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  1. FINALE DI STAGIONE Dopo un mondiale corso ad alti livelli Sanguinetti si regala un finale di stagione emozionante: 9° al Giro del Piemonte e al Giro dell'Emilia, 4° alla Japan Cup, vincitore della Coppa Sabatini e del Gp Bruno Beghelli. Tutti gli occhi sono puntati però sulla classica delle foglie morte: il Giro di Lombardia. Ma prima andiamo alla Milano-Torino, dove il buon Buchmann riesce ad ottenere un prestigioso 3° posto dietro ad uno scatenato Meintjes (che nel frattempo ha annunciato l'addio alla MTN) e all'Orica Nordaugh. Al Giro di Lombardia andiamo con Bruno capitano unico, ma il leader della squadra, dopo una stagione ad altissimi livelli, becca il -5. Siamo costretti a ripiegare su Dayer Quintana, che prova l'allungo ai -15! Ora, secondo voi Dayer Quintana può mai vincere un Giro di Lombardia? Certo che no, e infatti da dietro rientrano e ci asfaltano: vince Meintjes per un pelo di cammello su Contador. Il colombiano chiude comunque con un'ottima 15a piazza. La stagione 2017 si conclude qui. Dopo un 2016 con più ombre che luci, quest'anno la squadra ha dimostrato di poter competere con le grandi. La doppietta Singh-Oomen alla Sanremo, Bruno che chiude al 5° posto il Giro d'Italia (Sempre grazie Meintjes che cadi e ti ritiri quando sei secondo) e tante altre gare corse più o meno bene. 16 vittorie complessive, bottino discreto. Com'era prevedibile dominiamo la classifica Continental (1° Sanguinetti, 2° Bruno e 3° Singh, ndr) e chiudiamo all'ottavo posto nel CQ Ranking, davanti a squadroni come Astana e Orica, ottenendo la promozione in World Tour insieme alla MTN. Ma le sorprese non finiscono qui: a retrocedere sono la Lacoste e udite udite, rullo di tamburi.... la Katusha! (Ad inizio stagione scrissi : "squadra indebolita, ma non al punto di rischiare la retrocessione"...Ops). Il ritorno della Mapei nel WT, tanti giovani di belle speranze, Andy Schleck a guidare dall'ammiraglia i piazzamenti di Sanguinetti e il terrore che il buon Squinzi ci dia obiettivi disumani: le premesse per una stagione piena di invocazioni a Germano Mosconi ci sono tutte. Ci vediamo nel 2018! Oh, e se non bastasse il World Tour ad incuriosirvi, sappiate che proprio nel WT c'è un nuovo DS....
  2. Esattamente ciò che penso io: ha mai corso un grande giro da capitano?
  3. Assolutamente: da appassionato del gioco è stata un'azione spettacolare, perfetta. Meersmann che tira di botto, Boonen che fa un buco magnifico, se l'avessi saputo prima avrei fatto il video e caricato. Cancellara sta perdendo punti ovunque tranne che in pavè: la vittoria era abbondantemente andata, ma siamo andati vicini a prendere i due francesi. Peccato perché se fosse rimasto davanti forse avrei potuto centrare il podio, ma il -2 mi ha fatto desistere.
  4. Andiamo verso il finale di stagione! Agostoni-Bernocchi-Pantani-Prato: quattro gare che in casa Ricola/Post Swiss hanno sempre portato bene. Puntiamo al poker, ma dobbiamo accontentarci di un solo successo, condito da tanti piazzamenti, ma andiamo con ordine. Alla Coppa Agostoni torna al successo l'australiano Singh, che in volata anticipa il gruppo! Ottimo Sanguinetti che dopo aver tirato la volata chiude al 3° posto, 7° l'altro leader Bruno. Alla Bernocchi e al Pantani siamo piazzati: entrambe le corse sono vinte da Diego Ulissi (Katusha), migliori dei nostri sono Sanguinetti e Singh, rispettivamente 9° e 4°. Beffa anche al Gp di Prato, dove Guama si vendica del 2° posto alla coppa Agostoni battendo nettamente in volata il futuro Post/Mapei Moscon e i nostri Singh e Pinizzotto. Arrivi in spoiler. Ed è già tempo di Campionati del Mondo! Nella cronosquadre successo dell'Astana, che distanzia di 47" la Movistar. Sorprendente 3° posto per la Post Swiss Team (Sanguinetti, Pinizzotto, Izaola, Juarez, Bruno, Buchmann). Tony Martin domina ancora una volta la prova contro il tempo (percorso di Ponferrada), medaglia d'argento per Quaade, 3° Tom Domoulin davanti ad un sorprendente Dillier, che per appena 3" non regala la medaglia alla nazionale elvetica. Da notare il 32° posto per Pinizzotto con la nazionale canadese. Il percorso della prova in linea, che solo i più vecchi appassionati ricorderanno, se la memoria regge, è quello di Richmond, dove nel 2015 a imporsi fu uno storico Fabian Cancellara, che anche quest'anno è tra i favoriti così come il tedesco Degenkolb e il belga Van Avermaet; leggermente dietro abbiamo Lars Boom, Peter Sagan e il francese Senechal. I partenti per la nazionale svizzera sono tre: detto già di Cancellara, partono Reichenbach e un po' a sorpresa Marius Bruno: preselezionato come premio per l'ottima stagione (6 vittorie, 5° in generale al Giro d'Italia, 2° al Giro di Svizzera), si ritrova in gara dopo il forfait dell'ex compagno di squadra Spengler, colpito da bronchite alla vigilia della gara. Pronti, via e parte subito la fuga, composta da tre elementi: Pinto (Portogallo), Wallace (USA) e Brandle (Danimarca), vantaggio massimo per loro di circa 8'. Fin dai primi giri il gruppo è guidato da Belgio e Olanda, mentre si nasconde nel gruppo la Germania di Degenkolb (strategia o problemi di condizione?) e la Svizzera di Cancellara (strategia, problemi di condizione o sono solamente 3 quindi che senso ha mettersi lì davanti?). In gruppo notiamo anche la presenza di altri tre corridori della Post Swiss: Sanguinetti per l'Italia, Sude per la Germania (con il nostro velocista che protegge il buon Degenkolb) e l'australiano Singh. La fuga viene ripresa a ben 90 km dall'arrivo, e nel gruppo serpeggia indecisione. Scatta Lindermann (Olanda) ma viene subito ripreso; ci prova Bennett (Irlanda), ma Gilbert in prima persona chiude. Il meteo instabile aumenta la tensione, e così si prosegue per una quarantina di km. A circa 45 km dall'arrivo si accende la miccia: Gianni Meersmann dà una improvvisa trainata davanti in prossimità dello strappo in pavè, Boonen s'immola per il buco et voila la magia del Belgio! Davanti rimangono appena 11 corridori: Gilbert, Van Avermaet, Serry, Roelandts, Wellens, Mersmann (Belgio), Terpstra (Olanda), Degenkolb (Germania), Alaphilippe, Gougeard e Senechal (Francia); dietro di loro un terzetto con Sagan (Slovacchia) e Matthews (Australia), con Benoot che giustamente non dà un cambio e stoppa ogni tentativo di riaggancio. Ancora più indietro un gruppetto di una ventina di corridori, con Kristoff (Norvegia), Oss, Sanguinetti (Italia), Rowe (Gran Bretagna) e il nostro Cancellara, che paga già 2' nei confronti della testa della corsa. Il gruppetto Sagan viene ripreso, ma davanti il Belgio mantiene un ritmo infernale: Meersmann prima, seguito da Wellens, Gilbert e Roelandts fanno lievitare il vantaggio a 3'30" a 20 km dal traguardo: la prima a pagare le tirate fiamminghe sono i francesi, che crollano improvvisamente. Davanti restano in quattro: Serry, Van Avermaet (Belgio), Terpstra (Olanda) e Degenkolb (Germania), che sembrerebbe il più fresco di tutti. Dietro Cancellara prova a ricucire il distacco, ma non trovando collaborazione si mette in proprio alla ricerca di una top 10. Anche Serry non ce la fa più: rimangono in tre la davanti. Van Avermaet e Terpstra sanno che portare Degenkolb al traguardo significa essere spacciati, e allora attaccano a ripetizione per sfinire il tedesco. A 5 km però il colpo di scena: l'olandese cede di schianto. Van Avermaet non molla e continua nel suo tentativo di arrivo in solitaria, ma Degenkolb imperterrito risponde a modo ad ogni allungo del corridore della Tinkoff. Ultimo km, parte la volata: a lanciarla è Van Avermaet, Degenkolb risponde, lo affianca, sembra quasi superarlo ma la fatica si fa sentire e deve desistere: Belgio strepitoso, Greg Van Avermaet è il nuovo campione del mondo! "Solo" medaglia d'argento per uno stremato Degenkolb, chiude il podio Terpstra a 1'14". Ottimo 4° Serry, 5° e 6° posto per la coppia francese Gougeard e Senechal, mentre chiude 7° l'elvetico Cancellara. Il dominio del Belgio è certificato dall'8° posto di Benoot che si prende il lusso di anticipare Sagan e Gilbert, che chiudono la top 10. Commento: è la seconda volta che mi capita in questa story il mondiale di Richmond, e confermo la mia prima impressione. Percorso fantastico, difficile ma non impossibile. L'IA stavolta mi ha lasciato di sasso con quell'allungo del Belgio. Ok, non avevo una nazionale forte e Cancellara ha beccato il -2 finale (inizialmente era in -4), ma il vantaggio che nel giro di meno di 10 km passa da 2' a quasi 4' mi ha tagliato le gambe (non saprei dire se si tratti di bug o meno: davanti tirava tutto il Belgio, dietro Cancellara, Sagan, Kristoff e Sanguinetti eppure il vantaggio aumentava a dismisura...). Anche gli scatti di Terpstra e Van Avermaet sono stati perfetti, in linea con l'andazzo di una gara reale (Se fosse successo, ovviamente i due avrebbero attaccato il tedesco), una vera sorpresa. Next (probabilmente domani in serata causa esame): finale di stagione e Giro di Lombardia!
  5. Grandissimo Boom, uno dei miei preferiti sul pavè in PCM...
  6. Linea... La crono sarà pane per Dillier e Kung (Cancellara è in caduta), per il percorso in linea andranno Bruno, Reichenbach e Kung, tutti per Cancellara che sul pavè regge ancora divinamente (ma l'incognita sarà la condizione... )
  7. Ho preso nota, thank you Riprendiamo la stagione: Sanguinetti prepara la gamba per il finale di stagione, chiudendo al 10° posto il Giro di Polonia e vincendo il Giro del Veneto grazie ad una meravigliosa azione di Oomen e Pinni, che riescono a tagliare fuori le ruote veloci (in primis Ulissi) lasciando davanti un gruppo di 8 corridori messi in fila dal Sanguino senza troppe difficoltà. Anche Bruno festeggia la convocazione al mondiale (Percorso di Richmond 2015) vincendo due tappe e generale della Vuelta a Burgos e mettendo nel mirino Lombardia e Milano-Torino!
  8. Non tocco il save dall'affare Bruno: in pratica si è spento il pc (gioco dal portatile) e il save è andato a farsi benedire... è un peccato perché lì non solo avevo piazzato Sanguinetti, ma soprattutto aveva firmato Formolo
  9. Il mercato dà e il mercato toglie: il nostro grande obiettivo Formolo ci sbatte la porta in faccia (Andrà alla BMC). In carenza di italiani, ufficializziamo l'arrivo di Ganna dalla Lampre (abbiamo provato a riprendere il traditore del primo anno Martinelli, ma ha rinnovato). I vari big pian piano sfilano via, e puntiamo sulla solita vagonata di giovani, tutte le varie statistiche in spoiler, mentre il colpo arriva ad agosto: dal Real Madrid arriva in prestito con diritto di riscatto Kovacic, naturalizzato tedesco nel frattempo... Riprendiamo a correre andando alla Clasica San Sebastian: a vincere è Mollema, 13° Buchmann migliore dei nostri.
  10. Situazione in continuo divenire al Tour, ottimi gli acquisti, mi garbano parecchio... Speriamo che Proculo rimanga
  11. Due anni alla Tinkoff gli hanno fatto bene: ha vinto poco, ma i piazzamenti sono molti, e ancora più numerose le volte in cui è stato l'ultimo uomo di Sagan sulle Ardenne. Con Sanguinetti e Oomen formano un trio d'assi da non sottovalutare, soprattutto in vista del probabile passaggio in WT: in CQ Ranking abbiamo il doppio dei punti della seconda, la Cofidis, e siamo davanti a squadre come Astana e Katusha...
  12. Ma non leggo due giorni e trovo Rui Costa leader e Betapanza che crolla? Bene così, ormai è fatta...
  13. Andiamo al campionato olandese, dove Oomen cerca di centrare l'obiettivo della top 5. Si arriva ad una volata a 19, dove però chiudiamo solo settimi: vince Poels. In quello tedesco domina la Giant: vince Degenkolb davanti ai compagni di squadra Greipel, Ciolek e Kittel, 18° Sude. Due obiettivi falliti, ma i buoni risultati (Top 5 al Giro ma soprattutto la Sanremo ) tengono ancora lo sponsor al massimo. La delusione viene smaltita dal mercato: è ufficiale l'arrivo di Gianni Moscon! 24.500 Euro per tre anni in maglia Mapei:
  14. I segnali sono negativi, però c'è tempo e modo per mettere Aru in difficoltà...
  15. Moscon è un mostro: 79 Col, 76 Res, 77 Acc... Minali un po' meno, ma sono entrambi giovanissimi, e mi garbano parecchio! Erano tra i miei obiettivi già al primo anno: sono cresciuti bene, e in vista del probabilissimo passaggio nel WT abbiamo bisogno di seconde scelte: in montagna c'è Bruno, con Pinni e Buchmann che mi danno abbastanza sicurezze. In collina Sanguino e Oomen non basteranno... Vedremo
  16. Podio abbondantemente alla tua portata, sperando che la condizione migliori: bravo Procù!
  17. Mercato time! Con il cambio di sponsor andiamo a caccia di talenti italiani: il primo è Moscon (78 COL 77 ACC): chiede 22k per un anno, noi offriamo 25k per tre. Bussiamo in casa Sky per Minali (78 COL 72 ACC): vuole un triennale a 13.5k e noi offriamo. Proviamo con Formolo (80 MON) e offriamo 20k per due anni, Tutti e tre ci fanno aspettare, così nel frattempo andiamo a caccia di giovani neopro'. Nei campionati a crono da segnalare il 5° posto di Bruno (vince Kung) e il 9° di Izaola (Contador), lontani gli altri. In Linea 4° Thor in quello danese, 12° Sanguinetti in quello italiano (-5, non potevo fare di più; vince Battaglin su Moscon e Minali), 7° Quintana in quello colombiano (Betancur). Next seguiremo la prova in linea olandese e quella tedesca (Obiettivo top 5)
  18. Avere Scarponi è un vantaggio non da poco: la vittoria è lontana, ma l'obiettivo può essere preso senza problemi!
  19. Lascia stare Quintana, provare a stargli dietro è solo uno spreco di forze a meno che non becchi la super forma giornaliera. Il podio non è impossibile, bisogna vedere quanto reggerà la terza settimana dopo il Giro però... PS: preferisco la maglia blu, fantastica
  20. Ma 84 era troppo esagerato! Tanto ci arriverà prima o poi Arriviamo a Giugno: dopo una convincente telefonata da parte di Squinzi possiamo annunciarlo ufficialmente: la Mapei torna nel ciclismo che conta! L'aria di promozione in World Tour porta in dote uno dei marchi storici del ciclismo nostrano e un aumento di budget pari a 100k. Nel frattempo andiamo al Gp d'Argovie, dove Sanguinetti chiude al 2° posto: ottimo viatico in vista del campionato italiano. Al Giro di Svizzera (obiettivo top 5) Marius Bruno conferma il grandissimo periodo di forma: quattro piazzamenti sul podio e 2° posto in generale dietro al mostre Quintana per poco più di 2'. Sul podio un certo Pinot, davanti a Van Garderen, Nibali, Froome e Contador. E inizia il mercato!
  21. Io adoro leggere questa story... Allunga il calendario, metti le Strade Bianche, Giro, Tour, Vuelta, la corsetta sotto casa mia, qualunque cosa: è un piacere da leggere
  22. Hai fatto quattro tappe in giallo... Proculo lo vince sto Tour
  23. La fine del Giro: chi vincerà la corsa rosa? E soprattutto il nostro Marione Bruno finirà in top 5 il suo secondo grande Giro? La risposta è no, perché Bruno cade e si ritira... Non ci crede nessuno? Vabbè, vediamo come finisce sto Giro và... Tonale, Aprica, Teglio, Mortirolo e finale da capogiro sullo Stelvio. La fuga (10 uomini, da notare solo la maglia azzurra Tvetcov) viene ripresa subito dopo il gpm di Teglio, poi sul Mortirolo c'è la prima azione degna di nota: vanno via Bongiorno, Pantano, Ten Dam e Power, vantaggio massimo intorno ai 4'. Il gruppo, controllato sempre dalla Sky, forza l'andatura, riducendo il distacco a 55" ai piedi dello Stelvio. Fin dalle prime rampe lo Stelvio non delude: scatto di Landa, Konig e Kiserlowski forzano l'andatura, buco di Caruso e la maglia rosa Yates va via, portandosi dietro i due scudieri e l'elvetico Bruno, bravissimo a prendere la ruota del britannico. Davanti scatta Bongiorno, il resto della fuga viene ripreso prima da Landa e poi dal gruppo Yates-Bruno; dietro Aru prova a rientrare, ma perde già più di un minuto, così come Keldermann, poco più indietro Majka. Yates vuole la gloria (e secondi preziosi in vista della crono) e si lancia all'attacco di Bongiorno; Bruno sale regolare, così come Landa, che però ne ha di più e scatta. Dietro Aru fa il diavolo a quattro, e scatta a ripetizione per riportarsi su Bruno. Ultimo km: Landa riprende Yates-Bongiorno e va a vincere la prestigiosa tappa. Aru arriva con 1'18", poco dietro Gesink; Bruno cede un po' nel finale, chiudendo a 2'30 e scivolando al 6° posto in generale. Male Keldermann a 3'56" ma peggio fa Majka, che chiude a 4'50". La crono finale, perché sono vile e non la gioco, regala sorprese: come ampiamente prevedibile Yates crolla, mentre Aru incredibilmente ribalta la classifica, vincendo il suo primo Giro d'Italia! Yates deve accontentarsi di una amarissima piazza d'onore. Keldermann chiude il Giro vincendo la crono e accomodandosi sul terzo gradino del podio. Majka, nonostante un finale thriller, riesce a difendere la quarta piazza per appena 14" dall'assalto di uno scatenato Bruno, che chiude la crono ad 1' da Keldermann e si riprende la top 5 a scapito di Landa, 6° finale. Chiudono la top 10 la coppia Astana Gesink-Formolo, Konig e Brambilla. Maglia rossa Bonifazio, Maglia azzurra Chechov o come cavolo si scrive, vabbè quello lì avete capito, maglia bianca Yates (2° Bruno). Arrivano più di 40 mila euro in cascina, nonostante le zero vittorie di tappa ci riteniamo soddisfatti. E nel frattempo uno sponsor nostrano, colpito dal talento acerbo dei nostri giovani, ci fa un'offerta difficile da rifiutare...
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