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[Ministory] Il Tour della mediocrità


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16° tappa

Dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo arrivano i Pirenei, e l’approccio è abbastanza soft rispetto alle tappe di domani e dopodomani: le uniche salite degne di nota sono il Portet d’Aspet ed il Port de Bales.

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La fuga buona oggi va via subito, vista la ridotta composizione (soli quattro corridori), ovvero De Weert (Omega), Gadret (Movistar), Riblon (AG2R) e Trofimov (Katusha).

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Sul primo GPM, un 4° categoria, vince la volata tra i fuggitivi Trofimov, che in queste prime fasi di gara sembra il più in palla, o forse gli altri non si sono impegnati al massimo per un solo punto.

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Trofimov riesce a vincere anche il traguardo in quota successivo, questa volta di 3° categoria. Mancano 160 km e la fuga ha raggiunto gli 8’ sul gruppo, le possibilità di arrivare al traguardo ci sono.

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Andiamo al traguardo volante con le immagini della corsa, sprint dove a vincere è Gadret senza neanche dover fare lo sprint, evidentemente grazie ad un accordo con i compagni di fuga.

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Dopo 6’ dall’arrivo dei battistrada le moto riescono ad anticipare i primi corridori del gruppo, che sono Simon Clarke, Veelers e Coquard. Nel frattempo proprio il plotone ha recuperato 2’ e mancando ancora 110 km ha tutto il tempo per rientrare.

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Non appena la strada inizia a salire verso il Portet d’Aspet dal gruppo attaccano Barguil (Giant) e De Clercq (Lotto), evidentemente in cerca di un successo parziale, ma devono recuperare ai fuggitivi 5’ in circa 80 chilometri.

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Davanti questa volta è John Gadret a vincere il GPM di 2° categoria posto in cima alla salita; i contrattaccanti transitano con un ritardo di 3’30”, il gruppo invece dista ben 4’50”. La tappa è ancora aperta.

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Quando mancano 60 chilometri al traguardo e siamo in vetta al Col des Ares, è Trofimov che passa ancora una volta primo al GPM di 3° categoria; i due contrattaccanti hanno recuperato un minuto e sono a 2’30”, mentre il gruppo ha rallentato e si trova a 5’45” dalla testa della corsa.

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La bagarre in gruppo si accende circa a un chilometro dall’inizio del Port de Bales, quando attaccanno Ten Dam (Belkin), Betancur (AG2R), Anton (Movistar), Horner (Lampre), Aru (Astana), Majka (Tinkoff), Hesjedal (Garmin), Spilak (Katusha), Poels (Omega), Pinot (FDJ) e Peraud (AG2R). La fuga ha ora 3’ sui contrattaccanti e 5’40” sul gruppo principale.

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Questo numeroso tentativo non ha successo perché la Movistar, nonostante avesse inserito Anton, va a chiudere prontamente; segue un rallentamento che fa lievitare il vantaggio dei fuggitivi a 6’30” (ormai si giocheranno senza dubbio la tappa) fino a quando Horner si piazza in testa al gruppo a tirare.

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L’intenzione dell’americano non è però quella di tirare bensì quella di scattare. A 8 km dal GPM attacca e lo seguono soltanto Hesjedal, Spilak, Aru e Majka! Dopo 30” circa troviamo Poels, Pinot, Ten Dam e Betancur, più indietro Peraud, Intxausti, Kiserlowski, Nieve, Anton e Scarponi, mentre il gruppo si è praticamente fermato!

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A 3 chilometri dalla vetta del Port de Bales Riblon perde contatto ed in testa alla corsa rimangono soltanto tre corridori, qui può decidersi la tappa nonostante la lunga discesa finale!

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Al GPM il primo a transitare è Trofimov che, scattato nell’ultimo chilometro della salita, ha adesso 20” da gestire su De Weert per conquistare la tappa. Non sembrano poter rientrare Gadret e Riblon, che distano rispettivamente 1’10” e 1’30”.

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A 4’ dal portacolori della Katusha transitano Spilak, Aru, Majka, Hesjedal, Barguil, Horner, De Clercq; sullo sfondo intravediamo Pinot e Ten Dam, che hanno Peraud alle loro spalle.

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Nella lunga discesa il gruppo dei migliori viene tirato da Spilak, con un ritmo che non facilita il ricongiungimento a Pinot e Peraud. Davanti Trofimov ha incrementato a 50” il vantaggio su De Weert e si avvia verso la vittoria di tappa!

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Eccolo che esulta al traguardo, è vittoria per Trofimov! De Weert difende il secondo posto, poi Gadret e Riblon si classificano terzo e quarto. Aspettiamo i big della generale.

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Fabio Aru batte Majka allo sprint per il quinto posto con un ritardo di 3’46” dai primi assieme agli altri uomini che erano con loro al GPM. Seguono Pinot e Peraud a 4’49”, Ten Dam a 5’23”, Kiserlowski a 6’58”, Scarponi, Poels e Intxausti a 7’25”, Betancur a 8’19” ed il gruppo Izaguirre a 10’01”.

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Inoltre gradirei qualche commento in più da parte dei d.s. che ne avranno fatti si e no uno o due (se non zero) dall'inizio del Tour fin qui :)

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Purtroppo noi dell'Europcar mangiarane siamo in lutto dopo la perdita del nostro eccentrico capitano Voeckler...adesso chi farà le smorfie davanti la telecamera della moto?? :sad2:  :cry2:  :cry2:

 

A parte i scherzi io leggo sempre la story...a volte mi dimentico di commentare preso dalla corsa...ormai siamo tutti aggrappati alla possibile speranza flebile che Coquard vinca la maglia verde...sperando che non si sia eliminato già oggi :63:

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Poi ovviamente a fine Tour farò un recap con vittorie di tappa e, se ho tempo, dei premi complessivi vinti da ogni squadra secondo le regole reali (se vi può interessare) :)

 

 

Ma non c'è tempo di rilassarsi a questo Tour, vediamo gli eliminati. Partiamo dalla generale, dove i primi tre sono Horner, Spilak e Majka, che se ne vanno a casa.

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Nella classifica a punti i primi due restano Boom e Coquard, mentre terzo è l'australiano Simon Clarke.

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La classifica scalatori vede invece al comando tre dei quattro fuggitivi di oggi, ovvero Riblon, Trofimov e De Weert.

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Eliminati dopo la sedicesima tappa:

  • Kolobnev, Paolini, Rodriguez, Kristoff, Spilak, Trofimov, Haller (Katusha, 7)
  • Hofland, Vanmarcke, Kelderman, Gesink, Mollema, Boom (Belkin, 6)
  • Kwiatkowski, Boonen, Stybar, Bakelants, Petacchi, De Weert (Omega, 6)
  • Gilbert, Van Garderen, Hushovd, Evans, Zabel (BMC, 5)
  • Contador, Rogers, Kreuziger, Roche, Majka (Tinkoff, 5)
  • Siutsou, Boasson Hagen, Froome, Porte (Sky, 4)
  • Rojas, Quintana, Capecchi, Visconti (Movistar, 4)
  • Démare, Offredo, Bouhanni, Chavanel (FDJ, 4)
  • Monfort, Van den Broeck, Debusschere, Van der Sande (Lotto, 4)
  • Modolo, Ulissi, Rui Costa, Horner (Lampre, 4)
  • Voeckler, Rolland, Malacarne, Coquard (Europcar, 4)
  • Meyer, Gerrans, Albasini, Clarke (Orica, 4)
  • Kittel, Devenyns, Degenkolb (Giant, 3)
  • Viviani, Moser, Caruso (Cannondale, 3)
  • Nibali, Fuglsang, Kangert (Astana, 3)
  • Slagter, Farrar, Talansky (Garmin, 3)
  • Cancellara, Nizzolo (Trek, 2)
  • Pozzovivo, Riblon (AG2R, 2)

 

 

 

La nuova classifica generale:

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Modificato da gimox97
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17° tappa

La seconda delle tre tappe pirenaiche è forse la più complicata per due motivi: la ridotta lunghezza (soltanto 125 km) e l’elevato dislivello, che uniti possono fare davvero molto male. E attenzione al tempo massimo.

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Come in ogni tappa di montagna c’è grande bagarre per andare in fuga. Alla fine riescono ad evadere in cinque, ovvero Simon Yates (Orica), Gadret (Movistar), Wellens (Lotto), Bennett (Cannondale) e Pires (Tinkoff).

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Al traguardo volante di giornata, posto prima di tutte queste salite, passa per primo Tim Wellens davanti a Bennett ed a Gadret. Il vantaggio della fuga quando mancano 95 km si è assestato a 4’ sul gruppo, che negli ultimi chilometri ha recuperato qualcosina.

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La volata dei battuti viene invece vinta da Favilli su Veelers, mentre tutti gli altri sembrano disinteressarsi allo sprint intermedio, probabilmente per risparmiare energie dato che tra poco comincerà il Portillon.

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In cima al Col du Portillon, classificato come di 2° categoria, transita Bennett davanti a Simon Yates con un ottimo sprint. Adesso mancano 67 km alla vetta di Pla d’Adet e la fuga ha 6’ di vantaggio sul gruppo, che in questo momento sembra disinteressarsi all’andare a riprenderla.

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Dietro qualcosa si muove sulla salita successiva, il Peyresourde, sul quale attaccano dal gruppo Cunego (Lampre) e Morabito (BMC), che però avranno l’arduo compito di recuperare ben 5’ abbondanti ai fuggitivi del mattino.

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Al GPM, di 1° categoria, transita ancora una volta per primo Bennett, ma tutti i fuggitivi danno l’impressione di essere già abbastanza al gancio. Dopo 1’ transita Wellens, staccatosi nei chilometri finali, poi a 2’35” Morabito, a 2’50” Cunego (che rientrerà in discesa sullo svizzero), a 3’50” Nordhaug (anche lui ha attaccato in un secondo momento) ed a 5’45” il gruppo, condotto dalla Garmin.

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Sulla salita successiva, il Col d’Azet, cambia qualcosa in gruppo: è infatti l’Astana a prendere in mano la situazione scalzando di peso gli uomini Garmin ed allungando moltissimo il gruppo, che ora perde diversi elementi.

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In vetta alla salita (1° categoria) è Gadret a battere Bennett e gli altri fuggitivi allo sprint, poi a 4’ arriva Wellens, a 5’ Morabito e Cunego, a 6’ Nordhaug ed a 6’30” il gruppo, che si è nuovamente fermato dopo aver guadagnato nella parte centrale dell’ascesa.

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Mentre i fuggitivi stanno attaccando la salita conclusiva di Pla d’Adet (HC), l’elicottero ci mostra una spettacolare scenografia della scritta “Vive le Tour” fatta con balle di fieno su un prato verde.

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Nel primo chilometro di Pla d’Adet si muove subito John Gadret, che riesce a guadagnare in poco tempo 30” sugli altri tre, che dovrà gestire fino al traguardo, al quale mancano nove chilometri!

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Neanche gli uomini di classifica stanno a guardare, ed a 7,5 chilometri dalla conclusione dal gruppo vanno via Aru, Pinot e Peraud, con gli altri che non sembrano averne per rispondere a questo attacco!

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Sotto l’arco dei 5 chilometri all’arrivo Gadret ha 1’ di vantaggio da amministrare sui suoi tre inseguitori, dato che dal gruppo nessuno può più rientrare sulla testa della corsa.

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Sempre in quel punto dal gruppo attaccano Ten Dam, Scarponi, Hesjedal, Kiserlowski, Poels e Betancur per riprendere i tre sganciatisi qualche chilometro fa, ma recuperare 1’ sarà per loro molto dura.

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Ci riportiamo davanti con le immagini perché a 2 chilometri dalla conclusione Bennett si è avvicinato moltissimo a Gadret e lo sta praticamente riprendendo! Forse si è gestito male il francese della Movistar!

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Un chilometro più avanti la situazione non cambia, Bennett deve sempre recuperare una bicicletta a Gadret, che prova in tutti i modi a resistere al comando della corsa!

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E va a vincere John Gadret, che dopo la sfortunata fuga di ieri trova il successo! Secondo è Bennett, probabilmente il più forte oggi, che però ha aspettato troppo per andare a caccia del battistrada e paga le conseguenze. A 1’20” arrivano Simon Yates e Bruno Pires, rispettivamente terzo e quarto di giornata.

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Andiamo a cronometrare i ritardi degli altri big, mentre nelle immagini vediamo Morabito che viene ripreso da Aru, Pinot e Peraud proprio sul traguardo. Questo quartetto paga 2’12” da Gadret, poi ci sono Intxausti e Scarponi a 3’16”, Ten Dam a 3’41”, Hesjedal a 4’12”, Kiserlowski a 4’56”, Betancur a 5’35” ed un gruppo di ben 36 unità a 5’50”.

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Diamo ancora un occhio al cronometro perché fuori tempo massimo vanno Breen (Lotto), Conti, Favilli (Lampre), Curvers, De Kort, Veelers (Giant), Gaudin, Turgot (AG2R), Marangoni (Cannondale), Phinney (BMC), Reza (Europcar), Sutton (Sky), Trentin (Omega) e Van Poppel (Trek) per un totale di ben 14 corridori!

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14? Troppi pochi  :dry:

E' che ormai, esclusi i primissimi, il massimo è 76 in montagna :mrgreen:

 

Mi sa che alla fine mi rimane solo Cunego ahahahah

Che poi oggi ha anche fatto qualche punto GPM  :ph34r:

 

 

 

Se domani non ci saranno corridori fuori tempo massimo dovrebbero arrivare a Parigi in 50 esatti, se ho fatto bene i conti.

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@Sagan: Berhane a oltre 2h...

 

 

Eccoci giunti alle eliminazioni. La classifica generale ci dice poco, perché ad essere eliminati sono i tre che oggi hanno fatto la differenza, ovvero il trio Aru, Peraud e Pinot.

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Nella classifica a punti davanti a tutti ci sono invece Gadret, Betancur e Bennett.

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La classifica scalatori vive una situazione un po' strana, poiché il primo ed il secondo (ma anche il quinto) sono già eliminati. Lasciano il Tour dunque Simon Yates, Pires e Morabito.

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Eliminati dopo la diciassettesima tappa:

  • Kolobnev, Paolini, Rodriguez, Kristoff, Spilak, Trofimov, Haller (Katusha, 7)
  • Kwiatkowski, Boonen, Stybar, Bakelants, Petacchi, De Weert, Trentin (Omega, 7)
  • Gilbert, Van Garderen, Hushovd, Evans, Morabito, Zabel, Phinney (BMC, 7)
  • Hofland, Vanmarcke, Kelderman, Gesink, Mollema, Boom (Belkin, 6)
  • Contador, Rogers, Kreuziger, Roche, Majka, Pires (Tinkoff, 6)
  • Modolo, Ulissi, Rui Costa, Horner, Conti, Favilli (Lampre, 6)
  • Pozzovivo, Riblon, Peraud, Betancur, Gaudin, Turgot (AG2R, 6)
  • Kittel, Devenyns, Degenkolb, Curvers, De Koort, Veelers (Giant, 6)
  • Siutsou, Boasson Hagen, Froome, Porte, Sutton (Sky, 5)
  • Rojas, Quintana, Capecchi, Visconti, Gadret (Movistar, 5)
  • Démare, Offredo, Bouhanni, Pinot, Chavanel (FDJ, 5)
  • Monfort, Van den Broeck, Debusschere, Van der Sande, Breen (Lotto, 5)
  • Voeckler, Rolland, Malacarne, Coquard, Reza (Europcar, 5)
  • Meyer, Gerrans, Albasini, Clarke, Simon Yates (Orica, 5)
  • Viviani, Moser, Caruso, Bennett, Marangoni (Cannondale, 5)
  • Nibali, Fuglsang, Kangert, Aru (Astana, 4)
  • Slagter, Farrar, Talansky (Garmin, 3)
  • Cancellara, Nizzolo, Van Poppel (Trek, 3)

 

 

 

La nuova classifica generale:

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18° tappa

L’ultima tappa pirenaica dovrebbe sicuramente regalare spettacolo, dato che si affronteranno due mitiche salite classificate come HC, ovvero il Tourmalet e l’Hautacam.

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La fuga di giornata parte sui primi due dentelli non classificati come GPM: si tratta di Maxim Iglinsky (Astana) e di Romain Bardet (AG2R), quest’ultimo decisamente più adatto alla lunghezza delle salite che si affronteranno quest’oggi.

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Infatti nella volata per aggiudicarsi i primi due GPM, rispettivamente 3° e 4° categoria, non c’è storia, con il francese che riesce molto facilmente ad avere ragione del kazako, staccandolo. Mancano 90 km e Bardet ha 6’ sul gruppo, tirato come sempre dalla Garmin.

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I due stranamente si fermano e vengono ripresi poco dopo il traguardo volante, vinto proprio da Bardet con alle spalle Iglinsky, Chainel, Santaromita, Gautier e Koren. Ora si apre un nuovo scenario e sta per cominciare il Tourmalet.

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E invece Bardet rilancia ancora l’azione e si avvia in una fuga solitaria che ha in De Marchi (Cannondale), Paulinho (Tinkoff) e Atapuma (BMC) gli inseguitori, che distano circa 1’30” ai piedi del Tourmalet; il gruppo in questo momento perde circa 3’.

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Lungo la salita del Tourmalet non succede nulla né davanti né dietro, se non il progressivo dilatarsi dei distacchi tra i rispettivi gruppi che si sono formati in corsa: in cima Bardet (mancano 50 km) ha 4’30” sui tre inseguitori e ben 11’30” sul gruppo!

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Nessuno prova ad allungare né in discesa né nel fondovalle e Bardet comincia la scalata finale verso Hautacam, lunga 14 km, con 6’30” sui tre inseguitori e 11’ sul gruppo che ha recuperato troppo poco per giocarsi la tappa, a meno di crisi improvvise.

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Mentre davanti Bardet si avvia verso una meritatissima vittoria, dietro è Ryder Hesjedal a tirare il gruppo per alzare il ritmo e staccare chi è in difficoltà, infatti verso gli 11 km dal traguardo soltanto una ventina di corridori restano con lui.

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Con una scena che vagamente ricorda quella dello Stelvio al Giro 2012, è sempre Hesjedal che tira il gruppo dei migliori 3 chilometri più avanti, e sembra stia facendo il ritmo per il compagno di squadra Rohan Dennis. Tra le vittime di questa andatura sostenuta abbiamo Herrada, Intxuasti (Movistar), Henao e Nieve (Sky).

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A 5 chilometri dall’arrivo Hesjedal riporta il gruppo sui tre inseguitori di Bardet, adesso ripresi, tranne De Marchi che prova a resistere. Adesso Samuel Sanchez ha messo Atapuma a tirare e chissà se il ritmo si alzerà veramente ora…

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