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[STORIA CYM06] Storie dell'altro mondo??


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Nella stessa data è cominciato anche il Giro di Andalusia, con Kelly e compagni guidati dal fido Wolfwood, la cui presenza è garanzia di massimo impegno dei ciclisti :shock::shock: . Per linearità di cronaca però concluderemo prima il Giro del Mediterraneo, poi posteremo la corsa spagnola. Eccoci pertanto pronti alla partenza della sesta tappa, con Capo Berta, Cipressa e Poggio. Per Knetemann, l’occasione per prendere le misure alla Sanremo, manca poco più di un mese al grande appuntamento.

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Ai ragazzi ho promesso una serata al Casinò ligure se mi avessero dato la prima vittoria. Uomo del giorno Knetemann, che cercherà sul Poggio l’acuto. Per le fughe da lontano è il giorno di Jaskula.

Ed ecco il buon Focolari che ci racconta l’ultima tappa.

Gentili signori e signore buona sera. Si è concluso oggi, in Viale Roma e su un traguardo assai prestigioso, il Giro del Mediterraneo. La tappa di oggi ha destato molta curiosità, poiché riproponeva un finale identico a quello della Sanremo. C’era inoltre la curiosità di vedere se Rous, leader alla partenza, avrebbe saputo resistere agli attacchi degli altri pretendenti alla classifica finale, in prima fila Fignon, Brochard e Motta.

Dopo pochi chilometri dalla partenza, la prima fuga. Uomini fuori classifica, in cerca di visibilità e di estemporanea gloria, tra i quali Zenon Jaskula, buon passista dell’Alfa-Lum.

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La fuga è stata ripresa sulla Cipressa, dove gli uomini Molteni e in particolare De Sitter hanno scandito un ritmo molto deciso. Parecchi ciclisti, tra cui quasi tutti i velocisti, hanno alzato bandiera bianca proprio qui.

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Sul Poggio andatura molto elevata. Gli uomini di Rous hanno così limitato gli scatti, e la maglia gialla ha scollinato sana e salva. Discreto Knetemann, sempre là davanti. Abdu disperso :lol::lol:

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Arrivo in volata, come Viale Roma ne ha visti spesso. Un gruppo di una cinquantina di unità a giocarsi la vittoria, che alla fine ha premiato Van Looy. Discreto settimo posto per Knetemann.

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La classifica generale non è cambiata, con Dider Rous che ha portato a casa la vittoria.

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Ed ecco gli altri vincitori delle diverse classifiche.

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Concludiamo con un intervista ad un personaggio prestigioso, che dalla vicina Torino ci ha raggiunto oggi approfittando della giornata di riposo dello sci alpino alle Olimpiadi.

Signore signori, Alberto Tomba

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Ciao Alberto. Benvenuto a Sanremo.

Mo grazie.

Allora, hai visto la volata di questi assi del ciclismo, cosa te ne è sembrato?

Che vanno forte, perdiana. Però, anche la Miss, mi sembra una bella …..(biip)

Che dire, Alberto, sei sempre lo stesso. Sei appena arrivato qui da Torino, com’è l’atmosfera lassù?

E’ come qua, piena di gnocca. :?::?:

No, io dicevo nel senso sportivo.

Là ci sono le Olimpiadi, sai, qui no. Direi che questa è la differenza più importante!!!

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E dopo questo intervento da Roma fanno cadere la linea disperati……………

Per i nostri invece niente casinò, tutti a nanna presto, domani c'è il Laigueglia, sperem.

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Top Posters In This Topic

Dopo 6 giorni, un tipo che va per la maggiore da queste parti si disse che riposò. Ai ragazzi non è concesso questo privilegio, subito dopo il Giro del Mediterraneo c’è il Laigueglia, corsa che inaugura la stagione ciclistica in Italia. Con questa si concluderà la settimana in Costa Azzurra, dopo la linea passerà a Wolfwood per la Vuelta a Andalucia.

Il Laigueglia quest’anno presenta un’altimetria piuttosto mossa, con tre salite decisamente toste che faranno la differenza.

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I nostri big saranno Tonkov e Knetemann. Il resto della squadra al loro servizio, debutto stagionale per Boasson e Teteriuk.

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Dopo poche battute, partono alcuni comprimari. A questi si aggregano due pezzi grossi, Tonkov e Bitossi.

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Pavel, ma dove vai?

Sto bene mister, vorrei provare.

Ma mancano 170 km, ti rendi conto?

Si, ma sembra che oggi la gamba giri bene……

E allora vai.

Benedetti ragazzi, la gioventù. Imparerà anche lui, queste corse possiamo permetterci anche di usarle per questi esperimenti. Ma se mi parte così al Tour, lo impallino.

Sulla prima salita i fuggitivi tengono un ritmo tranquillo, la gara è ancora lunga. Basta però per staccare Bitossi, che proprio appena la strada si impenna non ce la fa.

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La fuga procede di buon accordo, i quattro collaborano………

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ma l’andatura è quella che è. Tonkov non può forzare, i suo compagni di fuga non reggerebbero e si ritroverebbe solo con il traguardo ancora lontanissimo; intanto il gruppo dietro si è svegliato. Che fare???

Pavel, stanno arrivando. Tra poco comincia l’ultima salita. Che fai, te la senti ancora?

Beh, non sono fresco come alla partenza, ma ho ancora da spendere.

E allora?

Allora rilancio. Se poi da dietro parte qualcuno, mi faccio riprendere e me la gioco con loro.

Come vuoi, adesso sento Gerrie, se ce la fa parte anche lui così vi ritrovate insieme.

Purtroppo Gerrie non è in gran giornata, le fatiche del Giro del Mediterraneo si fanno sentire. Siamo nelle mani di Tonkov.

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E Tonkov dimostra di avere buone mani!! Parte bene, molla i suoi compagni di fuga e poi regge il ritmo degli altri fuggitivi che sono partiti da poco dal gruppo e che lo hanno raggiunto. Si riforma un plotone di cinque fuggitivi e Pavel c’è.

Questa volta però i compagni di fuga sono tosti, Axel Merckx, Gotti, Garzelli ed Emanuele Mori. Tra l’altro Tonkov in volata è il più scarso, oltre che il più stanco. E quindi……..

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Bene così, la condizione cresce. Il 5° posto di Tonkov è un buon risultato, era al 41% di forma :wink::wink: non si poteva chiedere di più. Stasera una capatina al Casinò di Sanremo gliela concedo ai ragazzi :lol:

E ora, tutti in Spagna con Wolfwood.

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Dopo 6 giorni, un tipo che va per la maggiore da queste parti si dice che riposò. Ai ragazzi non è concesso questo privilegio, subito dopo il Giro del Mediterraneo c’è il Laigueglia, corsa che inaugura la stagione ciclistica in Italia. Con questa si concluderà la settimana in Costa Azzurra, dopo la linea passerà a Wolfwood per la Vuelta a Andalucia.

Il Laigueglia quest’anno presenta un’altimetria piuttosto mossa, con tre salite decisamente toste che faranno la differenza.

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I nostri big saranno Tonkov e Knetemann. Il resto della squadra al loro servizio, debutto stagionale per Boasson e Teteriuk.

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Dopo poche battute, partono alcuni comprimari. A questi si aggregano due pezzi grossi, Tonkov e Bitossi.

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Pavel, ma dove vai?

Sto bene mister, vorrei provare.

Ma mancano 170 km, ti rendi conto?

Si, ma sembra che oggi la gamba giri bene……

E allora vai.

Benedetti ragazzi, la gioventù. Imparerà anche lui, queste corse possiamo permetterci anche di usarle per questi esperimenti. Ma se mi parte così al Tour, lo impallino.

Sulla prima salita i fuggitivi tengono un ritmo tranquillo, la gara è ancora lunga. Basta però per staccare Bitossi, che proprio appena la strada si impenna non ce la fa.

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La fuga procede di buon accordo, i quattro collaborano………

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ma l’andatura è quella che è. Tonkov non può forzare, i suo compagni di fuga non reggerebbero e si ritroverebbe solo con il traguardo ancora lontanissimo; intanto il gruppo dietro si è svegliato. Che fare???

Pavel, stanno arrivando. Tra poco comincia l’ultima salita. Che fai, te la senti ancora?

Beh, non sono fresco come alla partenza, ma ho ancora da spendere.

E allora?

Allora rilancio. Se poi da dietro parte qualcuno, mi faccio riprendere e me la gioco con loro.

Come vuoi, adesso sento Gerrie, se ce la fa parte anche lui così vi ritrovate insieme.

Purtroppo Gerrie non è in gran giornata, le fatiche del Giro del Mediterraneo si fanno sentire. Siamo nelle mani di Tonkov.

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E Tonkov dimostra di avere buone mani!! Parte bene, molla i suoi compagni di fuga e poi regge il ritmo degli altri fuggitivi che sono partiti da poco dal gruppo e che lo hanno raggiunto. Si riforma un plotone di cinque fuggitivi e Pavel c’è.

Questa volta però i compagni di fuga sono tosti, Axel Merckx, Gotti, Garzelli ed Emanuele Mori. Tra l’altro Tonkov in volata è il più scarso, oltre che il più stanco. E quindi……..

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Bene così, la condizione cresce. Il 5° posto di Tonkov è un buon risultato, era al 41% di forma :wink:  :wink: non si poteva chiedere di più.  Stasera una capatina al Casinò di Sanremo gliela concedo ai ragazzi  :lol:  

E ora, tutti in Spagna con Wolfwood.

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La Spagna accoglie Wolfwood e i nostri ciclisti a braccia aperte. Sole, caldo e sangria, come il Turk insegna.

La rosa a disposizione del nostro vice per l’esordio non è altrettanto entusiasmante:

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Oltre a Kelly, in condizioni ancora precarie, un manipolo di buoni gregari, con Dolman all’esordio stagionale. Per Kelly obiettivo chiudere nei dieci in generale, per gli altri tentare se possibile il colpaccio e proteggere il leader. Per tutti, inoltre, mettere chilometri nelle gambe.

La prima tappa è tutta in alta quota, con alcune ascese piuttosto impegnative ed un arrivo in falsopiano che potrebbe riservare sorprese.

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Briefing pre-tappa:

WW: Raga, oggi tutti intorno a Kelly. Uno nelle fughe se arrivano ad esserci dentro almeno sette o otto ciclisti, altrimenti tranquilli.

Kelly: Io non me la sento ancora di attaccare, per un paio di giorni starò coperto, al massimo una accelerazione nel finale.

WW OK Sean, ne riparleremo tra due giorni, per ora va bene così.

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La prima fuga parte dopo pochi chilometri……. E parte Lauritzen.

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Wolfwood dall’ammiraglia rimane basito: :D:lol::D

Ma che fa quello?? Lauritzen, ho detto di partire solo se la fuga era numerosa.

Come??

HO DETTO DI PARTIRE SOLO IN FUGHE DA ALMENO 7 O 8.

Avevo capito che in fuga ci doveva andare Otto, mi scusi mister

Nessuno aveva avvisato WW che Lauritzen non ci sente proprio benissimo…….. :D

Tra i fuggitivi, Wesemann sembra avere una marcia in più. Sulla prima ascesa si staccano in tre dei sei fuggitivi, tra cui Lauritzen.

Sulla seconda si staccano anche gli altri due, il tedesco rimane solo.

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Kelly rimane agevolmente in gruppo, con lui a proteggerlo c’è solo Skibby dopo il 2° GPM.

WW: Skibby, mi raccomando, in discesa state attenti……

Le ultime parole famose. Skibby cade e travolge Kelly. A terra tutti e due.

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Niente di grave per entrambi! Lauritzen davanti riceve l’ordine di fermarsi per aiutare Sean, che deve rientrare in gruppo. Ce la farà?

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Ce la fa!!! WW tira un sospiro di sollievo. Wesemann va a vincere in solitaria dopo una fuga lunghissima, Kelly fa anche la volata del gruppo e si piazza 9°

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Per l’irlandese maglia azzurra della classifica dei giovani.

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Niente male per Wolfwood come esordio, Lauritzen che fa l’anarchico, Skibby che cade e travolge il proprio capitano………… una gita a Lourdes??? :D

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Di nuovo al via il giorno dopo. Lourdes era un po’ fuori mano, ma una candela in chiesa c’è chi dice di aver visto Wolfwood accenderla ieri sera……….

Tappa con parecchi saliscendi, come ieri.

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Breve riunione, poco da dire.

Come ieri ragazzi, ma senza fare i casini di ieri!!!! Lauritzen, stai in gruppo con Kelly finchè ce la fai, chiaro????

Si mister.

Skibby, tu stai LONTANO da Kelly. Parti con la prima fuga, chiaro????

Si mister.

Tutti gli altri con il capitano. Sean, oggi come butta?

La gamba ieri andava, non avrei voluto rischiare ma quando sono caduto ho dovuto forzare e mi sono trovato ad andare più forte del previsto….. Se ci sarà l’occasione magari nel finale oggi ci provo.

Bene, ci speravo. Dai ragazzi, oggi portiamo a casa qualcosa, forza.

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Parte la fuga. Parte Skibby!! Bene.

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A una cinquantina di km dal traguardo i gruppo è sui fuggitivi. Contrattacco di Moser, Kelly prova a rispondere.

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Quando non hai più forze. Quando non riesci più a spingere. Quando sui pedali è un calvario. Quando anche i colori intorno spariscono, tutto diventa scuro, tutto sparisce dentro un gorgo, la coscienza rimane appena accesa, quel tanto che ti serve per andare avanti un metro, poi un altro, poi un altro. Skibby ha speso tutto, arriverà al traguardo, ma non se ne accorgerà quasi nemmeno……

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Moser invece va. Per lui tutti i colori son vivi e pieni, la pedalata rotonda, la fatica solo un sottofondo, in un trionfo di adrenalina ed euforia. Nessuno lo prende più.

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Kelly si ritrova in un gruppetto di una decina di ciclisti. Accelera di nuovo, solo Ballan e Gutierrez reagiscono. La maglia gialla Wesemann paga la fatica del giorno prima e rimane leggermente indietro.

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Moser vince in solitaria ma Wesemann difende la maglia per un’inezia; Kelly terzo sul traguardo e quinto in generale. Bravo, un buon risultato. :D

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Beh... sta andando bene... considerando che la prima tappa l'ha vinta pure wesseman che è uno dei miei ragazzi alla Mercury...

non male questo tracciato... non ero mai venuto prima d'ora in Andalucia... suggerirei però di dosare un pò più le forze del fuggitivo della prima ora per provare a fare da ponte a kelly nel finale di gara....

ma sto skibby che cade alla prima discesa chi è....? 8)

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ma sto skibby che cade alla prima discesa chi è....?  

Non conosci Skibby?!?

Non era un fuoriclasse, ma un buon ciclista si. Pro dal 1986 al 2000, vincitore di 3 tappe alla Vuelta, 1 al Giro, 1 al Tour e 2 alla Tirreno Adriatico, tenace, discreto in pianura, buono in montagna. Un gregario con i controfiocchi, soprattutto se riesce a non investire il capitano in discesa.... :wink:8)

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La 3° tappa è un po’ meno impegnativa. Qualche breve salita, ma possibilità anche per i velocisti.

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Dopo una breve telefonata tra WW e Mario, ora anche il nostro vice conosce bene Skibby 8) e sa che in discesa è meglio stargli alla larga..

Alla partenza, si decide la tattica.

WW: Raga, oggi calmi. Nessuno in fuga, tutti con Sean (Skibby, stai una decina di metri indietro!). Se va la gamba Sean ci prova ad una trentina dall’arrivo, sull’ultima salitella. Altrimenti arrivo in gruppo e teniamo le forze per le prossime.

La fuga da lontano di oggi contiene un paio di nomi illustri, in particolare si segnala il campione di Spagna Garate che si vuole far vedere dai propri tifosi.

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Dietro le squadre degli uomini di classifica remano per limitare il vantaggio dei fuggitivi. In testa Sanson per Moser e T-mobile per Wesemann.

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Sull’ultima salita, come concordato, Kelly si lancia all’attacco

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Ma non riesce a fare il vuoto. Si forma in testa un gruppo numeroso, restano tagliati fuori alcuni velocisti ma gli uomini di classifica ci sono tutti. Davanti intanto la fuga con Garate arriva, anche se con un vantaggio limitato. In quattro a giocarsi la tappa, e vince Sentjens.

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Questo l’ordine d’arrivo, classifica generale invariata.

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Domani l’ultima possibilità di dare una rimescolata alla classifica, con una salita che non sembra molto impegnativa ad una decina di chilometri dal traguardo. Vedremo cosa ci combina l’irlandese

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La penultima tappa è anche l’ultima vera occasione per Kelly per provare qualcosa. L’ultima infatti sarà per velocisti.

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In particolare, la salita a una decina di chilometri dal traguardo si potrebbe prestare a qualcosa. Tutti intorno al capitano anche oggi, nessuno in fuga, Un drappello di coraggiosi anche oggi si lancia all’avventura.

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In testa al gruppo come il giorno prima uomini Sanson e T-mobile a difendere le posizioni dei leader, Wesemann e Moser., La Alfa-Lum compatta intorno a Kelly.

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E sull’ultima salita, Kelly ci prova, frazionando il gruppo; ancora una volta Wesemann cede qualcosa, ma gli altri big rimangono tutti li, anche perché la salita che sulla carta appariva molto selettiva in realtà si rivela tutt’altro che irresistibile.

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La fuga partita dopo pochi chilometri anche oggi si è rivelata l’arma vincente. Nico Mattan affila le armi in vista delle classiche del Nord cogliendo un successo in solitaria. Kelly fa la volata del gruppo e si piazza bene, Wesemann perde mezzo minuto da Moser e anche la leadership della corsa, che passa al trentino. Kelly perde un posto e scende sesto, superato da uno degli uomini della fuga di oggi, Andrade Oliveira.

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La 5° e ultima è per velocisti, e da noi non ce ne sono; si simula.

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Ordine d’arrivo di tappa e classifica finale, con Moser vincitore di tappa e della classifica generale.

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Per noi va abbastanza bene, per lo sponsor anche. Bravo Wolfwood, al suo esordio ha centrato un buon risultato.

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Ora si rimane in Spagna, Benidorm-Valencia e Vuelta Valenciana i prossimi appuntamenti.

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LA STORIA, QUELLA VERA.....

FRANCESCO MOSER

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Francesco Moser è il corridore italiano più vittorioso della storia del ciclismo. Fortissimo nelle prove di un giorno (il suo palmares conta tutte le più grandi classiche del calendario nazionale e internazionale) ha anche vestito le più prestigiose maglie delle gare a tappe. Nonostante i limiti sulle grandi salite si è imposto grazie alla sua combattività e alla capacità di gestire la squadra.

Nato in una famiglia di ciclisti - tre dei suoi undici fratelli, Enzo, Aldo e Diego, sono tutti stati professionisti - Francesco Moser si dedica al ciclismo in età già matura, a 18 anni. Dopo il dilettantismo nelle file della Bottegone e la partecipazione alle Olimpiadi di Monaco, passa al professionismo nel 1973 e già nel 1975 si laurea campione italiano a Pescara, sul circuito del Trofeo Matteotti.

A 24 anni Moser si presenta al Tour del 1975, vince il prologo di Charleroi e la tappa di Angouleme e indossa la maglia gialla che tiene per sette giorni. Con i suoi attacchi nella prima fase della corsa francese mette in crisi Eddy Merckx che sulle Alpi deve cedere il Tour a Bernard Thevenet. Francesco diventa un idolo in Francia. Ai mondiali di Ostuni del 1976 giunge secondo nella prova su strada dietro al belga Maertens ma conquista l'oro dell'inseguimento in pista. Dodici mesi dopo la maglia iridata è sua a San Cristobal, in Venezuela. Con la maglia di campione del mondo ottiene, nel 1978, 39 vittorie tra cui la prima delle sue tre consecutive Parigi-Roubaix .

Forte, veloce e abile allo sprint, Moser si mette in luce per la sua combattività e intreccia negli anni un duello con Giuseppe Saronni che divide il tifo degli italiani. Nel corso dei suoi quattordici anni di carriera conquista una serie incredibile di classiche di prestigio come la Parigi-Tours (1974), due Giri di Lombardia (1975, 1978), una Freccia Vallone (1977), un Campionato di Zurigo (1977), una Gand Wevelgen (1979). Nel suo palmares può contare tutte le più importanti corse in linea e a tappe italiane e una serie di vittorie parziali al Giro d'Italia . In gruppo lo chiamano lo "sceriffo" perché detta spesso legge e governa le corse come hanno sempre fatto i campioni.

La fama di Francesco Moser è però legata soprattutto al record dell'ora. Nel gennaio del 1984 parte per il Messico con l'idea di tentare in altura il primato del mondo che appartiene ormai da dodici anni al belga Eddy Merckx. Era già cominciato nell'anno precedente, a poco più di trent'anni, il suo declino. Le motivazioni per una nuova sfida comunque non gli mancano: "Se nella vita non si tenta sempre qualcosa di nuovo, allora mi spieghi cosa si campa a fare?" è il motto alla base della sua impresa. Seguito da un'equipe specializzata, sotto la supervisione del professor Conconi, docente dell'Università di Ferrara, Moser batte il record mondiale dell'ora percorrendo 50,080 km. Quattro giorni dopo ripete l'impresa: batte di nuovo il primato con 51,151 km. Il suo tentativo di record dell'ora apre le porte a una rivoluzione scientifica e tecnica nel mondo del ciclismo. Moser introduce innovazioni nell'alimentazione, nelle pratiche di allenamento, nell'abbigliamento (con una speciale tuta e il casco aerodinamico), nelle tecniche di costruzione delle biciclette, ideate in galleria del vento e dotate di ruote lenticolari.

Moser tornato all'attività su strada vince nel 1984 la Milano-Sanremo e nel Giro d'Italia dà vita a una lotta accanita con Laurent Fignon. Il francese, favorito sulle montagne, sfila la maglia rosa a Moser due giorni prima della conclusione. Nell'ultima tappa, una cronometro che si conclude all'Arena di Verona, Moser vince il Giro grazie alla sua bici dalle ruote lenticolari. Conquista così la gara a tappe sul cui podio è salito per ben altre cinque volte in carriera. La sua ultima gara è il Trofeo Baracchi nel settembre del 1987.

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E qui finisce, la storia appena cominciata.

Il problema è che da quando devo giocare e prendere le immagini e salvarle e editarle e caricarle su imageshack e postare il tutto, giocare mi sta somigliando sempre più a un lavoro :shock: Ho perso il divertimento, vado avanti quasi come se fosse un dovere e non un piacere.

E così non va.

Oggi ho provato a giocare un po' senza questo assillo, e tutto è tornato bello come prima, leggero e spensierato. E allora forse e meglio smetterla qui, con la storia. Ringrazio chiunque mi ha seguito con simpatia, le vostre storie le continuerò a seguire, sono troppo belle per non farlo, la mia finisce qui.

PS: per dovere di cronaca la prima corsa che NON posterò sarà la Benidorm-Valencia, ed è stata anchela prima vittoria con Zenon Jaskula. Ma voi non la vedrete mai eheheheheh :shock:

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NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Ma...no Stephen...non si può abbandonare cosi!! :shock: Dai dai ripensaci

PS, held vigliacco, ti fa piacere eh :shock:

Ma và là! io son dispiaciuto per davvero, lo sai che x me la questione qualificazione non è vitale...

Cmq condivido Stephen sul fatto che si tratta di un lavoro molto impegnativo! dai ripensaci caro.. :shock:

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