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-Gigilasegaperenne-

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  1. Oggi i due Movistar sembravano i fratelli Schleck: quello meno forte che parte e viene ripreso, quello buono che parte ma dopo tre pedalate sta già a guardarsi indietro. La scarsissima selezione comunque credo sia dipesa anche dal ritmo cicloturistico che la Sky ha potuto imporre per due terzi di tappa, senza che nessuno muovesse un dito per smuovere la situazione. Certo, Froome è sembrato molto meno ingiocabile rispetto a due giorni fa. Era comunque più forte degli altri, probabilmente, ma non testa e spalle sopra la concorrenza come martedì. Mi fa piacere vedere Contador e Nibali in condizioni decenti, perlomeno potrebbero evitare sulle Alpi spettacoli indecorosi come la processione di oggi.
  2. Il confronto Contador-Froome è reso difficilissimo dal fatto che non si sono mai trovati faccia a faccia nelle loro vesti migliori. Contador ha vinto una Vuelta in cui Froome crollò dopo una settimana (tant'è vero che partì lottando con Contador, Purito e Valverde, e nel finale prendeva decenni ad ogni salita, venendo staccato anche da altri) e una in cui arrivavano entrambi in condizioni non ottimali, dopo infortuni la cui esatta entità è piuttosto incerta (e in ogni caso, che Contador sia più capace di vincere quando non è al 100%, più di Froome e direi di chiunque altro, è cosa evidente ed è uno dei suoi più grandi meriti). Del resto, anche le vittorie di Froome sono arrivate contro un Contador orrido (considerando che aveva preparato minuziosamente il Tour) come quello del 2013 e contro un Contador ormai in là con gli anni e reduce dal Giro come quello del 2015. Comunque è vero che sostanzialmente il livello dei due può essere considerato grosso modo simile negli ultimi anni. Probabilmente Froome ha raggiunto momenti di onnipotenza che Contador ha vissuto solo in fasi precedenti della sua carriera (2009 su tutte), e del resto Contador ha vinto corse di pura classe, corse che Froome non sarebbe mai riuscito a portarsi a casa. Per quanto riguarda la seconda parte del post, considererei Indurain più o meno coevo di Pantani, e lui di doppiette ne ha fatte addirittura due di fila. In generale, dalla prima doppietta di Coppi nel '49 a quella di Pantani nel '98, ci sono state 12 doppiette in mezzo secolo. Perciò era sì roba per pochi, ma era qualcosa di abbastanza frequente e nella norma. Il vero problema è che da Pantani in poi i tentativi credibili di doppietta sono stati pochissimi. Dal '99 al 2005 il Tour è stato monopolizzato da un Armstrong che al Giro non è mai voluto venire, nel 2006 Basso è stato fermato appena prima di provarci (e secondo me di riuscirci, ma è solo una mia idea), poi il solo corridore della caratura necessaria a riuscire nella doppietta è stato Contador, che però ci ha provato solo quando non era sicuro di andare al Tour e forse non lo aveva nemmeno preparato troppo bene (2011) o quando era già lontano dal livello dei suoi giorni migliori (2015). Tra i suoi avversari, gli altri big 4 attuali non ci hanno mai provato, e sorvolerei sull'unico talento paragonabile al suo nella prima parte della carriera (Merdy). Veramente credo che più o meno tutti abbiano riconosciuto che Contador nel 2013 andava pianissimo. A quanto ricordo, anzi, lo dicevamo già durante quel Tour, salvo emmea che sosteneva che Contador andasse bene come al solito e fosse Froome ad essere evidentemente pieno come un uovo perché andava più forte. Vero, anche la tenuta alla distanza sarebbe stato forse un fattore a favore di Contador (anche se per Froome il campione di esempi è abbastanza limitato, e comunque alla Vuelta del 2011, al Tour del 2012 e alla Vuelta del 2014 non ebbe problemi nella terza settimana). Solo per chiarire, io tra Froome 2013 e Contador 2009 prendo il secondo, però non credo che il primo sarebbe stato liquidato tanto facilmente. Probabilmente Contador sarebbe prevalso alla lunga e avrebbe fatto valere la maggior sagacia tattica e la capacità di cogliere ogni occasione nelle pieghe della corsa, ma dubito che lo avrebbe triturato in termini di puro confronto di prestazioni (in tappe tipo Arette-Pierre-Saint-Martin, per intenderci). Il 2012 lo lascerei perdere, visto che si sono confrontati solo alla Vuelta, e lì di certo non abbiamo visto il Froome del Tour. Comunque, è giusto considerare la Vuelta 2014, ma tenenedo presente sia che pure Froome veniva da un infortunio che lo aveva costretto ad abbandonare il Tour, sia che Contador non era forse così menomato come aveva comprensibilmente cercato di far pensare. Perciò può essere preso come un confronto grosso modo alla pari, al di là del fatto che misurare la condizione di un corridore, specie quando non è quella ideale, è un esercizio impossibile. Il Delfinato 2014 invece lo lascerei perdere del tutto al pari di tutte le altre corse di preparazione, se vogliamo confrontare due corridori che incentrano la loro stagione sui GT. La difficoltà del Tour 2012 non c'entra una cataminchia con il discorso; Nibali sembrava un cadavere al Delfinato 2012, mentre al Tour era tra i più forti in salita (il migliore dei non-Sky, perlomeno), esattamente come l'anno scorso andò pianissimo al Delfinato ed era un cannone al Tour. Come dice smec, l'atteggiamento di Nibali era grosso modo simile, e alla fine che uno prenda 1 minuto o 4 minuti può essere preso come un sintomo di migliore o peggiore condizione, ma che ne prenda 20 invece di 12 o 50 invece di 35 conta relativamente. Peraltro, anche supponendo che le cose stessero come dici tu, cioè che Nibali fosse un po' al di sotto di quello dello scorso anno, la cosa non basterebbe assolutamente a giustificare il disastro del Tour, dove non parliamo di essere leggermente al di sotto, abbastanza al di sotto o molto al di sotto del livello del 2014, ma proprio di un corridore che sembra il cugino scarso e indolente.
  3. Però la giornata nera le ebbe anche nel 2013, quando era scudiero di Froome. Il che non fa altro che dimostrare ancora una volta che VAM e tempi presi a sé non significano una colorata minchia. O meglio, questo se i dati sono effettivamente quelli, perché in realtà il tempo di Froome mi sembra invece notevole, visto che ha fatto 1'47'' peggio di Hamilton che però scollinava sul Soudet. Semmai è l'opinione di tutti quelli che, oltre a non essere tifosi di Nibali, ce l'hanno anche su con lui e hanno gli occhi offuscati dalla bile che hanno travasato vedendolo in maglia gialla. Tutti gli altri che non sono tifosi di Nibali ma non hanno perso il sonno vedendogli vincere il Tour hanno riconosciuto che le cadute gli hanno ovviamente facilitato il compito (e grazie al cazzo, aggiungerei) ma che i suoi meriti vanno molto al di là del semplice essersi tenuto lontano dai guai. Il gioco di Froome che non vince perché non è in forma è stucchevole, però non lo è di meno quello di Contador che o vince o non è valutabile perché non era in forma. E del resto entrambe le affermazioni hanno un fondamento, perché uno scontro tra il miglior Contador e il miglior Froome in una corsa di tre settimane non l'abbiamo purtroppo mai visto. Froome in questa condizione lo abbiamo visto quest'anno e nel 2013, e in entrambi i casi Contador era ben lontano dalla forma del Tour 2014 (al di là del fatto che il miglior Contador di sempre lo abbiamo visto ben prima dell'esplosione di Froome). Il Giro d'Italia avrà comunque sempre la base di corridori italiani (che in effetti è meno forte di qualche anno fa, va detto), e sul livello scadente della start list di quest'anno ha inciso anche - come diceva smec - il fatto che quella porcheria di percorso che hanno partorito quelli di Aso aveva illuso tanti scalatori che normalmente avrebbero preso in considerazione di spostarsi sul Giro. Penso a Rolland, a Rodriguez, allo stesso Pinot, che l'anno scorso aveva espresso l'intenzione di andare al Giro ritenendolo più adatto alle sue caratteristiche. E comunque il fascino della doppietta Giro-Tour resta intatto, sono convinto che non sarà il fallimento del tentativo di Contador a dissuadere altri in futuro dal provarci. Senz'altro quello di quest'anno non era il miglior Contador, e la doppietta avrebbe avuto ben altre possibilità di riuscita in altre annate. Comunque anche il miglior Contador avrebbe avuto i suoi bei grattacapi a battere un Froome in questo formato, almeno in termini di prestazione pura (cioè in una tappa come quella di ieri). Poi probabilmente lo avrebbe battuto, magari superandolo per arguzia tattica o inventiva, e sicuramente non avrebbe preso le mazzate che gli avversari del keniano hanno preso ieri nemmeno in una giornata del genere, ma non credo che avrebbe avuto vita così facile. Però non è che con le nuvole faccia automaticamente freddo, il discorso potrebbe avere fondamento se fosse sempre piovuto. Secondo me Contador soffre gli anni che passano, com'è inevitabile che sia. Meno male che hai aggiunto "con rispetto", ora sì che la prima parte diventa intrisa di buon senso.
  4. Se va come oggi, non ci va neanche vicino. Però si può dire che è ancora in corsa, in fin dei conti non è naufragato rispetto ai vari Van Garderen, Gesink e soci, e di testa almeno ha tenuto, a differenza ad esempio di Nibali.
  5. Gli stessi discorsi si faranno comunque come si fanno da un anno a questa parte, secondo me Nibali stasera non troverà molta consolazione in questo pensiero . Stessa cosa che ho scritto io in chat, e che secondo me è il motivo per cui bisogna aspettare un po' prima di dichiarare finito il Tour. Quintana generalmente cresce alla distanza, e Froome qualcosa potrebbe cedere da qui a Parigi. Non so se abbastanza da permettere a Quintana di recuperare tre minuti, ma se dovesse ripetersi il canovaccio del 2013, con un Quintana cresciuto (penso) e un distacco minore ai piedi delle Alpi, non sarebbe del tutto impossibile tentare una rimonta. Capisco che tu sia amareggiato, ma definire fallimentare una stagione in cui Contador ha già vinto il Giro e potrebbe finire comunque sul podio al Tour è assurdo. Più che altro Geraint Thomas che arriva sesto in una tappa pirenaica del Tour. Staccare Contador oggi era possibile, ci sono riusciti anche altri corridori non quotatissimi. Comunque Thomas da tempo si sta evolvendo verso un corridore affidabile anche in salita, e contando che tantissimi grossi calibri sono saltati oggi (Nibali, Uran, Rodriguez, Pinot & co., oltre a Contador stesso) ci può pure stare un exploit. 1) Il Tour 2013 non lo ricordo come un Tour particolarmente noioso. 2) Mi sarei fermato a "con un Giro vinto", fosse anche stato nelle condizioni più favorevoli. 3) Per quanto Froome possa calare, dubito che possa calare abbastanza da farsi staccare dal fantasma di Nibali. 4) Io invece spero che non si degeneri nel caos completo di due anni fa e si aspetti prima di urlare allo scandalo. Richie Porte è forte, l'unico problema che ha sempre avuto nei GT è la continuità, ma in una singola tappa ci sta benissimo che possa andare alla grande (fece lo stesso due anni fa). Per Thomas la penso come scrivevo sopra, e comunque anche qui aspettiamo conferme o smentite nelle prossime tappe prima di saltare alle conclusioni.
  6. La mia simpatia verso Basso è stata un po' altalenante dall'inizio della sua carriera, ma è d'obbligo l'in bocca al lupo.
  7. Se è per quello di alternative ne esistono anche altre (fare l'Umbrail al posto dello Stelvio, arrivare facendo la Forcola da Tirano, o venire dalla Svizzera facendo il Bernina e la parte finale della Forcola - quest'ultima farebbe discretamente schifo), non avendo un quadro preciso di quando si svolgerà quale tappa è difficile farsi un'idea (non è detto che Livigno venga subito dopo le Dolomiti). A me ad esempio non dispiacerebbe vedere l'Umbrail o la Forcola.
  8. Soprattutto per le probabili tappe di Roccella Jonica e del Rifugio Calvanico.
  9. Ma non stare neanche a rispondergli, è AuroDavide aka CicloSprint che impesta tutti i forum di ciclismo conosciuti.
  10. Ah, scusa, credevo che fossero le iniziali di qualcuno e mi stavo scervellando per trovare un uomo di classifica a cui potessero corrispondere
  11. E' che in genere si fa sempre riferimento ai corridori considerati perdenti, che però sono perdenti davvero solo rispetto al loro talento o rispetto alla loro nomea. Porte ha una fama di corridore da GT che non ha mai giustificato (anche se fino all'anno scorso io stesso pensavo che di lì a poco si sarebbe finalmente fatto valere anche su tre settimane, ho perso le speranze dopo il suo orrido Tour 2014), ma non è che sia in assoluto uno che ha vinto poco, anzi. Ecco, già il palmares di Schleck è più scarno, anche se quello che è veramente grave non è tanto quanto ha vinto Schleck (io avrei dato non so cosa per vincere la Liegi-Bastogne-Liegi e 3 tappe di montagna del Tour), ma quanto ha vinto in rapporto al suo talento.
  12. Per dare un senso alla stagione, come dice smec, sarebbe opportuno. Se dovesse floppare clamorosamente al TdF, però, non mi stupirei se dovesse decidere di chiudere bottega e ripartire da zero l'anno prossimo, anche perché ho avuto la sensazione che Nibali sia parecchio svuotato dal punto di vista nervoso/mentale. Purtroppo per Nibali, non penso che Contador, Froome e Quintana abbiano le stesse tendenze autodistruttive del centro-sinistra italiano, Che non sia "il numero uno del ciclismo mondiale" come ha detto De Luca commentando il campionato italiano penso sia cosa accettata da tutti, così come penso che un po' tutti siano concordi nel dire che Quintana ha un potenziale maggiore in salita, che Contador è in generale un corridore di caratura superiore, e che se Froome è al 100% ed è messo in condizione di fare la corsa che vuole lui diventa quasi ingiocabile. Tanto detto, il tuo è un discorso non campato per aria, ma trito e ritrito, e che in ogni caso non può essere affrontato prendendo dati parziali e di comodo (omettendo ad esempio quale fosse il divario tra Nibali e gli avversari in questione in due delle tre circostanze, menzionando i rivali dai nomi meno altisonanti ed evitando di specificare che, ad esempio, in quella Vuelta arrivarono nei primi 5 Purito Rodriguez e Frank Schleck). Condivido la simpatia per Vuillermoz, che peraltro, essendo un ex biker, è forse, agonisticamente parlando, più giovane rispetto ai suoi 27 anni. Comunque, per quanto io per primo sia critico nei confronti del rendimento di Porte nei GT, addirittura additarlo come esempio di corridore dal palmares scarno mi sembra un po' eccessivo .
  13. Se Nibali dovesse avere una remota possibilità di vincere il Tour, può darsi che si lanci in un'azione rischiosa in discesa, magari in picchiate tecniche come quella dell'Allos. Se dovesse continuare sui livelli di oggi, buttarsi da kamikaze in discesa sarebbe un rischio fine a se stesso, e non avrebbe gran senso rischiare l'osso del collo per un 8° posto finale (piazzamento a casaccio) nella posizione di Nibali.
  14. Chi lo ha detto? Ma su, quando contava sono venuti davanti. Che poi per la TTT non siano magari la squadra più attrezzata è un altro discorso. Se ci basiamo sulla tappa di oggi, Nibali potrebbe vincere il Tour solo se un olocausto nucleare si abbattesse sulla Terra mentre lui viaggia in orbita e ne esce illeso. Il Nibali di oggi (inteso come giornata di oggi, vedremo martedì se si è trattato di una giornata storta o di un sintomo di una condizione carente) non avrebbe vinto il Tour neanche contro i Péraud, i Bardet, i Pinot, i Van Garderen e i Valverde dell'anno scorso, ma neanche contro gli Zubeldia e i Konig. Non puoi dirmi "ha vinto a culo" e poi dire "non è né positivo né negativo", come se la cosa non sminuisse il valore delle vittorie. Men che meno mi pare il caso di chiosare con "è solo un fatto", quando il supposto fatto è una tua rispettabilissima opinione, che ad esempio io trovo totalmente campata per aria. Sarebbe diverso dire che ha vinto più di quanto il suo talento naturale avrebbe forse suggerito, e questa sì che è una constatazione che può essere letta positivamente o negativamente a seconda dei punti di vista. Sagan è un corridore talmente particolare che il fatto che lui sia davanti può voler dire tutto e niente, in teoria può pure vincere su un arrivo così. Quello che è grave è che davanti ci fossero corridori come Izagirre, Jungels e Simon. Perché TJV salga sul podio, comunque, credo che serva il flop di almeno un altro tra Froome, Contador e Quintana (posto che Nibali non è deceduto, e se è difficile immaginarselo vincitore a questo punto, non mi sembra fantascientifico che possa superare Van Garderen, che peraltro non è a sua volta un mostro di continuità).
  15. Seriamente, dovrebbero esserci un arrivo e una partenza a Livigno. L'arrivo dovrebbe prevedere un finale simile a quello del 2005, con Stelvio e Foscagno.
  16. Il problema è che per fare la differenza sul pavé, almeno sull'asciutto, serve un'azione troppo violenta per le possibilità di Nibali, a mio avviso. Boom poteva provare magari un attacco leggermente più deciso, un po' come quella che ha tentato a 40 km dall'arrivo con il suo capitano a ruota. Frangente che peraltro rappresenta secondo me un'occasione persa, o quantomeno un'occasione che poteva essere esplorata meglio: dopo poche centinaia di metri, quando si sta sganciando un quartetto, Boom rallenta e chiede il cambio, trovando collaborazione soltanto in Nibali, che passa davanti, si mette pancia a terra, ma da solo non ha la forza di mantenere il ritmo che invece riusciva ad imporre Boom, sancendo di fatto il ricongiungimento. E' chiaro che la storia ucronica del Tour può portare un po' dappertutto, ed è pur vero che seguendo l'andatura di Boom magari Nibali si sarebbe cucinato, però date le circostanze (ritardo in classifica accumulato e terreno sulla carta favorevole, forse più di quello a venire) poteva anche valer la pena di azzardare un po' per rompere la corsa. Può anche darsi che non sia stato ritenuto conveniente prendersi dei rischi al quarto giorno di corsa, che è una considerazione che ci può anche stare.
  17. Sul "Trentino" si parlava ieri di due arrivi in salita sulle Dolomiti: Alpe di Siusi e Pordoi. In più ci sarebbe il progetto di una cronometro Arabba - Selva con Campolongo e Gardena, ma probabilmente non si farà l'anno prossimo.
  18. Ma dai, ha fatto un allungo di tipo 75 centimetri, è come dire che la tappa di Plateau de Beille del 2011 non fu una transumanza perché Andy Schleck scattò, sorvolando sul fatto che i suoi tentativi duravano 4 secondi netti. L'unico che abbia tentato con insistenza è stato Nibali, che però non ha i mezzi per fare a fette il gruppo sulle pietre, con condizioni di asciutto in particolare. Per il resto, l'unico attacco deciso da parte di uno specialista è arrivato a poche centinaia di metri dalla fine dell'ultimo tratto, quando ormai era tardi per fare selezione davvero. Fuglsang comunque dovrà essere valutato in salita, ma come gregario è veramente pessimo in genere, quasi mai lo ricordo fare un buon lavoro per i suoi capitani in tutte le squadre in cui ha militato (con l'ovvia eccezione della tappa del pavé dello scorso anno). Il suo marchio di fabbrica è partire con i gradi di ultimo uomo in salita e poi staccarsi da 50 corridori mentre tirano i suoi compagni, sin dai tempi in cui era compagno dei fratelli. Quello che ieri ho trovato davvero sottotono però è stato Boom; se si fosse fatto carico lui delle azioni che invece ha dovuto provare Nibali in prima persona, magari gli attacchi avrebbero avuto effetti un po' più significativi.
  19. Secondo me invece sono parecchi, considerando che c'erano alcuni specialisti in grado di fare selezione e il livello era per il resto abbastanza scadente per una corsa sul pavé (nel senso che è basso rispetto a quello di una normale corsa delle pietre). E' pur vero che il fondo asciutto fa tutta la differenza del mondo. Al di là del discorso numerico, comunque, mi sembra che non si siano viste grosse iniziative, al di là dei tentativi di Nibali, che però manca dei cavalli per fare la differenza su questo terreno.
  20. Infatti non mi risulta di aver scritto che Nibali è in assoluto superiore a Cancellara sul pavé. Ho semplicemente scritto che non arrivi davanti a Cancellara (e a Sagan, e a Vanmarcke, etc.) semplicemente perché ti va di lusso, ma che devi andare un po' al di là del semplice "cavartela bene". Peraltro non capisco in cosa sia consistita esattamente tutta la fortuna di Nibali, se non nel fatto che si è ritrovato condizioni meteo che hanno sicuramente favorito la selezione, ma che erano identiche per tutti gli altri.
  21. Nibali oggi è andato molto forte. E se anche fosse arrivato 160°, la cosa non avrebbe in minima misura costretto a rivedere il giudizio sulla tappa dell'anno scorso, visto che arrivare davanti a Cancellara e soci sul pavé non credo sia un'impresa fattibile solo grazie ad un po' di buona sorte. Questa volta è stato forse un po' meno brillante dell'anno passato, e sicuramente le diverse condizioni meteo hanno reso la selezione molto meno netta. Comunque continuo a non capire come si faccia a dare per assegnato a metà il Tour dopo 4 tappe, quando ancora non abbiamo idea di cosa possa succedere sulle montagne, al di là del fatto che Froome sia sicuramente uscito meglio di tutti da queste prime giornate. Nibali guida anche la bicicletta molto meglio degli altri uomini di classifica sul pavé. La fa scivolare più degli altri, per così dire (in senso positivo), mentre Froome - che sull'asciutto ha potuto sopperire alle non eccelse doti di guida con la straordinaria potenza - sembrava che facesse a pugni con la bici per mandarla avanti. Sono d'accordo invece sull'apporto assolutamente insufficiente della Astana, Boom in primis.
  22. Io l'anno scorso ho seguito assiduamente solo le partite dell'Inter, e mi basta quello per citarti ad esempio uno come Palacio, che ha giocato tutto il Mondiale con infiltrazioni e poi si è fatto tutta la stagione con la caviglia dolorante, esponendosi anche a figure barbine. E Palacio sarà anche vecchiotto, ma non arriverei a definirlo "campione del passato". (Ho preso un esempio a caso, sono sicuro che ce ne siano di altrettanto eclatanti nelle altre squadre). Non saprei fare una media della quantità di mammolette nei vari sport, ma sono abbastanza sicuro che se ne trovino pure in gruppo (oltre ai fratelli, mi viene in mente un certo tombeur de femmes vicentino). Chiuso l'OT, mi associo al partito della prudenza nel proclamare già Froome dominatore salvo inconvenienti (che peraltro non sono propriamente eventualità remote, specie su un percorso come quello di quest'anno). Domani c'è il pavé, e il resto della prima settimana in generale non sembra il massimo per uno non abilissimo a muoversi in gruppo come lui. Cosa forse più importante, alle montagne manca ancora tantissimo, e non è escluso che Froome sia fin troppo in condizione adesso. Nel 2013 calò leggermente alla distanza, e quest'anno credo che la concorrenza possa essere un po' più agguerrita di allora, e soprattutto un po' più fantasiosa. In quel caso, il calo si tradusse nell'andare un po' meno di Quintana, che quest'anno potrebbe/dovrebbe essere cresciuto rispetto a due anni fa e avrebbe meno da perdere se si trovasse nella stessa condizione. Oltre a lui ci sarà un Nibali in più, e lo stesso Contador, che pure oggi non ha dato segnali granché confortanti, credo e spero di vederlo in ben altro spolvero sulle montagne - perlomeno in formato migliore rispetto a quello del 2013 -.
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