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[Story 2011] Scende in campo la squadra della capitale


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Il trofeo Laigueglia rappresenta un passaggio a vuoto per i nostri. Schierato al via il blocco che ha corso in Francia, con Agnoli, Pirazzi, Modolo ed Oss, non si è riusciti a combinare molto. La tattica attendista, per portare Modolo in volata, non ha funzionato, visto che sulle salite finali il gruppo si è frazionato. Il migliore dei nostri alla fine è stato Oss, 27°, mentre la vittoria è andata a Daniele Callegarin (Team Type 1), che in uno sprint a 3 ha beffato Juan Josè Cobo (Geox TMC) e Alessandro Donati (Acqua e Sapone).

Risultati Trofeo Laigueglia

Vincitore: Daniele Callegarin (Team Type 1)

Piazzamenti

Nessuno

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Va un po' meglio in Spagna, alla Vuelta a Andalucia anche se, anche qui, il rammarico è davvero tanto. Si partiva con Marzio Bruseghin, Thomas Lofqvist e Maxime Monfort che, su un percorso che prevedeva una cronometro e due tappe dure ma non troppo, potevano davvero dire la loro. Già alla cronometro, i nostri 3 capitani si sono distinti, facendo segnare tempi importanti, ma nella prima tappa dura, vinta da Jelle Vanendert (Omega Pharma), l'unico in grado di tenere le ruote dei migliori è stato lo svedese Lovqvist, diventato, naturalmente, capitano unico. Questi, il giorno dopo, si è reso protagonista di una grande azione, ben coiadiuvato dai compagni di squadra. Con un forcing sulla prima salita di giornata, sono riusciti ad evadere dal gruppo Monfort, Oss e Bruseghin, in compagnia dello svedese, insieme ad altri corridori. Il gruppo, tirato dagli uomini del leader Tony Martin (Htc High Road), hanno sempre tenuto la fuga con un margine di 2 minuti. Ai -30 poi, Lovqvist ha deciso di andare via da solo e, nonostante un crollo negli ultimi 2 km, è riuscito a vincere la tappa e a conquistare la maglia gialla.

Mancavano 2 tappe alla fine, ed entrambi erano facili. Per la vittoria finale sembrava fatta e, invece ( :banghead: ), Julien Sanchez Pimienta (Caja Rural), è stato abilissimo ad inserirsi in una fuga bidone che gli ha permesso di guadagnare 5 minuti e di balzare clamorosamente in testa alla classifica, lasciando a Lovqvist e a tutto il Roma Cycling Project, un bel mazzo di rimpianti.

Risultati Vuelta a Andalucia

Vincitore: Julien Sanchez Pimienta (Caja Rural)

Piazzamenti

Thomas Lovqvist, 2° a 1' 54"

Risultati di rilievo

Thomas Lovqvist, 1° terza tappa

Marzio Bruseghin, 4° prima tappa

Sacha Modolo, 5° quinta tappa

Thomas Lovqvist, 9° prima tappa

Sacha Modolo, 10° quarta tappa

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Si ritorna poi in Italia, al Giro di Sardegna e, ancora una volta protagonista è il gruppo "laziale", con Valerio Agnoli e Stefano Pirazzi capitani. Per loro la corsa sarda è il culmine di un Febbraio davvero intenso. La presenza di corridori del calibro di Michele Scarponi (Lampre ISD), Stefano Garzelli (Acqua e Sapone) e Fabio Duarte (Geox TMC), non lasciava presagire niente di buono. Nonostante questo però i nostri si sono difesi al meglio. Primo protagonista è stato Alessandro Proni che, sfruttando la sua indole offensiva, è entrato spesso nelle fughe riuscendo a conquistare la maglia degli scalatori. L'altro protagonista è stato Pirazzi che, ben aiutato da Agnoli, apparso però meno brillante rispetto alle precedenti uscite, si è difeso di fronte agli attacchi dei big, chiudendo alla fine con un buon 8° posto nella classifica generale, con lo stesso tempo di Garzelli, Pozzovivo e Bailetti, ma con peggiori piazzamenti. Il vincitore della corsa, a sorpresa, è stato Eros Capecchi (Liquigas Cannondale), protagonista di una grande impresa nella 5° tappa.

Risultati Giro di Sardegna

Vincitore: Eros Capeccchi (Liquigas Cannondale)

Piazzamenti

Stefano Pirazzi, 8° a 2' 16"

Risultati di rilievo

Alessandro Proni, vincitore maglia scalatori

Stefano Pirazzi, 4° seconda tappa

Stefano Pizatti, 6° quinta tappa

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Migliore è stato il destino della squadra al Gp Insubria, tra la Svizzera e l'Italia. Con una formazione fortissima, composta da Lofqvist, Oss, Modolo, Nocentini, Hesjedal, Monfort, Van Amermaet e Marchi, la Roma Cycling aveva un solo obiettivo: vincere. E i ragazzi ce l'hanno fatta, facendo anche di più. Complice anche uno scarso livello di partecipanti, la corsa si è decisa con una fuga a 4 al cui interno vi erano ben 3 dei nostri, ovvero Nocentini, Hesjedal e Oss, in compagnia del povero Dominik Nerz (Liquigas Cannondale). Sfruttando la superiorità numerica, la vittoria è andata a Rinaldo Nocentini (che si è preso la rivincita sulla corsa che nel 2010 di fatto gli compromise la stagione), davanti al nostro Oss e a Nerz.

Risultati Gp Insubria

Vincitore: Rinaldo Nocentini (Roma Cycling Team)

Piazzamenti

Daniel Oss, 2°

Ryder Hesjedal, 4°

Thomas Lofqvist, 7°

Sacha Modolo, 8°

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Il mese di marzo si è concluso con il Gp di Lugano e la Clasica di Almeria, due corse che si sono rivelate però dei passaggi a vuoto per la Roma Cycling Team che però, nel frattempo, era riuscita ad ottenere una Wild Card per la Parigi - Nizza e per la Tirreno - Adriatico. Ci si prepara dunque a vivere un marzo da protagonisti con, finalmente, la nuova maglia della squadra.

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Il primo appuntamento di Marzo, è sul pavè, con il Gp Le Samyn, classica belga non molto nota ma comunque importante. La Roma Cycling Team si schiera con i suoi due uomini di punta del pavè, Greg Van Amermaet e Manuel Quinziato, supportati da Daniel Oss e Sacha Modolo, molto più avanti di condizione rispetto a loro.

Dopo una lunga fase di studio, la corsa si è accesa lungo il circuito finale, da percorrere quattro volte. Il primo forcing è stato portato dalla Veranda's Willems. Grazie a questa azione, al primo passaggio sul traguardo, il gruppo si era già ridotto a 40 unità. Poi è stato il turno di Oss e Giordani a mettersi al lavoro. La loro azione è durata due giri e, quando si sono rialzati, davanti erano rimasti in 7: Van Amermaet, Quinziato e Modolo (Roma Cycling), Niko Eeckhout (An Post Sean Kelly), Wim De Vocht e Staf Scherlinkx (Veranda's Willems) e Mitchell Docker (Skil Shimano).

Sull'ultimo strappo, a 7 km dal traguardo, è stato Quinziato a far saltare il banco. Il bolzanino, messosi a disposizione di Van Amermaet, si è messo a tirare a tutta, lasciando davanti, ai -5, il solo belga, in compagnia dell'ottimo Scherlinckx.

Sulla carta il nostro, in una volata a 2 non avrebbe avuto problemi a vincere, ma non aveva fatto i conti con i crampi, che lo hanno colpito proprio all'ultimo km. Così a vincere è stato Scherlinckx e a noi della Roma Cycling non è rimasto che il 2° posto di Van Amermaet, il 3° di Quinziato e anche l'ottimo 5° di Modolo. Forse meno di quanto si sperava di raccogliere.

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Il prossimo appuntamento è in Italia, con la Strade Bianche!

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Amici appassionati del forum, benvenuti alla Montepaschi Strade Bianche. Appuntamento importante per i ragazzi del Roma Cycling Project che, guidati da Ryder Hesjedal, se la dovranno vedere con corridori del calibro di Michele Scarponi, Joaquim Rodriguez ed Enrico Gasparotto che, secondo i bookmakers, sono i grandi favoriti di oggi. Ecco subito il profilo altimetrico della corsa.

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Dopo il via da Gaiole in Chianti, si susseguono vari tentativi di fuga. Anche noi della Roma siamo tra i protagonisti. L'obiettivo è mettere qualche uomo competitivo all'interno di questa, così che, nel caso il gruppo non riuscisse ad organizzarsi, avremmo comunque un uomo da far lottare per la vittoria.

Alla fine vanno via in dieci e tra questi figura il nome del nostro Daniel Oss. Gli altri nomi di spicco all'interno della fuga sono quelli di Kevin Seeldrayers (Quick Step) e Alexkadar Kuschinski (Katusha).

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Il gruppo lascia fare, ed il vantaggio dei battistrada si dilata a 14' 24". A 50 km dal traguardo però, l'accordo nel gruppetto dei battistrada salta. Nessuno vuole tirare ed il gruppo, come avverte radiocorsa, si avvicina.

Allora Oss, sfruttando un tratto di salita con la strada bianca, decide di alzare il ritmo, e dietro di lui non si muove nessuno. A 48 km dal traguardo il bolzanino è solo al comando.

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Dietro in gruppo, non si capisce chi deve tirare, la Katusha non si muove, così come la Roma che ha Oss lanciato verso la vittoria. Dopo ore di discussione, è Luca Mazzanti a rompere gli indugi, scattando a 10 km dal traguardo.

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Sulla sua ruota si riportano Enrico Gasparotto e l'attentissimo Ryder Hesjedal che, forte del compagno in fuga, può permettersi di correre da succhiaruote. Davanti però Oss è ancora brillante, ed il suo vantaggio superiore ai 6 minuti. A 5 km dal traguardo è praticamente impossibile da riprendere.

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E così è infatti. Percorrendo ad andatura turistica lo strappo finale, Daniel Oss si va ad imporre, solitario, sul traguardo di Siena. E' una vittoria da vero ciclismo eroico, dopo 50 km di fuga, figlia di un'ottima organizzazione e, soprattutto, di un pessimo errore di valutazione del gruppo. Per Oss è il primo squillo stagionale.

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Dopo 5' 37" arriva un gruppetto di 15 unità (ripresi all'ultimo km i tre contrattaccanti), regolato da Bjorn Leukemans davanti allo stesso Gasparotto. Molti rimpianti tra loro, mentre l'unico che può sorridere è Hesjedal che regala alla Roma anche un buon 5° posto.

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Dopo questa trionfale Strade Bianche, per Oss ed Hesjedal, in compagnia di Gerdemann, Mollema, Maniscalco, Marchi e Modolo, è tempo di volare in Francia, perchè da domaji parte la sfida della Parigi - Nizza.

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Siamo finalmente giunti al primo appuntamento World Tour della Roma Cycling Team. Si tratta della Parigi - Nizza, in Francia. Una corsa dura e difficile da interpretare, il cui percorso propone una serie di tappe vallonate, dove si possono fare distacchi imporanti, inframezzati da una cronometro individuale, che potrebbe seriamente cambiare le carte in tavola.

Il nostro capitano, per la spedizione francese, sarà Ryder Hesjedal, supportato dal tedesco Linus Gerdemann e dal giovane olandese Bauke Mollema. Per le volate ci sarà Sacha Modolo, sempre più in ottica Milano - Sanremo, supportato da Daniel Oss. Completano il roster i tre giovani Ippolito Maniscalco, Osman Rama ed Arena Marchi.

Gli avversari più pericolosi, si chiamano Frank Schleck (Leopard Trek), Tony Martin (Htc High Road), Luis Leon Sanchez e Robert Gesink (Rabobank), Roman Kreuziger (Astana) e Bradley Wiggins (Sky).

Tappa 1 - Houdan Houdan

Quella che sulla carta doveva essere una tappa per velocisti, ci ha invece regalato alcune sorprese.

Dopo 7 km è partita la classica fuga da lontano senza spreanze, agevolmente controllata dal gruppo tirato dai Garmin del campione del mondo Thor Hushovd e dagli Htc di Matthew Goss. Quando, ai - 20, era cosa fatta per il ricongiungimento, sono partiti in contropiede Nick Nuyens (Saxo Bank), Juan Antonio Flecha (Sky), Wouter Mol (Vacansoleil) ed il nostro Bauke Mollema. I 4 hanno preso di sorpresa il gruppo che, complice la stanchezza di coloro che avevano lavorato fino ad allora, ha fatto fatica ad organizzarsi.

Gli ultimi km sono stati una battaglia sul filo dei secondi. Purtroppo il nostro Mollema, eccessivamente generoso, ha pagato l'inesperienza e, a 1,5 km dal traguardo si è piantato sull'arrivo in leggera salita, venendo riassorbito dal gruppo che però, non è riuscito a riprendere gli altri 3. La vittoria è andata a sorpresa a Wouter Mol, mentre per la Roma il doppio rammarico arriva dal fatto che il gruppo, giunto pochi istanti dopo, è stato regolato dal nostro Sacha Modolo, che, nonostante un'ottima forma, si è dovuto accontentare della 4° posizione.

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Tappa 2 - Montfort l'Ammaury - Amilly

Anche la seconda tappa presentava un tracciato per i velocisti e, almeno per questa volta, il pronostico è stato rispettato, anche se lo svolgimento è stato un po' particolare. Una caduta, a 10 km dal traguardo, provocata da Paolo Longo Borghini (Liquigas) e Yohann Genè (Europcar), ha frazionato il gruppo, lasciando indietro corridori come Robert Gesink (Rabobank) e Thomas Voeckler (Europcar), che sembrano così dover dire addio alla classifica generale.

La frazione è stata vinta da Francisco Ventoso (Movistar), davanti a Robert Hunter (Radioshack). Ancora una volta Modolo si è dovuto accontentare della 4° posizione. L'azzurro era riuscito a battezzare la ruota giusta, ma lo spagnolo è stato troppo forte, e non è riuscito il sorpasso.

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Tappa 3 - Cosne-Cours-sur-Loire - Nuits-Saint-Georges

La terza tappa, con un Gpm non impossibile a 20 km dal traguardo, poteva lasciare libero terreno alle imboscate e così è stato.

Ripresa la fuga del mattino, sono infatti saliti in cattedra, sulla sovracitata salita, gli uomini della Roma Cycling Team, in particolare Oss, Gerdemann e Mollema, che si sono messi a scandire un passo infernale, che ha letteralmente fatto esplodere il gruppo, lasciando avanti 40 corridori (non c'erano Schleck e Kloden, altri grandi favoriti saltati). Poi nella tecnica discesa che portava fino al traguardo, nonostante l'ottimo Modolo fosse riuscito a resistere in gruppo, è arrivato l'allungo di Ryder Hesjedal.

Il canadese ha sfruttato alla perfezione il primo attimo di sbandamento all'interno del gruppo, arrivando a guadagnare 50 secondi. Poi quando è iniziato l'inseguimento, ad opera di Tony Martin, era troppo tardi per chiudere. Per Hesjedal arriva così il primo successo stagionale, che coincide anche con la conquista della leadership della classifica generale.

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E andiamo a vedere, ora, come è la situazione della classifica generale, alla vigilia di due tappe molto dure ed interessanti che, sicuramente, le doneranno un altro aspetto.

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Tappa 4 - Crêches-sur-Saône - Belleville

Con ben 7 Gpm da superare, la quarta tappa della Parigi - Nizza, si presenta subito molto insidiosa. I trabocchetti sono dietro l'angolo e i big, anche se non si muoveranno, dovranno comunque essere pronti a tutto. Ecco l'altimetria della tappa odierna.

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Pronti e via, e subito una fuga prende il largo. Protagonisti sono Sebastien Joly (Saur Sojasun), Julien El Fares (Cofidis), Andrei Kasheckin (Lampre ISD), Jonathan Castroviejo (Euskaltel Euskadi), Matteo Tosatto (Saxo Bank) e Sebastien Minard (Ag2r La Mondiale).

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Essendo tutti uomini di classifica, la Roma Cycling Team, incaricata di controllare il gruppo nelle prime battute, lascia crescere il vantaggio dei fuggitivi, senza penarsi troppo. Dietro però non tutti sembrano intenzionati a lasciare andare questo tentativo e, ai 66 km dal traguardo, parte il contrattacco di 4 uomini: Kurt Asle Arvesen (Sky), Jens Voigt (Leopard Trek), Maxime Iglinski (Astana), seguiti poi dal detentore della maglia a pois, Steve Chainel (FDJ).

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I 4 contrattaccanti riescono a riportarsi facilmente sulla fuga e, sulle ultime salite, incrementano il loro vantaggio, mentre al comando, oltre a loro, resiste il solo Matteo Tosatto. Dietro Hesjedal, che rischia di perdere la maglia gialla proprio in favore di Chainel, l'unico degli attaccanti in salita, mette a tirare i suoi due scudieri, ovvero Linus Gerdemann e Bauke Mollema, per tentare di chiudere sulla fuga.

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L'inseguimento però è tardivo e davanti arrivano a giocarsi la tappa. Il più generoso, negli ultimi km, è naturalmente Chainel, che vede vicino al realizzarsi il sogno di indossare la maglia gialla. Il forcing del francese mette, addirittura, in difficoltà prima Arvesen, che verrà riassorbito dal gruppo, e poi Voigt. Incredibile Tosatto che invece ha la forza di andarsi a giocare la tappa, nonostante sia stato tutto il giorno in fuga ma, purtroppo per lui, Maxime Iglinski è stato più lesto e brillante e così, per l'italiano, solamente un secondo posto.

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Il gruppo dei migliori, forte di 40 unità, è arrivato al traguardo dopo 1' 20". Hesjedal è così costretto a cedere la maglia gialla a Chainel, bravissimo a disputare la tappa della vita. Domani però, a Vernoux en Vivarais, sarà tutta un'altra storia, ed è probabile che vedremo una nuova classifica generale, in questa Parigi - Nizza davvero apertissima.

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Tappa 5 - St Symphorien/Coise - Vernoux en Vivrais

Siamo giunti a quella che si presenta come, almeno sotto il punto di vista altimetrico, la tappa regina di questa Parigi - Nizza, non certo impossibile per le montagne che propone. L'arrivo di Vernoux, arriva dopo aver scalato 7 colli, con l'ultimo che presenta pendenze sempre sopra l'8%. E' la giornata ideale per quegli uomini che, non andando forte a cronometro, devono acquisire un vantaggio rassicurante.

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Tappa subito molto difficile da interpretare. L'altissima andatura dei primi chilometri, ha reso impossibile andare in fuga e, l'unico a riuscire nell'impresa, dopo 56 km, è stato l'austriaco Thomas Rohregger, il quale, dopo una 30ina di km di fuga solitaria, si è visto raggiungere da un attivo Thomas Voeckler (Europcar).

I due sono stati lasciati andare dal gruppo che, solo quando il vantaggio era in doppia cifra, ha iniziato un inseguimento degno di questo nome. Questo ha fatto sì che, almeno virtualmente, Voeckler balzasse al comando della generale.

Il francese, conscio di questa grande opportunità, ha tentato di alzare il ritmo e, dopo i primi cento metri dell'ultima salita, ha staccato Rohregger, involandosi da solo verso il traguardo.

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Resosi conto di non poter più riprendere il campione francese, i big hanno comunque tentato di fare qualcosa, nella speranza di limitare i danni. I primi a muoversi sono stati Yaroslav Popovich (Radioshack), Bradley Wiggins (Sky), Jerome Coppel (Saur Sojasun) e Mikel Nieve (Euskaltel).

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Qualche km dopo questi sono stati raggiunti da Ryder Hesjedal (Roma Cycling), che ha ancora la possibilità di indossare la maglia, visto che Chainel è saltato, e Luis Leon Sanchez (Rabobank).

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I 6 inseguitori hanno proseguito di comune accordo la salita, nel tentativo di non lasciare troppo spazio a Voeckler. Il francese, intanto, si stava involando verso la sua 4° vittoria stagionale, forse la più bella, maturata dopo una vera e propria impresa di altri tempi, in una tappa dura.

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Il gruppo degli immediati inseguitori, dal quale si era staccato Wiggins nell'ultimo km di salita, arriva dopo 4' 41", regolato da Sanchez, davanti a Hesjedal che, vede ancora sfuggirgli la maglia gialla, che finisce sulle spalle di Thomas Voeckler.

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Vediamo ora le classifiche

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La situazione per questa Parigi - Nizza è ancora aperta. Domani ci sarà la cronometro, dove corridori come Hesjedal e Voeckler, sono svantaggiati rispetto ad uno come Sanchez, che sembra davvero in ottime condizioni di forma. Vedremo come proseguirà questa sfida...

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Tappa 6 - Rognes - Aix en Provence

Dire che la cronometro sia stata un'ecatombe per i colori della Roma Cycling Team è riduttivo. Il nostro capitano, Ryder Hesjedal, sui 27 km previsto dal percorso, ha lasciato per strada ben 2' 47", stentando a trovare il ritmo in ogni momento. La vittoria è andata allo svedese Gustav Erik Larrson (Saxo Bank), mentre Thomas Voeckler (Europcar) si è prodigato, difendendo il suo vantaggio, e mantenendosi al comando della generale, per soli 4 secondi su Luis Leon Sanchez (Rabobank), quarto oggi.

Alla vigilia delle due tappe decisive, la classifica è sempre più corta. I primi 5, ovvero Voeckler, Sanchez, Popovich, Coppel e Wiggins, sono racchiusi in 37 secondi e, considerando che le prossime due tappe presentano percorsi perfetti per attaccare, ne vedremo delle belle. Attenzione però a non dare per morto il nostro Hesjedal che, nonostante sia scivolato in 9° posizione a 2' 12" dalla vetta, non sembra intenzionato ad alzare bandiera bianca.

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Tappa 7 - Brignoles Biot - Sophia Antipolis

Siamo giunti alla penultima tappa della Parigi - Nizza, forse l'ultima che, per chilometraggio, può permettere ai corridori di solcare distacchi importanti, ed è proprio per questo motivo che i corridori della Roma Cycling, che vogliono portare Hesjedal almeno sul podio, devono darsi da fare.

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Dopo 17 km va via la fuga di giornata. Sono in 11 e tra questi spunta la maglia gialla e rossa di Bauke Mollema che, uscito di classifica dopo una crono disastrosa, si mette a totale disposizione della causa Hesjedal.

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L'azione degli undici però ha breve durata. Mollema infatti non è eccessivamente lontano in classifica (il suo ritardo è di 4' 56") e per questo motivo, gli uomini Europcar di Voeckler preferiscono non correre rischi e riprendono la fuga quasi subito.

Sulle rampe della salita più lunga e dura di giornata, è lo stesso olandese, in compagnia di Linus Gerdemann, a scandire il passo. L'azione dei due è importante ed il gruppo, km dopo km, perde pezzi.

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Ai 35 km dal traguardo, davanti sono rimasti in pochi, ed iniziano gli scatti. Il primo a provarci, è Yarolsav Popovich, 3° in classifica, che vuole tentare l'assalto alla maglia gialla. L'azione dell'ucraino però è rintuzzata dal solito Gerdemann.

Ai 28 dal traguardo, arriva lo scatto tanto atteso di Ryder Hesjedal, sulla cui ruota, si porta il solito Luis Leon Sanchez.

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I due, complice la disorganizzazione del gruppo, con tutti i capitani rimasti senza squadra, riescono subito ad acquisire un buon margine, quando ai - 15, una figura gialla compare alle loro spalle: è l'incredibile Thomas Voeckler, che non vuole lasciare la leadership.

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I tre vanno avanti insieme per qualche chilometro, ma ai - 7, su uno strappetto, è di nuovo Hesjedal a tentare la soluzione personale.

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L'azione del canadese, non fa male a Luis Leon Sanchez, che lo segue agevolmente, mentre fa fuori Voeckler, che ha pagato lo sforzo della rimonta.

I due battistrada vanno avanti con accordo. Hesjedal ai - 3 prova un altro scatto, ma viene annullato da Sanchez che, ai 600 metri dal traguardo, sulla salita finale, tenta il suo scatto. Lo spagnolo vuole tappa e maglia.

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Hesjedal prova a rispondere, ma non ci riesce, e così Sanchez va a vincere la 7° tappa, conquistando anche la maglia gialla. Hesjedal, nonostante il gran lavoro, rimane con un pugno di mosche, ma sale dal 9° al 6° posto in classifica generale.

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Tappa 8 Nizza - Nizza

Ultima tappa di questa avvincente Parigi - Nizza. Come di tradizione il giudice finale della corsa, sarà il Col d'Eze posto al termine di una tappa breve ma intensa, perfetta per le imboscate.

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Ed è proprio questo a cui ambiscono gli uomini della Roma Cycling Team. Pronti via e subito Sacha Modolo e Daniel Oss, si sono messi in testa a scandire un ritmo che ha impedito ad ogni fuga di prendere il largo. Poi è stato Bauke Mollema, protagonista anche ieri, a prendere la situazione in mano sulle prime montagne, scandendo un ritmo difficilmente sostenibile, che ha ridotto il gruppo ad una trentina di unità. A 50 km dal traguardo è poi salito in cattedra Linus Gerdemann, apparso finalmente in condizioni accettabili. Il tedesco, seguito a ruota dal capitano Hesjedal, ha piazzato un allungo, guadagnando un certo margine sul gruppo.

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Il tentativo inizialmente sembrava davvero buono. Il gruppo ha fatto fatica a riorganizzarsi e, anche quando Gerdemann si è rialzato, Hesjedal solo al comando è riuscito a guadagnare fino a 2' 14" ai 28 km dal traguardo, sognando anche un clamoroso ribaltone nella classifica generale.

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Ancora una volta però, a fare da guastafeste ci ha pensato Luis Leon Sanchez. Lo spagnolo, scattato sulle rampe dell'ultima salita, in compagnia di Frank Schleck, rendendosi conto del pericolo che correva la sua maglia, ha preso iniziativa da solo.

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Con una facilità disarmante, Sanchez è riuscito a riportarsi sulla ruota di Hesjedal, appena all'inizio del Col d'Eze.

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Nonostante tutto, Hesjedal ha proseguito a testa bassa, ma la sua pedalata non sembrava più essere quella di prima. Da dietro il gruppo stava rinvenendo e, l'aggancio beffa, è arrivato ai 4 km dal traguardo.

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Sono stati dunque in 16 a giocarsi l'ultima tappa della Nizza. Hesjedal non aveva più le gambe per tentare lo sprint, mentre la volata è stata un testa a testa tra Popovich e Sanchez, che ha visto l'ucraino prevalere per davvero pochi metri.

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Si è conclusa così la Parigi - Nizza. La vittoria finale è andata ad un ottimo Luis Leon Sanchez, che bissa così il suo trionfo del 2009. Secondo posto per la sorpresa Thomas Voeckler mentre terzo è il ritrovato Yaroslav Popovich. Per noi della Roma Cycling il bilancio comunque è buono, con il 6° posto, un po' amaro, di Ryder Hesjedal, e la vittoria nella terza tappa, ad opera sempre del corridore canadese.

Di seguito ordine di arrivo e classifica generale

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In concomitanza con le ultime tappe della Parigi - Nizza, ha preso il via in Italia la Tirreno - Adriatico, altro appuntamento chiave della stagione della Roma Cycling Team, visto e considerato che lo sponsor desidera un piazzamento nella top 3 finale. La squadra allestita è delle migliori, con uomini in grado di competere in volata, in salita e a cronometro. Ecco il roster che verrà schierato:

Damiano Cunego

Greg Van Amermaet

Maxime Monfort

Thomas Lovqvist

Rinaldo Nocentini

Leonardo Giordani

Marzio Bruseghin

Kenny Van Hummel

Guardando le altimetrie, nessuna tappa appare scontata, anche se gli appuntamenti chiave sembrano essere quelli di Chieti e Castelraimondo.

Tappa 1 - Marina di Carrara

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Si parte con la cronometro a squadre, in perfetto stile RCS. Il percorso completamente pianeggiante, ha favorito naturalmente le squadre più attrezzate, e così il successo è andato alla Garmin Cervelo, che ha beffato per soli 8 secondi l'Htc High Road di Marco Pinotti. Buona la difesa da parte dei nostri, che hanno fatto segnare il 9° tempo, a 45 secondi dal vincitore.

Il primo leader della corsa, è Daniel Lloyd.

Ordine di arrivo

1. Garmin Cervelo in 19' 04"

2. Htc High Road a 8"

3. Rabobank a 13"

4. Saxo Bank st

5. Astana a 27"

9. Roma Cycling Team a 45"

Classifica generale

1. Daniel Lloyd (Garmin) in 19' 04"

2. Christian Vandevelde (Garmin) st

3. Murilo Fischer (Garmin) st

4. Tyler Farrar (Garmin) st

5. David Millar (Garmin) st

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