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E se i francesi... (gioco di ruolo)


emmea90

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  • Admininistrators

Apro questo topic dopo aver ottenuto l'autorizzazione dallo staff per pubblicizzare un gioco di ruolo organizzato da me, gigilasegaperenne e da quest'anno anche da un terzo (che vi lascio scoprire). Il gioco, come avete potuto intuire dal titolo, si chiama "E se i francesi..."

Che cos'è "E se i francesi?"

E se i francesi... è un gioco che vi permette di immedesimarvi nel direttore sportivo di una squadra di ciclismo, guidando una squadra nelle corse francesi (soprattutto al Tour de France) secondo una varietà di soluzioni il cui unico limite è rappresentato dalla vostra fantasia.

Dopo aver scelto la vostra squadra fra quelle disponibili, prima di ogni tappa dovrete inviare la tattica del giorno agli organizzatori del gioco, che, sulla base di tutte le strategie raccolte, svilupperanno un racconto della corsa quanto più avvincente e realistico possibile. Fanno eccezione le frazioni a cronometro, in cui sarà sufficiente – eventualmente – indicare quali corridori disputeranno la prova cercando di risparmiare energie per i giorni a venire e quali cercheranno il miglior risultato possibile (nel caso in cui non venissero fornite indicazioni, gli organizzatori ipotizzeranno impegno da parte di chi potrebbe avere interesse a profonderlo, e risparmio di energie da parte di chi non nutre ambizioni di classifica e non ha possibilità di successo di tappa).

Ai direttori sportivi viene accordata pressoché totale libertà nello stabilire le condotte delle rispettive squadre, fatta eccezione per condotte antisportive, specie se mirate all’eliminazione di un solo corridore, o lesive dell’interesse del loro stesso team (per esempio il decidere deliberatamente di favorire un’altra squadra senza nessun tornaconto per la propria); viene concessa anche la possibilità di costruire alleanze con altre squadre.

Gli organizzatori hanno la possibilità di introdurre colpi di scena quali ritiri, crisi, cadute, guasti meccanici o malesseri da parte di alcuni corridori, che non vanno intese in nessuna misura come decisioni volte a danneggiare un direttore sportivo rispetto ad un altro, ma servono semplicemente a rendere più viva e verosimile la corsa. Analogamente, il fatto di far prevalere un corridore rispetto ad un altro, che è a discrezione degli organizzatori, o l’eventuale mancata riuscita di una tattica programmata non va interpretato come preferenza per un utente rispetto ad un altro, dettata da simpatie o antipatie personali.

Ampio spazio viene dato, oltre che alla cronaca della tappa, alla presentazione del percorso, dettagliatamente e scrupolosamente studiato e disegnato, e alla fase di anteprima e commento, sempre proposta in chiave ironica, con la "partecipazione" dell’équipe Rai.

Giocare è complessivamente più facile che spiegare il funzionamento, perciò iscrivetevi in massa!

Per dubbi di qualsiasi natura o per informazioni è sempre possibile chiedere delucidazioni agli organizzatori nello spazio dedicato al gioco sul forum, oppure in privato.

Il gioco non si svolgerà qua su cycling-manager per motivi di dimensioni, ma ha un sito a parte all'indirizzo

che viene utilizzato unicamente per tale gioco (e dove troverete MOLTE facce note). Questo topic sarà usato per eventuali domande e per richiamare di volta in volta l'attenzione su aspetti focali del gioco. Spero che partecipiate numerosi.

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  • Admininistrators

Dalle prossime gare che presenteremo ci sarà anche la partecipazione di Pigna, il Tour 2013 è stato l'ultimo disegnato a quattro mani anziché a sei zizi.gif

Visto com'è venuto io alle quattro mani ci aggiungo anche un p.... zizi.gif

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  • Admininistrators

Abbiamo finito con le offerte di coloro che si erano iscritti "in tempo" (l'ultimo è stato Niconick).

Se qualcun altro vuole unirsi basta che si iscriva di là nel topic di iscrizione al gioco - avrete probabilmente squadracce continental ma non badateci perché se rimanete fuori da una corsa potete andare a fare i vice-ds in un'altra squadra, anche World Tour.

Appena ho un attimo di tempo metterò anche qua il percorso del Tour 2013 (sono indeciso se qua o in fantacorse)

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  • Admininistrators

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Tour 2013: Il fascino della leggenda

Il Tour de France si veste a festa per la sua 100a edizione, 110 anni dopo la prima folle avventura voluta da Henri Desgrange. Per l'occasione, la Grande Boucle è andata alla ricerca di scenari all'altezza della ricorrenza per le sue tappe chiave, a cominciare dal Grand Départ, fino al tradizionale ma sempre meraviglioso teatro degli Champs-Elysées per la passerella finale. Nel mezzo, 3483,5 km di salite, discese, cronometro, volate e trabocchetti assortiti, toccando quasi tutte le cime più rappresentative della corsa, chiamate a congiungere idealmente il Tour 2013 ai primi novantanove della serie.

Come già anticipato un anno fa, per l'occasione Amaury Sport Organisation ha ritenuto opportuno non percorrere neppure un chilometro fuori dai confini francesi, a sottolineare quel ruolo di celebrazione nazionale itinerante che da sempre accompagna quello di competizione sportiva fra le più importanti al mondo. Non si pensi però per questo ad un tracciato tecnicamente povero, giacché è stata incessante la ricerca di spunti originali, peraltro ampiamente offerti dal territorio, troppo spesso ignorati in edizioni del recente passato.

Per il via di un'edizione cardine della storia del Tour, lo scenario prescelto sarà quello di Mont Saint-Michel, già sede di tappa nel 1990 (vittoria di Museeuw su Bontempi e Ludwig), ma mai del Grand Départ. All'ombra della celeberrima abbazia medievale andrà in scena una cronometro a squadre di 28 km con traguardo ad Avranches, buona non soltanto per assegnare la prima maglia gialla. Il tracciato nervoso della seconda parte renderà infatti complesso il mantenimento del ritmo regolare indispensabile per il successo in questo esercizio, e potrebbe favorire alcuni scarti non trascurabili fra i pretendenti al podio finale.

Per la prima tappa in linea si dovrà attendere l'indomani, domenica 30 giugno, quando la carovana si sposterà a Saint-Brieuc. I 164,5 km in programma saranno prevalentemente pianeggianti, ma la costante minaccia del vento e lo strappo della Côte des Violettes e quello verso il traguardo potrebbero animare la giornata. La frazione più attesa fra quelle iniziali sarà però quella del 1 luglio, quando da Guingamp il Tour si dirigerà verso Lesneven: 208,5 km facilissimi dal punto di vista altimetrico, ma disseminati nell'ultimo terzo di tratti sterrati del Tro-Bro Léon. Difficile immaginare uno sviluppo per una frazione priva di precedenti recenti, ma appare improbabile assistere ad una banale volata di gruppo.

Molto più tranquilla - vento permettendo - dovrebbe rivelarsi la 4a tappa, appena 156,5 km da Brest a Lorient, comprendenti sì la prima ascesa non di 4a categoria della corsa (il Menez-Kerque), ma a 95 km dal termine, tutti pianeggianti. Qualche insidia si annida nei 192,5 km da Auray a Saint-Jean-de-Monts, completamente privi di asperità, ma quasi interamente in riva all'Oceano Atlantico. Momento clou sarà il transito dal Passage du Gois, lingua d'asfalto che si stende sul mare per circa 4 km e mezzo, da superare fra i 30 e i 25 km al traguardo.

Se nelle prime cinque frazioni gli uomini di classifica dovranno mantenere sempre altissimo il livello di attenzione e le sorprese potrebbero abbondare, la prima vera giornata campale sarà però quella di giovedì 4 luglio, quando fra Les Herbiers e Bressuire andrà in scena una cronometro di 55 km e mezzo; un'occasione per gli specialisti di dissanguare gli scalatori e costringerli ad un Tour di rincorsa.

Rincorsa per l'inizio della quale non si dovrà peraltro attendere molto: fra i corridori e le montagne resterà infatti, a questo punto, soltanto la Parthenay > Limoges dell'indomani, 185,5 km sulla falsa riga della tappa di Saint-Brieuc: tanta pianura prima di uno strappo nel finale (la Côte des Ribières) e di un arrivo in pendenza. Sabato 6 luglio sarà il giorno designato per il primo scontro fra i big in salita, allorché, dopo 185 km circa di saliscendi quasi ininterrotti, la corsa si arrampicherà ai 1415 metri del Puy de Dôme. Preceduti dall'antipasto del Col du Chevalard, un muro di 2 km con punte del 18%, i 14 km al 7,5% rappresenteranno la prima occasione per vedere i favoriti testa a testa, specie nei micidiali 6 km finali al 10,9% di media.

Messo alle spalle il Puy de Dôme, il Massiccio Centrale continuerà a monopolizzare la corsa nelle giornate di domenica 7 e lunedì 8 luglio, con due ulteriori frazioni che combineranno per altri 19 GPM complessivi. I primi undici verranno affrontati lungo i 222,5 km da Clermont-Ferrand al Prat de Bouc, che negli ultimi 80 km proporrà Col de Neronne, Pas de Peyrol (punte del 14% nel finale), Col du Perthus, Col de Cère e Côte de la Chevade senza soluzione di continuità, prima della scalata fino ai 1392 metri del traguardo. Meno inquietante il menù della 10a tappa, che fra Saint-Flour e Florac proporrà comunque otto Gran Premi della Montagna. L'ascesa più dura di giornata sarà la Côte de la Croix-Neuve, la cui collocazione ad oltre 100 km dal traguardo strizza però l'occhio più ad una fuga di seconde linee che ai big. Attenzione comunque alla Côte des Bondons, ascesa di 2a categoria che, a 26 km dall'arrivo, potrebbe anche accendere la fantasia di alcuni.

Martedì 9 luglio i corridori beneficeranno di un necessario giorno di riposo, che gli organizzatori sfrutteranno però anche per un lungo trasferimento ai piedi dei Pirenei. L'indomani si ripartirà infatti dalla "Porte des Pyrénées", Pau, per una tappa tanto breve - appena 162 km - quanto intensa. Al traguardo di La Mongie i corridori non giungeranno infatti scalando il lato meno nobile del Tourmalet, vedendosi risparmiati gli ultimi 4 km e mezzo, ma scendendo da quello di Luz-Saint-Sauveur; il tutto non prima di aver affrontato Marie-Blanque e soprattutto Aubisque, sia pur piuttosto distanti dall'arrivo. L'appuntamento clou sul massiccio franco-spagnolo sarà però probabilmente quello dell'11 luglio: 224 km da Bagnères-de-Bigorre a Plateau de Beille, scavalcando Côte de Capvern, Ares, Portet d'Aspet, Core, Latrape, Agnès e Port de Lers prima di puntare alla cima che nei quattro precedenti ha sempre premiato il futuro vincitore della Grande Boucle, da Pantani a Contador passando per i due successi di Armstrong.

Le montagne verranno momentaneamente abbandonate venerdì 12 luglio, allorché la corsa si sposterà a Mirepoix per partire in direzione di Frontignan. Da percorrere 174,5 km, in cui l'unica insidia potrebbe essere rappresentata dal vento che spesso batte la costa mediterranea. Sabato 13 si ripartirà quindi da Arles, per una frazione più breve - appena 160 km - ma decisamente meno tranquilla. Dopo un percorso quasi interamente costiero animato da quattro GPM minori, negli ultimi 5 km e mezzo si dovrà scalare per la seconda volta nella storia del Tour de France il Mont Faron, per la prima volta sede d'arrivo, e dunque probabile teatro di una sfida che coinvolgerà anche i pretendenti alla maglia gialla.

La 15a tappa, 196 km da Toulon a Orange, rappresenterà l'ultima occasione per i velocisti prima dei Campi Elisi, che saranno gli uomini da battere nella sempre speciale frazione del 14 luglio. I big cerchieranno però sul calendario la data dell'indomani, lunedì 15, quando andrà in scena l'ultima tappa intermedia in programma. Le difficoltà saranno quasi nulle nei primi 85 km dopo il via da Montélimar, ma dalla Côte de Davézieux in poi sarà un succedersi di saliscendi: prima il Col de la République, passaggio obbligato nella 100a edizione in quanto prima ascesa scalata nella storia della Grande Boucle, quindi le facili côtes di Saint-Ferréol d'Auroure e de l'Alliance, e per finire, a 14 km dal termine, la breve ma durissima Montée de Chazournes, 3,5 km al 9,7% già assaggiati dai corridori all'ultima Paris - Nice.

Martedì 16 luglio sarà quindi il momento del secondo ed ultimo giorno di riposo, prima di una quattro-giorni di fuoco decisiva per l'assegnazione della 100a maglia gialla della storia del Tour. Ad aprirla la più tradizionale delle frazioni alpine, appuntamento quasi obbligato in una ricorrenza come quella che cadrà nel 2013: arrivo a Brianí§on, in vetta allo strappo di Champ de Mars, dopo aver scalato Allos, Vars e Izoard, quest'ultimo a soli 21 km dalla conclusione. Un menù che venne per l'ultima volta proposto nel 2000, quando ad infiammare la corsa fu il duello fra Lance Armstrong e Marco Pantani, e che visse la sua pagina più memorabile nel 1948, allorché Gino Bartali ribaltò le sorti di un Tour che pareva nelle mani di Louison Bobet.

Forse ancor più significativa ai fini della classifica risulterà però la frazione dell'indomani: 46 km e mezzo contro il tempo fra Gap e Orcières-Merlette, scalando il Col de Manse e il Col de Serre-Eyraud prima di arrampicarsi ai 1813 metri dell'arrivo di una tappa con pochissimi precedenti, e di conseguenza dal peso difficile da stimare a priori.

Decisamente più tradizionali - ma non per questo meno significative - gli ultimi due appuntamenti alpini, venerdì 19 e sabato 20 luglio. Il primo sarà il più soft dei due, ma i leggendari tornanti dell'Alpe d'Huez chiameranno senz'altro alla battaglia i residui pretendenti alla maglia gialla. I più coraggiosi potrebbero già muoversi sulla salita di Villard-Nostre-Dame, unica altra asperità significativa inclusa nei 136,5 km che scatteranno da La Mure. Il giorno del giudizio sarà però quello della 20a tappa, la più lunga nonché la più impegnativa del Tour de France. Per la prima volta nella sua storia, la Grande Boucle farà tappa ai 2645 metri del Col du Galibier, arrivo in quota più alto della storia della manifestazione, affrontandolo dal versante più nobile, quello che dopo Saint-Michel-de-Maurienne prevede l'ascesa al Télégraphe e la scalata dalla Face Nord. A rendere ancor più esplosivo il mix provvederanno la distanza di 254 km, e soprattutto l'infilata Madeleine - Croix-de-Fer che intorno a metà gara produrrà senz'altro la prima grossa selezione.

Un lungo viaggio aereo fino alle porte di Parigi segnerà di fatto l'epilogo della corsa, che domenica 21 luglio si chiuderà con la tradizionale passerella per velocisti, partendo da Montgeron e salutando con sei giri sul circuito degli Champs Elysées. Dopo tre settimane e quasi 3500 km di fatica, su un tracciato che distribuirà insidie in ogni suo meandro come raramente è avvenuto in passato, è improbabile che a vestirsi di giallo possa non essere l'uomo più forte in gara. Non potrebbe essere che così, per il centesimo capitolo di una saga che da oltre un secolo entusiasma la Francia.

Planimetria Generale

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1a TAPPA: (cronometro a squadre) MONT SAINT-MICHEL > AVRANCHES 28 km

Planimetria

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Altimetria

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Ultimi Km

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Scatta da uno dei luoghi più suggestivi di Francia la 100a edizione del Tour, con una tappa che - pur senza compromettere la corsa dei favoriti - potrà in ogni caso già creare qualche lieve differenza tra i pretendenti alla maglia gialla. La Grande Boucle muoverà infatti dall'ombra del Mont Saint-Michel, uno dei teatri più suggestivi mai toccati dalla rassegna, per affrontare una cronosquadre di 28 km, che al traguardo di Avranches incoronerà la prima maglia gialla dell'edizione 2013.

La prova si snoderà sempre nelle vicinanze della costa, su un tracciato quasi completamente pianeggiante per i primi 20 km. Soltanto nelle battute conclusive, pur senza prevedere asperità di particolare rilievo, la tappa vedrà qualche saliscendi più marcato, che renderà più complicato le squadre in gara il mantenimento del giusto ritmo e della necessaria armonia nell'alternanza al comando. Anche gli ultimi 1400 metri saranno in leggera ascesa, e costringeranno probabilmente qualche formazione a lasciare indietro i corridori più affaticati.

Il traguardo sarà sistemato in Place Carnot, dinanzi alla cattedrale neogotica di Notre-Dames-des-Champs, dopo aver costeggiato per alcune centinaia di metri il Jardin des Plantes di Avranches.

GPM: /

INTERMEDI: Courtils (km 10,5); Saint-Martin-des-Champs (km 21)

2a TAPPA: AVRANCHES > SAINT-BRIEUC 164,5 km

Planimetria

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Altimetria

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Ultimi Km

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Prima tappa in linea del Tour de France e prime trappole di un percorso che ne presenterà parecchie nelle battute iniziali. Pur senza proporre difficoltà altimetriche trascendentali, infatti, la frazione costringerà i corridori - nessuno escluso - a prestare attenzione alle insidie del vento che spesso batte le coste dell'English Channel e soprattutto ai saliscendi quasi ininterrotti che caratterizzeranno i frangenti conclusivi.

Lasciata Avranches, la corsa giungerà in riva al mare dopo una quarantina di chilometri, per poi lasciarla e ritrovarla per il successivo terzo di percorso. Poco oltre la località di Matignon, al chilometro 96 di gara, gli atleti, giunti in costa per l'ennesima volta, non la abbandoneranno sostanzialmente più fino a Saint-Brieuc, mantenendosi su strade sovente tormentate dal vento e in cui la pianura è soltanto la media fra i moltissimi brevi strappi e le altrettante seguenti discese. Sempre in questo tratto sarà posizionato anche il primo sprint intermedio del Tour, a Erquy, dopo 125 km. Difficilmente, a meno di condizioni climatiche particolari, il gruppo si sfalderà in questa fase, ma il dispendio di energie fisiche e nervose sarà senz'altro non trascurabile, e contribuirà ad animare un finale di tappa che pare disegnato apposta per chiamare all'azione i corridori più spavaldi e fantasiosi.

Ormai già nella città d'arrivo, infatti, il percorso prevederà proprio in extremis gli unici due Gran Premi della Montagna di giornata: dapprima si affronterà la Côte des Violettes, i cui 1300 metri al 4,6% si esauriranno a 3 km e mezzo dallo striscione del tragurdo; quindi sarà la volta della Côte de Saint-Brieuc, 1 km e 200 metri al 6,6% di pendenza media che accompagnerà il plotone fino alla agognata linea bianca.

I velocisti più resistenti dovrebbero poter tener duro e mantenersi in gruppo, ma è tutt'altro che scontato a quel punto tutti abbiano la forza di disputare anche la volata, ed è soprattutto da verificare che l'eventuale sprint sia valido per il successo parziale: gli ultimi due strappi potrebbero infatti consentire a qualche coraggioso di anticipare gli avversari e di andare in caccia della gloria.

GPM: Côte des Violettes (4a categoria, 75 m, 1,3 km al 4,6%, km 161); Côte de Saint-Brieuc (4a categoria, 101 m, 1,2 km al 6,6%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Erquy (km 125)

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3a TAPPA: GUINGAMP > LESNEVEN 208,5 km

Planimetria

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Dettaglio settori Sterrato

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Altimetria

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Ultimi Km

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Terza tappa, e terza giornata da prendere con le pinze per i favoriti alla maglia gialla. Dopo la cronosquadre inaugurale e le minacce di vento e strappi pedalando verso Saint-Brieuc, sarà un'insidia nuova a pararsi davanti ai corridori: lo sterrato, un tuffo nell'antico che ben si confà ad una ricorrenza come quella della 100a edizione della Grande Boucle.

Il tracciato sarà sostanzialmente innocuo per i primi 130 km, animati prevalentemente dai due GPM di 4a categoria sul menù: la Côte de Mez an Buan, 3 km al 3,2% di pendenza, posta dopo 16 km, e la Côte de Kernélec, 1700 metri all'insù per una media del 4,1%, al km 65. Nulla che possa alterare il copione delle tradizionali frazioni per velocisti della prima settimana di Tour, ma lo scenario cambierà drasticamente dopo il traguardo volante giornaliero, collocato a Lannilis (km 131,5).

Due chilometri e mezzo più avanti, infatti, i corridori inizieranno a ricalcare lunghi tratti - affrontati perlopiù in senso opposto - del percorso del Tro Bro Léon, corsa bretone che fa proprio delle strade bianche il suo marchio di fabbrica. Il primo tratto, Trouz ar c'hant - Meshuel, sarà utile più che altro per acclimatarsi, essendo seguito da 18 km su asfalto. Giunti al km 153 di gara, al contrario, i corridori saranno chiamati ad affrontare un'infilata di otto tratti nello spazio di poco più di 20 km: Mesmeur - Puldu, 900 metri; Kerouartz - Keradraon, 1400 metri; Kerabo - Kerarédeau, 700 metri; Le Cosquer - Lanebeur, 1500 metri; Lanebeur - Kerdélant, 2000 metri, Anteren - Enez Kadec, 1000 metri; Sainte Anne - Enez Inoc, 1800 metri; infine Kervaero - Lanveur, 1500 metri.

A questa raffica di sezioni sterrate, che genereranno verosimilmente la prima grande selezione in caso di azioni decise di parte di qualcuno, seguiranno una quindicina di chilometri su asfalto, prima di una nuova infornata di tratti su strade bianche che deciderà con ogni probabilità la tappa e fisserà distacchi molto prossimi a quelli definitivi: prima Lannuchen - Quiquelleau, 1200 metri; quindi Penmarc'h Le Clos, 1600 metri; dunque Toul-Douar - Le Vern, 700 metri; infine Loscoat - Loscoat, di 800 metri.

Usciti dall'ultima sezione sterrata, gli atleti dovranno percorrere ancora poco meno di 10 km, per loro fortuna tutti asfaltati, per raggiungere il traguardo di Lesneven.

Difficile - data la carenza di precedenti - immaginare quali possano essere gli effetti di una simile frazione sul Tour de France. E' tuttavia possibile prevedere con ragionevole certezza che le condizioni climatiche giocheranno un ruolo determinante, con la pioggia che potrebbe far assumere alla tappa lo stesso peso di un tappone alpino o pirenaico. Vietato, per chiunque ambisca ad un posto sul podio a Parigi, farsi cogliere impreparato.

GPM: Côte de Mez an Buan (4a categoria, 267 m, 3 km al 3,2%, km 16); Côte de Kernélec (4a categoria, 270 m, 1,7 km al 4,1%, km 65)

TRAGUARDO VOLANTE: Lannilis (km 131,5)

SEZIONI STERRATE: Tratto 1 - Trouz ar c'hant à Meshuel (700 m, km 135) ***; Tratto 2 - Mesmeur à Pouldu (900 m, km 154) ****; Tratto 3 - Kerouartz à Keradraon (1400 m, km 157,5) *****; Tratto 4 - Kerabo à Kerarédeau (700 m, km 162,5) *; Tratto 5 - Le Cosquer à Lanebeur (1500 m, km 165) *; Tratto 6 - Lanebeur à Kerdélant (2000 m, km 167,5) ****; Tratto 7 - Anteren à Enez Kadec (1000 m, km 170) ***; Tratto 8 - Sainte Anne à Enez Inoc (1800 m, km 172) **; Tratto 9 - Kervaro à Lanveur (1500 m, km 174) *****; Tratto 10 - Lannuchen à Quiquelleau (1200 m, km 190) **; Tratto 11 - Penmarc'h à Le Clos (1600 m, km 192,5) *****; Tratto 12 - Toul-Douar à Le Vern (700 m, km 196) ***; Tratto 13 - Loscoat à Loscoat (800 m, km 199) **

4a TAPPA: BREST > LORIENT 156,5 km

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Altimetria

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Ultimi Km

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Dopo tre tappe inaugurali che costringeranno a non poca fatica e ad un tasso di attenzione costantemente ai massimi livelli, il quarto giorno di gara saluterà finalmente la prima frazione relativamente tranquilla del Tour. "Relativamente" perché l'insidia del vento sarà sempre presente, come in qualsiasi corsa bretone che si rispetti, e sono infiniti gli esempi di corridori che hanno visto compromesse le proprie ambizioni di maglia gialla in giornate teoricamente interlocutorie, ma è certo che, fra i tracciati proposti sin qui, quello che porterà a Lorient si presenta come il meno impegnativo.

Le uniche vere difficoltà altimetriche saranno concentrate nei primi 60 km circa, in cui spiccheranno il GPM di 4a categoria della Côte de Ty Jopic (3 km e 900 metri al 3,5% di pendenza media, dopo 42 km e mezzo) e quello di Menez-Kerque, prima ascesa di categoria superiore prevista dal Tour 2013 (3a categoria, con i suoi 3,3 km al 5,6%). Superate queste non proibitive asperità, sarà quasi esclusivamente pianura fino a Lorient, dove il traguardo sarà posto in Avenue Jean Jaurès. Da segnalare che negli ultimi 5 km i corridori dovranno fare attenzione alla strada piuttosto tortuosa, anche se l'ultima svolta, prevista a 750 metri dalla linea bianca, non dovrebbe condizionare più di tanto lo sviluppo dello sprint. Preziosi come sempre, in ottica maglia verde, anche i punti messi in palio al traguardo volante giornaliero, collocato in questa occasione a Quimper, dopo 84 km.

GPM: Côte de Ty Jopic (4a categoria, 157 m, 3,9 km al 3,5%, km 42,5); Menez-Kerque (3a categoria, 208 m, 3,3 km al 5,6%, km 61,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Quimper (km 84)

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5a TAPPA: AURAY > SAINT-JEAN-DE-MONTS 192,5 km

Planimetria

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Altimetria

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Ultimi Km

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Ancora spazio agli sprinter nella quinta tappa, anche se i velocisti saranno obbligati a non abbassare mai la guardia per poter giungere a Saint-Jean-de-Monts con la possibilità di giocarsi la vittoria. Pur in assenza di difficoltà altimetriche (neppure un GPM di 4a categoria previsto), la frazione che scatterà da Auray proporrà infatti una vasta gamma di insidie e frangenti da prendere con le pinze, per una corsa che potrebbe teoricamente spaccarsi in qualsiasi momento e per i motivi più disparati.

Lasciata la località d'avvio, i corridori descriveranno un arco intorno al Golfe de Morbihan, per poi costeggiare il Golfo di Biscaglia dirigendosi verso Saint-Nazaire, lungo un percorso completamente pianeggiante ma sempre alla mercé del vento dell'Atlantico. Particolarmente spettacolare e tecnicamente da non sottovalutare sarà l'attraversamento del Pont de Saint-Nazaire, struttura in lieve ascesa sulla quale gli effetti del vento rischiano di risultare fortemente accentuati.

Dopo una fase di relativa quiete, gli atleti giungeranno allo sprint intermedio di Bourgneuf-en-Retz, a 51 km dalla conclusione, che segnerà di fatto l'ingresso nella fase calda della tappa. Per i successivi 20 km circa, infatti, il tracciato si manterrà estremamente vicino alla costa, attraversando la spettacolare zona del Marais Breton, con le sue terre spesso al di sotto del livello del mare. A 30 km dal traguardo, quindi, giungerà il momento topico della frazione: l'attraversamento del Passage du Gois, lingua d'asfalto che per 4 km e mezzo si stende sull'Oceano Atlantico che nel 1999 costò il Tour de France ad Alex Zulle, costando allo svizzero sei dei sette minuti e mezzo che lo separarono a Parigi da Lance Armstrong. Il transito terminerà ad appena 25 km dal traguardo, rendendo più difficile - rispetto al precedente - il recupero dell'eventuale terreno perso, complici le strade molto filanti che caratterizzeranno la parte finale di gara.

Lasciata l'Ile de Noirmoutier ai -19 dall'arrivo, il Tour resterà sul continente fino al traguardo, collocata sull'Esplanade de la Mer di Saint-Jean-de-Monts.

GPM: /

TRAGUARDO VOLANTE: Bourgneuf-en-Retz (km 141,5)

6a TAPPA: (cronometro individuale) LES HERBIERS > BRESSUIRE 55,5 km

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Ultimi Km

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A meno di colpi di scena legati a cadute, vento e sterrato, sarà questa la prima giornata campale del Tour de France 2013: una tradizionale crono-fiume di 55 km e mezzo, su un tracciato lievemente ondulato in cui i leggeri saliscendi finiranno soltanto per favorire gli specialisti dotati di maggiore potenza.

La rampa di partenza sarà situata in Rue du Brandon a Les Herbiers, ma - a meno di non poter vantare un occhio clinico per la pedalata dei corridori - per le prime valutazioni occorrerà attendere Le Forgé, dove 17 km più avanti sarà posto il primo rilevamento cronometrico. Sarà in questo tratto iniziale che si troverà quanto di più simile ad una salitella la tappa possa proporre, anche se le pendenze non si spingeranno mai oltre il 3-4% e termineranno, a Les Epesses, dopo neppure 3 km.

Ancor più filante sarà la sezione centrale, che condurrà agli intertempi di Cerizay - km 30,5 - e Chanteloup - km 45,5 -. Poco oltre l'ultimo stop al cronometro prima del traguardo, i corridori raggiungeranno il tetto della frazione, a 222 metri di quota, prima di lanciarsi in un tratto di falsopiano a scendere che li proietterà in un amen alle porte di Bressuire. Per l'ultimo chilometro e mezzo si dovrà tornare a pedalare di forza, superando un dislivello di 35 metri che si esaurirà sul traguardo di Rue de Malabry.

GPM: /

INTERMEDI: Le Forgé (km 17); Cerizay (km 30,5); Chanteloup (km 45,5)

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