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emmea90

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Il Piccolo Zome 2016 - I giudici

Nasdon33
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Il più giovane dei giudici ma non per questo il meno esigente è il vincitore dell'ultima edizione del Piccolo Zome. Noto per aver tracciato corse in tutte le aree del pianeta - dalla Patagonia alla Norvegia e dalle Hawaii alla Nuova Zelanda - grazie alla sua minuziosa ricerca di territori favorevoli alle due ruote e alla sua voglia di innovazione. Come Bruno Barbieri odia i mappazzoni e dà grande importanza alla presentazione della corsa che deve avere una sua linearità e un senso logico. Ha scoperto salite oltre i 3000 metri in giro per il mondo.


La tradizione è per chi non ha coraggio, l'innovazione e le nuove scoperte sono riservate a chi sa osare

 
Gigilasegaperenne
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Silenzioso ma mai banale il buon gigi è stato il primo innovatore in questo campo nella ricerca di percorsi adatti per le grandi corse a tappe e non solo. Noto per aver riportato il Tour sul Puy de Dome dopo 20 anni lasega è in grado di dosare gli ingredienti nei suoi percorsi per ottenere un risultato mai banale - ogni tappa è fine a se stessa e presenta sempre qualche insidia non sempre di natura altimetrica con le frazioni per velocisti spesso relegate al ruolo di trasferimento. Come per Carlo Cracco in cucina per lui sono i dettagli a fare la differenza nel prodotto - ogni chilometro, ogni scelta, ogni salita ha un significato sopra cui regna il perfetto bilanciamento del percorso. Ha classificato il Tour de France 2012 di Prudhomme nella propria galleria degli orrori.
 

Mettiamo ancora un po' di cronometro, così non romperanno le palle quando vedranno il numero di salite


Emmea90
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Tracciare è un arte - e se uno dei tuoi percorsi ha fatto più di mille download probabilmente è anche apprezzata. Noto per aver riportato il Tour de France su nuove e impensabili vette, per aver spinto per l'abolizione della passerella di Parigi i suoi percorsi sono gli unici che Angelo Zomegnan - con cui condivide la caratteristica di indossare occhiali da sole in qualunque occasione - sarebbe in grado di definire "mossi". Giudice unico ed inflessibile del concorso fino alla terza edizione non osa porsi limiti nello stroncare i novellini come nemmeno il peggiore dei Joe Bastianich. Noto per aver classificato come gialla una tappa con oltre 6000 metri di dislivello è forse il più duro ed esigente del trio - ha portato di recente il Tour de France in cima al Col du Jandri al termine di una tappa massacrante.

Non esistono tradizioni, non esistono arrivi facili, non esistono limiti da non superare. La tappa più dura è quella che deve ancora venire.

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