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Nba e dintorni...


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Duncan e gli Spurs rilanciano

I campioni uscenti, favoriti nella corsa al titolo, hanno esteso il contratto della loro stella dal 2010 al 2012 per 40 milioni di dollari. Phoenix e Dallas guidano la pattuglia delle rivali più accreditate. Grandi speranze per Bargnani e Belinelli

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NEW YORK, 29 ottobre 2007 - Tutti a inseguire gli Spurs. Ricomincia la stagione Nba con una certezza. San Antonio, che si presenta ai nastri di partenza in pratica con lo stesso gruppo che ha conquistato l’anello nel giugno scorso, rimane la grande favorita. I campioni in carica non hanno perso nessuno dei protagonisti dello scorso campionato, puntellando il roster con due giocatori interessanti come il rookie francese ex Pau Orthez Ian Mahinmi e l’ex Blazers Ime Udoka. Nelle ultime ore poi è arrivata la notizia dell’estensione del contratto di Tim Duncan. Tutto come da programma. Il leader di San Antonio, infatti, ha allungato di altri due anni il contratto che sarebbe scaduto nel 2010, garantendosi altri 40 milioni di dollari. Duncan peraltro ha fatto un piacere agli Spurs. Avrebbe, infatti, potuto richiedere, per le regole Nba, fino a un massimo di 51 milioni di dollari, ma il giocatore ha scelto di far risparmiare la sua squadra che così avrà più flessibilità nel salary cap.

CANDIDATI - Gli Spurs nella serata di lunedì hanno ceduto lo sloveno, ex Olimpia Milano, Beno Udrih ai Minnesota Timberwolves per una futura seconda scelta, movimento di mercato dettato soprattutto dalle esigenze di salary cap. Lo sloveno poi è stato immediatamente tagliato dai T-Wolves, che si sono liberati anche di Juwan Howard, e potrebbe finire alla Dinamo Mosca. Se San Antonio è la grande favorita, Phoenix, con l’arrivo di Grant Hill, non è troppo lontana, almeno sulla carta, dai campioni in carica. I Suns non hanno ancora dimenticato le vicende della sfida playoff con San Antonio (l’arbitraggio discutibile di Tim Donaghy, poi nella bufera per la vicenda scommesse, e soprattutto le squalifiche di Stoudemire e Diaw dopo la vittoria in gara-4) e puntano decisamente al titolo. Così come i Mavericks, che dopo una straordinaria regular season sono finiti nelle trappole di Don Nelson e dei suoi Warriors nel primo turno della postseason. Anche Houston e Denver vogliono dire la loro nella Western Conference.

EAST AND ITALY - A Est tutti gli occhi sono puntati suoi rinnovati Celtics. Kevin Garnett, Ray Allen e Paul Pierce devono guardarsi da Chicago, Detroit, Cleveland, che però non ha operato benissimo sul mercato, e da Miami, a patto che Dwyane Wade risolva presto i suoi problemi fisici. I due italiani della Nba, Andrea Bargnani e Marco Belinelli, invece, dovranno riuscire a dimenticare un europeo deludente. Il basket della Nba però è un’altra cosa, lo sanno bene sia Toronto sia Golden State. Bargnani è atteso al salto di qualità dopo una brillante stagione da rookie, per l’ex bolognese, invece, Don Nelson sembra avere grandi progetti. Il parquet adesso risponderà a tutti i quesiti.

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Treviso taglia Johnson. Hodge va a Scafati

La Benetton, penultima a 4 punti dopo 7 partite, libera il deludente americano e ingaggia l'ala De La Fuente. Atripaldi: "Questa decisione è una sconfitta". Varese cede l'ala alla Legea

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MILANO, 31 ottobre 2007 - Quattro punti in sette giornate, penultimo posto in classifica: per Treviso un inizio di stagione da incubo, per nulla mitigato dalla presenza, nella parte bassa della classifica, di altre big come Milano e Fortitudo Bologna. E allora la Benetton corre ai ripari tagliando l'uomo più discusso, DerMarr Johnson e ingaggiando con un contratto fino a fine stagione Rodrigo De La Fuente, ala ex Barcellona, che aveva svolto il precampionato con i biancoverdi. In sei partite giocate, Johnson ha fatto segnare una media di 8,7 punti, 40% nel tiro da due, 25% da tre, 55,6 dalla lunetta, 2,8 rimbalzi, 1,18 assist. Cifre che traducono l'impatto e l'atteggiamento negativo di un giocatore che era stato valutato forse il più forte nuovo arrivo giunto nel campionato italiano l'estate scorsa.

UNA SCONFITTA - "Questa non è una buona notizia - commenta il manager biancoverde Marco Atripaldi - anche perchè personalmente non mi è mai capitato di dover tagliare un giocatore dopo appena 7 giornate di campionato. Posso dire che è una sconfitta per tutti, perchè DerMarr, ferme restando le sue qualità, non è riuscito ad inserirsi nel nostro sistema e questa è anche una responsabilità nostra. Johnson è un giocatore di talento, scelto per le sue doti sia in fase offensiva sia per la sua nomea di buon difensore: purtroppo le sue caratteristiche, tecniche ma anche fisiche ed umane, non lo hanno aiutato ad integrarsi in breve tempo in una situazione comunque non semplice. Lui ha dato il massimo, sia negli allenamenti che nelle partite".

HODGE - Non si è mossa solo Treviso sul mercato. Scafati ha rilevato da Varese il contratto della guardia-ala Julius Hodge. Nel campionato in corso, lo statunitense ha giocato 25,3 minuti a partita, totalizzando una media di 11,9 punti, 4,7 rimbalzi e 1,7 assist.

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Siena sfiora il colpo a Mosca

Milano cade a Istanbul

Nella seconda giornata di Eurolega il Montepaschi gioca alla pari con i vice campioni d'Europa, rimontando anche da -12, e si vede superare solo in volata (74-70). L'Armani battuta dall'Efes Pilsen 80-70

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Vlado Ilievski alla conclusione in sottomano. Ap

MILANO, 31 ottobre 2007 - Seconda giornata di Eurolega e due sconfitte per le italiane, Siena e Milano.

Cska Mosca (Rus)-Montepaschi Siena 74-70

di Marco Naldini

Il Montepaschi vende carissima la pelle nella tana del Cska, ma alla fine è costretto al primo stop stagionale. Conduce, soffre e recupera sino all’ultimo pallone a 9 secondi dal termine, con il possesso sul 72-70 (dopo i liberi di Smodis), sprecato con un banale errore sul palleggio di Mc Intyre, che fa finire oltre la linea il pallone. Così i russi si impongono 74-70.

Ad aprire il sipario ci pensa Ksystof Lavrinovic. Il lituano compie il percorso netto di 3/3 dall’arco, ed i suoi 10 punti, nei primi 6’ dell’incontro, rappresentano quasi il 75% del fatturato di Siena, sul 11-16. Lavrinovic segna e ricava anche i 2 falli da Savrasenko, costretto al cambio con David Andersen. Il Cska si mette sui pedali con l’ingresso di Papaloukas. Il greco accorcia (15-16), prima del sorpasso di Siskauskas dai trepunti (18-16), ma soprattutto mette scompiglio nella difesa senese, seminando in due occasioni Sato. Il parziale di 16-4 fa salire Mosca sul 27-20 al 14’41’’, Siena reagisce con Stonerook (27-25), ma sembra affondare nel mini-break di 9-0, che per i russi significa 36-25 al 18’05’’. Si vede allora Kaukenas, dopo l’inizio disastroso con lo 0/4 da due. Piazza il primo trepunti, da molto lontano e sullo scadere dei 24 secondi del possesso, e permette all’Mps di risalire la china (36-33 alla pausa), grazie anche al gioco da tre punti (canestro e fallo di Holden) a firma di Lavrinovic.

L’andatura però è ancora di marca moscovita, con Andersen (44-35) e Siskauskas (52-40) che segnano e concretizzano i tanti liberi, mentre Papaloukas e Zisis confezionano un delizioso gioco a due per il massimo vantaggio sul 58-46 al 27’43’’. Il Cska è ancora sul 63-52 ad inizio dell’ultimo quarto, quando parte la rimonta di Siena. Stonerook è un totem in difesa, recupera e vendemmia rimbalzi, in attacco firma il trepunti del 65-63 al 34’16’’, alternandosi a Kaukenas, che mette assieme la cinquina del sorpasso (67-70 al 38’05’’). Ci mette due toppe pesanti Smodis (71-70, con il semigancio), Mc Intyre spreca in attacco e Stonerook il trepunti a –10 secondi. Mc commette subito fallo ancora sull’ex-Virtus e Fortitudo, prima di perdere l’ultima maniglia.

Efes Pilsen Istanbul (Tur)-ArmaniJeans Milano 80-70

dal nostro inviato Luca Chiabotti

Milano regge un quarto a Istanbul contro l’Efes Pilsen di David Blatt, ex trevigiano e fresco campione d’Europa con la Russia, che vince 80-70 senza mai soffrire. Resiste quanto una squadra con tanti problemi irrisolti può tenere in Europa, dove non si raccontano bugie, soprattutto in area. L’Efes decide tutto nel 2° quarto con un parziale di 16-0, l’Armani non è scandalosa, recupera nel finale, ma non ce la fa. I migliori realizzatori sono Bulleri 18 (tutti nei primi 23’) e Gaines (13) mentre Nicholas sdottora per l’Efes (16).

Milano parte con la testa giusta e con un 7-0, ma Gonlum è troppo dinamico per i lunghi Armani e l’Efes con un 8-0 è già davanti. Bulleri segna 7 dei primi 9 punti milanesi ma non dà una palla a Gaines che si estranea dalla lotta: un timeout di Caja consegna qualche pallone in più all’americano, ma sotto canestro è un dominio assoluto dell’Efes che, quando sbaglia, ha sempre un rimbalzo offensivo per rifarsi. L’ultimo vantaggio dell’Armani è sul 15-18, poi inizia a grandinare: l’aggressività dei lunghi turchi non cala, ma con Erdogan l’Efes comincia a colpire anche da fuori mentre entra in ritmo anche Nicholas che Vukcevic non riesce a tenere. Arriva un 16-0 (31-18), Watson fa la prima, e una delle poche, cosa buone della partita al 15’ segnando i primi punti Armani del 2° quarto. Ma Milano è fragile, quando sbaglia non rientra bene in difesa e il parzialone turco si allunga all’intervallo fino al 35-10 del 22° (50-30).

La partita è finita, anche se l’atteggiamento di Milano non è cattivo fino alla fine (soprattutto Bulleri e Gaines anche se va un po’ su e giù di umore, ma a metà del 2° quarto segna 8 punti in fila) ci sono momenti di assoluta impotenza, specie sotto canestro. Sul 71-52, Gadson segna canestri che sembrano ormai inutili ma che producono un 10-0 Armani. Ma al momento di tentare l’aggancio che sembrava impossibile, un passi di Sesay, una persa di Gaines e una stoppata subita da Watson ricacciano Milano dove è stata per tutta la partita. Domani si cambia pagina: Gallinari riprenderà ad allenarsi con la squadra, l’operazione nuovo play dovrebbere prendere la strada che porta a Melvin Booker e anche Toure se ne andrà anche se, sotto canestro, preoccupa di più Watson. Intanto l’Eurolega resta una cosa troppo grande per l’Armani di oggi.

gazzetta.it

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Belinelli bene, ma non basta

Golden State, senza Jackson e in campo con un quintetto bassissimo, perde in casa con Utah (117-96). Il bolognese debutta con 12' di gioco, segna due triple e mette a referto 6 punti

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andris Biedrins (Warriors 15) e Andrei Kirilenko (sin, Utah) lottano per il pallone. Ansa

NEW YORK, 31 ottobre 2007 - Non è l’inizio di stagione che si aspettavano i tifosi di Golden State. I Warriors, infatti, naufragano contro i Jazz i quali dopo averli eliminati dalla scorsa postseason mettono subito le cose in chiaro andando a vincere in scioltezza in California 117-96. Non particolarmente memorabile l’esordio Nba per l’azzurro Marco Belinelli che realizza due triple, a risultato però oramai acquisito, e mette a referto sei punti in 12’ di gioco. Coach Nelson non può disporre dello squalificato Stephen Jackson e contro la temibilissima frontline di Utah si affida a un quintetto bassissimo (Ellis, Davis, Azubuike, Pietrus e Biedrins) nel quale il francese Pietrus gioca addirittura da quattro.

LA PARTITA - I padroni di casa naturalmente soffrono al rimbalzo (alla fine saranno 56-37 a favore dei Jazz), ma nel primo quarto, grazie soprattutto alle invenzioni di Baron Davis, riescono a giocare la loro pallacanestro veloce e mettono in difficoltà Utah chiudendo la frazione avanti 30-28. All’inizio del secondo periodo Nelson manda in campo Belinelli il quale tenta subito, senza successo, una tripla. I Jazz spingono sull’acceleratore e piazzano un parziale di 10-0 che fa traballare i padroni di casa. L’ex bolognese non ha colpe particolari, ma finisce per pagare per tutti e dopo soli 3' torna in panchina. I Warriors comunque non riescono a fermare l’emorragia. Williams brilla in regia, Boozer sotto canestro crea costanti problemi ai lunghi (si fa per dire) di Golden State. Il solo Biedrins in difesa prova a far valere i suoi centimetri, ma non può bastare contro Boozer, Okur e un ottimo Millsap. Pietrus comunque riesce a tenere a galla Golden State che va al riposo sotto 62-51. Nella ripresa ci si aspetta la reazione di Davis e compagni, ma i Jazz concedono pochissimo e anzi a metà del terzo quarto scappano via. La gara oramai è compromessa e a 9’17’’ dalla sirena, con Utah avanti di 19 punti, Nelson rimette in campo Marco Belinelli. L’azzurro si prende subito le sue responsabilità e prova a scuotere i compagni realizzando due triple consecutive. Ma non cambia molto perché Utah tiene i padroni di casa a distanza di sicurezza e va a vincere in scioltezza. L’ex stella della Fortitudo chiude la sua prima gara Nba con sei punti (0/1, da due, 2/3 da tre) in 12’ di gioco. Nulla di trascendentale, ma non è che l’inizio, le soddisfazioni per Marco arriveranno.

Golden State: Davis 25 (7/11, 0/4), Pietrus, Ellis 17. Rimbalzi: Biedrins 9. Assist: Davis 10.

Utah: Boozer 32 (12/21), Williams 24, Brewer 18, Millsap 16. Rimbalzi: Boozer 15, Millsap 10. Assist: Williams, Kirilenko 8.

gazzetta.it

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Bryant dilaga, Lakers k.o

Spurs, buona la prima

La stella di Los Angeles, fischiata dal pubblico, segna a raffica, ma vince Houston. I campioni in carica di San Antonio soffrono un po' per avere ragione dei Blazers

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Kobe Bryant in entrata contro Yao Ming. Reuters

NEW YORK (Usa), 31 ottobre 2007 - Buona la prima per i campioni in carica che superano i Blazers. I Lakers, invece, nonostante i 45 punti di Kobe Bryant, si devono arrendere davanti ai Rockets.

San Antonio Spurs-Portland Trail Blazers 106-97

A San Antonio è ricominciata la stagione. Gli Spurs ricevono gli anelli di campioni Nba prima della sfida con i Blazers. Poi, pur senza fare cose straordinarie, mettono a referto il primo successo del neonato campionato. Senza l’infortunato Greg Oden Portland quest’anno sarà costretta a rivedere i propri obiettivi. In Texas comunque la giovane compagine di coach McMillan fa bella figura e rimane in partita fino alla fine. Tim Duncan si fa sentire sotto canestro ma i Blazers, nonostante la cattiva serata al tiro dell’ex rookie dell’anno Brandon Roy (2/10 per soli 7 punti), riescono a tenere il passo dei campioni in carica affidandosi in attacco a un ottimo LaMarcus Aldridge (27 punti). Gli ospiti arrivano addirittura al -3 a due minuti dalla sirena, poi però due canestri consecutivi di Tony Parker rimettono le cose a posto e permettono agli Spurs di conquistare il successo. “Abbiamo giocato contro una squadra molto solida che può contare su giovani davvero interessanti – fa i complimenti ai Blazers il francese Parker – non abbiamo tirato molto bene dal perimetro e abbiamo dovuto soffrire fino alla fine”.

San Antonio: Duncan 24 (10/15), Parker 19, Ginogili 16. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Ginobili 8.

Portland: Aldridge 27 (12/19), Webster 21. Rimbalzi: Przybilla 10. Assist: Roy 6.

Los Angeles Lakers-Houston Rockets 93-95

Sarà anche frustrato e poco felice ma Kobe Bryant riesce comunque a elettrizzare lo Staples Center. La stella di LA, che secondo coach Jackson "non ha ancora messo cuore e anima sul parquet", riceve i fischi del pubblico alla presentazione dei quintetti, ma non si risparmia caricandosi come al solito sulle proprie spalle l’attacco di una squadra con tante contraddizioni. Kobe alla gara d’esordio tocca subito quota 45 ma non basta. I Rockets, infatti, dopo un brutto primo quarto, guidati dalla solita coppia Tracy McGrady-Yao Ming giocano una buona pallacanestro per gran parte della gara arrivando anche al +14. I Lakers però non si arrendono e nel finale mettono a segno una clamorosa rimonta. Bryant firma 18 punti nella frazione e la squadra di Los Angeles arriva a 13’’ dalla fine al 92 pari grazie a un parziale di 13-0. Ci pensa però Shane Battier con una tripla a due secondi dalla sirena a regalare il successo alla squadra texana.

Los Angeles Lakers: Bryant 45 (12/29, 1/3), Fisher 17. Rimbalzi: Bryant, Brown 8. Assist: Walton, Bryant 4.

Houston: McGrady 30 (10/16, 0/4), Yao Ming 25. Rimbalzi: Yao Ming 12. Assist: Alston 8.

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Bargnani già in forma

Toronto stende Phila

Il Mago parte in quintetto, realizza 20 punti - il massimo per un Raptors - in 22', e nel finale chiude i conti con i 76'ers che provavano la rimonta dopo essere stati sotto anche di 22 punti. Bene Ford, pochi minuti per Garbajosa. Iguodala miglior marcatore

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Andrea Bargnani, ala di Toronto. Decisivo contro Philadelphia. Ap

TORONTO, 1 dicembre 2007 - Davanti al primo tutto esaurito dell’anno, i Raptors si aggiudicano il debutto stagionale con il punteggio di 106-97, faticando più del dovuto per battere i Sixers.

SUPER MAGO - Toronto, che ha sprecato un vantaggio di 22 punti concedendo a Philadelphia di riportarsi a -1 a 5’25” dalla fine, deve ringraziare Andrea Bargnani, autore del gioco da quattro punti che ha spezzato le gambe agli avversari in rimonta. Con Dalembert che gli frana addosso il Mago riesce comunque a centrare la tripla e dopo il tiro libero supplementare riporta i Raptors avanti di cinque (94-89) a 4’19” dalla sirena. E pensare che l’azzurro era appena rientrato in campo perché Mitchell ha giocato con un quintetto piccolo per tutto l’ultimo quarto, affidandosi prima a Bosh come unico big man per poi sostituirlo con Bargnani quando si è reso conto che CB4 aveva un evidente calo fisico. Oltre a Bargnani autore di 15 punti nel solo secondo tempo, TJ Ford è ancora ottimo in regia e bravo a trovare punti fondamentali nel difficile finale. Ma Toronto mostra segnali positivi da più fronti.

TORONTO AUTOREVOLE - Nel primo tempo, in attacco i canestri arrivano con facilità, e i Raptors segnano 58 punti con il 54% al tiro e vanno al riposo sul +8. Bargnani parte da titolare con il piede giusto segnando il primo canestro della stagione dei Raptors dopo un rimbalzo offensivo su un suo errore. Poi replica con un canestro da tre, ma il secondo fallo dopo cinque minuti lo costringe in panchina fino all’intervallo. Eppure il Mago non si scoraggia e appena rientrato nel secondo tempo segna 5 punti consecutivi per il 63-50. La pausa forzata evidentemente lo ha motivato ancor di più e ce la mette tutta per non commettere altri falli. In difesa si segnala per una stoppata su Reggie Evans e in attacco converte con due punti un altro rimbalzo dopo un libero sbagliato da Bosh, dando il massimo vantaggio a Toronto (77-55). L’ex Benetton commette anche un paio di errori con due tiri fuori equilibrio, ma l’importante è che riesce a stare in campo e a difendere senza commettere altri falli. Il terzo infatti arriva verso il finale del quarto che termina 81-67. Negli ultimi 12 minuti, i padroni di casa si fanno sorprendere da Iguodala e hanno problemi a contenere il quintetto piccolo dei Sixers anche perché Bosh si segnala in negativo con tre errori di fila in attacco. Per stasera, Mitchell può anche fare a meno del suo leader nei minuti conclusivi e per fortuna ci pensa Bargnani a togliere le castagne dal fuoco. Ottimo come sempre anche il contributo di Calderon, e molto positivo l’esordio dei nuovi Kapono e Delfino. Preoccupa invece il rendimento di Garbajosa, che ha giocato soltanto 7 minuti ed è apparso piuttosto spento. Il coach di Toronto ultimamente gli sembra preferire Kris Humphries nella rotazione, e per Garba sembra esserci all’orizzonte tanta panchina. Comunque la stagione è lunga e conoscendo Garbajosa arriverà anche il suo momento. Per ora è di Andrea Bargnani di cui tutti parlano a Toronto sia per l’highlight della partita sia per la reazione da grande giocatore alla frustrazione iniziale dovuta ai falli precoci.

TORONTO - Bargnani 20 punti (3/7 da due, 3/4 da tre e 5/5 t.l.), 5 rimbalzi, 3 falli, 1 palla persa e 2 stoppate in 22’24”. Punti: Bosh 16, Ford 14, Calderon e Parker 13, Kapono 9, Delfino 7. Rimbalzi: Delfino e Parker 6. Assist: Ford 12.

PHILADELPHIA – Punti: Iguodala 23, Korver 20, Miller 15, Green 12. Rimbalzi: Evans 15. Assist: Miller 6.

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Ginobili esalta San Antonio

LeBron stecca la prima

I campioni vincono a Memphis con 30 punti (e 7 assist) dell'asso argentino. James delude e Cleveland è travolta in casa da Dallas. Jefferson trascina New Jersey al successo ai supplementari contro Chicago

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Manu Ginobili tenta di evitare la stoppata di Milicic. Reuters

NEW YORK (Usa), 1 novembre 2007 - Cleveland delude contro Dallas, New Jersey supera Chicago mentre San Antonio va a vincere a Memphis.

Indiana-Washington 119-110 d.t.s.

Non c’e’ l’infortunato Jermaine O’Neal ma i Pacers fanno comunque bella figura al debutto stagionale e hanno la meglio sui Wizards. La tripla del solito Gilbert Arenas allo scadere dei tempi regolamentari regala a Washington il supplementare, ma nell’overtime i padroni di casa riescono ad avere la meglio.

Indiana: Dunleavy 25 (4/12, 3/5), Granger, Tinsley 20. Rimbalzi: Granger 13, Dunleavy 12. Assist: Tinsley 8.

Washington: Arenas 34 (9/17, 1/:P, Jamison 27. Butler 19. Rimbalzi: Jamison 16, Haywood 13, Butler 11. Assist: Jamison, Daniels, Arenas 3.

Orlando-Milwaukee 102-83

Inizia nel migliore dei modi la stagione per il costoso nuovo acquisto dei Magic, Rashard Lewis. L’ex Seattle, che nella offseason ha firmato un contratto del valore complessivo di 118 milioni di dollari con Orlando, domina l’interessante rookie cinese Yi Jianlian e trascina la squadra della Florida a un comodo successo.

Orlando: Lewis 26 (5/8, 4/5), Turkoglu 24, Howard 16. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 7.

Milwaukee: Redd 25 (8/14, 0/5), Simmons 18. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Bogut, Bell 4.

New Jersey-Chicago 112-103 d.t.s.

I Bulls aspettano buone notizie da Los Angeles, Kobe Bryant e’ sempre il grande obiettivo di Chicago, ma intanto si devono inchinare davanti ai Nets. New Jersey riceve una sorprendente produzione da Antoine Wright e va a vincere al supplementare.

New Jersey: Jefferson 29 (4/11, 3/4), Carter 24, Wright 21. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Kidd 13.

Chicago: Gordon 27 (5/15, 3/10), Deng 22. Rimbalzi: Deng 11. Assist: Duhon 6.

New Orleans-Sacramento 104-90

Buone notizie per gli Hornets. Peja Stojakovic, che nello scorso campionato aveva disputato solamente 13 gare, sembra pienamente recuperato e fa la differenza contro i Kings. Brilla anche Chris Paul e New Orleans supera Sacramento.

New Orleans: Paul 22 (6/11, 1/2), Stojakovic 19, West 17, Chandler 15. Rimbalzi: Chandler 13. Assist: Paul 12.

Sacramento: Martin 26 (5/13, 2/4), Salmons 22, Garcia 17. Rimbalzi: Garcia 6. Assist: Salmons 9.

Cleveland-Dallas 74-92

Dopo una offseason avara di soddisfazioni, i tifosi di Cleveland si aspettavano qualche colpo di mercato ma la dirigenza non e’ riuscita a rinforzare la squadra, il campionato si apre con una brutta sconfitta casalinga per Cleveland. LeBron James incappa in una serata da dimenticare (2/11 dal campo per soli 10 punti) e i Mavericks giocano sul velluto.

Cleveland: Ilgauskas 17 (8/14). Rimbalzi: Ilgauskas 18, Gooden 10. Assist: James, Gibson 4.

Dallas: Terry 24 (1/4, 6/:mrgreen:, Stackhouse 17, Nowitzki 15. Rimbalzi: Diop 11. Assist: Nowitzki 6.

Memphis-San Antonio 101-104

I Grizzlies lottano ad armi pari con i campioni in carica ma nel finale esce l’esperienza degli Spurs che così portano a casa il successo. Manu Ginobili realizza il canestro decisivo a 32’’ dalla sirena e sul capovolgimento di fronte costringe Rudy Gay allo sfondamento, sigillando così la vittoria di San Antonio.

Memphis: Gasol 22 (7/15, 1/1), Stoudamire 18, Gay 16. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Miller 5.

San Antonio: Ginobili 30 (1/5, 5/9), Duncan, Parker 17. Rimbalzi: Elson 11. Assist: Parker, Ginobili 7.

Denver-Seattle 120-103

Un ottimo quarto periodo basta e avanza ai Nuggets per avere ragione di Seattle. Il rookie delle meraviglie, Kevin Durant, mette a referto 18 punti al suo esordio nella Nba ma ha bisogno di 22 tiri dal campo, molto buona, invece, la prova di Allen Iverson: 25 punti, 14 assist e sette recuperi.

Denver: Anthony 32 (7/15, 3/6), Iverson 25, Kleiza 18. Rimbalzi: Camby 15. Assist: Iverson 14.

Seattle: Wilkins 21 (3/8, 4/6), West 19, Durant 18. Rimbalzi: Collison 11, Petro 10. Assist: Watson 7.

gazzetta.it

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CLASSIFICA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

New Jersey Nets 1-0 1000%

Toronto Raptors 1-0 1000%

Boston Celtic 0-0 0%

New York Knicks 0-0 0%

Philadelphia 76ers 0-1 0%

CENTRAL DIVISION

Indiana Pacers 1-0 1000%

Detroit Pistons 0-0 0%

Chicago Bulls 0-1 0%

Cleveland Cavaliers 0-1 0%

Milwaukee Bucks 0-1 0%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 1-0 1000%

Atlanta Hawks 0-0 0%

Charlotte Bobcats 0-0 0%

Miami Heat 0-0 0%

Washington Wizars 0-1 0%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Denver Nuggets 1-0 1000%

Utah Jazz 1-0 1000%

Minnesota Timberwolves 0-0 0%

Portland Trail Blazers 0-1 0%

Seattle Supersonics 0-1 0%

PACIFIC DIVISION

L.A. Clippers 0-0 0%

Phoenix Suns 0-0 0%

Golden State Warriors 0-0 0%

L.A. Lakers 0-1 0%

Sacramento Kings 0-1 0%

SOUTHWEST DIVISION

San Antonio Spurs 2-0 1000%

Dallas Mavericks 1-0 1000%

Houston Rockets 1-0 1000%

New Orleans Hornets 1-0 1000%

Memphis Grizzlies 0-1 0%

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partite di oggi...

Miami Heat - Detroit Pistons

Utah Jazz - Houston Rockets

Seattle Supersonics - Phoenix Suns

partite di domani...

Indiana Pacers - Miami Heat

Orlando Magic - Detroit Pistons

Charlotte Bobcats - Milwaukee Bucks

Atlanta Hawks - Dallas Mavericks

Phoenix Suns - Los Angeles Lakers

Los Angeles Clippers - Golden State Warriors

San Antonio Spurs - Sacramento Kings

Chicago Bulls - Philadelphia 76ers

Minnesota Timberwolves - Denver Nuggets

New Orleans Hornets - Portland Trail Blazers

Boston Celtics - Washington Wizards

New Jersey Nets - Toronto Raptors

Cleveland Cavaliers - New York Knicks

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è un giocatore ormai di esperienza (31 anni) e molto difensivo ma può far male anche in attacco... si vedrà se farà di più di johnson anche se io gli avrei dato un'altra scians...

jhonson sarebbe stato devastante in serie A se avesse gocato da nba, basta vedere come è andato a canestrocon 3 passi da 6 metri nell'unico suo canestro contro milano!!!!! però per il resto: orribile

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credo che i favoriti per il titolo quest'anno rimangono i san antonio spurs

penso anch'io... ma mi ricordo la scorsa stagione che gli spurs vinserò tra furiose polemiche la semifinale conference contro i phoenix per i fatti in partita che coinvolsero bowen e horry...

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McGrady è meraviglioso

Bene Detroit e Phoenix

Serata di grazia per la stella di Houston che segna 47 punti e trascina i Rockets alla vittoria su Utah. I Pistons (Prince 34) passano a Miami, i Suns (Stoudemire 23) soffrono ma vincono a Seattle (Durant 27)

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Tracy McGrady (a des) immarcabile contro i Jazz. Reuters

NEW YORK, 2 novembre 2007 - Detroit supera Miami, un grande Tracy McGrady trascina Houston al successo contro Utah mentre Phoenix batte Seattle.

Miami-Detroit 80-91

Non c'è Dwyane Wade così i Pistons decidono di raddoppiare costantemente Shaquille O'Neal, costringendo il centro di Miami a lavorare duramente per costruirsi qualsiasi tiro. Gli Heat comunque grazie alla buona prova del nuovo acquisto Ricky Davis riescono a tenere testa a Detroit fino all'ultimo quarto. Nella frazione finale, infatti, un ottimo Tayshaun Prince (34 punti, suo massimo in carriera) trascina i Pistons al parziale di 12-0 che mette k.o. la squadra della Florida. "Sono molto deluso dal nostro inizio di campionato – commenta il tecnico di Miami Pat Riley – a penalizzarci sono stati soprattutto i troppi turnover".

Miami: Davis 23 (8/14, 2/5). Rimbalzi: Haslem 10. Assist: Williams 9.

Detroit: Prince 34 (12/19, 1/4), Billups 19. Rimbalzi: Prince 12. Assist: Billups 11.

Utah-Houston 95-106

Dopo aver dominato i Warriors, i Jazz steccano contro i Rockets. Utah non riesce a limitare Tracy McGrady e commette troppi errori in attacco, incassando così una brutta sconfitta. Yao Ming, limitato da problemi di falli, lascia il palcoscenico a un T-Mac stellare che con la palla in mano fa quello che vuole e alla fine chiude con ben 47 punti a referto. Ai Jazz non basta un ottimo Carlos Boozer.

Utah: Boozer 30 (13/25), Williams 18, Okur 16. Rimbalzi: Boozer 16, Okur 10. Assist: Williams 13.

Houston: McGrady 47 (15/22, 2/5), James 15. Rimbalzi: Hayes 13. Assist: James 7.

Seattle-Phoenix 99-106

L'esperienza di Phoenix viene fuori nell'ultimo quarto e i Suns riescono così ad avere la meglio sui Sonics. Il rookie Kevin Durant fa male alla squadra di Mike D'Antoni che nelle battute finali del terzo quarto è sotto di nove punti. Ma Phoenix piazza un parziale di 13-0, riprende in mano le redini del match e nell'ultimo periodo controlla la gara. Le buone notizie per coach D'Antoni arrivano anche dalla produzione di Marcus Banks (12 punti in 14', con 4/5 dalla lunga distanza), reduce da una stagione decisamente deludente, e dall'ottimo secondo tempo di Amare Stoudemire.

Seattle: Durant 27 (9/17, 2/6), Wilcox 23. Rimbalzi: Wilcox 11. Assist: Watson 8.

Phoenix: Stoudemire 23 (10/19, 0/1), Nash 18. Rimbalzi: Marion, Stoudemire 11. Assist: Nash 12.

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Anthony Carter e Scafati

Insulti attraverso l'oceano

Il playmaker dei Denver Nuggets rilascia dichiarazioni al vetriolo al Denver Post sulla sua avventura italiana. La società campana risponde con gli interessi: "Beveva per scacciare i demoni su volere della moglie"

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Anthony Carter è nato il 16 giugno 1975. Tanopress

MILANO, 2 novembre 2007 - Il matrimonio tra Scafati e Anthony Carter, durato poco più di due mesi (da gennaio a marzo 2007), era stato burrascoso. Il divorzio aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a entrambe le parti, ma gli strascichi si fanno ancora sentire a distanza di oltre sei mesi. Il playmaker di Denver Nuggets (1.1 milioni di dollari d'ingaggio per la stagione appena iniziata) ha infatti lanciato accuse pesanti al club campano dalle colonne del "Denver Post" e la società ha risposto per le rime.

BOTTA - "E' stata un'esperienza terribile che non augurerei a nessuno, non ci tornerei mai". Tra i motivi citati, Carter parla di trasferte di 9 ore in bus, di dovere usare taniche per il riscaldamento della casa. "I soldi non sono niente se non stai bene. Non stavo bene e ho accettato di pagare 75.000 dollari per liberarmi senza la certezza che Denver arrivasse ai playoff e mi ingaggiasse".

RISPOSTA - Scafati, lasciando da parte ogni sorta di diplomazia, ha emesso un comunicato per sottolineare la difficoltà dei rapporti con Carter. Eccone alcuni estratti: "Il Sig. Carter, con il suo modus vivendi, non si sarebbe trovato a suo agio né in altro Club italiano, né, molto probabilmente, in nessun’altro Club europeo: basti pensare che, al suo arrivo in Italia, la sua prima preoccupazione è stata quella di chiedere se il nostro Club avesse un aereo di proprietà per andare in trasferta e se ci fossero casinò e/o night club nelle immediate vicinanze... Il Sig. Carter una volta decise di non venire al PalaMangano adducendo la scusa che non riusciva ad accendere il fornello del gas (impianto a gas fornito di bombola di propano in quanto la villa scelta in Costiera Amalfitana era sprovvista per ovvi motivi tecnico-logistici, di gas di città); una volta decise di auto-esentarsi dall’allenamento perché doveva aiutare la moglie nelle faccende di casa... Il Sig. Carter dice che l’esperienza scafatese è stata terribile e non possiamo dargli torto se pensiamo che mangiasse solo pizza tutti i giorni e che la moglie lo costringesse a bere vino rosso a pranzo e a cena per scacciare via i 'demoni' che presumeva volessero impadronirsi del marito e della sua famiglia..."

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Indiana Pacers - Miami Heat 87-85 (Granger 25, Cook 17)

Orlando Magic - Detroit Pistons 92-116 (Lewis 21, Murray 19)

Charlotte Bobcats - Milwaukee Bucks 102-99 (Felton 26, Redd 21)

Atlanta Hawks - Dallas Mavericks 101-94 (J.Johnson 28, Nowitski 28)

Phoenix Suns - Los Angeles Lakers 98-119 (Diaw 23, Radmanovic 19)

Los Angeles Clippers - Golden State Warriors 120-114 (Kaman 26, Azubuike 33 \ Bellinelli 5)

San Antonio Spurs - Sacramento Kings 96-80 (Parker\Duncan 15, Martin 22)

Chicago Bulls - Philadelphia 76ers 85-96 (Gordon 25, Miller 25)

Minnesota Timberwolves - Denver Nuggets 91-99 (McCants 23, Anthony 33)

New Orleans Hornets - Portland Trail Blazers 113-93 (Paul 19, Roy 23)

Boston Celtics - Washington Wizards 103-83 (Pierce 28, Arenas 21)

New Jersey Nets - Toronto Raptors 69-106 (Jefferson 27, Bargnani 21)

Cleveland Cavaliers - New York Knicks 110-106 (James 45, Crawford 25)

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CLASSIFICA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Toronto Raptors 2-0 1000%

Boston Celtic 1-0 1000%

New Jersey Nets 1-1 500%

Philadelphia 76ers 1-1 500%

New York Knicks 0-1 0%

CENTRAL DIVISION

Indiana Pacers 2-0 1000%

Detroit Pistons 2-0 1000%

Cleveland Cavaliers 1-1 500%

Chicago Bulls 0-2 0%

Milwaukee Bucks 0-2 0%

SOUTHEAST DIVISION

Atlanta Hawks 1-0 1000%

Charlotte Bobcats 1-0 1000%

Orlando Magic 1-1 500%

Miami Heat 0-2 0%

Washington Wizars 0-2 0%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Denver Nuggets 2-0 1000%

Utah Jazz 1-1 500%

Minnesota Timberwolves 0-1 0%

Portland Trail Blazers 0-2 0%

Seattle Supersonics 0-2 0%

PACIFIC DIVISION

L.A. Clippers 1-0 1000%

L.A. Lakers 1-1 500%

Phoenix Suns 1-1 500%

Sacramento Kings 0-2 0%

Golden State Warriors 0-2 0%

SOUTHWEST DIVISION

San Antonio Spurs 3-0 1000%

Houston Rockets 2-0 1000%

New Orleans Hornets 2-0 1000%

Dallas Mavericks 1-1 500%

Memphis Grizzlies 0-1 0%

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le partite per i prossimi tre giorni...

3 NOVEMBRE (oggi)

Philadelphia 76ers - New Jersey Nets

Washington Wizards - Orlando Magic

Memphis Grizzlies - Indiana Pacers

Dallas Mavericks - Sacramento Kings

Utah Jazz Golden - State Warriors

Milwaukee Bucks - Chicago Bulls

Houston Rockets - Portland Trail Blazers

4 NOVEMBRE

Toronto Raptors - Boston Celtics

Los Angeles Clippers - Seattle Supersonics

Miami Heat - Charlotte Bobcats

New York Knicks - Minnesota Timberwolves

Phoenix Suns - Cleveland Cavaliers

Los Angeles Lakers - Utah Jazz

Denver Nuggets - New Orleans Hornets

Detroit Pistons - Atlanta Hawks

5 NOVEMBRE

Dallas Mavericks - Houston Rockets

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Bargnani e Toronto super

Belinelli c'è, ma Warriors ko

Il Mago ancora migliore marcatore dei Raptors con 21 punti nel successo 106-69 in casa dei Nets. Il romano è anche il miglior rimbalzista, con 6 palloni catturati. Beli gioca 14' nella sconfitta di Golden State con i Clippers 120-114: 5 punti e 3 assist

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Andrea Bargnani innescato da Ford: l'italiano è sempre più coinvolto nell'attacco dei canadesi. Ap

EAST RUTHERFORD (New Jersey, Usa) – Contro i New Jersey Nets, che li avevano eliminati l’anno scorso dai playoff, i Toronto Raptors sembrano uno squadrone con ambizioni di altissima classifica: vincono 106-69, con uno scarto di 37 punti (record della franchigia in trasferta), dopo essere stati anche sopra di 42, con sei giocatori in doppia cifra, e Andrea Bargnani miglior realizzatore (21 punti, il suo personale in Nba è di 23, 4/6 da tre e 3/5 da due) e miglior rimbalzista (6). Roba da sgranare gli occhi. Toronto gioca davvero bene, ma come ricorda l’allenatore Sam Mitchell a fine partita: “E’ solo la seconda di campionato, ce ne rimangono altre 80”.

SUBITO AVANTI - I Raptors prendono il largo all’inizio del secondo quarto (senza Bargnani) con un parziale di 17-2, poi I Nets riescono a rimontare, ma i canadesi chiudono la prima metà 56-41. E nel terzo periodo infliggono alla squadra di casa, che non riesce a riempire la propria arena neppure nella "opening night", la spallata decisiva, con un altro sonante parziale di 18-2. Bargnani nel primo quarto, in meno di un minuto, riempie quasi tutte le caselle fino allora bianche di statistiche: due liberi trasformati, due rimbalzi, un tiro da due e una tripla. Tutto in 56", appunto. Poi combina poco nel secondo quarto e nel terzo commette in maniera quasi incredibile il suo terzo e quarto fallo in appena sei secondi, che lo condannano alla panchina. Rientra comunque nell’ultimo periodo, a gochi ormai fatti, e comincia a bersagliare il canestro dei Nets con precisione chirurgica. A fine partita il romano è contento, ma alla sua maniera dice: "Certo che lo sono, ma soprattutto per come abbiamo giocato in difesa. La partita l’abbiamo vinta lì. Io miglior rimbalzista? Sì, ma ne ho catturati sei, mica sono tanti. E poi la maggior parte dei miei punti li ho fatti quando la partita ormai era già decisa". Insomma, rimane con i piedi ben saldi a terra. Ma rispetto al Bargnani, matricola anche delle ultime settimane del campionato scorso, sembra un giocatore trasformato. Dice il g.m. Maurizio Gherardini: "Ha acquisito grande fiducia nei suoi mezzi e i compagni avvertono questo cambiamento e gli passano molto più spesso la palla".

Toronto: Bargnani 21 punti (3/5; 4/6; 6 rim; 1 ass; 1 p.r.); Bosh 15 (4/6; 1/1; 5 r; 2 as; 1p.r.; 2 stop)

New Jersey: Jefferson 27 (6/11; 2/3; 5 rim; 2 ass); Krstic 9 (4/10; 4 rim; 1 ass.)

BELINELLI - I Warriors devono rimandare l’appuntamento con il primo successo della stagione. Golden State si concede troppe pause a Los Angeles contro i Clippers e alla fine viene sconfitta 120-114. Una partita strana, nella quale i Warriors alternano momenti di ottimo basket a lunghissime pause. La gara si decide nell’ultimo quarto, quando gli ospiti, avanti 95-94, subiscono un parziale di 13-0 che li fa traballare. Tutti si aspettano la resa di Baron Davis e compagni, invece Golden State reagisce con orgoglio e torna in partita piazzando un altro break importante di 17-6, arrivando al –1 (113-112) a 1'31" dalla sirena. Due canestri consecutivi dall’elevato quoziente di difficoltà firmati da Cuttino Mobley però regalano il successo ai Clippers. Marco Belinelli fa la sua parte, e dopo cinque minuti poco memorabili a cavallo tra il primo e il secondo quarto, che coincidono, non certo per colpa dell’azzurro, spesso dimenticato in attacco, con un brutto passaggio a vuoto dei Warriors, si riscatta nel secondo tempo. Belinelli, infatti, torna sul parquet a 5’28’’ dalla fine del terzo quarto con Golden State sotto di cinque punti e si guadagna gli applausi di Don Nelson con una serie di buone giocate sia in attacco che in difesa. L’ex bolognese trova un bel canestro in contropiede, poi offre due ottimi assist (bello soprattutto il primo ad Andris Biedrins) per poi trovare in apertura dell’ultimo quarto la tripla del –1. Quando il rookie di Golden State torna in panchina la squadra di Los Angeles prende decisamente il sopravvento, prima di subire però il ritorno di Golden State. Coach Nelson si può consolare con i progressi di Marco Belinelli e l’ottima prova in attacco di Kelenna Azubuike (33 punti, suo massimo in carriera). La frontline di Golden State però non riesce a limitare un eccellente Chris Kaman il quale domina la zona pitturata. Marco Belinelli chiude la sfida dello Staples Centre con i Clippers con cinque punti (1/2 da due e 1/3 da tre) e tre assist in 14’ di gioco.

Los Angeles Clippers: Kaman 26 (9/19), Mobley 21, Thomas 20, Maggette 16. Rimbalzi: Kaman 18. Assist: Knight 9.

Golden State: Azubuike 33 (10/14, 2/3), Davis 22. Rimbalzi: Davis, Azubuike 8. Assist: Davis 11.

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Celtics e Lakers travolgenti

Dallas cade, LeBron incanta

La prima di Boston è un trionfo: il trio Garnett-Pierce-Allen travolge Washington. Bryant per una volta non deve fare gli straordinari: Los Angeles gioca di squadra e sorprende i Suns. James trascina Cleveland al successo sui Knicks, Nowitzki e i suoi k.o. con Atlanta

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Pierce, Allen e Garnett: Boston è tornata a sognare. Reuters

NEW YORK, 3 novembre 2007 - Nella notte italiana i Lakers sorprendono i Suns, LeBron James trascina Cleveland al successo sui Knicks mentre Detroit domina Orlando.

Indiana-Miami 87-85

Sotto di sette punti a quattro minuti dalla fine Indiana si rimbocca le maniche, in attacco si affida a Danny Granger e riesce a piazzare la rimonta superando così gli Heat. Shaq delude anche a Indianapolis: otto punti con 4/13 dal campo.

Indiana: Granger 25 (6/7, 4/6), Diogu 16, Dunlaevy 15. Rimbalzi: O’Neal, Granger 9. Assist: Tinsley 10.

Miami: Cook 17 (4/8, 3/4). Rimbalzi: Davis 14. Assist: Williams 7.

Orlando-Detroit 92-116

Troppo forti questi Pistons per i pur rinnovati Magic. Detroit, guidata da un ottimo Chauncey Billups, domina nonostante l’assenza del suo miglior marcatore nella scorsa stagione, Rip Hamilton.

Orlando: Lewis 21 (4/7, 1/4), Turkoglu 17, Howard 16. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 6.

Detroit: Murray 19 (7/11, 1/3), Billups 18, Prince 17. Rimbalzi: McDyess, Wallace 7. Assist: Billups 7.

Charlotte-Milwaukee 102-99

Sam Vincent coglie il successo nella sua prima gara Nba da allenatore. I Bobcats riescono a superare i Bucks nonostante una serie di errori dalla lunetta (22/43 ai liberi) e tante palle perse.

Charlotte: Felton 26 (3/8, 3/5), Wallace 22, Richardson 21, Okafor 17. Rimbalzi: Okafor 14, Wallace 10. Assist: Felton 12.

Milwaukee: Redd 21 (8/15, 0/1), Williams 20. Rimbalzi: Bogut 17. Assist: Bell 5.

Atlanta-Dallas 101-94

Era dal 1998 che Atlanta non centrava un successo nella sua gara d’esordio della stagione. Gli Hawks fanno addirittura lo sgambetto ai Mavericks, che recuperano un passivo di 16 punti nel secondo tempo ma non riescono a limitare un eccellente Joe Johnson nel finale.

Atlanta: Johnson 28 (11/15, 1/7), Smith 18, M. Williams 16. Rimbalzi: Smith 11, Horford 10. Assist: Lue, Johnson, Smith.

Dallas: Nowitzki 28 (8/15, 2/7), Terry 20. Rimbalzi: Nowitzki 8. Assist: Terry 6.

Cleveland-New York 110-106

LeBron James dimentica in fretta la brutta prova offerta contro i Mavericks e trascina i Cavaliers al successo contro i Knicks. "King" James firma 45 punti e regala diverse giocate da cinema, ma decisive risultano anche le triple di Daniel Gibson (24 punti con 6/9 dalla lunga distanza).

Cleveland: James 45 (10/23, 3/5), Gibson 24. Rimbalzi: Ilgauskas 12. Assist: James 7.

New York: Crawford 25 (7/13, 1/4), Randolph 21, Robinson 19, Curry 18. Rimbalzi: Randolph 14. Assist: Crawford 6.

Boston-Washington 103-83

Buona la prima per i nuovi Celtics. Boston domina Washington e il trio delle meraviglie, Garnett-Allen-Pierce, fa già sognare i tifosi della squadra del New England. Dal canto loro i Wizards, traditi da un impreciso Gilbert Arenas, riescono a chiudere il match con un disastroso 0/16 dalla lunga distanza.

Boston: Pierce 28 (7/13, 3/6), Garnett 22, Allen 17, Rondo 15. Rimbalzi: Garnett 20. Assist: Garnett 5.

Washington: Arenas 21 (5/15, 0/5), Butler 18. Rimbalzi: Haywood 12, Jamison 10. Assist: Arenas 3.

New Orleans-Portland 113-93

Partita praticamente perfetta in attacco per gli Hornets che superano senza nessun problema i Blazers. Ci sono tanti vuoti sugli spalti della New Orleans Arena, ma i padroni di casa sbagliano davvero poco, tirando con un eccellente 56% dal campo.

New Orleans: Paul 19 (8/11, 1/1), Stojakovic 18. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Paul 6.

Portland: Roy 23 (9/14, 1/1). Rimbalzi: Aldridge 9. Asssit: Jack 5.

Minnesota-Denver 91-99

Incoraggiante performance, almeno per i primi tre quarti, per i giovani Timberwolves. I padroni di casa, infatti, mettono in grossa difficoltà i Nuggets, ma nell’ultimo quarto perdono brillantezza in attacco. Denver così riprende in mano le redini del match e porta a casa un sudatissimo successo.

Minnesota: McCants 23 (6/11, 3/7), Jefferson 16. Rimbalzi: Jefferson 13. Assist: Telfair 5.

Denver: Anthony 33 (11/17, 2/5), Iverson 24. Rimbalzi: Camby 21. Assist: Iverson 8.

Chicago-Philadelphia 85-96

Tutti i discorsi sul possibile arrivo di Kobe Bryant sembrano davvero distrarre i Bulls, che si fanno superare da Philadelphia. Chicago delude nella sua prima partita della stagione tra le mura amiche, i 76ers così nell’ultimo quarto si affidano ad Andre Iguodala e centrano la vittoria.

Chicago: Gordon 25 (6/11, 3/7), Thomas 21, Nocioni 15. Rimbalzi: Thomas 12. Assist: Hinrich 8.

Philadelphia: Miller 25 (10/18), Iguodala 22. Rimbalzi: Dalembert 11, Iguodala 10. Assist: Iguodala 6.

San Antonio-Sacramento 96-80

Senza Ron Artest e Mike Bibby i Kings non riescono a tenere il passo dei campioni in carica. Sacramento segna solamente 23 punti nel primo tempo (tirando con il 19% dal campo) e va al tappeto senza lottare più di tanto.

San Antonio: Parker, Duncan 15. Rimbalzi: Oberto, Duncan 10. Assist: Parker 4.

Sacramento: Martin 22 (6/14, 1/3). Rimbalzi: Salmons 9. Assist: Salmons 6.

Phoenix-Los Angeles Lakers 98-119

Giocassero sempre così i Lakers l’umore di Kobe Bryant sarebbe decisamente migliore. Difficile però pensare che la truppa di Phil Jackson possa ripetere una partita nella quale il canestro dei Suns sembra gigantesco. Partecipano un po’ tutti alla festa dei Lakers, che in attacco trovano una serie di soluzioni incredibili, con gli interpreti più vari, da Radmanovic a Bynum, da Vujacic a Fisher, e arrivano addirittura, nell’ultimo quarto, al +33. Per Phoenix una battuta d’arresto che però deve far riflettere.

Phoenix: Barbosa 23 (7/9, 3/5), Nash 19. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Diaw 6.

Los Angeles Lakers: Radmanovic 19 (2/4, 4/4), Bryant 16. Rimbalzi: Bynum 13, Bryant 11. Assist: Bryant 4.

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