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De Luca:Una Storia Simul-Vera


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Premessa

Db - La gran parte delle storie che iniziano in questo periodo hanno un difetto di fondo: la scarsa realisticità. Questo perchè siamo a dicembre, nel pieno della pausa invernale e molte squadre si stanno formando, altre si devono creare, la gran parte delle maglie non è stata presentata. Dunque quello che è fatto oggi su un database probabilmente risulterebbe già vetusto fra una settimana, non prendete la realisticità come dato di valutazione, anche perchè ho aggiunto un qualcosa che la diminuisce ancora. Ho creato io un db dalla base del PCM Daily 2.1 in cui ho cercato d'aggiornare i rosters alla data odierna, aggiungendo due squadre: la Mercatone Uno e la BNP - Samsung, la Pegasus è rimasta la Fly V. Ma non solo, la novità più importante è che in questa storia appariranno moltissimi protagonisti di Una Vita in Sella, perchè è basata sulla storia del mio alter-ego: De Luca. Dunque probabilmente vedrete un tal Williams (Camenzind) lottare per il Tour, Rubens e D'Agata sgomitare nelle volate, D'Arkness dominare le classiche, è un anticipo di Stagione 6 di Uvis.

Storia - Vi sanno dunque molti riferimenti alle 5 stagioni passate di Uvis, la storia stessa comincerà con un momento particolare della Stagione 5, ma non vi preoccupate perché sarà infatti una storia mooolto narrativa, specie nella prima parte (dunque per chi vuol vedere immagini su immagini sarà molto deluso almeno all'inizio :haha: ) e vi saranno comunque vari riferimenti e flash back sul mio passato.

Non sarò il classico D.S.

P.S. Siccome il db non l'ho ancora finito ma di storia ne ho già scritta un bel po' prenderò tempo e incominciando da domani posterò un pezzettino al giorno :biggrin:

Buona Lettura!

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Hollywood, 30 Settembre 2010, h. 17.30

Premiazione del mondiale a cronometro.

1° Cancellara

2° Balenghi

3° De Luca

PodioMondiale2.jpg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...Swiss_Psalm.ogg

(Se volete ascoltare l'inno mentre leggete, è più suggestivo)

"....Gott, den Herrn, im hehren Vaterland!"

Pancani: " E sulle note dell'inno svizzero vi sono applausi e commozione per Fabian Cancellara, che con il suo quarto mondiale è sempre più nella storia! Ma è una giornata storica anche per l'Italia, De Luca torna sul podio ed è primo ciclista italiano a vincere due medaglie nei mondiali a cronometro"

Cassani: "Si Francesco, Danilo voleva fortemente questa medaglia. Oggi ha fatto gli ultimi chilometri a tutta, era veramente stremato. Pensate il caldo stremante, oggi c'erano 35°, l'umidità altissima, l'impossibilità per questi ciclisti di rifornirsi per non perdere secondi preziosi. Gli ultimi chilometri si vedeva che non ne aveva più, spingeva sui pedali con tutta la grinta, non riusciva più a tenere una posizione aerodinamica, ciondolava con le spal.."

Pancani: "Scusa Davide ti devo interrompere perchè abbiamo Danilo ai microfoni del nostro Giampaolo Evangelista!"

Jussi:"Cancellara forse era irraggiungibile ma questo argento a tre secondi lascia l'amaro in bocca?" (Ma Giampa non poteva farmi una domanda migliore? :biggrin: )

Io: "L'amaro in bocca per la medaglia d'oro mancata ovviamente c'è, ma oggi sicuramente prevale la gioia e la soddisfazione! Ho vissuto l'ennesima stagione travagliata, il solito infortunio primaverile non mi ha permesso di comportarmi come volevo nelle classiche del nord, al Tour piuttosto che giocare a nascondino per guadagnare una posizione (come qualcun altro n.d.r.) ho corso ogni volta che potevo all'attacco ottenendo una maglia importante come quella a pois; non ho disputato la Vuelta e ciò ha creato disappunto tra gli organizzatori che non hanno visto al via il vincitore uscente ma sappiano che è stata una scelta che non è dipesa da me. Ho poi conquistato un titolo che inseguivo da tanti anni come quello di campione Italiano, sono campione italiano a cronometro in carica, sulla maglietta porto ancora i colori dell'iride conquistato due anni fa, ma alla vigilia pareva che tutti se ne fossero dimenticati. Questa medaglia la dedico a tutti gli scettici, che s'erano un po' dimenticati di me in questo finale di stagione, e a questi dico di scommettere su di me nella prossima stagione perchè sarò ancora più combattivo e presente nelle grandi corse".

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CAPITOLO I: Ritorno a casa

Di quel mondiale mi rimasero impresse tre cose.

La prima: L'adrenalina che sentivo rincararsi nelle vene ogni volta che tiravo il respiro, rilanciavo l'andatura, sin da poter percepire i miei battiti cardiaci nelle tempie;

La seconda: Uno yankee a petto nudo che al ventesimo chilometro m'annaffiò di birra;

La Terza: Il viaggio di ritorno. Lungo, lunghissimo, infinito. Ancor più lungo dell'andata perchè all'andata avevamo fatto uno scalo da qualche parte sulla costa est, e dunque il viaggio era risultato più spezzettato, rispetto al ritorno, che fu un diretto a Malpensa. E poi all'andata c'era la tensione e l'emozione che si mischiavano dando una convulsa sensazione di piacere, e la mente era continuamente rivolta alla gara e ripercorreva ogni curva e salita di quel tracciato come in un videogame, inoltre Bettini alla sua prima volta parlava e straparlava di tattiche, aveva poi avuto modo di farci ridere parlando di Bartoli, inorgoglirsi poi parlando del Ballero, di metterci un po' di caga parlando degli avversari. Mi dicevano che tutto quel tempo durante il viaggio di ritorno potevo usarlo per rendermi conto della medaglia che avevo vinto: potevo tornare a casa accolto come un eroe. Invece la stanchezza prese il sopravvento e tornai a casa come un fantasma. Infatti ero talmente stanco che non riuscii a dormire, e quel viaggio fu agonia.

A Malpensa ricordo ci fu un quadretto quantomeno pacchiano ad attendermi: mia madre che probabilmente era appena uscita da lavoro ed era ancora in divisa, mio padre che indossava la medaglia d'oro di Varese, la mia zia ottantanovenne con in testa il beretto della nazionale, e Marco, mio amico da sempre e fondatore del mio fans club, con un cartello gigante a cui aveva incollato la mia foto gigante sul gradino più basso del podio. Madò che faccia da ebete che avevo.

Io però ero davvero stanco, e non riuscii a captare più di qualche "Bravo" "Complimenti" "Amore della mamma!" Marco peraltro era in vesti d'ambasciatore per dirmi che la sera ci sarebbe stata una festa in mio onore in un locale del centro. Affaticato, gli risposi con una smorfia, lui altrettanto, facendomi intendere con la sua che non potevo mancare alla "mia" festa, e avrebbe comunque retto lui quella serata con qualche discorso a mio favore. In realtà di quella serata ricordo soltanto una torta un po' troppo "pannosa" per i miei gusti che lasciai volentieri agli invitati, qualche altro "Bravo" "complimenti", un mal di testa angosciante e due occhiaie grosse come borse di Gucci che furono il mio lasciapassare per tornare a casa dopo appena qualche decina di minuti. Saluti a tutti e grazie.

Mia mamma ogni tanto mi ricorda ancora che quella sera ero più bianco del bianco del Mulino Bianco. Infatti covavo l'influenza. M'ammalai, e restai a letto per quasi due settimane filate. E siccome mia madre lavorava, rimase a casa a farmi compagnia la mia prozia ottantanovenne, che, poveretta, è sorda, e quando suonava il telefono metà delle volte non lo sentiva, l'altra metà capiva roma per toma. Tutti i miei impegni post mondiali furono così annullati: circuiti di beneficienza, interviste con i giornalisti, la videochat Gazzetta, l'incontro con il Coni.

E non dico che mi dispiacesse. Quando tornai a casa da Campione del Mondo feci tutto molto volentieri, ero esaltatissimo! Invece allora ero debilitato e con poca voglia di veder gente.

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Danilo de luca che vince il mondiale a crono :shock:???

Si esatto. Danilo De Luca, mio alter-ego su Uvis, è stato campione del Mondo a Cronometro, stagione 3 :bannana_guitar: davanti a Marat Lucir e Corleone ora ritirato) altri due utenti Uvis.

http://i43.tinypic.com/j7fe5h.jpg

Effettivamente fu una edizione scarsina, mancarono tutti i favoriti, ma che importa, l'importante è che son stato campione del mondo, il primo a vincere qualcosa di importante peraltro :thumbup:

Leggiti bene comunque ogni cosa di quello che ho scritto, dalla premessa in poi, altrimenti sarà facile far confusione :P

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Visto che sono all'inizio e devo fideizzare il pubblico, mi brucio anche il 2° capitolo :sleep:

2° Capitolo: "Goodbye 'Step"

Il mio programma prevedeva che dopo il Mondiale facessi un calendario di corse in avvicinamento al Giro di Lombardia, l'ultima gara della stagione. Il giorno del Giro di Lombardia fu invece il mio primo giorno fuori dal letto e ci andai da spettatore.

Il mio chiaro intento era quello d'appostarmi nella hospitality d'arrivo, sedermi tra qualche volto noto ed ex ciclista, guadagnarmi qualche pacca sulla spalla, qualche altro "complimenti", e mangiarmi qualche tartina. Invece Patrick, (Lefevere, mio ds) mi intercettò praticamente appena arrivato, e con azione degna di un placcaggio, mi fece salire subito in ammiraglia. "Oggi la corsa la segui con me!" mi disse entusiasta mentre s'allacciava la cintura. Aahhh che divertimento.

"Sei stato molto, molto, molto, molto bravo al mondiale, i miei complimenti" esordì con accento francese "Io ho allenato tanti ciclisti in vita mia, ma com....jeas du! Avant avant! Mais de manièr sens je d..." Li incominciai a non capirci più. Si perchè nel frattempo la corsa era iniziata, Patrick come invasato cominciò a comunicare via radio a Sylvain in francese e con quelle parole si troncò il nostro colloquio. Rimasi pressoché muto ad osservar fuori dal finestrino gli altri ciclisti per tutte le 6 ore della corsa. E poichè c'era Sylvain che sembrava in gran forma, ed era sempre in testa, Patrick gridava come un invasato. Più s'agitava lui, più mi sentivo un pesce fuor d'acqua io. Con tutto il rispetto per Chavanel, che era mio compagno di squadra, io tifavo più per Bitta, o Heldram. E ad essere sincero non mi sentivo un pesci fuor d'acqua da quel giorno, ma da molto prima.

Non ero soddisfatto di com'era andata quella stagione, volevo correre il Giro, me l'hanno fatto saltare per prepararmi al Tour. Ok, il Tour è importante, va bene, l'ho corso, ho vinto, sono arrivato 7°, volevo fare la Vuelta, almeno per onorare la vittoria dell'anno prima, invece Patrick era stato intransigente.."Tu vai in Germania" tuonò. E il giorno dopo sui giornali spagnoli c'era scritto che io ero irriconoscente verso corsa spagnola..io! Io volevo andarci! Ecco, lì si deve esser rotto qualcosa tra me e la squadra. Non c'è mai stato un grande feeling, ma quella fu proprio la famosa goccia che..."Triomphe! Victorie!" "Che"? mi destai dal mio stato di dormiveglia.."Sylvain ha vinto!" Sylvain aveva vinto il Giro di Lombardia. Patrick scese come un pazzo furioso dall'auto e corse ad abbracciare Chavanel ancor prima che staccasse i piedi dai pedali. Mai visto così adrenalinico con me, eppure io a Parigi ero là, sul gradino più alto del podio!... a pois ma pur sempre sul gradino più alto! In quel microistante presi la decisione che mi cambio la carriera: volevo andarmene. Ma nò, non pensate che ora volessi andarmene per gelosia, no, sarebbe assurdo. C'è che io non c'entravo proprio niente con quell'ambiente, nulla.

Patrick dopo aver fatto le feste a Chavanel tornava da me con l'aria di uno che voleva invitarmi al ballo. No grazie. "Patrick, io me ne vado". La più brutta del corso aveva appena rifiutato l'invito a ballare di Mister College. "Come vai? Non festeggi con noi? Sei ancora un po' debilitato?" "No signor Lefebrè, non ho detto che vado, ho detto Me Ne Vado. Rescindo, non mi va più di stare nella sua squadra, grazie dei due anni assieme, grazie per il supporto, grazie per tutto ma non ho più voglia!" Non era certo né il luogo né il momento più adatto per far quel tipo di discorsi, e il mio non era neppure degno di un film, forse avrei dovuto usare parole migliori, forse davanti ad una scrivania con incolonnate sopra un po' di carte che riassumessero risultati e clausole contrattuali sarebbe stato il luogo più opportuno. Una volta avevo un agente, e questi mi sconsigliava sempre queste azioni di istinto perchè potevo rimetterci. In effetti non ricevetti nessuna liquidazione.

Patrick non tardò a sbolognarmi per andar in cerca d'altre principesse, io invece tornai a casa, molto più leggero, ma con un'indicibile tristezza nel cuore.

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Vuoi diventare mio gregario? :rotfl:

Mi inventerò qualche stratagemma :biggrin: Basta che poi prometti d'andare in palestra più spesso! :haha:

Ma...chi è che sei nel db? :huh:

Andrew O'Simony, bandiera indiscussa della sempre perpetua Elk haus (in realtà è scomparsa, ma su db di uvis è rimasta). In palestra ci sono andato solo nei primi 2 mesi o forse neanche XD. Cmq come detto sono principalmente un fomentatore delle folle. Non so se ti ricordi le epiche lotte e denunce contro il monopolio degli odiati Volksbank guidati dal perfido Almeida affiancato a D'Arkness e compagnia bella (Lopi, Trevi ecc..). Come risultati sono entrato solo una volta nei 30 in una classifica generale di un giro sfigatissimo in Ungheria se non sbaglio. Le uniche cose belle le ho fatte nei duelli battendo a più riprese, nella storica tappa di montagna del giro della Malesia, Trevi e forse pure il compare di mille battaglie Bongiovi e Capuano, ma non ricordo bene.XD

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Andrew O'Simony, bandiera indiscussa della sempre perpetua Elk haus (in realtà è scomparsa, ma su db di uvis è rimasta). In palestra ci sono andato solo nei primi 2 mesi o forse neanche XD. Cmq come detto sono principalmente un fomentatore delle folle. Non so se ti ricordi le epiche lotte e denunce contro il monopolio degli odiati Volksbank guidati dal perfido Almeida affiancato a D'Arkness e compagnia bella (Lopi, Trevi ecc..). Come risultati sono entrato solo una volta nei 30 in una classifica generale di un giro sfigatissimo in Ungheria se non sbaglio. Le uniche cose belle le ho fatte nei duelli battendo a più riprese, nella storica tappa di montagna del giro della Malesia, Trevi e forse pure il compare di mille battaglie Bongiovi e Capuano, ma non ricordo bene.XD

Ah giàà :thumbup:

Valuterò il tuo curriculum :tongue:

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CAPITOLO 3: "E se provassi a lavorare?"

Tornato a casa il telefono squillò almeno sei o sette volte nel giro di un ora. Il primo a chiamarmi fu Marco, che venne a sapere della notizia da Mauro (Facci n.d.r.) e voleva sapere il perchè, disse che c'era sgomento nel fansclub. "E' un momento particolare...non so se ho ancora voglia...dai ti richiamo" sbiascicai lentamente. Non sapevo dargli delle spiegazioni perchè in fondo non le sapevo dare anche a me.

La seconda fu mia madre "cretino!" la prima parola che mi disse appena alzato al telefono. Evidentemente aveva saputo da Marco della mia rescissione del contratto. Il terzo fu incredibilmente un manager di un'altra squadra, italiana, di cui per rispetto non faccio il nome ma a cui risposi negativamente. Anche la terza, e la quarta, e la quinta furono di questo tipo. Ero svincolato da meno di un ora ed ero stato già cercato da tre team, incredibile.

Il sesto fu un giornalista, che voleva sapere, domandarmi ed investigare sulla mia "clamorosa" decisione. "No guardi ora non.." " De Luca ma ha avuto conflitti con il suo ds..?" "No, no, non dipende da lui ma ora non..""Ma è vera la notizia che è stato trovato positivo ad un controllo interno""Come scusi?""Dunque sta confermando che lei ha fatto us..tu tu tu tu".Non gli lasciai nemmeno terminare la frase, adirante! Doping, doping, sempre doping..! Sto male, mi ritiro da una corsa.."fugge ai controlli". Dò il meglio di me stesso, vinco "é dopato". E cazzo!

Suonò il citofono, essendo ormai ora di cena, era torna mia madre dal lavoro: "Apri cretino!". Credevo in un cazziatone megasuper come quelli a cui ero abituato quando tornavo a casa con un 4 in una versione, o un 3 in matematica dal liceo, invece mia madre non mi disse più nulla, e anche mio padre che comunque sapeva del fatto, non andò mai sull'argomento. Per i miei genitori posso spezzare una lancia: mi hanno sempre supportato al massimo, ma non capendo nulla di ciclismo non hanno mai interferito con le mie decisioni.

Passai altri sei giorni rintanato dentro casa, facendo la spola tra divano, letto, tivù, pc. Su qualche sito già la sera dopo v'era qualche trafiletto riguardo il mio abbandono, qualcuno azzardava addirittura che questo fosse il mio ritiro dal ciclismo e sul sito della Gazza v'era un articoletto di Pastonesi che paragonava il mio caso con quello di Figueras. Ritirarmi io? Mahh.....! La prima cosa che volevo fare era prendere la mia Pinarello, uscire e sfogarmi, perchè m'ero tenuto tutto dentro e non capivo neanche io quel che avevo, avevo bisogno di respirare. Però i primi giorni non avevo il coraggio d'uscire di casa, avevo paura: paura che ci fosse qualcuno fuori casa, un giornalista dietro l'angolo, qualche tifoso accanito dietro l'angolo dopo ancora. E poi, i giorni successivi, semplicemente, non avevo più voglia. Ritirarmi? Si, c'ho pensato.

"Se vuoi, ti cerco un posto di lavoro, qualcosa di temporaneo; s'avvicina Natale, da me cercano promoter, qualcuno che faccia promozioni, che venda prodotti, mi informo?"

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vai, ti seguo! mi ero riletto ultimamente il tuo solito insolito Giro e mi era piaciuto. Domani mi rimetto in pari con quello che hai scritto finora :smilie_daumenpos:

Diciamo che in quella storia avevo usato la tecnica del resoconto asciutto, come si si guardasse una cronaca, alla ricerca del realismo, ed è stato un modo molto simile alla tua storia, con la differenza che tu hai ampliato magnificamente per una stagione intera in modo perfetto questa tecnica, io non sarei riuscito a farlo per così tanto tempo ed è per questo che mi piace molto!

Qui ho cercato di fare una cosa un po' più difficile. Non farò il resoconto di una storia, scriverò una storia, da parte mia sarà un racconto introspettivo, che più che il realismo ricerca la verità, una sorta di autobiografia della mia carriera ciclistica. Sarà come leggersi un libro, forse per questo poco popolare e un po' difficile qualora il mio stile di scrittura dovesse appesantirsi. Vorrei far parlare le parole, non le immagini

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