Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

La vita dopo la morte


BubbaDJ

Messaggi raccomandati

  • Amministratori

Stavamo discudento su msn di ciò che accade negli attimi successivi alla morte.

Io mi auguravo e speravo che il cervello non rimanesse vivo ancora per qualche secondo e ci si accorga che la vita si stia spegnendo come una candela.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

poi ho trovato questo saggio e ne abbiamo discusso

Quello che accade, dopo la morte

(testimonianze di sopravvissuti) - di Raymond A. Moody Jr.

Tratto da:

Raymond A.Moody JR.

(La luce oltre la vita)

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

(Chi, quanti e perché)

L'argomento che vorrei trattare in questo capitolo è la grande frequenza di

casi di esperienze di pre-morte. Quando cominciai a interessarmi del

fenomeno pensavo che in realtà fossero pochissime le persone che l'avessero

provato. Non avevo dati, né trovavo alcun riferimento nella letteratura

medica; ma, a naso, avrei detto che, su otto persone che fossero

risuscitate, o che avessero sfiorato la morte, una avesse provato almeno

qualcuna delle sensazioni della «esperienza di pre-morte».

Quando cominciai a parlarne in pubblico e a chiedere a folti gruppi di

persone se avessero avuto un'esperienza di pre-morte, o se conoscessero

qualcuno che l'avesse avuta, la mia percezione della frequenza del fenomeno

cambiò drammaticamente. Quando, nel corso di una conferenza, domandavo ai

miei ascoltatori «Quanti di voi hanno avuto un'esperienza di pre- morte, o

conoscono qualcuno che l'abbia avuta?», una persona su trenta all'incirca

sollevava la mano in risposta.

Un sondaggio di opinioni eseguito da George Gallup Jr. rivelò che negli

Stati Uniti vi sono otto milioni di adulti che hanno vissuto un'esperienza

di pre-morte: vale a dire una persona su venti.

Gallup, inoltre, riuscì ad analizzare il contenuto di tali esperienze

isolandone gli elementi.

Ecco cosa scoprì:

ELEMENTO PERCENTUALE

Abbandono del corpo 26 Esatta percezione visiva 23 Suoni o voci ben distinti

17 Senso di pace e di assenza del dolore 32 Fenomeni di luce 14 Esame della

propria vita 32 Ritrovamento in un altro mondo 32 Incontro con altri 23

Passaggio del tunnel 9 Precognizione 6

Da un simile sondaggio risultò chiaro che le esperienze di pre-morte sono

molto più frequenti di quanto non immaginasse alcuno dei ricercatori

sull'argomento.

(Caratteristiche dell'esperienza di pre-morte)

Come ho già accennato, riuscii a ricavare un elenco di nove caratteristiche

tipiche dell'esperienza di pre-morte, dopo aver intervistato centinaia di

persone ed aver esaminato gli elementi comuni a tutti quegli episodi così

singolari.

In (La vita oltre la vita) dissi di non aver mai conosciuto nessuno che

avesse sperimentato tutti questi elementi insieme. Dopo la pubblicazione di

quel libro, invece, ho intervistato più di mille «risuscitati», dei quali

parecchi avevano avuto episodi «completi» di tutte le nove caratteristiche.

Tuttavia, è importante osservare che non tutti coloro che provano

un'esperienza di pre-morte hanno tutti i seguenti sintomi. C'è chi ne ha

uno, o due, chi cinque o sei. É la presenza di uno o più di tali elementi

che determina l'«esperienza di pre-morte».

LA SENSAZIONE DELLA MORTE

Molti non realizzano che la loro esperienza ha qualcosa a che fare con la

morte. Si trovano a fluttuare al di sopra del proprio corpo, a guardarlo a

distanza, e d'un tratto provano paura e/o imbarazzo. «Come mai mi trovo

quassù e vedo il mio corpo laggiù?» si chiederanno; e non capendo cosa

accade, si sentiranno molto disorientati.

A questo punto, possono addirittura non riconoscere come proprio il corpo

che vedono dall'alto.

Un tale mi raccontò che, mentre era fuori del proprio corpo, aveva

attraversato una corsia d'un ospedale militare ed era rimasto sorpreso dal

numero di giovani di età e di aspetto simile a lui che vi aveva trovato. In

realtà, lui osservava tutti quei corpi chiedendosi quale fosse il suo.

Un altro, reduce da un terribile incidente nel quale aveva perso due arti,

ricordava di aver indugiato al di sopra del tavolo operatorio e di aver

provato pena per quel corpo mutilato che vi stava su. Dopo, aveva realizzato

che era proprio il suo!

Spesso, a questo punto, le persone «morte» provano una gran paura; che, poi,

cede il posto alla perfetta consapevolezza di quanto sta accadendo. Esse

riescono a capire quello che medici e infermieri cercano di comunicarsi l'un

l'altro (sebbene spesso non abbiano alcuna cultura medica), ma, quando

tentano di parlare con questi, o con altri presenti, nessuno riesce a

vederle o a sentirle.

A questo punto, talvolta cercano di attirare l'attenzione dei presenti,

toccandoli; ma, quando lo fanno le loro mani passano direttamente attraverso

il braccio della persona in questione, come se non vi fosse nulla.

Questo fenomeno mi fu descritto da una donna che io stesso avevo fatto

risuscitare: aveva avuto un arresto cardiaco, e io ero immediatamente

intervenuto con un massaggio al petto. In seguito mi disse che, mentre io

cercavo di riattivarle il cuore, lei fluttuava al di sopra del suo corpo e

guardava in giù; standomi alle spalle, cercava di dirmi di smetterla, ché

lei stava benissimo, ma io non la sentivo; allora tentò di afferrarmi il

braccio per impedirmi di farle un'iniezione endovenosa, ma la sua mano passò

dritto attraverso il mio braccio; mi spiegò inoltre che, nel fare ciò, aveva

sentito qualcosa della consistenza di «una gelatina rarefatta», che sembrava

percorsa da una corrente elettrica.

Ho sentito simili descrizioni anche da altri pazienti.

Dopo il tentativo di comunicare con gli altri, spesso i «morti» provano un

maggiore senso della propria identità. Una paziente descrisse così questa

fase: «in quel momento non sei più la moglie di tuo marito, la madre dei

tuoi figli, la figlia dei tuoi genitori: sei assolutamente e completamente

tu». Un'altra donna paragonò questa sensazione a un «taglio di nastri», alla

libertà data ad un palloncino, quando si spezza il filo.

É a questo punto che la paura si tramuta in beatitudine, nonché in

comprensione.

LA PACE E L'ASSENZA DEL DOLORE

Finché il paziente rimane nel suo corpo vi può essere intensa sofferenza, ma

quando «si tagliano i nastri» sopravviene realmente un gran senso di pace e

di assenza del dolore.

Ho parlato con alcuni pazienti cardiopatici, i quali dicono che la

sintomatologia dei loro attacchi va dall'agonia ad un'intensa sensazione di

piacere. Certi ricercatori hanno teorizzato che il cervello, quando

sperimenta un dolore così forte, produce una qualche sostanza chimica che

arresta il dolore. Discuterò di questa teoria nel Capitolo 7; per il

momento, dico soltanto che nessuno finora ha fatto esperimenti in proposito.

Anche se fosse vero, comunque, ciò non spiegherebbe gli altri sintomi di

questo fenomeno.

ABBANDONO DEL CORPO

Spesso, proprio nel momento in cui il medico dice «É finita», il paziente

subisce un totale mutamento di prospettiva: sente di sollevarsi verso l'alto

e di osservare il proprio corpo a distanza. La maggior parte di essi

sostiene che, quando questo accade, non si è ridotti soltanto a un residuo

di coscienza: essi hanno ancora la sensazione di avere una specie di corpo,

anche se sono usciti dal corpo fisico. Dicono che il corpo spirituale ha una

forma diversa da quello fisico, ma con una sua sagoma e completo di braccia;

tuttavia la maggior parte di loro non riesce a descriverlo. Alcuni lo

rappresentano come una nuvola di colori, o come una fonte di energia.

Diversi anni fa, un uomo mi disse che, mentre era in quello stato, aveva

esaminato le proprie mani, che erano composte da minuscole strutture di luce

e che lui riusciva a distinguere le delicate spirali delle impronte digitali

e i tubi di luce lungo le braccia.

IL PASSAGGIO DEL TUNNEL

L'esperienza del tunnel generalmente avviene dopo l'abbandono del corpo.

All'epoca in cui scrissi "La vita oltre la vita", non avevo ancora osservato

che è soltanto dopo il «taglio dei nastri» e l'abbandono del corpo che i

pazienti realizzano che la loro esperienza ha qualcosa a che fare con la

morte.

A questo punto si trovano di fronte un tunnel, o un portale e si sentono

spinti verso le tenebre. Quindi, dopo aver attraversato questo spazio buio,

entrano in quella luce splendente, di cui parleremo in seguito.

Alcuni, invece di attraversare un tunnel, salgono per una scalinata. Una

donna raccontò che una delle ultime cose dette dal figlio morente di cancro

al polmone fu che vedeva una bellissima scala a chiocciola; quando aggiunse

che gli sembrava di salire per quella scala, sua madre si tranquillizzò.

Alcuni hanno riportato descrizioni di magnifiche porte decorate, il che

appare indicativo di un passaggio in un altro regno.

Alcuni, nell'entrare nel tunnel, sentono un sibilo, o una sorta di

vibrazione elettrica, o un ronzio.

L'esperienza del tunnel non è una mia scoperta. Esiste un dipinto del

quindicesimo secolo, «L'Ascesa all'Empireo» di Hieronymus Bosch, che

descrive visivamente tale esperienza: in primo piano vi sono dei moribondi i

quali, circondati da esseri spirituali che ne attirano l'attenzione verso

l'alto, attraversano una galleria buia per uscire nella luce; una volta

entrati in questa luce, essi s'inginocchiano rispettosamente.

In uno dei racconti più stupefacenti che ho ascoltato, il tunnel appariva

quasi infinito per lunghezza e ampiezza, e pieno di luce.

Le descrizioni variano, ma il senso di quel che accade rimane lo stesso: la

persona attraversa un passaggio verso una luce intensa.

ESSERI DI LUCE

Una volta passato il tunnel, solitamente la persona incontra degli esseri di

luce. Questi esseri non sono composti di luce ordinaria, ma brillano di una

stupenda luminescenza che sembra permeare ogni cosa e riempire il soggetto

di amore. Di fatto, una persona che era passata per quest'esperienza disse:

«Potrei parlare di "luce" o di "amore" e significherebbe la stessa cosa».

Qualcuno dice che è come essere impregnati da una tempesta di luce.

Dicono anche che è una luce molto più splendente di qualsiasi altra

conosciuta sulla terra, ma che, nonostante la notevole intensità, non

ferisce gli occhi: è qualcosa di caldo, vivo e stimolante.

Di frequente, in questa situazione, i soggetti interessati incontrano amici

e parenti morti; e spesso parlano di queste persone come aventi lo stesso

corpo indescrivibile che hanno loro.

Oltre che delle luce e degli amici e parenti luminescenti, alcuni hanno

parlato di bellissime scene pastorali. Una donna che conosco mi descrisse un

campo circondato da piante, ciascuna delle quali con una sua luce interna.

Di quando in quando c'è chi vede stupende città di luce, la cui grandiosità

è indicibile. In queste condizioni la comunicazione non si svolge a parole

come al solito, ma in un modo telepatico, non verbale, che porta alla

comprensione immediata.

L'ESSERE DI LUCE

Dopo aver visto vari esseri luminosi, abitualmente il «morto» incontra il

massimo Essere di Luce. Quelli che hanno avuto un'educazione cristiana

spesso lo definiscono Dio, o Gesù; quelli che hanno un diverso bagaglio

religioso possono chiamarlo Buddha o Allah; altri hanno detto che non è né

Dio, né Gesù, ma comunque qualcosa di sacro.

Chiunque egli sia, questo Essere emana amore e comprensione assoluti, al

punto che quasi tutti vorrebbero restare con lui per sempre.

Ma questo non è possibile: a questo punto qualcuno, di solito l'Essere di

Luce stesso, ordina loro di ritornare nel corpo terreno. Prima, però, sarà

suo compito guidarli in un riesame della propria vita.

L'ESAME DELLA PROPRIA VITA

Al momento dell'esame della vita non vi sono più contorni materiali, ma

soltanto in visione panoramica, a colori e a tre dimensioni, di ogni singola

azione compiuta dal «morto» durante la sua vita.

Abitualmente la cosa si verifica nella prospettiva di una terza persona e

non si svolge nel tempo, così come noi lo conosciamo. La descrizione più

appropriata che mi è stata fatta è che tutta la propria vita è lì

contemporaneamente.

In queste condizioni, non solo si vedono tutte le azioni che si siano mai

compiute, ma si percepisce immediatamente l'effetto di ogni singola azione

sugli altri.

Così, per esempio, se io mi vedo nell'atto di compiere un'azione cattiva, ho

immediatamente coscienza della persona alla quale era rivolta quell'azione e

ne sento tutta la tristezza, la pena, il dolore.

Parimenti, se compio un'azione di amore verso qualcuno, mi sento

immediatamente al suo posto e ne provo i sentimenti di gioia e di bontà.

Durante tutto ciò l'Essere rimane accanto a queste persone, chiede loro cosa

abbiano fatto di bene nella propria vita, le aiuta a compiere questa

revisione ed a sistemare in prospettiva tutti gli eventi della propria vita.

Tutti coloro che passano per quest'esperienza ne escono convinti che la cosa

più importante della vita sia l'amore. Subito dopo, per la maggior parte di

loro, viene la conoscenza. Mentre loro rivedono quei momenti nei quali hanno

imparato qualcosa, l'Essere sottolinea che una delle cose che ci si può

portare dietro al momento della morte è la conoscenza; l'altra è l'amore.

Quando «risuscita», la persona ha una gran sete di conoscenza. Spesso, chi

ha avuto un'esperienza di pre-morte diventa un avido lettore; anche se in

passato non amava molto i libri, oppure s'iscrive a qualche corso per

approfondire un campo diverso dal suo.

LA RAPIDA ASCESA AL CIELO

Devo rivelare che non tutti i «morti» fanno l'esperienza del tunnel. Alcuni

raccontano di essersi sentiti «fluttuare», di essere saliti rapidamente al

cielo e di aver visto l'universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e

degli astronauti.

Lo psicoterapeuta C. G. Jung ebbe un'esperienza del genere nel 1944, quando

ebbe un attacco di cuore: disse di aver avuto la sensazione di salire

rapidamente fino a un punto molto al di sopra della terra.

Un bambino da me intervistato disse che si era sentito sollevare molto al di

sopra della terra, di essere passato in mezzo alle stelle e di essersi

trovato tra gli angeli. Un altro «morto» mi raccontò di essere sfrecciato

verso l'alto e di aver visto tutti i pianeti intorno a sé e la terra al di

sotto simili a un marmo azzurro.

LA RILUTTANZA A TORNARE

Per molte persone l'esperienza di pre-morte è talmente piacevole che non

vorrebbero tornare indietro. Di conseguenza, spesso sono molto adirate

contro i medici che le hanno fatte risuscitare. Ho due amici medici che

hanno scoperto il fenomeno di persona, dall'ostilità dei pazienti che

avevano salvato.

Uno di loro fece risuscitare un altro medico che aveva subìto un arresto

cardiaco; quando questi rinvenne, gli disse infuriato: «Carl, non farmi mai

più una cosa del genere!».

Carl non sapeva spiegarsi il perché di quella collera. In seguito, il medico

da lui rianimato lo chiamò in disparte e, scusandosi per il proprio

comportamento, gli raccontò della sua esperienza. «Ero impazzito, perché tu

mi riportavi verso la morte, non verso la vita.»

Un altro mio amico medico scoprì il fenomeno della pre-morte quando riportò

in vita un uomo che lo rimproverò aspramente per averlo portato via da «un

posto così bello e luminoso».

Spesso, chi ha avuto un'esperienza di pre-morte agisce in questo modo, ma è

una reazione momentanea: se ci si parla dopo una settimana, sono tutti

felici di essere ritornati. Per quanto rimpiangano quello stato di

beatitudine, sono contenti di avere l'opportunità di continuare a vivere.

É interessante notare che molti di questi «morti» ritengono di poter

scegliere se tornare, o restare. Questa possibilità di scelta può essere

offerta, o dall'Essere di Luce, o da un parente morto.

Tutte le persone con le quali ho parlato sarebbero rimaste, se avessero

dovuto pensare soltanto a se stesse; abitualmente, però, dicono di aver

preferito tornare perché avevano dei bambini da accudire, o perché i coniugi

o i genitori avevano bisogno di loro.

Una donna di Los Angeles ha affrontato il problema con l'Essere di Luce per

ben due volte nella sua vita. Una volta, alla fine degli anni Cinquanta,

mentre era in coma in seguito a un incidente d'auto, l'Essere le disse che

era ora di morire e di andare in cielo: lei rispose contestando che era

troppo giovane per morire, ma l'Essere sembrava irremovibile. Soltanto

quando la donna disse: «Ma sono giovane! Non ho ancora danzato abbastanza!»,

l'Essere scoppiò in una bella risata e le permise di vivere.

Circa trent'anni dopo, durante un piccolo intervento chirurgico, la stessa

donna ebbe un arresto cardiaco. Di nuovo passò per il tunnel e si trovò al

cospetto dell'Essere, e di nuovo questi le disse che era giunto il momento

di morire. Questa volta, la donna obiettò che aveva dei figli da allevare e

che non poteva lasciarli a quel punto della loro vita.

«Okay! - rispose l'Essere - ma questa è l'ultima volta; la prossima volta

dovrai restare.»

DIVERSA PERCEZIONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

Oltre ai nove elementi di cui sopra, coloro che hanno subìto una esperienza

di pre-morte riferiscono che il tempo era notevolmente compresso e per nulla

simile a quello segnato dagli orologi. Spesso lo descrivono come «il senso

dell'eternità». Alla mia domanda, su quanto fosse durata l'esperienza, una

donna rispose: «Potrei dire che è durata un secondo, come potrei dire che è

durata diecimila anni, e non cambierebbe nulla».

Spesso, durante l'esperienza di pre-morte, scompaiono i confini imposti

dallo spazio nella vita quotidiana: se il «morto» vuole recarsi in un posto,

spesso gli basta pensare di esservi.

Qualcuno dice che, mentre era fuori del corpo e osservava il lavoro dei

medici nella sala operatoria, gli bastava desiderare di spostarsi nella sala

d'aspetto per vedere i propri parenti.

Racconti simili sono forse la migliore risposta a coloro che considerano il

fenomeno uno scherzo del cervello. Dopo tutto, in apparenza è possibilissimo

che il cervello, in un momento di grande sofferenza, cerchi di

acquietarsiescogitando passaggi di tunnel ed Esseri di Luce purché la

persona riposi; ma un soggetto in grado di dirci cosa accadeva in altre

stanze mentre lui era «morto» ha indubbiamente avuto un'esperienza di

abbandono del corpo.

Potrei citare molti esempi di persone che, durante la rianimazione, sono

uscite dal corpo e hanno lasciato la sala operatoria per osservare i parenti

in altre parti dell'ospedale.

Una donna, abbandonato il proprio corpo, andò in sala d'attesa e vide che

sua figlia indossava degli abiti male assortiti. Era successo che la

cameriera, nella fretta di portare la bambina all'ospedale, aveva afferrato

le prime due cose trovate tra i panni stirati.

In seguito, quando la donna raccontando ai familiari la propria esperienza

aggiunse di aver visto la figlia così malvestita, fu chiaro che doveva

essersi trovata in quella sala d'attesa insieme a loro.

Un'altra donna fece l'esperienza di uscire dal corpo e lasciò la sala di

rianimazione.

Nell'atrio dell'ospedale, vide da lontano suo cognato, nel momento in cui un

collega d'ufficio gli si avvicinava e gli chiedeva cosa facesse in quel

posto.

«Stavo per partire per un viaggio di lavoro - rispose il cognato - ma sembra

che June stia per tirare le cuoia, quindi sarà meglio che mi tenga pronto a

portare la bara.»

Qualche giorno dopo, quando la donna cominciava a riprendersi, venne a

trovarla il cognato. Lei gli raccontò di averlo visto parlare con il suo

amico e dissipò ogni possibilità di dubbio dicendogli: «La prossima volta

che muoio, parti pure per i tuoi viaggi di lavoro, perché starò benissimo».

Il cognato impallidì a tal punto, che la donna pensò che stesse lui sul

punto di avere un'esperienza di pre-morte.

Un altro episodio simile capitò a un'anziana signora che io stavo

rianimando. Mentre le facevo un massaggio cardiaco sul lettino di una sala

d'emergenza, l'infermiera che mi assisteva corse in un'altra stanza a

prendere una fiala di un medicinale che ci occorreva.

Era una di quelle fiale di vetro che, nel romperle, andrebbero tenute in un

salviettino di carta per evitare di tagliarsi. Al ritorno dell'infermiera il

collo era già rotto e io usai direttamente il medicinale.

Quando si riprese, l'anziana signora rivolse uno sguardo dolcissimo

all'infermiera e le disse: «Cara, ho visto cosa combinavi in quella stanza:

così ti taglierai, prima o poi». L'infermiera rimase scioccata e ammise che,

nella fretta, aveva rotto la fiala a mani nude.

La signora ci disse inoltre che, mentre la massaggiavo, era ritornata nella

stanza insieme all'infermiera per vedere cosa facesse.

Link al commento
Condividi su altri siti

La morte è un argomento che mi affascina e mi impaurisce allo stesso tempo. Essendo io agnostico, sostengo che nonostante la nostra mente così sviluppata e apparentemente astratta, siamo comunque qualcosa di organico, di concreto, che finisce di funzionare come una qualsiasi macchina. Questo mi turba molto perchè non riesco a pensare di non vivere mai più, che dopo la mia morte non ci sia più nulla per l'eternità. Mi immagino una situazione di buio dove io non mi rendo conto di non vivere più come quando dormi e in alcune fasi non ci si rende conto di essere vivi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Come dire , un argomento fondamentale a cui dedichiamo sempre molto poco tempo e che invee riguardera' quello che saremo ( o non saremo ) da "tra relativamente pochi anni" a "l'eternita'"

Il problema per essere secondo me "compreso" va portato ai minimi termini e cioe' A) Ci saro' ancora dopo morto B) non esistero' piu' per l'eternita'

Ora molte persone non capiscono che tra queste due cose vi e' tutta la differenza del esistere ...una e' tutto bene ( perche' e' cmq vita eterna e coscienza eterna ) e una e' tutto male ( non pensare mai piu' per l'eternita' , perdere tutto cio' che siamo stati e gli altri sono stati per sempre )

Tutto quello che c'e' nel mezzo ( religioni , reincarnazioni , dolore , karma , santi , etc etc ) sono cose che hanno una spiegazione o una funzione in relazione al destino A o B

Molte persone pensano che la soluzione B sia accettabile e rispondono cose tipo " beh ma se non sentiro' nulla ..." o " beh ma vivro' attraverso i miei figli " che sono ovviamente dichiarazioni da non prendere in considerazione affrontando il problema , il non esistere piu' per l'eternita' significa non essere mai esistiti ( e' la tragedia del replicante di Bladerunner " ....and all this moments will be lost like tears in the rain " ) , significa perdere per sempre cio' che si e' amato , non poter piu' sentire , pensare , vedere , significa che Hitler e MAdre Teresa hanno lo stesso destino di bara di infito silenzio .

Molte persone dunque non si rendono conto che quando dicono " ah per me dopo la morte non c'e' niente , meglio cosi'" ( magari per una superficiale fede politica o anticlericalismo ) augurano a se stessi e ai propri cari , o all'umanita' il destino piu' mostruoso che esista .

Riguardo alle esperienze Pre Morte ( o Post morte , questo ancora non lo sappiamo ) confermano quello che cmq proviamo piu' o meno tutti nella nostra vita e cioe' che il nostro cervello ( o la nostra anima ) e' un qualcosa che ancora conosciamo relativamente ... purtroppo a tutte queste cose dedichiamo sempre poco tempo ..perche' dobbiamo fare una fila all'ufficio postale e abbiamo una rata da pagare ...e a cosa saremo tra 3 milioni di anni non ci pensiamo ...

per cominciare a pensarci e' bene arraffare qualche piccolo concetto come quello di "eternita'"

Una volta chiesi ad uno studioso se vivere per sempre poteva essere noioso ..lui mi disse "pensa al giorno piu' bello della tua vita ..ti stuferebbe mai ? " ovviamente no e la vita e' la cosa piu' bella che abbiamo .

Altro concetto che sarebbe bene afferrare e' quello di eternita' avanti ma anche indietro ... pensarci rende il concetto di eternita' non cosi spaventevole ..lo stiamo vivendo e non ci fa malle .

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me si riesce per qualche istante a capire cosa sta succedendo. Poi c'è un vuoto, come se stessi dormendo, e poi... rinasci in altra forma! Io credo nella reincarnazione. Spiega perchè c'è qualche ragazzo molto più maturo di ottantenni. Semplicemente hanno più vite alle spalle! :D

Link al commento
Condividi su altri siti

l'Universo ha avuto inizio col Big Bang ... ma prima cosa c'era...e da quanto ...

e quando l'ultima stella si sarà estinta e ci sarà il buio totale ... per quanto durerà ...

il concetti di Infinito va al di là della comprensione della nostra mente ... non c'è un inizio nè una fine ...c'è sempre stato un "prima" e ci sarà sempre un "dopo" ... per qualsiasi cosa ...

un po' come i numeri ... sono infiniti ... non esiste il numero più alto o quello più basso ... ce n'è sempre uno che lo segue, e un altro, e un altro ancora, all'infinito ...

è possibile che esista un'Anima incorporea ed eterna, che usa i corpi umani come involucri temporanei, e per questo, a volte, capita di avere ricordi che non paiono essere nostri, o ci si trova in luoghi dove si ritiene di non essere mai stati ed invece si conoscono ...

la mente umana non ha la capacità di concepire l'Infinito ... se esiste un'entità superiore che ci osserva, ci sarà dato di capire al momento opportuno ... non mi spingo più in là nelle mie riflessioni se non per dire questo ...

anche se siamo cibo per i vermi ... Hitler e Maria Teresa di Calcutta non saranno mai uguali ...

anche se la vita è una sola, e se dopo non c'è nulla, è comunque una cosa meravigliosa e va assaporata in ogni momento, ed ogni vita è legata ed interagisce con mille e mille altre ...

è vero che è una sciocchezza dire che si continua a vivere nei propri figli, ma credo che non lo sia dire che si può continuare a vivere nel ricordo dei propri figli e non solo del loro ...

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma non avete niente di meglio da discutere, per esempio di f*ca :rotfl::mrgreen: ? Vabbe dai a parte la mia prima considerazione penso che la morte sia una questione troppo grande e complessa da capire, ci sarà un motivo se è da quando che l'uomo ha fatto la sua comparsa su questo pianeta che non sappiamo niente, comunque secondo me le ipotesi di cosa succede dopo la morte sono 2:

1a- Ci spegniamo lentamente fino a sparire, semplicemente non esistiamo più, e questa idea mi ha terrificato per molti anni perchè non puoi immaginare che non esisterai più;

2a- Che dopo la vita ci sia una sorta di reincarnazione, se vogliamo usare termini legati al Buddismo oppure come sostiene la Chiesa da migliaia di anni il paradiso o l'inferno, anche se queste ultime due parole sono direttamente collegate a un fattore puramente religioso.

Quest'ultima ipotesi può essere semplicemente riassunta in 6 parole: " Un'altra vita dopo la morte"

Secondo una mia personale opinione sono più orientato verso la seconda, anche perchè forse non ci rendiamo conto di cosa significhi sparire totalmente e non esistere più.

Link al commento
Condividi su altri siti

Avere chiaro il concetto della vita e della morte ...mettere un poco piu' a fuoco la proria esistenza e' importante sia per il comportamento che le relazioni con gli altri , il rispetto del prossimo insomma .

e' vero attorno ai 20 anni non ci si pensa perche' sembra che il tempo davanti sia infinito ..invece non lo e' e ahime' passa abbastanza veloce ...pero' e' anche vero che si capiscono cose e si arriva a pensare che la vita non e' solo materia

Dal nulla eterno non si e' creato Van Gogh , gli alberi , le nuvole , la coscienza di esistere ...questo mi pare abbastanza ovvio e scomparire per l'eternita' senza aver mai capito il perche' di questo bellissimo e brevissimo sogno mi parrebbe atroce ....

PS Diablo vivere nella memoria dei propri figli ...per quanto ? tra 40000 anni saremmo tutti ricordi scomparsi e varra" anche per le persone piu' importanti ...e soprattutto auguri ai tuoi figli la morte eterna ?

PS non credo a Inferno e Paradiso ..il castigo della propria coscienza eterno e' una punizione molto piu' efficace ...

PS separare il concetto di Dio da quello di spiritualita' o concetto di aldila' ...

Link al commento
Condividi su altri siti

Per i più curiosi consiglio di cercare un solo nome su youtube: Corrado Malanga

Malanga è docente di Chimica all'Università di Pisa (magari Bubba lo conosce pure), ma soprattutto un genio con una cultura mai vista prima. Non vi sto a dire quì di cosa si occupa, perchè si andrebbe OT e per evitare post fastidiosi da parte di bimbiminchia-ignoranti-scettici ecc...

Malanga fino al 2010 ha fatto 20 conferenze l'anno in tutta Italia a riguardo, ma nel 2011 aveva già annunciato di diminuirne il numero per l'eccessivo stress, limintandosi a concentrare i vari discorsi su un argomento centrale: Com'è fatto l'uomo?

Beh, Malanga è un uomo di Scienza, e come tutti gli uomini di Scienza fa costantemente uso della Matematica non per "misurare" qualcosa, ma per "semplificare" qualcosa, che è lo scopo ultimo della Matematica, e cioè ridurre ai minimi termini qualunque cosa.

Secondo Malanga, l'uomo è composto da 4 componenti, tutti descrivibili attraverso tensori matematici, con matrici tridimensionali: 4 componenti (CORPO, MENTE, SPIRITO, e ANIMA) lungo 4 vettori (SPAZIO, TEMPO, ENERGIA, COSCIENZA); ogni componente ha soltanto 3 vettori:

CORPO: spazio + tempo + energia, ma non ha l'asse della coscienza; un contenitore, un automobile senza guidatore.

MENTE: spazio + tempo + coscienza, ma non ha l'asse dell'energia; è come la CPU di un computer.

SPIRITO: tempo + energia + coscienza, ma non ha l'asse dello spazio; è la parte conscia del nostro cervello, quella che in questo momento sta scrivendo questo post.

ANIMA: spazio + energia + coscienza, ma non ha l'asse del tempo (eterna); è il nostro inconscio, che spesso si realizza nei sogni.

Chiaramente le quantità lungo gli assi non sono tutti uguali, ad esempio ANIMA ha molta più coscienza di MENTE... con questa immagine si dovrebbe capire meglio...

2cdhon4.jpg

Non mi dilungo perchè sarebbero troppe le cose da spiegare, per i più curiosi lascio il link (la 1° di 12 parti di una conferenza), lui senz'altro è molto più preparato di me :D

http://www.youtube.com/watch?v=01CwqHzLs-s&NR=1

Link al commento
Condividi su altri siti

Sinceramente mi spaventano tutte le alternative possibili del post morte. Non esistere più mi terrorizza ma allo stesso tempo vivere eternamente sapendo che nulla finirà mai mi angoscia alquanto. :?

Quello che mi spaventa di meno sarebbe rinascere di nuovo e non ricordarsi della vita precedente.

Comunque sia mi fa molta impressione paragonare la nostra vita (in media 80-85 anni attualmente) all'eternità e rendersi conto di quanto sia solo una minuscola parte del tempo che è trascorso e che trascorrerà.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sinceramente mi spaventano tutte le alternative possibili del post morte. Non esistere più mi terrorizza ma allo stesso tempo vivere eternamente sapendo che nulla finirà mai mi angoscia alquanto. :?

Quello che mi spaventa di meno sarebbe rinascere di nuovo e non ricordarsi della vita precedente.

Precisamente la stessa sensazione che ho io... la cosa meno traumatica sarebbe perdere il ricordo della vita precedente e reincarnarsi

Link al commento
Condividi su altri siti

Non sono d'accordo con Fra70 per quanto riguarda il concetto che di vita semplificato a "materia", secondo me non è solo questo, ma qualcosa di più profondo che ci mette alla prova giorno per giorno e alla fine giungiamo alle conclusioni, chi positive, e qui mi ricollego al concetto di paradiso, anche se non credo nella sua esistenza, ma credo in una specie di gratificazione che si può avere in una seconda vita oppure in un luogo a noi sconosciuto; e chi ha conclusioni negative, vale lo stesso discorso di prima solo con la sostanziale differenza che sara un'aldilà negativo. In conclusione io non dico che non sia tutto un'insieme di materia, ma a questa dobbiamo aggiungere un'essenza dentro ognuno di noi che possiamo chiamare spiritualità.

Per quanto riguarda quel che ai detto: "separare il concetto di Dio da quello di spiritualita' o concetto di aldila'" io non li ho mai mischiati, ma paragonati, lo so che non sono la stessa cosa, io dico solo che a seconda della propria spiritualità si può credere in un'entità superiore che noi chiamiamo Dio, e da questa credenza traiamo una definizione di aldilà.

Link al commento
Condividi su altri siti

Precisamente la stessa sensazione che ho io... la cosa meno traumatica sarebbe perdere il ricordo della vita precedente e reincarnarsi

Secondo me nella reincarnazione non si perde tutta la memoria della vita passata, ma si diventa sempre più saggi come ha già detto il_panta :smilie_daumenpos:

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

Malanga è docente di Chimica all'Università di Pisa (magari Bubba lo conosce pure),

grazie di averlo segnalato. E' amico di mio padre, io personalmente non lo conosco. Hai fatto benissimo a postarlo :wink:

Link al commento
Condividi su altri siti

grazie di averlo segnalato. E' amico di mio padre, io personalmente non lo conosco. Hai fatto benissimo a postarlo :wink:

Beh, credo che sia quello che fino adesso abbia avuto "l'intuizione" più vicina alla verità, intuizione coerente e condivisibile, e che soprattutto spiega davvero il perchè di un sacco di cose :)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

Beh, credo che sia quello che fino adesso abbia avuto "l'intuizione" più vicina alla verità, intuizione coerente e condivisibile, e che soprattutto spiega davvero il perchè di un sacco di cose :)

Si diciamo che è una intuizione molto sensata con un Postulato matematico che avvalora la possibilità di queste tesi

Link al commento
Condividi su altri siti

Video sicuramente interessante ..anche se la parte su alieni , tarocchi e i-ching mi lascia perplesso cmq moooolto interessante grazie ..

trovo la Reincarnazione una trovata un po' semplicistica per risparmiarsi troppo spiegazioni ma e' ovviamente un pensiero personale , cmq se vi e' qualcosa dopo la morte sara' qualcosa che andra' bene a tutti e dubito che chi ha amato gradirebbe perdere la memoria dei propri cari .....

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma infatti è per quello che Malanga parla sempre meno degli alieni e sempre più dell'uomo, perchè nonostante diverse prove, alcune anche con fondamento scientifico, c'è ancora scetticismo...

... però, se in ogni ipnosi regressiva escono sempre gli stessi dettagli, qualcosa di vero ci deve per forza essere, almeno stando al calcolo probabilistico...

D'altronde quando Galileo affermava che fosse la Terra a girare in torno al Sole veniva preso per coglione e minacciato di morte, quindi :D

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

quando Galileo affermava che fosse la Terra a girare in torno al Sole veniva preso per coglione e minacciato di morte, quindi :D

Non solo, gli fu dato del pazzo, lo rinchiusero, diventò cieco e alla fine fu costretto ad ammettere di essere pazzo. Fortuna che gran parte delle sue opere le ha fatte stampare in Olanda.

Link al commento
Condividi su altri siti

perche' ora cosa fai ? ti annoi ? e pure hai un eternita' di tempo dietro di te ..ti sei annoiato ?

Vedila cosi se vuoi ...tra un milione di anni preferisci essere a letto con la Arcuri o non essere piu' nulla ?? ( chiaro se era Rosy Bindi meglio essere tutti morti per sempre ... )

Eppure le alternative sono due o si vive per sempre o non si vive per sempre

come esiste il buio e la luce

come esiste l'odio e l'amore

come esiste la pioggia e il sereno

come esiste l'estate e l'inverno

il riso e il pianto

il nero e il bianco

la vita e la morte

tutto cio' che conosciamo ha un opposto , che di solito non annulla mai il suo contrario ...

Link al commento
Condividi su altri siti

Apparte che secondo me, prima di nascere non c'è neinte, ma la mia domanda non era sul fatto di annoiarsi.. era più in generale.. Mi chiedevo cosa si diventa, se si resta in questo corpo, come si sviluppa la cosa.. Non mi preucupo di annoirami :lol:

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh se si pensa che tutte le sensazioni sono "illusioni" portate dai nervi al cervello ( o all'anima ) e' ben chiaro che il cervello e' in grado di creare tutto ( basta pensare ai sogni , dove parte creando storie , ambienti , persone in maniera distaccata dalla nostra ) e dunque penso che sia li la risposta ...

certo se c'e' vita dopo la morte le soluzioni sono ( teoricamente ) tre

1) lo spirito vive in questo universo

2) lo spirito vive altrove in una realta creata da lui e dagli altri secondo i suoi desideri

3) vive altrove in un mondo creato da altri o da Dio ( inferno / paradiso o altro )

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.


×
×
  • Crea Nuovo...