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Ciclocross: Treviso 2008 si svelerà al Casino di Venezia

Sarà Ca' Vendramin Calergi, uno dei più prestigiosi e suggestivi edifici di Venezia sede permanente del Casinò lagunare, ad ospitare la serata di presentazione dei Campionati del Mondo di Ciclocross promossa e offerta dalla Regione Veneto-Direzione Promozione Turistica. L'evento iridato in programma al Lago Le Bandie di Spresiano il 26 e 27 gennaio 2008 è infatti una straordinaria occasione per promuovere il turismo nel Veneto nonché le bellezze, il patrimonio culturale ed enogastronomico di questa regione.

Autorità sportive e politiche, campioni di oggi e di ieri, giornalisti prenderanno parte a questa presentazione in programma mercoledì 19 gennaio alle ore 19,30. "La sinergia tra pubblico e privato - spiega Remo Mosole, presidente del comitato organizzatore - è stato per noi uno degli obbiettivi primari fin dall'inizio di questa ennesima sfida. Regalare due grandi giornate di sport al pubblico ed alle famiglie è certamente un modo per rendere questa manifestazione molto sentita e partecipata, anche considerando che l'ingresso sarà libero. Allo stesso tempo, creare una grande manifestazione per dare visibilità a livello internazionale alla nostra Regione, alla nostra Provincia ed a tutte le realtà circostanti significa davvero dare un impulso al turismo ed all'economia. In questo modo un evento sportivo acquisisce ulteriore valore e significato".

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Ciclocross: la Miche rompe il ghiaccio con Ilenia Lazzaro

Si è fatta attendere un pò... ma finalmente è arrivata in casa Miche la prima vittoria stagionale assoluta nel ciclocross. Dopo i moltissimi piazzamenti, e alcuni centri di categoria (che in Triveneto però non equivalgono a vittoria)....finalmente una delle nostre crossiste è riuscita a tagliare il traguardo a braccia alzate. E' stata la padovana Ilenia Lazzaro, plurivittoriosa lo scorso anno con 8 successi, a fare il vuoto a Lucinico (GO), nel Friuli più orientale. Il giorno dell'Immacolata, a circa 10 mesi di distanza dall'ultima vittoria nel cross, Ilenia ha dominato sul fangoso percorso allestito dall'Uc Caprivesi, dando addirittura un giro alle dirette avversarie e alla compagna Doris Arman, giunta 3^.

Questa volta non c'è stata sfortuna, malesseri, forature o guai meccanici. Ilenia ha tagliato il traguardo commossa, una maschera di fango, e una dedica speciale in famiglia, ai nonni, che stanno passando un momento delicato causa problemi di salute, e a se stessa perchè "nonostante tutto e tutti... in questi due mesi difficili, ho sempre creduto in me".

Venticinque punti che hanno permesso all'atleta del Team Miche di presentarsi a Caonada di Montebelluna (TV) in 3^ posizione nella generale del Trofeo Mosole (con un salto di 4 posizioni), comandato dall'azzura Cavani. Il tracciato trevigiano, duro e con molti tratti in contropendenza, ha visto un buon avvio di Ilenia Lazzaro, che nelle prime tornate teneva le ruote delle migliori (tra cui la campionessa Italiana Vania Rossi) ma che poi causa uno scivolone e la stanchezza del giorno prima ha perso secondi preziosi, continuando la corsa in coppia con la compagna bolzanina Doris Arman, che ha ben recuperato nel tratto centrale della gara. Il tandem Miche ha poi concluso in 4^ e 5^ posizione. Un peccato per Ilenia Lazzaro, che per pochi punti, perde il podio della generale e scivola in 4^ posizione a 6 prove dalla conclusione.

Doris Arman, invece, recupera dalla 8^ alla 5^ posizione. Ma il Trofeo Mosole è quantomai aperto, grazie al nuovo regolamento che prevede, alla vigilia dell'ultima prova, di scartare i peggiori 3 risultati, assenze comprese.

ORDINE DI ARRIVO LUCINICO (GO):

1. ILENIA LAZZARO (TEAM MICHE)

2. LUCIA PIZZOLOTTO (UC VILLORBA)

3. DORIS ARMAN (TEAM MICHE)

CAONADA DI MONTEBELLUNA (TV):

1. VANIA ROSSI (TEAM SELLE ITALIA)

2. MILENA CAVANI (MARCHIOL SITE)

3. BARBARA OBERDOFER (ARCOBALENO CARRARO)

4. DORIS ARMAN (TEAM MICHE)

5. ILENIA LAZZARO (TEAM MICHE)

CLASSIFICA GENERALE

1. MILENA CAVANI (MARCHIOL SITE) PUNTI 152 2 Vittorie- 4 assenze

2. LUCIA PIZZOLOTTO (UC VILLORBA) PUNTI 127 1 Vittoria - Nessuna assenza

3. VANIA ROSSI (TREAM SELLE ITALIA) PUNTI 112 4 Vittorie- 5 assenze

4. ILENIA LAZZARO (TEAM MICHE) PUNTI 110 1 Vittoria- 2 assenze

5. DORIS ARMAN (TEAM MICHE) PUNTI 103 1 assenza

6. MARA DAL BORGO (CIMETTA) PUNTI 98 1 Vittoria 1 assenza

7. VERONICA ALESSIO (DESENZANESE ADS) PUNTI 89- 1 Vittoria

8. OBERDOFER BARBARA (CARRARO) PUNTI 88 1 Vittoria-

9. CUCINIELLO FRANCESCA (SELLE ITALIA GUERCIOTTI) PUNTI 81 1 Vittoria

10. GIOVANIELLO MARTINA (CBE) PUNTI 64- 1 Vittoria

Tuttobiciweb.it

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Un calendario per i 10 anni dell'impresa Giro-Tour di Pantani

Il cielo, quel giorno piangeva l’ammirazione ad un omino minuto, che urlava grandioso le sue stimmate, un genio dell’emozione che stava presentando un affresco, per donarlo alla gente, quanto a chi, ammirandolo con le lacrime a catinelle, voleva metterlo alla prova, per verificare l’intensità del suo teismo. L’omino, di nome Marco e di cognome Pantani, giungeva sull’altura di Les Deux Alpes con in testa la sua bandana su una bicicletta a lui sempre grata, a simboleggiare il tema infinito del talento, dell’istinto, di quel cuore che, se ispirato, sa superare sempre la freddezza della razionalità del cervello, per immolarsi sull’orizzonte delle menti, col fascino indistruttibile di un’aurora.

Quel ragazzo, cui la sfortuna aveva spesso posto il proprio ingrato graffio, in quel pomeriggio dischiuso con le braccia levate verso l’alto dei significati, al traguardo di un colle che è riferimento per chi cerca con gli sci la sensazione d’immenso, aveva sciolto anche gli ultimi avamposti dello scetticismo che germoglia duro come il diaman te sull’incredulo, portando negli occhi di tutti, un’altra versione dell’immensità, la più ricercata, la più ambita, la più sfuggente: quella che sta all’interno di un uomo.

Lui, il ragazzo nato in riva al mare che s’ispirava ai monti, per ricomporre il percorso più suggestivo fra le bellezze che la natura ci ha reso palpabili, quel giorno, il 27 luglio 1998, a Les Deux Alpes, ipotecava il Tour e, col Giro d’Italia già suo, si avviava, sulle ali di un’impresa-dipinto, ad entrare raro nella storia di uno sport che, se ben diretto, sa essere fascinoso come nessuno. Lui, Marco, con le orecchie a sventola, giunte sul corpo per raccogliere al meglio le oceaniche sensazioni, si iscriveva su quei libri che tanto piacciono a chi vede solo numeri, spesso freddamente illuminati sull’esclusione di altri significati.

Con la conquista del Tour de France, si posava sul suo cuore, la corsa che più amava, quella che avrebbe sempre corso con la volontà di incantarla: era il sogno di un ragazzino che donava come una carezza, all’esclusivo ed intimo osservatorio, di suo nonno Sotero. Aveva fatto la storica doppietta, era sulle bocche di tutti e nuovi fiotti di bambini si aggiungevano a già tanti spinti verso la bicicletta dalle sue imprese: nel suo segno, nasceva una generazione di nuovi ciclisti.

Col 2008 in arrivo, giungiamo così al decennale di quegli acuti giallo-rosa. La Fondazione Marco Pantani non poteva dimenticarlo e, grazie alla disponibilità dell’Editore Gribaudo e del fotografo Roberto Bettini, un grande, a cui ogni amante del ciclismo deve qualcosa alle sue istantanee, ha promosso un calendario fotografico, in ricordo della doppietta Giro-Tour.

Un condensato di tredici foto, che illustrano momenti indelebili dei dipinti agonistici di Marco, i tratti di uno stile che accarezzava i pedali, ed il volto sempre segnato di un campione che non ha mai nascosto il suo essere uomo, dietro un meccanico sguardo. Il calendario, sarà disponibile in tutte le librerie d’Italia e, online, sul sito dello Spazio Pantani (www.spaziopantani.it), mentre sugli altri punti di distribuzione, si rimanda alla Conferenza Stampa di presentazione, prevista per la tarda mattinata di giovedì 13 dicembre, presso la sede della Fondazione Marco Pantani, in via Cecchini, 2, a Cesenatico. Nel corso della stessa, si alzerà il sipario sulla destinazione dei proventi di questa iniziativa editoriale: si tratta di un nuovo e preciso campo di impegno nel nome di Pantani, che si ricongiunge proprio al sogno che ogni atleta possiede… fin dall’infanzia.

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Biciscuola, arriva la "benedizione" del Ministero della Salute

Per la settima edizione di “Biciscuola”, che andrà in scena nella primavera del 2008, il Ministero della Salute ha concesso il patrocinio. L’iniziativa promossa da La Gazzetta dello Sport si rivolge agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori di tutta Italia, pubbliche e private, e culminerà nella partecipazione delle classi vincitrici al prossimo Giro d’Italia (10 maggio-1° giugno), nelle tappe territoriali di riferimento.

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Da oggi la Liquigas è al lavoro in Spagna

Il Pro Team Liquigas 2008 è tornato al lavoro e, dopo il proficuo lavoro avviato a Salsomaggiore Terme, i ventinove corridori che compongono l’organico verde-blu sono volati a Benicásim, nella comunità autonoma Valenciana, sotto la guida dei direttori sportivi Stefano Zanatta, Mario Scirea e Paolo Slongo.

«Dopo i test di valutazione effettuati a Salsomaggiore – spiega Zanatta – è arrivata l’ora di riprendere il lavoro in sella. Saranno dieci giorni importanti, destinati a gettare le basi di un’intera stagione oltre che a cementare l’intesa tra corridori e staff tecnico».

I corridori, che rientreranno in Italia tra martedì 18 e mercoledì 19 dicembre, verranno divisi in due gruppi: «Dedicheremo maggior attenzione al gruppo che gravita intorno a Bennati, Pozzato (nella foto) e Chicchi – prosegue Zanatta –. Si tratta di corridori che puntano ad un buon avvio di stagione e per i quali sono previsti già lavori specifici».

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Ciclocross: Boggia esalta ancora la Flaminia

Mentre la squadra 2008 prepara la stagione su strada nel ritiro dell'Hotel Pino al Mare di Santa Severa (RM) c'è chi tra i fanghi del ciclocross dà gli ultimi colpi di pedale in sella al team Ceramica Flaminia. Si tratta di Stefano Boggia che a Borgosesia (VC) ha colto il terzo successo personale vincendo il 50° Anniversario Pedale Valsesiano: "Tutto ha girato a perfezione - ha raccontato Boggia -: sono partito con tranquillità poi al secondo giro ho accelerato ed ho fatto il vuoto. Domenica prossima parteciperò all'internazionale in programma a Faè di Oderzo (TV). La gamba gira, spero bene!"

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Sono 10 i membri del Movimento per un Ciclismo Credibile

Con l'adesione dell'olandese Skil Shimano, arriva a quota dicei membri l'associazione "Movimento per un ciclismo credibile" (MPCC) nata durante l'ultimo chiacchieratissimo Tour de France.

A formare il MPCC sono attualmente cinque formazioni francesi (AG2R, Bouygues Telecom, Cofidis, Crédit Agricole, Française des Jeux), due olandesi (Rabobank, Skil) due tedesche (Gerolsteiner, High-Road), e la statunitense Slipstream.

Il movimento è nato per chiedere una "trasparenza totale" in materia di doping, per essere interlocutore privilegiato degli organizzatori, delle autorità e di tutte le parti del ciclismo.

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Varese Mondiale, lezione di Sola all'Università di Tor Vergata

I Campionati del mondo di ciclismo su strada Varese 2008, ed il raffronto tra Varese 2008 e Verona 2004: si è parlato di questo, oggi, al master in Economia e Gestione dello Sport dell'Università di Roma Tor Vergata. Il direttore generale dei Mondiali di Varese, Gabriele Sola (nella foto), ha illustrato le dinamiche organizzative dell'evento iridato, dalla candidatura agli aspetti strategici e gestionali. Sola, che in passato ha insegnato per due anni Organizzazione di eventi ai master post-laurea dell'Università degli Studi di Verona, si è soffermato sugli elementi vincenti delle ultime due candidature italiane ed ha evidenziato le potenzialità dei Mondiali di ciclismo sia rispetto agli investitori privati sia per la promozione del territorio.

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Parte domani da Rimini la stagione della Tinkoff

Si svolgerà da martedì 11 a venerdì 14 dicembre all’Hotel Touring di Miramare di Rimini il primo raduno collegiale per la Tinkoff Credit Systems, la formazione professionistica diretta da Orlando Maini, Dmitri Konishev e Claudio Cozzi.

All’incontro saranno presenti tutti i diciannove atleti in organico, compresi i russi Ignatyev, Serov, Trusov e Khatuntsev e il bielorusso Kiryenka reduci dalla trasferta di Coppa del Mondo a Beijing, in Cina.

Quattro giorni nei quali il general manager Stefano Feltrin e il team manager Omar Piscina, discuteranno sui programmi per la stagione 2008 di ogni singolo atleta.

Il team 2008

Mihkail Ignatyev, Evgueni Petrov, Ricardo Serrano, Daniele Contrini, Ilya Chernetsky, Ivan Rovny, Nikolay Trusov, Pavel Brutt, Alexander Serov, Vasil Kiryenka, Sergey Klimov, Alberto Loddo, Luca Mazzanti, Alexander Gottfried (Ger), Nikita Eskov ((Rus), Bernardo Riccio, Alexander Khatuntsev (Rus), Walter Pedraza (Col), Yuhaen Sobal (Blr).

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Soler pensa al Tour e guarda al Giro d'Italia

Durante il recente viaggio in Colombia per la premiazione di Mauricio Soler quale miglior sportivo dell'anno, il manager del Team Barloworld Claudio Corti ha illustrato al corridore il percorso del Giro d'Italia 2008, presentato pochi giorni or sono a Milano. Mauricio ha esaminato il tracciato con grande interesse, ben sapendo come anche il Giro d'Italia rappresenti un appuntamento importante per il Team Barloworld nella prossima stagione.

Dopo la straordinaria esperienza all'ultimo Tour de France, dove ha vinto una tappa e conquistato la maglia a pois di miglior scalatore, Soler è ovviamente ansioso di tornare sulle strade francesi e confermare le sue enormi potenzialità. Tuttavia anche il Giro d'Italia costituisce per lui una prospettiva affascinante.

"Chiaramente dovrò prepararmi bene - ha spiegato Soler - ma credo di poter fare ottime cose anche al Giro, dove ci sono delle tappe di montagna davvero molto impegnative. Molti corridori prima di me sono riusciti a far bene in entrambe le prove nella stessa stagione. Certo - ha concluso Soler - quella che mi attende è una sfida molto impegnativa, ma ho entusiasmo nell'affrontarla ed una gran voglia di ricominciare".

"Ho trovato Mauricio molto bene - ha detto Corti di ritorno dalla Colombia - e voglioso di affrontare nuove esperienze. Il Giro è per noi una sfida importante e confidiamo davvero di poter ricevere un invito ufficiale dagli organizzatori, con la convinzione di poter fornire un'ottima prestazione per poi tornare nuovamente al Tour de France da protagonisti".

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Oil for Durg, il Gui "inibisce" due cicloamatori

Il Giudice di Ultima Istanza del Coni in materia di doping ha inibito oggi due cicloamatori, Carlo Bertuccello e Marco Vangelisti, entrambi deferiti nel quadro delle indagini scaturite dall'inchiesta penale sul doping denominata 'Oil for drug'. Per Bertuccelli è stata considerata una parziale collaborazione dell'incolpato, che ha ricevuto una inibizione di un anno e 10 mesi "a rivestire, in futuro, cariche o incarichi in seno al Coni, alle federazioni sportive nazionali e alle discipline sportive associate - si legge in una nota del Coni - ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti Enti sportivi". Vangelisti ha ricevuto una identica inibizione della durata di due anni.

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Doping: il medico Posabella in Procura per audizione spontanea

L’Ufficio di Procura Antidoping, presieduto da Ettore Torri, comunica che, in data odierna, si è presentato spontaneamente, presso gli uffici dello Stadio Olimpico, Giovanni Posabella, medico della Nazionale settore MTB della Federazione Ciclistica Italiana. Posabella ha negato ogni implicazione legata ai fatti recentemente divulgati dagli organi di informazione in merito al presunto doping in seno alla suddetta Nazionale. Il medico ha altresì prodotto i documenti della Procura della Repubblica di Trento, a lui rilasciati dopo la perquisizione domiciliare subita, riservandosi di produrre una memoria difensiva. La Procura Antidoping non è stata in grado di contestare fatti specifici non avendo ancora ricevuto i documenti da parte dell’Autorità Giudiziaria, richiesti dopo la diffusione delle notizie giornalistiche.

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McQuaid: sangue manipolato in Spagna e Portogallo

L’Uci punta ancora una volta il dito contro i ciclisti spagnoli e portoghesi. È il quotidiano portoghese Público, infatti, a riportare le parole pesanti di Pat McQuaid: «Dal 2000 abbiamo archiviato le analisi di tutti i corridori. E quando studiamo i dati e i valori relativi ai reticolociti e all’emoglobina scopriamo che questi sono cresciuti in Spagna e in Portogallo. E sono dati che ci preoccupano perché dimostrano come esista la manipolazione sanguigna in parecchi corridori di queste due nazioni. Non posso darvi i numeri esatti, ma vi dico che ho già discusso della questione con i segretari di stato di Spagna e Portogallo in occasione della riunione della Wada che si è svolta a Madrid. Se questi decideranno di collaborare con noi, forniremo loro i dati e la nostra massima collaborazione».

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Proni e il ciclismo

questioni di famiglia

Il romano che è salito in sella per imitare papà e fratello, è ora il cognato della campionessa del mondo di Stoccarda, Marta Bastianelli. In proprio coltiva sogni e motti: "Qui nessuno regala mai niente"

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La vittoria di Alessandro Proni al Giro di Svizzera. Reuters

MILANO, 10 dicembre 2007 - Ci sono dei filmini a testimoniarlo. Ritraggono un bambino di tre anni, l’espressione della felicità, appeso a una biciclettina speciale: minuscola, già da corsa, color verde speranza. Alessandro Proni l’aveva voluta a tutti i costi. Era cresciuto non nel mito di Moser e neanche di Bugno, ma in quello del babbo e del fratello. Solo che il babbo, dilettante, e forte, doveva passare professionista, poi preferì un posto sicuro in un ospedale. Solo che il fratello, dilettante, doveva andare a correre per una squadra di Milano, e invece le ragazze, si sa, e allora più niente. Ma a tenere alto l’onore della famiglia Proni — tranquilli — c’era lui.

- Pronti, via?

"Le prime garette a sei anni. Categoria giovanissimi. Un paio di chilometri, su strada. Se non vincevo, piangevo. Ma 10 su 12, all’anno, le vincevo. Roma, quartiere Portuense: per allenarmi, avevo bisogno della scorta di mio padre. In macchina mi proteggeva. Facevo giretti di cinque o sei chilometri, in strade senza traffico, poi lui mi costringeva a scendere dalla bici e io cercavo disperatamente di rimanerci su. Una lotta".

- Chi vinceva?

"Prima lui, poi io. Insistevo ad andare in bici. Studiavo e pedalavo, pedalavo e studiavo. Sempre con l’idea, un po’ fissa, un po’ ossessiva, di diventare corridore di professione. A 15 anni, primo anno da junior, sono andato a vivere e correre in Toscana. All’inizio a Lari, vicino a Pisa, gli ultimi due anni da dilettante a San Baronto. Intanto mi sono diplomato all’istituto tecnico-industriale in Elettronica e telecomunicazioni. E mi sono anche iscritto a Psicologia. Ma a quel punto ho dovuto scegliere: avevo la frequenza obbligatoria sia all’università sia nel ciclismo".

- San Baronto è un tempio del ciclismo.

"Correvo per la Finauto di Scinto e Citracca. Abitavo in cima alla salita, in una casa in affitto, a quel punto io, mia moglie Luana e la nostra figlia Rebecca. Anche lì il merito è stato del ciclismo. Un compagno di squadra mi chiedeva di andare ad allenarmi con lui, al paese suo, Lariano, una quarantina di chilometri da Roma. Prima ho scoperto che sua cugina era Luana, e poi ho scoperto che la sorella di Luana era Marta. Anche lei con la passione del ciclismo. E a volte, più che la passione, quasi un’ossessione. Non a caso è diventata campionessa del mondo".

- Marta Bastianelli?

"Lei. Spesso si esce insieme in allenamento. Ha una forza di volontà pazzesca, ha un senso del dovere militare, una forza di volontà da martire. Pensavo che, così, si è o campioni o malati. Marta è sempre andata forte, ma erano molti di più i piazzamenti delle vittorie. Un giorno le ho chiesto perché non provasse a partire prima dell’arrivo, senza aspettare la volata. Conquistato il titolo iridato a Stoccarda, al telefono mi ha detto: 'Ho fatto un’azione alla Proni'".

- Ci racconta un’azione alla Proni?

"Giro di Svizzera 2007. Via in tre. Il gruppo prima ci concede libertà, poi decide di riprendersela, e riprenderci. Ai piedi dell’ultima salita mollo i miei due compagni e tento di sopravvivere. Mai faticato tanto. Per darmi coraggio pensavo a Luana, a Rebecca, ai miei genitori, pensavo all’importanza di vincere una corsa, la mia prima corsa, una tappa, perdipiù di un grande giro. E, diciamoci la verità, pensavo anche alla possibilità di allungare il contratto. In pochi mesi di professionismo una cosa l’avevo già imparata a memoria: qui nessuno ti regala mai niente".

- E allora?

"Vinto, per soli 7 secondi. Quanto fosse importante, l’ho capito il giorno dopo: prima ero io che andavo a salutare tutti, poi sono stati gli altri a venire a farmi i complimenti. Ma quello sforzo mi è costato parecchio: un’infiammazione al tendine d’Achille. Avevo la maglia verde di leader della montagna, ci ho corso su, poi mi sono dovuto ritirare, fermare e riposare. Non ho potuto lasciare più nulla al caso: osteopata, plantare, modifiche alla posizione in bici".

Altre azioni?

"Tour du Picardie, in Francia. Prima un terzo posto. Poi fuga a due, uno strappo da Giro delle Fiandre nel finale, il mio ideale, da lì all’arrivo un chilometro e mezzo di discesa. Ragiono: tiro a tutta, se va male perdo la volata ma guadagno la maglia di leader. Ci azzecco a metà: perdo la volata, ma perdo anche la maglia di leader per colpa degli abbuoni. Insomma, una cavolata".

- Proni, il bello del ciclismo?

"Tour della Georgia, negli Stati Uniti: una festa popolare, con bambini e mamme, richieste di foto e autografi non perché ti conoscono, ma solo perché sei un corridore. A loro modo di vedere: una specie di eroe, a prescindere dai risultati".

- Il 2008?

"E’ cominciato presto, alla fine di settembre: dieta, palestra, bici, saune, stretching. Voglio partire forte. Farò il Tour Down Under in Australia e la Tirreno-Adriatico, il mio progetto è partecipare alla Sanremo, il mio obiettivo è correrla da protagonista, il mio sogno è vincerla. Prima o poi".

Gazzetta.it

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High Road, ecco il programma antidoping più completo che ci sia

Il team High Road, che ha raccolto l’eredità della T-Mobile, ha presentato oggi il proprio programma antidoping «indipendente e completo».

I controlli interni alla squadra saranno affidati ad una agenzia californiana, la Agency for Cycling Ethics (ACE), e prevede un minimo di 26 controlli (sangue e/o urine) a sorpresa per ogni corridore.

«È il programma antidoping più completo che ci sia in gruppo - scrive in un comunicato il team manager Bob Stapleton - ed è quello di cui noi e il nostro sport abbiamo bisogno».

I risultati di tutti i controlli saranno indirizzati dall’agenzia alla squadra, all’Uci e alla Wada e seguiranno le direttive del passaporto biologico che saarà presto adottato dai top team.

Tuttobiciweb.it

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I ciclocrossisti belgi sono sul piede di guerra

I ciclocrossisti belgi minacciano di boicottare il campionato nazionale se la federazione non ritoccherà il montepremi messo in palio.

«Tremila euro di montepremi - ha spiegato oggi Hans Van Kasteren, manager del Team Fidea - sono una cosa d’altri tempi. Chiediamo che la federazione metta sul piatto almeno 25.000 euro da dividere tra Élite e Under. A promuovere questa lotta ci sono tutti i grandi, compreso Nys».

Se la federazione non accoglierà le richieste, il prossimo 6 gennaio a Hofstade i corridori minacciano di mettere piede a terra dopo soli 200 metri di corsa, annullando di fatto il campionato nazionale.

Tuttobiciweb.it

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Mazzanti, uomo-bicicletta

Mai un ritiro in 5 anni

Non ricorda nemmeno l'ultima gara che non ha finito: "Ho rispetto per la mia professione e mi considero un ciclista all'antica. Vincere per me è dare tutto me stesso"

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Luca Mazzanti, al centro, sul podio del Gp Lugano 2007 con Arreitunandia e Petrov. Ap

MILANO, 11 dicembre 2007 - Parte, corre e arriva. Non mette piede a terra, non sale sull’ammiraglia, non si rifugia nel camper. Luca Mazzanti non si ferma mai. Tanto da non ricordare neanche l’ultima volta in cui è stato costretto ad abbandonare una corsa.

- Mazzanti, ma come fa?

"Sono fatto così: non corro per allenarmi, io corro per vincere. E vincere non è solo tagliare il traguardo per primo. Vincere è dare tutto me stesso. Così, a guardare gli ordini di arrivo, vinco poco (in tutto 10 corse, di cui una, il Gran premio di Lugano, nel 2007; ndr), mi piazzo spesso, anzi troppo, e non mi ritiro mai. Ma secondo il mio modo di vedere, vinco sempre".

- Da quanto non si ritira?

"Non ho tenuto il conto. Ma mi hanno giurato che, negli ultimi cinque anni, passati con la Ceramiche Panaria, ho sempre finito le corse. Un’ottantina di giorni l’anno. C’è un’eccezione: la Tre Valli Varesine di quest’anno. Diluviava. Davanti una dozzina di attaccanti, dietro il gruppo. Quando il gruppo si è fermato, non me la sono sentita di pedalare per altre tre ore sotto la pioggia da solo. Avrei fatto la figura del secchione. Però mi è dispiaciuto".

- Ci vuole fortuna, no?

"Ce ne vuole molta. Le cadute: tocco ferro, però cado poco e senza danni. E gli incidenti: anche qui tocco ferro, però non me ne capitano. E poi è anche una questione di rispetto".

- Cioè?

"Rispetto verso me stesso. Corro per passione, poi per professione, e arrivo per orgoglio. E so quanto mi alleno. Rispetto per i compagni di squadra e per la squadra. E rispetto per lo sponsor. Avevo già l’impegno con la Tinkoff, ma all’Emilia e al Lombardia mi sono piazzato. Diciamo che preferisco fare la doccia in albergo che non sul camper della squadra".

- Stacanovista. È vero?

"Non seguo criteri scientifici, ma umani. Vado a sensazioni. Sono un corridore all’antica, sto tante ore in bici, in allenamento cerco il fondo, in gara mi viene la brillantezza. Più passano gli anni, più si allungano gli allenamenti. E ogni anno mi faccio 30-35 mila km. Mai meno, magari di più".

- Alla Panaria era capitano. E alla Tinkoff?

"È una squadra con tanti corridori giovani. Porterò l’esperienza di 11 anni di professionismo, mi giocherò le mie possibilità nelle corse di un giorno, anche alla Freccia e alla Liegi. L’importante è essere davanti, poi non si sa mai, magari i grandi si guardano e io ne approfitto".

- Le chiederanno vittorie?

"So dove vuole arrivare. La maggior parte dei corridori, se sa di non poter competere, abbandona o fa gruppetto, e si risparmia energie. Invece io do sempre tutto. Mi piace attaccare. Mi dispiace farmi staccare. Forse dovrò imparare, certe volte, a staccarmi quando ne avrei ancora".

- Ma ritirarsi?

"Quello no. Quello mai. Quello, per me, è troppo".

Gazzetta.it

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Relax Gam, la salvezza potrebbe arrivare dall'Italia

Per l’ex Relax-Gam l’ancora di salvataggio che eviterebbe la chiusura dell’attività potrebbe arrivare dall’Italia. Sono ore decisive per il team Professional spagnolo dei quotati Oscar Sevilla, Santi Perez, Francisco Mancebo e Daniel Moreno che rimarrebbero le punte della nuova formazione.

Per il disimpegno della Gam i responsabili del team hanno intensificato i contatti con aziende spagnole e del Belgio e pare che il salvataggio sia ormai cosa fatta. Mancherebbero solo i dettagli, mettere nero su bianco, nonostante nei giorni scorsi la società Ernst&Young abbia respinto l’iscrizione tra i team Professional per il dossier incompleto e non soddisfacente alle normative imposte dall’Uci dall’esame.

La parte italiana riguarderebbe guida tecnica e secondo nome. In ammiraglia è pronto a tronare Emanuele Bombini che tra i 18 elementi in organico del team spagnolo sarebbe pronto a condurre un nome di spicco del ciclsimo italiano. Sulle maglie invece, in qualità di secondo nome, comparirebbe il marchio Forno d’Asolo, azienda trevigiana che ormai da parecchi anni sostiene l’attività del team professionistico femminile gestito da Franco Chirio, lo stesso che andrebbe a ricoprire il ruolo di team manager della squadra spagnola. Entro fine settimana la partita dovrebbe essere definita. Anche perché entro domani, in base all’articolo 2.16.017 del regolamto Uci, le formazioni escluse dal ranking Professional (come Miche, Flaminia Bossini e la nuova Preti Mangimi di Marino Basso) possono presentare appello scritto e quindi fornire le garanzie richieste al Comitato Direttivo dell’Uci.

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Carnago, cambia data il Gp Industria Commercio e Artigianato

Nuova collocazione nel calendario internazionale dei professionisti per il 37° Gran Premio Industria Commercio e Artigianato Carnaghese – Targa d’Oro Maurizio Giovanella. La competizione che per la quarta volta sarà riservata ai professionisti sarà organizzata dalla Società Ciclistica Carnaghese Venerdì 1 agosto 2008. La gara si disputerà sul tradizionale “Circuito del Seprio”, un anello da ripetere per undici volte con gli strappi verso il centro di Solbiate Arno e di Castelseprio come punti di riferimento.

Albo d’oro recente: 1997 Secchiari, 1998 Mondini, 1999 Puglioli, 2000 Lunghi, 2001 Nuritdinov, 2002 Bossoni, 2003 Gobbi , 2004 Murro, 2005 Gerrans, 2006 Cardenas, 2007 Passeron.

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Donne, al via la stagione 2008 della Dilà Guerciotti

Comincia ufficialmente la stagione 2008 per le ragazze del nuovo Team Dilà Guerciotti, la formazione guidata da Massimiliano Bonanomi. Le sedici atlete che vestiranno la casacca giallo – nero – bianca nel 2008 si ritroveranno per il primi mini raduno nel weekend “lungo”, da venerdì 14 a domenica 16 dicembre presso la base operativa del team, a Sormano (Como), nel cuore del Triangolo Lariano.

Nell’agenda degli impegni previsti, sotto l’attenta supervisione dei direttori sportivi Luca Maggioni e Luca Parravicini, il calendario agonistico 2008 con gli appuntamenti che sin da ora andranno fissati con la massima evidenza, la consegna del materiale tecnico per la preparazione invernale, dalle specialissime griffate Guerciotti all’abbigliamento tecnico, nel 2008 firmato Hawk, specialisti brianzoli del settore.

Un appuntamento speciale attende le ragazze al primo mini collegiale nella serata di venerdì 14 dicembre presso l’azienda Effebiquattro a Seregno (Milano), per il secondo anno consecutivo main sponsor con il brand Dilà, “porte che sono una storia”: il tradizionale scambio di auguri con la famiglia Barzaghi e con i vertici aziendali, per ricordare gli indimenticabili momenti del 2007 e guardare al 2008 con rinnovata fiducia e serenità.

Il Team Dilà Guerciotti 2008:

Adamsen Watt Maya (Danimarca)

Arcangeli Lidia (Italia)

Bornak Maria Helena (Danimarca)

Capitanio Daniela (Brasile)

Carrara Vera (Italia)

Castoldi Silvia (Italia)

Conca Sabrina (Italia)

Donadoni Alice (Italia)

Eusebi Silvia (Italia)

Khodtchenkova Marina (Russia)

Kostenko Oxana (Russia)

Massaccesi Alessia (Italia)

Mustonen Sara (Svezia, nella foto)

Rasmussen Dorte Lohse (Danimarca)

Sanchez Benito Azucena (Spagna)

Vilajosana Andreu Marta (Spagna)

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Jaksche, archiviata l'accusa di frode

La giustizia tedesca ha archiviato il caso per truffa contro Jorg Jaksche che ha confessato l'uso di doping. Il pubblico ministero del tribunale di Ansbach, Ernst Metzger, ha spiegato che non c'erano indizi che "Jaksche avesse commesso una truffa o avesse violato la legge con un comportamento sleale", malgrado le indagini abbiano confermato il ricorso al doping sistematico. La procura afferma che tra il 2004 e il 2006 Jaksche "ha corso dopato in sei competizioni che si disputarono soprattutto in Italia e in Francia".

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Parte da Darfo Boario la stagione 2008 della Lampre

Molti impegni per gli atleti e per il personale del team Lampre nei primi due giorni del ritiro di Darfo Boario Terme.

Riunitisi presso l'Hotel San Martino nella mattinata di lunedì, i corridori blu-fucsia hanno subito preso parte a un'importante riunione con i responsabili Uci del sistema di controlli antidoping a sorpresa, i quali hanno illustrato il nuovo programma Adams per segnalazione della reperibilità. A seguire, il general manager Saronni ha incontrato gli atleti e ha dato il benvenuto ai nuovi corridori (Bandiera, Bindi, Lorenzetto, Murro e Spilak). Prima di cena, runione con lo staff sanitario del team.

Nella giornata di martedì 13 corridori si sono sottoposti alle visite di idoneità e all'esame ecodoppler per il cuore, quindi hanno testato l'abbiglimento da corsa, da riposo e il materiale tecnico da gara (scarpe Diadora, caschi e occhiali Specialized). In serata gli sponsor Wilier, Selle Italia e Garmin hanno presentato i prodotti che verranno forniti alla squadra per la stagione 2008.

Durante la giornata, 15 corridori sono stati sottoposti a test del sangue e delle urine predisposti dall'Uci.

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Ballan: nel 2008 punto al tris Sanremo, Fiandre e Roubaix

Il viaggio di Alessandro Ballan è appena iniziato. La quarta stagione nel Gotha del pedale ha segnato la consacrazione: Fiandre e La Panne in primavera, Amburgo in agosto, a fine stagione la conferma in maglia azzurra per il bis di Bettini a Stoccarda.

“E’ stata una stagione bellissima. In cui ho dato e ricevuto davvero tanto. Anche se alcune cadute hanno condizionato l’avvicinamento alla Sanremo c’è davvero poco da recriminare - dice il fuoriclasse di S.Giorgio di Castelfranco Veneto mentre il personale Fans Club ispirato dal fratello Andrea, Daniele Tessaro e Paolo Salvador lo festeggia alla Vecchia Postumia assieme a 280 persone tra cui i colleghi Pozzato, Tosatto, Bruseghin, Baldato, Righi, Gatto, Moletta, il neoprof Bandiera, gli ex Ferrigato e Pianegonda e direttamente dal Belgio un tifoso speciale, Philippe De Maeght che gli ha donato la bandiera giallo-nera col tradizionale leone fiammingo -. Sono più che soddisfatto dei risultati ottenuti e confido di crescere ancora”.

Tanto che per il capitano della Lampre nelle classiche i piani del 2008 non cambieranno di una virgola.

“La stagione ventura verrà impostata come quella appena trascorsa. Gli obiettivi non cambieranno e con un pizzico di fortuna si può ottenere anche qualcosa più”.

Dunque il debutto al Giro d’Italia verrà ancora rinviato.

“Mi piacerebbe moltissimo esserci. Per un italiano andare forte al Giro è il massimo per visibilità e popolarità. Ma temo che l’assenza sia nuovamente inevitabile quanto soffertissima, considerato che il 2008 è anno olimpico e chi punterà al successo a Pechino uscirà dal Tour. Dobbiamo ancora decidere con la squadra, ma io in testa ho l’Olimpiade e quindi il Tour per tornare a vincere qualche tappa”.

Quindi a fine stagione appuntamento a Varese per il mondiale.

“Senza dubbio mi piacerebbe continuare l’avventura in azzurro. A Salisburgo e Stoccarda ho dato il mio contributo e Bettini non ha mai fallito. Poi quasi sicuramente sarà l’unica occasione nella mia carriera in cui potrò correre un mondiale in Italia. Per questo se il ct Ballerini dovesse confermare la maglia azzurra in vista del mondiale avrei in programma di disputare le prime due settimane della Vuelta”.

Ma il primo grande appuntamento del 2008 sarà la Sanremo.

“Certo. Già dalla Tirreno-Adriatico spero di trovare la condizione ideale per poter dare il massimo alla Sanremo e riprendermi quanto lasciato due anni fa quando con Pozzato fui protagonista sul Poggio, prima di “tirare” involontariamente la volata proprio a Pippo”.

In cima a tutto cosa metti?

“Decisamente la Roubaix. Rivincere il Fiandre che mi ha dato tanto mi farebbe realmente capire cosa ho combinato a Pasqua battendo Hoste. Sono stato il decimo italiano a vincerlo e non vorrei che il mio nome stonasse in mezzo a tutti quei campioni. La Roubaix invece ha fatto la storia del ciclismo ed io col pavé ho sempre più confidenza. Proverò a centrare la tripletta: Sanremo, Fiandre e Roubaix sono tre gare importantissime che mi si addicono”.

Ma ha ancora senso parlare di Pro Tour?

“Ormai è una lotta ferrea. Personalmente non ho seguito tanto da vicino la vicenda. Ma rinunciare dal calendario classiche storiche in linea o a tappe non mi sembra una scelta tanto logica. Di questo passo il Pro Tour non avrè più alcun valore”.

Dal 1 gennaio 2008 entrerà in vigore il passaporto biologico. E’ una novità, ma voi corridori avete già dovuto accettare e “subire” un po’ di tutto.

“A dire il vero chi ha introdotto questo nuovo strumento, con tutti i valori archiviati messi assieme, il passaporto biologico ce l’ha già da un bel pezzo. Si sta facendo tanto contro il doping in questo sport. Il passaporto biologico è uno strumento in più che siamo lieti di accettare per avere un ciclismo pulito. Il problema è che ci stanno imponendo troppe cose, così che correre in bici rischia di passare in secondo piano. Il problema è che tra reperibiltà, controlli ed ora questo nuovo strumento abbiamo sempre meno libertà personale”.

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Ballan: nel 2008 punto al tris Sanremo, Fiandre e Roubaix

Il viaggio di Alessandro Ballan è appena iniziato. La quarta stagione nel Gotha del pedale ha segnato la consacrazione: Fiandre e La Panne in primavera, Amburgo in agosto, a fine stagione la conferma in maglia azzurra per il bis di Bettini a Stoccarda.

“E’ stata una stagione bellissima. In cui ho dato e ricevuto davvero tanto. Anche se alcune cadute hanno condizionato l’avvicinamento alla Sanremo c’è davvero poco da recriminare - dice il fuoriclasse di S.Giorgio di Castelfranco Veneto mentre il personale Fans Club ispirato dal fratello Andrea, Daniele Tessaro e Paolo Salvador lo festeggia alla Vecchia Postumia assieme a 280 persone tra cui i colleghi Pozzato, Tosatto, Bruseghin, Baldato, Righi, Gatto, Moletta, il neoprof Bandiera, gli ex Ferrigato e Pianegonda e direttamente dal Belgio un tifoso speciale, Philippe De Maeght che gli ha donato la bandiera giallo-nera col tradizionale leone fiammingo -. Sono più che soddisfatto dei risultati ottenuti e confido di crescere ancora”.

Tanto che per il capitano della Lampre nelle classiche i piani del 2008 non cambieranno di una virgola.

“La stagione ventura verrà impostata come quella appena trascorsa. Gli obiettivi non cambieranno e con un pizzico di fortuna si può ottenere anche qualcosa più”.

Dunque il debutto al Giro d’Italia verrà ancora rinviato.

“Mi piacerebbe moltissimo esserci. Per un italiano andare forte al Giro è il massimo per visibilità e popolarità. Ma temo che l’assenza sia nuovamente inevitabile quanto soffertissima, considerato che il 2008 è anno olimpico e chi punterà al successo a Pechino uscirà dal Tour. Dobbiamo ancora decidere con la squadra, ma io in testa ho l’Olimpiade e quindi il Tour per tornare a vincere qualche tappa”.

Quindi a fine stagione appuntamento a Varese per il mondiale.

“Senza dubbio mi piacerebbe continuare l’avventura in azzurro. A Salisburgo e Stoccarda ho dato il mio contributo e Bettini non ha mai fallito. Poi quasi sicuramente sarà l’unica occasione nella mia carriera in cui potrò correre un mondiale in Italia. Per questo se il ct Ballerini dovesse confermare la maglia azzurra in vista del mondiale avrei in programma di disputare le prime due settimane della Vuelta”.

Ma il primo grande appuntamento del 2008 sarà la Sanremo.

“Certo. Già dalla Tirreno-Adriatico spero di trovare la condizione ideale per poter dare il massimo alla Sanremo e riprendermi quanto lasciato due anni fa quando con Pozzato fui protagonista sul Poggio, prima di “tirare” involontariamente la volata proprio a Pippo”.

In cima a tutto cosa metti?

“Decisamente la Roubaix. Rivincere il Fiandre che mi ha dato tanto mi farebbe realmente capire cosa ho combinato a Pasqua battendo Hoste. Sono stato il decimo italiano a vincerlo e non vorrei che il mio nome stonasse in mezzo a tutti quei campioni. La Roubaix invece ha fatto la storia del ciclismo ed io col pavé ho sempre più confidenza. Proverò a centrare la tripletta: Sanremo, Fiandre e Roubaix sono tre gare importantissime che mi si addicono”.

Ma ha ancora senso parlare di Pro Tour?

“Ormai è una lotta ferrea. Personalmente non ho seguito tanto da vicino la vicenda. Ma rinunciare dal calendario classiche storiche in linea o a tappe non mi sembra una scelta tanto logica. Di questo passo il Pro Tour non avrè più alcun valore”.

Dal 1 gennaio 2008 entrerà in vigore il passaporto biologico. E’ una novità, ma voi corridori avete già dovuto accettare e “subire” un po’ di tutto.

“A dire il vero chi ha introdotto questo nuovo strumento, con tutti i valori archiviati messi assieme, il passaporto biologico ce l’ha già da un bel pezzo. Si sta facendo tanto contro il doping in questo sport. Il passaporto biologico è uno strumento in più che siamo lieti di accettare per avere un ciclismo pulito. Il problema è che ci stanno imponendo troppe cose, così che correre in bici rischia di passare in secondo piano. Il problema è che tra reperibiltà, controlli ed ora questo nuovo strumento abbiamo sempre meno libertà personale”.

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se ci riesce vado a casa sua a farli i complimenti :blush::shock2: :shock2: :shock2:

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Pecharroman come Romario: positivo per finasteride

Il ciclista spagnolo José Antonio Pecharromán come Romario: entrambi sono stati considerati positivi al finasteride (sostanza bandita perché può nascondere l'uso di steroidi anabolizzanti).

Il team Benfica si è detto pronto alla risoluzione unilaterale del contratto, anche se il finasteride sarà punibile solo dal 1° gennaio 2008 come ha stabilito la Wada, che finora non considerava punibile l’assunzione di questa sostanza.

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Celestino: non mi ritovo più, meglio lasciare

«Lascio il ciclismo professionstico, anche se ho ancora un anno di contratto con la Milram». A parlare è Mirko Celestino in una intervista concessa a Ciro Scognamiglio e apparsa su La Gazzetta dello Sport di oggi. «Una volta lottavo per la vittoria, ultimamente per il tempo massimo. Non ho più gli stimoli per continuare, non riuscivo più a fissarmi nuovi obiettivi. La nuova dirigenza della squadra, poi, mi ha fatto capire che non rientravo più nei loro programmi, così abbiamo raggiunto un accordo, per ora solo verbale, e ho deciso di fermarmi. Mi sono anche guardato in giro, tante promesse ma nulla di concreto e allora meglio smettere».

L'analisi di Celestino è amara e riguarda l'intero mondo del ciclismo: «Da quando ho iniziato io, le cose son peggiorate. Ora non c'è più rispetto per nessuno. Io guardo Simoni ancora oggi con riverenza, ma se tento di dare un consiglio ad un giovane mi trattano come un deficiente. E poi la nostra non è più vita: la lotta al doping è sacrosanta, ma ci sono situazioni esagerate, come la reperibilità praticamente 24 ore su 24... Io mi sposto spesso dalla Lombardia alla Liguria e comunicarlo ogni giorno è un problema. E se hai un figlio che sta maale e lo porti qualche ora all'ospedale e non ti trovano a casa? No, così non va. Per appendere la bicicletta al chiodo, comunque, c'è tempo. Nel 2008 correrò un po' in mountain bike con un team della mia zona e chissà che non riesca a ritrovare gli stimoli persi...»

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