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Gallinari rilancia Milano

Biella vince anche a Udine

Nella 13ª giornata l'Armani Jeans stravince con la Virtus Bologna, l'Angelico espugna in volata il campo della Snaidero. Bene Pesaro, Montegranaro e Capo d'Orlando. Alle 21 il big match tra Siena e Roma

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Danilo Gallinari, nato l'8 agosto 1988. Ciam/Cast

MILANO, 9 dicembre 2007 - La 13ª giornata di serie A, dopo le vittorie di Treviso, Cantù e Avellino negli anticipo, vede il successo di Milano nell'appuntamento domenicale del mezzogiorno e di Pesaro, Montegranaro, Biella e Capo d'Orlando. Alle 21 il big match Siena-Roma.

Armani Jeans Milano-La Fortezza Bologna 81-62

Ancora un piccolo passo in avanti per Milano, che batte facilmente la Virtus grazie al solito straripante ed entusiasmante Gallinari (22 punti con 7/13 al tiro, 8 falli subiti, 7 rimbalzi, 2 stoppate e 3 assist), un talento che purtroppo vedremo ancora per poco nel nostro campionato, destinato com'è a finire tra le prime scelte Nba nel prossimo draft. Milano costruisce nel primo quarto, dominando con Watson sotto il canestro avversario. Due triple di Sesay le regalano il + 9 sul 24-15. La Virtus trova invece punti solo da Anderson (9 nel primo quarto, poi va in letargo). Ma negli ultimi 72 secondi spreca, concedendo un 8-0 a Bologna firmato Spencer (3/10 da tre) e Di Bella (il migliore dei suoi). Pillastrini riequilibra il mismatch in area inserendo Crosariol. Arriva cosi il pareggio a quota 37. Nel secondo tempo in campo si vede solo Milano. La Fortezza si perde in inutili forzature dal perimetro con un Holland (2/11 al tiro e -4 di valutazione) dannoso e irritante e ci vuol poco perche il vantaggio si dilati sino a +12 sul 58-46. La Virtus non lotta e quando si scatena Gallinari si ritrova nell'abisso di un pesante -20 (77-57). Resta solo il tempo per un paio di magie del Gallo che vale da solo il prezzo del biglietto.

Milano: Gallinari 22, Sesay 15, Watson 13

Bologna: Spencer 13, Di Bella 12, Anderson 9

Snaidero Udine-Angelico Biella 78-84

Grande rimonta di Biella nella seconda metà di gara e vittoria risalendo da -18. Segna solo Green all'inizio (6-0) ed è un rapido segnale di una Snaidero in fuga. Il primo quarto finisce con Udine avanti di 12 e una valutazione (33-1) imbarazzante per Biella, che tira con il 25% dal campo e trova energia solo da Spinelli. Non cambia troppo nel secondo quarto: l'Angelico, con Cinciarini e Elder, rientra a -8 (27-19), ma la Snaidero riparte in fretta con un 12-4 di parziale e massimo vantaggio (39-23). Si ricomincia dopo l'intervallo e Udine, con una tripla di Penberthy sale a +18 (47-29). Poi Biella rientra con le triple di Elder, le penetrazioni di Cinciarini e i punti di Pinkney (59-53), ma ancora Penberthy sale in cattedra al 28': due triple in fila e di nuovo +12 per la Snaidero (65-53). Elder però non si arrende e riporta Biella a -6 all'ultima pausa (67-61). Un tiro da tre punti di Pinkney vale il -3 (67-64), un 2+1 di Elder il -1 (70-69) al 33', un canestro da sotto di Hunter il primo vantaggio dell'Angelico nella serata (70-71). Questo è il segnale che conta: Biella trova punti da Pinkney e Bell e, con una tripla di Spinelli a -1'05" (76-81), sigilla la vittoria.

Udine: Green 19, Penberthy 15, Zacchetti 11

Biella: Elder 21, Pinkney 19, Spinelli 13

Premiata Montegranaro-Cimberio Varese 79-73

Settima sconfitta consecutiva della Cimberio. La cura Bianchini si vede nel gioco (benino anche contro la Premiata), ma nei risultati il momentaccio dei varesini continua. Montegranaro vince senza strafare: match ordinato, senza sbavature. Spesso oltre i 10 punti di vantaggio, sempre ripresa, la Premiata non perde mai la testa e conquista altri due punti che la avvicinano alla final eight. Senza Melvin e Tierre Brown, la Cimberio regge l’urto della Premiata in avvio. La zona frena per un po’ i locali, poi è Garris a perforarla dai 6.25 (12-8 al 5’) e da qui in avanti il parziale è di marca locale. Con l’ingresso di Vitali la Premiata trova idee ed energie, anche Amoroso fa la sua parte e il divario si allarga fino a +11 (25-14). Dato curioso: nei primi 10’ Varese non tira mai da 3. Tutto l’opposto di ciò che accade nel secondo quarto (5/7 in 10’). La Premiata scappa a +14 (30-16, bene Thomas e Minard); ci pensano Beck (azione da 4 punti), il tonico Capin e Hafnar dal perimetro a colmare il gap (32-31). Bianchini lascia a sedere Babrauskas e utilizza col contagocce Galanda. Parità a quota 38 siglata dall’onnipresente Beck. La Cimberio però paga a caro prezzo un paio di disattenzioni e il tecnico fischiato a Passera (quattro falli in 8’), che costano il sorpasso marchigiano (42-38). In mezzo al recupero varesino, va annotato l’infortunio occorso a Filloy (al 12’19”, si era sul 30-23): interessamento dei legamenti del ginocchio destro e lo stop potrebbe essere molto lungo. Il miglioramento dei meccanismi difensivi permette alla Premiata di costruire un altro vantaggio nel terzo parziale (55-45 al 24’50”), concretizzato grazie a 9 punti di fila (2 bombe) di Thomas. Ci pensano Hafnar e Capin comunque a tenere testa ai padroni di casa (59-55 al 30’). Ford va a corrente alternata, Finelli si affida alle guardie. Vitali mette dentro una tripla importante (64-58 al 32’), poi è Amoroso a recuperare palla e a trovare la transizione giusta (66-58). Minard e Hafnar hanno la mano calda dall’angolo; la Cimberio rintuzza ogni tentativo di fuga dei dirimpettai. Negli ultimi tre minuti la difesa di casa è impenetrabile, Ford ritrova lucidità sotto canestro e la Premiata chiude senza affanni

Montegranaro: Inard 18, Thomas 16, Amoroso 11

Varese: Capin 18, Beck 16, Hafnar 11, Skelin 11

Solsonica Rieti-Pierrel Capo d'Orlando 98-100 d.t.s.

Ventitré secondi da brivido: la scelta di Rieti nel finale dell'extratime, con la Pierrel avanti 96-97, di far scorrere il cronometro è da kamikaze. Mian se ne accorge troppo tardi e il fallo che manda Fabi in lunetta (2/2 per il 96-99) lascia alla Solsonica poco più di 6 secondi per il tiro dell'avemaria. Troppo poco per cambiare la storia di una partita intensa e giocata a ritmi pazzeschi, aperta fino alla fine ad ogni possibile epilogo. Vince Capo d'Orlando 98-100. Dopo che Rieti per tre volte (nel primo, nel secondo e nell'ultimo quarto) era scappata fino al +8 (83-75 l'ultima volta) dopo essere finita sotto anche di 10 (51-61 nel terzo periodo). Pozzecco e Wallace hanno retto la Pierrel nel primo tempo. Poi anche Diener e Fabi hanno iniziato a colpire la difesa reatina, ma è stato un glaciale Slay a firmare il 2/2 dalla lunetta che ad un secondo dalla fine del tempo regolamentare (86-86 al 40') ha permesso a Sacchetti di centrare il supplementare. Non sono bastati gli show di Prato e Carter né la solidità di Hurd per evitare la seconda sconfitta interna alla Solsonica, in campo senza Finley e con un Sow autore dell'ennesima doppia-doppia (15-12), ma ben limitato da Howell sotto canestro.

Rieti: Carter 23, Hurd 22, Prato 21, Sow 15

Capo d'Orlando: Pozzecco 27, Wallace 18, Diener 17

Scavolini Pesaro-Siviglia Teramo 81-77

La sfida tra due delle sorprese della stagione premia Pesaro che fa un bel passo avanti in ottica Final Eight. Sacripanti spedisce in quintetto Brokenborough al posto del rientrante Myers, anche per braccare il cecchino Tucker e la tattica funziona. Pesaro difende in cinque e vola in attacco, con le triple e il contropiede: 22-6 al 7'. Si gioca molto lontano da canestro, Powell (8 punti in 6’30”) regge la baracca per gli ospiti. Tolto Brokenborough, sale Tucker e la Siviglia Wear rientra fino al 36-35 del 18'. Al 24' è 44-44, Powell è strepitoso mentre a Clark si accende e poi si spegne ripetutamente la luce: 47-52 è il massimo vantaggio ospite; Pesaro non affonda (54-52) e si procede punto a punto. Sale il nervosismo, in campo vola pure una bottiglietta d’acqua. E’ Myers contro Tucker, la Scavolini si mantiene avanti di un soffio con i rimbalzi offensivi. Sul 79-77 Tucker sbaglia da nove metri a 8” dalla fine, Clark chiude il discorso dalla lunetta.

Pesaro: Clark 15, Hicks 13, Slay 12

Teramo: Tucker 24, Powell 19, Yango 10

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intanto vittoria dei Raptors nell'abituale match di prima serata europea,contro i raptors 93-80

RIMONTA TORONTO

Toronto torna al successo battendo 93-80 gli Houston Rockets di Tracy McGrady e Yao Ming. Decisivo il rientrante Chris Bosh (nella foto) che mette a referto una doppia-doppia griffando la rimonta della franchigia canadese nella seconda metà di gara.

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Dopo 2 pesanti sconfitte consecutive (contro Phoenix e Boston) Toronto torna al successo. I Raptors - privi di Andrea Bargnani, ancora fuori per infortunio - battono 93-80 gli Houston Rockets all'Air Canada Center.

La partita inizia nel segno dei texani. La squadra di coach Adelman non sbaglia niente dalla lunga distanza e vola sul 16-2 nel primo quarto. E anche nel secondo parziale i padroni di casa sono sempre costretti a inseguire. Houston gioca una pallacanestro piacevole, riceve in dote 14 punti da McGrady e può andare negli spogliatoi per l'intervallo avanti 45-34.

Ma il vantaggio in doppia cifra degli ospiti si dissolve nel terzo periodo, chiuso dai Raptors 28-11. Tutti i giocatori di coach Mitchell contribuiscono alla rimonta. Parker trova la parità, Nesterovic sigla il primo vantaggio dei canadesi sul 54-52.

Houston è la brutta copia della squadra ammirata nel primo tempo. I Rockets escono progressivamente di scena. Toronto dilaga, con Delfino e con Kris Humphries, capace di chiudere con 16 punti e 9 rimbalzi. McGrady chiude con 21 tiri e 23 punti. Chris Bosh - al rientro dopo 5 gare di assenza - mette la sua.

www.eurosport.com

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Toronto lotta, Houston k.o.

Falsa partenza per i Raptors, sotto fino al riposo. Nesterovic si sacrifica su Yao Ming e il match cambia: Bosh, Humphries e Delfino danno la scossa e i Rockets affondano per le troppe lalle perse in attacco. Lunedì torna Bargnani

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Kris Humphries svetta su Yao Ming. Reuters

TORONTO (Canada), 9 dicembre 2007 - Grande prova di carattere per i Toronto Raptors che recuperano una partita iniziata sui binari sbagliati contro una signora squadra come Houston e ottengono una significativa vittoria (93-80) grazie a un secondo tempo da manuale.

FALSA PARTENZA - In avvio di gara c'è una sola squadra con le idee chiare in campo ed è Houston che fa girare bene la palla in attacco e trova ottime conclusioni con McGrady grande ispiratore del gioco. I Raptors, invece, nonostante il rientro di Chris Bosh, sono contratti e sbagliano troppo dal perimetro, mentre Yao fa buona guardia in area con già tre stoppate nel primo quarto. Mitchell corre ai ripari inserendo Carlos Delfino per Moon sul 16-2 per i Rockets. Le cose migliorano con l'ingresso di Calderon che segna subito dall'angolo e rimette in pista Toronto (12-17). Qualche buon sprazzo di Jason Kapono prima e di Bosh e Humphries poi impedisce a Houston di prendere il largo nel secondo quarto che termina 34-45.

DIFESA SU YAO - La partita riprende con lo stesso copione dopo l’intervallo, ma a metà del terzo quarto Toronto accorcia le distanze (46-49) grazie a cinque punti consecutivi di Delfino e a un passaggio a vuoto di Houston in attacco. La partita si accende e Toronto pareggia (52-52) con Parker. I Raptors ora ci credono e alzano l’intensità difensiva. Il lavoro di Nesterovic contro Yao Ming è encomiabile. Lo sloveno lotta alla pari con il cinese dando una grossa iniezione di fiducia a Toronto che concede ai Rockets solo 11 punti nel terzo quarto e passa al comando (62-56). Un eccellente Kris Humphries (16 punti e 9 rimbalzi) continua l’opera avviata da Rasho con 6 punti in avvio del quarto periodo. Ancora Delfino (bravo anche a marcare McGrady) segna una tripla che dà il +11 a Toronto. La staffetta Parker-Moon-Delfino su T-Mac dà ottimi risultati e l’ex Raptor dopo un avvio promettente viene tenuto a soli 2 punti nell’ultimo quarto. I troppi rimbalzi offensivi concessi agli avversari e le palle perse in attacco condannano definitivamente i Rockets, mentre Calderon usa tutto il suo fosforo per gestire tranquillamente gli ultimi minuti di gara.

TORNA BARGNANI - Buone notizie anche dall'infermeria dei Raptors: si avvicina il momento del rientro per Andrea Bargnaniche tornerà ad allenarsi con la squadra lunedì a Toronto prima della partenza per Atlanta.

Toronto: Bosh 21 (7/17), Humphries 16 (6/9), Delfino 12. Rimbalzi: Bosh 10. Assist: Calderon 6

Houston: McGrady 23 (7/21), Yao 15. Rimbalzi: Landry 7. Assist: McGrady, Francis, James e Scola 3

Gazzetta.it

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certo che se vogliamo migliorare dobbiamo puntare sulle primavere.........in fretta se no sto campionato farà sempre piu skifo

mi pare che dal prossimo anno ci sarà la regola dei max 5 stranieri in una squadra... se siena nn si regola... la vedo male rispettare questa regola...

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bisogna puntare sui giovani!!!!!!! è questa la strada

un mio amico mercoledì contro la snaidero under 19 ha fatto 44 punti

accidenti... molto bravo il tuo amico e penso sia tiratore visti i punti... cmq puntare sui giovani si dovrebbe farlo in automatico perchè abbiamo moltissimi talenti nei vivai che sono molto più forti di gente di a-1 però vengono fatti "marcire" (termine poco adatto) nelle leghe minori...

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Detroit senza problemi

Miami rivede la luce

I Pistons travolgono Charlotte, faticano Portland e New Orleans rispettivamente contro Milwaukee e Seattle. Con un grande Wade gli Heat vincono in casa Clippers, prima gara di una lunga trasferta a Ovest

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Dwayne Wade, 35 punti e 10 assist in casa Clippers. Ap

New York, 10 dicembre 2007 – Vittoria facile per Detroit e sudata per Portland e New Orleans. Crollano i Nets a Washington, mentre Miami rifiata vincendo la prima gara della lunga trasferta a ovest.

L.A. Clippers-Miami 94-100

Miami finalmente centra la vittoria per merito di Dwyane Wade che disputa la sua miglior partita della stagione con 35 punti e 10 assist. Wade è una spina nel fianco della difesa dei Clippers e gli Heat possono contare su di lui nel momento chiave della gara. Quando i Clippers piazzano un parziale di 10-0 e agganciano Miami sul 90-90 con 3’ rimasti sul cronometro Wade prende per mano la sua squadra conducendola al successo. Gli Heat hanno ora un record di 5-15.

Clippers: Maggette 24, Kaman 14. Rimbalzi: Maggette e Kaman 12. Assist:Knight 9.

Miami: Wade 35 (13/23, 9/10 tl), Haslem 17. Rimbalzi: Haslem 9. Assist: Wade 10.

Washington-New Jersey 104-89

I Nets soffrono nel primo quarto ma con l’ingresso di Nachbar (13 punti e 5 rimbalzi nel primo tempo) tornano in partita. È anche grazie alla difesa e ai canestri di Vince Carter dal perimetro che New Jersey prende il controllo della gara. Nel secondo tempo però c’è la reazione dei Wizards che dimostrano di avere maggior voglia di vincere e vengono premiati con un meritato successo. I Nets si squagliano nell’ultimo quarto confermando la fragilità mentale che li caratterizza. O forse è solo venuto il momento di un cambio drastico che coinvolga lo scontento Jason Kidd.

Washington: Butler 28(10/21), Jamison 22. Rimbalzi: Jamison 10. Assist: Butler e Daniels 5.

New Jersey: Carter 30 (11/17), Nachbar 19. Rimbalzi: Kidd 10. Assist: Kidd 13.

Portland-Milwaukee 117-113 (OT)

I Blazers ottengono il terzo successo di fila dopo essere andati sotto 107-112 nel tempo supplementare. Determinante un canestro in penetrazione di Brandon Roy per il sorpasso e la calma messa in mostra dai padroni di casa in situazione di emergenza.

Portland:Roy 26 (11/13), Aldridge 24. Rimbalzi: Roy 8. Assist: 9.

Milwaukee:Williams 33 (12/23), Bogut 21. Rimbalzi: Villanueva 9. Assist: Williams 6.

Detroit-Charlotte 104-85

I Pistons tornano alla vittoria in una sfida poco impegnativa contro i Bobcats. Detroit conduce largamente per la maggior parte dell’incontro.

Detroit: Billups 20, McDyess 19. Rimbalzi: McDyess 9. Assist: Billups 6.

Charlotte:Richardson 15 (5/12), Okafor 14. Rimbalzi: Anderson 5. Assist: Anderson 7.

New Orleans-Seattle 91-88

Gli Hornets (che devono fare a meno di Stojakovic) faticano ad avere la meglio sui Sonics, ma escono vincitori dopo una gara sofferta che si decide negli ultimi secondi. Seattle perde la chance del possibile sorpasso a pochi secondi dal termine con un passaggio sconsiderato per Kevin Durant che non riesce a trattenere il pallone in campo. Chris Paul conferma il suo grande momento con 29 punti.

New Orleans: Paul 29 (10/16), West 15. Rimbalzi: West 10. Assist: Paul 10.

Seattle:Durant 23 (7/22), Wilcox 13. Rimbalzi: 12. Assist: Watson 8.

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Bryant trascina i Lakers

Beli: "No alla D-League"

Nonostante un buon primo tempo i Warriors non riescono a rallentare Kobe Bryant nella ripresa e alla fine devono cedere 123-113. Don Nelson tentato dall'idea di spedire l'azzurro a Bakersfield per qualche gara. Belinelli: "Mi sento un giocatore Nba"

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La guardia dei Golden State Warrior Mikael Pietrus. Ap

NEW YORK, 10 Dicembre 2007 - Lo Staples Center porta decisamente male ai Warriors. Dalla sua apertura, otto anni or sono, Golden State nell’arena dei Lakers ha vinto una sola volta, incassando ben 16 sconfitte. La 16ª arriva proprio domenica sera. I Warriors giocano un buon primo tempo ma non riescono a rallentare Kobe Bryant nella ripresa e alla fine devono cedere 123-113.

IL FUTURO DI BELI - Non cambia la posizione di Marco Belinelli che per la settima gara consecutiva non va a referto e viene inserito nella lista "inactive". Adesso Don Nelson sembra addirittura tentato dall’idea di "retrocedere" Belinelli, spedendolo a Bakersfield, nella D-League, per qualche gara. "Forse non gli farebbe male giocare qualche partita – dice il coach dei Warriors – ma in questo momento non ci poniamo il problema. Lui è un giocatore orgoglioso e l’idea di andare a Bakersfield non lo alletta. Comunque si sta allenando bene e continua a migliorare". L’ipotesi D-League dovrebbe essere scongiurata anche perché il bolognese sembra avere le idee molto chiare. "Mi sento un giocatore Nba – commenta l’azzurro – voglio rimanere qui e lavorare con i miei compagni, considerato anche il fatto che siamo riusciti a creare un gruppo davvero bello".

KOBE SHOW - A Los Angeles i Warriors non giocano male fino alle battute finali del primo tempo. Kobe Bryant fa fatica dal campo (3/13) ma nel finale del secondo quarto i Lakers piazzano un parziale di 11-3 e vanno al riposo avanti 60-59. Nella ripresa Kobe ritrova ritmo in attacco e i compagni lo supportano nel migliore dei modi (alla fine i Lakers metteranno sette giocatori a referto in doppia cifra). I padroni di casa così riescono a scappare via con un break di 18-4 nel terzo quarto e conquistano il successo. Golden State per una volta vince la gara al rimbalzo (47 contro i 38 di L.A.) ma fa troppa fatica dalla lunga distanza, soprattutto per via dell’ostinazione di Stephen Jackson a prendere brutti tiri.

Los Angeles Lakers: Bryant 28 (7/17, 2/6), Bynum 20, Fisher 15. Rimbalzi: Bynum 11, Odom 10. Assist: Bryant 8.

Golden State: Davis 20 (4/8, 3/9), Jackson 18. Rimbalzi: Azubuike, Davis 8. Assist: Davis 7.

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