Da un punto di vista legale una persona si considera nata quando ha il sistema nervoso formato e morta quando ha il sistema nervoso non più attivo. Una persona cerebralmente morta viene giudicata dalla legge come già deceduta ai fini di ogni effetto legato alla morte [si parla dell'ambito successorio, quindi]. Cosa vuol dire, in pratica? Vuol dire, ad esempio, che una persona diventa erede di un altra non quando alla persona da cui eredita staccano le macchine che fanno battere il cuore o garantiscono l'alimentazione, ma quando viene giudicata cerebralmente morta. Stesso discorso si può fare sul momento in cui uno può legalmente ereditare: non quando nasce, ma da quando ha un cervello formato.
Può sembrare una differenza inutile, ma non lo è. Pensate a qualche conseguenze in ambito ereditario o successorio questo fatto può avere.
Lo stesso Sant'Agostino diceva che l'anima si forma nel feto alla decima settimana [poco meno di tre mesi, quindi]...so che può valere poco un'opinione filosofica, ma è sintomatica del fatto che, anche all'interno della filosofia, e filosofia cristiana, non si poneva il concetto di persona al momento stesso del concepimento.
Ho sempre pensato che considerare una cellula-uovo fecondata da una spermatozoo allo stesso livello di una persona fosse un qualcosa di profondamente abberrante nei confronti del concetto di essere umano che si dovrebbe avere. Un essere umano è ben più di un insieme di carne e sangue o di una "vita in potenza". Ragionando così, anche ogni ciclo mestruale femminile o l'attività masturbativa maschile sono da considerarsi come omicidio....cosa si disperde se non "vita in potenza", in fondo? Ma credo che tutti, oggi, possano capire l'assurdità di una posizione simile, no?
Riguardo la data....in italia è 3 mesi, un limite ben bisogna porlo. E mi sembra un limite accettabile, francamente.