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Calciomercato


ElkIce

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  • Amministratori

La partita truccata della Liga (Il Sole 24 Ore)

Il privilegio della Liga pesa sul mercato.

Il tradizionale calcio-mercato di luglio è dominato ancor più che in passato da asperrime contese fra i grandi-club. E' la Spagna a dettare legge, bloccando tutte le sue stelle, attirandone di nuove in feroce concorrenza con le squadre italiane (si vedano i casi Henry e Chivu), cercando con ogni lusinga di strappare giocatori ancora sotto contratto come Kakà.

E' il mercato, bellezza? Non proprio. La legge economica fondamentale degli scambi internazionali esige l'equità delle condizioni competitive, che appare ben lungi dall'essere realizzata nel mondo del pallone, Lo studio di Ernst&Young documenta con dovizia di cifre un fatto già denunciato da molti dirigenti italiani: per i giocatori stranieri di squadre spagnole è previsto un trattamento fiscale privilegiato (aliquota fissa al 24%, contro un regime progressivo che arriva fino al 43).

Dato l'ordine di grandezza dei pingui ingaggi previsti per le grandi stelle, è facile dedurre che Barcellona e Real Madrid possono, a parità di esborso lordo, assicurare introiti netti superiori anche al 30% di quelli di Milan e Inter. Poiché anche le altre componenti della busta paga giocano a sfavore dell'Italia, alla fine il costo lordo per le società, a parità di incasso netto per il giocatore, è circa il doppio.

L'anomalia deriva da una legge del 2004, apparentemente varata per favorire l'ingresso in Spagna di professionalità di alto profilo. Il fatto che il beneficio sia limitato a un periodo di sei anni (guarda caso, la vita di un normale contratto di una stella straniera già affermata) e soprattutto il fatto che la legge sia stata varata subito dopo l'arrivo dal Manchester United di David Beckham (e infatti subito battezata <<ley Beckham>>) lasciano supporre che l'intento del legislatore di favorire le squadre di club nazionali fosse quello prevalente, se non l'unico.

Il provvedimento, confermato e anzi potenziato alla fine del 2006, ha trasformato la Spagna nel vero paradiso fiscale per i calciatori. L'effetto netto è una grave distorsione dei meccanismi competitivi, con riflessi non solo sportivi, ma anche economici. Il calcio è ormai un grande business e molte squadre (purtroppo, si può aggiungere) sono società quotate che coinvolgono gli interessi di migliaia di risparmiatori. Modificare i meccanismi concorrenziali del mercato che alimenta la risorsa fondamentale di questo settore ha quindi riflessi estremamente delicati. Una squadra di calcio che perde un suo giocatore sotto contratto vede diminuire il suo valore economico in un modo che non può essere recuperato dalla cifra del riscatto, per quanto cospicua, che viene incassata. Questa si trova nella condizione di un museo a cui vengano sottratte le principali opere d'arte: può diventare più ricco perchè incassa l'assicurazione, ma non può sperare che i visitatori si mettano in coda per vedere un gruzzolo di soldi.

Stupisce naturalmente che l'Uefa non abbia mai preso posizione in proposito e accetti senza provar vergogna che la denuncia delle gravi distorsioni venga da uno studio pubblicato da una società di revisione. Ma proprio perchè il calcio è ormai un business fra i più importanti, è evidente che anche la Commissione europea non può tacere di fronte a una situazione che crea un vantaggio competitivo di tale portata sul mercato degli asset principali del settore.

Il sospetto che si tratti di un aiuto di Stato bello e buono è più che fondato e merita l'apertura di un'indagine. Persino l'Irlanda (che pure aveva un regime analogo, di cui hanno effettivamente usufruito le tante aziende straniere che si sono trasferite in quel paese negli ultimi 20 anni) ha deciso di porre fine ai privilegi fiscali per i residenti stranieri. Se il privilegio fiscale è stato abolito nel paese che lo ha utilizzato per un vero fine di sviluppo e di politica industriale, non si vede perchè debba rimanere per un solo settore, per di più privilegiando i più ricchi.

Se nel mondo dello sport esiste ancora un po' di senso del fair play, bisogna però ricordare che l'Italia non è nella posizione ideale per invocare la correttezza economica e fiscale. Il decreto salva-calcio, cha ha consentito di spalmare minusvalenze sull'arco di 10 anni in spregio a ogni criterio contabile pesa ancora come un macigno sulla nostra credibilità internazionale. La resistenza al cambiamento radicale delle regole, pur di fronte agli scandali dell'anno scorso, è stato un altro pessimo segnale all'interno ma ovviamente anche all'esterno. Siamo per una volta nel ruolo delle vittime, ma non possiamo sperare di attrarre simpatie se continuiamo a presentarci con le vecchie regole (spesso scritte per coprire le nefandezze del passato) e con le vecchie facce.

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se il milan prende ronaldinho si dimosra una società incompetente sul mercato in quando:

1)ronaldinho in italia appena comincia a fare i suoi giochettini al limite dell'area arriva un difensoere, in italia ci sono dei difensori ben migliori di quelli di liga e premier, e gli trancia le gambe....

2) con 125 mln ti prendi pato, sheva e cristiano ronaldo....

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  • Amministratori
Io sì...sicuramente sul sito di kataweb, forse anche su quello della gazzetta, ma non sono sicuro... :thumbup:

E PAVEL RINNOVAAAAAAA!!! :dubbio:

Ve l'avevo detto... As ha detto che lasciava e infatti...

se il milan prende ronaldinho si dimosra una società incompetente sul mercato in quando:

1)ronaldinho in italia appena comincia a fare i suoi giochettini al limite dell'area arriva un difensoere, in italia ci sono dei difensori ben migliori di quelli di liga e premier, e gli trancia le gambe....

2) con 125 mln ti prendi pato, sheva e cristiano ronaldo....

1) Difensori tranciagambe alla Materazzi... purtroppo in Italia certi falli tattici (come l'abbattere un giocatore in contropiede)... non vengono puniti

2) Con 125 mln prenderei Pato, Gerrard (Sheva lo lascierei alla sua rovina, ormai è una minestra riscaldata), Huntelaar, Crouch, Lampard (clausoletta fifa), Alex (PSV ma di proprietà del Chelsea) e Cannavaro (il Real lo svende a 6 mln). Questo è il mercato che deve fare il pelatone...

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2) Con 125 mln prenderei Pato, Gerrard (Sheva lo lascierei alla sua rovina, ormai è una minestra riscaldata), Huntelaar, Crouch, Lampard (clausoletta fifa), Alex (PSV ma di proprietà del Chelsea) e Cannavaro (il Real lo svende a 6 mln). Questo è il mercato che deve fare il pelatone...

Lampard interessa anche alla juve x l'anno prossimo...chissà adesso con sta clausola fifa cosa succede nel mercato :thumbup:

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  • Amministratori

Il Getafe punta in alto, forse troppo, con lo spot

La squadra di Madrid per la campagna abbonamenti ha lanciato un spot

dove alcuni personaggi biblici rifiutano la loro missione per dedicarsi al tifo. I creatori della pubblicità: "Un esercizio di esagerazione"

getafe--346x212.jpg

Un momento di Getafe-Real Madrid del passato campionato. Ap

MADRID (Spagna), 11 luglio 2007 - E pensare che un tempo in Spagna c'era la Santa Inquisizione. Chissà che penserebbero oggi Torquemada e soci vedendo nella cattolicissima Madrid una cosa del genere. Per la precisione a Getafe, il sobborgo dove risiede l'omonima squadra, una delle rivelazioni della Liga di quest'anno (Schuster docet). Gli azulones (così viene chiamato il Getafe) hanno scelto per la campagna abbonamenti un tema piuttosto forte. In sostanza il messaggio è: "La mia squadra viene prima anche di Dio". Apriti cielo, forse.

LO SPOT - Un filmato, lungo circa un minuto, suddiviso in cinque quadri. Colori belli, niente da dire, atmosfera accattivante, sacralità. C'è un finto Abramo che declama: "Ascoltami bene. Chi credi di essere per pensare che ucciderei mio figlio solo perché tu me l'hai chiesto?". O una simil-Giovanna d'Arco che afferma: "Da tempo ho scoperto che non brucerei sul rogo per difenderti". Dulcis in fundo, un uomo in croce con tanto di corona di spine: "Per te no". Nero, scritta in sovrimpressione: "Prima la mia squadra". Altro nero e chiusura con lo scudetto del Getafe.

SPIEGAZIONI - Chi l'ha creato, l'agenzia "El ruso del Rocky", l'ha definito "esercizio di esagerazione, a dimostrazione che i sentimenti di un tifoso per la sua squadra del cuore possono superare qualsiasi altro valore". Chissà, forse si sono ispirati ad un altro precedente celebre; quello del Ronaldo ritratto in posa da Cristo del Corcovado (la statua che troneggia sopra Rio de Janeiro). Allora, dieci anni fa, c'era stata qualche polemica. Il cardinal Ersilio Tonini definì quell'immagine "una caduta di gusto", mentre ci fu chi dal Parlamento chiese di devolvere il compenso in beneficenza. Ronie si era difeso con ironia: "Non vedo nulla di sacrilego. E' il mio gesto di gioia per celebrare un gol". Vedremo ora con la campagna abbonamenti del Getafe. Di Torquemada in giro non ce ne sono. O magari proprio l'Inquisitore per eccellenza sarebbe stato un tifoso degli azulones..

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  • Amministratori

Il retroscena: ad aprile Toni era del Milan

Luca Toni sta già sudando da tempo nel ritiro del Bayern Monaco, spera di vincere la Bundesiga e la Coppa Uefa. Guadagnerà un sacco di soldi ed è felice. Ma aun certo punto, Toni è stato del Milan. E' accaduto in primavera. Allora il corteggiamento del Bayern era solo alla fasi iniziali, la Fiorentina non aveva le idee chiare su cosa voleva fare. E il Milan ne aveva approfittato. C'era l'accordo su tutto: alla società viola sarebbero andati circa 15 milioni (4 in più di quelli ricavati poi dalla cessione ai tedeschi), il giocatore avrebbe preso circa 4 milioni a stagione, ampiamente arrotondabili con i premi. Tutto fatto, dunque. Ma a un certo punto tutto si è bloccato. Motivo? Radio.Milan dice che è stato il presidente Silvio Berlusconi a imporre lo stop. I motivi ipotizzabili sono tre: 1)l'età del giocatore, ormai trentenne; 2)qualche dubbio sulle condizioni fisiche di Toni, che in effetti poi si è dovuto operare; 3)la voglia di andare su un altro tipo di giocatori. Tutte spiegazioni plausibili che hanno portato a una soluzione completamente diversa, con Toni che ha scelto il Bayern e il Milan che deve ancora scegliere il suo attaccante.

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Il retroscena: ad aprile Toni era del Milan

Luca Toni sta già sudando da tempo nel ritiro del Bayern Monaco, spera di vincere la Bundesiga e la Coppa Uefa. Guadagnerà un sacco di soldi ed è felice. Ma aun certo punto, Toni è stato del Milan. E' accaduto in primavera. Allora il corteggiamento del Bayern era solo alla fasi iniziali, la Fiorentina non aveva le idee chiare su cosa voleva fare. E il Milan ne aveva approfittato. C'era l'accordo su tutto: alla società viola sarebbero andati circa 15 milioni (4 in più di quelli ricavati poi dalla cessione ai tedeschi), il giocatore avrebbe preso circa 4 milioni a stagione, ampiamente arrotondabili con i premi. Tutto fatto, dunque. Ma a un certo punto tutto si è bloccato. Motivo? Radio.Milan dice che è stato il presidente Silvio Berlusconi a imporre lo stop. I motivi ipotizzabili sono tre: 1)l'età del giocatore, ormai trentenne; 2)qualche dubbio sulle condizioni fisiche di Toni, che in effetti poi si è dovuto operare; 3)la voglia di andare su un altro tipo di giocatori. Tutte spiegazioni plausibili che hanno portato a una soluzione completamente diversa, con Toni che ha scelto il Bayern e il Milan che deve ancora scegliere il suo attaccante.

come mai non l'avete ufficilizzato questo? :ph34r:

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  • Amministratori
come mai non l'avete ufficilizzato questo? 8)

Perchè i contratti si possono ufficializzare solo quando c'è la firma della società ed in periodo di calciomercato? ELIOS ma non ti rendi conto dei miliardi di *** che spari??

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  • Amministratori

Sheva, Eto'o o Ronaldinho: il piano del Milan

L'offerta da 60 milioni di euro del Milan per Ronaldinho non fa cambiare idea al Barcellona. Il presidente Laporta ha respinto il primo assalto dei rossoneri: "Nessuno dei nostri campioni è sul mercato". Anche i rossoneri hanno la sensazione che l'operazione Ronaldinho dovrà essere rinviata all'anno prossimo, a meno che Berlusconi decida di svenarsi pagando i 125 milioni di euro della clausola di rescissione. L'alternativa è che il brasiliano rompa con il club catalano, non a caso il fratello-manager mantiene ottimi rapporti col Milan e fino al 31 agosto c'è tempo per le sorprese.

(Repubblica)

Anche il Fisco può dare una mano all'assalto del Milan ad uno tra Ronaldinho ed Eto'o del Barcellona. La scadenza dei vantaggi fiscali può far partire il brasiliano. E c'è il problema degli extra-comunitari: con l'arrivo di Milito, uno è di troppo nel Barça.

Intanto Sheva aspetta Abramovich: sabato il colloquio con il padrone del Chelsea per chiedere il via libera e tornare al Milan.

In società Leonardo lavorerà al fianco di Braida.

Riquelme lascia il Boca e non sfiderà il Milan al Mondiale per club: il fantasista argentino ha detto sì all'Atletico Madrid.

(Gazzetta dello Sport)

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  • Amministratori
Eriksson vuole soffiare

Ljungberg alla Fiorentina

E c'è già chi lo rimpiange sulla panchina inglese dopo che hanno fatto di tutto per mandarlo via. Mc Laren ha fatto una qualificazione ad euro 2008 finora deludente (Tra tutte il pareggio interno con la Macendonia).

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  • Amministratori

Si ma tanto al Real hanno soldi da buttare via... avevano venduto il campo di allenamento alla federazione e si impegnavano a ricomprarlo e avevano venduto i loro diritti per 1,4 miliardi di Euro per 10 anni. (In Italia max 2 anni x satellite e 3 per dtt).

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Perchè i contratti si possono ufficializzare solo quando c'è la firma della società ed in periodo di calciomercato? ELIOS ma non ti rendi conto dei miliardi di *** che spari??

scusa..l'hai fatto con suazo pensavo potessi farlo anche con toni..pardon 8)

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  • Amministratori
scusa..l'hai fatto con suazo pensavo potessi farlo anche con toni..pardon 8)

Beh... con Suazo Galliani aveva contattato il giocatore che era d'accordo. Poi ha cambiato idea.

Ma... a parità di condizioni di contratto che cosa può spingere un giocatore a rinunciare a giocare nel club campione d'europa in carica e ad andare a giocare l'intercontinentale?

$$$.... anzi no €€€

Non sarebbe la prima e nè l'ultima volta.

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Ah dimenticavo...il colpo della giornata è la cessione di Lucarelli allo Shacktar Donetsk per 8 milioni di euro.

Il Compagno Cristiano andrà a giocare la Champions con gli ucraini e percepirà 4 milioni all'anno.

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Sembrerebbe che il Milan abbia incontratto Gilmar Veloz, procuratore di Pato, per cercare di bloccarlo per gennaio 2008. Il costo del cartellino sui 20 milioni.

ma... a me non pare quel fenomeno... è troppo giovane

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