Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2024

Pro Cycling Manager 2024 e Tour de France 2024 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Nba e dintorni...


sateo

Messaggi raccomandati

Roma, sfuma il quarto posto

Avanti in Eurolega da sesta

Nell'ultima giornata della prima fase la Lottomatica sconfitta a sorpresa in casa dai francesi del Roanne. Al sorteggio per le Top16 sarà in ultima fascia. Milano perde anche l'inutile sfida con Le Mans

0JVJ17SG--346x212.jpg

Un'entrata di Roberto Gabini, 32 anni. Ciam-Cast

MILANO, 31 gennaio 2008 - Ultima giornata di Eurolega: Roma, già qualificata alle Top 16, perde in casa con il Roanne e vede sfumare il quarto posto. Inutile partita per Milano, già fuori, e sconfitta in casa con il Le Mans.

Lottomatica Roma-Roanne (Fra) 67-74

Come giocarsi un quarto posto in classifica finale dopo aver battuto Panathinaikos, Real Madrid e Barcellona, perdendo in casa con i francesi del Roanne. Il bello dello sport e il colmo di una Lottomatica che proprio sul più bello si risveglia sesta e di fronte adesso ad un sorteggio per le Top16 in ultima fascia. Il tutto nonostante una partenza positiva della partita, che dopo nemmeno 5 minuti vedeva Roma già sul 9-2. Per tutti sembrava serata sul velluto. Poi accadeva che qualcosa si inceppava, con i francesi che assestavano un 11-0 che riportava la partita in trincea. Alla prima pausa, perfetta parità sul 15-15. Repesa lasciava Bagnoli sotto canestro, mentre i francesi erano tutti per nelle mani, di seta, di Hess e, soprattutto, Badiane, che di nome fa Pape. Alla pausa di metà gara, Lorbek e Hawkins, chiudevano con un bottino totale di 4 punti, e Roanne avanti sul 35-30. Molto più reattivi e carichi i francesi, anche se al ritorno in campo, Roma mostrava segni di risveglio: difesa ermetica, reattività a rimbalzo e tanto contropiede. Soprattutto Gabini a bada del canestro capitolino e Ukic capace di perforare la difesa dei francesi da ogni lato. Ben presto il fuoco però si spegneva: il Roanne, costante e mai domo, riusciva a stoppare sul nascere qualsiasi tentativo di rimonta dei padroni di casa, mostrando in attacco grande concentrazione e un Salyers prezioso. Troppo spenta la Lottomatica per riuscire a rialzare la testa: alla fine il Roanne tornava a casa con un bel 74-67. E la vittoria del Partizan a Istanbul, rendeva il boccone ancora più amaro per i capitolini.

Lottomatica Roma: Ukic 19, Stefansson e Lorbek 10, Hawkins 8.

Chorale Roanne: Badiane 22, Hess e Salyers 13, Rush 10.

Armani Jeans Milano-Le Mans (Fra) 63-83

Doveva essere la serata del duello tra futuri giocatori Nba tra Danilo Gallinari e Nicolas Batum, e infatti erano numerosi gli scout Nba presenti al DatchForum. Putroppo Gallinari non c'era, colpa di una distorsione al ginocchio, e per questo motivo non solo non c'è stato duello, ma nemmeno una partita. Il Le Mans, che pure era privo del pivot americano Sam Clancy, ha facilmente disposto di un'Armani Jeans letteralmente smarrita senza il suo leader tecnico e carismatico (sì, quello di 19 anni), ma soprattutto troppo impoverita a livello di talento. La gara inizia con un botta e risposta tra Dusan Vukcevic (due triple) e Phil Ricci, con la stellina Batum che stecca la sua prima metà di gara. Sei punti in fila di Watson e due di Katelynas portano i milanesi sul +5 (14-9 dopo sei minuti), ma ben presto la difesa ospite prende le misure e salgono di colpi, e tornano a contatto con una tripla a testa di Bogavac e Bogdanovic (17-16). Il massimo vantaggio locale, però arriva con Ansu Sesay (22-16), ma da lì in poi è un massacro: 6-27 di parziale, che contiene altre due triple di Bogdanovic, ispiratissimo, e il recupero con schiacciata di Batum, redivivo, per il +15 a metà gara (28-43). Milano non ha armi per controbattere, l'atletismo di Batum e Koffi si issa sulla partita, e i due si dividono lo spettacolo negli ultimi due quarti: il secondo dei due mori, al 38', delizia i pochi spettatori del Forum con due schiacciate che riscuotono gli unici applausi convinti della serata. E a questo punto il punteggio diceva 58-81. L'Eurolega per Milano finisce male, ma il buongiorno s'era visto (e anche troppo) dal mattino.

ArmaniJeans Milano: Watson 18, Vukcevic e Gentile 12.

Le Mans: Limonad 13, Batum 12.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 1,5k
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

  • Amministratori

new_home_link.jpg

14° Giornata

Mercoledì 30 Gennaio 2008, ore 20.30 (Girone A)

Olympiacos - Montepaschi Siena 73-80

Prokom Trefl Sopot - Union Olimpija 79-68

Virtus Vidivici Bologna - CSKA Moscow 68-92

Tau Ceramica - Zalgiris Kaunas 84-66

Giovedì 31 Gennaio 2008, ore 20.00 (Girone C)

Fenerbahce Ulker - Partizan Igokea 86-91

Brose Baskets - AXA FC Barcelona 65-69

Lottomatica Roma - Chorale Roanne 67-74

Real Madrid - Panathinaikos 95-87

Giovedì 31 Gennaio 2008, ore 20.30 (Girone B)

Aris TT Bank - Maccabi Elite Tel Aviv 94-101

Armani Jeans Milano - Le Mans Sarthe Basket 63-83

Cibona Zagreb - Lietuvos Rytas 79-86

Unicaja - Efes Pilsen 87-77

Classifiche

Gruppo A

CSKA Moscow 24

Montepaschi Siena 20

Tau Ceramica 18

Zalgiris Kaunas 16

Olympiacos 14

Union Olimpija 8

Prokom Trefl Sopot 8

Virtus Vidivici Bologna 4

Gruppo B

Lietuvos Rytas 22

Maccabi Elite Tel Aviv 22

Unicaja 20

Efes Pilsen 16

Aris TT Bank 14

Cibona Zagreb 8

Armani Jeans Milano 6

Le Mans Sarthe Basket 4

Gruppo C

Panathinaikos 24

Real Madrid 22

AXA FC Barcelona 18

Fenerbahce Ulker 12

Partizan Igokea 12

Lottomatica Roma 12

Chorale Roanne 8

Brose Baskets 4

Sorteggio

I Fascia

CSKA Moscow

Panathinaikos

Lietuvos Rytas

Real Madrid

II Fascia

Maccabi Elite Tel Aviv

Montepaschi Siena

Unicaja

Tau Ceramica

III Fascia

AXA FC Barcelona

Efes Pilsen

Zalgiris Kaunas

Fenerbahce Ulker

IV Fascia

Olympiacos

Aris TT Bank

Partizan Igokea

Lottomatica Roma

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

logo2.gif

22° Giornata

Sabato 2 Febbraio 2008, ore 21.00

Upim Bologna - Snaidero Udine

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 12.00

Benetton Treviso - La Fortezza Bologna

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 18.15

Pierrel Capo d'Orlando - Armani Jeans Milano

Montepaschi Siena - Eldo Napoli

Air Avellino - Tisettanta Cantù

Solsonica Rieti - Premiata Montegranaro

Lottomatica Roma - Legea Scafati

Cimberio Varese - Siviglia Wear Teramo

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 21.00

Scavolini Spar Pesaro - Angelico Biella

Scandalosa la copertura TV di questa giornata!

Link al commento
Condividi su altri siti

Bryant fa i numeri

ma ai Lakers non basta

Detroit beffa Los Angeles a 4 secondi dalla sirena; inutili i 39 punti di Kobe. Fatica Boston che batte Dallas anche senza Garnett. San Antonio sorprende Phoenix nel finale

0JVJJX3R--346x212.jpg

Richard Hamilton in pressing su Kobe Bryant. Reuters

New York, 1 febbraio 2008 – Detroit e Boston sudano, ma vincono entrambe con un buon finale di gara. Tripla doppia insolita per Bryant da 39 punti, 10 rimbalzi e 11 palle perse. San Antonio sorprende Phoenix nel finale e si porta a casa la vittoria. Male Cleveland senza James.

Detroit-L.A. Lakers 90-89

Una provvidenziale tripla di Prince decide l’incontro a 4” dalla sirena, portando a nove i successi casalinghi consecutivi dei Pistons contro i Lakers. Kobe Bryant non riesce a tirare nel possesso finale e i Lakers chiudono con un airball di Lamar Odom. I Lakers, che hanno un contributo insufficiente dal supporting cast, restano in partita grazie ai 39 punti di Bryant, autore di una tripla doppia insolita con 10 rimbalzi e ben 11 palle perse (record nba stagionale). I turnover di Kobe sono 7 nel primo tempo e contribuiscono ad aumentare il vantaggio di Detroit fino a +17. Nel terzo quarto Bryant segna 10 punti in un lampo e i gialloviola operano il sorpasso (58-62), ma Detroit prevale nel finale. “Cosa dovrei fare quando i compagni sono smarcati? – dice Bryant riguardo l’ultima azione -. Prendere la palla e giocare uno contro tre? Abbiamo fatto la cosa giusta, purtroppo non ha portato a un canestro.” Sulle palle perse Kobe commenta: “Devo fare scelte più intelligenti con la palla in mano.”

Detroit: Prince 22 (9/18), Billups 16. Rimbalzi: McDyess 12. Assist: Billups 7.

L.A. Lakers: Bryant 39 (12/25, 13/15 tl), Fisher 15. Rimbalzi: Bryant 10. Assist: Odom 6.

Boston-Dallas 96-90

Al termine di una partita molto intensa e combattuta, Boston vince malgrado l’assenza di Kevin Garnett. Dallas paga gli errori banali dell’ultimo minuto quando Nowitzki si fa strappare un rimbalzo difensivo da Rajon Rondo che da sotto converte i due punti del 92-90. Jason Terry sbaglia una conclusione ben marcato da Rondo e Posey conquista il rimbalzo. Sempre Posey segna 2/2 dalla lunetta e quindi intercetta un passaggio destinato a Nowitzki negli ultimi secondi. I Celtics vincono grazie al cuore dei comprimari nel finale, dopo che le stelle Ray Allen e Paul Pierce si erano dati il cambio nel sostenere l’attacco di Boston nel corso della gara. Allen mette a segno 22 punti sui 44 della squadra nel primo tempo, e Pierce dopo un inizio anonimo sale in cattedra nel secondo tempo in cui attacca con continuità il canestro. Ora Boston può tirare il fiato. Non avendo gare in calendario fino a martedì, Doc Rivers ha dato due giorni di meritato riposo alla truppa.

Boston: Allen 26 (11/20), Pierce 26 (8/19). Rimbalzi: Rondo 12. Assist: Rondo 4.

Dallas: Nowitzki 31 (10/21, 10/10 tl), Howard 19. Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: Nowitzki 6.

Phoenix-San Antonio 81-84

Una grande prova di carattere sfocia in una bella vittoria esterna di San Antonio che era reduce da tre sconfitte consecutive. Con gli Spurs in chiara difficoltà a produrre punti, Reggie Miller, commentatore di Tnt, si domanda nel corso del primo tempo che fine ha fatto Manu Ginobili, che esordisce con 0/7. Per i Suns invece non ci sono problemi in attacco all’inizio con Marion autore di 16 punti a metà gara. Gli Spurs evitano il collasso abbassando il ritmo della gara nei due quarti centrali, ma Phoenix si mantiene comunque in vantaggio. Il primo canestro in azione dell’argentino arriva a 4’ dalla fine del terzo quarto e porta gli Spurs a -5. L’assenza di Tony Parke, che dovrà restare a riposo per 3 settimane a causa di un'infiammazione cronica alla caviglia sinistra, toglie un’arma importante, ma non manda nel panico gli Spurs che restano uniti grazie alla disciplina che li caratterizza e alla solita efficace difesa. Ginobili si risveglia nel momento del bisogno e chiude con 19 punti e 12/12 dalla lunetta. Gli Spurs grazie alla difesa riportano il punteggio in equilibrio e nel finale sfruttano gli errori di Phoenix, tra cui due passaggi sbagliati nell’ultimo minuto da Steve Nash, che regala il pallone nelle mani degli Spurs e un tiro libero sbagliato da Stoudemire a 8” dalla fine col punteggio fermo a 81-82. Manu non sbaglia dalla lunetta dopo aver catturato il rimbalzo e subito fallo e San Antonio festeggia un successo insperato. Fondamentale nel finale anche un canestro di Tim Duncan dalla sua posizione preferita. La mano educata dell’All Star guida il pallone nella retina usando il tabellone, con i Suns colpevolmente fermi a guardare. Entrambre le squadre chiudono con il 38% al tiro.

Phoenix: Marion 21 (8/14), Nash 17 (6/18). Rimbalzi: Marion 10. Assist: Nash 8.

San Antonio: Ginobili 19 (3/14), Vaughn 17 (6/15), Duncan 16 (7/16). Rimbalzi: Duncan 17. Assist: Duncan 7.

Seattle-Cleveland 101-95

LeBron James deve dare forfait dopo la distorsione alla caviglia rimediata a Portland e per Cleveland (che ha l’infermeria piena con anche Varejao e Pavlovic infortunati) sono guai grossi. Seattle non si fa scappare l’occasione e dopo aver superato San Antonio priva di Parker, ringrazia la buona sorte e bissa il successo contro i Cavs. Nel primo quarto è soprattutto la difesa dei Cavs a fare acqua e Seattle chiude il quarto 40-25. All’intervallo il distacco sale a 20 punti e Seattle non fatica a concludere l’incontro positivamente. Perfetto in attacco Jeff Green con 8/8 per 17 punti.

Seattle: Durant 24 (10/16), Wilcox 18. Rimbalzi: Wilcox 13. Assist: Watson 12.

Cleveland: Hughes 28 (10/21), Ilgauskas 17. Rimbalzi: Ilgauskas 9. Assist: Gibson 6.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

I Lakers accontentano Kobe

Da Memphis arriva Gasol

Los Angeles ingaggia il lungo spagnolo, cedendo in cambio ai Grizzlies Brown, Crittenton, il ritirato McKie, i diritti su Marc, il fratello di Pau, e due future prime scelte, una del 2008 e una del 2010. Scambio minore: Swift-Collins tra Memphis e New Jersey

0JV4MYGP--346x212.jpg

Pau Gasol, 27 anni, in azione contro gli Orlando Magic. Ap

NEW YORK (Usa), 1 febbraio 2008 - Alla fine a sorridere è il tanto criticato Mitch Kupchak. Il General Manager dei Lakers, spesso punzecchiato da Kobe Bryant, infatti, mette in piedi un vero e proprio capolavoro riuscendo a portare a Los Angeles Pau Gasol cedendo ben poco ai Grizzlies.

L'AFFARE - I Lakers, infatti, si assicurano il talentuosissimo spagnolo e una futura seconda scelta spedendo a Memphis il deludente Kwame Brown, Javaris Crittenton, Aaron McKie (solamente per motivi di salary cap visto che il giocatore s'è ritirato al termine dello scorso campionato), i diritti sul fratello di Pau, Marc, attualmente in forza al Girona, e due future prime scelte, una nel draft del 2008 e una nel 2010.

PROSPETTIVE LAKERS - Con Gasol nel lineup i Lakers diventano così una squadra che puo' puntare al titolo. Accanto al fenomeno Kobe Bryant, infatti, adesso Phil Jackson può schierare anche una frontline di tutto rispetto, formata da Lamar Odom, Andrew Bynum e dallo stesso Gasol. Bynum per il momento è indisponibile (rimarrà fuori almeno altre 6 settimane, forse di più) ma con l'ex stella del Barcellona adesso coach Jackson può aspettarlo senza vedere la sua squadra scivolare in classifica. Non solo. Quando Bynum rientrerà, contenere i Lakers diventarà davvero problematico. Con Gasol, Bynum e Odom, raddoppiare costantemente su Bryant, una strategia spesso ultilizzata dagli avversari della compagine di LA, sarà, infatti, molto più rischioso.

PROSPETTIVE GRIZZLIES - Memphis non esce benissimo dalla trade, ma perlomeno può guardare con un certo ottimismo al futuro. Brown, infatti, diventerà un free agent alla fine della stagione e libererà il suo stipendio (9.075.000 dollari) dal Salary cap, permettendo così al GM Chris Wallace di lavorare sul mercato estivo. Ma non può bastare per far felici i tifosi dei Grizzlies, che dalla cessione di Pau Gasol si aspettavano sicuramente di più. Per chiudere una giornata febbrile per Wallce, Memphis saluta anche Stromile Swift, finito ai Nets, ricevendo in cambio il centro di New Jersey Jason Collins.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

New Orleans cade ancora

Applausi per Belinelli

Seconda sconfitta consecutiva per gli Hornets, battuti a Sacramento. Golden State travolge Charlotte e l'ex fortitudino realizza 7 punti in 14 minuti, incitato dal pubblico dell'Oracle Arena. New Jersey interrompe la serie nera in trasferta

0JVL2GQF--346x212.jpg

Chris Webber ha rinviato il suo debutto con Golden State. Afp

NEW YORK, 2 febbraio 2008 – New Orleans cade a Sacramento. Golden State passeggia contro Charlotte e c'è spazio anche per Belinelli, autore di 7 punti.

Golden State-Charlotte 127-96

I Warriors danno il benvenuto all’applauditissimo ex Jason Richardson distruggendo i Bobcats. Golden State gioca un primo tempo da cinema e alla fine vince con uno scarto abissale: 127-96. Don Nelson, visto il punteggio, regala spazio a Marco Belinelli che fa la sua parte soprattutto nell’ultimo quarto firmando sette punti (1/4 da due, 1/1 da tre e 2/2 ai liberi), in 14’ e giocando con grande dedizione, nonostante il punteggio, in difesa. Beli realizza una tripla dal quoziente di difficoltà altissimo e riceve applausi a scena aperta dal pubblico dell’Oracle Arena. Sicuramente un’iniezione di fiducia per un giocatore che sta attraversando un periodo non facile della sua carriera. Doveva essere la partita d’esordio per il nuovo arrivato Chris Webber, invece l’ex Fab Five rimane in abiti civili. Coach Nelson, infatti, non vuole forzare i tempi e preferisce vedere Webber in allenamento prima di metterlo in campo. Il lungo dei Warriors riceve comunque una buona notizia. CJ Watson, infatti, gli cede il suo numero, il 4, optando per il 23. Golden State mette subito le cose in chiaro e dopo poco più di un quarto ha già un vantaggio di 20 punti. Per J-Rich la serata e’ di quelle lunghissime. Il tiro non entra (alla fine l’ex di Golden State chiuderà con un deludente 2/9 dal campo per 10 punti) nonostante gli applausi del pubblico di Oakland e i compagni non fanno nulla per dargli una mano. A non collaborare, poi, sono soprattutto i Warriors che giocano una partita praticamente perfetta. Baron Davis, dimenticato dagli allenatori Nba che hanno deciso di non convocarlo all’All Star Game, non deve nemmeno sudare e rimane sul parquet solamente 24’. Il vantaggio e’ tale che Don Nelson può dare spazio alle riserve, Marco Belinelli compreso, già nel secondo quarto. Nella ripresa il match rimane competitivo solamente nei primi minuti del terzo quarto. Poi i padroni di casa prendono il largo e l’intensità cala. Si divertono soprattutto i panchinari che alla fine mettono a referto 69 dei 127 punti realizzati da Golden State.

Golden State: Ellis 21 (7/10), Jackson 19, Pietrus, Biedrins 15. Rimbalzi: Azubuike 7. Assist: Jackson 7.

Charlotte: Okafor 20 (9/14), Felton 16. Rimbalzi: Okafor 18. Assist: Dudley, Boykins, McInnis, Wallace, Richardson 4.

Indiana-Houston 103-106

Il rookie Carl Landry realizza 13 punti (su 22 totali-career high) nell’ultimo quarto rendendosi protagonista del sesto successo consecutivo in trasferta dei Rockets. "Sono felice di essere a casa" dice il rookie che ha giocato gli ultimi due anni nella ncaa nella squadra di Purdue.

Indiana: Granger 22, Williams 17. Rimbalzi: Foster 17. Assist: Tinsley 8.

Houston: Landery 22. McGrady 19. Rimbalzi: Yao 12. Assist: McGrady 9.

Washington-Utah 87-96

Utah parte male, ma esce alla distanza e porta a casa la vittoria grazie a un buon ultimo quarto e alla doppia doppia di Mehmet Okur da 27 punti e 11 rimbalzi.

Washington: Jamison 31, Blatche 19. Rimbalzi: Blatche 13. Assist: Daniels 4.

Utah: Okur 27, Kirilenko 16. Rimbalzi: Okur 11. Assist: Williams 12.

Philadelphia-Orlando 106-108

Hedo Turkoglu non si lamenta dell’esclusione dalle riserve per l’All Star Game, ma si accontenta di firmare il successo di Orlando con due tiri liberi decisivi a 2.4” dalla sirena. Il turco chiude con 23 punti e 6 assist l’ennesima grande prestazione della stagione.

Philadelphia: Miller 32, Williams 2. Rimbalzi: Dalembert 9. Assist: Miller 11.

Orlando: Turkoglu 23, Lewis 18. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 6.

Miami-New Jersey 85-94

New Jersey torna a vincere in trasferta dopo sette sconfitte esterne approfittando della debolezza di Miami, una squadra che secondo coach Pat Riley ha del tutto perso la concentrazione.

Miami: Wade 15, Johnson e Blount 14. Rimbalzi: Wade e Davis 7. Assist: Wade 6.

New Jersey: Jefferson 25, Boone 15. Rimbalzi: Carter 11. Assist: Kidd 12.

Minnesota-L.A. Clippers 104-83

Al Jefferson guida Minnesota con 25 punti e 11 rimbalzi a una rara comoda vittoria contro i Clippers, penalizzati dall’assenza degli influenzati Kaman e Maggette.

Minnesota: Jefferson 25, Smith 21. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Jaric 8.

L.A. Clippers: Cassell 17, Mobley 16. Rimbalzi: Powell 6. Assist: Cassell 3.

Portland-New York 94-88 dts

Ci vuole un overtime e la tripla doppia di Brandon Roy (20 punti, 10 rimbalzi e 11 assist) per Portland per superare New York a cui non basta l’ottima prova dell’ex Zach Randolph.

Portland: Roy 20, Blake 19. Rimbalzi: Roy 10. Assist: Roy 11.

New York: Randolph 25, Robinson 17. Rimbalzi: Lee 15. Assist: Robinson 6.

Sacramento-New Orleans 112-103

I Kings infliggono a New Orleans la seconda sconfitta consecutiva dominando nel primo tempo in cui raggiungono il +26 con super Ron Artest già a quota 18 punti nella prima metà del match.

Sacramento: Artest 24, Miller e Martin 22. Rimbalzi: Miller 14. Assist: Bibby 7.

New Orleans: Stojakovic 25, Chandler 22. Rimbalzi: Chandler e Stjakovic 9. Assist: Paul 19.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

E' un Bargnani da record

ma Kobe affonda Toronto

Massimo di punti (28) in carriera per Andrea, che sfoggia una prestazione eccellente al tiro e mostra miglioramenti anche in difesa. L'italiano non basta ai Raptors, che devono inchinarsi ai 46 punti di uno scatenato Bryant

0JVLBKMP--346x212.jpg

Kobe Brant e Andrea Bargnani, grandi protagonisti nella serata di Toronto. Ap

TORONTO, 2 febbraio 2008 – Galvanizzato dal trade che porta Pau Gasol alla corte di Phil Jackson, Kobe Bryant reagisce al k.o. di Detroit con un fastastico one-man-show a Toronto che da solo vale il prezzo del biglietto. Ottimo anche Andrea Bargnani, il migliore dei Raptors, che chiude con il career high di 28 punti.

Toronto-L.A. Lakers 101-121

Un fantastico Kobe Bryant ruba la scena ad Andrea Bargnani, migliore in campo per Toronto, trascinando i Lakers alla vittoria con una prova stellare che incanta l’Air Canada Centre dal tutto esaurito. I 46 punti di Kobe, conditi da azioni spettacolari, schiacciate, giochi da tre punti e triple, nulla tolgono alla maiuscola prova del Mago che con 28 punti supera il precedente career high (il 30 novembre scorso contro Cleveland) di due punti. Bargnani si mette in luce nel primo quarto che conclude con 11 punti. Il primo canestro è una tripla, il secondo una schiacciata perentoria con assist di Parker. L’azzurro è deciso come non mai ad attaccare il canestro e le sue schiacciate nel corso del match diventano poi quattro, tre in traffico e una in contropiede da un "alley-oop" di Jamario Moon. Bargnani è top scorer dei Raptors all’intervallo con 17 punti, ma anche la sua difesa individuale su Lamar Odom è più che discreta. Bryant è super motivato già dalle prime battute e chiude il primo tempo con 21 punti (10/13) e 5 rimbalzi. I Lakers tirano col 54% e si portano avanti 56-51 a metà gara. Il terzo quarto è equilibrato, Calderon segna 8 punti ma Kobe risponde con altri 13, tra cui tre triple. Ormai la difesa di Toronto è succube delle magie di Bryant e a nulla serve la staffetta (Parker-Moon-Delfino e Dixon) di Sam Mitchell sulla stella dei Lakers. "Avremmo potuto fare un lavoro migliore su di lui – commenta Bargnani dopo la gara -. Non è compito di Parker, o Moon, è compito dell’intera squadra difendere su uno come lui. Non si può fermare Bryant uno contro uno. Stasera è stato incredibile. Ogni volta che fermavamo lui, trovava un compagno libero". Purtroppo Toronto incappa in un Bryant in stato di grazia e non trova l’antidoto contro i numeri di Kobe che delizia il pubblico tirando fuori tutto il suo repertorio. A un certo punto si sentono anche i cori "mvp mvp" indirizzati al Laker in un’arena piena di maglie gialloviola.

LO SHOW DI KOBE - Lo show di Bryant in campo e fuori è tutto da gustare: durante un timeout, Bryant intrattiene i fortunati spettatori seduti di fianco alla panchina dicendo loro "Non mi possono marcare. Li porto tutti a scuola". Poi Kobe dedica l’ennesimo canestro ai tifosi seduti a bordocampo, quindi distrae Bosh che sbaglia il tiro libero, ancora dà cinque al gruppetto della prima fila, e infine dopo il trionfo si concede addirittura per una foto con gli stessi tifosi con cui ha quasi fatto amicizia. Un vero e proprio spasso. A peggiorare le cose per i Raptors, quando scatta il raddoppio, Bryant trova pronti al tiro i vari Farmar e Vujacic che nel momento chiave dell’incontro infilano due triple a testa che danno il via all’allungo decisivo dei Lakers nell’ultimo quarto. La seconda tripla di Vujacic dà il più 13 alla sua squadra (89-102) e i Lakers volano con 12 punti a testa di Bryant e Vujacic negli ultimi 12’. Bargnani segna la sua terza tripla per il 94-106 dopo tre minuti senza canestri dal campo per Toronto, ma ormai la difesa è saltata e Bryant è incontenibile. Per Bargnani il canestro del nuovo career high arriva in schiacciata a 58” dal termine. "Ho cercato spesso di andare a canestro – ha detto il Mago -. A volte è più facile, e a volte la difesa in area mi rende la vita difficile. Quando segni da fuori, allora diventa più facile penetrare perché la difesa ti deve rispettare e ti sta addosso creando spazi per andare a canestro".

GLI ELOGI DI COACH MITCHELL - Soddisfatto anche coach Mitchell per la prova di Bargnani: "Sì, la cosa soprendente è che abbiamo ripetuto mille volte ai nostri giocatori di attaccare il canestro e Andrea è quello che l’ha fatto più di tutti ed ha anche avuto successo. Ovviamente deve continuare a migliorare nei rimbalzi e in difesa, ma lo sta già facendo. Andrea ha ritrovato quella scintilla negli occhi e sta riprendendo fiducia. I tiri ricominciano ad entrare, ma la cosa importante è che stasera non si è accontentato del tiro dal perimetro, ma ha anche attaccato il canestro. Deve continuare così perché mette pressione addosso alle difese avversarie". Sulla stessa lunghezza d’onda del coach è stato il commento di Chris Bosh sulla bella prestazione di Bargnani. A proposito di Gasol, Phil Jackson ha raccontato di aver lasciato un messaggio telefonico al neo Laker, scherzando sul fatto di aver provato a dire due parole in spagnolo: "Lui però non mi ha ancora richiamato", ha aggiunto il coach zen, suscitando l’ilarità dei presenti.

Andrea Bargnani: 28 punti (5/11 da due, 4/7 da tre, 6/6 tl), 4 rimbalzi, 3 falli, 1 palla persa in 40’29” .

Toronto: Bosh 22 (7/22), Calderon 17, Parker 12. Rimbalzi: Bosh 15. Assist: Dixon 6.

L.A. Lakers: Bryant 46 (19/28), Vujacic 22 (4/5 da tre), Farmar 13. Rimbalzi: Odom 10. Assist: Odom 8.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Udine si gode Penberthy

Anticipo della 22ª giornata: a Bologna, la Fortitudo lancia Forte e Jenkins ma non basta contro la vena realizzativa dell'ex Los Angeles Lakers: 28 punti (5/8 da 2, 5/11 da 3) per rispondere alle voci di mercato. Domani alle 12 Benetton Treviso-La Fortezza Bologna

0JVMQ5EL--346x212.jpg

Mike Penberthy uno contro uno con Joseph Forte. LaPresse

MILANO, 2 febbraio 2008 - Nell'anticipo della 22ª giornata, colpo della Snaidero Udine che passa 79-71 in casa della Fortitudo Bologna. Ad illuminare la serata lo statunitense Mike Penberthy, autore di una prova maiuscola chiusa con 28 punti (5/8 da 2, 5/11 da 3). Alla Upim non bastano Torres e Forte.

Upim Bologna-Snaidero Udine 71-79

Nella sua settimana più difficile Mike Penberthy firma la vittoria della Snaidero sul campo della Fortitudo. I suoi 28 punti sono la risposta sul campo alle voci di un suo possibile avvicendamento con Kyle Hill, determinante nel far partire Udine col piede giusto e nell'archiviare poi la pratica Upim nell'ultimo quarto. Ma un bel mattone l'hanno messo gli arrembanti Zacchetti e Antonutti, oltre all'asse Allen-Sales. Sulla sponda bolognese, non basta a Sakota la partita di energia di Torres e Mancinelli accanto a Thomas e Forte, tanto più nel giorno del difficile rientro di Jenkins. Tra l'asse Forte-Torres e quello Penberthy-Di Giuliomaria, è quello udinese a prevalere nella sparatoria iniziale, perchè la guardia americana parte con 4/5 da tre (e 14 punti) nel solo primo quarto. E' lui il simbolo dello sbilanciamento della Snaidero nei tiri da fuori, premiato però dall'incredibile 8/12 di partenza da tre punti, ed è qui la spiegazione dei 30 punti friulani nel solo primo quarto, in verità poco contrastati dalla Upim. Quando alla festa della tripla si aggiunge Antonutti, Udine tocca il 13-21 al 7', il 19-30 al 10' e il 21-33 al 12', nonostante l'impatto di Thomas e del rientrante Jenkins. Proprio il pivot però, in combutta ancora con Forte e con Iturbe nel suo momento migliore è protagonista del 15-2 con cui la Fortitudo riapre la partita (36-35 al 16') in coincidenza con l'aumento dell'intensità difensiva portato dall'ingresso di Mancinelli, che imbavaglia Penberthy. Passando a zona e aggrappandosi ai giochi a due Allen-Sales, la Snaidero rilancia prima del riposo sul 38-45. Il Torres contro tutti (suoi i primi 11 punti biancoblù al ritorno dagli spogliatoi) non premia la Fortitudo, che non riesce a infrangere il muro del -5 finchè non trova punti anche da altri: due guizzi di Thomas e Mancinelli creano i presupposti (break di 9-1) perchè ancora Torres al 29' impatti dalla lunetta a quota 55 contro una Snaidero zavorrata dal 2/10 da tre nei quarti centrali. Pancotto risponde al quintetto piccolo bolognese affidandosi alla reattività e alla fiducia di Zacchetti, che con 8 punti in 3' materializza la nuova fuga sul 61-68 al 33' degli ospiti, a lungo sparagnini ma tornati qui a gestire il ritmo della gara. E riesce a tenerlo fino in fondo con la regia sicura di Allen, che ritrova un Penberthy da 9 punti nell'ultimo quarto solo da armare. Bastano loro per tenere lontana la Fortitudo.

Bologna: Torres 19, Thomas 17, Forte 15

Udine: Penberthy 28, Sales 13, Zacchetti 11

Il quadro della 22ª giornata si completa con i match:

Benetton Treviso-La Fortezza Bologna (ore 12)

Pierrel Capo d'Orlando-Armani J. Milano

Montepaschi Siena-Eldo Napoli

Air Avellino-Tisettanta Cantù

Solsonica Rieti-Premiata Montegranaro

Lottomatica Roma-Legea Scafati

Cimberio Varese-Siviglia Wear Teramo

Scavolini Spar Pesaro-Angelico Biella (ore 21)

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Tra Yao e Yi vince Houston

Anthony e LeBron, che show

Oltre 200 milioni di spettatori per la sfida tra i due cinesi ma un McGrady in serata di grazia oscura il duello. Al rientro, James trascina Cleveland contro i Los Angeles Clippers e Carmelo non è da meno contro Charlotte

0JVNCGCF--346x212.jpg

Scambio d'impressioni tra Yao Ming (sin.) e Yi Jianlian. Afp

NEW YORK (Stati Uniti), 3 febbraio 2008 – Yao Ming vince il duello e la gara contro il connazionale Yi Jianlian. Atlanta supera New Jersey con poca fatica e anche Orlando e Cleveland vincono senza troppi patemi. Successi interni per Utah, Sacramento, Seattle e Denver.

Atlanta-New Jersey 104-92

Dopo tre sconfitte, Atlanta torna al successo dominando i Nets per tutto l'incontro. New Jersey è statica in attacco e molle in difesa e permette agli Hawks di andare a + 19 nel primo tempo. Con l'atletismo di Josh Smith e compagni, gli Hawks vanno a nozze contro gli avversari segnando canestri facili in contropiede. New Jersey ritrova Nenad Kristic che gioca solo 3' e non incide. Nell'ultima gara con la maglia dei Nets, Jason Collins torna in quintetto come segno di riconoscimento da parte di coach Frank e il centro segna subito 2 punti per poi sparire come il resto della squadra. Delude Joe Johnson con 4/15 per 10 punti.

New Jersey: Jefferson 23 (9/18), Nachbar 16. Rimbalzi: Kidd 10. Assist: Carter 10

Atlanta: M. Williams 24, Smith 23 e Childress 23 (10/11). Rimbalzi: Smith 8. Assist: Law 8

Indiana-Orlando 115-121

Con un solido contributo di Howard e Turkoglu, i Magic allungano a quattro le vittorie consecutive. Il turco segna 20 punti nel secondo tempo e Howard chiude con la solita doppia doppia (24+14). Orlando si trova a -2 dopo il primo tempo e nel secondo arriva a condurre di 12 punti.

Indiana: Granger 29, Dunleavy 19. Rimbalzi: Dunleavy 7. Assist: Diener 10

Orlando: Howard 24 (8/13), Turkoglu 23 (10/16). Rimbalzi: Howard 12. Assist: Turkoglu 8

Cleveland-L.A. Clippers 98-84

Torna LeBron e Cleveland supera i Clippers con 28 punti del suo leader. I Cavs mandano tre giocatori in doppia doppia: James ha anche 11 rimbalzi, Ilgauskas chiude con 22 punti e 13 rimbalzi, e Gooden contribuisce con 14+12. Il massimo vantaggio dei Cavs è di 14 punti nel periodo finale. Cleveland stravince la lotta ai rimbalzi con 50 contro 35.

Cleveland: James 28 (8/19), Ilgauskas 22 (9/11). Rimbalzi: Ilgauskas 13. Assist: James 7

L.A. Clippers: Thorton 23 (7/21), Mobley 19. Rimbalzi: Thorton 7. Assist: Knight 6

Memphis-Utah 91-110

Utah costruisce un vantaggio che tocca i 27 punti nell’ultimo quarto controllando l’incontro dall’inizio alla fine contro Memphis che non ha ancora a disposizione i giocatori provenienti dai Los Angeles. Rudy Gay segna 15 punti, ma con soltanto 5/15 dal campo. Per la prima volta in carriera Darko Milicic va in doppia doppia (12+12) per due gare di fila.

Memphis: Gay 15, Warrick e Miller 14. Rimbalzi: Milicic 12. Assist: Navarro 5

Utah: Bozer 18 (8/18), Williams e Brewer 16. Rimbalzi: Okur 13. Assist: Williams 11

Milwaukee-Houston 83-91

La seconda sfida tra i due cinesi Yao e Yi (che ha radunato oltre 200 milioni di telespettatori) è vinta da Yao Ming, ma l’eccellente prestazione di McGrady oscura la gara dei due connazionali. Il duello delude le aspettative poiché Yi incappa in una serataccia al tiro (1/10) e realizza soltanto 6 punti, mentre Yao trascorre gran parte del primo tempo in panchina con problemi di falli e per una lieve distorsione alla caviglia subita nel secondo quarto. L’All Star chiude con 12 punti (5/11) e si rende utile a rimbalzo (12), ma soffre contro un ottimo Andrew Bogut, che con gioco da tre punti dà ai Bucks il -4 con quattro minuti da giocare. Ci pensa però Mc Grady, grazie a un paio di canestri decisivi, a ricacciare indietro Milwaukee.

Milwaukee: Bogut 21 (10/20), Villanueva e Simmons 14. Rimbalzi: Yi 7. Assist: Williams 9

Houston: McGrady 33 (14/27), Yao 12. Rimbalzi: Yao 12. Assist: Alston 9

Denver-Charlotte 117-101

Dopo un’assenza di cinque gare per infortunio alla caviglia, Carmelo Anthony torna in campo e fa la differenza per Denver che ottiene la nona vittoria casalinga consecutiva. Determinante anche l’apporto della riserva Linas Kleiza che realizza 16 punti nell’ultimo quarto e chiude con 23 punti. Grande partita anche di Jason Richardson, ma i suoi 38 punti non sono sufficienti a contrastare la superiorità di Iverson e compagni. Charlotte crolla nell’ultimo quarto che perde 35-14. I Nuggets sono scesi in campo senza Camby e Najera, e secondo una radio di Denver entrambi i giocatori sarebbero al centro di voci di mercato.

Denver: Anthony 25 (9/18), Iverson 24. Rimbalzi: Anthony 10. Assist: Iverson 13

Charlotte: Richardson 38 (14/25), Okafor 20. Rimbalzi: Okafor 18. Assist: Felton 9

Sacramento-Chicago 105-101

Una pregevole azione personale di Ron Artest che batte Noah e va a schiacciare a canestro porta Sacramento a +4 a 37” dal termine. Chicago pasticcia in attacco e i Kings portano a casa il successo. Dopo due ottime prove, Brad Miller centra la terza gara da protagonista con 22 punti e 20 rimbalzi. Ottimi anche Artest e Martin.

Sacramento: Artest 28, Martin 26. Rimbalzi: Miller 20. Assist: Bibby 7

Chicago: Gordon 33, Hinrich 18. Rimbalzi:Wallace 9. Assist: Hinrich 3

Seattle-New York 86-85

I Knicks perdono la quinta partita di fila ad Ovest e per quattro volte sprecano il vantaggio che hanno nel corso del secondo tempo, compresa la sfida contro Seattle. Kevin Durant segna 21 punti e anche con scarse percentuali (come l'ultima partita) mette a segno il canestro più inportante del match, una tripla durante l’ultimo minuto. Un disastroso Nate Robinson (0/9) sbaglia la tripla del sorpasso a 2'' dalla sirena.

Seattle: Durant 21, Wilcox 20. Rimbalzi: Wilcox 10. Assist: Watson 8

New York: Randolph 24, Crawford 23. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Randolph e Crawford 4

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Tutto facile per la Virtus

Treviso s'arrende 55-69

Bologna sbanca il PalaVerde passeggiando su un'irriconoscibile Treviso. Prova corale degli uomini di Pasquali: Spencer chiude a quota 16, Anderson ne fa 15, Best 14

0JVNW14G--346x212.jpg

La disperazione di Marco Mordente, 29 anni. Ciam/Cast

MILANO, 2 febbraio 2008 - Colpo de La Fortezza Bologna che torna a vincere in trasferta sbancando il PalaVerde di Treviso 69-55. In classifica la Virtus sale a quota 20, mentre la Benetton resta a 18 punti. Ieri sera, nell'anticipo della 22ª giornata, colpo della Snaidero Udine, 79-71 in casa della Fortitudo Bologna. Ad illuminare il match lo statunitense Mike Penberthy, autore di una prova maiuscola chiusa con 28 punti (5/8 da 2, 5/11 da 3).

Benetton Treviso-La Fortezza Bologna 55-69

L'ex Renato Pasquali tira un brutto scherzo alla Benetton, andando a vincere a Treviso con la sua Virtus nell'anticipo di mezzogiorno. Gara non bella, spigolosa, che Bologna ha saputo condurre per 40' difendendo alla morte e sfruttando ogni debolezza avversaria: davanti a una Virtus così la Benetton resiste tre quarti e poi crolla, complice anche una giornata pessima dei suoi americani (Mensah-Bonsu e Gaines in particolare). La chiave del successo bolognese sta nell'aver prevalso in quelli che di norma sono i punti di forza casalinghi della squadra trevigiana: difesa, rimbalzo e percentuali dal campo. La partita all'inizio fatica ad accendersi. Ci pensa Travis Best, che prende per mano i suoi con sei punti di fila e apre un primo mini-break. Rispetto alle ultime uscite casalinghe Treviso non riesce a partire a razzo, soprattutto perché Chalmers non entra in ritmo (drammatico il suo 0/5 da tre nel solo primo quarto) e tutta la squadra ne risente. Dopo 5' sul 2-10 il coach biancoverde Mahmuti è costretto a chiamare minuto, ma non cambia nulla: la difesa bolognese non lascia spazi e in attacco Spencer e Anderson segnano e si divertono. Treviso prova a rientrare inserendo Gigli, Mordente e Lucas, e relegando in panca un Gaines troppo nervoso e inconcludente. È Mordente a suonare la carica ai suoi con 5 punti di fila, ma la Fortezza riesce a mantenere le distanze con Michelori e Crosariol, che approfitta dei voli a vuoto di Mensah-Bonsu per concretizzare importanti rimbalzi in attacco. La gara va avanti a strappi, ma Bologna riesce a tenersi sui +10 di margine, rispondendo ad ogni tentativo della Benetton di rientrare, orchestrata magnificamente da Best e Di Bella. Alla lunga Treviso si scioglie, affondata dalle mitragliate di Spencer ed Anderson che ormai non sbagliano più. Poi ci pensa l'ex di turno Giovannoni a chiudere definitivamente i discorsi, firmando la bomba del +16 al 31' (41-57).

Treviso: Chalmers 16, Austin 14, Mordente 11

Bologna: Spencer 16, Anderson 15, Best 14

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

disastro benetton... non dico altro... percentuali da infarto e atteggiamento da eliminare subito... speriamo che tra due settimane a cantù (e mi tocca andare a vederla :cry2: ) ci sia un miglioramento da questi risultati più alterni di una corrente alternata...

Link al commento
Condividi su altri siti

Siena va sul velluto

Le inseguitrici insistono

La Montepaschi vince senza strafare contro Napoli e alle sue spalle successi per Roma (con Scafati), Avellino (con Cantù) e Montegranaro (a Rieti). A segno anche Virtus Bologna, Milano e Teramo. Nel posticipo, Pesaro batte Biella e la raggiunge al 5° posto

0JVOE6KM--346x212.jpg

Terrell McIntyre, 30 anni, 22 punti contro Napoli. Ciam/Cast

MILANO, 3 febbraio 2008 - La 22ª giornata di campionato, l'ultima prima della sosta per la coppa Italia, vede i successi delle prime quattro della classe.

Montepaschi Siena-Eldo Napoli 86-73

Siena scappa, poi paga l'approccio morbido al secondo tempo e per condurla in porto deve ripararsi dall'orgoglio di Napoli. Non pronti in avvio, i partenopei sono rinvenuti aggrappandosi a Jones e a chi, come Monroe e Blums, aveva pagato gli iniziali problemi di falli. Non soffre mai, la Montepaschi, vedendo la Eldo rientrare al massimo a -8, potendo contare sulle certezze di McIntyre ed Eze. Aggrappata per un po' all'asse Blums-Jones, Napoli vede scappare Siena dopo 4 minuti con l'8-0 che dà alla Montepaschi il 17-7 già al 6' con una surreale tripla di Eze. Quando il nigeriano esaurisce il suo campionario, è il momento di gloria di McLeod (7 punti in fila) che permette a Siena di doppiare la Eldo sul 30-15 a inizio secondo quarto. Con Ress e McIntyre ad alimentare questa macchina, Napoli prova coi rimbalzi offensivi a rimanere attaccata (34-24 al 13'), poi però con un solo canestro in 5' subisce il 14-2 della fuga casalinga (48-26 al 18'). Perso Thomas per un infortunio alla coscia sinistra, la Eldo torna dal riposo col mordente giusto per rientrare e con la ritrovata verve di Monroe e Thomas (loro 18 dei 21 punti partenopei nel terzo parziale) approfitta dell'atteggiamento molto più soft con cui la Montepaschi è tornata in campo. Tra errori e perse, per 6' Siena non trova il canestro dal campo, e il 13-2 napoletano fa riavvicinare la Eldo sul 59-50 a 28', e poi con un'altra fiammata di Blums sul 68-60 al 33'. Tornata a respirare sul +13 con tre possessi di Napoli senza segnare, Siena è punita dalla scelta di lasciare troppo spazio a Jones, che con due triple Tre possessi senza segnare di Napoli danno a Siena l'ossigeno del +13, ma è punita dalla scelta di lasciare così tanto spazio a Jones che da tre riavvicina sul 77-69 al 37'. Una tripla di McIntyre però la chiude definitivamente.

Siena: McIntyre 22, Eze 12, Lavrinovic 11

Napoli: Jones 27, Monroe 16, Blums 15

Pierrel Capo d'Orlando-Armani Jeans Milano 61-88

All'andata al Palalido una delle vittorie più esaltanti per i siciliani, questa sera al PalaFantozzi una delle sconfitte più pesanti. Imbarazzante la Pierrel, quasi perfetta l'Armani Jeans che vince a mani basse e si rilancia in zona playoff. La squadra di Caja ha spaccato subito la partita con un primo quarto devastante e un parziale di 28-10. Capo d'Orlando inguardabile in una difesa e con insignificanti percentuali al tiro. Alla palla a due Gallinari e Slay sono regolarmente in campo, mentre Diener e Vukcevic (in panca solo per onor di firma) no. E' assente anche la Pierrel che lascia andare avanti Milano sorretta dal trio Booker-Sesay-Watson. L'Armani jeans dopo 6' è già a +10 (17-7), la Pierrel non riesce a bucare la difesa di Milano, tirando con percentuali atroci: 20% da due e 14% da tre. Con ricaduta negativa anche dalla lunetta da dove all'intervallo si registra un eloquente 42%: 5/12. Nel secondo periodo, malgrado i continui richiami dalla panchina e i campi di difesa, per i locali le cose non cambiano, anzi, Milano da + 18 passa a + 24 dopo 16' (15-39), con Sesay, Booker e Watson che andranno al riposo lungo con 12, 14 e 10 punti all'attivo. Malgrado Pozzecco cerchi di smuovere le acque il risultato non cambia e Milano all'intervallo è a + 21 (48-27). Capo d'Orlando illude gli oltre 3000 del PalaFantozzi al rientro dal riposo, con un mini break (8-3) che la riporta a - 16. Ma Milano con i soliti Watson e Brooker si riporta in zona di sicurezza. L'ultimo parziale è solo una formalità peri lombardi che gestiscono il vantaggio mentre per la Pierrel si salva solo Ndoja. Il resto è da dimenticare.

Capo d'Orlando: Ndoja 16, Pozzecco 14, Bruttini 7, Wallace 7, Wojcik 7

Milano: Booker 20, Gallinari 19, Sesay 19

Solsonica Rieti-Premiata Montegranaro 95-102

Il clamoroso ribaltone, quando a meno di un minuto dalla fine Finley infila dalla lunetta i punti del 92-94, sembra quasi possibile. La lotteria dei liberi e del fallo sistematico dice però che non è serata. Montegranaro passa al PalaSojourner dopo aver condotto praticamente dall’inizio una partita che la Solsonica era riuscita però a mantenere costantemente viva. Il dominio della Premiata nel pitturato (32-20 il conto finale dei rimbalzi) è, d’altra parte, la chiave e insieme il motivo di una vittoria in cui il 7/9 dall’arco di Jobey Thomas sembra il replay della gara d’andata. Anche se, dopo aver limitato nel primo tempo Finley con i raddoppi sistematici, nel terzo e nel quarto periodo "Speedy Mo" risponde con una raffica di canestri. Ma la Sutor è sempre lì, oscillando dal +10 del secondo quarto (35-45 prima e 40-50 poi) al +12 del massimo vantaggio costruito nel terzo periodo (44-56 prima, 50-62 poi). Quando poi Rieti perde per falli Hurd, Helliwell e Gomez in sequenza, Lardo resta a corto di lunghi e in campo si vede una Sebastiani che più smart non si può. Il 92-94 a meno di un minuto dalla fine, allora, è un mezzo miracolo che illude ma non basta a fermare la seconda forza del campionato

Rieti: Finley 32, Videnov 16, Gigena 12, Hurd 12

Montegranaro: Thomas 27, Ford 20, Minard 20, Garris 18

Lottomatica Roma-Legea Scafati 82-73

E’ luna calante. O meglio, la Lottomatica Roma, dopo aver a lungo meravigliato in campionato ed Eurolega con vittorie importanti ottenute con una panchina oggettivamente corta, si ritrova logicamente ad accusare la stanchezza, centellinando giocatori e polmoni, e rischiando oltre il lecito partite decisamente chiuse in condizioni normali. Senza Allan Ray, fuori per influenza, batte Scafati, ma fino agli ultimi istanti del confronto, nessuno tira il fiato. Migliore dei capitolini David Hawkins e capace di firmare i canestri che consentono a Roma di gestire il vantaggio fino alla fine senza eccessivi patemi. Scafati, buono Hatten in regia, non demorde fino all’ultimo minuto, guidata dalla classe cristallina di Luigi Datome: dalle sue mani punti, rimbalzi, stoppate e palloni recuperati che permettono alla Legea di tenere Roma a vista. Partita corta alla pausa lunga (48-41), con la Lottomatica più precisa dal perimetro e Scafati più decisa sotto canestro grazie a Salvi e Killingsworth. Repesa decide di mandare nella mischia Fucka e Tonolli che regalano fiato prezioso a Gabini e Lorbek. Proprio Lorbek, in post e dalla lunga, segna punti preziosi, ma la mente oramai centrale della Virtus Roma è quel Rodrigo De La Fuente che non tradisce il minimo timore. Poco appariscente ma terribilmente efficace. Le sue, sono scelte sempre giuste. E Roma porta in casella due punti preziosi.

Roma: Hawkins 20, De la Fuente 13, Lorbek 13

Scafati: Salvi 18, Killingsworth 17, Hatten 16, Datome 15

Air Avellino-Tisettanta Cantù 90-72

Avellino mette a segno la quarta vittoria consecutiva e tiene il passo di Roma e Montegranaro. È una Cantù senza Fitch quella che scende sul parquet del Pala Del Mauro, assenza pesante per coach Dalmonte. Avellino, dopo il 4-7 iniziale comincia a macinare gioco: la buona circolazione di palla frutta una serie di 6 triple consecutive, protagonista il trio Righetti-Smith-Radulovic. I lombardi non mollano e riescono a contenere lo svantaggio grazie al contributo dell’ex Touré (29-22 al 10’). Nella seconda frazione di gioco Boniciolli si concede il lusso di lasciare in panca per lunghi tratti sia Radulovic sia Green, ma il gap si attesta sulle otto lunghezze (33-25 al 15’). La Tisettanta cerca di rientrare in partita con il marchio di fabbrica del suo coach, ma l’ottima circolazione di palla non da gli esiti sperati. Nel terzo periodo è la grinta degli ospiti a prevalere, l’Air trova due buone soluzioni con Williams, ma è Cantù a riprendere in mano l’inerzia del match. Touré è il trascinatore, l’ex di turno si fa apprezzare per grinta e capacità tecniche guidando i suoi fino al -8 (53-45 al 25’). Cinque triple consecutive degli uomini in blu fanno aleggiare gli spettri della beffarda sconfitta interna contro Rieti e occorre il ritorno sul parquet di Marques Green per ridare ossigeno alla truppa biancoverde. Il folletto propizia un nuovo parziale che mette in cassaforte i due punti.

Avellino: Righetti 20, Smith 20, Green 11, Radulovic 11

Cantù: Wood 15, Touré 13, Mazzarino 12

Cimberio Varese-Siviglia Teramo 79-88

La matematica ancora non la condanna ma, dopo la sconfitta rimediata contro Teramo, la Cimberio può davvero considerare esaurite le sue speranze di salvezza. Al contrario, la Siviglia Wear ha saputo avviare con grandissima determinazione il "dopo Tucker": non è facile rinunciare all'improvviso al capocannoniere del campionato (lo statunitense Clay Tucker, 21 punti di media a gara, è stato ceduto alla squadra russa del Kimkhy), eppure gli abruzzesi hanno realizzato 88 punti, trovando valide alternative soprattutto con la regia fantasiosa ma anche molto concreta di Poeta (5/10 dal campo, 5/6 nei personali e 5 assist) e poi con i canestri di Yango (7/9 e 9 rimbalzi) e Powell (8/15 e 4 rimbalzi) e la solidità di Tskitishvili (7/16, 9 rimbalzi e 2 stoppate). Varese, priva del playmaker Tierre Brown, infortunato, ha sofferto molto in difesa così come in attacco, trovando solo nel finale Holland (10/21 al tiro, 10/10 dalla linea del, personale, 6 rimbalzi e 2 assist), con il supporto del solo Lloreda (4/5 e 10 rimbalzi). La partita è stata in equilibrio solo nel primo quarto, poi Teramo ha reagito a un tentativo di fuga di Varese (26-23 al 14') piazzando un parziale di 8-0 che ha determinato un buon vantaggio a metà gara (33-40). Nel terzo periodo di gioco Teramo ha aumentato il vantaggio: 40-53 al 25', 46-65 al 28', poi 53-68 all'ultimo intervallo. Toccato il fondo in avvio dell'ultimo periodo (55-76 al 33'), la Cimberio ha avuto una reazione che ha sfruttato anche un certo appagamento degli avversari e, sotto la spinta di Holland, ha siglato un parziale di 13-0 che ha riacceso qualche speranza. Varese ha limato ancora qualcosa nel finale (76-82 al 39'), ma la Siviglia Wear ha controllato la situazione senza troppe difficoltà, conquistando due punti preziosi.

Varese: Holland 31, Melvin 14, Lloreda 11

Teramo: Powell 20, Poeta 18, Tskitishvili 14

Scavolini Pesaro-Angelico Biella

La Scavolini aggancia l’Angelico, ribalta la differenza canestri e comincia a uscire dal tunnel. Pesaro apre col botto: 4-0, 7-2, Biella rientra in fretta trascinata dal duo Bell-Hunter. La Scavolini è quasi solo Mike Hicks, così il massimo vantaggio esterno si materializza sul 16 a 24 sul finire del primo quarto. Cinciarini, ex di turno applaudito dai suoi concittadini sugli spalti, stoppa la fuga biancorossa nel secondo periodo: interrompe un break negativo di 0-12 e riporta la situazione in parità. I locali stringono in difesa, Myers e Slay (i due più chiacchierati) lanciano l’allungo dei pesaresi che piazzano un 16-4 e volano a più 11 (56-45 al 24°). Nemmeno questa volta è quello decisivo: Biella trova la forza di rientrare e nel quarto periodo i giochi sono apertissimi (66-63). Clark prende in mano la Scavolini e con Pasco e il solito Hicks uccide il match. Titoli di coda.

Pesaro: Hicks 20, Clark e Slay 17

Biella: Bell 20, Hunter 19, Cinciarini 12

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

new_home_link.jpg

Sorteggio Top 16

Gruppo D

Panathinaikos

Montepaschi Siena

Efes Pilsen

Partizan Igokea

Gruppo E

Lietuvos Rytas

Tau Ceramica

Fenerbahce Ulker

Aris TT Bank

Gruppo F

Real Madrid

Maccabi Elite Tel Aviv

Zalgiris Kaunas

Olympiacos

Gruppo G

CSKA Moscow

Unicaja

AXA FC Barcelona

Lottomatica Roma

Peggio di così non poteva andare a Siena e a Roma. Fondamentale vincere il Gruppo per avere il fattore campo nei play-off. Siena però sarà abbinata al gruppo E che è scandaloso.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

logo2.gif

22° Giornata

Sabato 2 Febbraio 2008, ore 21.00

Upim Bologna - Snaidero Udine 71-79

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 12.00

Benetton Treviso - La Fortezza Bologna 55-69

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 18.15

Pierrel Capo d'Orlando - Armani Jeans Milano 61-88

Montepaschi Siena - Eldo Napoli 86-73

Air Avellino - Tisettanta Cantù 90-72

Solsonica Rieti - Premiata Montegranaro 95-102

Lottomatica Roma - Legea Scafati 82-73

Cimberio Varese - Siviglia Wear Teramo 79-88

Domenica 3 Febbraio 2008, ore 21.00

Scavolini Spar Pesaro - Angelico Biella 90-81

Classifica

Montepaschi Siena 40

Air Avellino 30

Lottomatica Roma 30

Premiata Montegranaro 30

Pierrel Capo d'Orlando 24

Scavolini Spar Pesaro 24

Angelico Biella 24

Armani Jeans Milano 22

La Fortezza Bologna 20

Siviglia Wear Teramo 20

Solsonica Rieti 20

Tisettanta Cantù 20

Snaidero Udine 20

Benetton Treviso 18

Upim Bologna* 18

Eldo Napoli 16

Legea Scafati* 10

Cimberio Varese 8

Link al commento
Condividi su altri siti

Nowitzki non c'è

Kobe gioca da Mvp

Nella notte del Super Bowl solo quattro squadre Nba in campo. Dallas cede di schianto contro i Pistons con una brutta partita del tedesco; i Lakers vincono a Washington con 30 di Bryant

0JVLCOCR--346x212.jpg

Kobe Bryant, 29 anni, sta viaggiando a 28,4 di media. Reuters

NEW YORK (Stati Uniti), 4 febbraio 2008 – Nel giorno del Super Bowl della NFL, ci sono solo due partite nel calendario Nba. Delude Nowitzki e Dallas viene umiliata da Detroit. Kobe Bryant (30) è ancora protagonista e lancia i Lakers a un’altro successo esterno a Washington.

Washington-L.A. Lakers 91-103

Riprendendo da dove aveva lasciato nell’ultima apparizione a Toronto, Kobe Bryant mette in atto un altro show a Washington dove debutta con un primo quarto magnifico in cui dà spettacolo e segna 19 punti. I compagni seguono la scia del loro leader e Bryant lascia loro la ribalta nella seconda parte del match. Con l’attacco che gira a meraviglia, non c’è bisogno di Pau Gasol che osserva la sua nuova squadra in borghese seduto in panchina, dove riceve le prime dritte sul sistema offensivo dei Lakers. Nove Lakers vanno a canestro nel secondo quarto e anche a Washington si ripetono i cori che vogliono Bryant "mvp". I Lakers sono avanti 63-41 dopo il primo tempo con il 66% contro il 33% dei Wizards. "Ci ha tolto dalla gara – commenta Stevenson sull’inizio prepotente di Kobe -. Eravamo passivi e non attaccavamo. Di solito non siamo così". Anche il rientrante Butler prova a difendere sul fenomeno dei gialloviola, ma con scarsi risultati. A chi gli domanda se spera in un’ulteriore mossa sul mercato prima del 21 febbraio, Bryant risponde: "Lascio a Mitch (Kupchak) il compito di gestire queste cose. Ho smesso di giocare a fare il GM in estate".

Washington: Jamison 21 (8/21), Butler 15 (5/15), Young e Mason 14. Rimbalzi: Jamison 11. Assist: Butler 7.

L.A. Lakers: Bryant 30 (10/15), Radmanovic 15 (6/9), Odom 14, Turiaf 13. Rimbalzi: Odom e Radmanovic 7. Assist: Odom e Turiaf 5.

Detroit-Dallas 90-67

La difesa di Detroit colpisce ancora. Dallas raccoglie la peggior prestazione offensiva della stagione con il minimo stagionale di 67 punti e 30% al tiro. I Mavs non riescono a segnare per più di 8 minuti nel primo tempo in cui sbagliano 16 tiri consecutivi. Rasheed Wallace fa seguire i fatti alle parole e, dopo aver dichiarato che la chiave dell’incontro era quella di dominare Dallas vicino a canestro, Sheed risulta il migliore in campo. "Quando Rasheed è pronto, motivato e concentrato – dice Flip Saunders - è in grado di dominare chiunque, con le qualità che si ritrova". I Mavs hanno faticato anche perché privi di Harris e Stackhouse, e il leader Nowitzi è stato imbrigliato dall’ottima difesa di Detroit. Il tedesco non è riuscito a far meglio di un deludente 3/18. Solido il contributo della panchina dei Pistons con 11 punti di Stucky e 10 di Hayes, oltre alla difesa dell’energetico Maxiell.

Detroit: Wallace 21 (9/18), Prince 16 (4/4, 8/8 tl), Stuckey 11. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Hamilton 7.

Dallas: Howard 15 (6/17), Nowitzki 15 (3/18), Bass 14. Rimbalzi: Nowitzki e Dampier 10. Assist: Terry 3.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

New Orleans, è caduta libera

Denver fa il colpo a Portland

Momento difficile per gli Hornets: Deron Williams limita Chris Paul e Utah vince nettamente. Anthony e Iverson ispirano il successo dei Nuggets sui Blazers. Dallas passa a Orlando, Phoenix doma Charlotte, i Clippers battono New York

0JVR5PDP--346x212.jpg

Allen Iverson festeggia con Diawara e von Wafer. Ap

NEW YORK, 5 febbraio 2008 – Dopo un tempo supplementare Denver espugna il campo di Portland con il match winner Allen Iverson. Deron Williams vince il duello con Chris Paul e regala a Utah una bella vittoria. Ok anche Phoenix, Dallas e Houston.

Portland-Denver 103-105 dts

Al termine di una intensa battaglia e un tempo supplementare, Denver esce vincitrice dal difficile campo di Portland grazie al canestro in jumper di Allen Iverson all’ultimo secondo, portando in parità (2-2) i confronti diretti con i Blazers. La partita è molto combattuta e ad alto ritmo, ma nel finale ripetuti errori da entrambe le parti rendono necessario l’overtime per decidere le sorti dell’incontro. Denver spreca un vantaggio di 17 punti raggiunto nel corso del primo tempo e si fa riagganciare da Portland. Nell’ultimo quarto Iverson, dopo aver litigato col canestro, raddrizza la mira e segna 11 punti. Dal risultato di 100-100 al termine dei tempi regolamentari, nel supplementare le due squadre fanno fatica a fare canestro e segnano in totale solo 8 punti.

Portland: Roy 26 (10/24), Webster e Jack 17. Rimbalzi: Aldridge 12, Przybilla 9. Assist: Blake e Jack 9.

Denver: Anthony 28 (10/27), Iverson 25 (10/28). Rimbalzi: Anthony 15. Assist: Iverson 8.

Utah-New Orleans 110-88

Con l’ottima regia di Deron Williams, Utah si sbarazza facilmente degli Hornets trovando un’eccellente serata al tiro. Il 14/22 nelle triple rappresenta il record per canestri da tre realizzati nella storia della franchigia. Kyle Korver ne infila 7 e Williams contribuisce con altri 3 canestri da tre, chiudendo con 29 punti e 11 assist (ottava doppia doppia consecutiva). Williams vince il duello con Chris Paul, preferito al play di Utah come riserva per l’All Star Game. I problemi di falli (causati dalla marcatura di Williams) condizionano pesantemente la prova di Paul che gioca solo 27’ e chiude con 6 punti (3/11) e 5 palle perse. Williams segna 11 punti nel terzo quarto in cui Utah si porta a +22.

Utah: Williams 2 (11/13), Korver 20. Rimbalzi: Boozer 17. Assist: Williams 11.

New Orleans: Pargo 24 (9/14), Peterson 16. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Paul 6.

Orlando-Dallas 98-107

Nonostante la prima tripla doppia della carriera di Hedo Turkoglu (13 punti, 12 rimbalzi e 13 assist), Dallas supera Orlando grazie a un parziale di 10-0 nell’ultimo quarto. I Mavs, che raggiungono un vantaggio di 19 punti subiscono il ritorno dei Magic che vanno a -3 con 7’15” da giocare. Orlando però si blocca per cinque minuti e Dallas ne approfitta per chiudere 2-2 la trasferta di quattro partite ad est.

Orlando: Howard 28 (11/16), Evans 16. Rimbalzi: Turkoglu 12. Assist: Turkoglu 13.

Dallas: Howard 28 (10/20), Nowitzki e Terry 20. Rimbalzi: Nowitzi 9. Assist: Nowitzki 5.

Atlanta-Philadelphia 96-91

Atlanta va sotto di 20 punti nel primo quarto, ma ha tutto il tempo per ricucire lo strappo e si avvale di un magnifico Josh Smith per rifarsi sotto e andare a vincere nel finale. Smith chiude con 19 punti, 9 assist e 9 stoppate (8 nel solo primo tempo). Nell’ultimo minuto, Al Horford si rende utile con il canestro del +5 per Atlanta e una stoppata su Miller. Iguodala riporta i Sixers a -3 a 19” dal termine, ma due tiri liberi di Josh Smith mettono il sigillo sul successo degli Hawks.

Atlanta: Childress 21 (9/11), Smith 19. Rimbalzi: Horford 8. Assist: Smith 9.

Philadelphia: Miller 29 (12/18), Iguodala 22. Rimbalzi: Dalembert 13. Assist: Miller 6.

New York-L.A. Clippers 94-103

I Clippers tornano a vincere in trasferta dopo 9 k.o. consecutivi, grazie al ritorno di Kaman e Maggette. I Knicks allungano la striscia perdente a sei gare. Il virus dell’influenza non risparmia nemmeno coach Mike Dunleavy che resta in hotel e affida la panchina al vice Kim Hughes. Jamal Crawford segna 17 punti nel secondo tempo durante il quale la sua squadra cede ai Clippers 52-34.

New York: Curry 19, Crawford 18. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Crawford 5.

L.A. Clippers: Maggette 19, Kaman 15. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Cassell 7.

Minnesota-Houston 86-92

Vincendo a Minnesota, Houston va 8-1 dal ritorno di Tracy McGrady, che segna 26 punti e aggiunge 6 rimbalzi e 7 assist nel successo contro i Wolves. T-Mac ha anche 7 turnover, ma è fondamentale negli ultimi 70”. Con Minnesota avanti 86-85, gli ospiti chiudono con un parziale di 7-0 e McGrady segna 5 punti, compresa la tripla del +4 con 30” da giocare. Minnesota perde l’occasione di vincere la quinta gara casalinga consecutiva, ma mostra ancora segnali importanti con il dominio sotto canestro sempre più evidente di Al Jefferson.

Minnesota: Jefferson 33 (14/22), McCants 15. Rimbalzi: Jefferson 16. Assist: Telfair 12.

Houston: McGrady 26 (10/21), Yao 16. Rimbalzi: Scola 8. Assist: Alston 8.

Phoenix-Charlotte 118-104

I Suns conducono 54-51 all’intervallo grazie a una tripla allo scadere di Marion e non si fanno più raggiungere. Nel terzo quarto, Phoenix segna 33 punti con Raja Bell autore di tre triple. Alla fine Charlotte subisce un bombardamento da parte dei Suns che chudono con 16/36 da tre. Barbosa è top scorer del match con 30 punti e 5/9 da tre. Sono sette invece le triple per Raja Bell (7/12). Assente Gerald Wallace tra le fila di Charlotte.

Phoenix: Barbosa 30 (11/17), Bell e Stoudemire 24. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Nash 11.

Charlotte: Richardson 25 (10 /21), Felton 19. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: McInnis 5.

Seattle-Chicago 108-118

Joe Smith torna dopo un’assenza di tre gare e dà un solido contributo a Chicago per superare Seattle. Smith segna 8 punti nei primi minuti battendo facilemente la difesa colabrodo di Seattle. Quindi Chicago si mantiene in vantaggio di minimo 5 punti fino alla fine della gara.

Seattle: Szczrbiak 21, Durant 20. Rimbalzi: Collison 9. Assist: Watson 8.

Chicago: Smith 25, Hinrich 20. Rimbalzi: Wallace e Smith 10. Assist: Wallace 7.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Toronto, lezione a Miami

Bargnani dà spettacolo

Tutto facile per i Raptors contro gli Heat sempre privi di Shaquille O'Neal: l'italiano segna 22 punti con ottime percentuali dal campo, aggiungendo 5 rimbalzi e 3 assist. Buone notizie per coach Mitchell: TJ Ford è tornato sul parquet

0JVQSC0R--346x212.jpg

Andrea Bargnani rilassato insieme a Ford, Nesterovic e Bosh. Reuters

NEW YORK, 5 Febbraio 2008 - I Raptors approfittano del momento disastroso attraversato da Miami e rifilano agli Heat la loro più pesante sconfitta, 114-82 il finale, di una stagione da dimenticare. Privi di Shaquille O’Neal e con un Dwyane Wade decisamente deludente i padroni di casa escono dal match già nel primo quarto, quando vanno sotto addirittura di 23 punti. Il passivo tocca anche quota 39 nel secondo tempo, poi Toronto prova a togliere il piede dall’acceleratore ma gli Heat non fanno nulla per rendere il punteggio meno pesante.

ANDREA CRESCE - Continua il buon momento per Andrea Bargnani il quale dopo i 19 punti contro Washington, i 28, conditi da una grande prova, con i Lakers, a Miami si ferma a 22. Dopo aver superato i problemi fisici che si e’ trascinato dietro per diverso tempo, adesso l’azzurro sembra molto più sicuro di sé e anche in Florida mostra grande voglia di fare e in attacco regala diverse giocate da applausi. Bargnani realizza nove punti nei primi minuti di gioco poi, con la gara che perde intensità, riesce comunque a tenere altro il ritmo in attacco e alla fine chiude con 22 punti (7/10 da due, 2/4 da tre, 2/2 ai liberi), cinque rimbalzi e tre assist.

TORNA FORD - Ma le buone notizie per Sam Mitchell non arrivano solamente dai progressi di Andrea Bargnani e dalla precisione al tiro dei Raptors a Miami (59.5% dal campo). Il coach di Toronto, infatti, ritrova TJ Ford. Il playmaker, out dallo scontro con Al Horford degli Hawks avvenuto lo scorso 11 dicembre, torna sul parquet e rimane in campo 18’. La squadra canadese così ritrova la sua eccellente coppia di playmaker, José Calderon, lasciato a casa non senza polemiche dall’All Star Game, e Ford, e può guardare al futuro con grande ottimismo. A Miami brillano anche un immarcabile Chris Bosh e un ottimo Anthony Parker.

DISASTRO HEAT - Umore nero, invece, nello spogliatoio degli Heat. La squadra della Florida e’ in caduta libera e contro i Raptors incassa la sua 19° sconfitta nelle ultime 20 gare. Un ruolino di marcia davvero disastroso che nessuno avrebbe potuto prevedere a inizio stagione. "Toronto, soprattutto nel primo quarto, ci ha dato una lezione – ammette uno sconsolato Pat Riley – adesso dobbiamo farci tutti un bell’esame di coscienza".

Miami: Wright 17 (5/5). Rimbalzi: Johnson 10. Assist: Davis 5.

Toronto: Bosh 24 (8/11), Bargnani 22 (7/10, 2/4), Parker 18. Rimbalzi: Moon 9. Assist: Calderon 10.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

bargnani ora si sta mettendo veramente di impegno e speriamo che continui così...

intanto sono stati annunciati i 4 candidati per la Skills Challenge dell'all star game...

Dwayne Wade (vincitore 2006 e 2007)

Chris Paul

Deron Williams

Jason Kidd (vincitore 2003)

Link al commento
Condividi su altri siti

Si dimette Knight

Finisce una leggenda

Il leggendario tecnico Ncaa, 67 anni, ha lasciato la panchina di Texas Tech. Al suo posto il figlio Pat. I trionfi e le polemiche del Generale

0JVQTFIR--346x212.jpg

Bobby Knight, 67 anni, ha vinto tre titoli Ncaa. Reuters

NEW YORK, 5 febbraio 2008 - Il Generale trova il modo di choccare ancora una volta l’America. Bobby Knight, l’allenatore più vincente nella storia del basket Ncaa, decide a sorpresa di ritirarsi. Un fulmine a ciel sereno che ha lasciamo di stucco tutti gli appassionati della pallacanestro collegiale. Knight, infatti, aveva firmato lo scorso settembre un’estensione con la Texas Tech University fino alla stagione 2011-12, un contratto che il Generale sembrava convinto di voler onorare.

ANNUNCIO - Il 16 gennaio il leggendario tecnico 67enne aveva conquistato la sua 900° vittoria in carriera e tutto ci si poteva aspettare da uno degli allenatori più straordinari, ma anche controversi, della storia dello sport a stelle e strisce, tranne il suo ritiro. Invece lunedì pomeriggio il Generale si è recato nell’ufficio dell’athletic director di Texas Tech, Gerald Myers, e ha rassegnato le proprie dimissioni. Un gesto semplice, senza enfasi, che rispecchia in pieno il suo personaggio, che ha colto tutti di sorpresa, eccezion fatta per il figlio Pat il quale succederà già dal prossimo match (in programma mercoledì contro Baylor) a Bobby Knight sulla panchina dei Red Raiders.

SPIEGAZIONE - "Sinceramente all’inizio del campionato avevo ancora qualche dubbio sulla data del mio ritiro – commenta il tecnico che per tre volte ha condotto Indiana al titolo Ncaa – pensavo che probabilmente avrei detto basta al termine della stagione. Invece ho capito che per Pat e per la squadra la soluzione migliore è questa". Così di colpo a campionato in corsa la pallacanestro Ncaa perde una delle sue leggende. Anche i suoi detrattori, e Bobby Knight ne ha davvero parecchi, adesso non possono che rendere omaggio alla straordinaria carriera di un allenatore spesso discusso ma indubbiamente geniale.

SUCCESSI - Troppo facile ricordare tutte le sue vittorie, con Army prima, con Indiana poi e dal 2001 con Texas Tech (alla fine saranno 902), i tre titoli conquistato con gli Hoosiers (indimenticabile quello del 1976, un campionato vinto senza nemmeno una sconfitta), o le infinite polemiche legate al suo modo autoritario di allenare. Bobby Knight è sempre stato apprezzato da tutti quelli che hanno lavorato con e per lui, in particolare dai suoi giocatori (con qualche eccezione irrilevante), ai quale chiedeva tantissimo ma in cambio regalava loro lezioni non solo di basket ma di vita. Il college basket senza Bobby Knight adesso avrà un sapore diverso.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...