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Finalmente segnali di vita da parte del Mago ... 20 punti con il 50% dal campo , 7 rimbalzi e 7 assist contro la miglior squadra della lega. Speriamo non sia solo un episodio ...

speriamo sia più continuo... intanto da quello che ho letto non lo hanno messo nel team dei sophimore per l'all star game...

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Golden State non annoia mai

Belinelli un minuto e 4 falli

I Warriors superano i Nets 121-119 al termine di una gara rocambolesca che si decide a fil di sirena: miglior score in carriera per Ellis, 39 punti. Nelson mette in campo l’azzurro con l'obiettivo di mandare in lunetta Boone, ma la scelta non si rivela felice

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Monta Ellis (sin) a tu per tu con Jason Kidd. Ansa

NEW YORK, 25 gennaio 2008 - Quando c’è di mezzo Golden State diventa davvero difficile annoiarsi. I Warriors giocano una pallacanestro a tratti devastante, ma alternano anche momenti di grande confusione. Alla fine comunque la truppa di Don Nelson riesce ad avere la meglio sui Nets e vince 121-119. Marco Belinelli questa volta va a referto e viene addirittura messo sul parquet da coach Nelson nelle battute finali del terzo quarto. Ma non si può parlare di fiducia ritrovata nei confronti del giocatore bolognese. Nelson, infatti, decide di affidare a Belinelli un compito ben preciso, mandare in lunetta Josh Boone. L’azzurro rimane sul parquet 1’13’’ e si segnala per quattro falli, tutti intenzionali, nei confronti del lungo di New Jersey che in stagione tira con un disastroso 34%. Boone però realizza 5 liberi su 8 e i Nets riescono a rompere il ritmo dei Warriors. La tattica di Nelson, dunque, non ottiene l’effetto sperato e Marco Belinelli torna in panchina con i Nets avanti anche grazie ai liberi regalati a Boone dalla scelta dell’allenatore di Golden State.

PARZIALE DI 22-0, POI IL CONTROBREAK - I Warriors, comunque, dimostrano di poter far male ai Nets ogni volta che decidono di accelerare. Monta Ellis (39 punti, suo massimo in carriera) è a tratti devastante mentre Baron Davis, che mette a referto una tripla doppia, guida la squadra con la sua solita leadership. I Nets, approfittando della tattica suicida di coach Nelson, provano a scappare alla fine del terzo quarto ma Al Harrington ed Ellis non ci stanno. Golden State, infatti, decide di cambiare marcia e piazza l’incredibile parziale di 22-0 che sembra metterla al riparo da qualsiasi sorpresa. Ci pensano però Vince Carter e Richard Jefferson a creare problemi alla distratta difesa dei padroni di casa. New Jersey clamorosamente torna in partita piazzando un imprevedibile controbreak di 18-4, e arrivando addirittura al +1 (112-111) a 2’03’’ dalla fine della gara. I canestri di un incontenibile Monta Ellis nel finale però permettono ai Warriors di portare a casa, nel modo più rocambolesco possible, un successo alla fine più che meritato.

Golden State: Ellis 39 (13/18), Davis 25, Harrington 19. Rimbalzi: Davis 12, Biedrins 10. Assist: Davis 10.

New Jersey: Jefferson 34 (10/19, 1/5), Carter 29, Boone 21. Rimbalzi: Boone 17. Assist: Kidd 12.

Gazzetta.it

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Miami, 15º k.o. consecutivo

Gli Heat, privi di Shaq, disputano una gara al meglio delle loro possibilità, ma devono inchinarsi nel finale alla superiorità degli Spurs. Michael Redd (37 punti) trascina Milwaukee alla vittoria

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Dorell Wright contro Tony Parker. Afp

NEW YORK, 25 gennaio 2008 – Duncan e Ginobili puniscono Miami, al 15º k.o. consecutivo. Milwaukee supera Indiana con Michael Redd autore di 37 punti.

Miami-San Antonio 89-90

I k.o. consecutivi degli Heat salgono a 15 dopo la bruciante sconfitta contro i campioni in carica San Antonio Spurs. Gli Heat disputano una gara al meglio delle loro possibilità attuali (privi di Shaq) ed hanno una concreta chance di vittoria, ma devono soccombere nel finale alla superiorità degli Spurs. La difesa degli Spurs ingabbia Wade nell’ultima azione, con Bruce Bowen che manda la stella di Miami a sinistra e Wade finisce per trovarsi nei guai nell’area piena di maglie nere e perde il pallone. San Antonio vince con la testa, perché fisicamente non è al top dopo l’arrivo in hotel prima della partita alle 4 di mattina. Secondo un monumentale Tim Duncan è

l’adrenalina a permettere alla squadra di stringere i denti nel finale. Miami esce a testa alta, ma è difficile vincere contro una squadra del livello di San Antonio con un gioco che nei momenti chiave si basa su Wade contro tutti. Gli Heat sono avanti per la maggior parte dell’incontro e tirano col 56% nel primo tempo in cui si mette in mostra Blount con 15 punti, ma sono pessimi dalla lunetta e a giochi fatti il 13/23 finale peserà enormente.

Miami arriva a +10 nel terzo quarto per poi subire il secondo sorpasso di tutta la gara a 2’23” dalla fine dopo due liberi di Parker. Nel finale, gli Spurs dimenticano la fatica e due punti di Ginobili in penetrazione a 36” dal fischio finale risultano decisivi. San Antonio porta il suo record a 28-13, esattamente come un anno fa.

Miami: Wade 27 (10/23), Blount 23 (10/17). Rimbalzi: Haslem 12. Assist: Wade 9.

San Antonio: Duncan 30 (14/19), Ginobili 18 (5/18). Rimbalzi: Duncan 11. Assist: Ginobili 8.

Milwaukee-Indiana 104-92

Dopo un primo tempo equilibrato che termina con i Bucks in vantaggio di 2 lunghezze la ripresa prosegue sugli stessi binari. Nel quarto periodo, Milwaukee esordisce con un parziale di 12-2 e mantiene un discreto vantaggio fino al termine,

guadagnandosi la vittoria che interrompe una striscia perdente di 3 partite.

Il protagonista assoluto del match è Michael Redd che infila 5 triple, chiudendo con 7 punti, 5 rimbalzi e 5 assist in 46 minuti in campo. Continua anche il buon momento dell’australiano Bogut che viaggia a una media di 19 punti nelle ultime 11 partite.

Milwaukee: Redd 37 (13/29), Bogut 17. Rimbalzi: Simmons 8. Assist: Williams 9.

Indiana: Dunleavy 22 (6/11), Granger 20 (8/17). Rimbalzi: Granger 9. Assist: Diener 9.

Gazzetta.it

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All Star, Garnett sfida Bryant

Non c'è Parker tra i titolari

Chiuso il sondaggio per designare i quintetti: a Est, oltre alla stella di Boston, giocheranno LeBron James, Dwight Howard, Dwyane Wade e Jason Kidd. A Ovest Carmelo Anthony, Yao Ming, Tim Duncan e Allen Iverson con il fenomeno dei Lakers

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Un numero di Kobe Bryant con la maglia dei Lakers. Afp

LOS ANGELES (Stati Uniti), 25 gennaio 2008 - Kevin Garnett (Boston), LeBron James (Cleveland) e Kobe Bryant (L.A. Lakers). Sono loro i vincitori del sondaggio che doveva designare i titolari per l'All Star Game Nba in programma il 17 febbraio a New Orleans. Tony Parker, la stella di San Antonio votata miglior giocatore della finale 2007, non ha ottenuto abbastanza preferenze per essere titolare nella grande sfida che metterà di fronte i campioni della East e West Conference. Per questo dovrà sperare di rientrare nelle scelte dei tecnici chiamati a scegliere le riserve. Andrea Bargnani (Toronto Raptors) ha ottenuto 293.200 preferenze ed è risultato l'ottavo giocatore più votato tra le ali della Eastern Conference.

QUINTETTI - Con 2.399.148 voti, Garnett si è piazzato al 1° posto e giocherà il suo 11° All Star Game. Alle sue spalle, con 2.108.831 preferenze, LeBron James, al 3° Dwight Howard (Orlando). Con loro, Dwyane Wade (Miami) e Jason Kidd (New Jersey). A Ovest, è stato Kobe Bryant a fare il pieno di voti (2.004.940), davanti a Carmelo Anthony (Denver). Il cinese Yao Ming (Houston), Tim Duncan (San Antonio) e Allen Iverson completano il quintetto.

Gazzetta.it

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  • Amministratori

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13° Giornata

Mercoledì 23 Gennaio 2008, ore 18.15

CSKA Moscow - Tau Ceramica 70-62

Mercoledì 23 Gennaio 2008, ore 19.15

Efes Pilsen - Aris TT Bank 74-84

Lietuvos Rytas - Unicaja 71-63

Mercoledì 23 Gennaio 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Prokom Trefl Sopot 87-64

Le Mans Sarthe Basket - Cibona Zagreb 100-87

Mercoledì 23 Gennaio 2008, ore 20.45

Union Olimpija - Virtus Vidivici Bologna 75-60

AXA FC Barcelona - Lottomatica Roma 75-77

Giovedì 24 Gennaio 2008, ore 19.15

Zalgiris Kaunas - Olympiacos 88-75

Giovedì 24 Gennaio 2008, ore 19.45

Maccabi Elite Tel Aviv - Armani Jeans Milano 91-76

Panathinaikos - Fenerbahce Ulker 88-68

Giovedì 24 Gennaio 2008, ore 20.30

Chorale Roanne - Real Madrid 68-82

Giovedì 24 Gennaio 2008, ore 20.45

Partizan Igokea - Brose Baskets 85-37

Girone A

CSKA Moscow 22

Montepaschi Siena 18

Tau Ceramica 16

Zalgiris Kaunas 16

Olympiacos 14

Union Olimpija 8

Prokom Trefl Sopot 6

Virtus Vidivici Bologna 4

Girone B

Lietuvos Rytas 20

Maccabi Elite Tel Aviv 20

Unicaja 18

Efes Pilsen 16

Aris TT Bank 14

Cibona Zagreb 8

Armani Jeans Milano 6

Le Mans Sarthe Basket 2

Girone C

Panathinaikos 24

Real Madrid 20

AXA FC Barcelona 16

Lottomatica Roma 12

Fenerbahce Ulker 12

Partizan Igokea 10

Chorale Roanne 6

Brose Baskets 4

Già definite le qualificate alle Top 16 (il Partizan per uscire dovrebbe perdere di 100). L'ultimo turno servirà solo per determinare l'eventuale sorteggio. Per essere la migliore seconda (e quindi I fascia nel sorteggio Top 16) Siena dovrebbe vincere e sperare che l'Aris vinca in casa contro il Maccabi e Il Panathinaikos che finora le ha vinte tutte tranne quella a Roma vinca in casa del Real Madrid.

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  • Amministratori

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21° Giornata

Sabato 26 Gennaio 2008, ore 20.30

Lottomatica Roma - Angelico Biella

Sabato 26 Gennaio 2008, ore 21.00

Snaidero Udine - Air Avellino

Domenica 27 Gennaio 2008, ore 12.00

La Fortezza Bologna - Tisettanta Cantù

Domenica 27 Gennaio 2008, ore 18.15

Solsonica Rieti - Cimberio Varese

Premiata Montegranaro - Legea Scafati

Montepaschi Siena - Upim Bologna

Benetton Treviso - Pierrel Capo d'Orlando

Eldo Napoli - Siviglia Wear Teramo

Domenica 27 Gennaio 2008, ore 21.00

Armani Jeans Milano - Scavolini Spar Pesaro

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Belinelli è riuscito a prendere -3 di valutazione in 1:30 complimenti!

emmea90, se tu avessi visto la partita, sapresti che i 4 falli (e conseguente -3 di valutazione) belinelli li ha fatti su indicazione di Don Nelson (il suo allenatore), non perchè sia improvvisamente impazzito. per la precisione, erano tutti falli sistematici per mandare in lunetta boone, dei nets, che è noto per tirare i liberi con percentuali ridicole. ovviamente nelson ha scelto belinelli perchè non lo reputava fondamentale nell'economia della partita e quindi libero di spendere anche 4 falli in un minuto

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  • Amministratori
emmea90, se tu avessi visto la partita, sapresti che i 4 falli (e conseguente -3 di valutazione) belinelli li ha fatti su indicazione di Don Nelson (il suo allenatore), non perchè sia improvvisamente impazzito. per la precisione, erano tutti falli sistematici per mandare in lunetta boone, dei nets, che è noto per tirare i liberi con percentuali ridicole. ovviamente nelson ha scelto belinelli perchè non lo reputava fondamentale nell'economia della partita e quindi libero di spendere anche 4 falli in un minuto

Eccolo qui il nostro giocatore...

Alle 2 di notte dormo se permetti :mrgreen: ... non lo sapevo.

Comunque l'allenatore di Golden state è impazzito... in alcune partite ha giocato con rotazioni cortissime (8 giocatori schierati). (Ma New Jersey non poteva togliere Boone e metterne uno più forte?)

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Si ma personalmente penso sia superiore Amare....

bè amare è sicuramente giocatore da all star game più di yao... è come nowitzki l'anno scorso... proprio fuori cast era :mrgreen: cèera carter che si divertiva a schiacciarli in testa (poi vedi la remix di mcgrady nel 2002 proprio in faccia a lui)...

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Toronto vince ancora

13 punti per Bargnani

Largo successo dei Raptors su Milwakee. Qualche difficoltà per il Mago che comunque chiude con 13 punti e 7 rimbalzi. Colpo di Phoenix in casa dei Cavs, Dallas batte i Lakers nonostante la rimonta finale guidata da Bryant

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Andrea Bargnani deposita palla a canestro durante la sfida di Toronto contro Milwakee. Reuters

NEW YORK, 26 gennaio 2008 – Toronto liquida i Bucks con super Bosh. Vittorie sudate per Boston e Phoenix. Dallas supera i Lakers malgrado i 40 punti di Kobe Bryant.

Toronto-Milwaukee 106-75

I Raptors ottengono la vittoria interna più larga della stagione nel match casalingo contro Milwaukee, anche se faticano nel primo tempo prima di scrollarsi di dosso gli avversari con una micidiale terza frazione. I Bucks restano in partita senza grandi meriti perché Toronto sbaglia una marea di buone conclusioni contro la difesa a zona nella prima metà di gara, per poi dilagare nel secondo tempo con la regia autoritaria del solito Calderon, con Bosh sempre puntuale come arma offensiva primaria e con un concreto Carlos Delfino. Andrea Bargnani gioca metà del primo quarto senza infamia e senza lode, poi resta a guardare fino al terzo quarto pur avendo soltanto un fallo a carico. Nel terzo quarto, Mitchell riparte col solito quintetto e Bargnani fatica a contenere Andrew Bogut, commettendo due falli sull’uno contro uno dell’australiano e obbligando Toronto a raddoppiare sul centro dei Bucks. Bargnani viene sostituito a metà quarto, poi ritorna in campo per Bosh a 10'41" dalla fine con il punteggio fermo a 82-55 e gioca fino alla fine, terminando con 13 punti (2/8 da due, 2/4 da tre, 3/4 tl), 7 rimbalzi, 1 recupero, 1 palla persa e 4 falli in 20 minuti.

Toronto: Bosh 32 (12/19), Delfino 18. Rimbalzi: Bosh e Bargnani 7. Assist: Calderon 12.

Milwaukee: Redd e Villanueva 12. Rimbalzi: Simmons 10.

Washington-Memphis 104-93

Dopo l’ultima imbarazzante sconfitta, Washington va in campo super concentrata e chiude il primo quarto 30-9 grazie alla difesa asfissiante. Il livello del gioco scade col passare dei minuti e coach Eddie Jordan si prende la vittoria, ma non è pienamente soddisfatto dopo la gara.

Washington: Jamison 24, Butler 19. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: Butler 7.

Memphis: Miller 21, Gay e Milicic 14. Rimbalzi: Miller 9. Assist: Lowry 10.

Cleveland-Phoenix 108-110

Shawn Marion segna il suo unico canestro della gara nel momento più importante, regalando il successo a Phoenix con 2 punti dalla linea di fondo a un secondo dal termine. I Suns chiudono con 17 triple, il massimo stagionale per i ragazzi di D’Antoni e LeBron James segna 36 punti, ma non sono sufficienti.

Cleveland: James 36 (14/30), Hughes 25. Rimbalzi: Ilgauskas 10. Assist: James e Gibson 5.

Phoenix: Bell 27, Nash 26. Rimbalzi: Marion 9. Assist: Nash e Diaw 9.

Boston-Minnesota 87-86

I Celtics rischiano grosso contro l’ex squadra di Kevin Garnett che è in testa 78-72 a 4’ dalla sirena, ma vincono nel finale grazie al canestro di Perkins per il sorpasso e alla perfetta azione difensiva nell’ultimo possesso di Minnesota. Garnett si trova a marcare Telfair e gli sbarra ogni strada recuperando pure il pallone.

Boston: Perkins 21, Pierce 19. Rimbalzi: Garnett 16. Assist: Pierce 8. Minnesota: Telfair 18, Jefferson 15. Rimbalzi: Smith 10. Assist: Telfair 6.

New York-Philadelphia 89-81

Alla vigilia del tour di 5 gare ad ovest, New York conquista la quinta vittoria in sette incontri grazie a un Zach Randolph da 16 punti (8/12) e 15 rimbalzi. Bene anche David Lee, autore di 14 punti con 6/8 al tiro.

New York: Crawford 18, Randolph 16. Rimbalzi: Randolph 15. Assist: Crawford e Robinson 5.

Philadelphia: Iguodala 24, Green 13. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Miller 6.

Detroit-Orlando 101-93

Il primo quarto decide l’andamento della partita con Detroit che tira col 77% e chiude la frazione con un clamoroso 39-18. Per Billups e compagni è poi pura formalità gestire il grande vantaggio fino al fischio finale.

Detroit: Hamilton 32, Wallace 15. Rimbalzi: McDyess 13. Assist: Prince e Hamilton 8.

Orlando: Turkoglu 23, Howard 22. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Arroyo 6.

New Orleans- L.A. Clippers 111-92

Peja Stojakovic guida la carica con 6 triple realizzate e 26 punti totali e gli Hornets ottengono il settimo successo consecutivo. Il serbo segna 5 dei suoi 6 canestri da tre nell’arco di 4’ durante il terzo quarto e New Orleans va a +19.

New Orleans: Stojakovic 26, West e Pargo 14. Rimbalzi: Chandler 13. Assist: Paul 14.

L.A. Clippers: Maggette 24, Mobley 20. Rimbalzi: Kaman 14. Assist: Cassell 5.

Chicago-Charlotte 77-90

I Bulls soccombono ai Bobcats privi di Gordon e Deng, incapaci di contenere lo strapotere di Emeka Okafor che oltre a realizzare 21 punti (10/13) e catturare 16 rimbalzi, rifila 4 stoppate agli avversari. Doppia doppia per Sefolosha (13 punti e 10 rimbalzi).

Chicago: Nocioni 25, Hinrich 14. Rimbalzi: Sefolosha 10. Assist: Hinrich 8.

Charlotte: Okafor e Wallace 21. Rimbalzi: Okafor 16. Assist: Felton 8.

Dallas-L.A. Lakers 112-105

Kobe Bryant realizza 14 degli ultimi 16 punti dei Lakers in rimonta, ma Dallas non si scompone e termina l’incontro con un’importante vittoria. La star dei Lakers si scatena nel quarto periodo (16 punti), dopo aver sofferto nel terzo quarto (1/4) l’ottima difesa di Josh Howard, migliore dei Mavs insieme a Nowitzki.

Dallas: Howard e Nowitzki 26. Rimbalzi: Howard e Nowitzki 10. Assist: Harris 4.

L.A. Lakers: Bryant 40, Farmar 18. Rimbalzi: Bryant 10. Assist: Bryant e Farmar 5.

Denver-New Jersey 100-85

Carmelo Anthony è fuori per la seconda partita consecutiva, ma a Denver bastano Allen Iverson e Linas Kleiza per allungare la striscia perdente di New Jersey a otto gare. I Nets reagiscono all’orribile partenza e al -16 del primo tempo con qualche buono sprazzo nel secondo tempo che li riporta a -5, ma crollano nuovamente nel finale.

Denver: Iverson 30, Kleiza 23. Rimbalzi: Camby 14. Assist: Carter 9.

New Jersey: Jefferson 19. Rimbalzi: Boone 14. Assist: Kidd 10.

Utah-Sacramento 127-113

Con un perfetto 13/13 iniziale, Carlos Boozer conduce Uah al successo contro Sacramento chiudendo con un eccellente 15/19 per 33 punti. Sacramento ha un grande apporto da Kevin Martin, autore di 32 punti e 15/15 dalla lunetta. Ron Artest non riesce a controllare il suo impetuoso temperamento e non giova alla causa dei Kings facendosi espellere a 4’34” dal termine. I Jazz vanno a vincere grazie a un buon finale di gara.

Utah: Boozer 33, Kirilenko 25. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Williams 14. Sacramento: Martin 32, Miller 16. Rimbalzi: Artest 8. Assist: Bibby e Martin 4.

Portland-Houston 79-89

Con il punteggio sul 72-71 a metà dell’ultimo quarto, Houston piazza un parziale di 17-6 che assicura il successo finale. I Rockets vincono con una grande distribuzione di punti (e tiri) tra i giocatori e 55 punti dalla panchina.

Portland: Roy 23, Aldridge 14. Rimbalzi: Aldridge 6. Assist: Blake 4. Houston: McGrady 15, Landry 12. Rimbalzi: Yao 10. Assist: McGady 5.

Seattle-Atlanta 90-99

La striscia perdente dei Sonics raggiunge quota 13 uguagliando la peggior striscia della franchigia. Con un career high di 33 punti di Marvin Williams, gli Hawks vincono in trasferta e si mette in evidenza anche Al Horford, autore di una doppia doppia da 10 punti e 16 rimbalzi.

Seattle: Wilcox 18, Durant 17. Rimbalzi: Wilcox 7. Assist: Ridnour 4. Atlanta: M. Williams 33, Smith 24. Rimbalzi: Horford 16. Assist: J. Johnson 7.

Gazzetta.it

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College, allena scalzo:

scarpe ai bambini africani

Il coach della piccola università Indiana-Purdue University at Indianapolis, inventa una nuova forma di beneficenza: per sostenere la Samaritan’s feet, che si occupa di donare calzature ai meno fortunati ha convinto i tifosi a presentarsi al palazzetto scalzi: un successone

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Ron Hunter, 43 anni, allenatore di Iupui. ViewImages

MILANO, 26 gennaio 2008 – Questo per gli afroamericani è un anno speciale: il 4 aprile, infatti, sarà il quarantesimo anniversario dell’assassinio di Martin Luther King. Le celebrazioni in onore dell’uomo che "ebbe un sogno" saranno molte, ma alcune sono già partite in questo periodo. Su un ideale podio delle iniziative più curiose, merita quantomeno la segnalazione l’idea avuta da Ron Hunter, 43enne allenatore della squadra di basket dell’università di Iupui (Indiana-Purdue University at Indianapolis).

L’INCONTRO CON IL SANTONE – Hunter, l’8 gennaio scorso, è stato letteralmente folgorato dall’incontro con Emmanuel Ohonme, fondatore dell’associazione Samaritan’s Feet ("i piedi dei samaritani"). Ohonme, nigeriano, nato in una famiglia poverissima, ha ricevuto il primo paio di scarpe a 9 anni. Grazie a quello ha potuto cominciare a giocare a basket, la sua passione. Una passione che l’ha portato anche negli Stati Uniti, con la maglia dell’università di North Dakota. Ma Ohonme non voleva entrare né nell’Nba né in qualsiasi campionato. Dopo la laurea, si è dedicato per un decennio al volontariato, fondando poi a Charlotte la Samaritan’s feet, che si occupa di donare ai bambini africani più sfortunati delle scarpe per giocare a basket. Ron Hunter ha così deciso di dare il suo contributo, lanciando una campagna: raccogliere 40mila paia di scarpe entro il 4 aprile.

A PIEDI NUDI SUL PARQUET – Giovedì sera, se per caso foste passati nelle vicinanze dell’Iupui Gymnasium a Indianapolis, avreste notato che tutti, ma proprio tutti, erano scalzi. C’era, sì, la partita dei Jaguars, la squadra di Hunter, contro l’università di Oakland; ma nessuno tra i mille e passa spettatori aveva le scarpe ai piedi. Nemmeno l’allenatore di Iupui, in giacca, cravatta e pantaloni eleganti, ma scalzo a bordocampo. L’incontro è stato vinto dai Jaguars 82-69, anche se va detto che la lega dove giocano le due squadre, la Summit League, non è proprio di prima fascia.

IL TRIPLO DEL PREVISTO – Dopo l’ultima sirena, in compenso, è arrivato un altro risultato, forse più importante per coach Hunter rispetto a quello appena raggiunto sul campo. Per i bambini africani poveri erano state raccolte già 110mila paia di scarpe: merito anche di multinazionali come Converse e Walmart, che da sole avevano donato 40mila paia. Il coach è scoppiato in lacrime: "I piedi mi fanno male, ma immaginate un bambino che per tutta la vita è costretto a camminare scalzo – ha detto –. Io lavoro in un piccolo college, ma pensate all’esempio che darebbero gli allenatori delle grandi squadre di basket, se si presentassero senza scarpe sul parquet. In compenso abbiamo ricevuto moltissime e-mail di tecnici delle high-school, che si stanno comportando come noi". Anche lui, come Martin Luther King, ha un sogno.

Gazzetta.it

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Colpo Avellino a Udine

Roma passeggia con Biella

Anticipi della 4ª giornata: Snaidero punita in casa 67-89 da un'Air sempre più protagonista all'ottavo successo esterno. Prosegue il momento positivo della Lottomatica: prima Hawkins e poi Ray affondano un Angelico volenterosa. Finisce 94-80

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Prima Barcellona, poi Biella: giorni d'oro per Allan Ray. LaPresse

MILANO, 28 gennaio 2008 - Vola l'Air Avellino. Nell'anticipo della 4ª giornata di ritorno di serie A espugna per 89-67 (23-24, 44-40, 60-59) il parquet della Snaidero Udine. Grande prova fra gli irpini di Radulovic, autore di 19 punti, con Smith, Righetti e Williams. Male i friulani, dove si salva solo Sales (19 punti). Vittoria senza problemi anche per Roma, che dopo aver espugnato Barcellona in Eurolega, conquistando la qualificazione alle Top16, fa festa anche in campionato dove s'impone per 94-80 sull'Angelico Biella. Bene Hawkins con 19 punti ma anche Allan Ray fa il suo con 18 punti, 6 rimbalzi e 5 assist.

Snaidero Udine-Air Avellino 67-89

Altra super vittoria della Air, che sbanca Udine con l'ottava vittoria esterna della stagione. Avvio fulminante di Avellino: 0-13 sul tabellone dopo 3' con due triple di Radulovic, 5 punti di Smith e un gancetto di Williams. Il primo canestro della Snaidero è di Sales che trova poi energia dalla panchina con Schultze, Vetoulas e Antonutti e risale fino al sorpasso di fine primo quarto: tripla di Sales ed è 24-23. Il buon momento della Snaidero continua: 30-24 al 13' ma, con Williams in panchina con 3 falli dal 14', Boniciolli pesca Bryan: 9 punti, 5 rimbalzi, 5 falli subiti, 18 di valutazione all'intervallo e Avellino è avanti di 4: 40-44. Si riparte punto a punto, con Williams di nuovo in campo. Ma è Sales a vincere il duello personale e a dare un piccolo vantaggio a Udine: 59-55. Avellino però è sempre lì: clamoroso 0-16 di parziale prima e dopo l'ultima pausa e +12 (59-71) al 34'. Di Giuliomaria e Allen (l'unico a giocare per la Snaidero nel finale) ricuciono ma Williams ritorna padrone e Marques Green mette una ciliegina di classe: 64-77 a -4'29" ed è già la fine.

Snaidero: Sales 19, Allen 15, Antonutti 9

Air: Radulovic 19, Williams 16, Smith 15

Lottomatica Roma-Angelico Biella 94-80

La Lottomatica Roma batte senza particolari affanni l'Angelico grazie ad un primo tempo di grande intensità difensiva e ad un attacco preciso ed ordinato. Biella, tradita dai suoi americani nei primi 20 minuti, non ha saputo far altro che tentare di limitare i danni. Gara senza storia sin dai primi minuti, grazie alla decisa partenza dei capitolini, guidati in campo da un Hawkins preciso in attacco e attento in difesa e aiutato da capitan Tonolli capace di rubare palloni e di catturare rimbalzi preziosi. Al termine della prima frazione, padroni di casa avanti per 25-17, vantaggio che aumentava proprio grazie ad una difesa blindatissima dei romani. Nel cuore della seconda frazione "showtime" al Palalottomatica grazie alle triple in sequenza di Hawkins, Gabini e Gagalouidis ispirate da uno spettacolare Allan Ray, capace di sforzare assist si sopraffina eleganza. Dal 28-19 si passa al 44-22 firmato De La Fuente, break che chiudeva di fatto la gara anche se mancava ancora metà partita. Alla pausa lunga, Roma avanti per 55-35. Al ritorno in campo era pura accademia, con i capitolini che mollavano leggermente di intensità, urtando sensibilmente coach Repesa, e con Biella che tornava a vista grazie ad un parziale di 10-4 firmato Bell e Elder B.J. Sul 62-50 per i padroni di casa, la Lottomatica decideva di tornare a spingere sull’acceleratore e di scappare via per non rischiare oltre il lecito: Allan Ray segnava da ogni angolo del campo e la Virtus tornava su un più tranquillo 81-63. Roma, in folle, chiudeva sul 94-80.

Lottomatica Roma: Hawkins 19, Allan Ray 18 e Ukic 15

Angelico Biella: Elder B.J. 23, Pinkney 11, Bell e Hunter 10

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New Orleans non perde più

A Ovest ora comanda lei

Gli Hornets vincono 102-78 sul campo dei campioni di San Antonio e colgono l'ottavo successo in fila. Miami batte Indiana e torna alla vittoria dopo 15 sconfitte in fila. Gay trascina Memphis, Philadelphia passa a Charlotte

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Predrag Stojakovic, 30 anni, a canestro contro Duncan. Ap

NEW YORK, 27 gennaio 2008 – New Orleans continua la sua impressionante marcia andando a vincere anche a San Antonio e guadagnandosi il comando della Western Conference. Finalmente si sblocca Miami che torna al successo dopo oltre un mese con 35 punti di Dwyane Wade. Memphis mette in mostra un grande Rudy Gay e vince all’overtime.

Miami-Indiana 98-96

“A essere sinceri, ci sembra di aver appena vinto il campionato”. Così Dorell Wright commenta la fine di un incubo che durava dal 22 dicembre, data dell’ultima vittoria della squadra di Pat Riley. Con 9 punti da recuperare all’intervallo, gli Heat tornano in campo determinati a interrompere la striscia di 15 sconfitte e con un parziale di 11-0 targato D-Wade passano in testa (73-71) verso il finale del terzo quarto. Di nuovo Wade porta Miami a +9 con una tripla a 4’36” da giocare, ma Indiana si riavvicina fino al -2 a un minuto dalla fine grazie a una tripla di Kareem Rush. Tremano gli Heat nell’ultima azione offensiva dei Pacers, che però commettono un errore sulla rimessa e perdono la chance dell’ultimo tiro. Oltre a Wade, Miami ha un ottimo contributo da Blount che segna 10 punti nel quarto periodo.

Miami: Wade 35 (13/20), Blount 19. Rimbalzi: Wright 10. Assist: Williams 8.

Indiana: Dunleavy 25 (8/14), Granger e Owens 13. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Owens 5

Charlotte-Philadelphia 96-103

Philadelphia azzera il deficit di 11 punti del primo tempo e riesce a conquistare con le unghie una vittoria cercata con grande determinazione dopo aver perso 11 delle ultime 13 gare. I Sixers dominano in area con Dalembert e in difesa sfidano al tiro Jeff McInnis che ha il compito di sostituire in regia Felton. Nel dopo gara, Sam Vincent, coach di Charlotte, si dichiara deluso per la performance del suo regista di riserva e in generale per lo scarso impegno dei suoi giocatori. I suoi commenti non vengono graditi da Richardson e compagni.

Charlotte: Richardson 35 (13/24), Wallace 20. Rimbalzi: Okafor 16. Assist: Wallace 10.

Philadelphia: Iguodala 33 (13/21), Miller 23. Rimbalzi: Dalembert 14. Assist: Miller 9

Memphis-L.A. Clippers 125-120 d.t.s

Senza Pau Gasol, i Grizzlies hanno la meglio sui Clippers al termine di una divertente sfida che si decide dopo un tempo supplementare. Anche gli ospiti hanno un’assenza importante (Chris Kaman) e si affidano a Corey Maggette, autore di 35 punti, Tim Thomas (23) e Sam Cassell. Memphis però risponde con una grande prestazione di Rudy Gay (4/8 da tre, 12 rimbalzi e career high di 34 punti) ben assistito da Miller, Lowry (21 punti e 8 rimbalzi), Navarro (18) e Warrick (17).

Memphis: Gay 34 (13/25), Miller 27. Rimbalzi: Gay 12. Assist: Miller 5.

L.A. Clippers: Maggette 35 (8/14), Cassell 25. Rimbalzi: Maggette 9. Assist: Mobley 6

San Antonio-New Orleans 78-102

Attenzione a New Orleans. I ragazzi di Byron Scott continuano la loro impressionante marcia andando a espugnare il campo di San Antonio con il punto esclamativo. Chris Paul e compagni non si accontentano di portar a casa l’ottavo successo consecutivo e di passare in testa nella classifica della Western Conference (31-12), ma lo fanno senza nessuna pietà per i campioni in carica. Dopo un primo tempo equilibrato (43-42), gli Hornets vanno subito a +7 nel terzo quarto grazie a West e Stojakovic. Gli Spurs non mollano e rimangono a contatto con gli avversari finché un tripla fortunosa di Pargo fissa il punteggio sul 64-72 allo scadere del quarto. Gli Spurs crollano nell’ultima frazione sotto i colpi di un fenomenale David West, di Chris Paul che vince il duello con Tony Parker, e dell’intero attacco di New Orleans che vede il canestro sempre più grande con l’aumentare del divario che tocca anche i 26 punti. Un parziale di 23-6 in avvio di quarto manda in confusione gli Spurs ben contenuti dalla difesa aggressiva degli Hornets. Un passaggio di Ginobili per Duncan già girato verso canestro per il rimbalzo è il simbolo della resa.

San Antonio: Parker e Duncan 17. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Parker 6.

New Orleans: West 32 (15/19), Stojakovic 22. Rimbalzi: Chandler 12. Assist: Paul 11.

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