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Le Tappe di Emmea90


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Dopo lo sclero rispondo seriamente :mrgreen:

Il giro 2011 è in realtà anche più facile, visto che 2 delle tappe di montagna di quel giro rasentavano l'inutilità (Montevergine&Macugnaga), metti poi l'eliminazione del Crostis, il Grossglockner tagliato, l'Etna che comunque Contador e Rujano a parte ha visto arrivare dei gruppetti e la tappa di Tirano quasi inutile per i big così come quella di San Pellegrino Terme

Questo è un tour molto più duro, che nella realtà sarebbe difficile da realizzare

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  • Amministratori

Tutto è possibile da realizzare. Le strade sono perfettamente percorribili. Troppo duro? Ci sono stati Tour più duri in passato.

C'è solo un GPM HC e un 1a Cat in più rispetto al giro 2011 che però aveva sette tappe di alta montagna (Montevergine, Etna, Grossglocnker, Zoncolan, Gardeccia, Macugnaga, Finestre) con sette arrivi in salita. Che siano stati tagliati frega poco, a me importa il percorso reale che si poteva fare.

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E' un Tour volutamente e dichiaratamente molto duro. Però andatevi a vedere certi Tour degli anni '70 e '80: trovate fino a 7-8 tappe di montagna, le tappe erano magari 24 o 25 invece di 21, il chilometraggio complessivo era oltre i 4000 km e alcune frazioni sforavano i 300 km.

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  • Amministratori

18a Tappa: Saint-Girons > Luz Ardiden 208 km

Planimetria

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Altimetria

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Port de Bales

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Col de Peyresourde

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Col d'Aspin

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Col du Tourmalet

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Luz Ardiden

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Terza, ultima e più impegnativa tappa pirenaica, nonché forse la tappa regina del Tour de France, che torna per l'ottava volta nella stazione sciistica che visse la sua giornata più memorabile nel 2003, quando Lance Armstrong risolse a suo favore l'entusiasmante sfida con Jan Ullrich e Alexander Vinokourov per la conquista della Grande Boucle del centenario.

La frazione forse più attesa dagli appassionati scatterà da Saint-Girons, mantenendosi per una quindicina di chilometri su strade totalmente pianeggianti. Una trentina di chilometri di saliscendi faranno quindi da prologo alla salita del Col des Ares, 6 km e 700 metri al 4,6% di pendenza media, leggerissimo antipasto di ciò che attenderà i corridori da lì a qualche decina di chilometri. Dopo la discesa, il tracciato si manterrà ancora nervoso per una decina di chilometri, fino a raggiungere il traguardo volante di Mauléon-Barousse, dopo 70 km di gara. Sarà lì che inizierà ufficialmente il primo gigante di giornata, il Port de Balès, seconda ascesa Hors Catégorie del massiccio pirenaico. I 18,9 km della scalata, avente una pendenza media del 6,3%, diverranno realmente selettivi solamente nella seconda metà, con gli ultimi 10 km all'8,6% e punte dell'11%. Il GPM sarà al km 89 di gara, e se qualcuno vorrà giocarsi la carta della disperazione, o semplicemente tentare di far saltare il banco accettando il rischio di saltare per aria, potrebbe essere proprio questa l'ascesa giusta per muoversi.

Dopo una lunga discesa di una quindicina di chilometri, la strada tornerà quindi quasi subito a salire, per raggiungere i 1569 metri del Col de Peyresourde, al termine di una scalata di 9 km e 700 metri ad una media del 7,8% che contribuiranno certamente ad incrementare la salita che il più duro Balès avrà già prodotto. Al GPM, collocato dopo 114 km di corsa, seguiranno circa 7 km e mezzo di discesa discretamente ripida, prima di una decina di chilometri di velocissimo falsopiano a scendere per raggiungere l'abitato di Arreau. Sarà lì che i corridori approcceranno il quarto colle di giornata, il classicissimo Aspin, con i suoi 12 km al 6,5% di pendenza media. L'ascesa, decisamente più selettiva nella seconda metà rispetto alla prima (ultimi 6 km al 7,7%), terminerà a 63 km dal traguardo, i primi cinque dei quali in ripida discesa, seguiti da un tratto più simile ad un falsopiano che ad una picchiata vera e propria, fino a raggiungere Sainte-Marie-de-Campan.

A quel punto, a 50 km circa dalla conclusione, la tappa e forse il Tour de France entreranno nella loro fase decisiva, con l'attacco dell'ascesa più scalata nella storia della Grande Boucle, il Col du Tourmalet. I 17 km e 200 metri della salita presentano una pendenza media del 7,2%, che schizza però all'8,8% considerando solamente gli ultimi 12 km, con picchi dell'11%. Il Gran Premio della Montagna, in corrispondenza del quale sarà assegnato anche il Souvenir Jacques Goddet, sarà posto a 33 km dal termine, pressoché privi di tratti di respiro. Dopo la lunga picchiata su Luz-Saint-Sauveur, infatti, gli atleti dovranno solamente attraversare il paese prima di tornare ad arrampicarsi fino ai 1720 metri dell'ultimo traguardo in quota della Grande Boucle 2012. L'arcinota ascesa finale misura 14 km, e presenta una pendenza media del 7,4% che, alla luce dei precedenti arrivi a Luz Ardiden - sempre incisivi ai fini della classifica finale a dispetto di un tracciato mai selettivo come quest'anno prima dell'erta conclusiva -, e della collocazione della tappa all'interno delle tre settimane, che autorizza a pensare ad una condotta di gara spregiudicata da parte di chi avrà necessità di guadagnare terreno in vista dell'ultima crono, minaccia di generare divari anche molto pesanti tra gli aspiranti al successo finale. Difficile immaginare che possa non essere un grandissimo a presentarsi a braccia alzate sotto lo striscione d'arrivo di una tappa che sin da oggi si candida seriamente al titolo di snodo fondamentale del 99° Tour de France.

GPM: Col des Ares (3a categoria, 797 m, 6,7 km al 4,6%, km 54,5); Port de Balès (Hors Catégorie, 1755 m, 18,9 km al 6,3%, km 89); Col de Peyresourde (1a categoria, 1569 m, 9,7 km al 7,8%, km 114); Col d’Aspin (1a categoria, 1489 m, 12 km al 6,5%, km 145); Col du Tourmalet (Hors Catégorie, 2115 m, 17,2 km al 7,4%, km 175); Luz Ardiden (Hors Catégorie, 1720 m, 14 km al 7,4%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Mauléon-Barousse (km 70)

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19a TAPPA: Lescar > Bordeaux 199,5 km

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Ultimi chilometri

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Dopo 14 colli e tre arrivi in salita nelle tre giornate precedenti, il Tour si concede una tappa di relativo riposo, sulla carta facile preda dei velocisti.

Dopo il finale a Luz Ardiden del giorno precedente, i corridori si trasferiranno a Lescar, ad una manciata di chilometri da Pau, dove la 18a tappa prenderà le mosse all'ombra della cattedrale di Notre-Dame-de-l'Assomption. La corsa si manterrà quindi nel dipartimento dei Pyrénées-Atlantiques per lo spazio sufficiente a raggiungere la facilissima Côte de Boueilho, 2600 metri al 3,3% di pendenza media che appariranno ancor più risibili dopo l'abbuffata di Pirenei dei giorni immediatamente antecedenti. Il Gran Premio della Montagna sarà l'ultimo del Tour 2012, sicché proprio al km 27,5 della 18a frazione sarà virtualmente assegnata la maglia a pois di miglior scalatore. L'unico GPM di giornata, ovviamente classificato come salita di 4a categoria, segnerà la fine di una serie di saliscendi che contrassegneranno la prima fase di gara, lasciando quindi spazio a strade sempre più agevoli.

Dopo un transito dai dipartimenti Landes e Gard, la frazione entrerà definitivamente nella Gironde poco dopo metà percorso, per non lasciarla più fino al traguardo. Nel caso in cui qualche sprinter fosse particolarmente affamato di punti per la classifica della maglia verde, non è da escludere che la probabilissima fuga - il cui buon esito non è comunque da ritenere inverosimile, come sempre avviene subito dopo le montagne - possa essere riassorbita in anticipo rispetto alle usuali tabelle di marcia, così da garantire ai velocisti la possibilità di giocarsi il traguardo volante di Langon, collocato dopo 150 km.

In una giornata che dovrebbe sulla carta scorrere via liscia per gli uomini di classifica, il principale motivo di interesse sarà ovviamente costituito dal pronosticabile sprint a ranghi compatti, che avrà quale teatro il Boulevard Pierre 1er di Bordeaux. La facilità della frazione dal punto di vista altimetrico obbliga a prevedere un finale a velocità elevatissime e discretamente caotico, poiché sostanzialmente tutte le ruote veloci ancora in gara faranno di tutto per presentarsi al posto giusto sul rettilineo d'arrivo; per quel che concerne gli uomini con interesse di graduatoria, invece, l'unico obiettivo sarà verosimilmente quello di restare coperti e spendere il meno possibile, alla vigilia della cronometro che scioglierà ogni riserva circa l'esito della Grande Boucle.

GPM: Côte de Boueilho (4a categoria, 237 m, 2,6 km al 3,3%, km 27,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Langon (km 150)

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20a Tappa: Lège-Cap-Ferret > Arcachon 51 km (ITT)

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Altimetria

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Ultimi chilometri

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Così come nel 2011, sarà una cronometro individuale il teatro dell'ultimo confronto tra i grandi della classifica generale. Se quella vinta da Cancellara sugli Champs-Elysées era però una prova contro il tempo piuttosto breve (26,5 km), e in proporzione meno significativa rispetto alle tremende ascese affrontate nei tre giorni immediatamente antecedenti sulle Alpi, la Lège-Cap-Ferret > Arcachon di sabato 21 luglio 2012 sarà la classica maxi-cronometro di fine Tour, che farà il suo ritorno come scenario della sfida finale per la maglia gialla dopo quella di Dijon del 2009 (tappa a Zabriskie, Tour a Evans).

I 51 km della crono inizieranno dall'Avenue de la Presqu'Ile di Lège-Cap-Ferret, e costeggeranno per la quasi totalità il Bassin d'Arcachon, aggiungendo alla difficoltà del chilometraggio e della totale assenza di tratti di riposo, che obbligherà gli atleti a spingere il lungo rapporto per tutta l'ora circa della prova, quella possibile del vento proveniente dall'oceano. Il primo riferimento cronometrico arriverà dopo 12 km, quando i corridori transiteranno dall'abitato di Taussat, fornendo una prima idea dei valori in campo. Poco prima di metà gara, a Biganos, l'intermedio del km 24,5 fornirà un'idea più precisa dei trend in corso, mentre i verdetti quasi definitivi saranno affidati al terzo ed ultimo rilevamento, a La Teste-de-Buch, dopo 39 km e mezzo di gara.

Giunti ad Arcachon già dopo circa 42 km, gli atleti dovranno affrontare un tratto finale estremamente tortuoso, che impedirà probabilmente di far registrare velocità medie particolarmente elevate nel tratto conclusivo. Il traguardo sarà collocato in Boulevard Promenade Marcel Gounouilhou, proprio in riva al Bassin. Sarà sul podio poco distante che verrà virtualmente incoronato, ventiquattro ore prima della passerella parigina, il trionfatore della 99a edizione della corsa a tappe più famosa e prestigiosa del pianeta.

GPM: /

INTERMEDI: Taussat (km 12); Biganos (km 24,5); La Teste-de-Buch (km 39,5)

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21a Tappa: Argenteuil > Paris Champs-Élysees 143 km

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Ultimi chilometri

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Soppiantata lo scorso anno da una cronometro individuale, torna in chiusura di Tour il classico finale per velocisti sugli Champs-Elysées, concedendo alla maglia gialla la meritata passerella.

L'ultima tappa della Grande Boucle prenderà le mosse dalla Argenteuil tanto amata dagli impressionisti, per poi snodarsi nella periferia di Parigi per circa metà frazione, aggirando la capitale in senso orario. Attraversati Boulogne-Billancourt e il Bois de Boulogne, quindi, la corsa si inoltrerà finalmente per le vie parigine, sfilando al cospetto della Tour Eiffel poco prima del km 70 di gara, per poi attraversare la Senna sul Pont Royal, costeggiare il Palazzo del Louvre, e passare dunque una prima volta sotto lo striscione del traguardo a 66 km dal termine. A quel punto, agli atleti resterà ancora da percorrere otto volte un circuito di poco più di 8 km, lungo il quale verrà assegnato anche, alla fine del secondo giro (terzo passaggio sulla linea d'arrivo), l'ultimo traguardo volante della Grande Boucle (km 93,5).

Dopo 143 km di tappa, ma soprattutto dopo 3588 km totali, 21 frazioni, 6 tappe di alta montagna, 4 arrivi in salita, 4 frazioni intermedie, 8 pianeggianti, 2 cronometro individuali per 89,5 km complessivi, una cronosquadre e 59 Gran Premio della Montagna, il probabilissimo sprint di gruppo su uno dei traguardi più ambiti da ogni velocista scriverà la parola fine sull'ultima edizione a due cifre della storia del Tour de France.

GPM: /

TRAGUARDO VOLANTE: Champs-Élysées – 3ème passage (km 93,5)

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Il Tour 2012 è ufficialmente finito, a breve il Download per il pack completo

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Presentazione Percorso

DA BERLINO A PARIGI: 3500 km DI BATTAGLIA

di gigilasegaperenne

Tante cronometro e tante salite: passa attraverso l'abbondanza delle due componenti fondamentali del tracciato di un Grande Giro la ricerca di equilibrio del Tour de France 2012, che scatterà sabato 30 giugno dalla Porta di Brandeburgo a Berlino, per concludersi dopo tre settimane e 3588 km sui Campi Elisi parigini. Un Tour inoltre ricco di sconfinamenti, giacché alle quattro tappe necessarie al rientro in Francia - tre con arrivo in Germania e una con traguardo belga - si aggiungerà il passaggio in Italia dell'11a frazione, la più lunga e una delle più suggestive delle ventuno in programma, comprendente la scalata al Colle delle Finestre. Il tutto non in virtù di un'inedita vena esterofila di Aso - per quanto si ricordino precedenti con quantità ancora maggiori di arrivi in terra straniera -, bensì per premiare le sempre numerose candidature extra-francesi e gli spunti tecnici che esse offrono, in previsione di un Tour 2013 che, nell'ambito delle celebrazioni per la 100a edizione, non prevederà neppure un chilometro oltre confine.

Per la seconda volta nella storia, a venticinque anni di distanza dal cronoprologo che consegnò a Jelle Nijdam la prima maglia gialla dell'edizione poi vinta da Stephen Roche, il Tour de France partirà dunque da Berlino; questa volta, però, il formato della frazione inaugurale sarà diametralmente opposto: niente avvio soft con pochi chilometri buoni soprattutto per assegnare la prima maglia gialla, ma una tappa fiume che porterà i corridori sul massiccio di Elm, poco lontano da Schoppenstedt, dopo aver offerto nella capitale tedesca una meravigliosa passerella da Brandeburger Tor a Potsdamer Platz, passando per Under den Linden, Alexander Platz e Berliner Mauer. Una scelta che dovrebbe consentire di fregiarsi della prima leadership a uomini con caratteristiche diverse da quelli premiati dalle aperture degli ultimi anni, avvenute con prologhi o cronosquadre. Proprio quest'ultima specialità sarà protagonista della giornata successiva, quando i 34 km attorno ad Hannover riscriveranno in maniera radicale la generale scaturita dalla giornata precedente.

Sulla carta meno incisiva dovrebbe risultare la 3a tappa, Herford a Düsseldorf, l'ultima a disputarsi integralmente in territorio tedesco, destinata verosimilmente a concludersi con uno sprint di gruppo. Già l'indomani, però, sarà tempo di tornare a fare sul serio, allorché, dopo un breve transito in Olanda, la carovana gialla sbarcherà in Belgio, completando con un passaggio su tre muri del Giro delle Fiandre, il Tenbosse, il Bosberg e il soprattutto il Grammont - quest'ultimo da ripetere due volte -, una tre-anni di tributi alle grandi classiche del Nord, aperto nel 2010 dalle pietre della Parigi-Roubaix e proseguito nel 2011 con le "côtes" di Liegi-Bastogne-Liegi e Freccia Vallone.

Due frazioni sulla carta più tranquille, con traguardi a Rethel e Pont-à-Mousson (attenzione però in occasione della seconda ad uno strappo collocato ad appena 6 km dal termine), precederanno quindi una tre-giorni estremamente significativa anche in chiave successo finale. Venerdì 6 luglio, chi vorrà salire sul podio parigino dovrà destreggiarsi al meglio lungo i 38 km e mezzo della prima cronometro individuale del Tour, con partenza ed arrivo a Nancy, separati da un tracciato nervoso, comprendente tre strappi capaci di complicare la ricerca del giusto ritmo. Il week-end sarà invece consacrato ai Vosgi, teatro prima di una frazione piuttosto breve (165 km) che proporrà nel finale la difficile salita del Col de la Charbonnière (11,6 km al 6,8%) e la scalata ai 761 metri del traguardo del Mont Sainte-Odile (poco più di 6 km al 6,3%), quindi di 222 km di salite e discese pressoché ininterrotte, che porteranno gli atleti, dopo aver affrontato le salite di Bagenelles (2a cat.), Wettstein (2a), Platzerwasel (1a), Grand Ballon (1a) e Hundsruck (3a), ai 1178 metri del Ballon d'Alsace, con scollinamento ad una quindicina di chilometri dalla linea bianca di Le Thillot. Nell'occasione, la salita più celebre della catena franco-tedesca tornerà ad una collocazione decisiva a distanza di ben 33 anni dall'arrivo in vetta che premiò Pierre-Raymond Villemiane nel 1979, cui seguirono appena tre passaggi assai lontani dalla conclusione nei decenni successivi.

Assai gradito sarà dunque il successivo primo giorno di riposo, fissato per lunedì 9 luglio. Un riposo che i corridori faranno bene a godersi pienamente, poiché le tre frazioni del 10, 11 e 12 luglio non ammetteranno passi falsi, con un menù alpino che promette di falcidiare la schiera dei pretendenti alla maglia gialla. A produrre una prima scrematura saranno i 13 km e mezzo al 9% di pendenza media del Mont du Chat, preceduto dall'antipasto del Col de l'Epine (8 km abbondanti al 7,2%), e collocato a soli 18 km dall'arrivo di Yenne. Danni ancora maggiori minaccia però l'11a tappa, la più lunga della corsa con i suoi 255 km ad unire la partenza di Pontcharra e il traguardo italiano di Pragelato: dopo aver scalato l'infinito Iseran, il transito sul Moncenisio segnerà lo sconfinamento in Italia, dove la corsa si arrampicherà quindi lungo i tornanti del Colle delle Finestre, i cui 18 km al 9,3%, gli ultimi 8 circa dei quali su strada sterrata, termineranno a 17 km dalla linea bianca. Il culmine della permanenza sulle Alpi della corsa sarà però rappresentato dal terzo capitolo, che collegherà Le Monêtier-les-Bains a Isola 2000, primo arrivo in salita del Tour (conteggiando ovviamente solo quelli delle tappe di alta montagna) con i suoi 15,5 km al 7,2%, dopo aver scavalcato l'Izoard, il Vars e soprattutto il Col de la Bonette, il punto più alto del Tour (2802 m), nonché snodo chiave della giornata, proponendo i suoi 22 km e 800 metri al 6,8% come trampolino di lancio per un'azione da leggenda.

La frazione di Apt dell'indomani, con poche e scarsamente significative difficoltà altimetriche, concentrate nella parte iniziale, consentirà agli atleti di tirare un po' il fiato, mentre da prendere con le molle sarà il finale della tappa del 14 luglio, che, a fronte di asperità risibili lungo quasi tutto il percorso, proporrà gli ultimi 1600 metri all'insù, concedendo forse qualche possibilità di successo in più ai corridori di casa, certamente in caccia di gloria nel giorno della festa nazionale. Da cerchiare in rosso sul calendario sarà però soprattutto la frazione successiva, che costringerà i corridori a confrontarsi con i saliscendi e lo spesso asfissiante caldo del Massiccio Centrale. Ben otto i GPM in programma, l'ultimo dei quali, il Col du Pré-de-la-Dame, il più duro con i suoi 14,1 km al 6,2%, posto a poco più di 15 km dal traguardo.

Lunedì 16 luglio sarà dedicato al secondo ed ultimo giorno di riposo, necessario per ricaricare le batterie in vista di un gran finale in cui l'ultima maxi-cronometro sarà preceduta da tre tappe pirenaiche. Ad inaugurare l'ultima tranche di montagne sarà il Col du Garavel, 10 km circa di pedalabile salita (6,4% la pendenza media) utili a scaldare i motori in vista dell'infilata Port de Pailhères - Ax-3-Domaines. Il penultimo GPM dista dallo striscione d'arrivo appena 28 km, autorizzando a sperare che qualche coraggioso sappia finalmente sfruttare uno dei colli più duri dei Pirenei (quasi 15 km all'8,1%), fino ad oggi mai teatro di grandi battaglie. La pendenza media (8,2%) della breve (8 km) ascesa finale, e l'assenza di tratti pianeggianti tra le due salite, dovrebbero costituire un incentivo sufficiente all'azione.

Assai più breve ma non meno intensa la frazione successiva, che, dopo aver affrontato il pedalabile Col de Port, il breve ma terribile Mur de Péguère (4 km e 100 metri al 10,1% di media) e il Col de la Crouzette, proporrà circa 27 km di salita negli ultimi 47, con i 14,1 km al 6,1% del Col d'Agnès a precedere la salita finale verso i 1540 metri di Prat Mataou (12,7 km al 5,9%), sopra Guzet-Neige. Come sulle Alpi, però, la tappa "monstre" sarà, anche sui Pirenei, la terza ed ultima: 208 km da Saint-Girons a Luz Ardiden, scalando in sequenza il facile Col des Ares, il temibile Port de Balès, i classici Peyresourde e Aspin, il leggendario Tourmalet - colle più duro di giornata con i suoi 17,2 km al 7,4% - e la selettiva scalata finale a Luz Ardiden, 14 km di salita che rappresenteranno l'ultimo gigante del Tour, nonché l'ultima occasione per gli scalatori per mettere da parte un certo margine in vista della crono. Un'accoppiata - quella composta dalle ultime due ascese - divenuta un cavallo di battaglia della Grande Boucle, offrendo sempre grande spettacolo e rivelandosi decisiva per l'assegnazione dell'edizione del centenario, quando proprio su queste strade Lance Armstrong mise a segno la stoccata decisiva.

Alla facile Lescar > Bordeaux di venerdì 20 luglio, infatti, seguirà una lunga prova contro il tempo per specialisti, che scatterà da Lège-Cap-Ferret per raggiungere Arcachon, dopo aver costeggiato per la quasi totalità del tracciato l'omonimo bacino. Sarà questa massacrante prova di forza a segnare il virtuale epilogo del Tour: a chi si vestirà di giallo con vista sull'oceano basterà infatti tenere gli occhi aperti in una frazione conclusiva che, dopo l'eccezione dell'anno passato, tornerà ad offrire ai velocisti la tradizionale passerella sui Campi Elisi.

Planimetria Generale

plani2011raster.png

Totale km: 3588

Tappe di alta montagna: 6

Arrivi in salita: 4

Tappe di collina/media montagna: 4

Tappe pianeggianti: 8

Cronometro individuali: 2

Km cronometro individuali: 89,5

Cronometro a squadre: 1

Km cronometro a squadre: 34

Totale GPM Hors Catégorie: 10

Totale GPM 1a categoria: 13

Totale GPM 2a categoria: 9

Totale GPM 3a categoria: 10

Totale GPM 4a categoria: 17

Totale GPM: 59

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Il problema della crono è che uscendo dai Pirenei viene troppo lungo il trasferimento poi andando a Parigi. Non potendo fare due sprint l'ultimo weekend abbiamo messo la cronometro.

Tra l'altro Arcachon non è una scelta casuale come sembra: c'è un capolinea di una linea Tgv per Parigi lì.

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  • Amministratori

Bellissimo Tour, Emmea :smilie_daumenpos:

Solo per curiosità, ma quanto ci hai messo per fare tutte le grafiche in stile ASO.

Un paio di mesetti.

Adesso sto lavorando con lasega al 2013 che vedrete su questi schermi da questo luglio in poi :biggrin:

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  • 3 weeks later...
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  • Amministratori

Per chi sarà ancora con noi in PCM 13, queste le varianti che saranno convertite:

- Giro d'Italia: due varianti Milano>Milano e Palermo>Brescia

- Tour de France: tre varianti le due Ajaccio > Paris e la Berlino > Paris

- Giro del Trentino 2011

- Giri di Lombardia 2010, 2011 e 2012

- In collaborazione con Andrepg la variante della Parigi > Nizza

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