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Topic Attualità


Wanka84

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Credo che in questo momento bisogna fare un distinzione che potrebbe sembrare stupida ma che in realtà è fondamentale; sento troppo spesso confondere Cristianesimo con Cattolicesimo, credere in Dio o Gesù Cristo non vuol dire essere Cattolici. Io credo in Dio e Gesù Cristo ma non so quanti anni non vado in Chiesa per motivi puramente religiosi.

Questo però e un altro discorso che credo sia meglio soprassedere perchè credo non sia ammesso parlarne.

Sfrutto però quest'occasione per ribadire come sia ridicolo l'atteggiamento della Chiesa. Non voglio ritornare indietro con gli anni per parlare delle stragi, guerre e dei perseguimenti portati avanti da loro. L'unica cosa di cui vorrei "parlarne" oggi è delle ideologie medievali che ci vengono proposte tutt'ora: mi spiegate il motivo di mantenere determinate tradizioni che sono diventate ormai ridicole. Vi invito a seguire per esempio una messa per capire ciò che intendo; perchè bisogna passare due ore (ogni settimana sempre uguale) la domenica per concludere nulla? Perchè la Chiesa non vende tutte le sue ricchezze in nome dell'uguaglianza (sostanziale, non solamente formale), perchè si deve vivere la religione come una specie di tabù perenne?

E ora arrivo all'ultimo punto: perchè Gesù Cristo non poteva avere una moglie?!? Perchè è la Chiesa a scrivere la storia passata e non è il passato che scrive il futuro? Cerco di spiegarmi meglio, in teoria la Chiesa dovrebbe essere una specie di organizzazione che, riprendendo la storia di Gesù Cristo fornisce una propria, limitata, interpretazione alle sue parole. Invece succede esattamente il contrario: in base a ciò che la Chiesa pensa vengono cancellate determinate parole o inventate delle altre.

Spero di essere rimasto dentro il regolamento e di non aver offeso la sensibilità di nessuno :mrgreen:

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  • Amministratori

Certo, hanno il diritto.

Così come hanno il dovere di pagare se viene utilizzata la stampa per diffamare in maniera consenziente.

Che sbattano dentro anche Feltri ora, per un mondo migliore.

Aggiungo che è stato condannato perché l'articolo era non firmato, altrimenti ne era responsabile chi l'ha scritto. Libertà di parola non è libertà di diffamazione.

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Per inciso il signor Sallusti è stato condannato per questo articolo (tra l'altro nemmeno scritto da lui): http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2012/09/26/pop_rassegna-camera-libero-articolo-incriminato.shtml

Bisogna informarsi prima di sparare cretinate...

Ora mi guardo la partita e poi sottoscrivo immediatamente l'abbonamento al Giornale, solidarietá alle vittime di una guerra socio-politica che va avanti da troppo tempo.

Oggi la democrazia è morta.

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  • Amministratori

Per inciso il signor Sallusti è stato condannato per questo articolo (tra l'altro nemmeno scritto da lui): http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2012/09/26/pop_rassegna-camera-libero-articolo-incriminato.shtml

Bisogna informarsi prima di sparare cretinate...

Ora mi guardo la partita e poi sottoscrivo immediatamente l'abbonamento al Giornale, solidarietá alle vittime di una guerra socio-politica che va avanti da troppo tempo.

Oggi la democrazia è morta.

La democrazia è morta quando si permette a gente così di diffamare gratis. Da Boffo in giù. :wink:

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ma non scriviamo cavolate,i giudici guardano le leggi,non è che fanno di testa loro...

le leggi le fanno il parlamento...

Aggiungo che la detenzione è scattata perchè il reato è reiterato...

La vera questione è come sia possibile che in uno stato civile e democratico,ci sia un giornale palesemente in conflitto d'interessi,con alle spalle gravi casi di diffamazione,ricatti e violazioni di segreto d'ufficio.

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ma non scriviamo cavolate,i giudici guardano le leggi,non è che fanno di testa loro...

le leggi le fanno il parlamento...

Aggiungo che la detenzione è scattata perchè il reato è reiterato...

La vera questione è come sia possibile che in uno stato civile e democratico,ci sia un giornale palesemente in conflitto d'interessi,con alle spalle gravi casi di diffamazione,ricatti e violazioni di segreto d'ufficio.

Veramente tutti i giornali sono pieni di querele e denunce. L'articolo era chiaramente sarcastico e provocatorio, ma non diffamatorio. Tra le due la differenza è enorme.

Certo non mi metterò a fare l'abbonamento a un giornale del genere, che per quanto mi riguarda vale poco, ma sicuro difendo i diritti anche di persone come Sallusti e Feltri.

A riguardo di giornali, per questioni geografiche, vado su Il Post e metto in prova l'HuffPo italiano. Più altri articoli che leggo su Repubblica o la Stampa. Sempre on-line. Oltre ovviamente ai giornali svizzeri e quelli stranieri, almeno tramite PressEurop.

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La questione è che Sallusti è stato processato per omesso controllo su un articolo scritto da un suo giornalista. Su un quotidiano di 70 pagine avete presente quante possibili cause di querela si possono intentare?? Credo che per un quotidiano come il Corriere (so che l'articolo in questione è di Libero) ci sia almeno 1 causa per diffamazione ogni 2 giorni. Poi non voglio credere che la magistratura non riesca a risalire ad una persona solo perchè usa un nickname nel firmare l'articolo.

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La questione è che Sallusti è stato processato per omesso controllo su un articolo scritto da un suo giornalista. Su un quotidiano di 70 pagine avete presente quante possibili cause di querela si possono intentare?? Credo che per un quotidiano come il Corriere (so che l'articolo in questione è di Libero) ci sia almeno 1 causa per diffamazione ogni 2 giorni. Poi non voglio credere che la magistratura non riesca a risalire ad una persona solo perchè usa un nickname nel firmare l'articolo.

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Io trovo comunque ridicolo che per un articolo del genere,dove non c'è nemmeno il nome del magistrato (!),qualcuno sia stato querelato per diffamazione,cioè se non si sentivano diffamati i genitori come poteva sentirsi diffamato il magistrato?? Oltre al fatto che rimane un obbrobrio giudiziario l'omesso controllo.

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Ma se anche fosse è giusto che la diffamazione a mezzo stampa non resti impunita

Si ma dov'è la diffamazione in quell'articolo? Il magistrato che si è sentito diffamato viene chiamato in causa,peraltro senza dire il nome,sì e no 2 volte insieme al ginecologo,che non si è sentito diffamato (in quanto il nome non è presente nell'articolo)

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Veramente tutti i giornali sono pieni di querele e denunce. L'articolo era chiaramente sarcastico e provocatorio, ma non diffamatorio. Tra le due la differenza è enorme.

Certo non mi metterò a fare l'abbonamento a un giornale del genere, che per quanto mi riguarda vale poco, ma sicuro difendo i diritti anche di persone come Sallusti e Feltri.

A riguardo di giornali, per questioni geografiche, vado su Il Post e metto in prova l'HuffPo italiano. Più altri articoli che leggo su Repubblica o la Stampa. Sempre on-line. Oltre ovviamente ai giornali svizzeri e quelli stranieri, almeno tramite PressEurop.

non era riferito a quell'articolo in particolare,ma ad altri casi ben peggiori.

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Ma se anche fosse è giusto che la diffamazione a mezzo stampa non resti impunita

Quello che intendo è: quella non era la priorità del mio discorso.

Quella non era diffamazione. Era satira, provocazione o chiamala pure in un altro modo, la diffamazione dove la devi?

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La democrazia è morta quando si permette a gente così di diffamare gratis. Da Boffo in giù. :wink:

La democrazia muore quando vengono fatte queste (non) distinzioni tra diffamazione e opinione.

Se ogni volta che esprimo un opinione devo stare attento a non offendere qualcuno (o meglio, devo far si che questo non si senti offeso) allora è meglio censurare tutto indistintamente.

ma non scriviamo cavolate,i giudici guardano le leggi,non è che fanno di testa loro...

le leggi le fanno il parlamento...

Aggiungo che la detenzione è scattata perchè il reato è reiterato...

La vera questione è come sia possibile che in uno stato civile e democratico,ci sia un giornale palesemente in conflitto d'interessi,con alle spalle gravi casi di diffamazione,ricatti e violazioni di segreto d'ufficio.

Sì, come no, i giudici non fanno di testa loro... :banghead:

Guarda ogni singolo giornalista la quantità di accuse di diffamazione (soprattutto se di destra) che ha...

Sullo stato civile e democratico ho molti, ma molti dubbi. Una democrazia non è tale se non permette di esprimere liberamente le proprie idee, anche politiche. In questo sistema politico non è accettato nulla al di fuori della democrazia. È questa libertà?

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  • Amministratori

La democrazia muore quando vengono fatte queste (non) distinzioni tra diffamazione e opinione.

Se ogni volta che esprimo un opinione devo stare attento a non offendere qualcuno (o meglio, devo far si che questo non si senti offeso) allora è meglio censurare tutto indistintamente.

Sì, come no, i giudici non fanno di testa loro... :banghead:

Guarda ogni singolo giornalista la quantità di accuse di diffamazione (soprattutto se di destra) che ha...

Sullo stato civile e democratico ho molti, ma molti dubbi. Una democrazia non è tale se non permette di esprimere liberamente le proprie idee, anche politiche. In questo sistema politico non è accettato nulla al di fuori della democrazia. È questa libertà?

Esprimere idee bisogna anche dire accettarne le responsabilità.

Sappiamo benissimo che certi tipi di giornale (il giornale - libero) diffamano per lavoro (ricordate Fini?)

La libertà di un giornalista di parlare di me finisce nel momento in cui io ho diritto a difendere la mia persona e la mia immagine.

In fondo fa sempre comodo credere che la giustizia ce l'abbia con te piuttosto che accettarla. Se ci fosse veramente giustizia in italia... (mi fermo qua perché il resto è politica, ma è facilmente intuibile)

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Esprimere idee bisogna anche dire accettarne le responsabilità.

Sappiamo benissimo che certi tipi di giornale (il giornale - libero) diffamano per lavoro (ricordate Fini?)

La libertà di un giornalista di parlare di me finisce nel momento in cui io ho diritto a difendere la mia persona e la mia immagine.

In fondo fa sempre comodo credere che la giustizia ce l'abbia con te piuttosto che accettarla. Se ci fosse veramente giustizia in italia... (mi fermo qua perché il resto è politica, ma è facilmente intuibile)

Veramente il testo non nominava la persona ma si riferiva a lui solo come anello di una catena. Si riferiva alla sua figura professionale.

è questo tipo di informazione manovrata che danneggia la democrazia...

Quindi si può usare la censura di stato senza pensarci su? È un altro discorso, che appoggio in pieno, ma che non riguarda questo caso.

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  • Amministratori

Veramente il testo non nominava la persona ma si riferiva a lui solo come anello di una catena. Si riferiva alla sua figura professionale.

Quindi si può usare la censura di stato senza pensarci su? È un altro discorso, che appoggio in pieno, ma che non riguarda questo caso.

T-x diciamola tutta. La cassazione ha detto anche che quella notizia era falsa.

Una pena in questo caso è sacrosanta. Si può discutere sul fatto che sia pecuniaria o meno, ma secondo me ci vuole e deve essere afflittiva.

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  • Amministratori

Su Sallusti vorrei aggiungere una cosa.

Di fatto ha pubblicato una notizia falsa, sputtanando una persona definendola un assassino.

Gli è stato chiesto di pubblicare una rettifica (che sarebbe comunque finita a pagina 45 o giù di lì), ha rifiutato.

Gli è stato chiesto quindi di risarcire con 20mila euro (altro che non c'è la pena pecuniaria), ha rifiutato.

Ha rifiutato l'affidamento ai servizi sociali al posto del carcere perché in carcere non ci andrà mai.

Questo è il vero scandalo, che alla fine questo diffamatore di professione la farà franca. Feltri dopo aver sputtanato Boffo per evitare risarcimenti e pene più gravi l'ha fatta franca. Questa non è libertà di stampa.

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Fa un certo effetto sapere di dover andare in carcere.

Ma non è questo il problema, non il mio. In un Paese dove più che gli euro mancano le palle, non voglio concedere nessuna via d'uscita a chi ha partecipato a questa porcata. Non ho accettato trattative private con un magistrato (il querelante) che era disponibile a lasciarmi libero in cambio di un pugno di euro, prassi squallida e umiliante più per lui, custode di giustizia, che per me. Non accetto ora di evitare la cella chiedendo la pena alternativa dell'affidamento ai servizi sociali per sottopormi a un piano di rieducazione.

Perché sono certo che mio padre e mia madre, gli unici titolati a educarmi, abbiano fatto un lavoro più che discreto e oggi, che purtroppo non ci sono più, sarebbero orgogliosi di me e di loro.

E ancora. Non chiederò la grazia a Napolitano perché, detto con rispetto, nel suo settennato nulla ha fatto di serio e concreto per arginare quella magistratura politicizzata che con odio e bava alla bocca si è scagliata contro chiunque passasse dalle parti del centrodestra e che ora, dopo avere ripassato i politici, vuole fare pulizia anche nei giornali non allineati alle loro tesi. Non voglio poi risolvere io il problema di Mario Monti, accademico di quella Bocconi che dovrebbe essere tempio e fucina delle libertà, che si trova al collo, complice il suo sostanziale silenzio e il suo immobilismo sul caso, la medaglia della sentenza più illiberale dell'Occidente. Così come il ministro della giustizia Paola Severino, definita da tutti come la più illuminata tra gli avvocati illuminati, dovrà ora chiedersi se per caso non è colma la misura della giustizia spettacolo degli Ingroia e dei suoi piccoli imitatori in cerca di fama.

Stamane scriverò al Prefetto di Milano, per annunciargli che rinuncio alla scorta (ragazzi meravigliosi e sottopagati che non finirò mai di ammirare) che da due anni mi protegge notte e giorno da concrete e reiterate minacce. Non posso accettare che una parte dello Stato, il ministero degli Interni, spenda soldi pubblici per tutelare una persona che un'altra parte dello Stato, la magistratura, considera in sentenza definitiva soggetto socialmente pericoloso.

E ultimo, ma primo in ordine di importanza, oggi mi dimetto, questo sì con enorme sofferenza, da direttore responsabile del Giornale, per rispetto ai lettori e ai colleghi. Il foglio delle libertà non può essere guidato da una persona non più libera di esprimere ogni giorno e fino in fondo il proprio pensiero perché fisicamente in carcere o sotto schiaffo da parte di persone intellettualmente disoneste che possono in ogni momento fare scattare le manette a loro piacimento.

Ringrazio tutti voi per la pazienza e l'affetto che mi avete dimostrato e vi chiedo scusa per i non pochi errori commessi. Ma non mi arrendo, questo mai. La battaglia per cambiare in meglio il Paese continua, e questo sopruso, sono convinto, può essere trasformato in una opportunità in più per tutti noi.

L'editoriale di Sallusti sul giornale di oggi.

Sapete di quando è la legge che ha sancito la condanna di Sallusti?

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  • Amministratori

Fa un certo effetto sapere di dover andare in carcere.

Ma non è questo il problema, non il mio. In un Paese dove più che gli euro mancano le palle, non voglio concedere nessuna via d'uscita a chi ha partecipato a questa porcata. Non ho accettato trattative private con un magistrato (il querelante) che era disponibile a lasciarmi libero in cambio di un pugno di euro, prassi squallida e umiliante più per lui, custode di giustizia, che per me. Non accetto ora di evitare la cella chiedendo la pena alternativa dell'affidamento ai servizi sociali per sottopormi a un piano di rieducazione.

Perché sono certo che mio padre e mia madre, gli unici titolati a educarmi, abbiano fatto un lavoro più che discreto e oggi, che purtroppo non ci sono più, sarebbero orgogliosi di me e di loro.

E ancora. Non chiederò la grazia a Napolitano perché, detto con rispetto, nel suo settennato nulla ha fatto di serio e concreto per arginare quella magistratura politicizzata che con odio e bava alla bocca si è scagliata contro chiunque passasse dalle parti del centrodestra e che ora, dopo avere ripassato i politici, vuole fare pulizia anche nei giornali non allineati alle loro tesi. Non voglio poi risolvere io il problema di Mario Monti, accademico di quella Bocconi che dovrebbe essere tempio e fucina delle libertà, che si trova al collo, complice il suo sostanziale silenzio e il suo immobilismo sul caso, la medaglia della sentenza più illiberale dell'Occidente. Così come il ministro della giustizia Paola Severino, definita da tutti come la più illuminata tra gli avvocati illuminati, dovrà ora chiedersi se per caso non è colma la misura della giustizia spettacolo degli Ingroia e dei suoi piccoli imitatori in cerca di fama.

Stamane scriverò al Prefetto di Milano, per annunciargli che rinuncio alla scorta (ragazzi meravigliosi e sottopagati che non finirò mai di ammirare) che da due anni mi protegge notte e giorno da concrete e reiterate minacce. Non posso accettare che una parte dello Stato, il ministero degli Interni, spenda soldi pubblici per tutelare una persona che un'altra parte dello Stato, la magistratura, considera in sentenza definitiva soggetto socialmente pericoloso.

E ultimo, ma primo in ordine di importanza, oggi mi dimetto, questo sì con enorme sofferenza, da direttore responsabile del Giornale, per rispetto ai lettori e ai colleghi. Il foglio delle libertà non può essere guidato da una persona non più libera di esprimere ogni giorno e fino in fondo il proprio pensiero perché fisicamente in carcere o sotto schiaffo da parte di persone intellettualmente disoneste che possono in ogni momento fare scattare le manette a loro piacimento.

Ringrazio tutti voi per la pazienza e l'affetto che mi avete dimostrato e vi chiedo scusa per i non pochi errori commessi. Ma non mi arrendo, questo mai. La battaglia per cambiare in meglio il Paese continua, e questo sopruso, sono convinto, può essere trasformato in una opportunità in più per tutti noi.

L'editoriale di Sallusti sul giornale di oggi.

Sapete di quando è la legge che ha sancito la condanna di Sallusti?

Chiedere scusa per aver pubblicato una notizia falsa e aver apostrofato una persona indebitamente come assassino era troppo, no? :dubbio:

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