice (con una violenza forse mai vista prima) il nuovo reietto, fino a ieri protetto e amato, e prendendo come esempi del ciclismo pulito Wiggins e Gilbert: «Dalle loro parole capiamo che possiamo voltare pagina, che c'è stato un cambiamento culturale». Prima che tra dieci anni magari si scopra che c'era qualcosa dietro alle imprese di questo o di quel ciclista, gli appassionati (quelli che, pervicacemente, rimangono attaccati a questo sport) farebbero bene a non cadere più nel tranello, speriamo che la brutalità di questa vicenda serva quantomeno ad aprire gli occhi di quelli che continueranno a seguire il ciclismo.

McQuaid parla di un'era Armstrong come di un tempo lontano e ormai sepolto nell'evoluzione umana, eppure le inchieste dell'USADA ma soprattutto del pm Roberti a Padova (quel che finora trapela, perlomeno), ci parlano di un ricorso a pratiche illecite che persiste, e che non è legato all'errore di una mela marcia ogni tanto, bensì è sistema. Roberti ci dice che nel 2010, nel 2011, l'altro giorno, il dottor Ferrari continuava a ricevere, seguire, curare alcuni dei corridori più in vista del movimento. E allora diciamolo forte, non vogliamo che tra 10 anni il prossimo presidente UCI ci parli dell'era Wiggins, non ci serve più questo tipo di approccio.

Perché l'indecente McQuaid oggi scarica ogni responsabilità dell'UCI e non parla ad esempio di era Contador? Eppure un paio d'anni fa a Aigle si stava facendo esattamente quello che si fece a lungo con Lance: si tentava di coprire (malamente messi alla berlina da una soffiata francese) la positività di Alberto al clenbuterolo. «È un nuovo punto di partenza», dice McQuaid di questo scandalo. Ma quando mai, Pat? Questo è il capolinea, e se non l'hai ancora capito sei completamente fuori dal mondo, oltre che in malafede.

L'UCI non ha più alcuna autorità morale, e se prima ciò era desumibile dalle analisi di pochi (i tanti ululavano il loro appoggio all'antidoping farlocco di Aigle), oggi questo concetto straborda per ogni dove. Tra i molti che hanno seguito la conferenza stampa di oggi, o che ne hanno letto sugli organi di informazione, non ce n'è stato uno che abbia preso per buone le fandonie di McQuaid. Un uomo in difficoltà (balbettante davanti a certe facili domande, come ad esempio quella sui rapporti tra Vinokourov e Ferrari), che ha perso completamente il contatto con la realtà e che prova a far passare per buone montagne di chiacchiere.

«Continueremo a lottare contro il doping», la stessa frase detta l'altro giorno per commentare l'addio della Rabobank, che pure è stato spiegato chiaramente dal management olandese come «causato dalla fine della credibilità dell'UCI». L'incapacità di leggere la realtà, questa realtà che sfugge ingloriosamente di mano all'Unione Ciclistica Internazionale, sarà ciò che porterà al collasso il sistema gestionale di McQuaid e soci. Il collasso del ciclismo che cerca a ogni costo il profitto, e lo cerca in Cina e in Malesia, in America e in Medio Oriente, in Gran Bretagna e in Turchia, ovunque ci sia la possibilità di drenare risorse, insomma.

Un ciclismo intorno a cui ronzano come fastidiose mosche affaristi e intrallazzatori, un ciclismo in cui i corridori continuano a non avere la minima libertà di parola, pensiero, espressione diversa da quella approvata dal mainstream UCI (e poi Pat prende a esempio le parole ipocrite di questo o quel ciclista...), un ciclismo per il quale i tempi sono maturi anche per le domande più scottanti, come ad esempio: da dove partì la soffiata che diede il via a Operación Puerto?

Questo è il ciclismo con cui vogliamo chiudere i conti per sempre, perché ancora una volta non cambierà niente con la cacciata del dopato di turno, anche se il dopato di turno è un uomo che ha interpretato il proprio regno con l'arroganza degli impuniti e l'alterigia dei protetti. Cambierà qualcosa solo se l'intera baracca denominata UCI verrà smembrata fin nelle fondamenta, fin nell'idea di legittimità, fin nello statuto, fin nella stessa sede, che forse non è più il caso resti in Svizzera.

Venerdì l'UCI tornerà a sentenziare, visto che oggi McQuaid non aveva ben studiato la lezione e non ha voluto rispondere a eventuali domande sul coinvolgimento dell'ente da lui presieduto nella vicenda Armstrong. Aspettiamoci un altro profluvio di balle e un'altra scarica di balbuzie. Di meglio, da questo disperante gruppo dirigente, non ci si può attendere. Qualcosa, invece, potremmo aspettarci dalla più volte idealizzata superlega del ciclismo professionistico, formata da squadre, organizzatori e corridori. In tutto ciò che è ciclismo, a ben pensarci, l'UCI è stata fino ad oggi un ostacolo più che un supporto. Forse è davvero giunta l'ora di farla finita.

Marco Grassi

Lo sa il sig. Marco Grassi che è stata l'UCI a fare ricorso al CAS contro la decisione della federazione Spagnola altrimenti Contador avrebbe continuato a correre?

Altro che coprire...

Che poi paragonare il clembuterolo ad Armstrong mi sembra quantomeno ridicolo.

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Esprimo pure io la mia idea, ma ci tengo a dividere Armstrong in due, da una parte l'uomo, che io stimavo e stimo tutt'ora, come stimo tutte le persone che riescono a battere il cancro, ma lui sì è pure impegnato a creare una fondazione ad aiuto dei malati e questo gli rende molto onore, come il fatto che sia riuscito a ritornare in bici, il che ha del miracoloso, non smetterò mai di dire che l'Armstrong uomo sia una gran bella persona...poi c'è la parte sportiva, io non definirei la sua "furbizia", in quanto non capisco assolutamente perchè abbia fatto ciò, passi il fatto che il primo anno dopo il ritorno ci sta che prendi qualche aiutino, perchè insomma eri malato di cancro, non un infortunio qualsiasi, ma arrivare a fare ciò che ha fatto lui, e come lui pure molti altri, non è ammissibile, primo perchè secondo me Armstrong aveva un potenziale incredibile, cioè per me avrebbe vinto pure senza pomparsi, avrebbe cambiato tipologia di corse, avrebbe molto probabilmente dominato tutte le classiche per 4/5 anni dopo il mondiale vinto e senza grandi problemi direi, ed è per questo che non capisco perchè ha voluto a tutti i costi vincere il tour in questo modo, dopo che hai dato speranze a milioni di persone malate, facendogli credere che dopo il cancro si può ancora tornare in bici e vincere e le ammazzi nuovamente con questo? Qui io mi vergognerei da morire, non uscirei più di casa, cito il basetta dicendo"Non avrei il coraggio di guardare i miei (ipotetici) figli.

Per quanto riguarda la riassegnazione di quei tour io sarei favorevole alla non assegnazione, perchè obbiettivamente va bene che LA si dopava più di altri, ma certo non erano tutti puliti, quel periodo dovrebbe essere cancellato dalla storia del ciclismo e non essere mai più affrontato in futuro.

Poi per quanto riguarda i paragoni con Alberto, non mi ci metto, penso sappiate tutti quanto stupida sia stata e non dico altro...

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io sono pienamente d'accordo con l'articolo,su Armstrong esistevano già prove su anomalie riscontrate nei suoi campioni di sangue,dovute alla malattia si diceva, e l'UCI non ha fatto nulla in quel caso mentre vi è stato un'accanimento nei confronti di Contador per una positività ad una sostanza quasi nulla colpito in questo caso più per la sua popolarità che per qualche vera colpevolezza.

Io direi che oltre ai corridori anche diversa gente che controlla le squadre (Bruyneel) e L'UCi dovrebbe avere l'onestà di farsi da parte.

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Ma io infatti non mi baso su sospetti, il sospetto è quello su Voeckler, il tuo su Rodriguez (non condiviso) ecc. qui ci sono prove schiaccianti che però vengono infilate in un "montone" di carte e si perdono lì.... Comunque questo articolo di Cicloweb racchiude bene tutto quello che dicevo

Caso Armstrong: UCI, per piacere basta così - McQuaid, una vergognosa e irresponsabile conferenza stampa

Nel giorno in cui Pat McQuaid getta finalmente la maschera, scopriamo cosa c'era sotto: un'altra maschera. La conferenza stampa con cui a Ginevra l'UCI ha annunciato che non presenterà ricorso contro la decisione dell'USADA di radiare Lance Armstrong è un punto di non ritorno, e rappresenta il momento in cui tutto il mondo ha finalmente capito che, per gestire un'intera impalcatura di finzioni e bugie, è necessario per l'ente che governa il ciclismo mondiale tenere in piedi un'impalcatura supplementare. Quello che non cambia sono le finzioni e le bugie.

Di tali elementi la conferenza stampa è stata ricca fino alla nausea, ma se McQuaid sperava di poter continuare impunemente a rimpinzare di panzane il globo, beh, si sbagliava di grosso. Perché una cosa è ormai certa, a livello mondiale: a Pat e alla sua allegra combriccola non crede più nessuno. Qualcuno, in un'orgia di realpolitik in cui sarà importante per i singoli soggetti conservare rendite di posizione acquisite negli anni del (basso) impero di Aigle, continuerà a fingere di ritenere credibile quanto diffuso dall'UCI. Ma tutti, nel proprio intimo, ora sanno la verità, e nessuno ha argomenti che possano realmente mettere in difficoltà quanto finalmente è emerso con tutta la potenza necessaria e inevitabile: il ciclismo corrotto che conosciamo non è altro se non il figlio di un gruppo di potere che ha contribuito direttamente a tale corruzione. Che l'ha creata ex novo, potremmo dire, perché solo così era possibile tenere le (danarose) redini del carrozzone.

Lance Armstrong si trova in mezzo a questa vicenda dopo essere stato per anni la stella più ammirata del ciclismo a fumetti targato UCI. Non usiamo a caso questo concetto, perché la definizione di eroe dei fumetti fu usata da Marco Pantani in relazione alle imprese del texano. In illo tempore Lance, per la sua storia di straordinaria rinascita, per l'essere sopravvissuto a un cancro (fatto che secondo molti escludeva ontologicamente l'abuso del proprio corpo da parte dell'americano), era considerato un esempio del ciclismo nuovo e pulito, antitetico alle zozzerie del vecchio ciclismo marchiato (d'infamia) Pantani.

Lo stesso sporco gioco prova a farlo oggi McQuaid, mettendo all'indice (con una violenza forse mai vista prima) il nuovo reietto, fino a ieri protetto e amato, e prendendo come esempi del ciclismo pulito Wiggins e Gilbert: «Dalle loro parole capiamo che possiamo voltare pagina, che c'è stato un cambiamento culturale». Prima che tra dieci anni magari si scopra che c'era qualcosa dietro alle imprese di questo o di quel ciclista, gli appassionati (quelli che, pervicacemente, rimangono attaccati a questo sport) farebbero bene a non cadere più nel tranello, speriamo che la brutalità di questa vicenda serva quantomeno ad aprire gli occhi di quelli che continueranno a seguire il ciclismo.

McQuaid parla di un'era Armstrong come di un tempo lontano e ormai sepolto nell'evoluzione umana, eppure le inchieste dell'USADA ma soprattutto del pm Roberti a Padova (quel che finora trapela, perlomeno), ci parlano di un ricorso a pratiche illecite che persiste, e che non è legato all'errore di una mela marcia ogni tanto, bensì è sistema. Roberti ci dice che nel 2010, nel 2011, l'altro giorno, il dottor Ferrari continuava a ricevere, seguire, curare alcuni dei corridori più in vista del movimento. E allora diciamolo forte, non vogliamo che tra 10 anni il prossimo presidente UCI ci parli dell'era Wiggins, non ci serve più questo tipo di approccio.

Perché l'indecente McQuaid oggi scarica ogni responsabilità dell'UCI e non parla ad esempio di era Contador? Eppure un paio d'anni fa a Aigle si stava facendo esattamente quello che si fece a lungo con Lance: si tentava di coprire (malamente messi alla berlina da una soffiata francese) la positività di Alberto al clenbuterolo. «È un nuovo punto di partenza», dice McQuaid di questo scandalo. Ma quando mai, Pat? Questo è il capolinea, e se non l'hai ancora capito sei completamente fuori dal mondo, oltre che in malafede.

L'UCI non ha più alcuna autorità morale, e se prima ciò era desumibile dalle analisi di pochi (i tanti ululavano il loro appoggio all'antidoping farlocco di Aigle), oggi questo concetto straborda per ogni dove. Tra i molti che hanno seguito la conferenza stampa di oggi, o che ne hanno letto sugli organi di informazione, non ce n'è stato uno che abbia preso per buone le fandonie di McQuaid. Un uomo in difficoltà (balbettante davanti a certe facili domande, come ad esempio quella sui rapporti tra Vinokourov e Ferrari), che ha perso completamente il contatto con la realtà e che prova a far passare per buone montagne di chiacchiere.

«Continueremo a lottare contro il doping», la stessa frase detta l'altro giorno per commentare l'addio della Rabobank, che pure è stato spiegato chiaramente dal management olandese come «causato dalla fine della credibilità dell'UCI». L'incapacità di leggere la realtà, questa realtà che sfugge ingloriosamente di mano all'Unione Ciclistica Internazionale, sarà ciò che porterà al collasso il sistema gestionale di McQuaid e soci. Il collasso del ciclismo che cerca a ogni costo il profitto, e lo cerca in Cina e in Malesia, in America e in Medio Oriente, in Gran Bretagna e in Turchia, ovunque ci sia la possibilità di drenare risorse, insomma.

Un ciclismo intorno a cui ronzano come fastidiose mosche affaristi e intrallazzatori, un ciclismo in cui i corridori continuano a non avere la minima libertà di parola, pensiero, espressione diversa da quella approvata dal mainstream UCI (e poi Pat prende a esempio le parole ipocrite di questo o quel ciclista...), un ciclismo per il quale i tempi sono maturi anche per le domande più scottanti, come ad esempio: da dove partì la soffiata che diede il via a Operación Puerto?

Questo è il ciclismo con cui vogliamo chiudere i conti per sempre, perché ancora una volta non cambierà niente con la cacciata del dopato di turno, anche se il dopato di turno è un uomo che ha interpretato il proprio regno con l'arroganza degli impuniti e l'alterigia dei protetti. Cambierà qualcosa solo se l'intera baracca denominata UCI verrà smembrata fin nelle fondamenta, fin nell'idea di legittimità, fin nello statuto, fin nella stessa sede, che forse non è più il caso resti in Svizzera.

Venerdì l'UCI tornerà a sentenziare, visto che oggi McQuaid non aveva ben studiato la lezione e non ha voluto rispondere a eventuali domande sul coinvolgimento dell'ente da lui presieduto nella vicenda Armstrong. Aspettiamoci un altro profluvio di balle e un'altra scarica di balbuzie. Di meglio, da questo disperante gruppo dirigente, non ci si può attendere. Qualcosa, invece, potremmo aspettarci dalla più volte idealizzata superlega del ciclismo professionistico, formata da squadre, organizzatori e corridori. In tutto ciò che è ciclismo, a ben pensarci, l'UCI è stata fino ad oggi un ostacolo più che un supporto. Forse è davvero giunta l'ora di farla finita.

Marco Grassi

D'accordissimo, soprattutto sulle parti in neretto.

Una menzione speciale per la parte sottolineata: era tanto tempo che dicevo che ad aspettare l'arrivo di tutte le squalifiche per tutti gli anni in cui i corridori erano dopati diventavamo vecchi e che quando ci sono molti sospetti e indizi il nostro cervello deve fare quel salto che ci porta alla verità, non aspettare che questo organo farzocchio faccia i suoi procedimenti ancora più falsi; finalmente c'è qualcuno che lo pensa e lo dice oltre a me :rolleyes:

Esprimo pure io la mia idea, ma ci tengo a dividere Armstrong in due, da una parte l'uomo, che io stimavo e stimo tutt'ora, come stimo tutte le persone che riescono a battere il cancro, ma lui sì è pure impegnato a creare una fondazione ad aiuto dei malati e questo gli rende molto onore, come il fatto che sia riuscito a ritornare in bici, il che ha del miracoloso, non smetterò mai di dire che l'Armstrong uomo sia una gran bella persona...poi c'è la parte sportiva, io non definirei la sua "furbizia", in quanto non capisco assolutamente perchè abbia fatto ciò, passi il fatto che il primo anno dopo il ritorno ci sta che prendi qualche aiutino, perchè insomma eri malato di cancro, non un infortunio qualsiasi, ma arrivare a fare ciò che ha fatto lui, e come lui pure molti altri, non è ammissibile, primo perchè secondo me Armstrong aveva un potenziale incredibile, cioè per me avrebbe vinto pure senza pomparsi, avrebbe cambiato tipologia di corse, avrebbe molto probabilmente dominato tutte le classiche per 4/5 anni dopo il mondiale vinto e senza grandi problemi direi, ed è per questo che non capisco perchè ha voluto a tutti i costi vincere il tour in questo modo, dopo che hai dato speranze a milioni di persone malate, facendogli credere che dopo il cancro si può ancora tornare in bici e vincere e le ammazzi nuovamente con questo? Qui io mi vergognerei da morire, non uscirei più di casa, cito il basetta dicendo"Non avrei il coraggio di guardare i miei (ipotetici) figli.

Per quanto riguarda la riassegnazione di quei tour io sarei favorevole alla non assegnazione, perchè obbiettivamente va bene che LA si dopava più di altri, ma certo non erano tutti puliti, quel periodo dovrebbe essere cancellato dalla storia del ciclismo e non essere mai più affrontato in futuro.

Quoto.

Non riesco ancora a pensare come una persona che ha sofferto tre cancri e poi li ha sconfitti possa anche lontanamente pensare di mettere nuovamente a repentaglio la propria vita :banghead::banghead:

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  • Amministratori

Sei d'accordo con una falsità? Perchè dati alla mano che l'Uci abbia coperto Contador è falso. È falso perché è stata la stessa uci a chiedere due anni.

I dopati di quell'epoca sono stati beccati tutti, non c'è un corridore di vertice che non abbia pagato... ma non sostituiamo le nostre opinioni agli atti della giustizia o si finisce nel giustizialismo inutile

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Sei d'accordo con una falsità? Perchè dati alla mano che l'Uci abbia coperto Contador è falso. È falso perché è stata la stessa uci a chiedere due anni.

I dopati di quell'epoca sono stati beccati tutti, non c'è un corridore di vertice che non abbia pagato... ma non sostituiamo le nostre opinioni agli atti della giustizia o si finisce nel giustizialismo inutile

Non puoi dirlo, magari qualcuno si dopava e non è stato beccato e quindi tu non sai che si dopava icon_mrgreen.gif

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  • Amministratori

Non puoi dirlo, magari qualcuno si dopava e non è stato beccato e quindi tu non sai che si dopava icon_mrgreen.gif

A proposito di questo.

Capisco i sette tour (anche se alcuni come Zulle, Beloki e Kloden proprio non han senso) ma quali diritti ha Wiggins a questo punto, finora immacolato, di non arrivare terzo nel 2009 se Armstrong barava?

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Parigi, 24 ott. - (Adnkronos) - Lance Armstrong "e' stato umiliato e linciato". "A mio avviso, in certi momenti, c'e' stata una totale mancanza di rispetto nei confronti di Lance". Alberto Contador difende l'ex corridore texano, squalificato a vita e cancellato dall'albo d'oro del Tour de France. Lo spagnolo e Armstrong sono stati compagni di squadra nell'Astana: la convivenza fra i due e' stata particolarmente difficile nel Tour del 2009, edizione vinta da Contador e chiusa al terzo posto da Armstrong. Al corridore iberico e' stato revocato il titolo conquistato al Tour nel 2010 dopo essere risultato positivo al clenbuterolo. Squalificato due anni, Contador e' tornato alle corse lo scorso agosto e ha vinto la Vuelta di Spagna.

:stelle::stelle:

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Gli spagnoli difendono Armstrong:

Indurain:

"Credo nella sua innocenza. Ha superato tutti i controlli e ha anche vinto tutti i processi cui è stato sottoposto", ha detto lo spagnolo a Radio Marca. Per Indurain non è chiaro il modo con il quale l'Usada, l'agenzia antidoping Usa, ha condotto le indagini. "E' strano - ha spiegato - che tutto il procedimento sia basato solo su testimonianze. Le regole ci sono e sono chiare, ma sembra che ora siano cambiate. Mi stupisce invece che un combattente come Armstrong non si sia opposto a tutto questo e continui a restare inerte. Penso comunque che farà appello e che tenterà di dimostrare che ha lavorato bene durante tutta la sua carriera".

Valverde:

"Perché parlano ora e non quando correvano? Non condivido quello che succede. Il Tour lo ha vinto con le sue gambe e con il suo corpo, che nessuno creda non abbia sofferto anche lui. Per me quei Tour sono suoi, non capisco chi si guarda indietro" ha detto Valverde, che ha concluso con un monito: "Bisogna stare attenti quando si parla. Molte volte lo si fa senza sapere cosa sta veramente succedendo".

Sanchez:

"I don't find it right,” he told La Sexta. “I think there should be a fair trial. You cannot punish a person only by verbal accusations. I think Lance has not tested positive throughout his career, was never sanctioned and now we see it all in cycling. One is accused of doping and they take away your career.”

E Riccò:

”Era un campione punto e basta. Poi a me non emozionava ma era un gran corridore – scrive l’ex ciclista di Formigine su Twitter - Ma che gli viene in tasca a rompere a uno che ha smesso? E’ piaciuto, poi adesso sparano m… bravi fenomeni!!!!”.
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