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-Gigilasegaperenne-

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  1. In realtà il protocollo in questione non dice precisamente che cosa fare e in quali condizioni. Fa un elenco di situazioni in cui si richiede una riunione fra le varie parti in causa per decidere il da farsi, ma non prescrive chiaramente quale provvedimento adottare. Il che ovviamente rende l'EWC un documento senza alcuna utilità. Di fatto, finora è servito solo ai corridori per avere un appiglio ulteriore per battere i pugni sul tavolo quando non hanno voglia di fare la gara o hanno interesse a non farla, facendo del terrorismo psicologico preventivo, salvo poi tacere in condizioni ben più critiche quando vogliono disputare la corsa. Il protocollo è in vigore da pochi mesi, ed è già riuscito a produrre l'effetto di far annullare una tappa della Tirreno in cui non è venuto un fiocco di neve e che si sarebbe potuta correre senza problemi; neve che invece è caduta durante la Liegi-Bastogne-Liegi, corsa ugualmente. Al di là dell'opinione che si può avere su quale fosse la decisione corretta nelle due situazioni (e secondo me era in entrambi i casi di correre), è evidente che il protocollo è stato piegato a proprio uso e consumo, in un caso per annullare una tappa che tanti avevano deciso di non correre, nell'altro per far disputare una gara che nessuno aveva interesse ad annullare. Il tutto sempre prendendo per buono che la tappa della Tirreno sia stata effettivamente annullata per via delle previsioni apocalittiche che fra l'altro non so dove siano andati a pescare (nessun sito meteo di mia conoscenza dava neve a quote inferiori ai 1000-1200 metri, e lo zero termico era a 1400-1500, quindi al massimo avrebbero preso qualche fiocco in cima, mentre se ben ricordo il giorno prima si parlava di rischio di neve a 700 metri).
  2. Sì d'accordo, ma il punto non è che era troppo lontano dagli altri, è che aveva preso due scoppole terrificanti nelle ultime due tappe di montagna e sembrava un corridore completamente vuoto di energie e andato di testa. Fosse stato anche a 1'' in classifica generale, un rovesciamento del genere sarebbe stato eccezionale ugualmente. Avrei preferito immensa proprietà dialettica e buona pazienza, ma mi accontento e ringrazio
  3. Ma chi lo martoriava? Esistono affermazioni del genere, e intendo anche affermazioni che non sconfinino nel martirio, ma semplicemente atte a sminuire il risultato? Ovviamente parlo di questo forum, perché se mi citi Gatti sono ben lieto di non potere, volere o dovere rispondere per lui. Magari ti stai riferendo al fatto che molti fossero scettici sul fatto che quella versione di Contador fosse sufficiente a completare la doppietta Giro-Tour, visto che sembrava lontana parente di quella dei giorni migliori, o anche solo di quella dell'anno prima. E alla luce dei risultati, quello si è rivelato non martoriare, ma inquadrare perfettamente la situazione. Che Nibali possa fare prestazioni tipo Contador a Verbier ho forti dubbi; va anche detto che Contador la scalata di Verbier l'ha fatta sette anni fa, perciò, se si tratta di fotografare gli attuali valori degli uomini da grandi corse a tappe, quella performance ha suppergiù la stessa utilità del record dell'Alpe d'Huez di Pantani, o della scalata a Hautacam di Armstrong, o di Coppi sul Falzarego al Giro del '47. Prendere quella salita come parametro dimostra soltanto che il miglior Contador di sempre avrebbe probabilmente battuto tutti gli avversari di oggi, il che è tanto interessante quanto dire che se un Carl Lewis venticinquenne avesse potuto prendere parte ai Giochi Olimpici di Rio avrebbe vinto il salto in lungo con le mani in tasca: è facile che sia vero, ma non è pertinente. Per il resto, alcune performance di Nibali hanno fatto registrare numeri molto simili a quelli che tu prendi ad esempio. Ricordo che nel 2013, quando mezza Italia si divertiva a sparare addosso a Froome e la Gazzetta sosteneva che fosse più grave il suo exploit sul Mont Ventoux di un caso di doping conclamato come quello di Asafa Powell, Davide Cassani fece notare che le cifre di Nibali al Giro non erano molto dissimili, e che quindi, dubitando di Froome, si doveva dubitare anche di Nibali. Visto che tu hai preso ad esempio la performance di Arette di Froome o quella dell'Alpe di Quintana come esempi di scalate improponibili per Nibali, la VAM di Nibali a Hautacam è intermedia fra le due (1704, contro 1674 di Froome e 1712 di Quintana, se i dati che ho trovato sono corretti). Ora, come ben sapete sono tutto fuorché un estimatore delle VAM, dei wattaggi e cazzi e mazzi e ho spiegato più volte anche il perché, perciò mi guardo bene dal dire che, alla luce di questo, un Nibali in formato 2014 avrebbe battuto Froome alla Pierre-Saint-Martin, o anche solo che lo avrebbe insidiato. Però bisogna ammettere che stiamo parlando di prestazioni e corridori che stanno grosso modo nella stessa categoria, o almeno fra i quali non esiste quel solco infinito che si vorrebbe tratteggiare. O ancora, prendendo come riferimento confronti diretti, quando lo scorso anno Nibali è riuscito a trovare un colpo di pedale decente al Tour, dopo due settimane raccapriccianti (che - preciso, onde evitare equivoci - non depongono a suo favore e non sono una scusa), sulle Alpi ha dimostrato che allo stesso tavolo di Froome, Contador e Quintana si può benissimo sedere. Lo stesso confronto con Froome al Tour 2012 era a favore del keniano, ma non c'erano dieci categorie di differenza come da certi post verrebbe suggerito (ovviamente poi il confronto non è particolarmente provante perché tutti e due hanno fatto meglio negli anni successivi). Tutto questo per dire: Nibali magari non ha il motore degli altri tre (e secondo me non ce l'ha), magari perderebbe la maggior parte degli scontri diretti, potendo correre 100 Tour o Giri con gli stessi partenti (e secondo me li perderebbe), ma dire che al mondo ci sono 3 big e poi Aru e poi tutti gli altri è un'affermazione che diventa comprensibile solo se si ha l'accortezza e l'onestà di premettere che si vorrebbe vedere Nibali saltare per aria con tutta casa sua. Anzi, in sintesi ancora più estrema: non so neanche perché ho perso tutto questo tempo a rispondere nel merito, visto che la storia di "Eh ma io ho Verbier e tu no, pappappero" ha smesso di costituire un argomento di discussione interessante e ha iniziato a sminuzzare il prepuzio più o meno all'epoca di Karl Dreis. Cosa più importante e più attuale: io penso che nessuno esalti Nibali per avere vinto il Giro d'Italia contro il lotto partenti che si trovava a fronteggiare, come se l'impresa consistesse nel battere Chaves in una corsa di tre settimane. Esattamente come quando Pantani vinceva ad Oropa (tanto per fare un esempio che c'entra come Galeazzi in un ristorante vegano), nessuno si infiammava per i 20'' rifilati a Jalabert. E' ovvio che Kruijswijk avrebbe quasi certamente vinto il Giro se non si fosse schiantato in discesa, e non voglio nemmeno sostenere che se la sia cercata perché ha sbagliato lui la curva, visto che l'errore di traiettoria non implica automaticamente la perdita di un minuto e passa per problemi alla bici e la frattura di una costola. Ed è altrettanto ovvio che contro avversari più forti di Kruijswijk avrebbe perso in maniera ancora più netta. Il punto è che, quando Kruijswijk è caduto, Nibali non era secondo a un minuto, pronto ad ereditare la maglia rosa, ma era quarto a quasi 5' ed era ritenuto non senza ragione un cadavere ambulante. Se anche Kruijswijk si fosse ritirato prima del Colle dell'Agnello dopo essere stato centrato da un fulmine, Nibali, alla luce di quello che si era visto nei giorni precedenti, sarebbe stato comunque il vincitore meno probabile fra i primi cinque della classifica generale. Il motivo per cui si esalta quello che ha fatto nelle ultime due tappe di montagna (e solo in quelle, sia chiaro, perché il resto del suo Giro rimane più che deludente) è il ritorno improvviso dal regno dei defunti per battere corridori che pochi giorni prima gli avevano rifilato dei minuti, niente di più e niente di meno.
  4. Al di là del fatto che possa farla o meno, mi domando se valga la pena di impostare la preparazione di Ulissi per permettergli di arrivare ottavo al Giro (poniamo caso, in ogni caso dubito che possa essere molto meglio, a meno di lotto partenti indegno o di percorsi mosersaronniani), mettendo in secondo piano la caccia alle tappe e la preparazione alle corse di un giorno.
  5. No beh, attaccare sulla Bonette non necessariamente, io intendo dire che non possono aspettare la Lombarda per prendere l'iniziativa.
  6. Io sono d'accordo con emmea, Nibali non può permettersi una corsa tranquilla fino alla Lombarda. E' vero che non ha bisogno di staccare Chaves prima della Lombarda, ma secondo me non stacca mai e poi mai Chaves se pascolano sulla Bonette. Proprio per quello che si diceva ieri: se la corsa si anima presto e diventa davvero dura, diventa una gara per fondisti; se si aspetta l'ultima salita e diventa una gara a chi spara più forte, Nibali secondo me non ha chance di mettere in difficoltà Chaves. (Ovviamente, quando dico "mai e poi mai" o "non ha chance", intendo salvo giornata no di Chaves, crisi di fame e amenità varie, come le tante débacle viste fin qui in questo Giro obbligano a precisare)
  7. Ma infatti io sono il primo ad essere contento che sia uscito un Giro del genere e non una corsa facilmente controllata e vinta da Nibali come tanti pronosticavano.
  8. La similarità è venuta in mente anche a me, ed è curioso che sia successo a due corridori della stessa squadra. Diciamo che se nel caso di Aru il problema era stato in effetti in fase di preparazione, la stessa cosa potrebbe essere avvenuta per Nibali. Va detto però che Aru aveva avuto problemi di salute durante la preparazione, non di programmazione della preparazione stessa. Fra l'altro l'andamento di Aru nel corso del Giro era stato abbastanza regolare e calante: ottimo avvio nelle tappe liguri e sull'Abetone, poi cominciò ad andare un po' meno di Landa, infine tra Mortirolo e Verbania nettamente più piano dei primi due e più piano anche di altri. Il che rende ovviamente ancora più difficile spiegare la resurrezione finale (tra l'altro nella giornata immediatamente successiva al tracollo sul Monte Ologno). Al contrario, Nibali aveva un trend apparentemente ascendente, o almeno non discendente, dalle difficoltà di Roccaraso alle buone impressioni nelle prime due tappe alpine, per poi inanellare due prove orrende di fila e risorgere di nuovo oggi. Quella di Aru è stata un'inversione di tendenza pressoché impossibile da pronosticare rispetto ad un andamento abbastanza omogeneo, quello di Nibali sembra un rendimento un po' schizofrenico.
  9. Se Kruijswijk sbaglia la curva è solo colpa sua, e resta colpa sua sia che perda 5 secondi sia che perda 20 minuti. Però è vero che tendenzialmente non paghi così caro un lungo in una curva; a lui, fra costola rotta, dolore alla schiena, bici danneggiata, è andata veramente malissimo. Tanto per dire, se Raikkonen va sulla ghiaia perché sbaglia una curva è colpa sua, però se, passando sulla ghiaia come tanti altri, solo a lui, essendo Raikkonen, si buca una gomma, non è fuori luogo parlare di sfiga. Mi sembra un ragionamento che fa acqua da tutte le parti. Voglio dire, se cadi quando sei secondo o terzo o quarto non è sfiga allo stesso modo che se cadi per primo? Allo stesso modo, se ti scende la catena mentre stai perdendo un minuto e mezzo, non è sfiga come se ti scende mentre ne stai perdendo mezzo o cinque o trentotto? Il tutto ammettendo ovviamente che tanto la caduta quanto il salto di catena siano mera sfortuna. Semmai è vero che puoi avere più o meno da perdere, ed è chiaro che il salto di catena è una sfortuna più lieve rispetto alla caduta. Però, tanto per proseguire questa discussione fine a se stessa, semmai sono diversi gradi di sfortuna, ma sempre di sfortuna si tratta. Comunque concordo in pieno sulle responsabilità della Lotto-NL Jumbo. E' vero che in salita fanno ridere i polli, ma sarebbe bastato un uomo qualunque nella fuga per scollinare sull'Agnello ancora davanti al gruppetto maglia rosa, o almeno in grado di poter intervenire in tempi accettabili in caso di necessità. Per quanto riguarda la questione della forma di Nibali, io francamente non ho idea di come spiegarmi queste fluttuazioni nel suo rendimento. Sono d'accordo con smec sul fatto che comunque la preparazione, in ogni caso, sia stata sbagliata di nuovo, e trovo condivisibile anche il suo discorso sulla questione delle doti di fondo che emergono con il passare dei giorni. Quello che faccio fatica a spiegarmi però è come mai le doti di fondo siano emerse improvvisamente, dall'oggi al domani, invece di far venir fuori Nibali gradualmente. Al di là dell'essersi mosso più o meno bene, Nibali, tra la tappa friulana e il tappone dolomitico, era comunque parso in condizioni almeno dignitose. Con un atteggiamento più conservativo, nella tappa di Corvara avrebbe forse preso la maglia rosa, o comunque avrebbe perso poco o niente da Chaves e Kruijswijk, cioè era bene o male al livello dei migliori in salita, benché il livello in questione non fosse magari stellare. Poi è passato di punto in bianco ad essere un cadavere, con due scoppole tremende in fila. Quella della cronoscalata potrebbe anche rientrare nel discorso della scarsa brillantezza, che viene fuori maggiormente in uno sforzo così breve, ma la prestazione di Andalo secondo me rimane inspiegabile. Per meglio dire, mi sembra inspiegabile come mai Nibali sulla Mendola andasse così forte (è stato detto da alcuni - non ricordo se qui o altrove - che ha speso troppo, ma sinceramente dubito che qualcuno stesse salendo con la pipa in bocca in quel marasma) e sulla salita finale così piano (non piano da non tenere gli scatti dei più forti e più esplosivi, ma piano da farsi staccare da comprimari come Lopez Garcia e Firsanov, con tutto il rispetto per questi ultimi). In teoria, per un fondista sarebbe dovuto accadere più il contrario. D'altro canto, anche la spiegazione del problema psicologico secondo me regge fino ad un certo punto, nel senso che - anche qui - diventa difficile spiegare, ad esempio, come mai un corridore sia forte su una salita, attaccando e riuscendo a distanziare alcuni avversari di alta classifica, salvo poi bloccarsi o deprimersi al momento di approcciare l'ultima salita e piantarsi in mezzo alla strada. Ora, dimostrandomi pronto ad entrare in parlamento, concludo dicendo che, dopo aver spiegato per filo e per segno perché le soluzioni degli altri non mi piacciono, non ho alcuna idea migliore delle loro. Se uno trattasse la tappa di Andalo come una specie di anomalia, trascurandola come si fa con una misurazione troppo diversa dalle altre, forse si potrebbe ricondurre il tutto al discorso che faceva smec, però a me due contro-prestazioni così nette di fila, sia pur con tutte le precisazioni e le eccezioni fatte, continuano a sembrare strane in un processo di crescita graduale (almeno nel confronto con le prestazioni degli altri). Anzi, vorrei aggiungere ancora una nota da anziano che rammenta i tempi andati, questa volta però senza nessuna nostalgia. Mi fa molto piacere che, a differenza di quanto accaduto su altri forum, in questa occasione sia stato evitato il teatrino del fair-play.
  10. Anch'io mi aspettavo qualcosa di più dalla tappa di oggi, malgrado fosse più facile delle due a seguire. O meglio, forse proprio perché era più facile, era una tappa di media montagna, e quindi si prestava un po' di più a trovate fantasiose. D'altro canto, a ben vedere, l'attendismo ha senso, e temo che avrà senso anche nei prossimi giorni, salvo che qualche uomo di altissima classifica dia segni di cedimento inequivocabili senza bisogno di attacchi. Chaves non è mai salito sul podio in un grande giro, e per dare l'assalto alla maglia rosa dovrebbe metterlo a repentaglio, con probabilità di successo abbastanza scarse. Valverde ormai da giorni parla di podio, e anche per lui vale nella migliore delle ipotesi lo stesso discorso di Chaves sulle possibilità di riuscita (anche se io non capisco bene cosa se ne faccia Valverde di un terzo posto al Giro d'Italia, però mi pare che lui ci tenga). Nibali, per indole e per ambizione, sicuramente avrebbe voglia di attaccare, ma è in stato comatoso. Majka in questo Giro mi sembra che si sia assestato su standard di mediocrità e che sia fermamente deciso a restarci. La maggiore speranza potrebbe essere Zakarin, che di suo è un corridore abbastanza aggressivo e che anche solo per salire sul podio deve tentare qualcosa. Va detto però che pure lui ha una squadra piuttosto scadente, e che per imbastire un attacco da lontano servirebbe probabilmente qualcosa più del solo Taaramae. Io ho paura che al più vedremo attacchi da lontano da parte di gente che occupa le posizioni di rincalzo della top 10. In quel caso, fughe permettendo, secondo me l'olandese non disdegnerebbe di attaccare a sua volta per vincere una tappa, se gli scappasse la gamba come è stato finora.
  11. Va beh, credo che tentare qualcosa oggi sia stata la cosa migliore che Pozzato abbia fatto negli ultimi 256 anni. Se sta in gruppo non va bene perché sembra un turista (e in effetti il più delle volte fornisce questa impressione; la maggior parte delle dichiarazioni che gli ho sentito rilasciare negli ultimi anni sono incentrate su quanto gli sia pesato fare la fatica della corsa appena conclusa, o in alternativa quanta poca voglia abbia di fare la fatica che lo aspetta il giorno dopo), una volta tanto che ci prova non va bene lo stesso perché non ha tenuto fino alla fine. Tra l'altro l'ha ammesso anche lui che è partito un po' troppo presto (perché il problema fondamentale è stato quello, più che la poca gamba), però si è ritrovato ad avere quella mezza occasione e ci ha provato. Di tutte le critiche che si possono muovere a Pozzato (e se volete mi metto in lista d'attesa e contribuisco), quella che oggi doveva star fermo mi sembra la più gratuita. In realtà ero entrato per scrivere altro ma ho risposto all'ultimo post che ho trovato e sto crollando.
  12. Ecco, appunto, con tutto il rispetto, caso mai ci fosse stato ancora bisogno di dimostrare che parli più per scaramanzia che per altro, questo post fuga ogni dubbio. Voglio dire, il discorso sulla giornata no di Nibali è condivisibile, anche secondo me quella di ieri è una tappa da cui può ricavare diverse indicazioni positive e in cui, dopo aver pagato lo sforzo per star dietro a Chaves, è stato molto bravo a limitare i danni entro proporzioni contenute, facendo 25 km da solo contro due. È altrettanto chiaro, però, che lo status di favorito numero uno di Nibali dipendeva dall'ipotesi che col passare dei giorni la sua condizione crescesse (e questo effettivamente è accaduto) e che con l'arrivo sulle grandi salite si sarebbe rivelato il migliore in montagna, e questo la tappa di ieri non lo ha detto. Al contrario, due atleti hanno dimostrato di andare come minimo come lui, probabilmente anche un pochino di più, e uno di questi ha il tutt'altro che trascurabile vantaggio di essergli anche davanti in classifica, e di poter quindi giocare in difesa, salvo crolli nella cronoscalata di oggi. Ora, è ovvio che Nibali può ancora vincere il Giro, può darsi che cresca ancora nella terza settimana, è plausibile che ieri gestendosi in maniera diversa potesse perdere anche niente, e non si può escludere che semplicemente con l'esperienza e la classe si possa inventare qualcosa e finisca per vincere il Giro anche senza miglioramenti di forma. Non è assurdo neanche dire che resti tuttora il favorito numero uno. Però ecco, secondo me dire che Nibali ha il 98% di possibilità di vincere, cioè che solo un cataclisma possa impedirgli di arrivardi in rosa a Torino, si spiega solo col fatto che, come hai candidamente ammesso, non sopporti Nibali, e che quindi si tratta semplicemente della più classica delle gufate. Magari con un concorso di colpa di una tendenza che qui dentro è imperante, cioè quella di dare per scontato tutto, salvo poi, quando succede qualche imprevisto (cioè spesso), dire che in realtà la previsione era giusta, ma è la corsa che è sbagliata. Dopo la cronometro di Valdobbiadene, Kruijswijk aveva un ritardo di 11'03'' da Contador, alla fine del Giro aveva 10'53''. Perciò da qui in avanti Nibali dovrà fare i conti con uno che nella terza settimana dello scorso anno è andato meglio di Contador, e che quindi è un avversario terrificante. Ovviamente si può obiettare che il mio ragionamento è stupido perché non tiene conto di come è maturato il recupero minimo di Kruijswijk, e sarebbe giusto. Al che io contro-obietterei "Ecco, appunto". Comunque nessuno ha recentemente ammazzato il Giro nella cronoscalata, visto che Contador, Nibali e Quintana vinsero quando erano già in rosa e avevano già chiaramente dimostrato di essere superiori alla concorrenza. Del resto hanno vinto corridori come Bruseghin, Pellizotti, Garzelli. Poi ovviamente, siccome la cronoscalata è un esercizio che consiste solo nello scalare una montagna, spesso vince il più forte in salita, però non credo che i verdetti di una tappa come quella di oggi abbiamo una dignità o un significato maggiore di quelli di una tappa come quella di ieri. Anzi, direi che è il contrario, sia perché lo trovo un esercizio di contenuto tecnico inferiore, sia perché il terreno su cui si giocherà il Giro assomiglierà più a quello di ieri (salite in successione, alta quota) che a quello di oggi.
  13. Io posso anche capire che non si trasmettano le prime due ore di una tappa come quella di oggi, la cosa grave è che si parli di diretta integrale (e nel pre-tappa hanno parlato anche di diretta dal km 0, tanto per fugare ogni equivoco) quando si tratta di una palla sfacciata. Almeno, lo scorso anno, quando annunciarono la diretta integrale della tappa del Mortirolo, poi si scoprì che avevano semplicemente pensato di poter far cominciare il segnale internazionale a loro piacimento, anziché all'orario pattuito prima della partenza del Giro.
  14. Nibali ha dimostrato ieri per l'ennesima volta che ne ha più o meno come gli altri. Magari migliorerà nella terza settimana, ma siccome si tratta di un'ipotesi buona quanto tante altre, tutta questa certezza si spiega solamente con la scaramanzia. Non riesco a quantificare l'ammontare di frustrazione che traspare da questo post.
  15. No no, io i CCR li conosco per i fatti miei, non è che se Bartoletti modifica la loro pagina wikipedia e scrive che il loro cantante è Toto Cutugno ci credo.
  16. No, un momento, non è che sono spuntate le cavallette, sei tu che sul discorso della tattica di Valverde non hai capito (o hai fatto finta di non capire) a quale frangente di corsa ci si stesse riferendo, e hai criticato Nibali per una dichiarazione che era riferita ad altro. Per il resto, sulla tattica di Valverde mi sembra di aver letto pareri misti, e in ogni caso la discussione, salvo che da parte tua, ha riguardato tutto fuorché Nibali. Il discorso abbuoni mi deve essere sfuggito perché non so a cosa ti riferisca. Per il resto, a Rio Immagina - che per inciso non ha detto quello che hai detto tu - è stato solo fatto notare l'assurdità di dare per chiusa la corsa a metà, nessuno si è messo a discettare sul valore di questo Giro d'Italia, argomento che come al solito tiri fuori tu.
  17. La Lodi californiana tra l'altro ha ispirato una canzone dei Creedence Clearwater Revival :informazionegratuita:
  18. Esattamente quali post giustificano la parte grassettata? Perché da quello che ho letto, avresti potuto scrivere una ricetta per la caponata e sarebbe stata meno a sproposito.
  19. Potrei risponderti semplicemente citando le risposte che hanno dato gli altri, visto che le motivazioni sono in sostanza le stesse, però, visto che chiedi a me, rispondo io. Sono io il primo a dire che Nibali è un corridore di caratura superiore agli altri in gara, a livello di corse a tappe; cosa più importante, lo dice il palmares. Malgrado questo, mi sfugge la logica secondo la quale un corridore che non è in testa alla classifica, che finora non ha dimostrato niente di particolare, che viene da un anno in cui ha toppato la preparazione all'appuntamento principale e che quest'anno sembra essersi avvicinato al Giro in maniera pericolosamente simile, può essere considerato già vincitore a metà gara. Il lotto degli avversari non è eccelso ma nemmeno misero, e fra quelli ci sono vari elementi che sono o almeno potrebbero essere cresciuti rispetto al passato (Chaves, Zakarin, Majka, Kruijswijk; quest'ultimo più che altro per la prima volta approccia la terza settimana in una posizione di classifica simile). Una settimana fa Dumoulin era temibilissimo per il podio o per la vittoria, ora si è ritirato (e già prima era saltato per aria); martedì mattina Landa era il favorito, adesso guarda il Giro in poltrona. Basterebbe questo per rendersi conto di quanto sia insensato emettere sentenze anzitempo. Poi basta guardarsi un attimo indietro. Pensando solo al 2015: al Giro Contador ha avuto i suoi problemi contro uno che non era neanche il più forte degli avversari; Froome a metà Tour aveva un vantaggio siderale, aveva massacrato la concorrenza sui Pirenei, e se Quintana ci avesse creduto un po' prima probabilmente avrebbe perso; Aru ha avuto ragione di Dumoulin, che ad inizio Vuelta non veniva annoverato neanche tra gli outsider, all'ultima tappa utile. E non vado più indietro a ripescare la Vuelta di Horner (contro lo stesso Nibali), il Giro di Hesjedal, la Vuelta di Cobo, etc. Al di là della possibilità di imprevisti tipo cadute, malanni e affini (che è comunque non trascurabile, come questo Giro ha ricordato una volta di più), Nibali è il favorito, ma è quanto meno un favorito ancora tutto da verificare.
  20. Valverde probabilmente non ha tirato un po' per preservare gli interessi di classifica di Amador, un po' perché il vantaggio era poco ed erano in inferiorità numerica rispetto agli inseguitori, un po' perché la sua principale preoccupazione è Nibali, un po' perché dopotutto è pur sempre Valverde. Che fra l'altro sono tutte motivazioni valide. Data la situazione, però, io l'occasione di guadagnare un po' di terreno su tutti gli outsider avrei provato a sfruttarla; secondo me è ancora troppo presto per preoccuparsi di un solo corridore, anche se il corridore in questione è Nibali (che pure ieri mi ha fatto una buona impressione, migliore dei giorni scorsi, per quello che può valere). Ora, capisco che si adatti meglio al quadro che vuoi dipingere di Nibali dire che ha litigato con Valverde perché non tirava per prendere Amador. Disgraziatamente, Nibali, come mi sembra superfluo precisare e come tutto il resto della popolazione terrestre e non ha dato subito per scontato, si riferisce alla mancata collaborazione di Valverde nel momento in cui sono rimasti davanti loro due e Chaves, mentre Amador si trovava nel gruppetto inseguitore.
  21. Sì. E non argomento perché è talmente ovvio che mi sembra come spiegare che l'acqua è bagnata.
  22. Guarda che mica ti intrometti, il senso della discussione sui forum è di aprirla a tutti gli utenti, se volessimo discutere fra di noi ne parleremmo per telefono Comunque non ho dubbi che la direttiva sia arrivata dall'ammiraglia, sta di fatto che l'azione, chiunque l'abbia ideata, è stata intempestiva. Poi, cosa forse ancora più allarmante, anche più della scelta di tempo degna del peggior Gamarra, è che l'azione è sembrata veramente poco convincente, molto rigida, dura. Può darsi che il vento abbia concorso, però a me la pedalata di Nibali non è piaciuta per niente.
  23. Secondo me l'idea era di far partire Nibali nella parte finale di quel troncone della salita, farlo ricongiungere con Fuglsang e sfruttare il danese per la parte di piano. Il problema è che non ha funzionato niente, Fuglsang era troppo avanti e Nibali è partito con un tempismo osceno (oltre che in modo non troppo incisivo), appena prima che la strada spianasse, dove la pletora di gregari rimasti lo avrebbe potuto facilmente fagocitare. In questo scenario non si spiega come mai Fuglsang abbia collaborato con Dumoulin, ma considerando che la Astana ha un capitano unico, quello non si spiega in alcun caso.
  24. Lo scatto di Nibali è stato veramente un'idea stupida, specialmente per il tempismo (50 metri prima che spianasse completamente). I tre superfavoriti oggi non hanno rubato l'occhio per niente (a parte la bella volata di Valverde, ma quella secondo me la farebbe anche in punto di morte), meglio così.
  25. Ed è pure bello spregiudicato, speriamo che non venga domato troppo (per noi, lui forse ne guadagnerebbe).
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