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Riccò, pensavi a un forte sconto confessando? Beh... ti è andata male.


emmea90

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Riccò deferito, chiesti 20 mesi

La Procura antidoping del Coni concede l'attenuante della confessione al corridore modenese fermato al Tour per la positività all'Epo

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Riccardo Riccò fermato dalla Gendarmerie al Tour. Ap

ROMA, 29 SET - La Procura antidoping del Coni ha deferito con richiesta di squalifica di venti mesi Riccardo Riccò, il ciclista italiano trovato positivo all'Epo di ultima generazione (Cera) al Tour de France 2008, in occasione dei controlli antidoping dell'8 e 13 luglio e in relazione alla violazione dell'art. 4.6.(frequentazione di soggetto squalificato o inibito dall'ordinamento sportivo), con richiesta di 20 mesi di squalifica, ridotta per effetto dell'attenuante concessa in virtù della confessione. Giovedì alle 11 l'udienza.

Riccò era stato trovato positivo alla Cera (Continuous Erythropietin Receptor Activator), l'Epo di terza generazione, nell'ultimo Tour de France, dove aveva vinto due tappe di montagna. Licenziato dalla Saunier Duval (assieme a Leonardo Piepoli), costretto al fermo in Francia ed escluso dalla formazione azzurra per i Giochi di Pechino 2008, il corridore emiliano, subito sospeso dal Tna, si è assunto le proprie responsabilità nell'audizione alla Procura antidopong del Coni dello scorso 30 luglio, sperando così in una riduzione di pena (da due anni a uno).

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L'avvocato di Riccò: ha fatto il nome di un ex compagno

«Riccardo Riccò ha ottenuto un possibile sconto di squalifica facendo il nome di "un suo ex compagno di squadra, licenziato come lui». Lo ha detto all’agenzia Apcom l'avvocato difensore del ciclista modenese, Alessandro Sivelli, che nel giorno del deferimento, con richiesta di venti mesi di stop spiega: «Ne ha preso atto - ha spiegato al telefono Sivelli - aspetta e scalpita. Ed è preoccupato, perché l'opinione pubblica, e gli ho detto che è giusto che sia così, è un po' contro di lui. Aveva anche accettato di partecipare ad una campagna contro il doping nelle scuole, qui a Modena, ma è stato attaccato. Lo ritengono un esempio negativo».

Sul Tour aggiunge: «Le positività al Tour de France furono due. La seconda emerse dopo la sua espulsione dalla corsa, ma entrambe furono dovute alla stessa somministrazione, perché quel prodotto (il Cera, l'Epo a rilascio continuo; ndr) lascia tracce per tre settimane. Le due incolpazioni contenute nel deferimento avrebbero dato luogo ad una squalifica complessiva di 30 mesi, 24 per le positività all'Epo di terza generazione e sei per la “frequentazione con un soggetto squalificato o inibito dall'ordinamento sportivo”. Attualmente sul caso è stato aperto un procedimento di cui si sta occupando la Procura della Repubblica di Roma. Auspichiamo che la tempestiva collaborazione di Riccò possa ridurre ulteriormente la sanzione - ha affermato Sivelli - perché quella norma della Wada citata nel dispositivo di deferimento prevede che si possa arrivare fino ad uno sconto pari a metà della sanzione base".

La squalifica partirebbe dal 31 luglio. I legali di Riccò, Sivelli e Odoardo Scari, hanno inviato una memoria difensiva in cui - fa sapere Sivelli - si sottolinea la portata della collaborazione di Riccò. «Ha fatto il nome di un ciclista suo ex compagno di squadra, licenziato come lui. Ha nominato anche un dirigente che ha un ruolo marginale. Lui ha fatto il nome di chi gli ha fornito la sostanza ma non si tratta di un tesserato. Il codice Wada prevede che la persona nominata dall'atleta che collabora debba essere tesserata, altrimenti non è previsto sconto. Noi contesteremo questo punto, perché è illogico».

tuttobiciweb.it

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Doping: da Piepoli a Priamo

Dopo il deferimento arrivato ieri per Riccò - richiesta di trenta mesi di squalifica ridotti a venti per la fattiva collaborazione del corridore - la Procura del Coni sta preparando altri provvedimenti: il primo riguarderà Leonardo Piepoli per il quale è attesa una richiesta molto pesante. Nei confronti dello scalatore pugliese pesano le dichiarazioni di Riccò e gli oggettivi riscontri che la Procura stessa ha raccolto dopo il licenziamento del corridore da parte della Saunier Duval.

In breve tempo arriverà anche il deferimento nei confronti di Emanuele Sella: anche lui ha confessato e fatto dei nomi, quindi avrà diritto ad uno sconto di pena come previsto dalle normative Wada. Davanti alla Procura Sella ha fatto anche il nome del compagno di squadra che gli avrebbe fornito il Cera: sarebbe Matteo Priamo.

tuttobiciweb.it

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In breve tempo arriverà anche il deferimento nei confronti di Emanuele Sella: anche lui ha confessato e fatto dei nomi, quindi avrà diritto ad uno sconto di pena come previsto dalle normative Wada. Davanti alla Procura Sella ha fatto anche il nome del compagno di squadra che gli avrebbe fornito il Cera: sarebbe Matteo Priamo.

tuttobiciweb.it

direi ke kloden al giro nn aveva proprio parlato a caso...

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Il tribunale nazionale antidoping del Coni ha bloccato l'ex corridore della Saunier-Duval fino al 30 luglio 2010. La squalifica complessiva di 24 mesi è addirittura superiore alla richiesta della procura (20 mesi)

Ok si può sbagliare. Ok si può collaborare con la giustizia. Ok si possono fare nomi di amici che forse lo erano una volta e che adesso non lo saranno più. Ok si può anche provare a patteggiare. Però alla fine è giusto pagare. Soprattutto se a monte c'è la menzogna, l'imbroglio, sia nei confronti di se stesso sia nei confronti dei propri tifosi e di tutto il mondo del ciclismo. Riccardo Riccò, che oggi si è visto sbattere in faccia una squalifica di 24 mesi dal Tribunale Nazionale Antidoping in riferimento alla sua positività alla Cera durante l'ultimo Tour de France, non è il primo e (purtroppo) non sarà l'ultimo che pagherà per questo.

Spiace essere duri con un ragazzo che ha portato nel ciclismo una ventata di allegria e frizzantezza con la sua personalità e il suo carattere tutto particolare. Il suo "essere fuori dagli schemi" lo ha portato però a commettere degli errori. Le parole vanno pesate, Riccò finora l'ha fatto pochissimo. Sfidare le istituzioni ("Controllatemi pure tutti i giorni, non troverete niente") non si fa. Usare il doping è proibito. Se scoperti, si confessa: si ammette l'errore e si paga per questo. Non si mente. E' sbagliato. Così come è sbagliato chiedere la riduzione della pena solo perché si collabora.

Collaborare è un dovere, combattere il doping un obiettivo che il ciclismo si è messo ben in testa da ormai un bel po' di tempo. Riccò pagherà - 24 mesi senza corse, 18 di squalifica attribuiti per l'uso dell'Epo e 6 per la frequentazione del medico Santuccione (radiato dal Coni). Tornerà il 30 luglio 2010. Allora lo accoglieremo con affetto, sperando di emozionarci nuovamente per le sue imprese. Convinti, questa volta, che siano pulite.

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  • Amministratori

Mano pesante per Riccò

Due anni, fermo fino al 2010

La Procura del Coni aveva chiesto 20 mesi, il Tribunale nazionale antidoping concede squalifica per due anni il corridore modenese, fermato al Tour 2008 per la positività all'Epo. E Riccardo ammette: "Sono molto deluso e amareggiato"

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Riccardo Riccò, 25 anni, condannato a due anni di stop. Ansa

ROMA, 2 ottobre 2008 - Mano pesante per Riccardo Riccò. Il Tribunale nazionale antidoping ha squalificato il corridore modenese per due anni, fino a tutto luglio 2010. Riccò ha ricevuto un anno e sei mesi di squalifica per "assunzione di sostanza dopante" e sei mesi per "in ordine all’addebito di frequentazione del Dottor Santuccione", soggetto inibito a vita dalla giustizia sportiva.

Riccardo Riccò si è detto "molto deluso e amareggiato" per i due anni di squalifica. "Sono molto deluso e amareggiato, mi aspettavo maggior comprensione - ha detto il modenese uscendo dagli uffici dello stadio Olimpico, sede dell’udienza di oggi - Però ho sbagliato ed è giusto che paghi". In merito alla pena, Riccò ha osservato che "una riduzione c’è stata", rimandando però ogni analisi ai suoi legali.

La Procura antidoping del Coni aveva deferito Riccò con richiesta di squalifica di venti mesi, dopo che lo scalatore emiliano era stato trovato positivo all'Epo di ultima generazione (Cera) al Tour de France 2008, in occasione dei controlli antidoping dell'8 e 13 luglio. Era stata richiesta una squalifica ridotta per effetto dell'attenuante concessa, cioè la confessione.

Riccò era stato trovato positivo alla Cera (Continuous Erythropietin Receptor Activator), l'Epo di terza generazione, nell'ultimo Tour de France, dove aveva vinto due tappe di montagna. Licenziato dalla Saunier Duval (assieme a Leonardo Piepoli), costretto al fermo in Francia ed escluso dalla formazione azzurra per i Giochi di Pechino 2008, il corridore emiliano, subito sospeso dal Tna, si è assunto le proprie responsabilità nell'audizione alla Procura antidopong del Coni dello scorso 30 luglio, sperando così in una riduzione di pena che in effetti non è stata concessa dal Tribunale.

(gazzetta.it)

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Il massimo che si può dare è 2 anni... io sono x la squalifica a vita e l'impossibilità di tesserarsi a qualsiasi federazione affiliata al Coni (non puoi + fare sport, almeno in Italia)

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fonte la gazzetta di oggi:

MILANO, 7 ottobre 2008 - L'aveva fatta franca due volte, ma ora è stato smascherato da nuovi test. Riccardo Riccò, squalificato per due anni dal Tribunale nazionale antidoping per le due positività al Tour de France, è risultato positivo al Cera anche nei test effettuati il 4 luglio (vigilia della partenza) e il 15 luglio (giorno di riposo a Pau), gli stessi nei quali è incappato Piepoli. Salgono così a quattro le positività del modenese, che in ogni caso non rischia ulteriori sospensioni, in quanto ai fini dei regolamenti antidoping si tratta di una sola ed unica positività, e che sembra orientato a ricorrere al Tas per appellarsi.

gasport

Non giustifico affatto che si dopa anche una sola volta, una volta dopato non si torna più indietro(almeno fino a quando non si viene scoperti!), ma proprio adesso che hanno riconosciuto 4 prove inappellabili di doping ha causa di Riccò non vedo perchè non si debba squalificare a vita!

Cosa vuol dire: "Salgono così a quattro le positività del modenese, che in ogni caso non rischia ulteriori sospensioni, in quanto ai fini dei regolamenti antidoping si tratta di una sola ed unica positività, e che sembra orientato a ricorrere al Tas per appellarsi"........................."se poi la giustizzia sportiva non esegue pene severe?

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Cosa vuol dire: "Salgono così a quattro le positività del modenese, che in ogni caso non rischia ulteriori sospensioni, in quanto ai fini dei regolamenti antidoping si tratta di una sola ed unica positività, e che sembra orientato a ricorrere al Tas per appellarsi"........................."se poi la giustizzia sportiva non esegue pene severe?

vabbè le quattro positività riguardano una sola dose.. non cambia molto in teoria ha corso 15 gironi al tour da dopato quindi le positività sarebbero 15

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