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Riscatto Fortitudo nel derby

Schiantata la Virtus: 80-63

Nell'anticipo dell'8ª giornata l'Upim domina la 100ª stracittadina di Bologna trascinata da un grande Jenkins (22 punti) e torna alla vittoria dopo cinque sconfitte consecutive

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Horace Jenkins, nato il 14 ottobre 1974. Ciam-Cast

BOLOGNA, 3 novembre 2007 - Il derby n°100 è dell’Upim (Fortitudo) Bologna. Non ci sono più i Myers, i Danilovic, i Rigadeau oppure i Fucka, tuttavia l’atmosfera speciale del Paladozza, aggiunta alla grinta messa in campo per la stracittadina da parte dei giocatori, sopperiscono all’evidente gap tecnico rispetto agli squadroni di qualche stagione fa. L’antipasto prima del via è all’insegna della goliardia pura, con la coreografia in movimento della Fossa dei Leoni a riprodurre il famoso piatto del programma televisivo "Il pranzo è servito", dove ad ogni striscione che ricorda un insuccesso della passata stagione della Virtus, fa seguito una portata culinaria (ovviamente un secondo piatto nel caso della coppa Italia e finale scudetto, la frutta per la final four di Uleb Cup). Il tutto col sottofondo del celeberrimo jingle musicale del programma.

BUONA PARTENZA VIRTUS - Al via subito fantasmi per l’Upim (reduce da cinque stop consecutivi in campionato), che perde due palloni di seguito, mentre dall’altra sponda Spencer inchioda lo 0-5. I padroni di casa si riorganizzano e al 5’02” il recupero, con annessa schiacciata in solitario di Mancinelli, porta al primo vantaggio della "F" (8-7). Le difese, già a maglie strette nel 1° quarto per entrambe, si trasformano però in un muro per i bianconeri, mentre per l’Upim Jenkins incomincia a fare quello che sa fare meglio (tirare); quindi due canestri pesanti del play e uno da sotto di Thomas siglano al 16’49” il break di 10-0 ed anche il primo strappo significativo (che risulterà pure decisivo) della gara sul 33-19.

JENKINS DECISIVO - Dopo l’immediato timeout La Fortezza rosicchia qualche punto e chiude a –10 all’intervallo (39-29), grazie a un combattivo Chiacig, il quale sotto le plance dà vita ad un duello fatto di sportellate, punti e rimbalzi col dirimpettaio Thomas. Agli ospiti sembra però mancare reattività, nonostante la buona volontà, e appena si accende Nelson con cinque punti di seguito è di nuovo –14 (50-36 al 24’28”). Ma la voragine dove sparisce la "V" nera lo firma l’Mvp Jenkins per il massimo vantaggio al 26’06” (53-36, +17). Negli ultimi 10’ fiammata di Garri con due canestri da fuori e quando lo imita Giovannoni al 36’23” gli uomini di coach Pillastrini giungono fino al –7 (62-55). Qui si chiude la rimonta, mentre al 38’12” l’azione da tre punti di Mancinelli manda anticipatamente in onda i titoli di coda del derby (73-59). I secondi finali sono i cori di sfottò verso il presidente avversario Sabatini e l’invasione di campo festante dei tifosi di casa dopo la sirena.

gazzetta.it

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Basket Nba: Kidd in tripla doppia, New Jersey vola

NEW YORK - La vittoria di New Jersey su Philadelphia e' stata propiziata dall'ottima prova di Jason Kidd, autore di una tripla doppia (16 punti, 14 rimbalzi e 10 assist), la cinquantesima della sua carriera con la casacca dei Nets. Primo successo della stagione per Milwaukee, trascinata da Michael Redd (27 punti) e dal cinese Yi Jianlian (16 punti) contro Chicago. Solo due punti in 15 minuti per Marco Belinelli nella sconfitta di Golden State a Utah.

I risultati:

Philadelphia-New Jersey 88-93

Washington-Orlando 82-94

Memphis-Indiana 111-121

Dallas-Sacramento 123-102

Houston-Portland 89-80

Milwaukee-Chicago 78-72

Utah-Golden State 133-110

Gazzetta.it

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I Jazz suonano Golden State

Per Belinelli solo due punti

Anonima la prestazione dell'ex guardia della Fortitudo nel match perso dai Warriors contro Utah 133-110. L'italiano è rimasto in campo per soli quindici minuti

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Marco Belinelli, 21 anni, è alto 1 metro e 92. Afp

NEW YORK, 4 Novembre 2007 - Pochi progressi per la truppa di Don Nelson anche a Salt Lake City. I Warriors, infatti, concedono troppo in difesa e si fanno superare dai Jazz 133-110, restando così ancora a secco di vittorie in questo campionato. Utah è una signora squadra ma Golden State permette a Boozer e compagni di prendersi troppi tiri comodi e così la squadra di casa finisce il match con statistiche offensive da All Star Game. I Jazz, infatti, chiudono con un eccellente 63% dal campo, merito della buona vena di Okur, Williams e soci ma soprattutto della scarsa intensità difensiva dei Warriors.

MARCIA IN PIU' - Anonima, almeno da un punto di vista statistico, la partita di un Marco Belinelli che comunque lotta in difesa e si muove con frenesia in attacco, cercando di aiutare i compagni con i movimenti senza palla. L’azzurro rimane sul parquet 15’ e chiude con due soli punti a referto. Golden State, guidata da un ottimo Al Harrington, inizia con il piglio giusto, poi però va in apnea all’inizio del secondo quarto e Utah ne approfitta per scappare via. I Jazz sembrano i Warriors della fine della scorsa stagione. Corrono, cercano tiri rapidi e trovano il canestro con continuità. Utah va avanti di 23 punti nel terzo quarto ma Golden State non molla e riesce a tornare in partita nell’ultima frazione. Harrington suona la carica e gli ospiti in pochi minuti arrivano al –6. Ma appena i Jazz sentono il fiato dei Warriors sul collo tornano a giocare con diligenza in attacco e chiudono ogni discorso.

SPIRITO - "Davvero incredibile – commenta il coach di Golden State Don Nelson – sembrava potessimo farcela a tornare in partita. Siamo arrivati al –6 nell’ultimo quarto e poi in un attimo loro sono tornati a +18. Non so che dire". Marco Belinelli chiude con due punti (1/4 da due, 0/2 da tre), tre rimbalzi e un assist in 15’ di gioco. L’assenza dello squalificato Stephen Jackson pesa ma i Warriors devono riuscire a ritrovare lo spirito e l’atteggiamento mentale della seconda parte della stagione scorsa per poter competere con le migliori compagini della Western Conference.

Utah: Williams 30 (9/11, 4/6), Okur 28, Brewer 19, Kirilenko 15. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Williams 11.

Golden State: Harrington 38 (9/12, 6/:mrgreen:, Azubuike 17. Rimbalzi: Biedrins 9. Assist: Davis 8

Gazzetta.it

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Kidd trascina New Jersey

Chicago ancora al palo

I Nets espugnano Philadelphia grazie a una super prestazione del loro playmaker che realizza l'88esima tripla della sua carriera. Dallas da sballo, mentre i Bulls perdono anche a Milwaukee

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Jason Kidd mattatore a Philadelphia. Reuters

NEW YORK, 4 Novembre 2007 - Jason Kidd trascina i Nets al successo a Philadelphia, Orlando supera Washington mentre Dallas domina Sacramento.

Philadelphia-New Jersey 88-93

Ci pensa il solito Jason Kidd. Il playmaker di New Jersey, infatti, rimette in carreggiata i Nets dopo la battuta d’arresto contro Toronto producendo a Philadelphia l’88esima tripla doppia della sua carriera. Kidd realizza anche la tripla nel finali che riporta i 76ers a distanza di sicurezza.

Philadelphia: Iguodala 16 (5/8, ½). Rimbalzi: Korver, Evans 11. Assist: Miller, Williams 3.

New Jersey: Jefferson 22 (9/17, 0/1), Carter 18, Kidd 16. Rimbalzi: Kidd 14. Assist: Kidd 10.

Washington-Orlando 82-94

Un disastroso quarto periodo condanna i Wizards contro i Magic. Washington, infatti, lascia scappare gli ospiti nell’ultima frazione tirando con un bruttissimo 5/25 dal campo. Ottima la prova del turco Hedo Turkoglu.

Washington: Butler 23 (8/15, ¼), Jamison 20. Rimbalzi: Haywood 16. Assist: Arenas 6.

Orlando: Turkoglu 25 (6/11, 2/5), Lewis 18, Howard, Nelson 17. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Turkoglu 8.

Memphis-Indiana 111-121

I Pacers, nonostante le non perfette condizioni fisiche di Jermaine O’Neal, continuano a vincere. Indiana passa anche a Memphis grazie all’ottima vena in attacco di Mike Dunleavy. I Grizzlies danno una mano agli avversari commettendo ben 27 turnover.

Memphis: Lowry 19 (4/5), Gasol 18. Rimbalzi: Gasol, Miller 10. Assist: Miller 7.

Indiana: Dunleavy 27 (11/13, 0/4), Granger 27. Rimbalzi: Dunleavy 8. Assist: Tinsley 7.

Dallas-Sacramento 123-102

Sacramento decide di non difendere così Dallas sfodera una prestazione offensiva da ricordare. I Mavericks, infatti, chiudono la sfida con i Kings con un incredibile 65% dal campo. Brilla soprattutto il portoricano Jose Barea che mette a referto 25 punti, suo massimo in carriera.

Dallas: Howard 27 (9/13, ¼), Barea 25, Nowitzki 24, Terry 16. Rimbalzi: Diop 8. Assist: Nowitzki 7.

Sacramento: Martin 28 (5/12, ½), Salmons 27, Garcia 23. Rimbalzi: Martin 6. Assist: Garcia 6.

Houston-Portland 89-80

Brutta partita tra Rockets e Blazers che viene risolta dai fuoriclasse della squadra di casa. Entrambe le squadre tirano male ma Houston può sempre contare su due fenomeni come Yao Ming e Tracy McGrady che alla fine fanno la differenza anche contro Portland.

Houston: Yao Ming 21 (8/17), McGrady 20, James 17. Rimbalzi: Yao Ming 12. Assist: Alston, McGrady 6.

Portland: Roy 23 (9/15, 0/3), Aldridge 20, Webster 15. Rimbalzi: Przybilla, Aldridge, Webster 8. Assist: Roy 5.

Milwaukee-Chicago 78-72

Continuano i problemi per i Bulls che escono sconfitti anche da Milwaukee. Chicago deve così rimandare l’appuntamento con il primo successo della stagione. Incoraggiante la prestazione dell’interessante rookie dei Bucks Yi Jianlian.

Milwaukee: Redd 27 (5/17, 3/7), Yi 16. Rimbalzi: Redd 9. Assist: Redd 5.

Chicago: Gordon 15 (3/8, 2/6). Rimbalzi: Smith 10. Assist: Duhon 5.

Gazzetta.it

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Roma sbanca Treviso

La Lottomatica sorprende la Benetton e passa 85-81 nel'anticipo domenicale dell'ottava giornata di serie A. La squadra capitolina sale momentaneamente al secondo posto in classifica con 10 punti, 4 in meno di Siena, capolista imbattuta

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Allan Ray a canestro contro la difesa di Treviso. Ciam-Cast

TREVISO, 4 novembre 2007 - La Lottomatica sbanca il Palaverde e torna alla vittoria dopo due stop consecutivi. Grande gara, finalmente, di Allan Ray, 19 punti e decisivo nel break del terzo quarto. Ma la firma la mette un glaciale Stefansson, dote che parrebbe normale per un islandese, capace di 6/6 dalla lunetta negli ultimi 30, infuocati secondi. Il Benetton ci ha provato, nella prima senza Johnson (tagliato) e con De La Fuente, che ha provato a dare il suo contributo che però non è bastato.

LA PARTITA - La squadra di Ramagli nel primo quarto mette grande intensità, e con due triple di Chalmers e una di Soragna doppia Roma (14-7) a 4'20''. Austin fa la voce grossa sotto canestro, con Lorbek che subisce il suo fisico e le sue stoppate. L'ex, che a Treviso ricordano bene non solo per il suo breve trascorso ma soprattutto per la nota vicenda a cui è legato, fatica ad entrare in partita, e al 13' sarà già gravato di 4 falli complice un tecnico. A tenere in linea di galleggiamento gli ospiti è Ukic, con la complicità di Stefansson che infila da tre (17-21) e poi inspira il -2 (20-22) al 9', prima che Gigli e Soragna minuto confezionino un 5-0 (27-20) che permette a Treviso di iniziare il secondo quarto con l’andrenalina in corpo che l porta al massimo vantaggio +13 (35-22)al 13’23” . Da questo momento, però, cambia la partita. La zona della Lottomatica manda in tilt i padroni di casa che perdono una miriade di palloni e subiscono un travolgente 22-7 in 5’ con Garbini a dare il vantaggio ai suoi (44-42). Al rientro in campo, la squadra di Repesa con 3 triple ravvicinate trova il +8 (62-54) al 25’. Il Benetton dimezza lo svantaggio con giocate individuali di Austin, ma la partita continuano a farla i capitolini con Ray (11 punti nel periodo) che sale in cattedra e Roma a 10’ dalla fine sembra avere le mani sulla partita 69-63, ma l’approccio all’ultimo quarto è sbagliato, e in 4’ mette solo 2 punti, con Treviso che le resta in scia, e con i denti e due triple di Atsur trova il pareggio a 34'45'' (71-71). Gli ultimi 5’ si giocano sui nervi e i punti arrivano quasi tutti dalla lunetta con le difese che non lasciano passare nulla. La roulette finale alla lunetta premia Roma con Stefansson che non sbaglia e permette a Roma di tornare alla vittoria.

Gazzetta.it

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Siena è di un altro pianeta

In sei al secondo posto

La Montepaschi stravince lo scontro al vertice con Biella e dopo 8 giornate conduce con 6 punti di margine sulle rivali. Roma espugna Treviso, Montegranaro travolge Milano, Teramo cade in casa con Scafati. Napoli sbanca Varese nel posticipo

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Ksystof Lavrinovic, 28 anni, autore di 20 punti contro Biella. Ciam/Cast

TREVISO, 4 novembre 2007 - L'ottava giornata di serie A, dopo il successo della Fortitudo nel derby di Bologna, vede le vittorie di Roma, Siena, Montegranaro, Scafati, Udine, Avellino e Pesaro. Nel posticipo, Napoli passa a Varese.

Benetton Treviso-Lottomatica Roma 82-87

La Lottomatica sbanca il Palaverde e torna alla vittoria dopo due stop consecutivi. Grande gara, finalmente, di Allan Ray, e decisivo nel break del terzo quarto. Ma la firma la mette un glaciale Stefansson, dote che parrebbe normale per un islandese, capace di 6/6 dalla lunetta negli ultimi 30, infuocati secondi. La Benetton ci ha provato, nella prima gara senza Johnson (tagliato) e con De La Fuente che però non è riuscito a incidere. La squadra di Ramagli nel primo quarto mette grande intensità, e con due triple di Chalmers e una di Soragna doppia Roma (14-7) al 4'20''. Austin fa la voce grossa sotto canestro, con Lorbek che subisce il suo fisico e le sue stoppate. L'ex, che a Treviso ricordano bene soprattutto per la vicenda del suo tesseramento, fatica a entrare in partita, e al 13' sarà già gravato di 4 falli di cui uno tecnico. A tenere in linea di galleggiamento gli ospiti è Ukic, con la complicità di Stefansson che infila da tre (17-21) e poi ispira il -2 (20-22) al 9', prima che Gigli e Soragna minuto confezionino un 5-0 (27-20) a fine primo secondo quarto. Il massimo vantaggio sul +13 (35-22) arriva al 13’23” .Da questo momento cambia la partita. La zona della Lottomatica manda in tilt i padroni di casa che perdono una miriade di palloni e subiscono un travolgente 22-7 in 5’, con Gabini a firmare il sorpasso (44-42). Al rientro in campo, la squadra di Repesa, con 3 triple ravvicinate, trova il +8 (62-54) al 25’. Il Benetton dimezza lo svantaggio con giocate individuali di Austin, ma la partita continuano a farla gli ospiti con Ray (11 punti nel periodo) che sale in cattedra e Roma a 10’ dalla fine sembra avere le mani sulla partita 69-63. L’approccio all’ultimo quarto è sbagliato, e in 4’ la Lottomatica segna solo 2 punti, con Treviso che le resta in scia, e con due triple di Atsur trova il pareggio a 34'45'' (71-71). Gli ultimi 5’ si giocano sui nervi e i punti arrivano quasi tutti dalla lunetta con le difese che non lasciano passare nulla. Il festival dei liberi premia Roma con Stefansson che non sbaglia e permette a Roma di tornare alla vittoria.

Montepaschi Siena-Angelico Biella 100-65

L'arrivo a Siena della seconda in classifica non cambia il copione: con la solita recita corale la Montepaschi schianta un'Angelico mai in partita. Siena la spacca subito perchè si trova a memoria e Biella parte con 0/6 da due: 8 punti immediati di Sato griffano il 12-0 nei primi 200 secondi di partita. Vistasi da subito disinnescare Elder da Carraretto, sul penetra e scarica l'Angelico si aggrappa alle triple (4/6 di partenza) per risalire dal 23-8 del 7'. Trascinata dalla coppia Cinciarini-Bell, che fattura due terzi dei primi 27 punti piemontesi, l'Angelico ricuce però solo quando la Montepaschi smarrisce il 3/3 iniziale dall'arco e inanella cinque errori di fila da tre contro la zona a oltranza di Bechi: 40-34 al 15'. Basta che rientri McIntyre, che la sblocca da fuori, perché Siena torni micidiale affiancando qualcuno a un Lavrinovic da 11 punti nel secondo quarto: 14-4 di parziale, e prima del riposo la Montepaschi è di nuovo 54-38 al 19', mandando Elder all'intervallo con quattro falli. Quando a metà terzo periodo Biella ci riprova con due triple in fila di Bell (63-51) finisce per affondare impallinata dall'antisportivo a un Hunter da cinque perse nel parziale. Con Lavrinovic-Thornton-McIntyre, Siena ci costruisce il 13-0 che chiude i giochi sul 76-51 al 29'. C'è tempo per sfiorare il trentello sull'81-53 un minuto dopo, con l'ultimo periodo utile solo per le statistiche.

Siena: Lavrinovic 20, Sato 15, McIntyre 13

Biella: Bell 21, Hunter 12, Cinciarini 9

Premiata Montegranaro-Armani Jeans Milano 82-73

Vittoria (sofferta solo nel finale) della Premiata su un’Armani Jeans apparsa poco squadra e ancora preda di tanti problemi, come la mancanza di un playmaker. Difesa attenta, super Thomas e Ford, 17 palle recuperate: le armi di Montegranaro, che arriva anche a +23 al 21’. La Premiata scava il primo solco importante nel primo quarto. Da 14-14 (5’) sono le triple di Thomas (3/3 in 10’) a spingere avanti Montegranaro. L’Armani Jeans replica con Gaines e Vukcevic, gli unici a segno nei primi 9’. Vantaggio ospite (19-20 al 7’08”) ma è un fuoco di paglia. Finelli aggiusta la difesa, ora più aggressiva, e chiude avanti di 7 (29-22) la frazione, nonostante l’ingresso in campo all’8’ di Gallinari, al rientro dopo un mese. Milano difende a zona: è quasi un suicidio, perché la Premiata trova dal perimetro le soluzioni migliori. Dal 12’ al 16’ Bulleri e soci vanno in letargo: palle perse a ripetizione (11 in 20’), disattenzioni, errori al tiro. Così la Premiata ne approfitta per salire a +19 (42-23). Il quarto fallo di Gaines inguaia Milano, già privo degli infortunati Toure e Gadson. Gallinari scalda la mano, cresce col passare dei minuti. Ma non basta. Nel terzo tempo la zona ordinata da Caja è più stretta e la Premiata, che passa da +23 (53-30) a +14 (59-45) accusa il colpo, anche perché Watson è più tonico sotto canestro. Filloy e Minard a quattro falli, inducono Finelli a giocare col quintetto basso. Bello e applaudito il duello a distanza, dalla lunga, di Gallinari e Thomas. Ma è Ford a dare spettacolo con tre schiacciate consecutive in faccia a Sesay, Gaines e Shaw. Con Vitali i locali recuperano il vantaggio, tornato a +21 al 30’ (71-50). Il match improvvisamente si riaccende tra il 31’ e il 36’, con Garris e compagni incapaci di trovare la via del canestro. Pur contando sulle individualità, Sesay e compagni spingono sull’acceleratore e si portano a -7 (73-66). Il tempo per Thomas e Ford si aggiustare la mira e la pratica si chiude qui.

Montegranaro: Thomas 25, Ford 19, Vitali 9

Milano: Vukcevic 18, Watson 15, Gaines 13

Siviglia Teramo-Legea Scafati 73-75

Partenza decisa di Scafati contro una Siviglia molle in difesa e pasticciona in attacco. Agli abruzzesi dove manca la leadership di Poeta, ai box per un problema al ginocchio. Alla fine del primo quarto la Legea è avanti 26-13 grazie a un attacco preciso e, soprattutto, grazie al predominio sotto i tabelloni, dove i lunghi di Teramo stentano a farsi sentire. Nel secondo periodo Tucker si assume anche compiti di regia, oltre ai soliti di realizzazione, e la Siviglia prova a rientrare: è un fuoco di paglia, perché la difesa continua a non funzionare nonostante l’ingresso di Lulli porti più energia e nonostante i tentativi di zona 3-2. La Legea recupera molti palloni, domina i tabelloni e arriva meritatamente in vantaggio 44-32 al riposo. Teramo rientra molto più attenta in difesa e, grazie alla presenza di Brown (10 punti in 6’), riapre la partita, chiudendo il periodo sul 55-60. Teramo prova ad alternare zona e uomo, confonde le idee a Scafati, si riavvicina con Tucker e un paio di canestri in contropiede, ma non riesce mai a mettere il naso davanti e con una prodezza di Romero dentro l’area la Legea vince una partita sempre condotta.

Teramo: Brown 20, Tucker 15, Powell 11

Scafati: Romero 16, Datome 11, Hatten 11

Air Avellino-Pierrel Capo d'Orlando 102-79

Avellino vince e si conferma anche tra le mura amiche. Grande prova degli uomini di Boniciolli che, dopo due quarti di sofferenza, chiudono la pratica Capo d’Orlando grazie alle prove superbe del duo Green-Smith. Williams e Diener sono i protagonisti dei primi dieci minuti di gioco e si sfidano a suon di triple e schiacciate. Il centrone di Avellino firma i primi nove punti di Avellino, mettendo subito a referto tre affondate, mentre il tiratore dei sicialiani capitalizza ogni possesso (19-22 al 10’). Boniciolli mette la museruola a Pozzecco che soffre la marcatura asfissiante di Green e non riesce a trovare buone soluzioni offensive. Fino all’intervallo la Pierrel riesce ad amministrare il vantaggio accumulato, merito di un ottimo Wojcik, decisivo in post-basso. Alla ripresa dei giochi, la Scandone sale in cattedra e, dopo un nuovo break firmato Wojcik, mette la freccia: un parziale di 20-2 a cavallo tra la terza e quarta frazione condanna gli ospiti che devono fare i conti con l’incredibile serie di triple di Avellino (67-62 al 30’). Smith e Green segnano più della metà dei punti dell’Air che vede aumentare il proprio vantaggio sostanziosamente. A nulla valgono le sortite offensive del sempre pericoloso Wojcik, perché i padroni di casa entrano in trance agonistica e chiudono il match. Festa in campo e sugli spalti con i tifosi di casa esultanti ed euforici per l’importante vittoria che rilancia le ambizioni playoff dei biancoverdi.

Avellino: Green 33, Smith 22, Williams 19

Capo d'Orlando: Wojcik 24, Diener 13, Pozzecco 13

Solsonica Rieti-Snaidero Udine 71-74

A tratti sembra un partita juniores. Con Udine senza Green, Antonutti e Zacchetti, nella panchina della Snaidero è un po’ come stare all’oratorio. Truccolo parte in quintetto, Bosio gli subentra in corsa. Il catechismo di coach Pancotto è una lezione che al PalaSojourner funziona bene e per la Solsonica arriva il primo stop casalingo stagionale. E’ un corpo a corpo continuo quello che fissa il parziale del primo tempo sul 36-42. Con Finley e Allen (un solo canestro, ma pesante allo scadere del secondo periodo) che si annullano a vicenda, sono i punti di Sales, Penberthy e Schultze a tenere la Snaidero avanti per buona parte dei primi venti minuti. Mentre in casa Solsonica c’è solo Pape Sow (16 punti e 9 rimbalzi in 14’30’’) a ravvivare il gioco e il punteggio della Sebastiani. Ma è all’inizio del terzo periodo che Udine prova la fuga: arriva un parziale di 7-0 sull’asse Penberthy-Allen e la Snaidero spinge il massimo vantaggio sul +13 (36-49). Prima che Bonora ridia ordine alle idee. Anzi all’unica idea buona della serata: Pape Sow. Suoi i 6 punti che rimettono in corsa Rieti (51-54) nel finale di terzo quarto. Rieti risale e sorpassa sul 69-61 a meno di 3’ dalla fine. Ma due triple consecutive di Allen e una di Schultze (0-9) lanciano la Snaidero alla vittoria.

Rieti: Sow 24, Kotti 10, Carter 8

Udine: Penberthy 25, Schultze 14, Allen 13

Scavolini Pesaro-Tisettanta Cantù 84-74

La partita di Sacripanticontro il suo passato finisce con una vittoria sudata per la Scavolini che prima domina, poi si smarrisce e infine rientra nel momento più importante. Tutti per Pino, pesaresi e canturini, con tanto di striscioni e discesa del coach verso la curva dei tifosi brianzoli. Inizio sparato: 10-1, 18-7 dopo 6’, con Pesaro lanciata in velocità e quasi tutti a segno. La Tisettanta si aggrappa a Francis, poi sale di torno Wood, ma la Vuelle resta in controllo: 24-16, 29-18, 37-20. La Scavolini corre e impone il suo ritmo. A 3’41” dall’intervallo sul +17 interno si spegne la luce e non per modo di dire: gara sospesa per 25’, alla ripresa Cantù è più pronta. Match riaperto: 41-35 al 23', 48-45 al 26', Hicks e Wood sono i riferimenti. 79-66 a 3’ dalla doccia con buoni Fultz e Podestà: questa volta è davvero finita. I brianzoli non compiono l'ennesimo miracolo fuori casa, Pesaro mantiene l’imbattibilità casalinga ed è seconda.

Pesaro: Hicks 24, Clark 15, Slay 15

Cantù: Wood 25, Francis 16, Brown 13

Cimberio Varese-Eldo Napoli84-90

Sulla spinta dell'ex-Nba Jumaine Jones, ottimo al suo debutto nel campionato italiano (22 punti in 19 minuti con 7/10 al tiro), la Eldo espugna Masnago spingendo la Cimberio nel baratro della crisi. Tradita ancora una volta da Melvin (solo 2 canestri su 3 tentativi in 18 minuti) la formazione di Mrsic ha denunciato tutti i limiti di una pochezza tecnica decisamente preoccupante. Un'unica volta in vantaggio sul tabellone (18-17 al 7'45"), la Cimberio è affondata non appena le triple di Thomas, chirurgiche per precisione nei momenti caldi del match, hanno scavato un break partenopeo impossibile da recuperare nonostante gli sforzi di un Beck sempre più in confidenza con il basket tricolore: per il messicano 10/17 al tiro, ma soprattutto l'impressione di avere diversi punti nelle mani. Tanto più preziosi per una Varese che, priva anche dell'infortunato Capin, appare da ricostruire sul mercato dopo aver fallito nella gran parte dei nuovi innesti. Sul versante dei partenopei, al secondo successo esterno dopo quello di Roma, da segnalare anche l'ottima prestazione difensiva di Flamini, capace di escludere dal gioco un Galanda in edizione minore (3/7) dopo essere stato nelle precedenti partite l'unico punto di riferimento per un quintetto troppo modesto per non rischiare di essere impigliato nella lotta contro la retrocessione.

Varese: Beck 25, Passera 13, Galanda 9

Napoli: Jones 22, Thomas 17, Rocca 13

Gazzetta.it

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Nash, musica contro i Cavs

I Jazz steccano coi Lakers

Phoenix, priva di Stoudemire, stenta inizialmente con Cleveland ma poi dilaga grazie all'altro suo uomo di punta. Bryant trascina i suoi con 33 punti e interventi difensivi spettacolari

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Una curiosa espressione di Kobe Bryant ieri a Los Angeles. Afp

NEW YORK, 5 novembre 2007 - Phoenix supera Cleveland, Charlotte sorprende Miami mentre i Lakers hanno la meglio sui Jazz.

Los Angeles Clippers-Seattle 115-101

Un parziale di 16-6 nell’ultimo quarto permette ai Clippers di mettere il sigillo sul successo sui Sonics. Ottima la prestazione della coppia di LA Corey Maggette-Tim Thomas, mentre si fa rispettare anche il rookie di Seattle Kevin Durant.

Los Angeles Clippers: Maggette 27 (7/12, 0/1), Thomas 20, Mobley 17. Rimbalzi: Kaman 15. Assist: Cassell 5.

Seattle: Durant 24 (7/13, 3/6), Wilkins 22, Wilcox 17. Rimbalzi: Collison 10. Assist: Wilkins 6.

Miami-Charlotte 88-90

Non è davvero l’inizio di campionato che si aspettavano i tifosi di Miami. L’infortunio di Dwyane Wade complica naturalmente le cose a Pat Riley ma gli Heat mostrano grossi limiti e si fanno superare in casa dai Bobcats, trascinati da un ottimo Jason Richardson.

Miami: Haslem 18 (9/17), O’Neal 17. Rimbalzi: Haslem 10. Assist: Williams 5.

Charlotte: Richardson 29 (4/5, 6/11), Felton 19, Okafor 16. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Felton 7.

New York-Minnesota 97-93

Per la prima volta nelle ultime sei stagioni i Knicks centrano un successo alla loro prima di campionato al Madison Square Garden. Di fronte c’erano i Timberwolves, una delle squadre meno attrezzate della Nba, e la compagine newyorchese deve comunque sudare. A risolvere i problemi pensa un ottimo Jamal Crawford.

New York: Crawford 24 (7/12, 1/3), Marbury 17, Randolph 15. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Crawford, Marbury 7.

Minnesota: Gomes 19 (4/13, 3/4). Rimbalzi: Jefferson 12. Assist: Telfair 7.

Detroit-Atlanta 92-91

L’orgoglio di Atlanta non è premiato, alla fine, infatti, vince Detroit. Gli ospiti, grazie alle triple di Joe Johnson recuperano un passivo di sette punti nell’ultimo minuto di gioco e arrivano al 91 pari, ma il libero di Chauncey Billups a un secondo dalla sirena regala il successo ai padroni di casa.

Detroit: Billups 22 (4/11, 3/6), Hamilton 21, Maxiell 15. Rimbalzi: McDyess 9. Assist: Billups, Wallace, Hamilton 5.

Atlanta: Johnson 23 (7/12, 2/5), Williams 22. Rimbalzi: Horford 11, Smith 10. Assist: Johnson 4.

Denver-New Orleans 88-93

Gli Hornets sembrano voler fare sul serio in questo campionato. New Orleans mantiene la propria imbattibilità stagionale andando a vincere con personalità sul campo dei Nuggets. Agli ospiti basta un ottimo secondo tempo per superare Denver.

Denver: Iverson 23 (6/19, 2/6), Anthony 20. Rimbalzi: Camby 21. Assist: Iverson 8.

New Orleans: West 17 (7/22, 0/1), Paul 15. Rimbalzi: Chandler 17, West 13. Assist: Paul 11.

Phoenix-Cleveland 103-92

Con Amare Stoudemire precauzionalmente a riposo (un problema al ginocchio destro) i Suns contro LeBron James e compagni fanno fatica nel primo tempo. Nella ripresa però sale in cattedra il due volte Mvp Steve Nash, la truppa di Mike D’Antoni si mette a giocare la sua pallacanestro e centra il successo.

Phoenix: Nash 30 (11/16, 1/3), Marion 23, Diaw 16. Rimbalzi: Marion 12. Assist: Nash 10.

Cleveland: James 27 (8/21, 3/5), Ilgauskas, Gooden 22. Rimbalzi: Gooden 14, Ilgauskas 13. Assist: James 8.

Los Angeles Lakers-Utah 119-109

I Lakers replicano la brillante performance offerta contro i Suns e superano i Jazz. Kobe Bryant come al solito fa la differenza e oltre a realizzare 33 punti piazza nell’ultimo quarto una stoppata da cinema in faccia ad Andrei Kirilenko che fa esplodere lo Staples Centre.

Los Angeles Lakers: Bryant 33 (12/17, 1/2), Fisher 19, Bynum 15. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Walton 6.

Utah: Williams 26 (7/13, 3/5), Boozer 23, Brewer 15. Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Boozer 6.

Gazzetta.it

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Allen fa volare Boston

Anche Bargnani s'inchina

Prima sconfitta per i Raptors e serata di scarsa vena al tiro per l'italiano, che chiude con 9 punti. I Celtics, trascinati anche da un solidissimo Garnett, la spuntano al supplementare pur trovandosi di fronte un grande Ford

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Kevin Garnett e Paul Pierce hanno assistito alla grande serata di Allen. Reuters

TORONTO, 4 novembre 2007 - Alla terza partita di campionato arriva il primo stop per Toronto che soccombe ai Boston Celtics per 95-98 dopo un supplementare, al termine di una sfida appassionante decisa dalla freddezza di Ray Allen, che suggella una prova maestosa con la tripla dall’angolo che consegna a Boston la vittoria.

BARGNANI IN DIFFICOLTA' - Toronto parte troppo contratta e il solo TJ Ford riesce a trovare la via del canesto affidandosi peraltro a soluzioni personali. La difesa viene punita dalla mano educata di Ray Allen che segna 13 punti nel primo quarto. Per Bargnani la gara è subito in salita: in attacco è in giornata storta e sbaglia i suoi primi sei tiri, nell’altra metà campo deve tenere a bada Kevin Garnett fino all’ingresso in campo di Nesterovic. Dopo i primi dodici minuti, i Celtics sono avanti 14-23 e a preoccupare maggiormente in casa Raptors è la difficoltà a trovare un minimo ritmo offensivo. All’improvviso, con due provvidenziali triple di Carlos Delfino, nel secondo quarto Toronto si sblocca portandosi a -1 (22-23).

BOSH IMBRIGLIATO - Ma l’illusione dura poco. I Celtics non si scompongono e accumulano un vantaggio di 10 lunghezze. Rientra Bargnani negli ultimi sei minuti del primo tempo, ma il suo tabellino non si blocca e lo stesso vale per Chris Bosh, imbrigliato dalla perfetta marcatura di Garnett. All’intervallo, le due principali bocche da fuoco di Toronto non hanno ancora segnato dal campo con 0/12 complessivo. E non è che Boston abbia trovato la ricetta magica per neutralizzare il Mago, semplicemente Bargnani sbaglia tiri che normalmente infila nella retina. L’azzurro si salva solo per gli 8 rimbalzi catturati nel primo tempo. I primi 2 punti per Bosh arrivano dalla lunetta a 40” dall’intervallo che vede Boston condurre 31-38. Le percentuali sono pessime per Toronto (27% con 12/44 al tiro), ma anche Boston non impressiona con il 39%.

PARI AL 48' - Alla ripresa del gioco, Bargnani decide che è arrivato il suo momento: segna in palleggio arresto e tiro, fa 2/2 dalla lunetta e infila una tripla malgrado il fallo subito. Ma il risultato non cambia perché Boston mantiene un buon margine grazie alle triple di Eddy House e Allen, mentre la scelta di Sam Mitchell di puntare sugli individualismi di Ford non paga. All’inizio dell’ultimo quarto, il primo canestro dal campo di Bosh che finalmente va via a KG è salutato con un’ovazione. Intanto Ray Allen continua a colpire con grande precisione. Toronto è ancora viva e con due triple di Calderon e Dixon accende il pubblico dell’Air Canada Centre, riaprendo l’incontro (66-70) con Garnett in panchina con 5 falli. Al ritorno in campo di KG a 4’53” dal termine, Toronto non molla e pareggia (72-72) con 5 punti consecutivi di Kapono. Gli ultimi tre minuti sono palpitanti: Posey colpisce due volte dall’arco, Bosh risponde con 4 punti. La partita sembra decidersi nei 31” finali: un canestro in penetrazione di TJ Ford rimette tutto in discussione con un nuovo pareggio (78-78). Dopo il time out, Boston affida il pallone a Paul Pierce che sbaglia il tiro decisivo e manda le squadre all’overtime.

ALLEN GLACIALE - Si rivede in campo Andrea Bargnani che a gioco fermo si becca con Perkins e per entrambi c’è un fallo tecnico. Alla fine, dopo cinque minuti combattutissimi con Garnett da una parte e l’asse Ford-Bosh dall’altra a sostenere l’attacco, una tripla alla scadere di Ray Allen dall’angolo evita il secondo overtime dopo il clamoroso pareggio dell’encomiabile Ford a 4” dalla sirena. I Raptors comunque escono a testa alta e dimostrano di poter giocare alla pari contro i Boston Celtics del mostro a tre teste Pierce-Allen-Garnett.

Toronto: Bargnani 9 punti (1/9 da due, 1/4 da tre, 4/5 t.l.), 8 rimbalzi, 3 falli, 2 assist, 1 p.p., 1 stoppata in 34’17”. Punti: Ford 32, Bosh 19, Kapono 10. Rimbalzi: Bosh 10. Assist: Ford 5.

Boston, punti: Allen 33, Garnett 23, House 10. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Pierce e Garnett 6.

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Terry strappa il derby texano

Houston battuta 107-98, non senza fatica da Nowitzki e soci che stentano per tre quarti di gara, poi nell’ultimo periodo Terry, partito dalla panchina, inserisce la quarta e agguanta il successo

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Dirk Nowitzki, stella di Dallas, per una volta oscurata da Terry. Ap

NEW YORK, 6 novembre 2007 - Avery Johnson in questo inizio di stagione sembra voler puntare sul portoricano Jose Barea (anche per via dell’infortunio di Devin Harris il quale però potrebbe tornare presto a disposizione del tecnico texano), promosso un po’ a sorpresa playmaker titolare. Ma nel derby texano contro i Rockets a fare la differenza ci pensa il veterano Jason Terry, il quale anche partendo dalla panchina riesce ad essere decisivo. Dallas fa fatica contro Tracy McGrady e compagni per tre quarti di gara, poi nell’ultimo periodo Terry inserisce la quarta e i Mavericks scappano via. Alla fine la squadra di coach Johnson vince 107-98 e prende il largo grazie al parziale di 14-4 all’inizio dell’ultimo quarto. T-Mac non delude ma dopo tre quarti eccellenti (28 dei suoi 35 punti arrivano prima del quarto periodo) nell’ultima frazione si nasconde un po’ e Houston paga dazio. “Jason oramai non mi sorprende più – confessa il tecnico dei Mavericks Avery Johnson – siamo fortunati a poter contare su un giocatore come lui. Nel quintetto titolare o dalla panchina non fa differenza, alla fine lui produce sempre”. Dirk Nowitzki non tira benissimo dal campo (7/20 per l’Mvp) ma nell’ultimo quarto si fa apprezzare per alcuni ottimi movimenti in attacco e alla fine chiude con 19 punti. Deve ancora prendere le misure con il basket Nba, invece, l’argentino Luis Scola. L’ex stella del Tau, infatti, nonostante i suoi grandi mezzi tecnici sembra spesso spaesato e non riesce a trovare ritmo in attacco. Nulla di trascendentale, naturalmente, la transizione alla pallacanestro Nba, infatti, non e’ facile per nessuno.

Dallas: Terry 31 (9/12, 2/5), Howard 21, Nowitzki 19, Stackhouse 16. Rimbalzi: Diop 13. Assist: Nowitzki, Stackhouse, Terry 5.

Houston: McGrady 35 (11/26, 1/5), Yao Ming 21. Rimbalzi: Yao Ming 11. Assist: McGrady 8.

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Frank Lowell Williams alla Legea Scafati

Scafati Basket comunica l’ingaggio dell’atleta statunitense Frank Lowell Williams, che sarà presentato alla stampa ed alla città, questo pomeriggio, alle ore 16:30, presso la Sala Stampa del PalaMangano, prima di effettuare il primo allenamento in gialloblù, in vista dell’esordio nella gara interna di domenica prossima contro la Solsonica Rieti.

Nato il 25 febbraio 1980 a Peoria (Illinois), play di 191cm, Williams ha preso parte a tre campionati Ncaa con Illinois tra il 1999 ed il 2002. Nel 1999/2000 ha tenuto una media di 11.3 punti, 3.4 rimbalzi, 4.2 assist e 2.0 palle recuperate. Nel 2000/2001, una media di 14.7 punti, 3.8 rimbalzi e 4.4 assist. Nel 2001/2002, in 32 gare, ha tenuto una media di 15.4 punti, 4.5 rimbalzi e 4.2 assist.

Nel 2002, nel Draft Nba, è stato prima scelta (n°25) dei Denver Nuggets per poi essere trasferito ai New York Knicks (21 gare con una media di 1.3 punti e 1.6 assist).

Nel 2003 ha preso parte alla Reebok Summer Pro League con i New York Knicks.

Nel 2003/04, con i New York Knicks, ha giocato 56 gare di regular season (3.9 punti e 2.2 assist di media) e 4 di play-off (4.8 punti e 1.3 assist di media).

Nel luglio 2004, prende parte, sempre con i Knicks, alla Southern California Summer Pro League in Long Beach. Nel 2004/05 passa ai Chicago Bulls, dove, per una serie di infortuni, riesce a giocare solo 9 gare.

Nel 2005 gioca la pre-season con i Los Angeles Clippers. Nel luglio 2006 prende parte alla Toshiba Vegas Summer League con i Detroit Pistons. Nell’ultima stagione ha giocato in D-League con i Sioux Falls Skyforce (44 gare con una media di 15.8 punti, 3.9 rimbalzi, 4.7 assist e con il 37.3% nel tiro da 3 e l’84.2% dalla lunetta).

Frank Lowell Williams: “Sono pronto per questa nuova avventura, la prima in Europa, con l’impegno e la speranza di poter fare molto bene per restarci. Da oggi sarò già a lavoro con la squadra e desidero inserirmi subito, e nel miglior modo possibile, in un gruppo che sta insieme da due mesi. Conosco il campionato italiano anche in virtù del fatto che, ora, due atleti italiani giocano in Nba: è un torneo difficile che è partito con tante sorprese ed incertezze e fanno sì che la classifica sia molto corta: se vinci due gare di fila, sei davanti a tutti; se ne perdi altrettante, sei in zona retrocessione. Ora, però, è arrivato il momento di vincerne almeno due di fila, risultato che è mancato in quest’inizio di stagione. La prima è fatta; ora sotto con la prossima”.

General Manager, Michele Martinelli: “Abbiamo preso un atleta che ci potrà dare una mano in un ruolo dove, probabilmente, ci mancava qualcosa. Lavoreremo tanto per permettergli di inserirsi velocemente nel nostro gruppo cosicché tutta la squadra possa migliorare e guardare al futuro con maggiore fiducia”.

Legabasket.it

Scafati basket

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Snaidero, la doppia impresa

Le assenze di Antonutti, Zacchetti e Green sono state colmate dall’impegno e dai giovani

Dal naufragio di Capo d'Orlando al blitz di Rieti: come si cambia, nel giro di una sola settimana. La Snaidero che non ti aspetti, la Snaidero che non si piange addosso e che cammina con la massima naturalezza dentro le avversità, ritorna dalla visita a casa Solsonica con due punti sinceramente imprevisti ma, proprio perchè ottenuti in situazione di grave emergenza, particolarmente carichi di significato. Spolpata di tre pedine (Antonutti, Zacchetti e Green) e conseguentemente penalizzata, tanto sul piano tecnico quanto a livello di rotazioni, la formazione friulana non ha ceduto una sola piastrella, succhiando sostanza dai giovani Truccolo, Bosio e Maganza - finalmente non solo entità da allenamento - e centrando la sua quinta vittoria stagionale, seconda "on the road" (in quattro trasferte complessive) dopo quella rompighiaccio di Varese.

«Siamo contentissimi - recita il gm arancione Mario Ghiacci - abbiamo disputato una grande partita e vinto con merito. Non era facile, contro un'avversaria lanciata dal sucesso di Roma e su un campo particolarrmente caldo».

- Bene gli "anziani", con a ruota i giovani.

«Questo significa che gli apprezzamenti espressi da Pancotto nei confronti dei nostri ragazzi, al termine del ritiro di Tarvisio, non erano casuali. I tre chiamati in causa hanno raggranellato un totale di diciassette minuti, rimanendo in campo con autorità: significa che la stoffa c'è».

- Adesso servirebbe una conferma nel derby con Treviso.

«E' un'altra gara importante: davanti al nostro pubblico dovremo dare il massimo per mettere da parte un altro successo pesante. Peccato, però, non arrivarci al massimo delle nostre possibilità: non sappiamo, infatti, quando potremo recuperare Antonutti e Zacchetti, mentre Green rientrerà probabilmente soltanto giovedi».

Un successo ottenuto, dunque, con difesa e cuore, anche a dispetto dei numeri che, se bel basket vogliono certamente dire qualcosa, talvolta non rappresentano la fotografia perfetta della gara: basti pensare al clamoroso gap snaiderino ai rimbalzi (44 a 20 per Rieti) e alla differente alimentazione del monte liberi (17 a 9 per la Solsonica).

E se si pensa che Udine ha concluso 35 volte (con 15 bersagli) da tre contro 19 da due, si capisce che, al "PalaSojourner", è andato in onda un evento con tutti i crismi dell'eccezionalità: una partita probabilmente irripetibile ma, proprio per questo, destinata a lasciare il segno e, magari, ad indirizzare un'intera stagione.

SITUAZIONE.Strapazzata Biella, Siena continua a fare corsa a sè, mentre la Snaidero ritorna nel gruppone delle seconde: le fanno compagnia, con Roma e Pesaro, altre provinciali quali Teramo, Montegranaro e la stessa Angelico.

Legabasket.it, sezione Snaidero

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SOLSONICA - SNAIDERO 71-74

SOLSONICA Carter 8, Hurd 7, Finley 7, Sow 24, Gigena 4, Kotti 10, Bonora, Prato 2, Mian 7, Helliwell 2; non entrati: Cavoli e Rizzo. Coach Lardo.

SNAIDERO Penberthy 25, Di Giuliomaria 3, Allen 13, Vetoulas 6, Schultze 14, Truccolo 2, Maganza, Bosio, Sales 11; non entrati: Stroppolo, Forlingieri e Zecchin. Coach Pancotto.

NOTE Quarti: 20-25, 36-42, 51-54. Tiri liberi: Solsonica 8/17, Snaidero 7/9.

Un’incredibile gestione di coach Pancotto e la Snaidero viola il palaSojourner di Rieti. Udine passa in casa della Solsonica e coglie la seconda vittoria esterna stagionale pur senza Zacchetti, Green e Antonutti. “Grandi tutti” ha detto a fine match il gm Mario Ghiacci.

Snaiderobasketball.com

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Eurolega: tracollo Roma

Nella terza giornata di Eurolega la Lottomatica perde sul campo del Fenerbahce di Tanjevic 85-66. Partita sotto tono che forse pagano la stanchezza dopo le trasferte di Madrid e Treviso. Domani le altre partite

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Mirsad Turkcan contrastato da Erazem Lorbek. Ansa

ISTANBUL (Turchia), 6 novembre 2007 - Forse la stanchezza può spiegare la débacle della Lottomatica Roma in quel di Istanbul, dove la formazione capitolina si è inchinata senza appello al Fenerbahce di Boscia Tanjevic (85-66). Per i romani si trattava della terza gara in trasferta nello spazio di cinque giorni (dopo Madrid e Treviso), e se i segnali delle prime due di queste erano stati incoraggianti, stavolta a parte un discreto Lorbek non c'è nulla da salvare.

LORBEK ILLUDE - La gara inizia subito male: la Lottomatica appare decisamente sotto tono, fa moltissima fatica a difendere vicino a canestro contro la buona tecnica di Erden e i chili di Savas, e quindi va sotto rapidamente, venendo addirittura doppiata alla fine del primo quarto (20-10). Il secondo quarto è la parte migliore della partita dei giocatori allenati da Jasmin Repesa: Allan Ray lo comincia con una tripla e un gioco da tre punti con la mano sinistra, due buone iniziative di Ukic e un antisportivo sanzionato per un fallo su Stefansson permettono agli ospiti di avvicinarsi fino al -7 (33-26) e Lorbek su uno splendido servizio si mangia un layup facilissimo per il possibile -5. Ancora Semih Erden rimette in pista i suoi, con tre punti in due possessi per il nuovo +10 (2'12 all'intervallo, 38-28), ma Roma prova a restare agganciata e Lorbek firma un illusorio -6 prima del 42-34 segnato sulla sirena da Solomon.

TRACOLLO - Sembra un copione già visto nelle prime due trasferte europee: partenza falsa, rimonta nel secondo quarto e poi gara punto a punto. Sembra, ma non è. La Lottomatica, di fatto, non rientra dagli spogliatoi e subisce un 12-2 in apertura di terzo quarto (54-36, con 8 punti di Kutluay in 3'). Fucka e compagni stavolta non reagiscono, né tecnicamente né emotivamente, ma probabilmente è anche un fatto di gambe pesanti. Solomon e Kutluay continuano a martellare la retina ospite (68-47 a 8'33 dal termine), poi con due triple consecutive Damir Mrsic fa toccare il massimo vantaggio alla truppa di Tanjevic (85-61 a 1'18 dalla fine). La stagione europea dei romani, adesso, deve iniziare sul serio in casa contro il Bamberg, per risalire dopo il terribile ciclo iniziale tutto fuori casa (tutte sconfitte).

Gazzetta.it

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Bargnani e Belinelli

Serata da dimenticare

Il romano dei Raptors segna 5 punti ai Bucks che però travolgono una Toronto spenta. Il bolognese non gioca invece nemmeno un minuto contro Cleveland che vince in casa di Golden State

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Andrea Bargnani cerca di fermare Maurice Williams. Ansa

NEW YORK (Usa), 7 novembre 2007 - Bruttissima prestazione dei Raptors a Milwaukee mentre i Warriors si fanno superare dai Cavaliers.

Milwaukee-Toronto 112-85

Serata da dimenticare per i Raptors di Andrea Bargnani. A Milwaukee, infatti, va tutto storto. I Bucks sembrano i Suns di Mike D’Antoni, non sbagliano praticamente nulla in attacco e alla fine vincono 112-85. La squadra di casa mette subito le cose in chiaro scappando via dopo pochi minuti con un parziale di 14-0. I Bucks chiudono un primo quarto da incorniciare tirando con un incredibile 76% dal campo. Una volta avanti Milwaukee controlla senza problemi la timidissima reazione dei Raptors. Andrea Bargnani, come il resto della squadra d’altronde, non è in grandissima serata (cinque punti, tre rimbalzi, un recupero e quattro falli a carico), viene limitato dai falli e rimane in campo solamente 13’. Per la verità coach Mitchell tiene i titolari sul parquet per pochi minuti.

Una volta sotto il tecnico di Toronto tenta, infatti, di ritornare in partita affidandosi alle riserve ma non serve a nulla. Milwaukee, infatti, concede pochissimo e in attacco, grazie soprattutto alle prodezze di un perfetto Desmond Mason (10/10 dal campo), continua a tirare con percentuali da cinema (alla fine i padroni di casa chiuderanno con il 60% dal campo). Soffre soprattutto un irriconoscibile Chris Bosh (0/4 dal campo e un solo punto a referto in 16’ di gioco). “Purtroppo questa squadra ha dimostrato di essere in grado di battere chiunque ma anche di poter perdere di 30 punti – commenta il tecnico dei Raptors Sam Mitchell – se giochiamo senza la giusta concentrazione i risultati non possono che essere questi. Speriamo si sia trattato solo di una serata storta”.

Milwaukee: Mason 21 (10/10), Redd 17. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Redd, Williams 6.

Toronto: Dixon 20 (4/11, 2/4), Humphries 16. Rimbalzi: Humphries 9. Assist: Calderon 8.

Golden State-Cleveland 104-108

Continuano i problemi per i Warriors. Don Nelson, infatti, deve rimandare l’appuntamento con il primo successo della stagione. Contro i Cavaliers di LeBrons James il tecnico di Golden State decide di non regalare nemmeno un minuto al suo rookie Marco Belinelli. Decisione discutibile perché se è vero che Baron Davis e Monta Ellis fanno la loro parte, Kelenna Azubuike incappa in una brutta serata al tiro (2/10 per soli sei punti) e forse Nelson qualcuno dei suoi 29 minuti poteva offrirli all’azzurro. Cleveland comunque dimostra grande carattere e piazza lo sprint decisivo nella seconda parte dell’ultimo quarto. A fare la differenza ci pensa come al solito LeBron James ma il canestro più importante della gara lo firma a 2’30’’ dalla sirena Damon Jones.

Golden State: Davis 29 (10/22, 1/6), Ellis 22, Harrington 19. Rimbalzi: Biedrins 11, Harrington 10. Assist: Davis 10.

Cleveland: James 24 (7/14, 1/2), Ilgauskas, Gibson 22. Rimbalzi: James 14, Ilgauskas 13. Assist: James 9.

Gazzetta.it

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