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La Leggenda di Lirio Foresi - il Divoratore di Cannibali


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...l'avventura prosegue, e dopo una vittoria in fuga di Vichot che lascia la situazione invariata in cima alla classifica, ecco un'altra strepitosa azione di Yates, che nella nona tappa fugge via in discesa e arriva in solitaria, mettendo ulteriore distanza tra sè e gli inseguitori, stranamente passivi...terzo ancora un ottimo Villella!

 

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La classifica parla chiaro: Daniel Martin a 2 minuti, Froome a 3'40"....e gli altri ancora dietro! o si stanno risparmiando per l'ultima settimana del giro, in particolar modo l'inglese, oppure davvero il nostro Adam ha una marcia in più! c'è anche da dire che ha potuto sfruttare finalmente una forma giornaliera decente in queste prime tappe..

 

Giunge il momento della cronometro movimentata, e sono altre gioie per la nostra Mapei: vince Dumoulin!!!

 

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il neo-campione d'Olanda contro il tempo sconfigge specialisti come lo stesso Froome, Phinney e Thomas...ma a sorprendere è ancora Yates, che sfrutta i tratti in pendenza del percorso per cogliere un quinto posto esaltante! Applausi anche per Matthews, settimo. Adam paga "appena" 50" a Froome, pochissimo considerati i 14 punti in meno a cronometro tra i due ciclisti britannici (66 vs 80)...

 

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Froome recupera nella generale e si porta in seconda piazza, a quasi 3' di distacco. Ma la cosa buona è che Yates allontana ancora di più i pretendenti al podio: giunti a metà Vuelta, nella top ten troviamo ancora gente destinata a scomparire con l'arrivo delle montagne (tra cui i nostri bravissimi Dumoulin e Villella), tra i possibili vincitori notiamo solo, oltre al duo inglese, Daniel Martin e Fuglsang...gli altri a più di 5'

 

Arrivano le montagne, e noi speriamo che la favola di Adam possa continuare...il primo verdetto è dolceamaro: Yates incappa in una giornata buia (-2 di forma), ma gestisce la gara da vero leader, dosando al meglio le energie. Lascia andare la fuga (vittoria ancora dello scatenato francese Vichot), guadagna su Martin, Contador e compagnia bella, ma ahimè perde un minutino circa da Froome, che lo pianta in asso negli ultimissimi chilometri. 

 

Speravamo che il campione inglese fosse affaticato, ma questa reazione ci fa capire che assai probabilmente non è così...e i 2' scarsi di vantaggio di Adam, considerata anche una crono piatta finale in cui si perderà qualcosa, potrebbero non bastare...

 

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Top Posters In This Topic

sto andando un po' a rilento con la fine di questa terza stagione perché nel frattempo sto andando molto avanti con la carriera...sono arrivato alla Vuelta della stagione successiva!

 

Questo perché mi piacerebbe raccontare la prossima stagione in un modo un po' insolito per le stories: anziché fare una cronistoria, da gennaio ad ottobre, delle corse disputate, procederò per tipologia di corse disputate: prima tour e classiche .1, poi le .hc, quindi le wt per finire con i tre grandi giri, le classiche monumento e i mondiali...così, per sperimentare e vedere se e come cambia la narrazione :)

 

a prestissimo con la fine della Vuelta..vediamo se Yates riuscirà a resistere all'assalto di Froome!

 

ah, e nel frattempo grazie a tutti quelli che mi hanno votato, è una bella soddisfazione sapere che la storia sta appassionando  :)

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Kristoff va a vincere in volata la dodicesima tappa, con il nostro Matthews che non riesce a far meglio di un decimo posto...

 

il tempo di vedere poi la fuga di Hupond andare a buon fine nella tredicesima, con il nostro Yates bravo a controllare (settimo posto, scortato da un eccellente Schleck che arriva quinto), ed ecco che arriva il trittico di tappe montanare che con ogni probabilità deciderà le sorti della Vuelta. 

 

Quattordicesima tappa, solita fuga che parte e che con ogni probabilità arriverà in porto (anche perchè abbiamo noi la maglia rossa e non intendiamo tirare, dato che abbiamo infilato Dumoulin tra i fuggitivi)...il nostro olandese è bravo ad arrivare fino in fondo, giungendo . La vittoria al francese Jeanneson

 

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Il problema è che Adam continua a perdere secondi preziosi...e anche oggi, complice un -3 di giornata, perde una trentina di secondi abbondanti da Froome: il vantaggio nella generale scende ad appena 1'17"!

 

Adam è ancora tirato a lucido (forma 1, ritmo e freschezza ottimi): ma probabilmente, oltre a pagare le giornate un po' storte (sempre quando le pendenze si alzano...che sfiga), sembra che inizi a patire un po' di fatica. Il fatto è che Froome non dovrebbe esser certo più fresco, dato che ha spinto al massimo al Tour de France, eppure sembra che ne abbia decisamente di più!

 

Quindicesima tappa, altra fuga che va e che arriva in porto con un quarto d'ora buono, altro uomo-Mapei all'attacco....stavolta è Davide Villella, che non vuole lasciarsi sfuggire l'occasione di mettere una bella firmetta in questo giro di Spagna...e infatti eccolo gioire sulla linea del traguardo, beffando l'ultimo dei compagni di fuga (dovrebbe esser Dyachenko...vado a memoria)!

 

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..finalmente Villella! Primo successo stagionale per lui che è diventato ormai un uomo di punta della nostra squadra: speriamo che questa vittoria lo sblocchi definitivamente, e che nell'ultimo mese e mezzo ci regali altre soddisfazioni!

 

Non ci sono immagini, ma ancora Froome mette alle corde Yates sulle rampe finali: altri 50" sottratti, come vedete dalla generale il distacco ormai e appena di 22"....

 

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Ci prepariamo dunque al peggio in vista dell'ultima tappa di montagna: il distacco è davvero esiguo, e Froome in queste ultime tappe ha decisamente una marcia in più. Bisogna anche stare attenti agli altri: Fuglsang in particolare in questa tappa è stato autore di un attacco deciso, e è appena a 1'19" dal nostro inglesino...

 

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ed ecco infatti il sorpasso. Sedicesima tappa, all'arrivo è già giunto da un pezzo Fernandez, vincitore di tappa e primo in classifica ora tra gli scalatori (sottrae la maglia a Vichot).

Questa immagine mostra la sofferenza di Yates, nel momento in cui Froome taglia il traguardo: Adam non crolla completamente, è lì a qualche centinaio di metri, ma non basta...maglia (e - scanso miracoli nella ventesima tappa - Vuelta) a Froome

 

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Dopo un arrivo in volata regolato dall'eccellente Jones (con Matthews che centra l'unico podio ottenuto qui in Spagna, arrivando 3°), che si sta comportando bene qui in Spagna come ha fatto in Italia, si arriva alla diciottesima tappa, collinare. 

 

L'immagine vale più di mille parole. 

 

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onore a Yates, che ci prova e sferra un attacco negli ultimi chilometri...attacco letale per tutti, tranne che per Froome, il quale rintuzza il tentativo e si va a prendere con decisione tappa, e assieme ad essa, il Giro. 

 

Nella diciannovesima tappa il francese Hupond bissa il successo ottenuto una settimana prima (bravo ancora il nostro fuggitivo Dumoulin, 3° all'arrivo), Yates e Froome stavolta non si stuzzicano e arrivano appaiati. 

 

Ultime due tappe: tappone di montagna con chilometri di ripida ascesa finale, e poi cronometro piatta di una decina di km. 

 

Vince Trofimov...

 

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...ma quel che ci interessa è l'ennesimo tentativo di Yates, che stavolta un po' mette paura a Froome..

 

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...ma il campione inglese riesce a controllare la corsa. Adam si prende almeno la soddisfazione di tagliare il traguardo prima di lui, e di guadagnare degli spiccioli di secondi. Grande il carattere del nostro piccoletto :)

 

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Non si è trattato di una "dimostrazione": l'attacco di Yates è stato funzionale soprattutto a mettere le cose in chiaro per quanto riguarda il podio finale....prima degli ultimi 10 km di crono, Yates si trova infatti ad appena 1'30" da Froome, ma con 1'20" di vantaggio su Fuglsang e più di 7' sul quarto classificato, l'irlandese Daniel Martin: questo vuole dire che il podio è assicurato, e che anche un'eventuale debacle a crono non dovrebbe minacciare la seconda piazza...e infatti...

 

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Crono finale vinta dall'americano Phinney. Yates gestisce bene il vantaggio su Fuglsang, e va a prendersi la seconda piazza in questa Vuelta di Spagna

 

Appena 2' lo separano da Froome: l'inglese, dopo le scoppole che ha rifilato a tutti al Tour, se l'è dovuto sudare questo successo (il secondo consecutivo in Spagna). Plauso quindi a Yates e anche a un brillante Fuglsang...certo, considerato che questo era il loro obiettivo principale ed era il secondario (credo) di Froome, è evidente che questi ha ancora una marcia in più nelle corse a tappe rispetto ai rivali. Ma ha anche quasi 32 anni: il declino potrebbe essere vicino...

 

Festeggiamo, oltre alla seconda piazza, la maglia a punti..(oltre, ovviamente, a quella di miglior giovane...praticamente a casa Yates ha un armadio intero pieno di maglie di miglior giovane), vinta nonostante il pari-merito con Froome! Bravo Yates a resistere al suo ritorno prepotente nelle ultime tappe!

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ottima vuelta :D a che punto è lirio con i valori? aggiornaci :D

 

Lirio si prepara per correre i mondiali con questi valori:

 

PIA     79**

MON  79*

COLL 80*

CRO   80**

VOL    78*

ACC   78*

PAV    78**

 

Previsioni:

 

PIA   82-83

MON  80 (sicuro)

COLL  82-83

CRO   83-84

VOL   79 (sicuro)

ACC  80 (sicuro)

PAV   81-82

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passata la Vuelta, ci addentriamo dunque nell'ultimo mese pieno della stagione...dove i nostri vogliono fare bene, dal momento che la forma ancora li supporta. 

 

Dopo aver cannato la seconda classica canadese, il Gp di Montreal, dove non si va oltre un piazzamento nei 10 con Brigante (vince Intxausti), ecco dunque che realizziamo un filotto di vittorie nelle classiche niente male!

 

Andando in ordine, ecco Matthews che trionfa nella Coppa Bernocchi...

 

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e soprattutto abbiamo un Davide Villella letteralmente rinato dopo l'esperienza alla Vuelta. Eccolo vincere prima la Coppa Agostoni...

 

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..ed alzare le braccia nel difficilissimo Tre Valli Varesine...fondamentale per il suo successo il grande gesto di Lirio Foresi, che si accorge della forma smagliante del compagno e preferisce supportarlo, vestendo per una volta i panni del gregario nelle ripide rampe finali, dove con un grande forcing riprende l'attacco di un pericoloso Majka e trasporta Villella alla vittoria...

 

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il poker lo serve Oronzo Brigante al Gp Pantaloni...

 

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Mentre all'Industria&Commercio di Prato celebriamo l'inaspettata vittoria di Mino Crescentini...tutti si aspettavano un'azione di Villella, ma il giovane gregario della Mapei, ricevuto il lasciapassare, ha attaccato a pochi chilometri dall'arrivo ed è riuscito a resistere al ritorno del gruppo! Prima vittoria da pro per lui

 

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ma ragazzi...è tempo di Mondiali!!!

 

Lirio è in formissima e non si nasconde: sarà lui l'uomo di punta della nazionale italiana. Molto dipenderà dalla forma giornaliera, ma le sensazioni sono ottime. 

 

Nel frattempo preferisce evitare di partecipare alla prova contro il tempo (ed è un peccato, perché già ora potrebbe essere competitivo)...per cui simuliamo, e assistiamo a un nuovo trionfo di Tony Martin, che precede Phinney e Kwiatkowski. Molto bene Vincenzo Nibali, quarto

 

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..e arriviamo a uno dei grandi appuntamenti della stagione: la prova in linea...siamo ai 30 km finali, partono i primi attacchi dei big (Kwiatkowski e Rui Costa), Lirio c'è e....guardate che forma giornaliera!!!

 

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+5 !!!!!!!!!!!   una di quelle occasioni che bisogna assolutamente cogliere e sfruttare: i ragazzi "annusano" la possibilità di vedere di nuovo un trionfo italiano, primo tra tutti Vincenzo Nibali, che si accorge della grande forma di Lirio e non perde tempo, dismette i suoi panni di capitano e va subito a coprirlo e a difenderlo in questa penultima salita...

 

20 km alla conclusione: passata la penultima ascesa, son rimasti in 8 lì davanti...tutti uomini pericolosi, da Sagan a Kwiatkowski, da Vanendert a Gilbert, da Mollema a Rui Costa a...Foresi, unico italiano presente. 

 

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c'è tensione: gli otto davanti si guardano, si studiano, non collaborano e vengono dunque ripresi dai 5 inseguitori (tra cui il nostro Yates)...è a questo punto, a circa 10 km dalla fine, che Mollema rompe gli indugi e scatta: dietro, a seguirlo, reattivissimi Foresi, Sagan, Vanendert, Rui Costa

 

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Tornano su anche Kwiatkowski e Gilbert, al comando dunque in 7, che a pochi chilometri dall'arrivo hanno circa 1' di vantaggio sui diretti inseguitori: è ormai ovvio che uno dei vincitori appartiene a questo ristretto novero di corridori...Foresi ha finora corso benissimo, ben difeso dai compagni quando si trovava nel gruppo, mai aggressivo finora ma prontissimo a seguire gli strappi importanti dei big...arriva ai 5km finali ancora fresco e pieno di energie. Ed è dunque ai 4km che decidiamo che debba tentare l'attacco...e Lirio parte!

 

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Una furia, un missile: impossibile per gli altri tentare di raggiungerlo, troppo in forma il nostro ragazzo...che può così dunque tagliare il traguardo in solitudine: a 21 anni, Lirio Foresi si laurea 

 

CAMPIONE DEL MONDO!

 

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la stagione volge al termine, e un Lirio in gran forma cerca di ottenere altri grandi successi in queste ultime gare....deve però soccombere a uno sfavillante Kreuziger nella Milano-Torino...

 

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...ma è pronto a rifarsi con la vittoria del Giro del Piemonte, ottenuta in agilità su Nordhaug e Barbin

 

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la prima vittoria con la maglia iridata di campione del mondo è solo un preludio all'appuntamento più importante di questo scorcio di stagione: il LOMBARDIA, classica monumento che ha già visto Foresi piazzarsi 6° lo scorso anno, e che il nostro campione vuole assolutamente portare a casa!

 

Lirio controlla alla grande la gara, arrivando allo scollinamento finale in compagnia dei soliti grandi collinari: Daniel Martin, Mollema, Kwiatkowski, Slagter, Gilbert, son tutti lì pronti a partire, e a prendersi una rivincita nei confronti di chi gli ha scippato il mondiale...ma nella sorpresa generale, ecco che tentiamo di giocarci prima dello sprint finale la carta Moschetti: eh si, perchè il buon Pierre vuole tentare di far valere il +5 di giornata, e pur non avendo un grande valore in collina cerca di anticipare la volata e di prendersi una vittoria inaspettata!

 

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il tentativo è buono, ma rischia di  mandare all'aria i piani di Lirio, che però è talmente in forma da non avere problemi a controllare i contrattaccanti...

 

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...e ad andare a prendersi la sua prima vittoria in una classica-monumento!!!!!!!!   il buon Moschetti viene inghiottito dagli avversari nel rush finale.

 

Gran finale di stagione per Lirio, che nobilita una già buonissima stagione con la vittoria del Mondiale e del Lombardia!

 

Ingordo, il nostro cerca anche di ben figurare nell'ultima corsa wt, il Giro di Pechinoma se è vero che ha ancora sufficienti energie per combattere allo sprint coi migliori del mondo, come testimonia la sua vittoria nella terza tappa...

 

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....è altrettanto vero che una non ottimale forma giornaliera gli impedisce di far bene nella cronometro finale decisiva: finisce dunque la gara al terzo posto, un giro vinto dal favoritissimo Tony Martin. a Lirio comunque la soddisfazione della maglia a punti, vista l'incredibile continuità nelle varie tappe (secondo, terzo, primo, secondo, quarto). Bene anche Brigante, che arriva 4° nella globale in virtù dell'ottima cronometro chiusa al terzo posto; peccato non esser riuscito a prevalere nemmeno in un arrivo in volata (secondo nella seconda tappa, tirato proprio dal nostro Lirio!)

 

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...e prima di avventurarci coi pagellini, e con l'inizio della nostra quarta stagione, ecco lo squillo di Caleb Ewan: la pulce, ancora all'asciutto, deve aspettare il Gp Beghelli per andare a conquistarsi la sua prima vittoria stagionale

 

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chiudiamo dunque la stagione con grandi soddisfazioni e qualche piccolo rammarico, soprattutto relativo alla Vuelta (ma Yates ha comunque corso al di là forse delle aspettative) e alle altre grandi classiche "quasi vinte" dal nostro campioncino. 

 

Alla fine le vittorie di squadra son 50: dopo le 23 della prima stagione e le 41 della terza, ancora un piccolo miglioramento, per una squadra che giunge al secondo posto della classifica wt (dietro la corazzata Omega Pharma). Il successo finale al Lombardia consente invece a Lirio di superare Nairo Quintana in testa alla classifica individuale, e di raccogliere numerosi consensi presso gli addetti ai lavori: il campione toscano arriva infatti secondo alle votazioni per la Star Cyanide, alle spalle ovviamente del vincitore di Tour e Vuelta, Froome, ma davanti al trionfatore del Giro Quintana!

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infatti è troppo fortemente fortissimo xD cmq a fine 2017 ho ingaggiato anch'io yates.. ho avuto culo, aveva molte offerte e chiedeva più di 20.000... io potevo offrirgli massimo 11.000 e glieli ho offerti... e magicamente ha accettato subito xD nella mia carriera ha 80MO 79*COL ottimo gregario per il mio capitano chrzanowski (83MO 76COL) :D

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si, avete ragione, Lirio è forte, fortissimo, meraviglioso...ma paradossalmente è TROPPO completo...non eccellendo in niente   :D 

 

in base ai margini sarà 80-82 in MON-COLL,  79-80 in VOL-ACC,  81 in PAV.

 

sono valori eccezionali, soprattutto visti così tutti insieme, ma...in montagna rientra a malapena tra i migliori 15, in volata idem se non peggio. In pavè ce ne sono 7-8 che hanno valori tra 83 e 84 e in collina ce ne sono di corridori (Mollema e Martin, ad esempio), con coll e acc più alte. 

 

insomma, è un concentrato tale che nell'arco di una stagione può vincere tutto; ma non è detto che ci riesca, anzi, gli potrebbe capitare anche di non vincere nulla.

 

nei grandi giri con quello "striminzito" 80 in montagna gli deve capitare quello fatto apposta per lui o una concorrenza non di primissimo livello, altrimenti contro Quintana &co. son dolori (e in futuro son curioso di vedere contro il nostro Moschetti cosa riuscirà a combinare!)

 

sul pavè il Fiandre è alla portata già da ora, la Roubaix se Vanmarcke, Stybar, Thomas & co. sono in forma se la sogna...a meno che non gli capiti la giornata di forma super. 

 

sulle Ardenne già sta andando bene, ma anche lì, finora ha sofferto gente con coll+acc maggiori di lui...82 in collina e 80 in accelerazione sono buoni come valori, ma non il top (già Villella, ad esempio, ha margini più alti...in collina arriverà a 84-85, in accelerazione a 81-82). Martin e Mollema, per fare un es., sono ora 84-82. 

 

 

Insomma, ovviamente è un ciclista portentoso, me lo godrò come nessun altro e mi ricorderò di questa carriera for ever and ever. 

...ma se proprio avessi potuto scegliere, gli avrei tolto 4 punticini a cronometro (tanto tra 79-80 o 83-84 ai fini dei grandi giri poco cambia) e li avrei redistribuiti tra montagna e accelerazione :)

 

il suo valore fondamentale è la pianura, che gli consente di risparmiare energie in molti tratti di corsa e di appianare un po' questo piccolo margine che lo separa con i migliori delle varie specialità. 

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PAGELLE DELLA TERZA STAGIONE - 2016

 

Barbero: voto =   non pervenuto. Addio senza alcun rimpianto. 

 

Brigante: voto = 7,5    alla grande. Si scrolla di dosso le incertezze che ne avevano caratterizzato le prime due stagioni, e migliora nella continuità di rendimento nell'arco dell'intera stagione. 2 vittorie al Giro, ma soprattutto tanta cattiveria agonistica nei tour hc: dominatore assoluto del Giro del Lussemburgo e dell'USA Pro Cycling Challenge, contro tra l'altro specialisti della volata come Van Rensburg. Non raccoglie tantissimo nel circuito wt (34° assoluto): un 5° posto al Plouay, un 10° alla Sanremo, un 4° al Tour di Pechino. Ma a fine stagione va in doppia cifra nelle vittorie: 10 precise precise, per un totale di 14 finora nella sua ancor giovane carriera

 

Caruso: voto = 6   dopo i successi dello scorso anno, in questa stagione poco protagonismo e tanto gregariato, vista la promozione in wt. Lui fa il suo, scortando i leader sulle montagne dei vari giri (non impeccabile alla Vuelta, meglio al Giro), senza andare più di tanto alla ricerca della gloria personale. Maglia di scalatore alla Tirreno-Adriatico. Miglior risultato, il 16° finale al Giro d'Italia; malino invece al Romandia, unica gara in cui andava come leader designato (chiusa al 18° posto). 

 

Crescentini: voto = 6,5   ma che bella sorpresa! Arrivato nello scetticismo generale, si rivela invece gregario utile, ancora in fase di crescita, su qualsiasi terreno, e mostra anche delle ottime doti da finisseur, come mostra la bella vittoria a sorpresa nel GP Industria&Artigianato di Prato. Gregario di sostanza e qualità a basso prezzo, sicure conferme nel futuro. 

 

Dombrowsky: voto = 7,5   il suo voto è per il tour strepitoso, che lo porta a vincere due tappe consecutive (tra cui il prestigioso Tourmalet) e la maglia di scalatore, missione che a poche tappe dalla conclusione pareva impossibile. Bravo lui a crederci e a regalarci questa grande soddisfazione. Per il resto, un bell'8° nella folle Vuelta Catalana, qualche altro discreto piazzamento nei Giri, corsi tutti da gregario di eccellenza in salita. 

 

Dumoulin: voto = 6,5  pensavo meglio, a dire il vero. Il voto è tutto alla generosità (che lo porta a cogliere un 7° alla Freccia Vallona, ripreso a pochi metri dal traguardo, e gli fa fare una bella figura alla Vuelta, spesso in fuga), ma non è affidabile come speravamo nei panni da leader (presunto o tale) nei piccoli giri, dove raccoglie poco. Ed è un peccato, visto quel bel valore a crono (che lo porta a vincere campionati nazionali e tappa alla Vuelta). Meglio nelle classiche, dove raccoglie molti podi (Lugano, Camaiore, Paris-Camembert). 

 

Ewan: voto = 5,5   stagione così così. Deve aspettare la fine dell'anno per cogliere l'unico successo al Gp Beghelli. Per il resto, una buona prima settimana al Tour, dopo la quale però si eclissa, qualche podio qua e là nelle classiche (Marsigliese, Giro di Toscana), e poco altro. E' anche vero che i valori ancora non sono granchè, ma era lecito attendersi qualcosina in più. Rimandato.

 

Foresi: voto = 8,5   da dove partiamo? Campione del Mondo: basterebbe questo. Lui ci aggiunge una classica monumento (Lombardia), due giri wt vinti (Parigi-Nizza e Eneco Tour), un'altra classica wt (Gp del Quebec) e una maglia a punti al Giro (la seconda consecutiva), con tanto di 6° posto finale. Per essere la sua prima stagione wt non è andata malaccio. Incredibile nelle classiche: partecipa a quasi tutte quelle wt (salta solo la Freccia Vallona per infortunio), ovvero a 13 gare. "Canna" soltanto la Sanremo e la Roubaix, tra l'altro per colpe non sue ma di forma, e il Gp di Montreal. Nelle altre 10 ha una continuità impressionante: 2 ne vince, in due arriva secondo (Amstel e S. Sebastian), in quattro terzo (Gent-Wevelgem, Fiandre, Liegi, Plouay), in una quarto (Harelbecke) e in una quinto (Vattenfall): in 10 classiche su 14 entra nella top 5!! Quando crescerà un po' di più e saprà concentrare meglio le energie nei vari appuntamenti, sarà inarrestabile. Chiude con un totale di 18 vittorie (più che raddoppiate le 8 delle prime due stagioni) e 25 podi raccolti: primo assoluto nella classifica wt, 2° star cyanide dell'anno dietro Froome. 

 

...continua....

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Gallo Moreno: voto = come Crescentini, si tratta di un ciclista arrivato in squadra senza essere avvolto da particolari entusiasmi. Non diventerà mai un campione, ma avrà un discreto futuro da scalatore. E già in questa stagione è stato utilissimo nei grandi giri, dando una mano tanto in pianura quanto nelle salite più abbordabili

 

Matthews: voto 6,5 = inizia la stagione in modo strabiliante: vince il campionato nazionale australiano, una tappa al Down Under concluso al 6° posto, una tappa alla Volta dell'Algarve ed una alla più prestigiosa Volta Catalana, arrivata a seguito di un'entusiasmante fuga. Dopodichè, si spegne. Non ci sono grandi tracce di lui dalla primavera all'autunno, se non qualche piazzamento qua e là. Piuttosto deludente alla Vuelta, dove racimola un solo podio..anche se c'è da dire che aveva avversari nettamente migliori di lui in volata. La Coppa Bernocchi è l'ultimo acuto di una stagione comunque positiva. 5 vittorie, in due stagioni 14 successi con la Mapei, 26 in carriera.

 

Mohoric: voto = il voto è tutto racchiuso in quella fuga alla prima tappa della Volta Catalana che lo porta a vincere a sorpresa un tour wt. Non fa praticamente altro nel resto della stagione: un piazzamento tra i 25 al Pais Vasco, la maglia di miglior giovane al Trentino, tanto gregariato nelle corse più importanti. Ma diamine, il successo spagnolo è uno di quelli che pesa nel palmares di un ciclista ancor giovane come lui!

 

Moschetti: voto 7,5 = se il successo di Mohoric alla Volta Catalana è stato tutto frutto della fortuna e dell'istinto, il suo al Giro di Svizzera è stato invece frutto di una sapiente programmazione e gestione della corsa. Successo straordinario, da grande e smaliziato ciclista, che l'ha portato al di là delle più rosee previsioni. Anche lui non fa molto altro nel corso della stagione: un Giro un po' anonimo, un discreto 12° al Romandia, qualche altro piazzamento nelle corse minori. Sta migliorando a vista d'occhio: l'exploit di questa stagione è solo l'inizio di una luminosa carriera. 

 

Pardi: voto 5,5 = lascia la squadra, e forse lo "puniamo" per questa sua scelta non rendendolo protagonista di una seconda parte di stagione entusiasmante: alla Vuelta tenta di inserirsi in tutti i modi in qualche fuga ma non ci riesce. A dire il vero però anche in primavera non aveva brillato: di lui restano il 2° al Tro-Bro Leon e un 6° al Tour del Mediterraneo, il resto è poca roba. Peccato perdere un passistone così forte. 

 

Persoons, Piat : voto = Persoons è l'alter-ego belga di Crescentini: nutriamo fiducia nel suo futuro, ma rispetto al compagno si è messo poco in luce in questa stagione. Idem dicasi per il francesino, che coglie però un bel 4° alla Clasica di Almeria

 

Ribeiro: voto = un buon velocista che ci dispiace abbandonare, ma data l'abbondanza in questo settore era un lusso che non abbiamo voluto permetterci. Brilla nella prima parte della stagione, andando a cogliere diversi secondi e terzi posti gareggiando quasi alla pari con gente come Cavendish, al Tour di S.Louis ad esempio. Poi pian piano scompare. In bocca al lupo per la sua carriera, che si svilupperà altrove

 

A. Schleck: voto 6,5 = voto di cuore alla sua umiltà, in questa sua ultima stagione con la Mapei. Lontano da i riflettori, compie un oscuro lavoro di gregariato nel Tour e alla Vuelta, sempre utile. Nel Giro di Svizzera è commovente per come riesce a condurre alla vittoria finale Moschetti, togliendosi la soddisfazione della maglia di miglior scalatore. Non vince neanche una corsa, raggiunge pochi piazzamenti, ma ha regalato tanta sostanza. Goodbye, Andy. 

 

Van der Sande: voto = battagliero, talvolta poco fortunato. Non piazza l'acuto, ma ha una discreta continuità, collezionando nove podi, con poche possibilità oltretutto di essere il velocista di punta della squadra. Secondo nel Gp di Stresa, nel Giro dell'Appennino, nella Ronde Von Zeeland, 3° alla Scheldeprijs. 

 

Villella: voto 6,5 = attenzione: forse il brutto anatroccolo sta per trasformarsi in un cigno. Dopo nove mesi di delusioni e assoluta incostanza, trova nella Vuelta di Spagna l'occasione per rifarsi: corre il Giro con personalità, coglie una vittoria e si mette spesso in mostra per il suo attivismo, chiudendo 17°. Torna dal grande giro trasformato, ed ecco che in pochi giorni piazza la doppietta Coppa Agostoni-Tre Valli Varesine, andando finalmente a vincere le classiche. Segnali benauguranti per un futuro da campione

 

Yates: voto = "Il Secondo secondo me", album di Caparezza, identifica la sua condizione da eterno piazzato. Qualcosina la vince: ad esempio, la bella classica Strade Bianche, e il Criterium International. Vince (e convince) anche una tappa al Delfinato, nel Tour de France dominato da Froome emerge con forza nell'ultima settimana, chiudendo 6° e vincendo la maglia di giovane, nella Vuelta è splendido protagonista, indossando la maglia da leader per 10 giorni e cedendo solo nelle ultime settimane a quello stesso Froome che aveva strapazzato tutti in Francia. E si porta a casa anche la vittoria di due splendide tappe, oltre alla maglia a punti. Segnali importanti: è già un "grande" delle corse a tappe, gli manca ancora qualcosina (un paio di punticini in montagna...) per essere serio candidato per le vittorie finali.  

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Ero rimasto un po' indietro... ottima Vuelta anche se arrivare secondi è sempre scocciante, e poi fantastico Lirio a Mondiali e Lombardia e grande finale di stagione per tutta la squadra! :thumbup: 

 

Per quanto riguarda il discorso sui valori di Lirio sarà bello (e faticoso per te...) vedere come dovrà fare per riuscire a battere di volta in volta gli specialisti del "settore" (comunque nei GT con quel 80MO c'è da difendersi, ma un 83-84CRO permette di racimolare un bel vantaggio da gestire in montagna, cercando magari di sfruttare a proprio favore anche le tappe mosse).

 

 

 

Sono curioso di vedere questa nuova stagione col nuovo modo di raccontare. :) 

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STAGIONE 4 - 2017

 

E cominciamo dunque il racconto della nuova stagione, a partire ovviamente dalla presentazione delle new entries...

 

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il ragazzo ha decisamente una marcia in più rispetto a chi sostituisce in squadra, ovvero Damiano Caruso. Bella la stellina a cronometro, che lo renderà ancora più competitivo nei piccoli giri, buono anche il fatto che la sua crescita è pressochè finita: guadagna una "miseria", circa 20k a stagione, e sono convinto che sarà garanzia di risultati a basso costo. Sarà il corridore "libero" per eccellenza della squadra: gregario solo in casi di necessità, capitano solo se le condizioni lo consentiranno, il ragazzo avrà il ruolo di seconda opzione, come uomo-classifica o cacciatore di tappe a seconda dei casi nei piccoli e grandi giri

 

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non sarà passistone come Pardi, che oltre ad avere un grande potenziale in pianura era anche più sprinter e con più tenuta in montagna..ma il ragazzo ha tutte le caratteristiche per ben figurare come primo gregario di Lirio sul pavè, e per dire la sua in corsette come il De Panne et similia, dove il suo buon valore a cronometro potrebbe fare la differenza...oltre ovviamente ad avere un ruolo di primo piano nelle corse minori sul pavè

 

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non prevediamo una stagione di successi per il giovane belga: il suo ruolo sarà soprattutto quello di scortare fin dove possibile Yates e/o Foresi nei grandi giri, offrendo in questo garanzie decisamente maggiori del pur bravissimo Andy Schleck. Contratto annuale ed abbastanza "importante" economicamente per lui: vedremo in base alla crescita di Mohoric e Dombrowsky e a cosa offrirà il mercato se tenerlo o meno

 

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il nostro vecchio pallino sarà, al pari di Herrada, corridore "libero" per eccellenza: valuteremo in base alla forma giornaliera se renderlo leader o primo gregario, tanto nelle corse a tappe minori quanto nelle classiche. Potrebbe essere un'arma importante sulle Ardenne per lanciare Lirio o Villella

 

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Ed ecco la ciliegina sulla torta nel nostro mercato: Van Rensburg è tra i primi velocisti al mondo. Lo stipendio accessibile credo sia dovuto al fatto che non eccelle particolarmente in pianura, dove è piantato ad un non irresistibile 72: potrebbe essere un problemino contro i leader della volata. Ma ha ancora margini come velocista, ed un ottimo 76 in collina: puntiamo molto su di lui, deve garantire tante vittorie e competitività nei grandi giri contro i migliori al mondo

 

....e veniamo ai giovini: come vi dicevo, alcuni sembravano davvero interessanti. Vi mostro i tre di maggior prospettiva: si tratta dei velocisti Hawke e Wooster, e del pavearo Bergholdt. Deludenti invece i prospetti da corse a tappe, tutta gente sui 70 in MON-COLL-CRO senza grandi margini di miglioramento però davanti a sè

 

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...accipicchia!!! quelle 5 stelle in pianura e pavè segnalano almeno un 82 in PIA e un 81 in PAV come prospettiva. E diventerà anche piuttosto completo come ciclista: sembrerebbe essere l'uomo perfetto per la Roubaix. Peccato però che temo difficilmente possa raggiungere un 75 in valori come collina, crono, sprint...insomma, arrivato a livelli alti sarà difficile tenerlo, visto che toccherebbe pagare uno stipendione per un ciclista che ti può eccellere solo in quelle 4-5 corse importanti a stagione. Vedremo in futuro...

 

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Margini pazzeschi in volata per questo inglesino: l'85 non è da escludere. Ma come per Bergholdt, anche in questo caso non siamo sicuri di voler investire a lungo termine su di lui: non raggiungerà il 70 in collina, e avrà un valore niente di che in pianura. Insomma, Ewan e Brigante gli stanno una spanna avanti: punteremo su di loro, e sull'altro giovine che ora vi presento...

 

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Il vero fuoriclasse beccato tra gli U-23: un futuro luminoso che parte da un già ottimo presente. L'australiano rasenterà l'80 in pianura, raggiungerà sicuramente l'83-84 in vol-acc, si difenderà egregiamente a cronometro e in collina, e pure in montagna ha un margine buono. Gran bell'acquisto: lui, con Ewan e Brigante, compone il terzetto di velocisti per il futuro, Van Rensburg e Matthews sono il presente che vedremo, a scadenza di contratto, se confermare o meno..

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Non vi mostro gli obiettivi: ormai hanno perso un po' di utilità, sia perché sono comunque più o meno sempre gli stessi, sia perché ormai navighiamo in acque così felici da un punto di vista economico (attivo di 3-4 milioncini) che sinceramente ce ne freghiamo se riusciamo a centrarli tutti o meno. 

 

Partiamo invece con la nostra narrazione: come anticipato, vi mostrerò cos'è successo in primis nei...

 

TOUR .1

 

a cui abbiamo partecipato nel corso della stagione. 

 

Quali che si, quali che no

 

Partiamo da un'affermazione perentoria: i tour.1 sono delle grandi, belle corse. Alcuni di essi sono decisamente più impegnativi e competitivi rispetto ad alcuni più "prestigiosi" tour hc, soprattutto il trittico della penisola iberica Vuelta a Mallorca-Volta do Algarve-Vuelta a Andalucia, che presenta spesso dei podi occupati dai più forti corridori a tappe in circolazione. Purtroppo, la metà di questi è concentrata nella prima parte di stagione: un affollamento che determina una scelta ponderata. Nella seconda parte della stagione ci sono forse le corse meno intriganti, e spesso in concomitanza con altri appuntamenti a cui non possiamo mancare, o a periodi di calo di forma dei ciclisti vari (ad esempio, le corse tra Giro e Tour). In più garantiscono meno introiti rispetto alle corse hc. 

 

Morale della favola: decidiamo di partecipare ad appena tre tour a inizio stagione: l'Etoile de Besseges, appuntamento buono per far entrare in forma i velocisti, dove vogliamo finalmente centrare la vittoria dopo tante stagioni di piazzamenti; il Tour del Mediterraneo, bella corsa movimentata con crono lunghetta di inizio stagione; la Vuelta a Andalucia, forse la più prestigiosa. Dopodichè stop. 

 

La nostra tradizione...

 

Ricapitoliamo un po' come si è comportata la Mapei nel corso delle prime tre stagioni rispetto a questi appuntamenti. 

Non abbiamo una grande tradizione di vittorie: nei primi due anni di Continental non ci è mai scappata la Coppi&Bartali, (vittorie di Foresi e Caruso), obiettivamente una delle corse forse più facili da vincere per la non grande competitività che storicamente la anima. Inoltre nella prima stagione abbiamo avuto modo di vedere Adam Yates conquistare la Settimana Lombarda, la sua prima vittoria in una corsa a tappe, e nella seconda il compianto Burlakov andare a prendersi di prepotenza il Circuit de la Sarthe. Stop. I successi Mapei sono solo questi 4: la scorsa stagione non ne abbiamo vinto neanche uno, ottenendo solo piazzamenti: Pardi 6° al Mediterraneo, Dumoulin 5° all'Algarve, Moschetti 5° al Tour di Haut Var. Questi i risultati nelle sole 3 corse a tappe disputate. Speriamo che nelle 3 di questa stagione i risultati siano un minimo differenti!

 

ETOILE DE BESSEGES

 

5 tappe per velocisti, più una frazione a cronometro: identikit di corsa a tappa calzata su misura per il nostro Oronzo Brigante, che tenterà di fare meglio della seconda piazza ottenuta da Burlakov nella stagione 2. Il fatto è che però noi siamo storicamente in difficoltà in queste corse di febbraio: gambe imballate, ciclisti che tardano a raggiungere condizione e freschezza accettabili, finora abbiamo fatto sempre maluccio. E Oronzo non sembra smentire questa tradizione, raccogliendo qualche podio ma nessuna vittoria nelle frazioni veloci...prendendole, in questo caso, da Rojas Gil...

 

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tuttavia, un abbuono qua, un abbuono là, Oronzuccio si ritrova prima della frazione a crono con la concreta possibilità di vincere il giro disputando una corsa contro il tempo "normale": lui esagera, e si prende non solo la vittoria di tappa...

 

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...beffando l'ex compagno Glauco Pardi, e gli attuali compagni di squadra Dumoulin e Le Bon...ma vince grazie ad essa anche il Giro!

 

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E bravo Oronzo, che porta quindi a casa le prime due vittorie della stagione, cominciando il 2017 nel migliore dei modi!

 

il nostro campioncino ha raggiunto il suo limite in collina (75) ed anche a cronometro (76), mentre ha ancora margini in volata e accelerazione, dove attualmente è 79-80 con un paio di stellette...e dovrebbe raggiungere il 71-72 sul pavè. Davvero bel corridore, sprint, ottime prestazioni contro il tempo e tenuta sugli strappi. A quale velocista del presente/passato potrebbe assomigliare? Ho cercato di fare qualche paragone, ma non mi è venuto in mente nessun nome...

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