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[Uci Pro Tour] MILANO - SANREMO 2007


sateo

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se la meritava tutta riccò... peccato... brutto il finale... sembrava che gli ultimi 2 km fossero fatti apposta x far recuperare i velocisti... le classiche nn devono, a mio avviso, essere chiuse in volata!!!!!

una volta si anticipava l'arrivo...

poi è stato spostato in via Roma...

in fondo non è che è stato un volatone di gruppo...

per me va bene così il percorso....

in fondo è l'unica classica insieme alla pargi Tours e alla Gand

che può arrivare in volata...

e l'anno passato Pozzato faceva parte dei controattaccanti...

vorrei sottolineare solo una cosa....

ma l'avete vista la pettinatura di Bugno?!?!?!?!

sembra il fratello di Fonzie di Happy Days!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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se la meritava tutta riccò... peccato... brutto il finale... sembrava che gli ultimi 2 km fossero fatti apposta x far recuperare i velocisti... le classiche nn devono, a mio avviso, essere chiuse in volata!!!!!

Sono daccordissimo! voglio un ritordo alla via Aurelia in modo da dare possibilità agli attaccanti così come succedeva sino al 1993 quando a vincere erano i Chiappucci, i Fondriest e BUGNO con le stoccate sul Poggio! :rolleyes:

una volta si anticipava l'arrivo...

poi è stato spostato in via Roma...

in fondo non è che è stato un volatone di gruppo...

per me va bene così il percorso....

in fondo è l'unica classica insieme alla pargi Tours e alla Gand

che può arrivare in volata...

e l'anno passato Pozzato faceva parte dei controattaccanti...

vorrei sottolineare solo una cosa....

ma l'avete vista la pettinatura di Bugno?!?!?!?!

sembra il fratello di Fonzie di Happy Days!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Mai prendere in giro Gianni Bugno! MAI!!!! qualunque cosa lui faccia!!! :twisted: :twisted:

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Un proiettile su Sanremo

È Freire! Super Riccò, male AleJet

Quando ti accorgi che ha la forza per seguire il passo dei migliori anche in salita, oggi sul Poggio come due anni fa sulle Torricelle al Mondiale di Verona, non puoi che voltarti, cercare uno sguardo amico, ed abbozzare un ghigno. Perché sai già che al 99,9% sarà lui, a fine corsa, ad alzare le braccia al cielo.

È Oscar Freire Gómez, spagnolo del team olandese Rabobank, a vincere la Milano-Sanremo del Centenario, la seconda Classicissima della sua carriera, dopo quella "scippata" ad Erik Zabel nel 2004. Lì la scaltrezza del corridore di Torrelavega fu determinante, anche se in verità, senza paura di peccare di lesa maestà nei confronti di Herr Sanremo, fu decisiva anche (se non soprattutto) l'incredibile leggerezza del tedesco, che alzò le braccia un po' troppo prima del traguardo e si fece infinocchiare sotto l'ascella destra praticamente negli ultimi dieci metri di corsa. E si sa, la delizia della vittoria c'è tutta, ma la croce dell'appellativo del "succhiaruote", o del "parassita" (almeno tatticamente) ti rimane attaccata addosso, nonostante un Mondiale, il primo, vinto da autentico finisseur, e da sconosciuto.

Ed anche oggi, tutto sommato, Freire e la Rabobank sono stati più che nascosti, quasi invisibili, fino a 10 km dall'arrivo, anche qualcosa meno. In realtà Horrillo s'era anche infilato nel gruppetto, che comprendeva anche un certo Petacchi, uscito al km 69 e ripreso, come preventivabile (vista l'onorevole presenza di AleJet) al km 74; ma poi Freire ha corso praticamente da solo. Questo può fare intuire, ma probabilmente non rende loro tutto il giustissimo merito, le qualità di chi ha fatto dell'intelligenza tattica, e della fantasia in corsa (chiedere a Commesso in merito, magari riferendosi al Tour de Suisse 2006), il punto forte. Anche se, come si dice ogni volta, senza gambe non si va da nessuna parte. Allora diciamo pure che le gambe di Freire han tenuto tutte le ruote dei più pericolosi, sul Poggio, anche se la Rabobank, e lo spagnolo di conseguenza, hanno rischiato, e tanto anche; ma forse è giusto così. O forse no. Insomma, non abbiamo certo scoperto la formula magica per vincere sempre la Sanremo, ma di certo un Freire che da solo si incolla alle ruote di Schleck prima e di Bettini poi, può anche permettersi di lasciare lavorare le altre squadre quando si muovono dal gruppo corridori importanti come coloro che hanno provato ad attaccare i velocisti su Cipressa e Poggio, tanto poi lui sa come zompare con estrema facilità dalla sagoma in discesa di Ballan alla ruota in volata, battezzata con astuzia, e conquistata con assoluto talento, di Alessandro Petacchi.

Petacchi, già; Petacchi rischia di diventare un "caso", e stavolta è inutile che si provi (come spesso succede) ad accusare la stampa di montature più o meno grandi. Petacchi prova la fuga (vedi sopra), Petacchi costringe Celestino a non collaborare con Vila, mentre Popovych e Pellizotti stavano per promuovere un'azione che, in quattro, avrebbe potuto essere molto più pericolosa (e lo è stata, eccome se lo è stata). Petacchi che si mette a ruota di Zabel, e poi gli finisce dietro in volata. In pratica, Petacchi oggi (ovviamente in maniera involontaria, ci mancherebbe altro) è stato l'ultimo vagone di Oscar Freire.

Non è un dramma perdere una corsa che s'è già vinto (e probabilmente Oscarito ha ragionato proprio così durante i 294 km durante i quali s'è coperto col lenzuolo bianco da bravo "fantasma dell'opera"), ma perderla così sfiora l'assurdo, quasi il paradossale. Quand'è stata colpa del treno, non ci siamo risparmiati; ma oggi... Oggi è mancato AleJet (bisognerà mica tornare a chiamarlo "Il Velocista Gentiluomo"?). Senza appello, e purtroppo con condanna. Ovvio che Zabel, che nel carniere ne ha già quattro, di Milano-Sanremo, può anche "accontentarsi" di un piazzamento. Ma lo ripetiamo, non è tanto il risultato di Petacchi che ci disturba, ma la maniera in cui è maturato.

E poi le fughe, le inevitabili e le lunghissime fughe della Sanremo: da applaudire il neopro' bielorusso Kunitski ed ovviamente il basco Hernández, ultimo tra i fuggitivi della prima ora ad arrendersi al ritorno furioso del gruppo. Pollice verso invece per Sella: un'azione che voleva probabilmente significare il lancio del messaggio "Ehi, ci sono di nuovo", gli si è rivoltata contro anche per le poche corse finora disputate dal vicentino. Che è assolutamente da rigenerare.

La Liquigas è stata brava, nonostante l'assenza di Pozzato tra le ruote che si sono giocate la corsa, nel muovere un determinatissimo Quinziato, col quale è uscito dal gruppo Thomas "T-Blanc" Voeckler, e un più che brillante Pellizotti, una volta ripresi i due già citati, sulla Cipressa. E l'azione con Popovych (che comprendeva anche Moletta, sfortunatissimo nel centrare un palo, e fortunato a non farsi più male di quanto s'è fatto, sulla discesa verso la Via Aurelia) è stata davvero bella, ed ha impegnato molto il gruppo per il ricongiungimento; peccato (per la spettacolarità) che Vila e Celestino non si siano mossi prima, altrimenti sarebbe stata ancora più dura per il plotone (tirato dalla Lampre di un evanescente Bennati ed un sempre bravo Napolitano), soprattutto perché l'ucraino della Discovery, rinfrancato dal successo di tappa della Parigi-Nizza, è sembrato davvero in grado di poter arrivare, con il giusto quantitativo di collaborazione, ben più lontano dell'inizio del Poggio; salita, questa, che ci ha dato l'esatta dimensione di Riccardo Riccò: l'emiliano è un grande corridore, adesso dubbi non ce ne sono più.

L'aveva promesso, l'attacco, e seppure fosse telefonato il gruppo non è riuscito a rintuzzarlo; soltanto Gilbert, stremato (e per questo poco collaborativo, soprattutto fino allo scollinamento), è riuscito ad accodarsi. La discesa disegnata più che bene, la pianura, ad ormai 2000 metri dallo striscione del traguardo, che li ha respinti all'indietro. Ma applausi al giovane della Saunier Duval, applausi a scena aperta. Sfrontato e forte, avanti così.

La volata, infine, è stata quella che è stata: Ballan in testa sotto la "flamme rouge", poi Sacchi-Velo-Zabel in successione; Petacchi pronto alla sparata, Freire pronto a bruciarlo. Ale ha le polveri bagnatissime, però, e Oscarito lo salta senza difficoltà. La lotta, serratissima, tra Allan Davis, Boonen e McEwen per il podio s'è conclusa soltanto al colpo di reni. Ne resta fuori Magic, ma ormai la piazza che contava davvero, la prima, quella di Oscar Freire, era già davanti una bicicletta e mezza, ed esultava.

(cicloweb)

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Le pagelle della Sanremo

Popo e Balducci ok, Bennati e Pozzato flop

Freire - 10

Non sbaglia niente, ma proprio niente. Se c'è una cosa che gli si può rimproverare, oggi, è il fatto che ha rischiato tanto, e tante volte, di vedersi sfuggire la corsa. Ma ha fatto di necessità virtù, visto la squadra che aveva con se. Due Sanremo e tre Mondiali rappresentano un palmarés da fare invidia a moltissimi.

Davis - 9

Il terzo posto alla Parigi-Tours era, fino ad oggi, il miglior risultato ottenuto dall'australiano in una classica. Oggi pesca il jolly, primo nella volata dei battuti. Ma un secondo posto alla Sanremo è importantissimo, soprattutto perché oggi ha capito che in futuro può vincerla.

Boonen - 8

Sale per la prima volta sul podio della Classicissima, e migliora per il terzo anno consecutivo la sua posizione in Via Roma. Bravo, davvero. Però per uno che si chiama Boonen e che ad un certo punto si ritrova un gregario in maglia iridata di nome Bettini, rimane sempre l'amaro in bocca. Troppo spazio tra lui e Freire.

McEwen - 7

Ultimi 2 km, in testa al gruppo si fa la conta di chi c'è. Freire, e va bene, poi Boonen, perfetto, anche Petacchi, ci mancherebbe; benissimo, anche Bennati e Pozzato. E quello? È Robbie? Sì, sì, è proprio lui. E in tanti si sono preoccupati, a quel punto, soprattutto in gruppo. Non siamo abituati a vederlo perdere un podio al colpo di reni, ma chi gli è finito davanti è più passista di lui, senz'altro.

Zabel - 7

Se noi fossimo in Zabel, ecco la scena: «Ma non te ne eri accorto prima di non avere la gamba?»; questa, come minimo, sarebbe la prima domanda, posta anche a brutto muso, che avremmo fatto ad Alessandro Petacchi appena dopo l'arrivo. Della risposta, poi, francamente, ce ne saremmo anche fregati. Zabel merita più rispetto.

Gerolsteiner - s.v.

Dire che la Sanremo 2007 è stata stregata per gli uomini di Holczer ed Henn è poco. Rebellin che casca all'inizio (ma conclude comunque la corsa nel gruppo di testa), Kopp che si rompe il setto nasale, riporta un trauma cranico commotivo, contusioni multiple e ferita lacero contusa all'arcata sopracciliare sinistra, e - dulcis in fondo - Moletta, che da fuggitivo scivola nella discesa della Cipressa e centra un muretto in cemento con tanto di palo a supporto. Risultato? Frattura della diafisi femorale destra, che dovrà essere operata. Da parte nostra, ovviamente, tanti auguri di pronta guarigione ai corridori, e tanta solidarietà al team delle acque minerali.

Balducci - 7,5

Ammettiamo che sapere che il toscano Balducci fosse il primo italiano nell'ordine d'arrivo della Milano-Sanremo 2007 ci ha spiazzato, e neanche poco. Poi ci sono tornati in mente la volata di Donoratico, il successo di tappa al Giro del Mediterraneo, ed allora abbiamo capito. Magari il nome non è di grido, ma il corridore in questo inizio d'anno c'è, eccome.

Petacchi - 4

Giornata storta. È l'unica pseudogiustificazione che Alessandro può darsi e può darci, e può dare ai suoi tifosi, che pure lo aspettavano numerosissimi sul traguardo (tra l'altro inscenando una serie di cori da stadio in simpatica contrapposizione con i tifosi di un altro illustre eccellente: Bennati). Però la sensazione è che sia più manchevole di fosforo e cattiveria, piuttosto che di energie.

Popovych - 7,5

Il bollettino della Parigi-Nizza parlava chiaro: le quotazioni dell'ucraino erano, e sono, in netto rialzo. Capisce con un po' di ritardo che l'azione di Pellizotti era interessante, poi però offre verve e tanta energia alla fuga. Sul passo oggi era probabilmente il più forte, e lo dimostra il fatto che, una volta ripresi all'inizio del Poggio, abbia riprovato anche da solo. Però il gruppo era lì, ed insesorabilmente l'ha risucchiato.

Liquigas - 6,5

La squadra non ha granché da rimproverarsi; la débâcle di Pozzato non può certo dipendere dal team che nelle fasi decisive si è mosso sin da subito, con Quinziato. Dopo il lavoro di gregariato di Petito e Spezialetti, lo stesso Quinziato è partito sulla Cipressa, emulato da Pellizotti. Hanno fatto il loro lavoro, anche se da quel punto son mancati i vari Paolini e Gasparotto, oltre al capitano designato.

Riccò - 8

Non è facile mantenere le promesse nella vita, figuriamoci nel ciclismo. L'emiliano è un guascone, un birbantello, un carattere tanto introverso quanto illuminato ed illuminante, quando si parla di strade, tattiche e biciclette. Dopo l'allungo di Kessler sul Poggio, dà una fucilata che stronca il gruppo dei migliori, e lo stesso Gilbert, unico a resistergli. Poi il percorso è quello che è, due corridori contro un gruppo che nel frattempo si è riorganizzato non possono far miracoli, e quindi a 2000 metri dall'arrivo s'infrange il suo sogno. Non fa una piega però, e nel dopo corsa dà appuntamento alla Sanremo 2008. Ad avercene, così.

Gilbert - 6,5

Diciamocelo francamente: non ne aveva. È già tanto se è riuscito a restarci attaccato alla ruota posteriore con le unghie e con i denti, a quell'indiavolato di Richie Rich. Non ha dato cambi perché non poteva, soprattutto in salita. Quando ha potuto, tra discesa e pianura, ha dato il suo contributo all'azione orginaria dell'emiliano di Gianetti.

Milram - 4,5

Lo ammettiamo sin da subito: se Petacchi avesse vinto, questo voto sarebbe stato sicuramente stravolto, ma non più di tanto. Soprattutto per due motivi: il primo, la presenza nella primissima fuga di Petacchi; perché? Il secondo: si deve avere un cuore di pietra, ma proprio duro, per dire a Celestino di non collaborare in fuga nella corsa della sua vita. Poi vabbè, è mancato Petacchi, non certo la squadra. Ma se ci si fida solo di un uomo, alla lunga gli altri si stancano.

Hernández - 6

Premiamo il basco che ha corso in Italia con la Lpr di Piscina perché è stato l'ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo; ma gli altri li citiamo più che volentieri: il russo Brutt (quanto abbiamo temuto di dover titolare "Dopo Pozzato, la Sanremo a Brutt"?), Emanuele Sella, Kunitski, De Kort e Traficante. Un'azione nata al km 86 e conclusasi a poco meno di 30 km all'arrivo. Coraggiosi.

Bennati - 3

Per un motivo o per un altro, in questa classica - che pure è nelle sue caratteristiche - non ha mai brillato. Stavolta la saluta lo ha lasciato in pace, e giù per la discesa del Poggio il lavoro egregio di Ballan e Vila sembrava volesse significare un impegno maggiore da parte del passista veloce aretino. Invece sul traguardo non è pervenuto, anticipato dal compagno Napolitano (6,5 per la conferma).

Pozzato - 3

Ha accusato dei dolori di stomaco patiti ieri notte, dopo l'arrivo, dimostrandosi comunque sereno. Sa che le cose non possono sempre girare per il verso giusto, e nell'animo aveva la tranquillità di aver fatto di tutto per ripetersi. Però oggi ha sempre pedalato nelle posizioni di rincalzo e non ha mai dato l'impressione di poter far qualcosa. Lo aspettiamo al Fiandre.

Bettini - 6,5

Era ammaccato, anzi, ammaccatissimo. Come se non bastasse, un altro scivolone pure oggi, tanto per gradire. Ma siccome a Bettini per annientarlo, soprattutto psicologicamente, serve un cataclisma, non si dà per vinto, rimonta posizioni su posizioni, si porta in testa al gruppo, controlla la progressione di Visconti e poi in discesa si mette in testa a farsi seguire del gruppo; un Campione del Mondo che lavora, molto umilmente, per il compagno più in forma. Non da tutti, ma sicuramente da Paolo Bettini.

(cicloweb)

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MILANO - SANREMO - 294.0 km

1 Oscar Freire Gómez Spagna Rabobank 6h43'59"

2 Allan Davis Australia Discovery Channel Pro Cycling Team st

3 Tom Boonen Belgio Quick Step - Innergetic st

4 Robbie McEwen Australia Predictor - Lotto st

5 Stuart O'Grady Australia Team CSC st

6 Erik Zabel Germania Team Milram st

7 Gabriele Balducci Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo st

8 Alessandro Petacchi Italia Team Milram st

9 Vicente Reynes Mimo Spagna Caisse d'Epargne st

10 Robert Hunter Sudafrica Barloworld st

11 Danilo Napolitano Italia Lampre - Fondital st

12 Luca Paolini Italia Liquigas st

13 Kim Kirchen Lussemburgo T-Mobile Team st

14 Martin Elmiger Svizzera AG2R Prevoyance st

15 Cristian Moreni Italia Cofidis, le Crédit par Télephone st

16 Stefan Schumacher Germania Gerolsteiner st

17 Jeremy Hunt Gran Bretagna Unibet.com st

18 Manuele Mori Italia Saunier Duval - Prodir st

19 Filippo Pozzato Italia Liquigas st

20 William Bonnet Francia Crédit Agricole st

21 Philippe Gilbert Belgio Française Des Jeux st

22 Julian Dean Nuova Zelanda Crédit Agricole st

23 Vladimir Gusev Russia Discovery Channel Pro Cycling Team st

24 Rene Mandri Estonia AG2R Prevoyance st

25 Pablo Lastras García Spagna Caisse d'Epargne st

26 Daniele Bennati Italia Lampre - Fondital st

27 Gerald Ciolek Germania T-Mobile Team st

28 Yaroslav Popovych Ucraina Discovery Channel Pro Cycling Team st

29 Frank Schleck Lussemburgo Team CSC st

30 Davide Rebellin Italia Gerolsteiner st

31 Enrico Gasparotto Italia Liquigas st

32 Grégory Rast Svizzera Astana st

33 Paolo Bettini Italia Quick Step - Innergetic st

34 Bernhard Eisel Austria T-Mobile Team st

35 Renaud Dion Francia AG2R Prevoyance st

36 Tomas Vaitkus Lituania Discovery Channel Pro Cycling Team st

37 Marco Velo Italia Team Milram st

38 Riccardo Riccò Italia Saunier Duval - Prodir st

39 Juan Antonio Flecha Giannoni Spagna Rabobank st

40 Mario Aerts Belgio Predictor - Lotto st

41 Koldo Fernández De Larrea Spagna Euskaltel - Euskadi st

42 Roger Hammond Gran Bretagna T-Mobile Team st

43 René Haselbacher Austria Astana st

44 Nick Nuyens Belgio Cofidis, le Crédit par Télephone st

45 Luca Mazzanti Italia Ceramica Panaria - Navigare st

46 Lorenzo Bernucci Italia T-Mobile Team st

47 Stefano Garzelli Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 6"

48 Fabio Sacchi Italia Team Milram a 6"

49 Arnaud Coyot Francia Unibet.com a 12"

50 Lloyd Mondory Francia AG2R Prevoyance a 12"

51 Imanol Erviti Spagna Caisse d'Epargne a 12"

52 Max Van Heeswijk Olanda Rabobank a 12"

53 Volodymyr Bileka Ucraina Discovery Channel Pro Cycling Team a 12"

54 Luca Solari Italia Team L.P.R. a 12"

55 Alessandro Ballan Italia Lampre - Fondital a 12"

56 Laurens Ten Dam Olanda Unibet.com a 12"

57 Jesús Del Nero Spagna Saunier Duval - Prodir a 12"

58 Karsten Kroon Olanda Team CSC a 12"

59 Jérôme Pineau Francia Bouygues Telecom a 12"

60 Matti Breschel Danimarca Team CSC a 12"

61 Thomas Lövkvist Svezia Française Des Jeux a 12"

62 Claudio Corioni Italia Lampre - Fondital a 12"

63 Simone Masciarelli Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 18"

64 Steven Cummings Gran Bretagna Discovery Channel Pro Cycling Team a 21"

65 Mirko Celestino Italia Team Milram a 21"

66 Thomas Voeckler Francia Bouygues Telecom a 21"

67 Ricardo Serrano González Spagna Tinkoff Credit Systems a 21"

68 Gorazd Stangelj Slovenia Lampre - Fondital a 21"

69 Francisco Javier "Patxi" Vila Errandonea Spagna Lampre - Fondital a 21"

70 Ángel "Litu" Gómez Gómez Spagna Saunier Duval - Prodir a 21"

71 David Millar Gran Bretagna Saunier Duval - Prodir a 21"

72 Igor Astarloa Askasibar Spagna Team Milram a 21"

73 Kanstantsin Siutsou Bielorussia Barloworld a 29"

74 Sergey Kolesnikov Russia Unibet.com a 29"

75 Vasil Kiryienka Bielorussia Tinkoff Credit Systems a 37"

76 Matthias Kessler Germania Astana a 40"

77 Alberto Ongarato Italia Team Milram a 1'14"

78 Matteo Tosatto Italia Quick Step - Innergetic a 1'14"

79 Alexander Efimkin Russia Barloworld a 1'14"

80 Franco Pellizotti Italia Liquigas a 1'14"

81 Benat Albizuri Aransolo Spagna Euskaltel - Euskadi a 1'14"

82 Francisco José Ventoso Alberdi Spagna Saunier Duval - Prodir a 1'14"

83 Aaron Kemps Australia Astana a 1'23"

84 Axel Merckx Belgio T-Mobile Team a 1'23"

85 Carlos Barredo Llamazales Spagna Quick Step - Innergetic a 1'41"

86 Mathew Hayman Australia Rabobank a 1'56"

87 Johan Van Summeren Belgio Predictor - Lotto a 2'22"

88 Björn Leukemans Belgio Predictor - Lotto a 2'38"

89 Borut Bozic Slovenia Team L.P.R. a 3'14"

90 Sébastien Rosseler Belgio Quick Step - Innergetic a 3'15"

91 Giovanni Visconti Italia Quick Step - Innergetic a 3'15"

92 Tiziano Dall'antonia Italia Ceramica Panaria - Navigare a 3'15"

93 Dario David Cioni Italia Predictor - Lotto a 3'45"

94 Laszlo Bodrogi Ungheria Crédit Agricole a 4'19"

95 Alessandro Spezialetti Italia Liquigas a 4'19"

96 Salvatore Commesso Italia Tinkoff Credit Systems a 4'19"

97 Marcus Ljungqvist Svezia Team CSC a 4'19"

98 Dario Andriotto Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 4'19"

99 Eric Berthou Francia Caisse d'Epargne a 4'19"

100 Elio Aggiano Italia Tinkoff Credit Systems a 4'19"

101 Matthew White Australia Discovery Channel Pro Cycling Team a 4'41"

102 Sylvain Calzati Francia AG2R Prevoyance a 4'41"

103 Emanuele Sella Italia Ceramica Panaria - Navigare a 4'46"

104 Roberto Petito Italia Liquigas a 4'46"

105 Fabio Baldato Italia Lampre - Fondital a 4'46"

106 Maurizio Bellin Italia Team L.P.R. a 4'46"

107 Daniele Righi Italia Lampre - Fondital a 4'48"

108 Wim Vansevenant Belgio Predictor - Lotto a 4'48"

109 Kevin Hulsmans Belgio Quick Step - Innergetic a 6'32"

110 Fabian Cancellara Svizzera Team CSC a 6'32"

111 Maximiliano Ariel Richeze Argentina Ceramica Panaria - Navigare a 7'04"

112 Gorik Gardeyn Belgio Unibet.com a 8'03"

113 Aitor Hernández Gutiérrez Spagna Euskaltel - Euskadi a 9'37"

114 Staf Scheirlinckx Belgio Cofidis, le Crédit par Télephone a 9'37"

115 Thomas Fothen Germania Gerolsteiner a 9'37"

116 Ivan Mayoz Spagna Euskaltel - Euskadi a 9'37"

117 Antonio Cruz Usa Discovery Channel Pro Cycling Team a 9'37"

118 Guennadi Mikhailov Russia Astana a 9'37"

119 Christophe Laurent Francia Crédit Agricole a 9'37"

120 Anthony Geslin Francia Bouygues Telecom a 9'37"

121 Serguei Ivanov Russia Astana a 9'37"

122 Alexei Markov Russia Caisse d'Epargne a 9'37"

123 Pavel Brutt Russia Tinkoff Credit Systems a 9'37"

124 Mikhail Ignatiev Russia Tinkoff Credit Systems a 9'37"

125 Bert Grabsch Germania T-Mobile Team a 9'37"

126 Massimo Codol Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 9'37"

127 Ignacio Gutiérrez Cataluña Spagna Team L.P.R. a 9'37"

128 Michal Golas Polonia Unibet.com a 9'37"

129 Peter Wrolich Austria Gerolsteiner a 9'37"

130 Luke Roberts Australia Team CSC a 9'37"

131 Ryan Cox Sudafrica Barloworld a 9'37"

132 Diego Caccia Italia Barloworld a 9'37"

133 Marco Marcato Italia Team L.P.R. a 9'37"

134 Juan José Haedo Argentina Team CSC a 9'37"

135 Manuel Quinziato Italia Liquigas a 9'37"

136 Pedro Horrillo Muñoz Spagna Rabobank a 9'37"

137 Fortunato Baliani Italia Ceramica Panaria - Navigare a 9'37"

138 Matteo Priamo Italia Ceramica Panaria - Navigare a 9'37"

139 Jimmy Casper Francia Unibet.com a 9'37"

140 Carlos DaCruz Francia Française Des Jeux a 9'37"

141 Paolo Longo Borghini Italia Barloworld a 9'37"

142 Kevin Van Impe Belgio Quick Step - Innergetic a 9'37"

143 Jan Boven Olanda Rabobank a 9'37"

144 Franck Renier Francia Bouygues Telecom a 14'13"

145 Alexandre Pichot Francia Bouygues Telecom a 14'13"

146 Mathieu Perget Francia Caisse d'Epargne a 14'13"

147 Mathieu Heijboer Olanda Cofidis, le Crédit par Télephone a 14'13"

148 Rony Martias Francia Bouygues Telecom a 14'13"

149 Anton Luengo Celaya Spagna Euskaltel - Euskadi a 14'13"

150 Aketza Peña Iza Spagna Euskaltel - Euskadi a 14'13"

151 Ludovic Auger Francia Française Des Jeux a 14'13"

152 Andrei Kunitski Bielorussia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 14'13"

153 Alessandro Donati Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 14'13"

154 Sébastien Minard Francia Cofidis, le Crédit par Télephone a 14'13"

155 Xavier Florencio Cabre Spagna Bouygues Telecom a 14'13"

156 Yuriy Krivtsov Ucraina AG2R Prevoyance a 18'04"

157 Fabien Patanchon Francia Française Des Jeux a 18'04"

158 Kevin De Weert Belgio Cofidis, le Crédit par Télephone a 19'13"

159 Giuseppe Palumbo Italia Acqua & Sapone - Caffè Mokambo a 19'36"

160 Michiel Elijzen Olanda Cofidis, le Crédit par Télephone a 19'36"

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Riccò - 8

Non è facile mantenere le promesse nella vita, figuriamoci nel ciclismo. L'emiliano è un guascone, un birbantello, un carattere tanto introverso quanto illuminato ed illuminante, quando si parla di strade, tattiche e biciclette. Dopo l'allungo di Kessler sul Poggio, dà una fucilata che stronca il gruppo dei migliori, e lo stesso Gilbert, unico a resistergli. Poi il percorso è quello che è, due corridori contro un gruppo che nel frattempo si è riorganizzato non possono far miracoli, e quindi a 2000 metri dall'arrivo s'infrange il suo sogno. Non fa una piega però, e nel dopo corsa dà appuntamento alla Sanremo 2008. Ad avercene, così.

Gilbert - 6,5

Diciamocelo francamente: non ne aveva. È già tanto se è riuscito a restarci attaccato alla ruota posteriore con le unghie e con i denti, a quell'indiavolato di Richie Rich. Non ha dato cambi perché non poteva, soprattutto in salita. Quando ha potuto, tra discesa e pianura, ha dato il suo contributo all'azione orginaria dell'emiliano di Gianetti.

quando parli di ricc puoi scrivere al posto di "l'emilia", "il modenese"..... la cosa mi gasa di più.... :rolleyes::twisted::twisted:

tiu o chiunque abbia fatto le pagelle!!!

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quando parli di ricc puoi scrivere al posto di "l'emilia", "il modenese"..... la cosa mi gasa di più.... :rolleyes::twisted::twisted:

tiu o chiunque abbia fatto le pagelle!!!

Le pagelle sono fatte dalla redazione del sito cicloweb

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incredibile petacchi... :rolleyes::twisted:

gli sono mancate la gambe proprio nel momento decisivo..

per voi che fate ciclismo..ma come e' possibile che accada una cosa del genere?? in una gara cosi' importante?

Secondo me, dopo 294 km, semplicemente aveva finito le energie.

Questo significa che non aveva il fondo nelle gambe e dunque si è presentato alla Sanremo non in forma.

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Grandissimo oscaritooooo!!! Che fenomeno, quest'anno stava bene ma anche con una gamba sola sarebbe stato pericoloso. Petacchi lo sapevo...il suo ciclo è finito, fosse stato corretto (visto lo sapeva di non aver la gamba) avrebbe lavorato per Zabel che si sarebbe certamente piazzato meglio. Ma Petacchi non fa questo genere di cose, vi ricordate al Mondiale??????

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Al mondiale però non ci è manco arrivato a fare la volata li a mio avviso sbagliò Ballerini che non supportò Bettini con nessun compagno.

Per la Sanremo la Milram aveva organizzato un treno micidiale (finalmente) ed a sbagliare (anche se di errore non si tratta) è stato Petacchi. Appunto alla Milram è non aver lasciato libero Celestino che magari poteva stare con Pellizzotti/Popovyc o con Riccò/Gilbert. La Milram punta tutto su Petacchi sempre e comunque e questo è un errore visti anche i risultati.

Comunque vedere Freire vincere senza uno straccio di compagno che lo aiutava è davvero una bella cosa (un bravo anche a Mcewen non pensavo arrivasse a disputare la volata).

Riccò da 10

Pellizzotti 8

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Da qualche parte avevo detto che la Milram come squadra è proprio pietosa....

punta solo su petacchi... non ha scalatori nè uomini da classiche...

di fatti Celestino non ha vinto ancora nulla e zabel non può essere considerato l'ultimo vagone di Petacchi....

Se Peta sapeva di non riuscire a sprintare poteva far tirare altri 30 metri ongarato e fare il buco a Zabel che era davanti a lui... a quel punto gli altri avrebbero dovuto interrompere la pedalata, scartarlo e rilanciare lo sprint...

forse erik non avrebbe vinto lo stesso però sarebbe potuto salire sul podio...

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Grandissimo oscaritooooo!!! Che fenomeno, quest'anno stava bene ma anche con una gamba sola sarebbe stato pericoloso. Petacchi lo sapevo...il suo ciclo è finito, fosse stato corretto (visto lo sapeva di non aver la gamba) avrebbe lavorato per Zabel che si sarebbe certamente piazzato meglio. Ma Petacchi non fa questo genere di cose, vi ricordate al Mondiale??????

Sono daccordo, l'ho già detto ma va ripetuto, se fossi Zabel sarei inc.. nero! :biggrin:

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Da qualche parte avevo detto che la Milram come squadra è proprio pietosa....

punta solo su petacchi... non ha scalatori nè uomini da classiche...

di fatti Celestino non ha vinto ancora nulla e zabel non può essere considerato l'ultimo vagone di Petacchi....

Se Peta sapeva di non riuscire a sprintare poteva far tirare altri 30 metri ongarato e fare il buco a Zabel che era davanti a lui... a quel punto gli altri avrebbero dovuto interrompere la pedalata, scartarlo e rilanciare lo sprint...

forse erik non avrebbe vinto lo stesso però sarebbe potuto salire sul podio...

Quoto alla grande!! Zabel non può essere sprecato sempre al servizio di Petacchi o lo usano come libero o gli fanno fare gare diverse. Per gli scalatori e uomini da giri (sia corti che lunghi) sono messi veramente male. Per le classiche hanno il solo Celestino capace di fare la differenza. :biggrin:

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Effettivamente la Milram con un Petacchi così deve per forza di cose preferirgli Zabel o chi per lui nei Finali.Non può una squadra lavorare Km e Km per un Unico corridore(tra l'altro non in forma smagliante)che poi cede agli ultimi 300mt..E' una Beffa!!

Fossi Zabel(che tra l'altro lanciando la volata a AleJet gli è arrivato davanti)me ne andrei perchè su Finali così mi sentirei Poco protetto!Non dico con questo che avrebbe vinto ma di certo si sarebbe Piazzato meglio.

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incredibile petacchi... :mrgreen::mrgreen:

gli sono mancate la gambe proprio nel momento decisivo..

per voi che fate ciclismo..ma come e' possibile che accada una cosa del genere?? in una gara cosi' importante?

Dopo 300 km a medie incredibili ci sta che ti manchino le gambe nel finale... soprattutto se non sei al top.....

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