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Roberto Ferrari


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Hai voluto la bicicletta?

Scopriamo il mondo di Roberto Ferrari

2007robertoferrari1.jpg

Fabio Bordonali, suo team manager al Team Tenax-Menikini, se lo coccola perché è bresciano come lui, ma soprattutto perché il ragazzetto di Gavardo l'anno scorso s'è messo nel carniere ben 11 corse, battendo in volate di gruppo corridori come Gatto, Goss e Cucinotta (suo attuale compagno di squadra), e vincendo da solo la Coppa San Geo. Sguardo vispo e ridanciano per il passista veloce che vi presentiamo.

Come sta procedendo il primo contatto vero con i pro'?

«Tutto per il meglio, non c'è niente che finora è andato storto. È vero che si fanno tanti km in più, ma per fortuna. Significa che il salto di categoria è vero».

Tra poco avverrà anche il debutto agonistico, con il Gp Costa degli Etruschi di Donoratico.

«Il percorso potenzialmente è adatto a me, ma finora abbiamo sostenuto soltanto allenamenti, mentre altri corridori, anche più esperti, hanno già qualche km di competizione nelle gambe. Comunque non mi pongo limiti: nel caso dovessi essere davanti nel finale io mi butterò di certo nel mezzo della volata, e come andrà lo sapremo soltanto dopo».

Quando hai iniziato a fare ciclismo?

«All'età di 7 anni ero già sulla mia prima bici da corsa, ed ho fatto tutta la trafila, fino alla categoria juniores, nella Soprazocco. Poi ci sono stati gli anni da dilettante, con il primo anno alla Egidio Unidelta di Bruno Leali, poi due anni nella Edile Goverina e poi gli ultimi due anni nella U.C. Trevigiani di Remo Mosole, ed ora eccomi qua».

La molla che ti ha spinto al ciclismo?

«Una passione di famiglia, direi, visto che papà allenava i giovanissimi della società per cui ho iniziato».

L'anno scorso hai fatto incetta di vittorie. Ce n'è una a cui sei particolarmente legato?

«Sicuramente la Coppa San Geo, visto che correvo in casa, a Gavardo, e la corsa era organizzata dalla società di Soprazocco».

Un velocista che digerisce anche qualche asperità. Corretta come descrizione?

«Sì, mi piacciono i percorsi misti e riesco ad affrontarli bene. Certo, non devono essere "troppo" duri, altrimenti faccio fatica».

Entriamo nel mondo dei sogni: scegli quale corsa vincere da pro'.

«Se il sogno è a lunga gittata, dico la Milano-Sanremo: per un corridore con le mie caratteristiche è il top assoluto. Per quest'anno, invece, andrebbe bene una corsa qualunque, anche una delle tre che ho già corso da stagista».

Il primo contatto con il mondo dei pro' dov'è avvenuto, dunque?

«L'anno scorso ad Arona, al Gp Nobili Rubinetterie, e poi ho corso a Prato e a Carnago».

Hai già il quadro del programma 2007?

«Purtroppo no, perché tante partecipazioni a delle corse ci devono essere ancora confermate. Purtroppo con la tanta confusione del ciclismo attuale non è facile per una squadra media come la nostra programmare la stagione. È sicuramente un peccato, ma mi abituerò anche a questo».

Preferisci il caldo o il freddo?

«Sono sempre andato forte ad inizio stagione, cerco sempre di sfruttare la forma che ho dall'inizio fino al mese di giugno, anche perché poi inizia il caldo e spesso vado in crisi».

Anche per via della folta chioma?

«E pensare che me li hanno fatti anche accorciare un po'. Fosse stato per me, li avrei tenuti ancora più lunghi (sorride)».

Qual è il clima che si respira in squadra?

«Siamo molto affiatati, anche perché siamo tutti ragazzi e spesso i consigli sono trasversali: ognuno aiuta il compagno, tutti cerchiamo di aiutarci a vicenda. In fondo anche quelli più "esperti" hanno 29-30 anni, quindi siamo tutti coetanei, in fondo».

Hai notato molte differenze tra l'organizzazione di una squadra dilettantistica e quella di una professionistica

«Sicuramente le squadre professionistiche hanno una maggiore organizzazione, a partire dal personale meccanico, tanto per fare un esempio. Tra i dilettanti, ma è anche giusto così, la corsa inizia la mattina presto col pulmino della squadra che ti viene a prendere, mentre qui ti senti veramente "protagonista" del ciclismo. C'è chi ti chiede se le misure sono ok, chi ti chiede come stai, chi ti chiede se hai buone sensazioni: ognuno ha il suo ruolo, e spesso a noi ciclisti tocca solo pedalare, nulla più».

Hai un genere di musica preferito?

«Ascolto di tutto, ma in particolare il reggae».

Artista preferito?

«Bob Marley su tutti, ma forse questo è meglio se non lo scrivi (ride)».

Paura di qualche controllo in più?

«(sorride) Chissà che qualcuno possa capir male...».

Porti un libro in particolare in valigia?

«No, devo ammettere di non essere un grande lettore».

Che rapporto hai con internet?

«Lo definirei "moderato". Guardo quelle tre o quattro cose che mi interessano, scarico la posta, lo uso prevalentemente per mantenere i contatti con alcuni amici: per quello è comodissimo. Però non sono uno di quelli che si portano il portatile in ritiro o che sono davanti al pc 24 ore su 24».

Come vedi Roberto Ferrari tra 7 mesi?

«Oh mamma, bella domanda. Non lo so, ma sono fiducioso. So di non essermi mai posto tanti obiettivi finora, ho sempre fatto il corridore divertendomi molto e senza mai dannarmi l'anima per ottenere quel che ho ottenuto. Penso, anzi spero, di avere buoni margini di miglioramento».

Sei fiducioso solo per ciò che riguarda il ciclismo o è un aspetto del tuo carattere?

«Il ciclismo è uno sport duro, ed affrontarlo con serenità e fiducia aiuta sicuramente a viverlo in maniera rilassata. L'essere fiducioso fa parte di me, è una caratteristica con cui convivo e che spero di non dover abbandonare mai».

Mario Casaldi (CICLOWEB)

Vai Robyyyyy!! :tongue::blink:

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Ma chi è???? Un tuo amico percaso?????

hehee...questo no ma è un personaggio con la sua folta chioma!! :biggrin:

a dave basta che siano bresciani :D:happy:

esatto!!! :biggrin::lol:

Oltre che amico di Dave è anche parente del mitico Dottor Ferrari :lol:

:twisted::twisted:

Vedrete Roberto, lui ed Oscar Gatto hanno fatto mambassa di successi l'anno scorso...

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Altra gente che passerà nell'anonimato + totale...

vedremo vedremo...non avrà magari una carriera straordinaria ma secondo me è un giovane su cui scommettere...

E comunque prima di giudicare bisogna sapere quello che i corridori hanno fatto prima di arrivare nel mondo dei pro

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vedremo vedremo...non avrà magari una carriera straordinaria ma secondo me è un giovane su cui scommettere...

E comunque prima di giudicare bisogna sapere quello che i corridori hanno fatto prima di arrivare nel mondo dei pro

già.. bisogna aspettare 2 stagioni per vedere se ha qualche speranza o meno di far qualcosa di importante

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