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Prologo:

I protagonisti di questa storia.

Pierlo, meglio conosciuto come “il coach”. Deluso dalla prematura fine della sua carriera da allenatore di basket, ma soprattutto dal modo nel quale si concluse, aveva deciso di smettere con le velleità di diventare famoso nello sport. Nell’estate del 2008, mentre si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare alla quotidianità del suo negozio di articoli sportivi, venne affiancato da un buffo signore belga che cambiò la sua vita…

Dopo le disavventure della Surrena (questo il nome del team), alle quali sia ggiunsero profonde ferite sentimentali, scomparve per un periodo di tempo indefinito. Alcuni amici riuscirono a rintracciarlo in Sudafrica…

Baron Bekaert, “il Boss”. Il buffo belga che, per scommessa con altri amici, affidò la conduzione di un team professionistico a Pierlo. Quando la carriera del coach stava decollando grazie ai sorprendenti risultati della squadra la crisi economica mondiale si abbattè sull’industria capitanata da Bekaert costringendolo a mollare il team. Fu l’inizio della fine….

Bekaert ora è in pensione: una pensione dorata e vissuta da scapolo, visto che divorziò dalla moglie che non aveva mai fatto niente per nascondere i suoi tradimenti mentre il marito era impegnato, forse troppo, a costruire un impero economico.

Giselle Bekaert, “la figlia del Boss”. Fisico statuario, bellezza mozzafiato e intelligenza fiori dal comune. Un mix che colpì dal primo secondo Pierlo…che finì per innamorarsi della ragazza. Non si è mai ben capito se il sentimento sia stato mai ricambiato. La ragazza cerco di aiutare il coach a rimanere nel ciclismo e la squadra a sopravvivere. Purtroppo la carriera alla quale il padre, molto perspicacemente, l’aveva destinata mal si coniugava con lo sport professionistico.

Ora dirige una famosa catena alberghiera che ha sede nei Caraibi ed è nel consiglio di amministrazione di una società con interessi nel mondo dello sport professionistico Americano, posizione dalla quale cercò senza riuscirci di rilanciare la carriera di Pierlo.

Iena, “il vice del coach”. L’unico che tentò di salvare la squadra di basket di Pierlo dalla retrocessione, impegnandosi fino all’ultimo e rinunciando ad una brillante carriera tra i canestri per seguire il coach nelkle sue avventure. Mentre ancora giocava a basket si laurea all’ISEF specializzandosi nelle problematiche legate al mondo del ciclismo. Fu il primo collaboratore ingaggiato da Pierlo nell’avventura della Surrena. Molte delle vittorie del team ormai scomparso sono dovute a lui, così come l’intuizione di lanciare giovani che poi avrebbero fatto strada: Ponzi, Mazzi, Ulissi e Malori su tutti.

CartaCanta, “il giornalista”. Uno dei pochi amici che Pierlo ha nel mondo del ciclismo. Storico conduttore della trasmissione “Il mondo dei pedali” è riuscito, grazie agli scoop e alle interviste concessegli dal coach, a destare l’interesse di mamma Rai che gli ha offerto un contratto per condurre un programma dedicato al ciclismo. E’ stato lui, insieme a Iena, a rintracciare il coach in Sudafrica.

Mister Vandelapeska, “il procuratore”. Oggi è una autorità, ma nel 2008 era un semi-sconosciuto procuratore di ciclisti giovanissimi o caduti in disgrazia o sul viale del tramonto…ciclisti di secondo piano per farla breve. Aiutò la Surrena a nascere proponendo uomini che avrebbero poi facilmente trovato contratti tra i Pro anche dopo il fallimento Surrena. Boom, Bakelants, Westra, Traksel, Machado, Vanmarke, Rosseler i nomi più importanti. Per un breve periodo dopo l’abbandono di Bekaert assunse il ruolo di presidente della squadra…ma anche questa parentesi durò veramente poco.

Ivan Basso, Andrea Tosatto, Fabio Baldato e Guido Trentin “i primi storici capitani”. A loro Pierlo si affidò per portare a casa numerose vittorie. Basso vinse anche, nell’anno del suo rientro, il Giro d’Italia proiettando la Surrena in cima alle classifiche mondiali. Gli altri furono preziosi nella crescita dei giovani. Alcuni si sono ormai ritirati, altri sono ancora nel mondo del ciclismo...qualcuno è tornato a vincere e convincere!!!

Dimitri Fofonov, “il dopato”. Quando la situazione della Surrena sembrava volgere al sereno, con nuovi sponsor interessati ad affiancarli, con la promozione al Pro Tour assicurata e nel pieno del mercato di rafforzamento della squadra, il kazako Dimitri Fofonov venne trovato in possesso di sostanze dopanti all’aeroporto Chopin di Varsavia dove la Surrena stava arrivando per disputare il Tour de Pologne. Pierlo pensò subito ad un complotto del corridore al quale era stato comunicata la decisione di non rinnovare il contratto. Lo scandalo oscurò la stagione trionfale del team, gli sponsor abbandonarono il progetto e la squadra scomparve in una sera nebbiosa di settembre…era il 19 settembre 2008.

Il Team Surrena, “la prima squadra di Pierlo”. Team nato per scommessa, affossato (forse) perche dava fastidio. Fucina di talenti e protagonista fino a settembre 2008 di imprese importanti. Una Continental che al primo anno di attività stava centrando la promozione nel Pro tour. Intorno ad essa si sono mossi personaggi senza scrupoli ed altri mossi da sincera passione per il ciclismo…alcuni li ritroveremo in questa nuova storia.

21 OTTOBRE 2008, “..la voce del ritorno con la Flaminia - Bossini”. Quel giorno le testate giornalistiche diedero l’annuncio che coach Pierlo era stato assunto come DS del Team Flaminia, con lui sarebbe arrivato anche il vice Iena. Ma quel contratto non fu mai perfezionato…

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01 MAGGIO 2009, salita del Blockhaus....

...la macchina guidata da Pierlo faticava un pò a risalire verso il rifugio Pomilio dal quale aveva intenzione di partire per fare un po' di trekking in montagna.

Gli ormai molti mesi di inattività, lontano da qualsiasi cosa avesse a che fare con qualsiasi tipo di sport, lo avevano appesantito. Aveva deciso, appena avuta la possibilità, di concedersi una settimana di vacanza. Si era recato in Abruzzo dove alcuni amici sarebbero stati ben lieti di accompagnarlo nell'escursione.

Così, in quella mattina, erano saliti in tre sulla piccola utilitaria del coach, ognuno con il suo zaino e con il suo carico di pensieri....

Amico X: ...certo che con i soldi che hai guadagnato l'anno scorso potevi pure permetterti qualcosa di più potente eh!!!

Pierlo: ...non ho poi guadagnato così tanto, e la maggior parte dei risparmi mi è servita per riaprire l'attività...lo sai benissimo visto che sei il mio socio...

Amico Y: ...guardate là...non siamo i soli in difficoltà, quel furgone sembra nei guai.

Pierlo: ...mmmmh...è già tardi ma ci fermiamo per vedere di cosa si tratta.

Scesero dall'auto...guardarono il furgone che sembrava abbandonato con il cofano aperto e un odore di bruciato che non prometteva niente di buono per le condizioni del motore. Si avvicinarono guardandosi in giro in cerca dei proprietari del mezzo. Sulla fiancata, molto sbiadita, videro una scritta: il furgone apparteneva alla "RAI - Troupe 5 Roma"

Pierlo avvertì un campanello di allarme suonare all'altezza dello stomaco...era maggio, erano sulla salita del Blockhaus e quello era un furgone di una troupe televisiva della RAI...

"COACH!!!!"

Pierlo riconobbe al volo la voce...anche se erano mesi che non la sentiva. Il noto giornalista CartaCanta si era affacciato dall'interno del furgone e si era precipitato fuori avanzando verso di loro con il sorriso stampato in faccia. Pierlo era contento di rivedere l'amico...ma il campanello di allarme ora stava urlando.

CartaCanta: Coach!!! quanto tempo...ti trovo in forma!!! Beh...si insomma....più o meno.

Pierlo: ciao...si è passato qualche mese, e anche tu sei in forma più o meno...

CC: cosa ci fate quassù?

P: beh....cosa vuoi che ci facciamo? stiamo andando a fare del trekking. Io non ho certo bisogno di chiedervi cosa combinate: tra qualche giorno parte il Giro, voi siete della RAI...state visionando l'arrivo di tappa eh?

CC: ...ahahahah...si vero...ehi...sembra che saremo bloccati qua per tutto il giorno. Più su c'è il rifugio...quando torni mi concedi una intervista?

P: :blink: sei fuori di testa...non faccio più queste cose, ho smesso con il ciclismo.

CC: daaaaiiiiiiiiiiii!!!! una intervistina di mezz'oretta al massimo. Ci prendiamo qualcosa da bere, e parliamo...

P: no...rientreremo tardissimo e non posso obbligare i miei amici ad aspettare i nostri comodi...mi spiace non è possibile

Amici in coro: ma per noi puoi benissimo concederti una mezz'oretta di tempo, eh!!!

P: (tra se e se: fottetevi stronXi)...

CC: ecco, visto?...giuro: mezz'ora e poi ti lascio libero

Pierlo sapeva che la mezz'ora del giornalista equivaleva ad una intervista che l'indomani sarebbe andata nella pagina dedicata al ciclismo dei maggiori mezzi di informazione. Sapeva anche che CartaCanta non avrebbe mollato l'osso...era capace di aspettarli fino al giorno dopo se fosse stato utile per ottenere l'intervista...

Pierlo: Mezz'ora? In mezz'ora tu non riusciresti ad aprire neanche il taccuino...facciamo una cosa, io alloggio all'albergo "Non ti scordar di me" giù al paese. Ci vediamo là alle nove e mezza, mi offri la cena e in cambio ottieni l'intervista...ok?

CartaCanta: Ok :bannana_guitar:

P: Nove e mezza...se non ci sei vado a cena da solo e non mi rivedi più, intesi?

CC: ci sarò, tranquillo :smilie_daumenpos:

P: :banghead: lo so che ci sarai...

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...non riuscì a gustarsi la giornata con gli amici come avrebbe desiderato. L'incontro con CartaCanta aveva fatto riemergere ricordi contrastanti: vittorie e sconfitte, gioie e delusioni...incontri fatti e partenze dolorose. Per di più aveva acconsentito ad una intervista...mesi dopo che aveva lasciato, in silenzio dalla porta di servizio, il mondo che il giornalista rappresentava; mesi nei quali aveva faticato l'impossibile per riadattarsi ad una vita che aveva sperato di lasciarsi definitivamente alle spalle nel 2008, quasi due anni prima ormai...

Ma era fatta: l'intervista l'aveva concessa e poi CartaCanta era un amico...il solo giornalista che conosceva capace di non stravolgere le risposte dell'intervistato, il solo che poneva domande dirette e senza secondi fini: quello che voleva sapere lo chiedeva senza giri di parole...e voleva una risposta che non lasciasse dubbi sul suo significato.

Sospirò..uno sguardo alla stanza per vedere se dimenticava niente. No, pensò ironicamente, ricordava tutto decisamente troppo bene. Chiuse a chiave la porta e scese nella hall con dieci minuti di anticipo.

Non si sorprese nel vedere l'amico già in attesa comodamente sprofondato in un divano...andò al bancone della reception e consegnò le chiavi. Si girò, saluto CartaCanta e insieme si incamminarono verso un ristorante che gli avevano consigliato all'albergo: il più esclusivo della zona, l'intervista sarebbe costata cara al giornalista...almeno quello.

Pierlo: sei in anticipo, le vecchie abitudini non muoiono mai vero?

CartaCanta: già, ma anche tu sei in anticipo...e non parlare come se fossero anni che non ci vediamo. L'ultima volta è stato appena otto mesi...

P: otto mesi sono quasi il tempo necessario a far nascere un bambino...chiedilo a qualche madre se è tanto o poco...

CC: sei in attesa di un bambino?

P: ma che dici?

CC: ah, pensavo...

Il ristorante valeva tutte le lodi che l'albergatore aveva speso: presero un aperitivo prima di sedersi, arrivarono gli antipasti che furono apprezzati da entrambi. Poco prima dell'arrivo del primo piatto l'intervista cominciò...

CartaCanta: coach...partiamo dal 2008. Ci siamo lasciati con la notizia che la Flaminia del 2009 sarebbe stata guidata da lei e Iena...

http://i35.tinypic.com/14t7cjd.jpg

Ufficialmente decideste insieme alla dirigenza del team di prendere strade diverse...una decisione consensuale dettata da motivazioni personali da parte sua. Ma nell'ambiente circolava la voce che ci fosse dell'altro...perche non se ne fece più nulla?

Pierlo: ...non accadde niente di clamoroso. La verità è che la Flaminia aveva contatti con un ciclista molto importante che stava scontando una pena per uso di sostanze dopanti. Speravano in uno sconto di pena che avrebbe permesso di averlo in squadra già nel 2009, magari per l'ultima parte di stagione. Per questo avevamo fatto un piano per rinforzare il team: proprio per garantirgli un supporto adeguato nelle classiche di ottobre. Quando fu chiaro che questo ciclista non sarebbe arrivato in tempi brevi la dirigenza decise di rimandare tutto quanto. Ma io e Iena avevamo già contattato alcuni ciclisti della ex-Surrena, e loro avevano rifiutato offerte importanti per seguire noi. Per farla breve non mi piacque l'atteggiamento della dirigenza...da lì l'accordo per rescindere un contratto già firmato. Iena mi seguì, anche se io insistetti perche rimanesse alla Flaminia...è sempre stato un testone quel ragazzo.

CC: ...possiamo sapere di quale ciclista sta parlando?

P: ...no. Lui non c'entra niente...e neanche è colpa della dirigenza in verità. Fu una decisione legittima da parte loro: risparmiare sul budget in attesa che la squalifica fosse terminata. Ci fu un disguido sui tempi: ci chiesero di contattare ciclisti prima che fosse chiara la situazione di quello che sarebbe stato il leader della squadra. Un pò di approssimazione da parte loro, troppo entusiasmo da parte mia nel dare per scontato come già fatti accordi che invece erano solo sulla carta. Come vedi niente di scabroso...

CC: ...poi? nessun altro contatto con altri team?

P: ...no, era già quasi novembre quando accadde tutto questo. Le squadre erano fatte, non c'era più tempo per fare niente.

CC: ...dove sei stato in questi mesi?

P: ho aperto una attività. Faccio quel che facevo prima di buttarmi nel ciclismo.

CC: ...qualche nostalgia delle due ruote?

P: ...anche se non sembra faccio sempre una uscita la domenica mattina. Un centinaio di chilometri per non far arrugginire le articolazioni...

CC: ...intendevo come DS...

P: ...ah...non so, non credo. Sto bene così. Ho avuto le mie occasioni. Non si sono concretizzate per i motivi che tutti sanno. Amen...non si può vivere di rimpianti.

CC: segui in tv i tuoi ex-ragazzi?

P: chiaro, quando posso un occhio alla carriera dei ragazzi lo butto sempre.

CC: a chi sei rimasto più legato? C'è qualche persona con cui ti senti della vecchia squadra?

Pierlo pensò ad un ufficio a New York, ad una ragazza belga bionda che a quell'ora stava probabilmente pensando a tutto tranne che a lui. Si fermò prima che ricordi dolorosi prendessero il sopravvento...

P: no...seguo i ragazzi, ma non ho contatti con loro. Gli sono legato, lo sarò sempre, ma ormai vanno per la loro strada. L'unico che vedo è Iena...

CC: cosa fa ora?

P: lavora con i giovani in Federazione, poi ha una attività commerciale...un negozio di ciclismo nella nostra città. E' con lui che esco la domenica mattina.

L'intervista continuò con domande sull'imminente Giro d'Italia, sulle corse in generale. Di quello Pierlo poteva parlare...era sport, non si toccavano argomenti troppo personali. Ma di nuovo un campanello di allarme suonò nella testa di Pierlo quando CartaCanta buttò lì, quasi per caso, l'ultima domanda.....

CartaCanta: Si mormora dell'entrata nel ciclismo di un nuovo gruppo italiano. Cosa pensi del fatto che il ciclismo attiri, nonostante gli scandali, nuovi investitori italiani?

Pierlo scrutò il giornalista, cercò nelle sue parole qualche secondo fine. Il viso dell'amico non lasciava trasparire nulla...

Pierlo: ...è sempre positivo per qualsiasi sport che gente nuova, con progetti nuovi, con idee pulite investa denaro e tempo. Gli scandali poi vanno combattuti da dentro, non isolando il malato. Il mondo del ciclismo deve essere il primo medico di se stesso. La Surrena in questo senso è stata medico e malato allo stesso tempo. Abbiamo riabilitato Basso che ha offerto a tutti un grande esempio...mentre non ci siamo accorti di quel che succedeva con Fofonov, che ci ha atterrato.

Un sorriso balenò sulle labbra di CartaCanta, o almeno così parve a Pierlo. Un sorriso sornione, quasi di soddisfazione...

CartaCanta: ...tu pensi ancora al ciclismo, sei pronto per rientrare...

Pierlo: ...l'intervista è finita. Sono stanco, ho camminato molto oggi e domani devo rientrare. Sai...c'è gente che per vivere deve lavorare, al contrario di te che guadagni scarabbocchiando fogli bianchi...

CC: ...ahahahah...i fogli bianchi non si usano quasi più. L'uomo ha inventato una cosa che si chiama computer, è già qualche anno ormai. E comunque non hai risposto alla mia domanda...

P: quale domanda?

CC: ....se ti offrissero un contratto...rientreresti?

P: ...il problema non si pone. Non ho nessuna offerta e non l'avrò per i restanti anni della mia vita. Ho chiuso.

Di nuovo un sorriso sulla faccia di CartaCanta...o forse se lo era immaginato?

Si salutarono da buoni amici davanti all'ingresso dell'albergo; il giornalista disse che avrebbe publicato l'intervista nei prossimi giorni. Accennò ad una possibile collaborazione come ospite all'imminente Giro d'Italia. Pierlo rifiutò, saluto ed entrò nella hall proprio mentre CartaCanta gli urlava dietro...

CartaCanta: ci vediamo presto coach...molto presto!!!!!

Non gli badò e non rispose. L'indomani di buon ora sarebbe rientrato a casa, il suo negozio e la routine quotidiana avrebbero sopito i ricordi che quell'intervista aveva fatto riemergere. Era una cura che aveva funzionato (grosso modo) nei mesi precedenti, avrebbe funzionato di nuovo...

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26 GIUGNO 2009

La notizia occupò buona parte delle pagine dedicate al ciclismo di quella giornata:

Riccò firma per la Flaminia, rientrerà a marzo 2010. La squalifica originaria decisa dal Tribunale Nazionale Antidoping, due anni, è stata ridotta di 4 mesi dal TAS in virtù della collaborazione nelle indagini fornita dal ciclista della ex Saunier Duval

"Hanno ottenuto quel che volevano...meglio tardi che mai" mormorò, con un pò di amarezza, Pierlo ripensando all'intervista con CartaCanta. Non lo aveva più sentito da allora.

"Prego?"

Era sul treno, stava andando da alcuni fornitori in nord Italia ed era seduto vicino ad un distinto signore, forse un sessantenne...ma ne dimostrava almeno dieci di meno, che lo guardava un pò interrogativamente.

Pierlo: mi scusi...stavo parlando tra me e me...

Signore: sta leggendo di Riccò, giusto?

P: già...è nelle prime pagine di quasi tutti i quotidiani sportivi. Difficile non notarlo...

S: mmmh...forse è un bene che ritorni al ciclismo, potrebbe essere un ritorno importante...come quello di Basso l'anno scorso. Lei sa di cosa parlo...giusto?

Pierlo rimase interdetto. Poi si riprese: non era poi così strano che qualche appassionato di ciclismo lo potesse riconoscere. Sorrise..

Pierlo: già, ha ragione...spero che trovi qualcuno in grado di guidarlo. E spero che lui abbia la forza di riemergere come ha fatto Ivan.

Signore: ...permette che mi presenti? Guido Labici...

Pierlo: ...anch'io la domenica faccio sempre un centinaio di chilometri...

Guido Labici: no...è il mio nome Guido Labici

P: ah...mi scusi :oops:

GL: non si preoccupi, non è il primo a confondersi. Forse, più del mio nome, le interesserà sapere la mia professione: sono il direttore commerciale della Bianchi...

Campanello di allarme!!!! Vattene Pierlo...vattene ora!!!

Pierlo: ...mmmh...interessante, stiamo arrivando alla mia stazione...devo scendere, arrivederci....

Fece per alzarsi ma un energumeno si piazzò sulla porta dello scompartimento impedendogli di fatto l'uscita, da dove era sbucato? Pierlo guardò interrogativamente il signore che aveva di fronte....

Guido Labici: coach Pierlo...non crederà che il nostro incontro sia casuale? Voglio dire: siamo su un treno con centinaia di passeggeri e questo scompartimento è occupato solo da noi due...lei un ex direttore di una squadra di ciclismo e me...un dirigente di una delle più note fabbriche di bicilette!!! Molte persone che hanno a cuore la sua situazione si sono impegnate perche esso avvenisse. La prego...ci sono almeno 4 ore di treno prima che lei arrivi alla sua vera destinazione. Possiamo parlare tranquillamente e civilmente? Gliene sarei grato....

Pierlo: Non so cosa abbia in mente, ma non mi piace...è una trappola preparata ad arte e non mi piace. Mi dica immediatamente cosa vuole da me e forse la cosa finirà qua, la prenderò come uno scherzo di cattivo gusto. Ma prima di parlare allontani il gorilla dalla porta. Quando voglio mi alzo e me ne vado. Altrimenti chiamerò immediatamente il controllore e la denuncerò...

GL: Bene, se è questo che vuole. Ha ragione: l'incontro è stato preparato, inutile negarlo.

Fece un cenno all'altro uomo che si allontanò nel corridoio salutando educatamente Pierlo...

GL: Camillo è grande e egrosso ma non è cattivo. Ora coach, in due parole...già sa che un gruppo italiano si sta adoperando per costituire un nuovo team di ciclismo. Lo sa perche il suo amico CartaCanta gliel'ha detto circa un mese fa...anche quello fu un incontro preparato. Il giornalista aveva il compito di sondare il terreno, ci ha guadagnato anche una intervista...è in gamba il suo amico.

P: ex amico...

GL: ...dicevo...il gruppo industriale in questione siamo noi: la Bianchi. Abbiamo intenzione di rientrare nelle corse in prima persona. Per farlo ci serve qualcuno coraggioso che ci guidi. Una persona che sappia lanciare i giovani senza scontentare i ciclisti più esperti. Voglaimo dare una immagine che faccia pensare ad una novità: ecco perche abbiamo puntato su di lei piuttosto che su qualcuno di già affermato. Vogliamo che l'immagine che la squadra darà della Bianchi sia quella di una realtà in grado di essere vincente anche se giovane. Deve sapere che molte persone si sono spese per raccomandarla...credo che lei conosca la famiglia Bekaert meglio di me...

Se in quel momento avessero sparato in fronte a Pierlo gli avrebbero fatto senz'altro meno male. Sbiancò...il direttore della Bianchi si allarmò, fece per richiamare il body guard ma il coach si riprese e lo fermò...

P: i miei rapposti con loro si sono interrotti molti mesi fa, non desidero riprenderli...

GL: ...non mi sono spiegato. Da loro abbiamo preso solo informazioni. La squadra avrà management esclusivamente italiano, così come saranno italiani gli sponsor...fermo restando che i soldi li mettiamo principalmente noi. Questo dovrebbe essere una sufficente garanzia...sappiamo, dal signor Vandelapeska, che lei è sospettoso quando si parla di bilanci

Perche? Perche si chiese il coach tutte quelle persone stavano rientrando nella sua vita in quel momento? Non bastavano i Bekaert, o per meglio dire Giselle Bekaert? Ora anche Vandelpeska era immischiato? Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?....

P: saprà anche che la mia avevntura nel ciclismo non si è conclusa affatto in maniera brillante, e non parlo solo del lato sportivo. Ho subito molte delusioni...tali da farmi maturare l'idea di abbandonare quel mondo...

GL: ...sappiamo questo e molto altro. Sappiamo che tutti gli uomini che le sono passati accanto hanno una opinione molto alta di lei. E questo sia umanamente che professionalmente. I ciclisti che abbiamo intervistato per sapere qualcosa su di lei sono stati tutti entusiasti nel descriverla. Così come i tecnici e gli scout ei preparatori atletici e...

P: basta così!!! Il concetto è chiaro. Avete fatto indagini su di me. Indagini che io non ho autorizzato e che tantomeno apprezzo in questo momento!!! Fare indagini alle mie spalle non mi sembra il modo migliore per iniziare un rapporto di collaborazione!!!

GL: ...mi sta dicendo che abbiamo un rapporto di collaborazione quindi?

P: :mellow: quando l'ho detto?

GL: in questo momento...ha detto, testuali parole, "non mi sembra....

P: Lo so cosa ho detto, maledizione!!! Intendevo che non so nulla del progetto!!! Cioè...non voglio sapere nulla del progetto!!!

GL: ...come dicevo, abbiamo molti chilometri prima che lei arrivi a destinazione. Parliamone, vuole?

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27 giugno 2009

Qualche giorno dopo, nel suo negozio di biciclette, Pierlo raccontò l'incontro in treno a Iena...l'amico di tante avventure sportive.

Pierlo: ....e questo è tutto Iena, come vedi il progetto mi pare buono ma sono ancora dubbioso...non riesco a dimenticare la delusione dello scorso anno...

Iena: ...mmmmh...in effetti la cosa mi puzza di pubblicità: la Bianchi, che erano anni che si accontentava di sponsorizzazioni tecniche o minori, vuole rientrare dalla porta principale con un team interno proprio nel 2010...l'anno del cinquantenario della scomparsa di Fausto Coppi. Niente di male per carità, anzi...proprio la necessità di farsi pubblicità senza sputtanarsi ci da la sicurezza che quest'anno l'impegno che metteranno sarà di alto livello ....mi domando però cosa succederà negli anni successivi.

P: beh...da quel che ho capito quello dipenderà da noi, se si vincerà si proseguirà l'attività...altrimenti si andrà incontro ad un "ridimensionamento"...è stata questa la parola usata dal signor Labici..."ridimensionamento", senza specificare bene cosa intendesse dire: una semplice riduzione di budget ed obiettivi...o ci lascierebbero a piedi?

I: ...che, bisogna dirlo, è esattamente la situazione nella quale ci ritroviamo ora...a piedi.

P: già...comunque ho promesso una risposta entro fine mese, tra quattro giorni la dirigenza Bianchi vorrà incontrarci per avere una risposta. Hai visto la lista dei nomi che loro hanno contattato? Cosa ne pensi?

I: ...ah guarda...se devo giudicare da quella siamo già un passo avanti rispetto a quando iniziammo con la Surrena: ci sono nomi discreti...non campionissimi affermati, che non sarebbero comunque venuti, ma buoni...anzi ottimi ciclisti per un anno di Continental ai massimi livelli. Bisogna ammettere che sono in gamba nelle trattative: devono aver sfruttato alla grande le conoscenze ottenute con le sponsorizzazioni tecniche degli ultimi anni: due dei migliori nomi vengono dalla ex Barloworld...

P: si, vero....gli altri due?

I: beh....il russo lo cercammo anche per la Surrena, ricordi? E lo spagnolo può fare bene su diversi terreni...un polivalente diciamo così...

P: come al solito ci mancherebbe il velocista...

I: dovremmo cercare tra i ciclisti liberi...o magari pescare un jolli tra i giovanissimi. Nella scorsa avventura ci andò bene. Ho qualche nome in mente...

P: ...i giovani...ne serviranno almeno 7 o 8 per completare il team, e non possiamo competere con le big sul mercato dei velocisti...siano essi giovani o veterani. Se riuscissimo a trovare qualche ventenne veloce proveremo a contrattualizzarlo immediatamente...ma per ora cerca tra quelli che hanno caratteristiche da scalatore o promettenti per le corse a tappe.

I: Siamo a quattro leader e...diciamo otto giovani. La dirigenza vorrebbe un team formato da una ventina di uomini per partecipare a più corse ogni mese. Servono gregari, almeno una decina...

P: Quelli so già dove cercarli. La Bianchi in questo senso ci sta dando una grossa mano...due dei suoi consulenti sono Baldato e Trentin, quando hanno saputo che ci stavamo interessando alla futura squadra si sono offerti per darci una mano sfruttando le conoscenze personali. Ci proporranno dei nomi, tu sceglierai chi è adatto al nostro progetto. Ricorda che grandi giri non ne faremo...tranne forse il Giro d'Italia e la Vuelta...mentre cercheremo di partecipare a molte corse di breve durata, tipo quattro/sette giorni. Scegli di conseguenza...ok?

I: Ok...ho ancora i loro numeri ovviamente, li sentirò fin da satsera. Tu che farai?

P: io vado in Portogallo...ho appuntamento con un ciclista lanciato da noi alla Surrena. Sai di chi sto parlando, vero?

I: ovvio...sarebbe un bel rinforzo.

P: E' interessato alla squadra...se trovassimo il modo di liberarlo sarebbe più che contento di correre per noi nel 2010. Ti farò sapere ovviamente, ma per ora acqua in bocca...è sotto contratto e non voglio che escano notizie prima di aver concluso la trattativa. Sarò di ritorno dopodomani nella mattinata...ci diamo appuntamento per il 29 pomeriggio. Tireremo le somme e vedremo se buttarci di nuovo in ammiraglia o meno. Va bene per te?

I: perfetto...sentirò Fabio e Guido e cercherò di capire quali trattative hanno una possibilità concreta di andare a buon fine. Ci basterebbe iniziare settembre con una quindicina di nomi sicuri, ci sarà tutto il tempo per fare dei ritocchi prima dell'inizio della stagione. ma senza quei quindici nomi sicuri non si può neanche iniziare. La Surrena venne costruita in una notte...ma non voglio ripetere l'esperienza...

P: neanche io Iena, neanche io...

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28 agosto 2010. Arrivano le prime firme...

In un albergo ai piedi della Serra da Estrela, Portogallo. Era là che Pierlo era diretto quando quella mattina s'imbarcò su un volo con destinazione Lisbona.

Il viaggio fu piacevole: poche ore di aereo e poi una comoda passeggiata fino al luogo dell'appuntamento, accompagnato dal procuratore del ciclista che il coach sperava di in gaggiare. Lui li stava aspettando nel bar dell'albergo...scelto per la vicinanza con i luoghi di allenamento scelti dal professionista per allenarsi in quell'ultimo scorcio di stagione. Li vide e si alzò per anadre incontro ai due...sorrideva soddisfatto di incontrare di nuovo l'uomo che un anno prima loa veva portato all'attenzione degli appassionati di ciclismo.

Pierlo: ehi...quanto entusiasmo!!! Ci rivediamo infine eh!!!

Ciclista portoghese: coach!!! è inutile dirle che è un piacere anche solo vederla. Accomodiamoci...prima di tutto mi dica come sta, cosa fa?

Pierlo: ...hai fatto progressi nella lingua italiana, complimenti!!

Ciclista: ...ahhahah...è vero coach, chissà...forse in cuor mio ero sicuro che prima o poi ci saremmo incontrati di nuovo...e così...

Passarono una mezz'ora a parlare piacevolmente del più e del meno. Pierlo era ovviamente informato dei risultati del suo pupillo. Molti piazzamenti in Spagna e sopratutto Portogallo. La Madeinox - Boavista contava su di lui per fare classifica nei giri in terra portoghese e lui aveva risposto al meglio piazzandosi sempre ottimamente. I migliori risultati erano stati il secondo posto nella generale del Giro ciclistico delle Asturie, il sesto nella Volta ao Alentajo, il settimo nel giro del Portogallo e la vittoria nel campionato nazionale a cronometro. Buoni risultati...ma la Madeinox partecipava solo a corse nella penisola Iberica, un palcoscenico che stava stretto al ciclista. La leva sulla quale contava Pierlo per convincerlo ad accettare un ruolo da gregario nella Bianchi era questa: una maggior visibilità internazionale.

Pierlo: ...bene, sono contento di sapere che tutto va a meraviglia per te. Ma come ti ho anticipato ci sono delle cose di cui voglio ugualmente parlarti, ascoltami e poi deciderai...ok?

Ciclista: certo coach...mi dica tutto

Pierlo illustrò la situazione: da lì a pochi giorni la Bianchi avrebbe ufficializzato il suo ingresso nel mondo delle corse con un proprio team. Lui e Iena erano stati contattati per assumerne la guida. Erano tentati dal rientro ma volevano garanzie tecniche prima di accettare. Per questo si erano messi alla ricerca di ciclisti interessati alla nuova avventura e i primi che avevano deciso di interpellare erano quelli che avrebbero dovuto sostenere i leader in corsa...

Pierlo: ....è chiaro tuttavia che ci saranno corse nelle quali tu avrai carta libera. In particolare sto pensando di farti fare ulteriore esperienza nei giri di quattro/cinque giorni affidandoti il ruolo di capitano in corsa. Nei giri più importanti farai il gregario ma amche lì avrai carta bianca per le vittorie di tappa e per la maglia di miglior scalatore. Questo è quello che ti possiamo garantire quest'anno. Il futuro è invece completamente nelle tue mani: fai bene, impegnati e vedrai che miglioreranno anche i contratti...

Procuratore del ciclista portoghese: Come sa abbiamo in mano anche una offerta della Radio Shack per il 2010...è una squadra Pro Tour importante. Non so se ricapiterà una occasione simile al mio cliente. Oltretutto economicamnente è più vantaggiosa rispetto alla vostra.

P: Già...non possiamo competere con le squadre maggiori sul piano degli stipendi. La maggior parte del budget stanziato è stata impiegata dalla dirigenza per ingaggiare i capitani e svincolarli dalle squadre di appartenenza. Quello che possiamo garantire è il ruolo di ciclista libero e quello di capitano nelle corse portoghesi, cosa che alla Radioshack non avrebbe...

Ciclista: Il coach ha ragione. Posso accettare una riduzione di stipendio in cambio di maggior visibilità all'interno della squadra. Mi fido di lei e di Iena. Quel che abbiamo passato nel 2008 non è sicuramente colpa vostra. Se riuscirete a svincolarmi dalla Madeinox potrà contare su di me...

Pierlo Fantastico!!! Iena sarà contento di riaverti in corsa con noi...

Una cena veloce passata a parlare dei programmi futuri e poi via di nuovo verso Lisbona dove lo attendeva il volo di rientro per l'Italia. Sarebbe atterrato nella prima mattina del 29, questa volta a Milano dove avrebbe incontrato il signo Labici per informarlo della necessità di trattare con la squadra portoghese per liberare il ciclista sul quale faceva massimo affidamento per il ruolo di seconda punta alle spalle dei capitani...

TIAGO MACHADO

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Nella stessa giornata Iena aveva telefonato a Baldato e Trentin. I due si erano impegnati nel rintracciare uomini che potessero risultare utili alla causa della Bianchi. Il loro impegno aveva prodotto dei frutti.

Iena: ....coach? mi senti?

Pierlo: ...sono all'aeroporto di Lisbona, sto rientrando con l'ok di Machado. resta da convincere la Madeinox a transare l'ultimo anno di contratto che ha con lui. Ma ci penseranno Labici e i suoi ragazzi. Domani mattina sono da loro, voglio vedere i contratti dei leader...fidarsi è bene...ma non fidarsi è meglio. Cosa mi dici tu?

I: Fabio e Guido mi hanno messo in contatto con diversi uomini. Tutti italiani, e questo farà la felicità della Bianchi, e tutti quanti disposti ad accettare i ruoli di gregario, e questo farà felici me e te. Sono ragazzi di esperienza, con buone capacità.

P: bene...dimmi chi sono e dove potrebbero esserci utili...

I: Elia Rigotto è uno sprinter non esplosivo ma sa stare al suo posto e ci sarà utile se vogliamo lanciare qualcuno in fuga. Ha valori buoni un pò in tutte le caratteristiche...

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Rino Zampilli è un combattente, e questa è la sua caratteristica migliore. Non eccelle in niente ma sopperisce con il cuore alle mancanze. Quest'anno ha corso principalmente nei paesi est-europei ottenendo ottimi risultati. Questo significa che ha buone basi, se lavorerà duramente potrà migliorare molto secondo me...in fondo è ancora giovane. Per ora comunque è solo un discreto gregario.

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Alessandro Proni è un ragazzo di sicuro affidamento nelle corse collinari. Ha i mezzi per tentare qualche fuga solitaria o in gruppetto e sarà quello il ruolo nel quale verrà utilizzato. E' grintoso e discretamente veloce. Nei giri più brevi potrebbe riservarci qualche piacevole sorpresa.

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Massimo Iannetti è anch'egli uomo da corse collinari. Meno talento di Proni e quindi più portato al gregariato, ma è contento di questo ruolo e a noi farà comodo in appoggio ai capitani

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Raffaele Illiano ha grinta e doti da scalatore. Ha avuto uan carriera sfortunata e le sue qualità sono migliori di quel che potrebbe sembrare, di questo sono sicuro. Ci sarà utile se ci serviranno i punti in palio nei Gp della montagna, ma gli darei una possibilità anche per andare a caccia della vittoria nelle corse di un giorno se è in forma

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Cristiano Benenati è un altro che farà quasi esclusivamente il gregario. Non ha qualità nelle quali eccelle ma sa sacrificarsi per i compagni e sarà utile nelle classiche collinari per supportare i leader.

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Iena concluse la sua esposizione dichiarando che presto, quello stesso pomeriggio al più tardi, avrebbe avuto la risposta anche di alcuni veterani del gruppo, uomini magari non freschissimi dal punto di vista fisico ma con anni di corse sulle spalle e per questo capaci di gestirsi al meglio. Sarebbero stati utili in squadra per i più giovani...

Pierlo era soddisfatto, come sempre si fidava di quel che Iena vedeva negli uomini che sceglieva: in questo era molto più avanti di lui ed era sicuro che quei ragazzi non avrebbero deluso le aspettative che il suo vice riponeva in loro. L'altoparlante annunciò il suo volo e lui si diresse all'imbarco. Da lì a quattro ore sarebbe arrivato nella sede milanese della Bianchi per rendersi conto di persona a che punto erano le trattative con quelli che, nelle intenzioni della dirigenza, avrebbero ricevuto i gradi di capitano...

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Machado non è male

Machado sarà la punta di diamante "occulta" della squadra. Si occuperà delle corse di medio livello per fare punti e rimpinguare le casse.

La squadra sarà mediamente forte, diciamo da metà classifica Pro Tour. In virtù di questo, e siccome partirò dalla Continental, mi autoassegnerò obiettivi ambiziosi tipo fare classifica nei primi dieci in tutti e tre i grandi giri, vincere almeno un paio di corse tra quelle più prestigiose e ottenere buone cose nelle altre (piazzamenti o classifiche di specialità).

Stasera completo la squadra: mancano i 3 capitani (che saranno buoni ma non buonissimi), tre superveterani, un paio di altri gregari italiani, due italiani di medio livello che rientreranno a sorpresa dalle squalifiche per doping e una manciata di giovani promesse. Totale 22/24 uomini...

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29 agosto 2010...Ecco i big

Arrivò a Milano in perfetto orario. La città lo accolse come al suo solito: caotica ed indaffarata, mille attività lavorative cresciuto disordinatamente in quartieri nati,a volte anche morti, senza una logica intorno al centro della città. Li metteva in comunicazione un dedalo di strade nel quale il traffico riusciva a scorrere fluidamente solo in pochi momenti della giornata: aveva sempre paragonato la città meneghina ad una bella donna alla quale il fumo e lo stress stavano occludendo arterie e vene...prima o poi sarebbe arrivata la paralisi totale. Si riscosse da questi pensieri foschi chiedendosi se fosse qualche presentimento ad averli fatti affiorare, non ci pensò più e si avviò verso l'uscita. Valutò se prendere un taxi ma calcolò che se avesse trovato qualche coda sulla tangenziale, cosa decisamente probabile, non sarebbe giunto in orario all'appuntamento. Così di recò alla navetta che imbarcava passeggeri all'aeroporto e li depositava in centro. Come si aspettava era sovraffollata di manager, professionisti e uomini d'affari che si recavano nella capitale finanziaria d'Italia per sbrigare affari, concludere trattative...valutare progetti...come stava facendo lui.

L'edificio scelto per l'incontro era indistinguibile nella fila di caseggiati che facevano da cornice all'anonima via nel quale sorgeva. Niente all'esterno faceva presupporre che lì prosperava da anni uno degli studi legali più famoso al mondo: riservatezza pensò il coach...chissà quanta gente era passata da lì, interessata tanto ai propri problemi legali quanto a che essi non finissero in mano a quyalche reporter d'assalto. Una anonima via, un anonimo palazzo, un anonimo portone...una anonima targehtta sul campanello: "Studio Legale Brambilla Fumagalli". Solo la massiccia figura di Camillo, la body guard tuttofare del signor Labici, strategicamente piazzato nel portone di fronte a quello che dava accesso allo studio legale gli indicava che era nel posto giusto. Camillo si avvicinò, si salutarono e poi salirono insieme all'attico dove il coach era atteso.

La porta dell'ascensore si aprì su un vasto ingresso. Non era solo quella mattina. C'erano un paio di procuratori attorniati da sei o sette ciclisti che lo salutarono. Riconobbe alcuni dei veterani, altri molto giovani invece non li conosceva ma scambiò due parole con tutti...meno che con uno, la cui presenza rabbuiò non poco il coach. Un cenno con il capo, come per dire ti ho riconosciuto...so chi sei, fu tutto quello che il coach gli concesse. Si aprì una porta e la faccia di Guido Labici si affacciò per cercarlo e introdurlo nella "stanza dei bottoni".

Guido Labici: coach...le presento il nostro esperto in amteria contrattuale, l'avvocato Pennasfera e la sua collaboratrice Stilografica. Questa mattina ci aiuteranno a redigere i contratti con gli uomini che ha visto nella hall e con altri che arriveranno. Baldato e Trentin invece già li conosce. Ci aiuteranno nelle scelte con la loro esperienza

Bei nomi del caxxo pensò Pierlo...ma non lo disse...

Pierlo: a proposito dei ragazzi di là...a parte che alcuni sono nati quando esisteva ancora le Simca, ma quello che non mi va giù è il dopato...cosa ci fa qua?

GL: non ha letto i giornali di stamattina coach? Da quanto tempo non legge notizie sul ciclismo? Ecco...guardi qua

Pierlo prese il quotidiano che Labici gli porgeva..già aperto sulla pagina interna che di solito trattava le notizie del ciclismo e lesse:

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Pierlo era perplesso, se c'era una cosa che lo sport gli aveva insegnato era che il più forte vince, il più debole perde e chi bara prima o poi viene scoperto. Il fatto che ci fossero, se c'erano chiaramente...cosa di cui il coach non era sicurissimo, questi "smagheggi" dietro le quinte lo inquietava perche metteva in discussione le sue convinzioni. E se anche la fine della sua carriera di allenatore di basket fosse stata pilotata? E forse quella intuizione avuta all'aereoporto di Varsavia quando Fofonov fu trovato in possesso di mai ben specificate sostanze dopate? La fretta con cui il ciclista fu allontanato senza dare tempo a Pierlo di parlarci?

Pierlo: ...ok, acoltatemi bene...non so cosa sta succedendo qua. Prima vengo avvicinato con la scusa di una intervista che in realtà serviva solo a sapere se ero ancora interessato al ciclismo. poi vengo bloccato in un treno per ascoltare il vostro progetto...ora un ciclista viene licenziato a metà agosto e dopo due settimane scagionato...e guardacaso ora è di là in attesa di firmare un qualche tipo di accordo con la Bianchi...

Guido Labici: ...Signor Pierlo!!! Non starà insinuando che dietro a tutta la vicenda Biondo, che deve ancora essere chiarita del tutto, ci sia la dirigenza della Bianchi!!! Le dirò una cosa...il nostro progetto è benvisto ai piani alti della Federazione, questo posso tranquillamente ammetterlo. Ieri, con i NAS ancora nel laboratorio, abbiamo ricevuto una..."soffiata" che ci annunciava che forse Biondo non sarebbe stato sopseso perche innocente. Ci consigliavano di agire d'anticipo se il ciclista ci interessava. Resti tra noi, una decisione riguardo alla sua squalifica verràò presa a breve termine...molto breve, perche le accuse ai due tecnici sono fondate ed uno dei due starebbe collaborando e confermando le accuse. Arrivare a sopsettare che la Bioanchi abbia pagato di proposito due uomini per farsi arrestare con accuse che possono compromettere il loro futuro lavorativo...questa è paranoia!!!!

Pierlo si rese conto che era vero...si stava lasciando prendere dalla paranoia.

Pierlo: ....credo che abbia ragione lei, sto esagerando. Tuttavia Biondo non deve essere inserito nella squadra fino a quando non sarà scagionato completamente. Questo significa che se vorrete fargli firmare un precontratto o quel che sia siete liberi di farlo...ma non si allenerà, ne verrà convocato per ritiri o gare fino ad allora. Siamo intesi su questo?

Guido Labici: Su questo siamo d'accordo. Ora...lasci che chiami qua il procuratore dei nostri leader. E' in una stanza separata perche non vogliamo che trapelino notizie che potrebbero compromettere le nostre strategie. Camillo!!! Fai entrare mister Vandelapeska!!!

Pierlo si sentì mancare...Vandelapeska, l'uomo al quale lui dava le colpe dell'affossamento definitivo della sua ex squadra. l'uomo che davanti al caso Fofonov decise di salvare la sua carriera piuttosto che la squadra. L'uomo che, nominato presidente dopo l'addio di Bekaert fondatore della squadra, non fece niente per trattenere le sponsorizzazioni che si dissolvevano sotto i colpi dello scandalo perche, semplicemente, lui aveva già un suo ben avviato lavoro di procuratore..e del resto poteva farne ameno!!! Era troppo...

Pierlo: ...non resterò un minuto di più in questa stanza. Signor Labici, sa benissimo del rapporto che mi legava a Vandelpeska e di come e perche si sia deteriorato. E' l'ennesimo sgambetto che mi fa in pochi giorni, non posso accettarlo...voglio essere informato di tutto prima che avvenga, non avere sorprese in continuazione. Non avrà difficoltà a trovareun team manager disposto a guidare la squadra. Addio...

Tra lo stupore generale Pierlo si avviò verso la porta. Fu baldato, vecchio capitano della Surrena, a blocacrlo.

Baldato: Coach, ascolti. Chi oggi vuole essere competitivo nel ciclismo deve prima o poi trattare con Vandelapeska: è lui che ha in mano molti dei ciclisti più forti. Sappiamo bene, io lei e Guido, cosa successe nel 2008. Ma è successo un anno fa. Si ricorda cosa ci disse al primo raduno, che ognuno di noi ciclisti aveva un compito e che se non l'avesse svolto il lavoro degli altri sarebbe stato vanificato...si lavorava tutti per un obiettivo comune, che poi le luci della ribalta andassero a pochi era un dettaglio che poteva interessare solo a chi non capiva di sport. Chi capiva sapeva che il risultato era il frutto del lavoro di una squadra intera e non del singolo. Ora le dico questo: lei deve pensare a lavorare sul campo con quello che la dirigenza le mette a disposizione. La dirigenza deve mettere a disposizione del tecnico quello che lui chiede. Cosa importa come questo avviene se si usano mezzi leciti? Lei allena...la dirigenza amministra. Nessuno mette bocca sul lavoro dell'altro. Vandelapeska non ha commesso niente di illegale, forse di immorale nei nostri confronti lasciandoci a piedi...ma non illegale. Coach... quando sarà in ammiraglia dovrà guidare dei ciclisti...non Vandelapeska. Cosa le importa se Labici tratta con lui? Un ciclista sarà meno forte perche rappresentato da Vandelapeska? Non credo...è questo che deve interessarle: gli uomini che Labici riuscirà a prendere. E' quelli che deve giudicare, non i loro procuratori. Andiamo coach!!! Non può lasciarsi sfuggire questa ocacsione..

Labici: ...se esce ora da quella porta nessuno le farà più offerte coach. Ci pensi...

Pierlo ci pensò su, si sedette su una poltrona in un angolo. Si alzò di nuovo, si rimise seduto. Pensava a Iena e al suo lavoro con i giovani in Federazione e al negozio di bici. Lavorio che non lo soddisfacevano: i giovani...creati e allenati da lui per poi raccogliere allori sotto altre squadre. I lavoro al negozio poi...bah. Lui stesso aveva una attività che gli rendeva bene ma era l'opposto di quel che desiderava fare. Pensò ai ragazzi nella hall che lo avevano salutato come si saluta un vecchio amico...anche se lui era stato nella carovana per pochi mesi. Tutto questo voleva pur dire qualcosa...

Pierlo: Devo avere la sicurezza che Vandelapeska non entrerà mai nei quadri tecnici o dirigenziali dela squadra. Assegnerò io gli obiettivi stagionali dei singoli ciclisti e non saranno trattabili. Non voglio vederlo nei ritiri o negli alberghi prima delle corse. deve fare il suo lavoro, ma lo farà nelle apuse tra una corsa e l'altra. Neanche questo è trattabile. Non dovrà contattarmi ne io dovrò contattre lui: i nostri rapporti saranno limitati all'indispensabile...e anche in quel caso sranno filtrati dai dirigenti e non diretti. Ho la sua parola signor Labici?

Labici: Certo, il suo punto di vista è chiaro. Mi impegnerò perche sia rispettato. Le do la mia parola...

Pierlo: Bene, voglio crederle. Facciamo entrare quello squalo...

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Eccoci qua, una decina di persone riunite attorno ad un tavolo con obiettivi diversi: chi vuole risparmiare, chi vuole una squadra competitiva, chi cerca un ingaggio migliore, chi osserva cercando di imparare qualcosa che forse gli servirà nel futuro, chi calcola mentalmente le provviggioni che arriveranno se riuscirà a giocare le proprie carte al meglio...e in mezzo a tutti io, che cerco di capire cosa farò ad iniziare da domani: ancora il negoziante o risalirò in ammiraglia? Pierlo si interessava delle trattative solo quando veniva chiamato in causa direttamente...

Vandelapeska era entrato con i suoi assistiti e Pierlo dovette ammettere che, solo loro cinque, potevano tranquillamente valere una buona squadra Pro Tour. In Continental sarebbero stati una corazzata...era intrigante come progetto, Labici faceva le cose sul serio. D'altra parte la pressione sarebbe stata veramente molta questa volta. Il procuratore, anche questo andava ammesso, si era mosso bene dopo la fine della Surrena. I ciclisti che ne facevano parte avevano scelto tutti altri procuratori ma nonostante questo lui era sopravvissuto ed ora la sua clientela era costituita anche da ciclisti già affermati e non più solo da giovani da lanciare. Era in gamba nel suo lavoro, ma non lo scopriva certo oggi...

Appena entrato nella stanza si era diretto verso Pierlo, forse per fornire una tardiva spiegazione dei fatti dell'anno prima. Ma il coach lo aveva liquidato con poche fredde battute di cortesia, dichiarando che se avesse avuto bisogno di chiarimenti avrebbe scelto lui quando e dove questi sarebbero dovuti arrivati. Dopo circa due ore di trattative i contratti di massima erano pronti e Labici chiese se lui, Pierlo, avesse da aggiungere o chiarire qualcosa...

Pierlo: penso sia tutto in ordine per quel che mi riguarda. La mia filosofia la conoscete: si lavora per un unico obiettivo comune che è il bene della squadra. Voi siete formalmente i capitani della squadra. Nella sostanza è la condizione in gara che ci dirà su chi puntare. Questo per quel che riguarda le corse di un giorno. Nelle corse a tappe è chiaro che si punterà decisamente su di voi: mi aspetto che siate abbastanza professionali da farvi trovare pronti, perche le speranze di fare classifica saranno sulle vostre spalle. Nessuno di voi ha, sulla carta, le caratteristiche necessarie per puntare alla vittoria al Giro al tour e alla Vuelta. Nonostante ciò cercheremo di essere invitati ad almeno due di essi, dove mi aspetto di ottenere una classifica tra i primi dieci. La dirigenza ci chiede di metterci in luce nelle corse italiane, a marzo avremo subito l'occasione per accontentarli con la Tirreno - Adriatica. Ma è a fine stagione, nelle classiche di ottobre, che voglio vedervi in testa. nell'altra stanza ci sono alcuni dei gragari che vi accompagneranno ed altri arriveranno nei prossimi giorni. Quando saremo al completo faremo un pre-raduno per fissare altri obiettivi...

Ancora qualche battuta e venne il momento di lasciare che i big tornassero ai loro impegni. Tutti salutarono il coach:

Mauricio Soler Arriva dalla Barloworld che a fine 2009 lascerà il ciclismo. Sarà im prima linea quando la strada comincerà a salire. Manca di qualità a cronometro ma proverà lo stesso di fare classifica entro i dieci al Giro e alla Vuelta dove ci si aspetta anche qualche vittoria di tappa

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Robert Hunter Anche lui proveniente dalla Barloworld. E' la sorpresa nel mercato della Bianchi, il velocista che mancava. Molto esperto, si punterà su di lui per le volate al Giro e alla Vuelta

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Enrico Gasparotto Terzo uomo ex Barloworld. Viene però dalla Lampre dove le sue qualità da ciclista collinare erano al servizio di Cunego. E' sufficentemente veloce per tentare la vittoria anticipando la volata. Obiettivo primario per lui è ben figurare nelle corse di fine stagione in Italia.

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Carlos Barredo Strappato alla Quickstep dove era chiuso nel ruolo di gregario. Lottatore competitivo in collina. Dove la strada non sale eccessivamente può battersi ad armi pari con tutti grazie alla sua grinta e voglia di lottare. Piazzamenti di prestigio nelle classiche di aprile sono i suoi obiettivi

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Vladimir Gusev Appiedato dalla Astana in seguito ad un controverso caso di doping, rientra quest'anno con la Bianchi dove sarà una seconda punta di lusso. Polivalente, si farà valere sopratutto a cronometro. Cercherà la vittoria partendo d'anticipo o entrando nelle fughe.

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Pierlo diede a tutti appuntamento al termine della stagione, augurò un buon finale di stagione 2009 e si preparò per la seconda serie di riunioni con i ragazzi che stavano facendo anticamera da ormai due ore: i gregari per gli uomini che aveva appena salutato

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tutti buoni corridori

Splendido team

L'obiettivo è essere competitivi non solo in Continental ma anche nelle corse "dei grandi", però voglio un team realistico che rispecchi la nostra condizione di squadra neoformata...con un discreto budget e niente più. Se arriveranno dei campionissimi sarà solo attraverso il mercato del prox anno.

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