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Gallinari all'AJ fino al 2010: Ma nell'Nba andrebbe gratis

L'accordo prevede la clausola dello svincolo gratuito per la Lega nordamericana. Corbelli: "L'abbiamo preso gratis, senza pagare il cartellino, e andrà via gratis". Il rinnovo favorito dalla cessione di Bulleri

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MILANO, 21 dicembre 2007 - "Il mio regalo di Natale alla città e ai tifosi dell'Olimpia Milano è il rinnovo del contratto di Danilo Gallinari, firmato ieri e lo lega all'Armani Jeans fino al 30 giugno 2010". Nel contratto, però, è stata inserita una clausola pattuita dal padre e manager del giocatore, l'ex cestista Vittorio Gallinari, vale a dire l'escape gratuito per Nba. Il che, tradotto, significa che se il giocatore decidesse di trasferirsi nel campionato professionistico americano, l'Armani lo cederebbe a titolo gratuito. Un rischio forse, visto che Danilo è già tra i papabili per il prossimo "draft", ma Corbelli spiega concludendo: "L'abbiamo preso gratis, senza pagare il cartellino, e andrà via gratis. Non sono 400-500mila dollari che ci cambiano i bilanci, e comunque non potevamo permetterci che andasse a rinforzare una diretta rivale in Italia o in Europa"

Il presidente dell'AJ Giorgio Corbelli ha tenuto a sottolineare come si tratti di "un contratto molto importante, avvenuto in parte grazie alla cessione di Massimo Bulleri a Bologna, che ci ha permesso di risparmiare i soldi del contratto più oneroso che aveva l'Armani quest'anno, e anche per il determinante aiuto di Giorgio Armani che ci ha dato i "muscoi"ì (i soldi, ndr.) per vincere la concorrenza di almeno altri otto club, italiani e non". .

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Siena vola, incubo Treviso

La Montepaschi travolge anche Varese ed è imbattuta dopo 15 turni, la Benetton umiliata in casa da Avellino. Biella cade a Capo d'Orlando; a segno Virtus Bologna, Milano, Napoli e Udine

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Ress (sin), Eze (centro) e sato (dx) hanno combinato per 50 punti contro Varese. Ciam/Cast

MILANO, 22 dicembre 2007 - La 15ª giornata di A vede i successi di Siena, Capo d'Orlando, Avellino, Milano, Virtus Bologna, Napoli e Cantù. Domani alle 12 si gioca Rieti-Pesaro e alle 20.30 Montegranaro-Roma.

Montepaschi Siena-Cimberio Varese 103-74

Al 15° successo in 15 gare, nel testa-coda di giornata la Montepaschi macina la Cimberio con 29 punti di scarto. Senza Lavrinovic c'è gloria per tanti, ma a trascinarla è un Benjamin Eze dominante che approfitta del vuoto nell'area varesina per il grave infortunio a inizio gara di Mate Skelin: portato subito in ospedale per gli accertamenti, le prime impressioni sul suo ginocchio inducono al pessimismo. Eppure Varese aveva resistito fino al 33-32 al 17'. Quando si fa male Skelin, le due squadre hanno segnato in tutto solo un punto in tre minuti. Qui si accende la gara, e Varese regge. Siena la stacca con un 12-3 in 3', scappando 20-10 all'8' con 15 punti della coppia Eze-Sato. Zavorrata da 8 palle perse nel primo quarto, 15 a metà gara, Varese riesce a rientrare in gara con un 5/6 da tre, che si acuisce quando Pianigiani gli oppone la zona: il controparziale è di 13-4, con Fernandez e Melvin (9 punti a testa fin lì) a firmare in coppia il sorpasso ospite sul 28-29 al 15'. Il 9-0 senese poco prima del riposo è l'anticipazione della fuga senese al ritorno dagli spogliatoi: filo conduttore è Eze che giganteggia in area, ma nel parziale di 30-8 tra la fine del secondo e l'inizio del terzo periodo (63-40 al 25'), suggellato da tre triple in fila di McIntyre, c'è ancora tanto Sato. Quando alla sagra si aggiungono anche Kaukenas e un Ress autore anche di una schiacciata rovesciata, ce n'è abbastanza per contare 46 punti in 13', 37 solo nel terzo quarto, utili a toccare il 79-48 prima di entrare nell'ultimo periodo nel quale la Mens sana arriva fino al +34.

Siena: Eze 20, Kaukenas 15, Ress 15, Sato 15

Varese: Capin 17, Fernandez 14, Melvin 11

Pierrel Capo d'Orlando-Angelico Biella 100-94

La Pierrel ritorna alla vittoria e mette una seria ipoteca sulla qualificazione alle Final Eight. Quella con Biella è stata una gara vibrante e incerta fino alla sirena. Locali bravi a ritrovare la concentrazione e i canestri negli ultimi minuti quando gli ospiti si erano portati in parità. Wallace, Diener e Slay ancora una volta sono stati determinati per la vittoria. Primo parziale molto veloce con le due squadre che mettono in mostra ottima vena in attacco. La Pierrel non sbaglia da sotto e fa segnare il 100% al tiro da due. Siciliani che in apertura del secondo parziale si portano prima sul + 9 (33-24 all'11') e dopo sul + 12 (39-27 al 13'), con Diener e Wallace in doppia cifra. Biella resta in linea di galleggiamento grazie a Hunter e a Elder, autori di 11 e 14 punti. Nel terzo parziale, dopo che Biella si era portata a - 3 ,un canestro di Pozzecco e una tripla di Slay rallentano la rimonta degli ospiti. Hunter cancella la sua buona giornata con un antisportivo su Wallace e subito dopo si esibisce in un corpo a corpo prima con Slay e dopo con Howell e per questo viene espulso. Negli ultimi dieci minuti Biella raggiunge per la prima volta la parità grazie ai canestri pesanti di Cinciarini e Bell (82-82 a 4' dalla fine). Nell'incandescente finale la Pierrel si ritrova e con Diener, Wallace e Slay si riporta a + 8 quando mancano 1'35'' (91- 83). Bell è ultimo ad arrendesi, ma non basta a Biella per salvarsi dalla sconfitta.

Capo d'Orlando: Diener 32, Slay 22, Wallace 20

Biella: Bell 24, Elder 22, Hunter 15

Benetton Treviso-Air Avellino 70-104

Treviso: Atsur 14, Austin 13, Chalmers 11, Maresca 11

Avellino: Smith 24, Radulovic 16, Williams 16

La Fortezza Bologna-Siviglia Teramo 99-72

La Virtus che ritrova il successo in campionato contro una Siviglia “abbandonata” dal top scorer della seria A Tucker (appena 10 punti con un eloquente 0/5 dal 3). Nel primo quarto partenza razzo di Anderson per i locali che al 2’44” segna la tripla che porta già il giocatore in doppia cifra personale (10 punti in meno di 3’ ma poi esce per 2 falli) e la Virtus sul +9 (13-4). Teramo, disattenta in difesa, incassa canestri a ripetizione, così i primi 10’ si chiudono con Bologna sul 32-20 grazie a un eccellente 72% dal campo (13/18). Da segnalare al 6’33” il debutto in campionato del cavallo di ritorno Travis Best nella Virtus: 5 assist e un solo tiro provato in 21’, ma anche una luce nella regia della squadra. Teramo rimane in gara grazie alla precisione al tiro di Carra a cavallo tra i primi due quarti, ma non serve contro Anderson che appena rientra timbra 5 punti consecutivi per il +15 (43-28 al 13’44”). Il solco si allarga fino a toccare il +25 al 27’33” (74-49, canestro da sotto di Crosariol), sostanzialmente perché la Siviglia continua a lasciare tiri facili ai locali e in attacco si ostina nel tiro da fuori con percentuali indecenti (3/17 totale nelle due prime metà di tempo). Inevitabilmente gli ultimi 10’ per le V nere sono solo passerella per l’ottima serata di squadra (5 giocatori in doppia cifra): due liberi di Spencer al 39’35” siglano il massimo vantaggio (+27, 99-72) che è pure il risultato finale.

Bologna: Spencer 22, Anderson 19, Garri 13

Teramo: Tskitishvili 15, Powell 14, Carra 12

Armani Jeans Milano-Legea Scafati 85-78

È la serata di Danilo Gallinari, osannato dal pubblico dopo il fresco rinnovo di contratto. Ma Scafati ha provato fino all’ultimo a rovinare la festa al numero 8 milanese e all’Armani Jeans con una prova tutto cuore. Non inganni il +7 finale, arrivato con gli ospiti in netto debito d’ossigeno. In almeno quattro occasioni l’Olimpia ha spinto la testa dei campani sott’acqua, e solo l’ultimo tentativo è stato quello buono. Dopo un primo quarto equilibrato (18-18), Milano ha messo le marce alte con i canestri di Aradori e gli zompi di Katelynas (49-37 al 19’). Scafati fino a quando è stata Hatten-dipendente (20 punti, ma tutti nel primo tempo) è rimasta a inseguire; una volta svegliatosi il cast di supporto, soprattutto Datome e Lauwers, la Legea ha fatto venire i sudori freddi all’Olimpia (50-50 al 22’). I biancorossi per tutto il terzo e buona parte dell’ultimo periodo non sono mai riusciti a scrollarsi Scafati di dosso. Ci hanno pensato Gallinari e Vukcevic, insieme alla freddezza di Booker nei momenti topici, a dare a Milano due punti che tengono gli uomini di Caja ancora in corsa per le Final Eight di coppa Italia. Ma contro Avellino e Fortitudo ci vorrà un’altra Olimpia.

Milano: Gallinari 21, Booker 18, Vukcevic 17

Scafati: Hatten 20, Williams 17, Killingsworth 12

Eldo Napoli-Upim Bologna 89-81

Dopo quattro sconfitte di fila, la Eldo ritrova il successo ai danni di una brutta Upim. Per la prima volta nella stagione, i napoletani partono benissimo, convincono, hanno tanto da Thomas, abulico e incostante nei primi tre mesi di campionato. Basta poco per mettere sotto una Upim che non ha idee e tiro da fuori e vive solo di una buona presenza sotto i tabelloni, nonostante l’assenza di Bagaric (guaio muscolare). Al 17’ Napoli mette in cascina ben 19 punti di vantaggio (44-25) con l’ennesima tripla, stavolta di Monroe. Punti ottenuti con un apporto ridotto di Jones, l’unico nei primi 20’ a non aver tentato neppure un tiro da due. La Fortitudo (male Jenkins e Mancinelli) prova a ricucire lo strappo, arriva sul -10 (44-34) prima della tripla di Blums che manda le squadre al riposo lungo sul 47-34. L’inerzia del match non cambia in seguito, l’Upim di Mazzon (la cui panchina torna in discussione) è davvero poca cosa, senza strafare la Eldo mantiene un margine di sicurezza (67-49, +18, al 28’), gestendo il quarto conclusivo solo con qualche affanno nel finale, con gli ospiti sul -5 (80-75) a -1’42".

Napoli: Thomas 22, Monroe 19, Rocca 16

Bologna: Mancinelli 18, Torres 15, Thomas 13

Snaidero Udine-Tisettanta Cantù 88-86

Dopo 5 sconfitte consecutive Udine ritorna a vincere. Un quarto favoloso di Cantù mette subito la Snaidero in sofferenza. La Tisettanta segna 33 punti (a 24), va avanti di 14 (6-20) dopo 5', segna con 8 giocatori, tira con il 72%. A far male a Udine sono soprattutto Wood (10 punti), che batte ripetutamente Allen, e Mazzarino che sale a quota 9 con tre triple. Nel secondo quarto la Snaidero difende e le cose cambiano. Cantù segna solo 4 canestri dal campo e, con 5 punti in fila di Allen, ecco il pareggio: 42-42. Il sorpasso friulano arriva in avvio di terzo quarto: 6-0 con 4 punti di Penberty ed è 53-49, con la Tisettanta che muove il suo punteggio solo dopo 3'20" grazie a Francis. Ancora Penberthy, una tripla di Shultze e Udine allunga (60-53) al 27', ma Cantù ricuce in fretta e risorpassa (60-61) con Valenti in lunetta e poi ancora con Fitch (65-66) sulla sirena del 30'. L'equilibrio si spezza con un canestro dall'arco di Penberthy, una penetrazione di Green e due iberi di Sales per il +7 Snaidero (76-69), ma c'è un'altra rimonta: 8 punti in fila di Wood e Tisettanta a +1 (76-77). Il finale è però targato Penberthy: 5 punti nell'ultimo minuto e la Snaidero rivede la vittoria nonostante gli ultimi numeri di Wood.

Udine: Penberthy 22, Schultze 15, Sales 14

Cantù: Wood 24, Mazzarino 13, Brown 11

Gazzetta.it

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udine finalmente torna alla vittoria...:mrgreen:....bruttissima scofitta di treviso in casa invece....( seconda di fila per altro)....peccato perchè aveva iniziato a giocare....a questo punto, a fine andata penso che sia praticamente impossibile puntare ai playoff ma piuttosto alla retrocessione

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udine finalmente torna alla vittoria...:mrgreen:....bruttissima scofitta di treviso in casa invece....( seconda di fila per altro)....peccato perchè aveva iniziato a giocare....a questo punto, a fine andata penso che sia praticamente impossibile puntare ai playoff ma piuttosto alla retrocessione

penso oramai che la benetton creda che si vince una gara se si fanno meno punti degli altri...

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oggi un kobe bryant straordinario contro new york...quasi tripla doppia (in gran versione uomo-squadra) e superata quota 20.000 punti in carriera (più giovane di sempre)

nota negativa la vittoria per soli 5 punti quando erano sopra di 30 nel 3 quarto e di 16 all'inizio del quarto

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Montegranaro batte Roma

Rieti bestia nera di Pesaro

Nei posticipi della 15ª la Premiata sorprende la Lottomatica, mentre la riedizione della sfida con Pesaro del 22 aprile scorso, allora in Legadue, vede un nuovo successo dei laziali, che recuperano da -12 grazie a un'ottima difesa

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L'esultanza di Mario Gigena e Patricio Prato. Ciam/Cast

MILANO, 23 dicembre 2007 - I due posticipi domenicali della 15ª di A registrano la sorprendente vittoria di Montegranaro su Roma e il successo di Rieti su Pesaro.

Premiata Montegranaro-Lottomatica Roma: 86-78

Vince la Premiata, soffrendo. Lottomatica padrona per metà partita (anche a +16), poi il buio. Una gara avvincente, dai mille colpi di scena. Match perso, riaperto e vinto dai coraggiosi marchigiani, festeggiati da 3.200 spettatori. Parte bene la Lottomatica. Repesa fa ruotare i suoi uomini e, per 20', trova difese sempre all'altezza della situazione. La Premiata, che recupera da 5-9 (9-9 con Minard), fa fatica a sfondare anche perché Thomas ha un avvio in ombra e le regie di Garris prima e di Vitali poi all'inizio non mettono in difficoltà i capitolini, spinti da Gabini e Lorbek. Una bomba di Giachetti porta ancora avanti la Lottomatica (11-14 al 7'), che mantiene un leggero margine alla prima sirena (14-19). La zona ordinata da Repesa si fa ancora più impenetrabile nel secondo quarto. Stefansson monta una guardia spietata su Thomas, irretito per metà gara e capace di andare a canestro solo dopo 18', per di più dalla lunetta. Se da un lato Roma difende a meraviglia, sul fronte opposto la difesa locale non è impeccabile e permette di dare sfogo alla mano calda di Ray, abile nel trovare tre tiri dai 6.25 (uno di questi consente un'azione da 4 punti) che fanno sprofondare la Premiata a -15 (19-34 al 14'05"). Roma anche a +16 (20-36) con un'invenzione di Fucka. Cinciarini e Vitali non riescono a dare ritmo alla truppa di Finelli; il coach rimanda in campo Garris che, adesso più tonico, pian piano spinge avanti i suoi, più concreti.

Chi non si arrende è Amoroso: preciso (anche dal perimetro), una roccia quando c'è lo scontro fisico. Sono proprio Garris e Amoroso a limare il gap (36-47 a metà gara) e a permettere alla Premiata di rimontare. Rimonta che diventa realtà. Al riposo Finelli striglia i suoi che, più convinti e determinati, cominciano un'altra partita. Dimenticati 20' da incubo, la Premiata trova difesa e attacco. Due bombe di Garris per il -5 (42-47), a distanza di 50" sono Amoroso e Thomas a dare la parità (49-49). Primo vantaggio marchigiano al 25'14", con il generoso Amoroso preciso dai 6.25. Stefansson risponde per le rime, ma è in difesa che la Lottomatica paga dazio. Tanto perfetta e impenetrabile per 20', praticamente di burro nella seconda parte della contesa, la difesa dei capitolini fa acqua da tutte le parti. Così anche Thomas ritrova la sua verve, insieme con un ispirato Vitali, implacabile dalla lunga distanza. A conti fatti, in 10' (il terzo tempo) la Premiata piazza un devastante 29-9, che le consente di presentarsi all'ultimo quarto avanti di 9 lunghezze (65-56). Repesa si agita, urla difese ferree che non arrivano. Le bombe di Vitali e Amoroso fanno male (75-63). In attacco è Stefansson a riportare la Lottomatica sotto (78-70 al 38'). Ma non c'è più tempo per recuperare e Montegranaro può brindare.

Premiata: Amoroso 21, Garris 15, Thomas 15.

Lottomatica: Stefansson 14, Gabini 13, Ray 12.

Solsonica Rieti-Scavolini Pesaro 86-78

In difesa sono botte di Natale. Ma il finale della sfida tra matricole tra Rieti e Pesaro è il remake del 22 aprile, quando all'Adriatic Arena, la Sebastiani prese il volo per la serie A. Stavolta si gioca al PalaSojourner ma alla fine il tabellone dice di nuovo Solsonica (77-72). Qualche errore di troppo sulle cose più semplici capita di commetterlo spesso alla Solsonica. Ma c'è da dire anche che la Scavolini fa buona guardia nel pitturato, dove è davvero difficile trovare spazi anche solo per alzare la testa verso il canestro. Non che, dall'altra parte, la vita in area sia più facile per la Scavolini. Che deve fare i conti con un ritrovato Wade Helliwell spedito da Lardo nello starting five disegnato rinunciando a Sow non al top della condizione. Il risultato sono dieci minuti di corpo a corpo senza break che chiudono il primo quarto con i piatti della bilancia in equilibrio (11-10). Con Finley e Clark che si annullano a vicenda, per cercare la svolta Lardo e Sacripanti pescano e giocano le carte Bonora e Fultz dalla panchina. Mossa che fa bene a Pesaro: Myers, Brokenborough e Podestà firmano il break del 12-0 che porta la Scavolini sul più 10 (15-25) del massimo vantaggio che diventa +12 (18-30) capitalizza dalla lunetta l'ennesimo fallo subito. Ci vuole un attimo, però, per la risposta di Rieti. La difesa inizia a produrre: sull'asse Gigena-Hurd-Helliwell, Lardo trova la soluzione giusta per rendere a Pesaro la vita un po' più complicata. Due volte Hurd e una tripla di Finley riducono il divario al -5 (27-32) che chiude il secondo quarto.

Una rimonta che arriva fino al -1 (31-32) in apertura di terzo periodo grazie ad un break di 9-0 che permette a Rieti di chiudere avanti (51-48) alla sirena del terzo periodo. Poi la gara si rimette in equilibrio. La svolta in avvio di ultimo periodo: Carter recupera palle a ripetizione, 5 punti di Mian e 2 di Sow portano la Solsonica sul +7 (57-50), Finley e ancora una tripla dell'alpino firmano il +12 (66-54). Pesaro prova a rientrare, ma non c'è più tempo.

Rieti: Sow 20, Finley 17, Hurd 14

Pesaro: Myers 20, Brokenborough 14, Clark e Slay 8

Gazzetta.it

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Kobe incanta New York

Superati i 20.000 punti

Bryant segna 39 punti e diventa il più giovane di sempre tra i 31 che hanno superato la prestigiosa barriera. Golden State vince a Cleveland, ma Belinelli resta a sedere. Boston supera Orlando

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Kobe Bryant è nato il 23 agosto 1978. Reuters

NEW YORK, 24 dicembre 2007 – Nessun minuto in campo per Belinelli nella vittoria di Golden State a Cleveland. Il “Kobe Bryant show” è di scena a New York e i Lakers battono i Knicks con 39 punti della loro stella che diventa il più giovane giocatore di sempre tra i 31 che hanno superato quota 20.000 punti segnati. Bene Detroit e Boston. Grande colpo di Denver a Sacramento.

Cleveland-Golden State 96-105

I Cavs si fanno sorprendere in avvio dalle mani torride dei Warriors che esordiscono con 5/5 da tre e un ottimo 77% dal campo che li porta a +16 alla fine del primo quarto (38-22). Prima dell’intervallo, Cleveland riapre la partita con un parziale di 15-4 dopo essere sprofondata a -23. Scende la percentuale da tre di Golden State che allora riprende il controllo totale variando le soluzioni in atacco nel terzo quarto che finisce 67-91. I Cavs soffrono, LeBron James è impreciso e Larry Hughes inguardabile. I Warriors invece lavorano meglio a rimbalzo, eliminano gli errori banali del primo tempo e sfruttano bene Stephen Jackson, il più aggressivo dei suoi in attacco. Coach Nelson è restio a dare fiato ai suoi titolari anche nel quarto periodo quando il distacco oscilla tra i 15 e i 28 punti. Poteva esserci l’occasione per Marco Belinelli di trovare qualche minuto in campo visto il largo vantaggio da parte dei Warriors per la maggior parte dell’incontro. Invece il suo allenatore ha preferito spremere al masimo le sue guardie dando 48 minuti a Davis e Ellis, e 42 minuti a Jackson, malgrado sia Davis sia Jackson fossero scesi in campo acciaccati. Golden State ottiene la sua nona vittoria in trasferta dell’anno, notevole progresso rispetto alla passata stagione quando i successi esterni alla fine della regular season furono appena 12.

Cleveland: James 25 (8/20, 9/13 tl), Ilgauskas 20. Rimbalzi: Varejao 11. Assist: James 8.

Golden State: Jackson 29 (10/19), Davis 27 (9/22), Ellis 19. Rimbalzi: Biedrins 12. Assist: Davis 10.

New York-L.A. Lakers 90-95

Kobe Bryant torna al Madison Square Garden dopo due anni e, con tutti gli occhi puntati addosso, offre un grande show personale conducendo i Lakers alla vittoria. L’asso dei Lakers corona un’eccellente prestazione quando infila la retina con un canestro da tre nel terzo quarto, diventando il più giovane giocatore della storia a raggiungere i 20.000 punti segnati.

“L’anno scorso non ho avuto la possibilità di giocare qui ed ero arrabbiato. Questo è il mio campo preferito, per cui sono felice e sollevato per aver potuto giocare”. Ispirati dalla grande classe di Bryant, i Lakers staccano i Knicks nel secondo tempo fino al +25. New York comincia a difendere tardi e anche Crawford, abulico nel primo quarto, si scalda solo nel finale, ma la rimonta di New York si conclude a un punto dagli avversari (90-91) con due minuti da giocare. L’ennesimo canestro di Bryant e la palla rubata da Jordan Farmer sul 90-93 conclusa con 2 facili punti in contropiede consegnano il successo ai Lakers. Nel post gara, Isiah Thomas ha annunciato cambi nel quintetto di New York per provare a correggere l’assenza di difesa in avvio di gara.

New York: Crawford 31 (11/25), Robinson 16. Rimbalzi: Lee 13. Assist: Crawford e Richardson 2.

L.A. Lakers: Bryant 39 (14/28), Bynum 13. Rimbalzi: Bryant 13. Assist: Bryant 8.

Detroit-Houston 94-82

Nessuna sorpresa a Detroit dove i Pistons fanno il loro dovere liquidando gli affaticati Rockets grazie all’aumento di intensità difensiva nel terzo quarto. Il risultato finale è agevolato dall’abbandono di McGrady a metà gara per aver aggravato il problema al ginocchio dopo una schiacciata. Houston perde anche Yao nell’ultimo quarto che va in panchina per un taglio in viso che richiede quattro punti di sutura. I Pistons amministrano il vantaggio di 20 punti acquisito nel secondo tempo senza patemi fino alla fine e diventano la seconda sqaudra dopo Boston a vincere 20 partite (20-7 è il record di Detroit).

Detroit: Hamilton 17 (8/16). Wallace e Maxiell 14. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Billups 8.

Houston: Scola 18 (8/11), McGrady 14. Rimbalzi: Scola 9. Assist: Hayes 4.

Boston-Orlando 103-91

Attesi da un tour di quattro gare a ovest, i Celtics (22-3) mostrano grande concentrazione contro i Magic e mantengono un ottimo livello di gioco con quattro giocatori che superano quota 20. Il miglior realizzatore è Paul Pierce, ma la sorpresa viene da un concreto Rajon Rondo autore di 23 punti (career high), che continua a smentire gli scettici che lo davano come punto debole del quintetto di Boston. Garnett va in doppia doppia (21 punti e 12 rimbalzi) e Allen aggiunge 22 punti con due triple puntuali che spengono il tentativo di rimonta di Orlando. Il centro dei Magic Dwight Howard è un disastro dalla lunetta (5/16), anche se chiude con 23 punti e 14 rimbalzi. Doc Rivers pensa che la sua squadra non sia ancora al top: “Stiamo giocando bene. Ma se continuamo a lavorarci, potremo essere molto meglio della squadra attuale.”

Boston: Pierce 24 (8/18), Rondo 23 (8/11). Rimbalzi: Garnett e Perkins 12. Assist: Pierce e Rondo 6.

Orlando: Howard 23 (9/15), Turkoglu 19. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Howard, Nelson e Arroyo 4.

Sacramento-Denver 105-106

Un assurdo finale a Sacramento regala a Denver una clamorosa vittoria. Dopo il 2-0 iniziale, i Nuggets sono costretti a rincorrere per tutto l’incontro. I Kings, in vantaggio 105-102 dopo un bel canestro di Beno Udrih, perdono la partita dalla lunetta con Udrih e Miller che fanno 0/4 nell’ultimo minuto, mentre Carmelo Anthony porta Denver a -1 con un’entrata decisa a 22” dalla sirena. Dopo l’errore di Miller ai liberi, Allen Iverson si incarica del tiro per il sorpasso, ma la conclusione è corta e con 5” sul cronometro le braccia di Linas Kleiza spuntano dal mucchio e catturano il lungo rimbalzo. Il lituano fatica a controllare il pallone ma si ricompone, guarda il cronometro e fa appena in tempo a far partire un jumper che buca la retina beffando Sacramento.

Sacramento: Artest 24 (10/16), Miller 22. Rimbalzi: Artest 9. Assist: Artest 8.

Denver: Anthony 30 (11/21), Iverson 21 (6/21). Rimbalzi: Camby 14. Assist: Iverson 6.

Gazzetta.it

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CLASSIFICA NBA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Boston Celtic 22-3 880%

Toronto Raptors 15-14 517%

New Jersey Nets 12-15 444%

Philadelphia 76ers 11-16 407%

New York Knicks 8-19 296%

CENTRAL DIVISION

Detroit Pistons 20-7 741%

Indiana Pacers 15-13 536%

Cleveland Cavaliers 12-16 429%

Milwaukee Bucks 11-15 423%

Chicago Bulls 9-16 360%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 18-11 621%

Atlanta Hawks 14-12 538%

Washington Wizars 13-13 500%

Charlotte Bobcats 10-15 400%

Miami Heat 8-19 296%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Denver Nuggets 16-11 593%

Portland Trail Blazers 15-12 556%

Utah Jazz 15-14 517%

Seattle Supersonics 8-19 296%

Minnesota Timberwolves 4-22 154%

PACIFIC DIVISION

Phoenix Suns 19-8 704%

L.A. Lakers 17-10 630%

Golden State Warriors 16-12 571%

Sacramento Kings 11-15 423%

L.A. Clippers 9-17 346%

SOUTHWEST DIVISION

San Antonio Spurs 19-7 731%

Dallas Mavericks 19-9 679%

New Orleans Hornets 17-10 630%

Houston Rockets 13-15 464%

Memphis Grizzlies 8-19 296%

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STATISTICHE INDIVIDUALI NBA

SCORING

1) LeBron James 29,5

2) Kobe Bryant 26,8

3) Allen Iverson 26,4

4) Carmelo Anthony 25,4

5) Richard Jefferson 25,3

3-POINT SHOOTING

1) Rashard Lewis 77\203 379%

2) Jason Richardson 68\154 442%

3) Keith Bogans 64\172 372%

ASSIST

1) Steve Nash 334 12,4

2) Jason Kidd 268 10,3

3) Deron Williams 251 8,7

STOPPATE

1) Marcus Camby 88 3,38

2) Josh Smith 81 3,24

3) Dwight Howard 76 2,62

RIMBALZI

1) Dwight Howard 436 15,0

2) Marcus Camby 371 14,3

3) Chris Kaman 364 14,0

RUBATE

1) Chris Paul 71 2,84

2) Baron Davis 71 2,54

3) Allen Iverson 65 2,41

PALLE PERSE

1) Dwight Howard 105 3,6

2) Deron Williams 101 3,5

3) Allen Iverson 99 3,7

TIRI LIBERI

1) Richard Jefferson 232\276 841%

2) Allen Iverson 212\255 831%

3) Dwight Howard 206\350 589%

MINUTI IN CAMPO

1) Dwight Howard 1123 38,8

2) Allen Iverson 1110 41,1

3) Baron Davis 1090 38,9

FALLI FATTI

1) Carlos Boozer 110 3,9

2) Shaquille O'Neal 109 4,0

3) Andrew Bogut 104 4,0

DOPPIA DOPPIA

1) Dwight Howard 25

2) Carlos Boozer 22

3) Chris Kaman 22

TRIPLA DOPPIA

1) Jason Kidd 7

2) LeBron James 4

3) Caron Butler 2

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è un po' difficile che un giocatore come dwight howard, sicuramente molto coordinato, ma comunque lungo, coinvolto in quasi tutte le azioni d'attacco, e tra l'altro tecnicamente non troppo dotato possa migliorare sensibilmente nelle palle perse...

intendevo che se migliorasse sarebbe ancora più forte di quello che è....e cmq sono convinto che qualcosa può migliorare da questo punto di vista

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Kobe e LeBron impazzano

Portland ok: sono 11 di fila

Nba sul parquet anche a Natale: Cleveland stende Miami, i Lakers battono Phoenix, i Trail Blazers allungano la sorprendente striscia di successi superando Seattle

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Kobe Bryant in entrata contro Diaw. Afp

NEW YORK (Usa), 26 dicembre 2007 – Portland festeggia vincendo l’undicesima partita consecutiva. I Lakers battono i Suns per la seconda volta nel campionato grazie a Bryant e Bynum. Cleveland supera Miami affidandosi alla difesa.

Cleveland-Miami 96-82

LeBron James vince il duello con l’amico-rivale Dwyane Wade e contribuisce al successo di Cleveland con 25 punti e 12 assist. La svolta avviene nel terzo quarto con un parziale di 15-0 per i Cavs che taglia le gambe agli avversari e consente a Cleveland di prendere il controllo della gara portandosi a +8. Miami, dopo un inizio positivo, soffre nel secondo tempo la difesa di Cleveland e Wade, ben marcato da Larry Hughes, mette a segno il suo primo canestro della ripresa a soli 4’ dal termine. Gli Heat sono pessimi dalla lunetta, soprattutto Shaq (5/10) e Wade (8/16), e chiudono con il 54%. James ha trascorso il riposo in panchina con una borsa del ghiaccio sulla guancia: "Ho preso una gomitata da Shaq in faccia, che non è mai una bella cosa" ha spiegato LeBron,aggiungendo che la differenza nei risultati della squadra è data dalla difesa. "Oggi abbiamo fatto un buon passo avanti. Quando difendiamo siamo una buona squadra, tutto qui".

Cleveland: James 25 (9/19), Gooden 18, Gibson 16. Rimbalzi: Gooden 9. Assist: James 12.

Miami: Wade 22 (7/18), Davis 15, O’Neal 13. Rimbalzi: Haslem 13. Assist: Wade 8.

L.A. Lakers-Phoenix 122-115

I Lakers quest’anno sembrano fare sul serio. Dopo aver battuto i più quotati Suns nella prima sfida diretta, si sono ripetuti nella gara natalizia allo Staple Center guidati dalla stellare prestazione di Kobe Bryant (38) che ha avuto un’ottima spalla in Andrew Bynum, autore del suo record in carriera con 28 punti e ottime percentuali. Bryant può essere soddisfatto dei progressi dei suoi compagni e del 18-10 in classifica. "Potrei giocare subito un’altra partita – ha detto il giovano centro dei Lakers dopo i 42’ di gioco -. Ho lavorato duro per questo momento, e ora vedo i risultati. Oggi ho avuto un grande impatto, i compagni mi cercavano e mi hanno trovato spesso libero".

L.A. Lakers: Bryant 38 (12/20, 13/14), Bynum 28 (11/13), Fisher 19. Rimbalzi: Odom 14. Assist: Bryant 7.

Phoenix: Nash 24 (8/18), Stoudemire 19. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Nash 14.

Portland-Seattle 89-78

Dopo aver liquidato anche Seattle, i Blazers hanno ora la striscia vincente più lunga della stagione Nba in corso, e anche il solitamente schivo proprietario Paul Allen festeggia di fronte alle telecamere indicando "undici" con le dita. La rara opportunità di giocare in diretta nazionale nel giorno di Natale, riservata per tradizione alle stelle del basket nba (vedi Bryant, D-Wade e LeBron) ha motivato fortemente i giocatori di Portland come Przybilla che ha dichiarato: "Ricordo che da bambino guardavo sempre Michael Jordan esibirsi a Natale. È un’esperienza unica che magari non mi capiterà più". Dopo un primo tempo equilibrato, Portland allunga nel terzo quarto con un parziale di 16-2 culminato da una tripla di Brandon Roy per il 65-50. I Blazers sono riusciti a sopravvivere a una serata storta al tiro (39%), ma secondo Channing Frye la squadra vince perché c’è grande unità e collaborazione: "Tutti hanno fatto gruppo. Ognuno parla in difesa e comunica con i compagni. Nessuno si lamenta. Faccio parte davvero di una squadra unica".

Portland: Roy 17 (7/23), Jack 17 (7/11). Rimbalzi: Przybilla 16. Assist: Roy 7.

Seattle: Durant 23 (8/20), Szczrbiak 19. Rimbalzi: Collison 14. Assist: Watson 11.

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Show di Paul a Memphis. Miami crolla a Philadelphia

Con 40 punti (più 9 assist e 5 recuperi) del play, New Orleans travolge i Grizzlies. Il cambio di coach non basta a Chicago. Atlanta continua il suo buon momento e batte Indiana. Denver spettacolare contro i Bucks. Boston e Detroit ok in trasferta

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Michael Redd di Milwaukee va a canestro contro Denver. Afp

NEW YORK (Usa), 27 dicembre 2007 – Un fantastico Chris Paul (40 punti) conduce New Orleans al successo a Memphis. Miami crolla a Philadelphia, Atlanta continua il suo buon momento. Denver dà spettacolo stracciando i Bucks. Ok Boston e Detroit in trasferta.

Philadephia-Miami 96-85

Si vede solo una squadra in campo nel primo tempo ed è Philadelphia. I Sixers approfittano di una svogliata Miami, a cominciare dal fantasma Wade, per guadagnare un largo margine a metà gara (55-38). Nei Sixers, Calvin Booth si segnala subito per 4 stoppate nel solo primo quarto e Iguodala guida l’attacco con 19 punti nel primo tempo. Wade decide di darsi da fare e, grazie a 20 punti nella ripresa dei 27 totali, trascina gli Heat a -3 a 5’ dal termine. Philly risponde con due canestri di Dalembert e una schiacciata di Iguodala e chiude il discorso.

Philadelphia: Iguodala 28 (10/17), Williams e Korver 13. Rimbalzi: Miller 8. Assist: Miller 12.

Miami: Wade 27 (10/22), Davis 21, Cook 12. Rimbalzi: O’Neal 10. Assist: Wade 9.

Charlotte-Washington 104-108

Quattro giocatori dei Wizardschiudono sopra il ventello e, dopo il successo contro Charlotte, sperano di aver trovato un realizzatore che si incarichi di produrre i punti che mancano dall’infortunio di Gilbert Arenas. La sorpresa è Roger Mason, un comprimario sempre con la valigia pronta, che segna 24 punti (replica dellla grande prova nella gara precedente) dividendo il carico offensivo con Jamison (26), Butler (25) e Brendan Haywood (20).

Charlotte: Wallace 32 (11/21), Richardson 27. Rimbalzi: Mohammed 12. Assist: Wallace 8.

Washington: Jamison 26 (8/18), Butler 25. Rimbalzi: Jamison 14. Assist: Butler 8.

Atlanta-Indiana 107-95

Continua il momento positivo di Atlanta (15-12), che guidata da Joe Johnson supera Indiana ottenendo la quinta vittoria consecutiva. Il momento chiave è alla fine del terzo quarto, quando con il punteggio in parità gli Hawks piazzano un parziale di 12-0. Determinante anche il buon finale di Josh Smith, limitato dai falli durante l’incontro. Atlanta chiude con 6 giocatori in doppia cifra e conferma i progressi della squadra che per la prima volta dopo otto anni ottiene una striscia vincente di 5 partite.

Atlanta: J. Johnson 26 (8/20), Smith 16. Rimbalzi: S. Williams 10. Assist: J. Johnson 11.

Indiana: Murphy 19 (7/9), Tinsley e O’Neal 16. Rimbalzi: O’Neal 10. Assist: Tinsley 12.

Orlando-New York 110-96

Reduci da quattro sconfitte, i Magic tornano a vincere a Orlando dopo oltre un mese e ritrovano un ottimo Rashard Lewis che insieme a Turkoglu guida i padroni di casa a una buona prova offensiva chiusa con il 53% dal campo. Dwight Howard centra la doppia doppia (16+11), aggiungendo 5 stoppate e 8/11 ai liberi. Come preannunciato alla vigilia, David Lee è promosso titolare da Isiah Thomas al posto di Randolph.

Orlando: Turkoglu 26 (10/15), Lewis 25. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Nelson 7.

New York: Crawford 29 (9/22), Randolph 22. Rimbalzi: Lee 14. Assist: Crawford 8.

New Jersey-Detroit 83-101

L’attacco di Detroit è perfetto in avvio di gara (6/6 dal campo), ma i Nets non si scoraggiano e con calma raggiungono il pareggio sul 21-21. Il punteggio è in bilico per tutto il primo tempo (45-46) che vede Hamilton da una parte e Carter dall’altra colpire con continuità. I Pistons sono letali alla ripresa del gioco (14/18 nel terzo quarto) e con il mestiere di Wallace e McDyess, troppo esperti per la coppia Boone-Williams, dominano nel terzo quarto con 14/18 al tiro. La solita efficace difesa di Detroit fa il resto e annullando Carter blocca l’intero attacco dei Nets. Jason Kidd viene sfidato a tirare con risultati tragici (0/8 per Kidd) e la partita non ha più storia.

New Jersey: Carter 21 (8/11), Jefferson 18. Rimbalzi: Boone 8. Assist: Kidd 13.

Detroit: Hamilton 22 (10/16), Billups 17. Rimbalzi: McDyess 9. Assist: Billups 10.

Memphis-New Orleans 98-116

Quando Chris Paul, il fenomenale regista degli Hornets, fa 5/8 da tre, diventa impossibile fermarlo e pensare di uscirne con una vittoria. Infatti Paul chiude con eccellenti statistiche assicurando il successo a New Orleans: 40 punti con 17/25 dal campo, 5 rimbalzi, 9 assist e 5 recuperi, con una sola palla persa. Sempre contro i Grizzlies, Chris Paul aveva messo a segno il suo career high di 43 punti il 7 dicembre.

Memphis: Miller e Gay 19. Rimbalzi: Gasol 8. Assist: Lowry 8.

New Orleans: Paul 40, West 20. Rimablzi: Chandler 13. Assist: Paul 9.

San Antonio-Chicago 94-79

I Bulls inaugurano l’era post-Skiles con una sconfitta, ma la cosa non soprende avendo dovuto affrontare i campioni in carica che non si sono fatti impietosire dalla crisi di Chicago. Spinti dalle continue incursioni di Tony Parker, autore di 28 punti, i texani si sono facilmente sbarazzati di Chicago. L’assenza di Ginobili non ha pesato sulle sorti della gara che ha visto gli Spurs avanti anche di 25 lunghezze.

San Antonio: Parker 28 (12/19), Finley 15. Rimbalzi: Duncan 11. Assist: Duncan 6.

Chicago: Smith 19 (9/13), Gordon 18. Rimbalzi: Smith 11. Assist: Hinrich 7.

Denver-Milwaukee 125-105

Una spettacolare prova offensiva di Denver non lascia scampo ai Bucks costretti a rincorrere di 30 lunghezze a metà gara. I Nuggets che arrivano anche a +39 nel secondo tempo, in cui si divertono con tante giocate per il pubblico, chiudono con sette giocatori in doppia cifra, un eccellente Carmelo Anthony in doppia doppia (29+10) e Marcus Camby alla sua terza tripla doppia in carriera: 10 punti, 11 rimbalzi e 10 stoppate.

Denver: Anthony 29 (11/16), Iverson 24. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Carter 6.

Milwaukee: Williams 28 (12/24), Villanueva 17. Rimbalzi: Bogut 8. Assist: Williams 7.

Utah-Dallas 99-90

I Jazz partono forte andando avanti 16-0, ma Dallas si riprende dallo shock e la partita torna in equilbrio all’intervallo (47-46). Nel finale, Utah si affida a Carlos Boozer che segna 6 degli ultimi 7 punti dei Jazz per assicurare il successo agli uomini di Jerry Sloan. Mehmet Okur è tornato in azione dopo aver saltato sette gare mettendo a segno 9 punti (4/12). Male Jason Terry che ha chiuso con 0/10 al tiro. Nowitzki ha infilato 20 punti con 3/10 da tre.

Utah: Boozer 21, Williams e Kirilenko 17. Rimbalzi: Boozer 9. Assist: Williams 12

Dallas: Nowitzki 20, Harris e Howard 17. Rimbalzi: Nowitzki 9. Assist: Terry 5.

Sacramento-Boston 69-89

Con Boston scatenata nel secondo quarto (35-13 per i Celtics) la partita sembra già chiusa all’intervallo (29-53), ma nel terzo quarto i Kings compiono un mezzo miracolo rimontando fino a -8. Una tripla di Garcia e un canestro di Artest avvicinano ancora di più Sacramento nell’ultimo quarto (61-66) con Garnett e Allen in panchina. E in una serata di scarsa vena di Ray Allen (6/16) e Pierce (4/12) sono le riserve House e Posey a togliere le castagne dal fuoco con 2 triple consecutive. Negli ultimi minuti Boston si mantiene a distanza di sicurezza con i punti di Tony Allen e Rajon Rondo.

Sacramento: Artest 15 (4/15), Salmons 13. Rimbalzi: Miller 11. Assist: Udrih 5.

Boston: Allen 17, Pierce 16. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Pierce 6.

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Warriors ok, mistero "Beli". Coach Nelson si contraddice

Non c'è spazio per Belinelli nel successo (5° consecutivo) di Golden State su Minnesota. L'allenatore prima boccia il rookie italiano "Sarà pronto la prossima stagione"), poi smentisce: "Ho fiducia, non ho cambiato idea su di lui in un mese"

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Baron Davis, leader dei Golden State Warriors.

NEW YORK, 27 dicembre 2007 - Quinto successo consecutivo per i Warriors, che dominano i Timberwolves nel primo tempo poi però rischiano più del previsto nella ripresa prima di mettere al sicuro il risultato e portare a casa l'incontro con il punteggio di 105-101. Marco Belinelli va a referto ma non entra in campo anche perchè Monta Ellis gioca alla grande (alla fine chiuderà con 35 punti, suo massimo in carriera) e nonostante una brutta caduta dopo un fallo dell'ex bolognese Marko Jaric, rimane sul parquet ben 45'. Difficile così per l'azzurro trovare minuti.

I Warriors, guidati da Ellis e dal solito Baron Davis, partono con il piede sull'acceleratore e dopo un eccelente primo quarto tengono a distanza gli ospiti anche nel secondo periodo, arrivando anche al + 22. Quando tutto sempra troppo facile però Golden State di disunisce. I padroni di casa, infatti, esagerano con le giocate ad effetto nella ripresa e commettono troppi errori, permettendo così a Minnesota di tornare in partita. Al Jefferson sotto canestro si fa sentire e così i T-Wolves mettono pressione ai Warriors arrivando al -2 (98-96) a 1'04'' dalla sirena. Ma i canesri di Davis e di Monta Ellis permettono a Golden State di evitare la beffa.

"Nel secondo tempo non siamo riusciti a mantenere il nostro ritmo - commenta il leader dei Warriors, Baron Davis - l'importante è aver portato a casa il successo ma questa lezione ci servirà".

Dopo aver centrato un altro successo casalingo Don Nelson trova comunque il modo di cambiare per l'ennesima volta la propria opinione. Nessuna sorpresa per chi lo conosce, naturalmente. Tutto quello che il coach dei Warriors dice, infatti, va preso con le molle perchè potrebbe essere smentito il giorno dopo. Sabato Nelson parlando di Marco Belinelli aveva dichiarato: "Sarà pronto per l'Nba nella prossima stagione". Parole sicuramente poco confortanti per il rookie italiano, che sta scalpitando nel tentativo di guadagnarsi minuti sul parquet. Ma sono bastati due giorni per un dietrofront. "Su Marco sono fiducioso - ha detto Nelson - Non ho certo cambiato opionione su di lui nel giro di un mese". Difficile raccapezzarsi di fronte alle dichiarazioni di Don Nelson. L'occasione per Belinelli arriverà sicuramente già quest'anno, il bolognese dovrà solamente essere pronto a sfruttarla.

Golden State: Ellis 35 (13/20, 0/1), Davis 27, Jackson 19. Rimbalzi: Biedrins 11. Assist: Davis 7.

Minnesota: Jefferson 20 (8/17, 0/1), Jaric, McCants 15. Rimbalzi: Jefferson 19. Assist: Jaric 5.

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Cleveland passa a Dallas. I Suns affondano i Clippers

I Cavs si aggiudicano la sfida con Dallas cui non bastano i 19 punti di Howard e Nowitzki. Stoudemire (30 punti e 15 rimbalzi) trascina Phoenix a Los Angeles, mentre Pierce (37 punti) guida Boston al successo a Seattle

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Skinner, dei Suns, contrastato dalla guardia dei Clippers Corey Maggette. Ap

New York (Stati Uniti), 28 dicembre 2007 – I Cavs di King James si aggiudicano la sfida con Dallas. Con un grande Amare Stoudemire (30 punti e 15 rimbalzi) i Suns passeggiano contro i Clippers. Seattle lotta, ma deve cedere il passo ai Celtics.

Dallas-Cleveland 81-88

Primo tempo inguardabile, ad eccezione di qualche bell’assist di LeBron James. Tra i Mavs, che hanno il 34% al tiro a metà gara, si salva solo il concreto Josh Howard (15 punti). I Cavs tirano ancora peggio (33%), ma sono avanti all’intervallo (47-38) grazie ai 19 punti dalla lunetta. La difesa fisica di Dallas manda James in lunetta 10 volte nei primi due quarti. Alla ripresa, Cleveland va a +13 con i Mavs che regalano un pallone dopo l’altro agli avversari. Si assiste a una fase confusa di gioco, ma Nowitzki e Terry tengono in piedi Dallas.

LeBron resta in campo con cinque falli a 5’ dalla fine e Dallas non riesce a trarne vantaggio. I Mavs terminano come avevano iniziato, sbagliando ogni conclusione (7 tiri) negli ultimi 4 minuti, comprese due comode triple. James firma il prestigioso successo dei Cavs con una schiacciata in traffico nelle fasi finali. Per Dallas è un brutto passo indietro e diventa sempre più logico pensare a un trade che possa dare una svolta alla stagione finora deludente di Dallas.

Dallas: Howard 19 (9/18), Nowitzki 19 (6/17). Rimbalzi: Nowitzki 20. Assist: Harris 6.

Cleveland: James 24 (9/21, 5/10 tl), Ilgauskas 18 (7/16). Rimbalzi: Ilgauskas 11. Assist: James 7.

Seattle-Boston 96-104

I Celtics sono in vantaggio di 5 dopo il primo quarto, ma i Sonics li puniscono in transizione. Rajon Rondo non riesce a contenere l’ex Celtic Delonte West (11 punti e 6 assist in 13’) che insieme all’altro ex Wally Szczrbiak (13 punti e 2/2 da tre) mantiene Seattle a stretto contatto al riposo (46-47). Kevin Garnettè il migliore per Boston nel primo tempo. Pierce e Allen sono imprecisi (5/20 per i due All Star), ma si rifanno appena riprende il gioco. Due triple di Pierce e una di Allen nel giro di 3 minuti danno fiducia a Boston (53-59). Seattle non molla aggrappandosi al talento di Kevin Durant, a segno con 12 punti nella terza frazione e protagonista di un bel duello con Paul Pierce che risponde con 13 punti. Seattle si batte bene, ma Boston ha troppe armi in più e trova ottimi spunti anche da Eddie House che porta Boston a +9 all’inizio dell’ultimo quarto e alla fine esce fuori la superiorità dei Celtics. Ray Allen ha avuto una grande accoglienza prima della partita dal suo ex pubblico, ma si è visto poco durante il gioco.

Seattle: Durant 25 (10/23), West 19, Szczrbiak 14. Rimbalzi: Thomas 14 Assist: West 8.

Boston: Pierce 37 (11/27), Garnett 23, House 13. Rimbalzi: Garnett 15. Assist: Rondo 5.

L.A. Clippers-Phoenix 88-108

Tutto facile come da copione per i Phoenix Suns che all’intervallo hanno già un cospicuo vantaggio (40-59). I ragazzi di Mike D’Antoni, trascinati da una magnifica prova di Amare Stoudemire, premono sull’acceleratore nel terzo quarto e non si voltano più indietro. Il centro dei Suns segna 8 punti di fila, parte di un micidiale 20-3 incassato dai Clippers dal quale non hanno la forza di riprendersi. Stasera si replica a Phoenix, con i Suns di nuovo opposti ai Clippers che probabilmente farebbero volentieri a meno di questo back to back.

L.A. Clippers: Maggette 21 (7/18), Mobley e Thorton 14. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Cassell 5.

Phoenix: Stoudemire 30 (11/14), Barbosa e Hill 16. Rimbalzi: Stoudemire 15. Assist: Nash 12.

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Pesaro ferma Roma. In 6 al secondo posto

Nel 16° turno la Scavolini supera la Lottomatica e l'affianca insieme a Biella, Montegranaro, Capo d'Orlando e Avellino. Siena travolge anche Cantù e resta imbattuta. Definito il campo delle Final Eight di coppa Italia

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Carlton Myers, 36 anni, 21 punti contro Roma. Ciam/Cast

MILANO, 27 dicembre 2007 - A una giornata dal termine del girone di andata, tutto decideso in ottica Final Eight di coppa Italia: insieme alla Virtus Bologna (organizzatrice), si sono qualificate Siena, Biella, Pesaro, Roma, Capo d'Orlando, Montegranaro e Avellino.

Scavolini Pesaro-Lottomatica Roma 88-85

di Camilla Cataldo

Vittoria di gran pregio per la Scavolini, che dimentica il passo falso di Rieti e conquista le Final Eight. All’Adriatic Arena sono 7216 le presenze: Lottomatica senza Bagnoli e Drejer, Pesaro è al completo. avvio equilibrato: 2-5, 7-12, 18-18. Il massimo vantaggio interno del primo quarto è 28-25, i mattatori sono Myers, Lorbek e Gabini. La Scavolini gira, gli statunitensi sono la bella copia rispetto a quella sbiadita di quella vista a Rieti. Giachetti dà un bel ritmo ai suoi e la gara resta in pieno equilibrio (39-33 al 16', lo strappo più ampio). Le difese crescono, le percentuali restano simili. I locali si ripropongono avanti, ricacciando indietro i tentativi di rimonta avversari in particolare grazie a Pasco. Con Hawkins e Ray poco appariscenti, ci pensa Stefansson prendere in mano l’attacco capitolino. Ma è Pesaro a guidare le danze, avanti di 11 alla terza pausa forte di un Pasco ispirato. Brokenborough lancia la nuova fuga con una difesa arcigna e un attacco preciso: 72-58 a 8’ dalla fine. Contro parziale di 9-0: 72-67 e gara riaperta da Roma con le guardie. Altro strappo marchigiano: 81-69, con grandinata di triple a rotazione. Hawkins e Ray crescono, Pesaro continua a giocare senza paura. 81-78 al 39', match aperto fino al termine. Gite in lunetta sistematiche per la Scavolini, che con Myers mette il successo in cassaforte, nonostante le percussioni di Stefansson. L'islandese mette pure la tripla con fallo per l'88-85, poi il rimbalzo sul libero sbagliato apposta premia Pesaro.

Pesaro: Myers 21, Pasco 11, Slay 11

Roma: Lorbek 21, Giachetti 13, Ray 13, Stefansson 13

Montepaschi Siena-Tisettanta Cantù 109-72

di Marco Naldini

Non c’è Lavrinovic, fuori per infortunio, ma la marcia della Mens Sana non conosce soste. A metà secondo quarto anche Rimantas Kaukenas è costretto allo stop per un brutto colpo al ginocchio sinistro (dopo il contatto con Gerald Fitch), ma il Montepaschi non si ferma e archivia addirittura il massimo stagionale (109 punti). Brucia il semaforo di partenza con i 10 punti di Bootsy Thornton (28-13), e doppia l’abitacolo canturino, in apertura di secondo quarto (34-17). Accelera con Sato, e vola con la cinquina di Ilievski (43-19), mentre Eze segna (10 punti, terzo giocatore in doppia cifra a metà gara, ma brillano, al termine, i suoi 7 recuperi senza nessuna persa) e fa buona guardia sottocanestro. Cantù si scioglie come neve al sole (14 perse all’intervallo), Wood non ripete il bottino di 24 punti segnati contro Udine, sbucano timidamente dal nebbione che avvolge la squadra, solo Fitch e Rodolfo Valenti. La Montepaschi non si accontenta e nella ripresa innesta il turbo. McIntyre regala assist (al termine 12) e lanci lunghi come quello per Thornton che schiaccia (85-53), guadagnando il fallo di Toure, prima del massimo vantaggio (104-63).

Siena: Sato 25, Eze 17, Thornton 17

Cantù: Brown 18, Wood 14, Fitch 12

La Fortezza Bologna-Legea Scafati 85-79

La Virtus coglie la seconda vittoria (sempre in casa) consecutiva, ma contro Scafati ha fatto molta fatica in più rispetto al match con Teramo e l'ha spuntata soltanto allo sprint. A 4' dalla fine la Legea (canestro di Williams) era ancora in testa (73-74) e a -2' era ncora in parità (79-79). La certezza della vittoria è arrivata solo negli ultimi 60 secondi quando Spencer ha infilato il canestro dell'83-79. Nel primo tempo la zona pensata da Calvani, i tiri da tre prima di Williams, poi di Lauwers e soprattutto le virate e gli ppoggi vicino a canestro di Killingsworth (14 punti all'intervallo) hanno tenuto a ruota e anche al comando la Legea. La Fortezza si è aggrappata al lavoro di Chiacig sotto i tabelloni e ai punti raccolti da Anderson dal campo e soprattutto dalla lunetta. Dopo è stato sempre equilibrio anche se la Legea ha cominciato a calare di precisione dalla distanza e Killingsworth ha fatto seguire al gran primo tempo una ripresa con errori clamorosi. Nell'ultimo quarto Crosariol ha infilato sette punti in fila, Best ha pilotato la Virtus con una regia di classe, Anderson (7/9 dal campo, 15/17 nei liberi) non ha fatto mancare i suoi punti, e Scafati, arrivata alla fine un pò sulle ginocchia, ha perduto due palle per infrazione di passi.

Bologna: Anderson 29, Spencer 14, Giovannoni 12

Scafati: Killingsworth 18, Lauwers 18, Williams 17

Armani Jeans Milano-Air Avellino 72-86

di Alessandro Ruta

Per il terzo anno consecutivo Avellino sbanca Milano e lo fa con pieno merito. L’Olimpia, toccata in mattinata dall'impovviso decesso dell'allenatore di una squadra giovanile, dal canto suo è apparsa stordita dal ritmo imposto dagli irpini, andati in fuga subito con le triple di Righetti (4/5 per il riminese alla fine). Il vantaggio ospite si è dilatato minuto dopo minuto, con l’Armani Jeans incapace di reagire: male Watson, quasi inesistente Booker, non è bastato il solito Gallinari, che però ha finito spesso con l’intestardirsi troppo. Sul 48-28 per Avellino, l’unico sussulto Armani, con un parziale a cavallo tra il primo e il secondo tempo che ha riportato gli uomini di Caja fino al -9. Ma lì si sono svegliati Cavaliero (ex fischiatissimo) e Green. Un’altra raffica di triple (saranno 16 alla fine per l’Air, su 29 tentativi) e nuova fuga. La solidità sotto canestro dei biancoverdi ha fatto il resto: su tutti Burlacu, protagonista un po’ a sorpresa nei momenti caldi. Nel finale l’Armani è andata pure in debito d’ossigeno, mancando canestri facili e commettendo banali palle perse. Pensare alla rimonta disperata è così diventata un’utopia. Così come l’accesso alle final eight di coppa Italia. Invece brava Air, una vera rivelazione.

Milano: Gallinari 22, Vukcevic 13, Sesay 9

Avellino: Righetti 20, Green 14, Smith 14

Eldo Napoli-Snaidero Udine 77-72

di Mario Canfora

Napoli trova la seconda vittoria di fila, un evento in questa stagione. Contro Udine c’è equilibrio nei primi 20’. Poco gioco, diversi errori, squadre che non riescono a staccarsi. La Eldo cerca di scappare sul 20-14, ma le triple di Penberthy e Schultze producono un break di 2-13 che manda Udine sul +5 (22-27) al 13’. Si continua con pochi sussulti fino alla fine del secondo quarto. A infiammare il Palabarbuto ci pensa Pancotto che si becca un tecnico a sei decimi dal riposo lungo, consentendo a Napoli di chiudere sul 37-35 nonostante uno sciagurato 3/14 da tre (0/8 nella sola seconda frazione). Basket natalizio anche in seguito, un altro tecnico (Bernard) a mettere un po’ di pepe, ma il 53-53 del 30’ è lo specchio di una brutta serata per entrambe le squadre con Schultze che spicca grazie alle sue triple (17 punti con 5/7). Negli ultimi 10’, emergono la classe di Jumaine Jones e la sostanza di Rocca che prendono la Eldo per mano: sul 67-59 del 38’ la gara può dirsi in archivio.

Napoli: Jones 23, Monroe 16, Rocca 15

Udine: Schultze 20, Sales 16, Green 12

Cimberio Varese-Pierrel Capo d'Orlando 102-105 ot

di Antonio Franzi

Consegna alle statistiche una prestazione da 11 assist e 21 di valutazione l'ultima volta di Gianmarco Pozzecco a Masnago. In un supplementare pieno di emozioni, soprattutto per una Varese che dopo l'ennesima sconfitta interna vede la classifica compromettersi ulteriormente, è stata proprio la "mosca atomica" a innescare i canestri in avvicinamento all'area di Wojcik e le conclusioni da fuori della coppia Slay-Diener che garantiscono alla formazione siciliana la prima apparizione della sua breve storia alle Final Eight di coppa Italia. Un lungo applauso, del tutto inusuale per un avversario, ha salutato l'ultima apparizione del Poz nella città che lo coronò campione d'Italia nel 1999: "Sì, questa è stata la mia ultima apparizione da giocatore in questo palasport: il mio coach Meo Sacchetti mi pressa, dice che non devo smettere, fare almeno un'altra stagione. Io però ho deciso: a trentacinque anni è ora di lasciar perdere con il basket giocato". E c'è stato il suo zampino anche sul parziale di 19-3 in soli 5 minuti che, complice anche la zona press chiamata dall'allenatore di Capo d'Orlando - altro grande ex dei biancorossi di casa - ha cambiato il volto al match. Fino al massimo vantaggio di +15 (53-38 al 23') sembrava infatti che l'ottima serata di Beck (7/7 da due) potesse garantire un successo prezioso alla Cimberio. La prova dell'ala messicana, benché supportata al meglio da Capin, non bastava però a una formazione ancora una volta dimostratasi troppo fragile. Non appena infatti Diener alzava il livello del suo gioco (12/16 da fuori), la Pierrel prendeva il sopravvento. Un errore dalla lunetta di Brown al 39'30" non sbloccava il punteggio dalla parità (84-84) e una successiva palla persa proprio dal Poz rimandava al supplementare un esito comunque pesantemente negativo per Varese.

Varese: Beck 28, Capin 26, Brown 18, Melvin 16

Capo d'Orlando: Diener 28, Slay 18, Pozzecco 15, Wallace 15

Premiata Montegranaro-Siviglia Teramo 106-92

di Fabio Paci

Vittoria mai in discussione della Premiata, sempre avanti nel punteggio (anche +17 sul 70-53). La Siviglia inciampa in una serataccia in difesa. Gara veloce, bella e spettacolare fin dall’avvio. In appena 50” Garris e Amoroso bucano la retina dai 6.25 (6-2). Gli abruzzesi stentano a prendere le contromisure, i marchigiani hanno campo libero. Ancora Amoroso, ispirato, dal perimetro porta i suoi a +11 al 5’21” (17-6). Si sveglia Tucker: in due giri di lancetta il miglior realizzatore del campionato mette a segno due triple e tre conclusioni dalla media, che permettono di limare il gap (27-20). Nel secondo quarto Bianchi dà spazio a Migliori e la guardia ripaga la fiducia con due tiri pesanti (uno con libero aggiuntivo) che consentono agli ospiti di rifarsi sotto (40-35, poi 42-40). La zona ordinata da Finelli non dà frutti e la Premiata soffre un po’ Brown e Yango, anche se Minard e Amoroso, spinti da un ispirato Garris, permettono di tenere la testa avanti. Proprio una tripla di Amoroso, allo scadere, consente alla Premiata, abile anche a frenare Tucker, di tornare a +9 a metà gara (57-48). Percentuali alte (63% da 2, 60% da 3 per la Premiata; 58% e 56% per il Siviglia Wear), anche perché non sempre le difese riescono a contenere come dovrebbero. Thomas, Garris e Minard danno spettacolo, agevolati anche dalle maglie assai larghe della difesa avversaria. Quando Minard regala il +17 (70-53 al 24’20”) nel palasport, gremito da 4000 spettatori (500 da Teramo), è l’apoteosi. Al 30’ il tabellone segna 75-63. L’ultima frazione si apre con due canestri pesanti di Vitali (78-63) e Garris (81-66). Finelli dà ossigeno a Thomas e Amoroso e per due minuti la Premiata va in letargo, consentendo alla Siviglia di rifarsi sotto (81-73 al 33’44”). Vitali spinge sul perimetro e ci pensa Yango a tenere a galla i suoi. Quando Vitali porta la Premiata a tre cifre (101-89) mancano 31” al termine e per i marchigiani due punti e Final Eight di Coppa sono una realtà.

Montegranaro: Amoroso 23, Garris 21, Thomas 18, Minard 15

Teramo: Tucker 21, Yango 19, Brown 13

Solsonica Rieti-Upim Bologna 63-64

di Antonio Pitoni

Il destino, a volte, sa essere davvero strano. Lo 0/12 dal campo con cui Jenkins si presenta in lunetta per i due liberi che valgono la partita è un macigno sulle spalle della Upim Bologna. Ma in una gara in cui la Solsonica sembrava avere la vittoria in pugno, è toccato proprio al play della Fortitudo risolvere la partita a 3’’ dalla sirena. Epilogo eloquente di una gara giocata male, in cui dopo un primo tempo dalle percentuali disastrose (7/27 per Rieti, 9/29 per la Fortitudo), ci avevano provato gli ospiti a scappare via per primi nel terzo quarto con 5 punti consecutivi di Torres per il +10 (24-34 prima, 30-40 poi) del massimo vantaggio. Poi solo Rieti: 18-6 di parziale (finalizzato da Gigena, Finley e Hurd) per il sorpasso (48-46). E' corpo a corpo fino al termine, con Sow che manca il canestro del k.o (sul 63-60) e sbaglia dall’arco dopo il 63-62 firmato Mancinelli dalla lunetta. Ultimo assist per il 2/2 ai liberi di Jenkins (63-64) che manda i titoli di coda.

Rieti: Finley 17, Hurd 14, Gigena 11

Bologna: Tiorres 17, Mancinelli 10, Thomas 7

Benetton Treviso-Angelico Biella 88-58

di Emanuele Spironello

Treviso dopo la batosta subìta da Avellino, si ripresenta al Palaverde con una determinazione e un agonismo completamente diversi che le permettono di tornare alla vittoria e agganciare Cantù. Il primo allungo della Benetton giunge con una serie di triple di Atsur e Gaines che scavano il +9 (17-:mrgreen: a 8’10”. Lo score del primo quarto dell’Angelico recita 2/11 con il solo Pinkney a centrare l’anello. Il secondo quarto è la fotocopia del precedente, con Treviso che sbaglia meno e tocca il +15 (35-20) ancora con un tiro dall’arco, stavolta di Maresca al 17’38”. Leggero recupero degli ospiti che sfruttano la fisicità di Cotani e il press sui portatori di palla trevigiani, che sotto pressione vanno in panico. Primo tempo che si chiude con schiacciata di Gigli (uomo ovunque) per il 37-25 al 20’. Lo 0/8 da 3 punti della prima metà del match non è degno di Biella, che al ritorno in campo piazza un 3/3 con Bell (2) e Cotani (35-41) al 23’03”, ma Treviso non sta a guardare e replica con la stessa moneta: Gigli e Soragna (47-37). La gara di Biella però finisce qui, Chalmers e Gaines inanellano una serie di triple che al 35’ (78-54) incanalano la gara sul +30 finale.

Treviso: Gaines 21, Chalmers 20, Gigli 13, Soragna 13

Biella: Bell 14, Pinkney 14, Cotani 11

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Bargnani gioca, Toronto ok. Belinelli no, Warriors k.o.

Partita perfetta dei Raptors che vincono 83-73 in casa di San Antonio: il Mago gioca 34' e chiude con 11 punti. Nuovo k.o. di Golden State che cedono in casa contro Denver. Ancora una volta soltanto panchina per l'italiano

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Andrea Bargnani contrasta

NEW YORK, 29 Dicembre 2007 - Toronto sorprende i campioni in carica a San Antonio mentre Denver supera Golden State.

San Antonio-Toronto 73-83

I Raptors che non ti aspetti giocano una delle loro migliori partite della stagione da un punto di vista difensivo, limitano gli Spurs a un deludente 32% dal campo e centrano un sorprendente successo all’AT&T Center di San Antonio, dove Tim Duncan e compagni in questa stagione avevano perso una sola gara.

Toronto rimane davanti a San Antonio praticamente per tutto il match, arriva a condurre anche di 17 punti nel primo tempo, poi subisce il ritorno dei padroni di casa i quali però arrivano al –3 all’inizio dell’ultimo quarto ma fanno grandissima confusione nella frazione finale e permettono così agli ospiti di portare a casa il successo senza soffrire più di tanto. Gli Spurs, privi di Manu Ginobili, out per un problema alla mano sinistra, devono anche registrare l’espulsione di Gregg Popovich a metà dell’ultimo quarto, reo di reiterate proteste all’indirizzo della terna.

Segnali decisamente positivi da parte di Andrea Bargnani che fa male alla difesa di San Antonio soprattutto nel momento migliore dei Raptors, nelle battute finali del secondo quarto, quando Toronto riesce a prendere il largo. L’idea di coach Mitchell di schierare l’azzurro da centro titolare si sta rivelando vincente. Bargnani, infatti, a San Antonio anche se in attacco produce a sprazzi, realizzando comunque canestri pesanti, dà il suo contributo anche in difesa e la sua prestazione di grande sostanza permette così ai Raptors di centrare un successo di prestigio nonostante la serata non particolarmente brillante di Chris Bosh (5/16 dal campo). Nell’ultimo quarto a fare la differenza in attacco per Toronto ci pensa comunque Jason Kapono realizzando 10 dei suoi 15 punti mentre in cabina di regia il solito Jose’ Calderon detta i tempi alla squadra con grande diligenza. Gli Spurs senza Ginobili fanno troppo poco in attacco e alla fine mostrano anche un inaspettato nervosismo nell’ultimo quarto. Andrea Bargnani chiude la sua gara con 11 punti (2/4 da due, 1/5 da tre e 4/4 ai liberi), tre rimbalzi, due assist un recupero e tre stoppate in 34’ di gioco.

San Antonio: Finley 20 (4/9, 3/10), Duncan 16, Parker 15. Rimbalzi: Duncan 12, Bonner 10. Assist: Parker 4.

Toronto: Kapono 15 (3/5, 2/3). Rimbalzi: Humphries 11. Assist: Calderon 5.

Golden State-Denver 120-124

Dopo cinque vittorie casalinghe consecutive i Warriors si devono arrendere davanti ai Nuggets all’Oracle Arena. Una gara divertente giocata e velocità supersonica nella quale le difese stanno a guardare e gli attacchi brillano. Alla fine Denver gioca con più disciplina le battute finali del match e porta a casa il successo. Ancora una volta Marco Belinelli non esce dalla panchina e Don Nelson sceglie una rotazione ridotta regalando minuti a solamente otto giocatori.

I Warriors, sotto anche di 11 punti, riprendono gli ospiti, guidati da un eccellente Allen Iverson, grazie ai canestri di Baron Davis e del solito Stephen Jackson. Negli ultimi tre minuti la gara e’ punto a punto ma Golden State non riesce a rallentare “The Answer”. Nel finale i Warriors arrivano al –2 e hanno la possibilità di trascinare il match al supplementare, o vincerlo con una tripla, ritrovandosi la palla in mano a 21’’ dalla sirena dopo l’errore in attacco di Carmelo Anthony. Una buona circolazione di palla regala a Jackson un ottimo tiro dalla lunga distanza a 10’’ dalla fine ma il giocatore di Golden State trova solamente il ferro. Marcus Camby conquista il rimbalzo e, mandato in lunetta, realizza i due liberi che condannano i padroni di casa.

Golden State: Jackson 32 (4/12, 5/15), Davis 29. Rimbalzi: Biedrins 12. Assist: Davis 13.

Denver: Iverson 39 (10/17, 2/4), Anthony 30, Kleiza, Camby 15. Rimbalzi: Camby 16. Assist: Iverson 6.

Gazzetta.it

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Kobe trascina i Lakers. Wade non basta a Miami

Bryant fa 31 punti nella vittoria contro Utah. Gli Heat cadono nel supplementare contro Orlando nonostante 48 punti della sua stella. Ben Gordon torna sesto uomo e Chicago vince.

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Bryant contro Kirilenko a Los Angeles. Reuters

New York, 29 dicembre 2007 – Pur con uno scatenato Dwyane Wade che infila 48 punti, Miami cede nel supplementare contro Orlando. Ben Gordon torna sesto uomo e Chicago vince.

Charlotte-New Orleans 85-98

Malgrado le distrazioni della vigilia per Chris Paul (cresciuto a cento chilometri da Charlotte ed ex-stella di Wake Forest) che ha procurato circa 500 biglietti per parenti e amici, gli Hornets non hanno grosse difficoltà a sbarazzarsi dei Bobcats e Paul è alla fine uno dei migliori insieme a David West e Tyson Chandler. Paul e compagni battono la pessima difesa di Charlotte fin dal primo quarto (14-28) dando spettacolo, e vanno a conquistare la quarta vittoria consecutiva.

Charlotte: Richardson 25 (9/19), Mohammed 15. Rimbalzi: Mohammed 14. Assist: McInnis 6.

New Orleans: West 20 (9/15), Chandker e Paul 17. Rimbalzi: Chandler 17. Assist: Paul 11.

New Jersey-Washington 109-106

I Wizards danno filo da torcere ai Nets fino alle ultime battute con i due leader Jamison e Butler in gran spolvero, ma i Nets resistono e sfruttano meglio le occasioni nella seconda parte del decisivo quarto periodo, con una buona intesa nel pick and roll tra Carter e Sean Williams (14 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate). Richard Jefferson sale in cattedra nel terzo quarto in cui infila 21 punti. Positiva anche la prova di Nachbar con 12 punti. Tra le fila di Washington si distingue l’interessante rookie Nick Young.

New Jersey: Jefferson 26 (7/15, 12/13 tl), Carter 24, Kidd 20. Rimbalzi: Williams 10. Assist: Kidd 12.

Washington: Butler 28 (11/19), Jamison 27, Young 15. Rimbalzi: Jamison 13. Assist: Butler 6.

Miami-Orlando 114-121 (OT)

I 48 punti (16/21) di un monumentale Dwyane Wade non bastano a Miami che deve cedere nel derby della Florida ai Magic dopo un tempo supplementare. Wade eguaglia il suo massimo in carriera con 20 punti nel solo ultimo quarto, ma resta a secco nell’overtime. Daequan Cook segna la tripla del pareggio per gli Heat a 2” dal termine, mandando le squadre al supplementare in cui segna ancora da tre e pareggia di nuovo i conti. Ma Turkoglu consegna il successo a Orlando con 5 punti nel finale. Shaquille O’Neal e Jason Williams non hanno giocato per infortunio.

Miami: Wade 48 (16/21, 16/23 tl), Haslem e Davis 17. Rimbalzi: Haslem 9. Assist: Wade 11.

Orlando: Howard 29 (10/15, 9/11 tl), Turkoglu 22, Lewis 17. Rimbalzi: Howard 21. Assist: Turkoglu 6.

Detroit-Indiana 114-101

Detroit vince facile contro Indiana dopo un secondo quarto dominato interamente con 40 punti e un ottimo Jarvis Hayes, autore di 10 punti in 5’. All’intervallo, i Pistons conducono 64-41. La partita non cambia volto nel secondo tempo e Detroit ottiene la vittoria numero 14 nelle ultime 16 gare.

Detroit: Hamilton 23 (10/17), Prince 15. Rimbalzi: Johnson 9. Assist: Hamilton 9.

Indiana: O’Neal 25 (8/13), Murphy 12. Rimbalzi: Diogu 10. Assist: O’Neal 4.

Memphis-Houston 83-103

I Rockets, che devono sopperire all’assenza importante di McGrady (tendinite al ginocchio), superano Memphis grazie a una prova maiuscola di Luis Scola (22 punti), ma soprattutto all’attacco bilanciato che permette a sei giocatori di andare in doppia cifra. I Grizzlies pagano la serata storta di Rudy Gay che chiude con 3/13 per 8 punti totali.

Memphis: Gasol 23 (8/18), Milicic 12. Rimbalzi: Miller 9. Assist: Miller 8.

Houston: Scola 22 (11/17), Yao 22. Rimbalzi: Yao 12. Assist: Brooks 7.

Chicago-Milwaukee 103-99

Ben Gordon torna al vecchio ruolo di sesto uomo con successo e segna 19 dei suoi 31 punti nell’ultimo quarto, guidando Chicago alla prima vittoria con Jim Boylan head coach. Uno dei cambiamenti maggiori di Boylan è stato quello di riportare Gordon nel ruolo che gli aveva fatto vincere il premio di “Sixth man of the year” in passato. I Bucks, il cui coach si è fatto espellere nelle fasi finali dopo una svista arbitrale che ha consegnato la rimessa ai Bulls, hanno sbagliato sette tiri liberi nel quarto periodo.

Chicago: Gordon 31 (8/20, 13/15 tl), Deng 28. Rimbalzi: Deng e Wallace 10. Assist: Hinrich 9.

Milwaukee: Redd 34 (13/24), Villanueva e Bogut 15. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Williams 15.

Phoenix-L.A. Clippers 94-88

Dopo la disfatta della sera prima, i Clippers migliorano nettamente e impegnano Phoenix a giocare al 100%. Una tripla di Cassell porta i Clippers a -1 a un minuto e mezzo dalla fine, ma i Suns reagiscono con 4 punti di Amare Stoudemire, migliore in campo. I Suns vincono la prima gara in cui realizzano meno di 100 punti (finora erano 0-5 in gare dal punteggio inferiore a quota cento).

Phoenix: Stoudemire 28 (12/15), Hill 22 (8/13). Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Nash 10.

L.A. Clippers: : Kaman 22 (9/22), Cassell 21. Rimbalzi: Kaman 20. Assist: Cassell 5.

Sacramento-Philadelphia 80-92

I Sixers inseguono per tre quarti di gara, ma dominano nell’ultimo quarto conquistando il terzo successo consecutivo. Oltre alle scontate assenze di Kevin Martin e Mike Bibby, i Kings hanno dovuto fare a meno anche di Ron Artest, ko per un problema al gomito, all’ultimo momento. I Kings hanno perso le ultime tre gare casalinghe e buona parte del problema sono le palle perse (23 contro i Sixers).

Sacramento: Salmons 22 (8/18), Udrih 19. Rimbalzi: Miller 13. Assist: Udrih 6.

Philadelphia: Dalembert 19 (7/10), Miller 18. Rimablzi: Dalembert 11. Assist: Iguodala 5.

Portland-Minnesota 109-98

La squadra più in forma del campionato non poteva certo farsi bloccare da Minnesota il cui record è fermo sul 4-24. Sospinta da un pubblico entusiasta e il tutto esaurito nonostante l’avversario poco invitante, Portland non accenna a rallentare la marcia e allunga la striscia a 12 vittorie con sei giocatori in doppia cifra.

Portland: Roy 22 (7/12), Aldridge 21. Rimbalzi: Aldridge 8. Assist: Roy 5.

Minnesota: Jefferson 22 (8/12), Mccants 21. Rimbalzi: Gomes e Jefferson 7. Assist: Telfair 11.

L.A. Lakers-Utah 123-109

Con il Kobe Bryant di questi tempi, è possibile sognare per i tifosi dei Lakers (19-10). La stella dei gialloviola (a riposo nel quarto periodo) sforna un’altra performance offensiva di grande spessore, incluso il 6/9 da tre e conduce i Lakers a una netta vittoria contro gli Utah Jazz. Phil Jackson raggiunge Red Auerbach nel numero di vittorie in regular season (938) dietro ad altri sei allenatori.

L.A. Lakers: Bryant 31 (11/18), Odom 17. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Fisher 8.

Utah: Boozer 20 (6/15), Brewer 18. Rimbalzi: Boozer 11. Assist: Williams 6.

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