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Stylus

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  1. Grazie mister! No alla Vuelta dedico qualche riga cagosa ogni tanto perchè non vedo l'ora di finire la stagione, e poi è non è il terzo gittì, quello più trascurato? 30-08-2000 / Sicure incertezze Boifava non ha preso affatto bene la mia irriverenza durante l'ultima corsa: in serata mi aveva preso in disparte e con un discorso pacato ma dai toni forti mi aveva fatto intendere quanto poco gli era piaciuto il mio attacco, ma soprattutto quanto sarebbe stato importante attenersi ad una tattica che secondo lui era vincente. "Una vittoria buttata!" continuava a ripetermi, e non ho osato contraddirlo facendogli presente che Davide Rebellin nel frattempo aveva già tagliato il traguardo ed era già sotto le docce. E poi non smetteva di ripetere retoricamente su "cosa sarebbe se cambiato se avessimo vinto". Era chiaro che, per quanto provasse a proteggerci, la situazione economica del team era ancora delicata. E poi alla sera, prima di salutarci tutti e darci appuntamento Melinda, Pietro mi si è avvicinato. "Ti ha parlato?" Si riferiva a Boifava..."Si mi ha cazziato per bene". Ma Pietro non si riferiva al discorsetto fattomi dal nostro Ds, alludeva a qualcosa di più. Pietro mi ha svelato che Boifava dopo il Giro del Veneto aveva chiesto a molti dei nostri compagni se fosse possibile per loro trovare una diversa sistemazione per la prossima stagione, nonostante un contratto in essere. Il budget non era più lo stesso di inizio stagione, e non era sufficiente neppure per rispettare tutti i contratti. "E a te non l'ha chiesto Ivan?". No, Davide non mi aveva chiesto nulla, io sono sempre stato convinto che il prossimo anno avrei continuato a correre nell'Amica Chips. "Si capisce che in te crede molto, è per questo che si incazza. E ti ha parlato di me?" No, non mi aveva detto nulla neppure riguardo a Caucchioli. "Sai che il mio contratto scade a fine anno e ho ricevuto un'offerta, e ho accettato. Mi ha chiamato Cenghialta, lì all'Alessio hanno progetti ambiziosi per le prossime stagioni, credo che per me sia una buona opportunità". Non potevo prenderla male, non aveva altra scelta e ha fatto quella giusta, ma non ho potuto nascondere neppure il mio dispiacere. Non ho però mai osato intromettermi o parlare della prossima stagione con gli altri miei compagni, poco sapevo, anzi, sapevo nulla, così ho chiesto a Pietro se invece lui sapesse qualcosa. "Tra quelli che hanno il contratto per il prossimo anno, forse va via Oscar, Mauro invece va via sicuro. Ma Ivan, acqua in bocca, finchè non è sicuro io non ti ho detto niente!". Dopo Ruslan avrei visto sempre meno compagni di squadra al mio fianco e sempre di più corrermi contro il prossimo anno, Pietro, Vitaly, Kurt e chi sa chi altri ancora.
  2. Molto buona! Gli aggiungerei giusto un paio di dettagli pubblicitari in più! (tipo colletto, maniche)
  3. Era proprio da pazzi, ed infatti la loro azione non era durata molto! Si sarebbe deciso tutto al Valico del Roccolo, ed infatti, proprio lì, a 26 dal termine, Davide attacca! Io e Arvesen ci mettiamo al servizio di Ruslan che preferisce salire regolare, cerchiamo di tenere un ritmo alto ma costante, riprendiamo i fuggitivi della prima ora, ma Rebellin è già un puntino lontano. Sembra già farsi largo l'idea che anche oggi avremmo lottato per un piazzamento. Allo scollinamento però allungano altri ciclisti: Rumsas, e Axelsson che era scattato a metà corsa. Io mi volto e..Ivanov dov'è? Non lo vedo, o meglio, si lo vedo, ma molto, molto indietro. Non ci penso due volte e parto, scusate il gioco di parole, all'inseguimento degli inseguitori". Mi trovavo in ottima posizione, partita la locomotiva Rebellin non potevo lasciarmi scappare il vagone buono. Non riesco però a raggiungere Axelsson, e, quel che peggio, rimango a bagnomaria tra i primi e il gruppo. Dietro mi accorgo che la Saeco mena forte, chissà perchè, forse convinta di portare Savoldelli alla volata, io resto al vento un po' solamente grazie alla strada un po' mossa tra il il 170° e il 173° chilometro, e poi vengo ingurgitato dal gruppo. Con un niente in mano. La faccia di Ivanov? Indescrivibile. Quella di Boifava? Pure. Mi sa che l'avevo fatta grossa... per farmi perdonare mi ero messo immediatamente a comando per cercare almeno di tappare i tentativi di attacco di altri corridori, ma le forze mi avevano proprio abbandonato. Rebellin aveva stradominato anche questa corsa, come da copione, con svariate decine di secondi sul lituano Rumsas che aveva provato invano a seguirlo ma almeno non era stato raggiunto dal gruppo. Ironia della sorte era stato invece ripreso Axelsson, il Panaria che avevo invano provato a seguire. Resi ormai irraggiungibili i primi due, nel gruppo il ritmo si era notevolmente abbassato in attesa della volata, ma ciò non mi era bastato a recuperare le forze e ad aiutare Ruslan come avrei dovuto, e così ha dovuto fare tutto da solo, senza trovare un varco buono per la volata e concludendo solamente in 13° posizione, quando aveva forze e gambe per fare molto meglio, se solo qualcuno l'avesse aiutato. Chiedo scusa alla squadra. Giro del Veneto 1 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) 5h17'13'' 2 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 46'' 3 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) + 1'18'' 4 Nicola Loda (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 5 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) s.t. 6 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 7 Mirko Gualdi (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t. 8 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 9 Giuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 11 Massimo Codol (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 12 Gorazd Stangelj (SLO/Liquigas - Pata) s.t. 13 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 14 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 15 Marco Serpellini (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 28 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
  4. 26-08-2000 / Giro del Veneto Sei giorni dopo, il Giro del veneto. Sei giorni in cui sono tornato a casa, sono stato tra i miei cari, sono andato al cinema dopo molto tempo (ho visto "Il Gladiatore" alla rassegna cinematografica di cinema all'aperto di Varese, con colpevolissimo ritardo, perchè meritava d'essere visto già a maggio!), ho portato pure Birillo un po' a spasso, e poi allenamento, ma non esagerato, con moderazione, una volta il Cuvignone e per finire ieri sera una bella cena con tutti i miei compagni di squadra, con Boifava, finalmente in vena di scherzare e un po' sereno che tra un bicchiere di vino e un altro ancora cercava di dispensare consigli sulla gara di oggi. Gara esigente ed interessante, con la salita di Crosara, lunga, da ripetere per ben sei volte e il Valico del Roccolo, duro, nel finale. Superfavoritissimo Davide Rebellin che ultimamente sta volando, ma io oggi mi sento un po' come il film, gladiatore, e sarò un osso durissimo. Scrivete giornalisti! Alzamora, Arvesen, Kokorine, Ferrari, Turicchia, Scalmana ed Ivanov, questi i miei compagni di squadra di oggi. Avrei provato a resistere con i migliori per giocarmi un piazzamento, ma nel caso in cui anche Ruslan avesse resistito con i primi mi sarei messo a sua completa disposizione. Certo è che la presenza di Davide Rebellin come superfavorito implicava che la corsa sarebbe stata sicuramente dura. Non erano però da sottovalutare nè Francesco Casagrande, nè il vincitore del Giro, Stefano Garzelli, entrambi autori fin'ora di una seconda parte di stagione piuttosto opaca. Salita vera il Crosara, salita dura: quasi 6 chilometri con pendenze che non scendevano mai sotto il 7%, all'inizio persino il 10. La fuga era già partita e la Liquigas-Pata si era presa sin da subito le responsabilità della corsa, avevano il più forte del resto, ma la sensazione era che probabilmente questa salita era troppo pure per Rebellin, così come lo era per Ruslan, che mi aveva comunicato di aver sentito troppo pesante questa salita sin dal primo passaggio; il problema erano poi i tanti, tanti chilometri in pianura che separavano questo circuito dalla salita del Roccolo, e dalla salita del Roccolo all'arrivo di Padova: ci aspettava una gara strana, fatta anche di inseguimenti. I cinque passaggi precedenti non avevano creato grossi problemi: ad ogni giro qualcuno perdeva le ruote e finiva nella "rete", ma si trattava di "pesci piccoli". Ma il sesto e ultimo passaggio da Crosara è stato una mazzata: forse in troppi avevamo sottovalutato la presenza di Savoldelli in gruppo pensando fosse venuto senza troppe pretese. La sua Saeco invece ha tirato il collo un po' a tutti all'ultima salita, me compreso che, senza Arvesen non so se sarei riuscito a tenere le prime posizioni del gruppo, al contrario Ruslan Ivanov aveva una pedalata molto più fluida della mia, cosa che aveva notato anche Boifava tanto da comunicarci che oggi saremmo stati "tutti per Ruslan". E via, tutti per Ruslan oggi...non c'è problema. E nella discesa di Crosara in 4 avevano provato ad allungare: Belli, Axelsson, Figueras e...Rebellin! Dei pazzi, mancavano ancora 50 km! E Rebellin era con loro! Certo che più di tanto poi non può stupire, lo sappiamo come si comporta Rebellin: quando ha la gamba insegue chiunque attacchi!
  5. Eccolo https://drive.google.com/file/d/0Bx3ocMo9ji0TR2xDZEVqRGl6OG8/view?usp=sharing (Nello screen c'è la nomenclatura sbagliata, poi corretta). Ringrazio pippo x essersi prestato come tester!
  6. Certo che McEwen che tira la volata a Svorada...titani..! Comunque Cassani è il mio pcm ciclista preferito, sempre sempre sempre sempre in fuga! Che tigre!
  7. tipo quuel Mosquera che con una piccola squadra arrivò a giocarsi una Vuelta!
  8. Mi gioco un Landa iperpompato per l'occasione in versione Vuelta 2010
  9. La solita Vuelta dove tutti santi del paradiso sono richiamati dai velocisti!
  10. Uno scattista-scalatore.. una specie di Di Luca, abile nelle corse vallonate e nei GT
  11. E quando il gruppo si spezza, Michele Bartoli rimane attardato. Ai - 15 i fuggitivi vengono finalmente raggiunti e si forma un gruppetto formato dagli ex fuggitivi e da Rebellin (Liquigas), Boogerd (Rabobank), Bettini (Mapei) Dufaux (Saeco) Jalabert (O.N.C.E.) Vinokourov (Deutsche Telekom) e Van Petegem (Farm Frites). L'ultimo strappo è ai -12, c'è spazio ancora per ulteriore tentativo: Boogerd, Rebellin e Vinokourov riescono a fare la differenza. E quando sembra scontato che saranno loro tre a giocarsi la vittoria, Alexandre Vinokourov, il meno abituato dei tre a simili traguardi tenta un azione da finisseur a quattro chilometri dal termine! Ma è un azione inutile, Vinokourov viene ripreso e in volata Davide Rebellin fa valere la sua legge e vince! Per la seconda volta! Forse una vittoria meno inaspettata di quanto si pensasse: nelle ultime 4 gare corse lui ne ha vinte quattro! Io invece una volta partita la bagarre mi ero accomodato con Arvesen e Gili, concludendo 67°. Filippo invece si era intestardito a voler a tutti costi ottenere un piazzamento non era andato oltre la 40° piazza, migliore dei nostri! Meistersachaft von Zurich 1 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) 6h11'32'' 2 Michael Boogerd (NED/Rabobank) s.t. 3 Alexandre Vinokourov (KAZ/Deutsche Telekom s.t. 4 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) + 1'19'' 5 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 6 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E.) s.t. 7 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 8 Oscar Camenzind (SWI/Lampre - Daikin) s.t. 9 Peter Van Petegem (BEL/Farm Frites) s.t. 10 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
  12. 20-08-2000 / Zurigo: a scuola dai grandi! Sebbene il Campionato di Zurigo si disputi credo da circa novant'anni, questa corsa di Coppa del Mondo non ha l'alone di mito e leggenda che circonda altre classiche di Coppa del Mondo come la Liegi o la Roubaix, e anche il pubblico non è molto più folto rispetto ad una qualsiasi altra gara qui in Svizzera (ricordo che a febbraio avevo corso a Lugano) ne i giornalisti sono particolarmente numerosi. L'atmosfera è dunque abbastanza distesa e la pressione minore. Ma per capire ciò che rende questa gara speciale basta guardarsi attorno all'avvio, e si potrà notare una maglia nuova, mitica, che non si può ammirare in nessun altra corsa che non sia una di Coppa del Mondo: è la magica maglia dalla fascia verticale color arcobaleno, una maglia che, come quella rosa e quella gialla tutti sognano almeno una volta nella vita di indossare e che bisogna davvero essere dei grandi campioni per farlo. E il tedesco Zabel, che lo è, la veste con grande eleganza. E non c'è solo la maglia arcobaleno verticale, c'è pure quella orizzontale di Freire, perchè un campione del mondo non è mai assente a queste competizioni, così come ci sono i nomi di Rebellin, Bettini, Boogerd, Ullrich, Tchmil, Van Pegegem, Museeuw, tutti assieme. Ciò che rende questa corsa grande sono proprio i nomi che vi partecipano. Motivo per cui io mi ritengo ancora molto fortunato ad essere stato qui oggi, senza avere l'illusione d'ottenere alcuna prestazione significativa ma per imparare da loro. Già dal primo giro si poteva toccare con mano (anzi, con gambe!) la vera differenza tra una corsa qualsiasi e una corsa dove tutti i presenti partecipano per vincere: l'andatura è veloce, i tentativi di andare in fuga sono molteplici e non basta scattare una volta per riuscirci, bisogna provarci due, tre e forse non è neppure abbastanza. Noi, come squadra invitata sentivamo il dovere di inserire un uomo in fuga sin dal mattino e Gili ci aveva provato, ma per la ragione appena spiegata non ce l'aveva fatta. Io invece mi ero impegnato nel ruolo di portaborracce, più per caso che per reale volontà visto che avevo fatto tutto il primo giro in coda al gruppo. Diverse formazioni si erano alternate nell'inseguimento ai fuggitivi di giornata che avevano raggiunto il loro massimo vantaggio a metà corsa (8 minuti) per poi lentamente, lentamente decrescere. Si stava avviando ad essere una corsa monotona fino al momento in cui i migliori si sarebbero mossi e non certamente saremmo rimasti impotenti. Boifava, a cui - ah ma non ve l'ho detto! E' tornato in ammiraglia quest'oggi! - non piaceva assolutamente questa prospettiva, voleva che l'Amica Chips si facesse vedere in qualche modo vedere per dire che anche noi c'eravamo e non solo per firmare il foglio firme, serviva a lui e a noi. Si spiega così l'attacco quasi forsennato di Arvesen, all'inizio del penultimo giro (75 chilometri dal termine). Un peccato che Kurt sia campione norvegese e che dunque, non immediatamente identificabile con i colori dell'Amica Chips! Kurt era stato in avanscoperta per un giro intero, guadagnando molto sul gruppo e avendo per qualche chilometro l'illusione di riprendere i fuggitivi. Poi però, sul passaggio dal traguardo era stato raggiunto da un uomo solo, Martin Perdiguero. Ma il gruppo, ed io con loro eravamo subito alle loro spalle. Mancava dunque un giro, ovvero 40 chilometri ed io e Filippo eravamo pronti per la battaglia. Per guardarla ovviamente. E alla prima salita il primo a scattare era stato proprio uno dei favoritissimi: Laurent Jalabert! Ma il suo tentativo è velletario, ai - 30 viene ripreso. Nel gruppo, ancora praticamente compatto comincia a serpeggiare la sensazione che la corsa non sia stata poi così selettiva come ci si aspettava, che probabilmente una volata non era così impensabile e alcuni velocisti erano stati richiamati all'ordine e avevano incominciato a risalire le posizioni del gruppo e ad abbozzare una tattica con i direttori sportivi. Però c'erano ancora tre strappi nella seconda parte del percorso, tre veri e propri trampolini che sarebbe stato stupido non sfruttare per un attacco. Ma era soprattutto inutile pensare all'evoluzione della corsa senza considerare che a comandare la corsa c'erano sempre sette uomini in fuga sin dalla partenza, e che questi ai -20 avevano persino incrementato il loro vantaggio ad un minuto e mezzo! Loro erano Barbosa (Banesto), Meier (Saeco), Hervé (Polti), Pinotti (Lampre), Samuel Sanchez (Euskaltel), Piil (Memory Card) e Montgomery (Fdjeux). Ed infatti, sul primo dei tre strappi si muove Dufaux! L'uomo meno atteso forse, ma l'uomo di casa che meglio conosce queste strade! E poco atteso anche il fatto che il primo a seguirlo era stato Jan Ullrich! E' questione di un attimo, una reazione a catena: Dufaux non riesce a staccare nessuno ma mette il gruppo in fila indiana.
  13. 1999 Results Past Winners Starting List 87th Meisterschaft von Zürich - Championship of Zurich - CDM Switzerland, 20th August 2000 L'ottavo round della Coppa del Mondo 2002 parte a sud-est di Zurigo attraverso il Zurichsee and si sposta attraverso le colline a sud della capitale finanziaria della Svizzera per ritornarci tramite l'arrivo sul lungolago. Sono previste temperature al di sotto dei trenta gradi e probabili acquazzoni durante la corsa. Difficile trovare dei veri favoriti in una corsa che tradizionalmente sorride ai corridori italiani (5 vittorie negli ultimi 7 anni). Giunge all'appuntamento sicuramente in ottima forma Davide Rebellin, che di recente ha vinto due corse (Tre Valli Varesine e Coppa Agostoni) in appena due giorni e nella classifica di Coppa del Mondo è attualmente 8° a 120 punti di distacco. Nelle stesse si è ben comportato Michele Bartoli che sembra in ascesa dopo una prima parte di Coppa del Mondo molto negativa con il 7° posto ottenuto alla Milano-Sanremo come miglior piazzamento. Ma la testa della classifica della Coppa del Mondo è ancora detenuta da Erik Zabel, a 242 punti: il tedesco dovrà sicuramente ancora una volta correre in difesa dato che la corsa non sembra per nulla rispondere alle sue caratteristiche. Corsa che invece si adatta molto bene al francese Laurent Jalabert che insegue ad appena dodici lunghezze ed è reduce dal 2° posto della Classica di San Sebastian. Ottime chances anche per il primo leader di questa Coppa del Mondo, l'olandese Erik Dekker,che è terzo a 197 punti ma quest'oggi può puntare al bersaglio grosso insieme al compagno Micheal Boogerd vincitore della Liegi - Bastogne -Liegi che è invece 6° in classifica di Coppa del Mondo. Protagonisti Principali O.N.C.E. 1 L.Jalabert 6 A.Olano Rabobank 11 M.Boogerd 14 E.Dekker 15 M.Den Bakker 18 B.Zberg Deutsche Telekom 21 A.Vinokourov 26 J.Ullrich 28 E.Zabel Mapei - Quick Step 31 P.Bettini 32 M.Bartoli 34 O.Freire 36 J.Museeuw 38 A.Tafi Liquigas - Pata 41 D.Rebellin US Postal 51 T.Hamilton 55 G.Hincapie Farm Frites 61 V.Petegem 62 S.Ivanov Lampre 71 O.Camenzind 77 G.Simoni 78 Z.Spruch Fassa Bortolo 81 D.Frigo 82 W.Belli 87 R.Rumsas Vini Caldirola 91 F.Casagrande Crédit Agricole 101 B.Julich 106 S.O'Grady 108 J.Voigt Festina 111 J.Beloki Saeco - Valli & Valli 121 P.Savoldelli 124 L.Dufaux Vitalicio Seguros 131 M.Martin Perdiguero Memory Card 141 B.Hamburger 144 T.Hoffman Cofidis 151 F.Vandenbroucke 156 N.Mattar Lotto - Adecco 161 A.Tchmil Keleme -Costa Blanca 171 R.Heras 178 J.Rubiera Vigil Fdjeux 181 C.Mengin Banesto 191 A.Osa Polti 201 B.Voskamp Amica Chips - Tacconi Sport 211 F.Simeoni 212 K.Arvesen 213 I.Basso 214 D.Galli 215 M.Gili 216 V.Kokorine 217 F.Malberti 218 D.Scalmana Bonjour 221 F.Simon Euskaltel 231 P.Arreitunandia 234 R.Laiseka 238 H.Zubeldia Mercatone Uno 241 D.De Paoli Past winners 1999 1°Grzegorz Gwiazdowski (Pol) 2° Sergio Barbero (Ita) 3° Andrei Tchmil (Bel) 1998 1°Michele Bartoli (Ita) 2° Frank Vandenbroucke (Bel) 3° Salvatore Commesso (Ita) 1997 1°Davide Rebellin (Ita) 2°Jan Ullrich (Ger) 3°Rolf Sörensen (Dan) 1996 1°Andrea Ferrigato (Ita) 2°Michele Bartoli (Ita) 3°Johan Museeuw (Bel) 1995 1°Johan Museeuw (Bel) 2°Gianni Bugno (Ita) 3°Giorgio Furlan (Ita) 1994 1°Gianluca Bortolami (Ita) 2°Johan Museeuw (Bel) 3°Maurizio Fondriest (Ita) 1993 1°Maurizio Fondriest (Ita) 2°Charly Mottet (Fra) 3°Bruno Cenghialta (Ita) 1992 1°Viatcheslav Ekimov (Rus) 2°Lance Armstrong (USA) 3°Jan Nevens (Bel) 1991 1°Johan Museeuw (Bel) 2°Laurent Jalabert (Fra) 3°Max Sciandri (GB)
  14. Aspettavamo questa tappa che avrebbe dato qualche indicazione in più ed è stata chiarissima: il Giro se lo giocano Simoni-Cardenas!
  15. Perchè lui la poltrona ce l'ha già! Sotto un altro punto di vista anche tu sei alle prese con una operazione nostalgia
  16. Bentornato! Ho sistemato Lisbona, ora è molto più interessante!
  17. 18-08-2000 \ Coppa Bernocchi Con la pancia piena del risultato di ieri e coscienti che nessuno dei nostri oggi avrebbe potuto competere per la vittoria (con rispetto di Mauro Gerosa che un velocista talentuoso), la Coppa Bernocchi di oggi è stato un piacevole allenamento corso con l'intento di fare un po' casino all'interno del circuito della salitella del Piccolo Stelvio, giusto per rendere la vita difficile ai velocisti delle altre squadre e poter provare ad essere la sorpresa di giornata. Ci ho provato da lontano! E ci stava anche scappando il colpaccio! Avevo il collo ai compagni di fuga su ogni passaggio del Piccolo Stelvio e loro gentilmente avevano ricambiato nel tratto di pianura successivo, col risultato di mantenere sempre un buon vantaggio sul gruppo. A dieci chilometri dal termine potevamo ancora vantare ancora un minuto circa sul gruppo e quaranta secondi su un corridore che ne era evaso, Marco Pinotti! E ho tenuto sino ai sette chilometri dal termine, poi ho ceduto. Quasi mi spiace aver sprecato tante energie sul circuito finale, ma mai avrei pensato di poter ancora comandare la corsa a sette chilometri, oppure ragionando in modo positivo, senza il mio lavoro non saremmo arrivati così lontano. Comunque, a tre chilometri dal termine il gruppo era finalmente compatto. Pronto a giocarsi la volata? Macchè! Non appena erano stati presi gli ultimi fuggitivi, Leo Van Bon, olandese della Rabobank era partito in contropiede raggiunto poi da Missaglia! E con un'azione da finisseur Missaglia aveva poi sconfitto l'olandese e tutto il gruppo! Un gran bel segnale al CT Fusi! Per noi Mauro Gerosa aveva ottenuto un'onorevole 12° piazza. Coppa Bernocchi 1 Gabriele Missaglia (ITA/Lampre - Daikin) 4h35'00'' 2 Leon Van Bon (NED/Rabobank) s.t. 3 Fabio Baldato (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 4 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) s.t. 5 Fred Rodriguez (USA/Mapei - Quick Step) s.t. 6 Biagio Conte (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 7 Michele Bartoli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 8 Salvatore Commesso (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 9 Marco Zanotti (ITA/Liquigas - Pata) s.t. 10 Niki Aebersold (SWI/Rabobank) s.t. 11 Jeroen Blijlevens (NED/Team Polti) s.t. 12 Mauro Gerosa (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 13 Dario Pieri (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 14 Richard Virenque (FRA/Team Polti) s.t. 15 Nicola Minali (ITA/Alexia Alluminio) s.t. 55 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
  18. Uh tattica da piattone insomma! Ma Zolder era notevolmente più semplice! In pratica tu dici Baldato, Cipo, Zanini e quindi addirittura un quarto. E chi protegge chi? E chi mando in fuga dall'inizio? Se me la gioco con i velocisti allora mi serve anche un passistone..no? Grazie! Sempre piacere avere nuovi lettori! Mi raccomando continui a sentire e se vuoi di la tua sulla Nazionale!
  19. E a metà del secondo passaggio su Giovenzana (ma questa volta passando per Colle Brianza), Bartoli era scattato e Rebellin che aveva marcato il rivale sin dal foglio firma di stamattina si era messo alla sua ruota, come due novelli Coppi e Bartali. I due non avevano fatto la differenza ma il ritmo era diventato insostenibile, stringevo i denti forte ancora dell'aiuto di Simeoni che aveva deciso di tirarmi su in ogni modo, e non che lui non facesse fatica, tutt'altro! Ma il fatto di vedere sempre meno avversari intorno a noi ci dava carica, stavamo andando forte! Ma proprio sulla cima di Giovenzana: spia rossa, avevo chiesto troppo al mio fisico e penso pure che la decisione di Filippo di starmi vicino fosse stata dettata dal fatto che anche lui non ne avrebbe avuta abbastanza per stare con i primi. Abbiamo percorso il successivo tratto di pianura e il Lissolo come due uomini in fuga io e Filippo, aiutandoci e dandoci cambi regolari, restando poi un po' a bagno maria tra un folto gruppo alle nostre spalle e un altro gruppetto più ristretto davanti a noi, sperando di raggiungerlo, dimenticando che poi ci sarebbero stati comunque ben venti chilometri prima del traguardo senza alcuna asperità. Un cambio di ritmo successivo e l'ennesimo temporale estivo aveva poi fatto trovare impreparato Filippo Simeoni, mentre io ero riuscito a stare con un gruppetto a forte maggioranza Mapei che si sarebbe poi giocato un piazzamento. Già perchè davanti, stando a quello che dicevano le radio, la vittoria era una questione chiusa a Rebellin, Bartoli e Camenzind. E Rebellin aveva ottenuto una vittoria maestosa, un'altra dopo quella di ieri! Lasciando la compagnia di Bartoli e Camenzind a dieci chilometri dal termine, lasciando insomma...le briciole agli altri! Io invece alla fine mi ero trovato nel gruppetto che si sarebbe poi giocato il sesto posto, ma ragazzi, lo sapete che le volate non sono cose per me e in una volta a sette potete immaginare che io mi sia piazzato... Ottavo! Si ottavo! Ma ottavo in classifica! Roba da non crederci! Ottavo e terzo in una volata a sette! Non è stata una vittoria ma se cercavo una rivincita alla prestazione di ieri allora rivincita c'è stata! Coppa Agostoni 1 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) 5h17'08'' 2 Oscar Camenzind (SWI /Lampre - Daikin) + 3'41'' 3 Michele Bartoli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 4 Laurent Dufaux (SWI/Saeco - Valli & Valli) s.t. 5 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 6 Gianni Faresin (ITA/Liquigas - Pata) + 4'51'' 7 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 8 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 9 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 Aitor Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) s.t. 11 Marco Della Vedova (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 12 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 13 Nuiklas Axelsson (SWE/Panaria - Gaeme) s.t. 14 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) + 5'41'' 15 Christian Wegmann (GER/Saeco - Valli & Valli) s.t.
  20. 17-08-2000 / Coppa Agostoni Ieri è andata così, in modo tragico nella gara dove più speravo di ottenere risultato, ma che volete farci? Anche questo è il ciclismo. E il ciclismo, come ripetuto tante volte, è fortunatamente capace anche di donarti una nuova occasione per rifarsi delle delusioni, come la corsa di oggi, la seconda prova del Trittico Lombardo, la Coppa Agostoni con uno dei percorsi più duri mai presentati negli ultimi anni. Quasi 200 chilometri con Ghisallo, Colle Brianza, la salita di Giovenzana e quella di Lissolo e poi ancora Giovenzana e ancora Lissolo. Gli avversari? Gli stessi di ieri. Dopo gli improvvisi temporali e la brezza di lago di ieri oggi sembrava d'essere in un altro mondo e non a soli 50 chilometri di distanza. Caldo, caldo pazzesco, caldo micidiale, tant'è che mi chiedo ancora se molti abbiano ceduto più per la fatica o più per il caldo insopportabile, peccato perchè avessero saputo cosa sarebbe poi accaduto molti avrebbero resistito! Certo è che il caldo ha fatto si che chi volesse al mattino provare la fuga la trovasse poi molto facilmente, mentre tutta l'Amica Chips è rimasta in gruppo, me compreso, confidando che le salite di oggi erano troppo toste per pensare che un'azione simile potesse essere quella vincente. Dopo aver affrontato per la prima volta stagionale la salita del Ghisallo (e sperando di poterla poi ripercorrere in Ottobre, al Lombardia) con un ritmo molto blando eravamo pronti ad affrontare il Colle Brianza: io, Filippo, Vitaly e Gili eravamo tutti nelle prime posizioni del gruppo. Mancavano 70 chilometri e i 10 uomini in fuga avevano un vantaggio di quattro minuti e mezzo. La salita del Colle non avevano creato alcun problema ma già mezzo gruppo aveva aveva già deciso di finire la corsa del proprio passo principalmente perchè le strade di oggi comunque avevano diversi passaggi molto stretti capaci di fare una selezione naturale e molti corridori non erano certo poi motivati a recuperare il terreno, soprattutto con questo caldo. Noi dovevamo invece rimanere molto concentrati per la prima scalata di Giovenzana da non sottovalutare: strada molto stretta e pendenze al 15%. E la salita di Giovenzana, percorsa ad un ritmo terrificante aveva già fatto dei gran danni: il vantaggio dei fuggitivi era sceso a meno di un minuto e mezzo ed era credibile che li avremmo presi per la prima ascesa del Lissolo, ma cosa ancor più importante è che in gruppo eravamo rimasti appena una ventina! Io, non dico che ce l'avessi fatta senza fatica, tutt'altro, ma grazie ad un ottimo posizionamento e all'aiuto dei compagni non avevo perso contatto. Mancavano però, ben 50 chilometri e metà delle salite. E proprio sul Lissolo avevamo raggiunto i dieci uomini in fuga, mentre dietro il vuoto: buona parte dei corridori aveva già mollato la presa e si era ritirata e anche metà Amica Chips avrebbe proseguito questa Coppa Agostoni come un allenamento: Gerosa, Alzamora, Scalmana e Turicchia erano tutti ancor più indietro rispetto al gruppo inseguitore. Il tratto di pianura che era succeduto al Lissolo ci aveva permesso di alimentarci, valutarci e farci la conta. Ricordo esattamente il momento in cui Simeoni mi ha chiesto come stavo e gli avevo risposto "bene", beh, credo che quello è stato l'ultimo momento in cui mi sono sentito veramente come avevo risposto, un secondo dopo il fiato mi arrivava già alla gola. Penso che oggi sono andato avanti più di testa che di gambe, spinto anche da qualche insospettabile tifoso che mi aveva riconosciuto al passaggio ed incoraggiato! Per il resto la stragrande maggioranza era per Bartoli e Rebellin che anche quest'oggi si sarebbero probabilmente giocati la vittoria, aspettavamo infatti in gruppo una loro azione o piuttosto un attacco di Camenzind, il terzo incomodo, che dal Lissolo aveva messo la sua Lampre a fare il ritmo.
  21. Sono un po' scettico sul passaggio a Windows 10. Un po' perchè no sento la necessità di cambiare (ho Vista) un po' perchè ho delle "paure". La prima è che ho meno di 20 gb liberi sul disco fisso, e non ho capito si sostituisce a Vista oppure mi pappa altri GB. La seconda è che non installo applicazioni nuove da anni e non ho intenzione di installarne: utilizzo ancora moltissime vecchie applicazioni e a parte il temere che vecchi giochi e programmi ufficiali (Uso CS2, gioco a Fifa 2004, ho ancora WinMX etc etc) non funzionino sono piuttosto tutte le piccole applicazioni e vecchi editor artigianali amatoriali (tipo pcm fast, kits master per fifa 2004 e tanti programmini associati a fifa fatti da un amico dieci anni fa ormai). Dite che sono paure ingiustificate e di installare tranquillo? C'è poi la possibilità di tornare facilmente e rapidamente al mio Vista?
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