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Tranquilli, non sono pillole...


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Ladies and gentleman, il Giro d'Italia 2017:


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Il percorso ricalca fedelmente quello del Giro 2012, vinto da Ryder Hesjedal. La squadra con cui partiremo:


Marius Bruno: lo svizzero sarà il capitano della nostra squadra. In stagione ha vinto il Giro del Trentino, conquistando la 4a tappa e la generale, 2° alla Vuelta a Murcia, 11° al Romandia e alla Liegi, maglia a pois della Vuelta 2016. Statistiche: 80 Mon 72 Col 73 Cro 70 PRL 69 Res-Gri 71 ACC-REC

Emanuel Buchmann: l'ultimo uomo di Bruno in salita, il tedesco pur non avendo mai vinto in stagione, ha più volte dimostrato la sua duttilità in montagna sia come gregario, vedi al Giro del Trentino, sia come capitano (4° posto al Criterium). Statistiche: 77 MON 75 COL 72 ACC 68 RES-GRI 72 REC

Florencio Izaola: la prima maglia rosa del Trentino 2017, altro uomo in salita per il capitano. Statistiche: 73 MON 71 COL 70 CRO 68 ACC

Giugliano Sanguinetti: uno dei talenti più brillanti degli ultimi anni, viene al Giro a caccia di una prestigiosa vittoria di tappa, dopo una prima parte di stagione ricca di piazzamenti. Statistiche: 80 COL 70 CRO 72 VOL 75 ACC 78 RES 70 GRI

Dario Russo: il fedelissimo di Sanguinetti, pronto ad attacchi da lontano e a scortare il capitano nelle tappe più dure. Statistiche: 73 COL 70 FTR

Roland Thalmann: convocazione un po' a sorpresa per il giovane svizzero. Anche lui sarà votato alla causa dei capitani Bruno e Sanguinetti. Statistiche: 71 MON 70 COL.

Mark Pinizzotto: era il dubbio principale della vigilia, sciolto solamente qualche giorno prima della partenza: il canadese, dopo una prima parte di stagione scoppiettante (Una tappa e generale al Langawi, classifica generale della Coppi&Bartali) sarà al via della corsa rosa. Obiettivo: Maglia azzurra. Statistiche: 77 MON 74 COL 72 CRO 74 PRL 74 REC.

Oscar Juarez: il giovane sudamericano fa il suo debutto in un grande giro, sarà l'ombra di Bruno nelle tappe intermedie con licenza di fuga di tanto in tanto. Statistiche: 74 MON 72 CRO 74 PRL.

Sebastian Singh: altro dubbio della vigilia: il campione australiano e vincitore della Milano-Sanremo 2017 cercherà gloria in volata. Statistiche: 73 PIA 71 COL 78 VOL-ACC.


I FAVORITI PER LA MAGLIA ROSA:

Astana: Formolo (80 MON-76 COL) - Gesink (79 MON 77 COL 72 CRO 71 RES 75 GRI 76 REC)

Etixx: al via con appena 6 corridori, Fabio Aru (80 MON 78 COL 70 CRO 72 RES 74 GRi 80 REC)

MTN: Meintjes (83 MON 78 COL 72 RES-GRI 73 REC)

Giant: Eriksson (78 MON 72 COL 71 CRO 72 RES-GRI 73 REC)

Katusha: Zakarin (78 MON 77 COL 75 CRO 74 PRL 72 GRI-REC)

Lotto - NL: Keldermann (79 MON-COL 78 CRO 70 RES 74 GRI 77 REC) - Intxausti (78 MON-COL, 71 CRO, 72 GRI-REC)

Sky: Kreuziger (78 MON 80 COL 72 RES-GRI 77 REC) - Adam Yates (82 MON 77 CRO 70 RES-GRI 74 REC)

Tinkoff: Majka (80 MON 78 COL 71 RES 75 GRI 77 REC) - Landa (83 MON 78 COL 71 RES 75 GRI 77 REC)


Questi i campioni al via: let's go! 

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Altissime probabilità di una top5 con Br1 secondo me.

Vado con i piedi di piombo: puntiamo alla top 10 con Bruno e a qualche tappa con Sangunetti/attacchi da lontano, il resto è una gigantesca incognita.

 

 

Peccato per quel valore collina che potrebbe farti penare

Esatto: è quello il problema principale: per questo dovrò inventarmi qualcosa, ma dovrei aver già in mente un paio di contromosse

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Finalmente ci siamo, inizia il Giro d'Italia!

La prima tappa, una crono di 5 km, viene vinta da Adriano Malori (Tinkoff), prima maglia rosa del Giro; bene Pinni, 20° a 20", così come Bruno 39° a 23"

Nelle due volate danesi a vincere sono Caleb Ewan (Orica), davanti a Bonifazio (Lampre) e Theuns (Lotto) e lo stesso Bonifazio davanti a Bouhanni (Etixx) e Ewan; da segnalare il ritiro di Kreuziger nella terza tappa, dopo una brutta caduta.

La cronosquadre delinea già i primi distacchi: vince l'IAM, con Quaade nuova maglia rosa; ci difendiamo, arrivando in 10a posizione a 57", ma perdendo solo su Keldermann (3° a 17", terzultima la Sky davanti alla Etixx di Aru distanziate rispettivamente di 1'44" e 1'57")

La prima volata italiana ripete il podio della terza: la maglia rossa Bonifazio vince davanti a Bouhanni e Ewan.

Ed ora, via con la sesta tappa!

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La trappola marchigiana, tappa da non sottovalutare: il favorito numero uno è Sanguinetti, ma occhi aperti su Ulissi e Aru!

Pronti via, e parte la fuga: in avanscoperta Thurau (Androni), Gallego (Movistar) De Bie (Lotto) e Valgren (Lacoste), vantaggio massimo di 6'35".


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Fin dai primi saliscendi, solo Lotto NL - Junbo e Post Swiss Team a controllare e tenere alta l'andatura, lasciando uscire poco dopo lo svizzero Dillier (BMC).



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Sul Gpm di Passo Cappella passa per primo Thurau, ma è dietro che la corsa esplode: Buchmann inizia a macinare il gruppo, dietro di lui Bruno, che punta a difendersi su un percorso non adatto alle sue caratteristiche. I due PST però vanno veramente forte e vanno via, prendendo un vantaggio di 3' in appena 10-15 km tra salita e discesa!

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Lotto e Katusha allora iniziano a tirare, Buchmann è stanco e decidiamo di farci riprendere, puntando su un Sanguinetti abbastanza in palla (+1). A 15 km dal traguardo quel che resta del gruppo (molte teste son saltate, tra cui il giovane Ericsson) è la coppia Aru-Ulissi a portare via un gruppetto di 5 corridori: oltre ai due già citati ci sono Meintjes, Sanguinetti e Konig, mentre restano attardati Keldermann, Bruno e Yates. I 5 vanno a riprendere Thurau e Valgren, unici superstiti della fuga. Si arriva in volata, lotta tra Sanguinetti ed Ulissi: a spuntarla però è il terzo incomodo, Fabio Aru! Secondo Ulissi, buon 3° posto per Sanguinetti. A 45" chiudono Majka, Yates, Keldermann e il nostro Bruno; 2' per Gesink, 4'38" per Formolo, 6' per Landa! La maglia rosa passa sulle spalle di Diego Ulissi, 3° il nostro Sanguinetti a 10", che nella prossima tappa indosserà la maglia bianca, mentre il giro sembra ormai un discorso per pochi: Aru, Meintjes, Yates, Keldermann, Konig, Majka, Bruno.

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Le tappe come quella di Porto Sant'Elpidio non ti dicono chi può vincere il Giro, ma chi lo può perdere (citazione classica dei commentatori)

Troppe tappe in collina per uno come Bruno (72 è una condanna troppo grande)... La lotta è tra Aru, Yates e Meintjes, dobbiamo difenderci fino alla terza settimana... 

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Settima tappa, primo arrivo in quota del Giro d'Italia: si arriva a Rocca di Cambio!


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Fuga a 5: la maglia azzurra Thurau (Androni), Ten Dam (Lampre), l'idolo di tutto il forum Pirazzi (Astana), Valgren (Lacoste) e Pantano (Orica). Il loro vantaggio arriva a 5'45", perché a Piano Palasone la corsa cambia improvvisamente. Si alza il vento, il ventaglio è dietro l'angolo e Sky e Post Swiss non si lasciano scappare l'occasione. Davanti restano una trentina di uomini, dietro rimangono bloccati Landa e Majka (Tinkoff), insieme a Gesink e Formolo (Astana). 

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Nel finale rimaniamo corti, la Sky non tira e i quattro riescono a rientrare. Davanti la Sky mantiene un ritmo costante, ma non impossibile, ma proprio quando Bruno sta preparando la progressione a 8 km dall'arrivo parte Aru, seguito da Yates, Meintjes, Keldermann e Majka!

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Seguire o non seguire? Decidiamo di salire regolari... Scelta sbagliata. Davanti Aru si prende la vittoria e la maglia rosa, distaccando di poco Yates (s.t) e Meintjes (7"); poco dietro Keldermann (30"), Bruno chiude 9°, ma a più di 1'30". Scendiamo al 6° posto in generale.

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Il giorno dopo arrivo (Ottava tappa) a Lago Laceno: mettiamo Pinizzotto in fuga, ma becca l'ennesimo -5 (il terzo, ed è in condizione...) quindi picche. Sanguinetti difende come può Bruno, davanti sono sempre Yates e Aru a giocarsela, ma non riesce al sardo la tripletta: vince Adam, secondo Aru, terzo Meintjes, Bruno perde altri 3'37", scende al 9° posto in generale ad oltre 6' dalla maglia rosa Aru e più di 4' dal 5° posto. 

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La nona tappa viene vinta allo sprint da Bonifazio, buon 11° Singh. 

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La Decima tappa, da Civitavecchia ad Assisi, prevede un finale adattissimo alle caratteristiche del nostro Sanguinetti. La gara va via tranquilla fino ai -10: qui mettiamo Buchmann e Russo a fare ritmo per lo scatto di Sanguinetti! 

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A questo punto la Katusha inizia a tirare, e tira tira tira lanciano la volata, e Sanguinetti deve mollare: vince Diego Ulissi, Aru conserva la maglia rosa, Sanguinetti è appena 13°, Bruno per chissà quale divinità non perde...


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A Montecatini Terme è Sonny Colbrelli (Astana) a vincere la tappa su Bonifazio e Modolo, bene Singh 8°.

La dodicesima tappa rischia di andare di traverso a molti, Bruno in primis ahimè!


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La fuga di giornata (Albasini, Hoogerland, Suarez, Degand, Offredo, e Sieberg) viene annullata nella discesa di Valico Guantarola, sotto la grande spinta della Post Swiss, che in vista di Valico La Mola prova un'azione folle: Buchmann e Pinizzotto tirano fuori il nono della generale, Marius Bruno, distante da Aru 6'35"!

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Aru è impreparato, la Sky prova a chiudere ma il vantaggio del terzetto aumenta fino al minuto, quando da dietro si muovono altri big: Bennett, Konig, Landa, Gesink e Brambilla. Dietro rimangono una trentina di corridori. Buchmann e Pinni finiscono il loro compito, noi continuiamo a tirare con Bruno, ma solo Gesink ci da una mano, mentre è Aru in prima persona a tirare dietro: solo 40" i secondi di vantaggio!

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Negli ultimi km siamo costretti a lasciare andare Gesink: è l'olandese dell'Astana a vincere la tappa, a noi interessava recuperare qualcosa, dimostrare che in questo giro possiamo ancora dire qualcosa, ma la beffa è dietro l'angolo: nonostante si veda chiaramente un buco tra il gruppetto Bruno e quello della maglia rosa tutti vengono ufficializzati con lo stesso tempo, a 23" da Gesink. In pratica un'azione inutile  :ohmy: 

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A Cervere Bonifazio vince la 13a tappa, noi ancora non digeriamo la beffa di Sestri Levante, quando Bruno riesce a darci nuove speranze, aumentando le sue statistiche  :wub: 

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Nota a margine: in realtà Bruno era arrivato a 84 in montagna, il migliore insieme a Quintana. Mi è sembrato esagerato, quindi prima di avviare la 14a tappa l'ho abbassato a 83

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Questa cioccolata svizzera non sarà un po' troppo energetica? Br1 ora può puntare veramente alla top5

Difficilissimo: al momento siamo a quasi 4' da Majka che è 5° ma ha Landa dalla sua (è dietro di noi e do per scontato che si dia al gregariato): mantenere la top 10 magari vincendo una tappa, dopo aver sprecato tre occasioni per Sanguino, sarebbe il massimo

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La classifica vede Aru in maglia rosa, secondo Yates a 55", terzo Meintjes a 57", poi Kelderman a 1'28", Majka a 2' e passa, sesto posto per il nostro Marius Bruno a 6' 35": iniziano le alpi!


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Dopo una quindicina di km va via la fuga che caratterizza l'intera tappa: vanno via ben 15 atleti, tra cui il nostro Buchmann, a caccia del sogno maglia azzurra; con lui altri atleti tra cui Tvetcov (Ag2r) e Ten Dam (Lampre), anche loro con l'obiettivo gpm.

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Il Col de Joux fa più selezione davanti che dietro: i fuggitivi pian piano diminuiscono, davanti restano in quattro: Pirazzi, Buchmann, Pantano e Ten Dam, nel gruppo è la Sky a fare l'andatura, con Bruno però resta il solo Pinizzotto. Ma fin dalle prime rampe della salita a Cervinia è Adam Yates in prima persona a scandire il ritmo: con lui restano solo Landa, Meintjes e Aru, poco dietro un gruppetto con Keldermann, Majka e Bruno. 


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Mentre dietro Bruno si scrolla di dosso la compagnia e viaggia da solo all'inseguimento di Yates, davanti succede di tutto: Ten Dam saluta tutti e in solitaria va a trionfare, secondo Pirazzi, con Buchmann battuto allo sprint da Pantano; ma è poco dietro che scoppia la corsa: Aru cede! Crollo improvviso della maglia rosa, che non tiene il ritmo di Yates, con Bruno che riesce a riprenderlo e superarlo agilmente; ma non è finita, perché anche Meintjes si stacca! Con Yates resta il solo Landa, 1' dietro c'è Bruno, che sale regolare e limita i danni, guadagnando sui diretti rivali, Majka in primis! Adesso dietro A. Yates c'è Meintjes, scivola al terzo posto Aru davanti a Keldermann, Majka e Bruno. 

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Anche Landa perde terreno! Yates chiude la tappa in solitaria al 5° posto, ma dietro è un macello: Landa arriva insieme a Bruno a 1'20" dal britannico, Meintjes a 1'38", Aru cede ben 1'53", consegnando la maglia all'uomo Sky, ancora più indietro Keldermann a 2'40" e Majka a 2'53"! Difendiamo alla grande il sesto posto in generale e rosicchiamo più di un minuto a Majka: peccato per Buchmann davanti, ma siamo soddisfatti! 

Pian dei Resinelli (non ci sono immagini, scusate) vince Tcetcov (Ag2r) dopo una lunga fuga con Ten Dam e Capecchi (Lampre), Buchmann becca il -4 e crolla presto ahimè. 2° Yates, che sfruttando il pessimo lavoro della Lotto NL - Junbo (in sintesi: lavorone assurdo degli olandesi, Yates fresco si fa lanciare da Caruso e vola via) rosicchia altri 11" a Meintjes e 20" ad Aru, Majka e Keldermann, mentre Bruno chiude a 42" dalla rosa, vedendo così aumentare il distacco dal 5° posto di Majka.  

Ma la 16a tappa ci regala un altro, inatteso, colpo di scena: a 27 km dal traguardo (fuga a due con il nostro Juarez e Tecchia, ripresi a 23 km dall'arrivo) caduta generale nella pancia del gruppo: in 35 restano davanti, con Cimolai che vince la tappa; un gruppo chiude a 13" (Grandissimo lavoro della Tinkoff, rimasta dietro con Majka e Landa), ma la sorpresa arriva a fine tappa: Louis Meintjes si è ritirato! Trauma cranico violento per lui, e la MTN decide di farlo salire in ammiraglia! Noi guadagnamo la tanto agogniata (e sculatissima) top 5! 

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Visto? Senza faticare sei in top 5 :)

Ecco da chi arrivava la sfiga...

17a tappa, l'arrivo a Cortina che può chiudere o riaprire il Giro!

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La fuga a 14 viene ripresa già nella discesa dal Passo Valparola, con la Sky che mette in mostra la potenza della squadra aumentando l'andatura a suo piacimento. Nella discesa dal Duran davanti rimangono in 23, con la maglia rosa Yates che controlla agevolmente.

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Konig e Caruso però cedono presto, e davanti va Lindermann (Lotto NL) per prevenire qualche scatto, ma le danze si aprono presto: il primo tentativo è di Landa (decimo in generale), che si porta dietro Gesink, Ulissi, Nieve e Brambilla (sesto a 1' e mezzo circa da Bruno). 

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Il quintetto attaccante guadagna fino ad un minuto. Nessuno vuole andare a chiudere, siamo costretti a mettere Bruno in prima persona a tirare. A 4 km dalla vetta c'è l'aggancio, ma Bruno non si ferma e prova a partire!

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La scelta si rivela un suicidio: Majka risponde, portandosi dietro Yates, Aru e Keldermann, che in vista del Gpm vanno via. In discesa il nostro scalatore è più lento di Basso, e lo stesso polacco, seguito poco dopo da Brambilla e Jungels ci saltano senza troppa difficoltà. Davanti è Yates a vincere e ipotecare il giro, guadagnando 47" su Aru e più di 2' su Keldermann. Noi chiudiamo in nona posizione ben marcati da Landa, ma per appena 2" perdiamo la top 5 in favore di Brambilla (Katusha). Mancano Pampeago, Stelvio e la crono di Milano, dobbiamo farcela.

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La doppia scalata a Pampeago: riusciremo a riprendere la top 5? E la difenderemo dagli assalti di Brambilla e Landa? E Fabio Aru accorcerà il suo distacco (ora di 2' abbondanti) sulla maglia rosa di Adam Yates? Scopriamolo!

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La fuga viene annullata subito, ancor prima del passaggio sulla Sella di Roa, ma è sul Manghen che salta il banco: i gemelli Yates se ne vanno! Quasi 2' il loro vantaggio, fino a quando la maglia rosa cade! Attimi di panico, poi si rialza e tutto procede da copione, con Kiserlowski e Caruso a massacrare il gruppo, che conta una trentina di unità. I gregari di Bruno saltano uno dopo l'altro causa forme negative, Bruno ha la freccia in su, ma non ci fidiamo. Serie di scatti di corridori di secondo piano (Amador, Bongiorno, Formolo, e altri tre-quattro), ma la nostra mente è già altrove, quando accanto al più di Marione Bruno appare un magico 5. Contemporaneamente scatta Landa, seguito da Brambilla! Noi decidiamo, in fiducia, di non seguire, lasciando lavorare prima la Sky e poi la Lotto.

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Landa se ne va, ma Brambilla rimbalza pesantemente: il corridore Katusha viene superato da tutti e si sfila malinconicamente. La situazione vede Landa davanti con 1' di vantaggio sul gruppo Aru-Yates, poco dietro c'è Bruno con Keldermann e un Majka in chiara difficoltà. 


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In discesa sono i gregari a fare il lavorone: Konig davanti, Bennett dietro ai piedi dell'ultimo passaggio a Pampeago c'è un gruppetto di 12 uomini, tra cui il nostro Bruno. Il primo a scattare è Gesink, seguito da Landa. Noi aspettiamo e a -5 partiamo: lo scatto è micidiale, prendiamo nel giro di un km Landa che aveva un vantaggio superiore al minuto, e lo saltiamo in un attimo! Gesink però si gestisce bene, e Bruno non riesce nell'impresa: l'olandese dell'Astana vince a Pampeago, secondo uno stoico Bruno a 56", 3° Landa a 1'42", poco dietro Aru non si scrolla di dosso la maglia rosa Yates, 6° Majka a 3'32", tutti gli altri con distacchi superiori ai 6'. Top 5 ripresa (Brambilla chiude a 12', Landa 6° con più di 2' da recuperare. Peccato per la tappa, potevamo vincerla... 

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Alla vigilia dello Stelvio, la classifica generale è la seguente:

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Modificato da Big white
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La fine del Giro: chi vincerà la corsa rosa? E soprattutto il nostro Marione Bruno finirà in top 5 il suo secondo grande Giro? La risposta è no, perché Bruno cade e si ritira... Non ci crede nessuno? Vabbè, vediamo come finisce sto Giro và...

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Tonale, Aprica, Teglio, Mortirolo e finale da capogiro sullo Stelvio. La fuga (10 uomini, da notare solo la maglia azzurra Tvetcov) viene ripresa subito dopo il gpm di Teglio, poi sul Mortirolo c'è la prima azione degna di nota: vanno via Bongiorno, Pantano, Ten Dam e Power, vantaggio massimo intorno ai 4'. Il gruppo, controllato sempre dalla Sky, forza l'andatura, riducendo il distacco a 55" ai piedi dello Stelvio.

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Fin dalle prime rampe lo Stelvio non delude: scatto di Landa, Konig e Kiserlowski forzano l'andatura, buco di Caruso e la maglia rosa Yates va via, portandosi dietro i due scudieri e l'elvetico Bruno, bravissimo a prendere la ruota del britannico. 


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Davanti scatta Bongiorno, il resto della fuga viene ripreso prima da Landa e poi dal gruppo Yates-Bruno; dietro Aru prova a rientrare, ma perde già più di un minuto, così come Keldermann, poco più indietro Majka. Yates vuole la gloria (e secondi preziosi in vista della crono) e si lancia all'attacco di Bongiorno; Bruno sale regolare, così come Landa, che però ne ha di più e scatta. Dietro Aru fa il diavolo a quattro, e scatta a ripetizione per riportarsi su Bruno. Ultimo km: Landa riprende Yates-Bongiorno e va a vincere la prestigiosa tappa. Aru arriva con 1'18", poco dietro Gesink; Bruno cede un po' nel finale, chiudendo a 2'30 e scivolando al 6° posto in generale. Male Keldermann a 3'56" ma peggio fa Majka, che chiude a 4'50". 


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La crono finale, perché sono vile e non la gioco, regala sorprese: come ampiamente prevedibile Yates crolla, mentre Aru incredibilmente ribalta la classifica, vincendo il suo primo Giro d'Italia! Yates deve accontentarsi di una amarissima piazza d'onore. Keldermann chiude il Giro vincendo la crono e accomodandosi sul terzo gradino del podio. Majka, nonostante un finale thriller, riesce a difendere la quarta piazza per appena 14" dall'assalto di uno scatenato Bruno, che chiude la crono ad 1' da Keldermann e si riprende la top 5 a scapito di Landa, 6° finale. Chiudono la top 10 la coppia Astana Gesink-Formolo, Konig e Brambilla. Maglia rossa Bonifazio, Maglia azzurra Chechov o come cavolo si scrive, vabbè quello lì avete capito, maglia bianca Yates (2° Bruno). Arrivano più di 40 mila euro in cascina, nonostante le zero vittorie di tappa ci riteniamo soddisfatti. E nel frattempo uno sponsor nostrano, colpito dal talento acerbo dei nostri giovani, ci fa un'offerta difficile da rifiutare... 

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Se Bruno avesse avuto quell'84 in montagna avrebbe potuto far meglio :(

Ma 84 era troppo esagerato! Tanto ci arriverà prima o poi :D

Arriviamo a Giugno: dopo una convincente telefonata da parte di Squinzi possiamo annunciarlo ufficialmente: la Mapei torna nel ciclismo che conta! L'aria di promozione in World Tour porta in dote uno dei marchi storici del ciclismo nostrano e un aumento di budget pari a 100k.

Nel frattempo andiamo al Gp d'Argovie, dove Sanguinetti chiude al 2° posto: ottimo viatico in vista del campionato italiano.

Al Giro di Svizzera (obiettivo top 5) Marius Bruno conferma il grandissimo periodo di forma: quattro piazzamenti sul podio e 2° posto in generale dietro al mostre Quintana per poco più di 2'. Sul podio un certo Pinot, davanti a Van Garderen, Nibali, Froome e Contador. 

E inizia il mercato! 

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