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Va a Yauheni Hutarovich (FDJ) la prima frazione de l'Etoile de Bessèges da Beaucaire a Bellegarde di 153,1 km. Il bielorusso della formazione transalpina ha superato in volata Anthony Ravard (AG2R-La Mondiale) e Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM), ottenendo così il primo successo stagionale.

Appena partiti da Beaucaire alle 12:37, gli attacchi si sono subito fatti vedere ma soltanto dopo 20 km parte un'azione degna di nota, con 24 corridori che provano a scappare dal gruppo che però non vuole certo buttare al vento (tra l'altro molto forte) tutta la corsa e si organizza subito per riprendere i fuggitivi, ripresi dopo soli 15 km di azione.

Quando mancano 100 km all'arrivo si sganciano quattro corridori, Johnny Hoogerland (Vacansoleil), Daniel Diaz (La Pomme Marseille), Steven Van Vooren (Topsport Vlaanderen) e Laszlo Bodrogi (Team Type 1), che aquisiscono subito un buon margine che tocca i tre minuti. Gli attaccanti però non trovano molto spazio visto il forcing fatto dalle formazioni francesi che consente al gruppo di rientrare su di loro a poco più di 20 km dall'arrivo.

A quel punto sono in molti a provarci, il primo è Frederik Veuchelen (Vacansoleil-DCM), poi Lieuwe Westra (Vacansoleil-DCM) ad 1 km dall'arrivo, ma nessuno ha la forza di completare l'azione e così viene lanciato lo sprint dove un imperioso Yauheni Hutarovich vince davanti ad Anthony Ravard e Björn Leukemans.

Ordine d'Arrivo

1. Yauheni Hutarovich (FDJ)

2. Anthony Ravard (AG2R-La Mondiale)

3. Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM)

4. Cédric Pineau (FDJ)

Fonte: Spaziociclismo

Inoltre vorrei farvi notare l'abilità di Tuttominchiateweb che legge il futuro (Guardate con attenzione l'ora del primo articolo e l'ora in cui è arrivato ufficialmente, o magari un minuto prima Hutarovich)

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=35882&tp=n

http://www.directvelo.com/live-course/1025/point-course-de-l-etoile-de-besseges-1ere-etape-.html

A dir poco vergognoso :nonnn:

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Costa Etruschi. Volata vincente di Elia Viviani

Elia Viviani è il successore dell’era “Ale Jet Petacchi” al XVI Gran Premio Costa degli Etruschi-Trofeo TMC Transformers. Sul traguardo di Donoratico (LI) il giovane e forte velocista del Team Liquigas-Cannondale ha preceduto con un autorevole volata Roberto Ferrari (Androni Giocattoli) ed il giovanissimo Elia Favilli (Farnese Vini-Neri Sottoli), atleta di casa di Venturina (LI) a pochi chilometri da Donoratico che ha così raccolto l’applauso caloroso del suo pubblico.

La cronaca della corsa. Corsa frizzante, movimentata e baciata da uno splendido sole dal primo chilometro all’arrivo. Dopo il via puntuale alle 10.45 dalle colline di Pomarance (PI) la corsa è stata accesa subito dall’attacco di quattro coraggiosi “moschettieri”: Cherel Mikael (AG2R La Mondiale), Brandle Matthias (Team GEOX-TMC), Damiano Margutti (De Rosa -Ceramica Flaminia) e Luca Fioretti (Ora Hotels Carrera) che sono rimasti in fuga per oltre 150 km.

Brandle che si è confermato il più combattivo della fuga regalando una grande soddisfazione ai colori di TMC Transformers, sia sponsor di maglia del nuovo Team GEOX-TMC, che in questa corsa ha fatto il suo debutto stagionale, che main sponsor per il secondo anno di file della classica toscana di Donoratico. L’austriaco infatti ha transitato per primo su entrambi i gran premi della montagna (Canneto km 80 e Monteverdi km 86), vincendo un premio speciale, ed è stato l’ultimo del quartetto ad arrendersi alla rimonta inesorabile del gruppo fino a poche centinaia di metri dal traguardo.

“Sono contento per questa vittoria - spiega Viviani talento della velocità e della pista italiana -, il merito non è solo mio ma è di tutta la squadra. I miei compagni si sono mossi benissimo chi per chiudere sui fuggitivi come Oss e chi come Cimolai e Sagan che mi hanno pilotato nel finale, io poi ho finalizzato nel migliore dei modi il lavoro”. Per Viviani si tratta della prima vittoria stagionale, la numero 5 da professionista, dopo le 4 vittorie nel 2010 nel anno del debutto tra i pro.

Il ciclismo giovane in prima fila. Soddisfatto anche il ct della nazionale azzurra Paolo Bettini , che qui è di casa, ospite d’onore come sempre degli amici della ASD Costa degli Etruschi. “Queste sono le strade sulle quali sono cresciuto - dice Bettini - , in questa corsa ho fatto il mio debutto tra i pro, la gente e il pubblico sono sempre straordinari. Sono contento che ha vincere e mettersi in primo piano sia stato il ciclismo giovane con la vittoria di uno dei ragazzi emergenti del ciclismo italiano che sa alternare e portare avanti accanto all’attività su strada anche quella su pista”.

Grazie e arrivederci al 2012. Gran Premio Costa degli Etruschi che ringrazia e saluta tutti all’anno prossimo dopo una splendida edizione 2011 che ha visto davvero tante novità: la partenza inedita da Pomarance (PI), un percorso rinnovato e un nuovo vincitore degno di succedere a Petacchi nell’albo d’oro. GP Costa degli Etruschi che ha anche reso omaggio alla memoria dell’amico Franco Ballerini, a un anno dalla scomparsa, e di Suro Bettini il fratello del due volte campione mondiale e oro olimpico. Come sempre magistrale il lavoro di tutti i volontari, il sostegno della Regione Toscana, della Province di Livorno e di Pisa dei Comuni della Costa degli Etruschi e l’appoggio fondamentale degli sponsor, dai più piccoli locali, fino al pool di aziende con in prima fila TMC Transformers, sempre nel vivo del grande ciclismo, e tutti gli altri partners storici Sidi Sport, Mapei, Neri Sottoli, Enervit, Casini Carni, Cassa di Risparmio di Volterra e J-Dermoperform.

ORDINE D'ARRIVO

km 186,1 in 4h37'32" media/h 41.867

1. VIVIANI Elia (Liquigas-Cannonadale)

2. FERRARI Roberto (Androni Giocattoli) st

3. FAVILLI Elia (Farnese Vini Neri Sottoli) st

4. SAGAN Peter (Liquigas-Cannondale) st

5. BAGGIO Filippo (De Rosa Ceramica Flaminia) st

6. RICHEZE Ariel Maximiliano (D'Angelo & Antenucci) st

7. BELLETTI Manuel (Colnago CSF) st

8. GAVAZZI Francesco (Lampre- ISD) st

9. NAPOLITANO Danilo (Acqua & Sapone) st

10. DE MARIA Giuseppe (De Rosa Ceramica Flamimia) st

fonte tuttobiciweb.it

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Boom in Qatar, Farrar a Maiorca. Ma scoppia il caso radioline.

Lars Boom ha vinto il cronoprologo del Qatar. Tyler Farrar si è imposto nella prima prova della Settimana di Maiorca. Ma tiene banco la questione radioline.

DOHA (Qatar), 6 febbraio 2011 - Lars Boom e Tyler Farrar. Sono loro i vincitori di giornata in un ciclismo che vive l’ennesima puntata della polemica sull’utilizzo delle radioline in corsa, quest’anno vietate dall’Uci (salvo che nelle prove del World Tour).

SCONTRO — La protesta nasce a Maiorca, dove si disputa la prima delle cinque prove della Challenge. In partenza c’è stata la manifestazione del dissenso dell’associazione internazionale delle squadre e di molti corridori (soprattutto del ProTour), che sono partiti con le radio in contrasto con le disposizioni Uci dopo aver letto un comunicato di protesta. La corsa così si è svolta sotto l’egida di commissari spagnoli, ma le classifiche non saranno ratificate dalla federazione internazionale. E per i prossimi giorni? Sull’isola la protesta non dovrebbe continuare, almeno così sembra. E in Qatar? Il problema si porrà da domani con la prima tappa in linea: soprattutto i team ProTour sembrano decisi nella volontà di correre con le radio, ma la giuria (ricordiamo che il Giro del Qatar è organizzato dall’Aso, la società del Tour) ha ribadito che chi lo farà sarà squalificato.

I RISULTATI — Il cronoprologo del Giro del Qatar (2,5 km molto tecnici) è andato all’olandese Lars Boom (Rabobank) che ha preceduto di 4" il favorito Fabian Cancellara. Settimo Boonen, 17° Quinziato (l’altoatesino della Bmc è stato il migliore degli italiani), 126° e ultimo Mark Cavendish a causa di una caduta (un’altra, dopo quella in Australia): le condizioni dell’inglese dell’Htc sono da verificare.A Maiorca, invece, dove l’iridato Hushovd ha dato forfait per un’intossicazione alimentare, sprint vincente dell’americano Tyler Farrar (Garmin Cervelo). Alle sue spalle si sono piazzati Kittel e Ventoso.

Cronoprologo e classifica generale Qatar: 1. Lars BOOM (Ola, Rabobank), km 2,5 in 3'07", media: 48,128; 2. Fabian Cancellara (SvI) a 4"; 3. Tom Veelers (Ola) a 5"; 4. Flecha (Spa) s.t..; 5. Dowsett (Gb) a 6"; 6. Steegmans (Bel) s.t.; 7. Boonen (Bel) s.t.; 8. Wynants (Bel) a 7"; 9. Vaitkus (Lit); 10. Brammeier (Ire) a 9"

Ordine d'arrivo Trophée Palma: 1. Tyler FARRAR (Usa, Garmin), km 116 in 2h32'24", media 45,669; 2. Francisco Ventoso (Spa, Movistar) s.t.; 3. Marcel Kittel (Ger/Skil); 4. Rosas (Spa); 5. Lodewyck (Bel).

fonte gazzetta.it

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Super Boonen in Qatar. Bennati 4° nello sprint

Tom Boonen ha vinto la prima tappa del Giro del Qatar conquistando anche la maglia di leader della classifica

AL KHOR (Qatar), 7 febbraio 2011 - Netto successo del belga Tom Boonen nella prima tappa in linea del Giro del Qatar. Sul traguardo di Al Khor, dopo 145 km, il 30enne della Quick Step ha preceduto gli australiani Haussler (Garmin) e Renshaw (Htc). Quarto il nostro Daniele Bennati (Leopard). Boonen - iridato 2005, 2 Fiandre e 3 Roubaix vinte in carriera - è anche il nuovo leader della classifica, con 4" su Renshaw e 8" su Fabian Cancellara (Svi, Leopard). Sesto Bennati a 16". In ritardo Lars Boom, l’olandese della Rabobank vincitore del cronoprologo di ieri, frenato anche da problemi intestinali nella notte. Domani seconda tappa: 135,5 km dalla Camel Race Trak al Golf Club di Doha.

LA TAPPA — Che non ci sarebbe stata una volata di gruppo compatto lo si era capito fin dall’inizio. Il forte vento in partenza ha fratturato i 126 al via in più tronconi, e si è avvantaggiato un gruppetto di 18 corridori che non sono stati più raggiunti. Niente da fare per Cavendish, che in un primo momento era davanti: l’inglese dell’Htc, caduto nel prologo, si era presentato al via con notevoli ferite. Tra i fuggitivi, diverse corridori da nord e da pavè (anche O’Grady, Flecha, Steegmans, Hammond, Klier e Burghardt); a parte Bennati, bravo a restare davanti, nessuno degli altri 21 italiani (tra questi Pozzato, Visconti, Chicchi e il giovane Guardini) era tra quelli che poi si sono giocati lo sprint.

IL VINCITORE — La progressione di Boonen nello sprint (quasi 300 metri) non ha ammesso repliche: per Tornado Tom, che nell’emirato conta ben 20 successi in carriera, si tratta del ritorno alla vittoria dopo ben 11 mesi. L’ultima gioia risaliva infatti all’11 marzo 2010, tappa di Montecatini alla Tirreno-Adriatico. Poi il belga, l’anno scorso secondo alla Sanremo (dietro a Freire) e al Fiandre (dietro a Cancellara), aveva perso in pratica tutto il resto della stagione per le cadute a Giro di California e Svizzera e i problemi a un ginocchio. A giudicare dall’imponente progressione di oggi, tutto sembra alle spalle.

ARRIVO: 1. Tom BOONEN (Bel, Quick Step) 145,5 km in 2.59’29", media 48,639; 2. Haussler (Aus); 3. Renshaw (Aus); 4. Bennati; 5. Brown (Aus); 29. Pozzato a 5’01"; 46. Guardini a 12’30"; 50. Visconti; 81. Cavendish.

CLASSIFICA: 1. Tom BOONEN (id); 2. Renshaw (Aus) a 4"; 3. Cancellara (Svi) a 8"; 4. Flecha (Spa) a 9"; 5. Haussler (Aus) a 11"; 6. Bennati a 16".

fonte gazzetta.it

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  • Amministratori

Seconda tappa qatar

Haussler

Bennati

Galimzyanov

me la sono vista su eurosport. Leopard perfetta, ha tirato alla grande Cancellara, poi il treno era stato intelligente fin dall'inizio. Bennati però non si sa come le ha prese da Haussler, che era rimasto al vento quandi si è sfaldato il suo treno, e quasi si faceva superare dal corridore Katusha. Secondo me bennati ha fatto una figura immè :lol:

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Qatar, colpaccio Renshaw. Bennati ancora secondo

L'australiano Mark Renshaw ha vinto la 4/a tappa del Giro del Qatar conquistando anche la maglia di leader

AL KHARAITIYAT (Qatar), 10 febbraio 2011 - Colpo doppio per l’australiano Mark Renshaw: il 28enne dell’Htc ha vinto allo sprint la quarta tappa del Giro del Qatar, la più "lunga" (153 km con traguardo a Al Kharaitiyat) ed è anche il nuovo leader della corsa dell’emirato. Renshaw ha infatti preceduto Daniele Bennati (Leopard), Tom Boonen (Bel, Quick Step) e Heinrich Haussler (Aus, Garmin), scavalcando quest’ultimo in classifica generale grazie agli abbuoni. I giochi comunque sono ancora aperti: Renshaw ha 6" di vantaggio su Haussler (e 15" su Bennati). Sarà decisiva l’ultima tappa: domani conclusione sul lungomare di Doha, dopo 126,5 km.

I PROTAGONISTI — Non ci sono stati i grandi distacchi del giorno prima, quando la giuria aveva dovuto addirittura aumentare il tempo massimo a causa del forte vento, ma neanche oggi è arrivato il gruppo compatto a giocarsi la volata. Ormai si è capito: il vento in questa corta e un fattore e il livello medio è molto più alto rispetto agli anni scorsi. Di conseguenza, la selezione viene naturale (oggi quasi 48 la media finale). In fuga si è visto ancora il campione d’Italia Giovanni Visconti, che dopo il traguardo a Gazzetta.it ha spiegato i benefici che una corsa come il Giro del Qatar può apportare alla sua preparazione verso gli appuntamenti più importanti della primavera (ascolta l’audio). Quanto allo sprint (anticipato dai tentativi falliti di contropiede di Tjallingii e Wiggins), Bennati per sua stessa ammissione (ascolta l’audio) ha sbagliato e si è fatto anticipare al momento di lanciare la volata, piazzandosi poi al secondo posto. Peccato: l’aretino ha una buona gamba (si era già piazzato quarto, secondo e terzo) e dà l’impressione di avere bisogno "solo" di una vittoria per sbloccarsi definitivamente.

IL VINCITORE — Non è poi così usuale vedere Mark Renshaw disputare una volata per vincerla. Il suo lavoro è un altro: apripista (o pesce-pilota, per dirlo alla francese) di Mark Cavendish. Tra l’altro lo svolge in maniera egregia, lui e il britannico si trovano ad occhi chiusi. Ma Cavendish pian piano sta recuperando dalle botte del primo giorno (e dall’altra caduta al Down Under) e oggi è toccato a Renshaw avere via libera. Missione compiuta: ormai la brutta parentesi del Tour de France 2010 (espulso dopo l’11/esima tappa per scorrettezze in volata) è soltanto un ricordo

Arrivo: 1. Mark RENSHAW (Aus, Htc) 153,5 km in 3.12’36", media 47,819; 2. Bennati; 3. Boonen (Bel); 4. Haussler (Aus); 5. Galimzyanov (Rus); 24. Viganò a 12"; 34. Chicchi a 43"; 40. Lorenzetto; 46. Visconti a 1’06"; 52. Cancellara (Svi) a 4’14"; 59. Cavendish (Gb) a 4’44"; 71. Pozzato; 109. Guardini a 8’51".

Classifica: 1. Mark RENSHAW; 2. Haussler a 6"; 3. Bennati a 15"; 4. Flecha (Spa) a 24"; 5. Hammond (Gb) a 36".

fonte gazzetta.it

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  • 2 weeks later...

Sagan apre il Sardegna Sul podio Ballan e Oss

Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) ha vinto la prima tappa del Giro di Sardegna battendo l'ex iridato Alessandro Ballan e il compagno di squadra Daniel Oss. Domani arrivo in salita sul Monte Ortobene

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PORTO CERVO (Ot), 22 febbraio 2011 - Potente. Rapace. Predestinato. Peter Sagan - è lui il potente, il rapace, il predestinato - ha vinto la prima tappa del Giro di Sardegna in quel modo che diventerà, se non lo è già diventato, il suo marchio di fabbrica, il suo diritto d’autore: uno scatto, una sgommata, una fiammata. Stavolta vicinissimo all’arrivo: in una curva, posta in fondo a una discesa e al principio di una salita. Da lì una ventina di pedalata di pura forza per staccare l’ex campione del mondo Alessandro Ballan. Ventuno anni, slovacco, al secondo anno da professionista, alla sesta vittoria da professionista (due tappe alla Parigi-Nizza, una al Giro di Romandia e due al Giro di California nel 2010) e alla prima stagionale, Sagan ha perfezionato un grande lavoro di squadra cominciato nel finale reso difficile dal percorso misto, dall’asfalto rovinato e da una leggera pioggia.

lavoro di squadra — In testa al gruppo c’erano Vincenzo Nibali, Eros Capecchi e poi anche Daniel Oss. Ed è stato proprio Oss a gestire gli ultimi chilometri e a tirare. Con tre obiettivi: mettere in fila il gruppo, evitare attacchi e anticipi. All’ingresso della curva Oss ha allargato, Sagan ha sgasato e Ballan, presi cinque metri, non li ha più rimontati. Da Olbia a Porto Cervo c’è poco più di una ventina di chilometri, gli altri 120 sono stati fatti in un percorso ricamato a labirinto, mai un metro diritto, ma tutti strappetti, zampellotti, muri mozzafiato. Su e giù. Dopo 7 km se ne sono andati un canadese, Will Routley, e un russo, Arkimedes Arguelyes. Arkimedes, di padre cubano e madre russa, deve il nome alla passione per la matematica del padre. Dopo un solo chilometro, avevano già un minuto e mezzo di vantaggio. Al km 36 avevano collezionato 8’40" e a quel punto il gruppo ha cominciato a pedalare. Fra i due fuggitivi e il gruppo tirato dal siciliano Gianluca Mirenda, navigava, solissimo, un altro siciliano, Gianluca Randazzo. Il primo a essere inghiottito è stato proprio Randazzo, poi Routley, infine, a 10 km dall’arrivo, anche il pitagorico Arguelyes, che però aveva già fatto in tempo a guadagnarsi la maglia dei traguardi volanti e quella dei gran premi della montagna. A quel punto i duri - ovviamente ci ha provato anche il solito Stefano Pirazzi - hanno cominciato a giocare, e il più duro di tutti si è rivelato Sagan.

le dichiarazioni — Sagan: "Non so ancora bene chi sono e come sono fatto. So che sono giovane, che ho corso poco e ho vinto poco. Non paragonatemi a Philip Gilbert: lui è un campione. Quest’anno farò qualche corsa in più, a cominciare dalla Milano-Sanremo e dalla Parigi-Roubaix. Che, prima o poi, vorrei vincere". Ballan: "Non mi aspettavo un percorso così duro e una gara così combattuta, anche se nella prima parte controllata, poi più accesa. Sagan ha preso l’ultima curva più forte di me, ma probabilmente avrebbe vinto comunque". Oss: "Eravamo già stati su queste strade durante un ritiro con la squadra. E siamo passati per l’arrivo durante il percorso, ma in senso contrario, e lì abbiamo capito l’importanza decisiva della curva".

domani monte ortobene — Domani, mercoledì, il Giro di Sardegna affronterà la seconda tappa, la più lunga dell'edizione 2011 (vedi altimetria). Saranno, infatti, 197,5 i chilometri che i corridori dovranno percorrere con partenza da Olbia (ore 10,00) ed arrivo a Nuoro su Monte Ortobene a 923 metri di altitudine. Si tratta dunque del primo appuntamento con un arrivo in salita, l'ascesa verso Monte Ortobene dove è posto il traguardo.

Ordine d'arrivo 1/a tappa 1. Peter SAGAN (Slo, Liquigas-Cannondale) abb 10", km 130 in 3h35'25", media 38,437; 2 Alessandro Ballan (Ita, BMC) abb 6"; 3 Daniel Oss (Ita, Liquigas-Cannondale) abb 4"; 4 Pietropolli (Ita) s.t.; 5. Gatto (Ita); 6. Vicioso (Spa); 7 Favilli (Ita); 8. F. Gavazzi (Ita); 9. Nibali (Ita); 10. Capecchi (Ita); 14. Di Luca (Ita); 16. Santaromita (Ita); 22. Cunego (Ita); 38. Garzelli a 15"

Classifica generale 1. Peter SAGAN (Slo, Liquigas-Cannondale) ; 2. Alessandro Ballan (BMC) a 4"; 3. Daniel Oss (Liquigas Cannondale) a 6"; 4. Gatto a 10"; 5. Pietropolli s.t.

Le tappe Mercoledì Porto Rotondo-Nuoro km 197,5. Giovedì: Orani-Lanusei, km 173. Venerdì: Lanusei-Oristano, km 174,2. Sabato 26: Oristano-Gesturi, km 174

Tv: tutti i giorni sintesi differita su RaiSport 2, dalle 19.

fonte gazzetta.it

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Bentornato Cunego

Tappa e maglia in Sardegna

Il veronese della Lampre-ISD torna al successo battendo Serpa e Sella. Non vinceva dalla Vuelta del 2009

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NUORO, 23 febbraio 2011 - Ha vinto Cunego, ha vinto la Lampre, ha vinto il Giro di Sardegna, ha vinto il ciclismo, e non solo quello italiano. Damiano Cunego torna alla vittoria dopo un anno e mezzo: l’ultima volta alla Vuelta 2009. Come se Gilardino non avesse più segnato un gol da un campionato e una Champions, come se Razzoli non avesse più imbroccato uno slalom dopo l’Olimpiade. Quella di Cunego è stata una vittoria che vale almeno il triplo: perché voluta, cercata, desiderata. Una vittoria cominciata la mattina, con il piano della squadra: tutti per uno, lui, quello che era il ragazzo d’oro del Giro 2004, quello che è stato l’uomo d’argento al Mondiale 2008, quello che è diventato il visconte di Lombardia con tre vittorie. E una vittoria vera, autentica, spettacolare: quasi 200 km di tappa, gli ultimi 5 di salita al 5 per cento, nulla di proibitivo, ma abbastanza per far saltare in aria il gruppo e anche alcuni grandi protagonisti come Daniel Oss e Vincenzo Nibali.

la tappa — Pronti, via, dopo 5 km cinque uomini in fuga: il russo Mikhail Ignatyev, il canadese David Boily, il friulano Alessandro De Marchi, il toscano Elia Favilli e il romagnolo Alessandro Malaguti. E’ una fuga che, radioline o no, viene autorizzata dal gruppo: 40" al km 10, 2’45" al km 30, 4’50" al km 50, fino a un massimo di 7’ al km 83. Qui la Liquigas onora la maglia e va a riprenderli. Il primo a cedere è Boily, l’ultimo De Marchi quando la salita finale è già cominciata. Ci provano il solito Stefano Pirazzi con l’irlandese Philip Deignan. Ai -4 gruppo compatto. Ai -3 evadono in cinque: Eros Capecchi, Emanuele Sella, Michele Scarponi, il polacco Robert Kiserlovski e il colombiano José Serpa. Rientra Simone Stortoni, poi anche il leader slovacco Peter Sagan con Cunego, il russo Pavel Brutt, il belga Ben Hermans e Mauro Santambrogio. Sagan, alla ruota di Capecchi, fa il buco, Cunego non cade nel tranello, salta Capecchi ai 200 metri e torna alla vittoria.

le voci — Cunego, primo anche in classifica: "E’ stata proprio una bella giornata. E non è detto che finisca qui: non sottovaluto gli avversari né i percorsi, ma vedremo di difendere questa maglia". Scarponi, felice come se avesse vinto lui: "Abbiamo corso per mettere in difficoltà Sagan, ma volevamo questa tappa. Eravamo d’accordo che, in caso di arrivo in gruppetto, avremmo favorito Damiano. E così è stato". Sagan, comunque quarto all’arrivo e secondo nella generale: "Era una salita lunga, almeno per le mie caratteristiche, e io non sono uno scalatore. Sono riuscito a rientrare sui primi, ma avevo speso troppo per poter vincere la volata". Nibali, deluso per aver sofferto e per essere arrivato così indietro: "Non ne sono abituato, non è da me. Però c’è da considerare che è era una tappa lunga e difficile, con più di 3 mila metri di dislivello, e con il vento, che si trattava del mio secondo giorno di corsa, e che la mia condizione è ancora imperfetta. Poi, quando mi sono staccato, non mi sono spremuto. Diciamo che è stato un buon allenamento". Sella, che torna sul podio dopo il terzo posto nella generale al Giro di Malesia: "Quando vinci va benissimo, quando si arriva terzi va bene. Forse mi è mancata una salita più impegnativa. Poi, in volata, avrei aiutato Serpa, ma lui era già sulla ruota giusta, quella di Cunego. Il mio terzo posto è stato in rimonta. Comunque, un altro passo avanti. Finora, mi viene facile così".

fonte gazzetta.it

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GIRO DELLA SARDEGNA 3 TAPPA:

Ordine d'arrivo

1) Peter Sagan (Liquigas Cannondale) in 4h20'02" alla media di 39,918 km/h,

2) José Serpa Perez (Androni Giocattoli),

3) Damiano Cunego (Lampre Isd),

4) Emanuele Sella (Androni Giocattoli),

5) Ben Hermans (Team Radioshak),

6) Michele Scarponi (Lampre Isd),

7) Daniele Pietropolli (Lampre Isd),

8) Domenico Pozzovivo (Colnago Csf Inox),

9) Robert Kiserlovski (Astana),

10) Angel Vicioso (Androni Giocattoli)

Classifica generale

1) Peter Sagan (Liquigas Cannondale),

2) Damiano Cunego (Lampre Isd) a 4",

3) José Serpa Perez (Androni Giocattoli) a 6",

4) Emanuele Sella (Androni Giocattoli) a 17",

5) Ben Hermans (Team Radioshak) a 22",

6) Michele Scarponi (Lampre Isd) a 28",

7) Eros Capecchi (Liquigas Cannondale) a 29",

8) Pavel Brutt (Katusha Team) a 32",

9) Robert Kiserlovski (Astana) a 34",

10) Mauro Santambrogio (BMC Racing) a 39"

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Sagan tris in Sardegna. La maglia è sempre più sua.

Peter Sagan ha vinto anche la 4/a tappa del Giro di Sardegna, rafforzando la leadership in classifica generale

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ORISTANO, 25 febbraio 2011 - Il Giro di Sardegna ha un padrone indiscusso: si tratta dello slovacco Peter Sagan che oggi ha conquistato la terza affermazione su quattro tappe disputate, alzando le braccia al cielo anche al termine della Lanusei-Oristano di 174,2 chilometri. Il portacolori della Liquigas-Cannondale, sul rettilineo d'arrivo di via Cagliari, ha preceduto nettamente, nello sprint a ranghi compatti, Manuel Belletti (Colnago-Csf Inox ) e Roberto Ferrari (Androni Giocattoli). Non cambia la classifica generale che, alla vigilia della tappa conclusiva, vede ancora al comando Sagan con 14" di vantaggio su Damiano Cunego (Lampre-Isd) e 16" su Josè Serpa Perez (Androni Giocattoli). Anche oggi la tappa ha proposto una lunga azione firmata da Arkimedes Arguelyes (Team Katusha) e Jonathan Mc Carty (Team Spidertech), fuoriusciti dal gruppo dopo soli 8 chilometri di gara. Il tandem di testa ha raggiunto un vantaggio massimo di 7 minuti sul resto del gruppo al chilometro 43 ed è stato raggiunto a 10 chilometri dalla conclusione. In quel momento le redini della gara sono passate nelle mani degli atleti delle squadre dei velocisti che hanno tenuto alto il ritmo fino all'arrivo, dove Sagan ha imposto la propria legge. Domani, sabato, si correrà la quinta e ultima tappa del Giro di Sardegna, la Oristano-Gesturi di 174 chilometri, con uno spettacolare e impegnativo tratto di sterrato che porterà al traguardo. Domani quinta e ultima tappa, Oristano-Gesturi (vedi altimetria)

Ordine d'arrivo ufficioso: 1. Peter SAGAN (Liquigas-Cannondale); 2. Manuel Belletti (Colnago Csf Inox); 3. Roberto Ferrari (Androni Giocattoli); 4. Masciarelli; 5. Petacchi; 6. Porsev; 7. Guarnieri; 8. Fioretti; 9. Napolitano; 10. Geraint

Classifica generale ufficiosa: 1. Peter SAGAN (Liquigas-Cannondale); 2. Damiano Cunego (Lampre Isd) a 14"; 3. José Serpa Perez (Androni Giocattoli) a 16"; 4. Sella a 28"; 5. Hermans a 32"; 6. Scarponi a 38"; 7. Capecchi a 38"; 8. Brutt a 42"; 9. Kiserlovski a 43"; 10. Santambrogio a 44"

fonte gazzetta.it

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Giro di Sardegna a Sagan. Ultima tappa a Scarponi

Il marchigiano della Lampre si impone nell'arrivo in quota di Gesturi. Il baby della Liquigas resiste a Cunego e Serpa: "Temevo di non farcela". Il veronese: "Guardo con fiducia alle classiche delle Ardenne"

LA GIARA DI GESTURI (VS), 26 febbraio 2011 - Tappa a Michele Scarponi, classifica allo slovacco Peter Sagan. Il Giro di Sardegna si è chiuso in salita, sullo sterrato, al sole, nel vento, fra natura e avventura, e con una battaglia da Pordoi, da Alpe d’Huez, da Lagos de Covadonga, anche se in formato "small".

VENTO E SALITA — Sei chilometri di salita, i primi cinque ragionevoli, l’ultimo più tosto, e i 180 metri finali su una stradina di terra spazzata dalla tramontana. I sei uomini in fuga dal km 22 - Muto e De Negri, i russi Petrov e Ignatyev, l’ucraino Popovych e l’inglese Swift - sono stati divorati ai -16, dopo 136 km di fatica e illusioni. Poi l’allungo di Fioretti e il contrattacco del moldavo Pliuscin, quindi la Lampre ha perfezionato la sua strategia: dopo che Ulissi, Bertagnolli e perfino Petacchi si erano prodigati in pianura, è toccato a Gavazzi e Pietropolli tirare - e stirare - il gruppo fino a selezionare i soliti migliori.

ATTACCHI — Scarponi ha attaccato ai -3, sulla sua scia è schizzato il colombiano José Serpa, mentre Damiano Cunego attendeva la reazione di Sagan, pronto a infliggergli il secondo, e a quel punto più duro, attacco. Scarponi e Serpa hanno guadagnato una decina di secondi, non di più, perché in quel punto della salita il vento soffiava a favore. A 300 metri dal traguardo, Scarponi ha anticipato Serpa, gli ha scippato quei 10 metri che hanno permesso a lui di esibire, sotto lo striscione, il sorriso del vincitore, e a Serpa la smorfia del secondo, sia all’arrivo e sia nella generale. Dietro, Cunego si affrettava, Sagan resisteva, Sella si confermava, il polacco Kiserlovski riemergeva, e Stefano Pirazzi, che aveva resistito alla tentazione di scattare, si è finalmente piazzato. Poi il belga Hermans, il russo Brutt e Capecchi. A 36" una schiera di protagonisti del prossimo Giro d’Italia: Pozzovivo davanti a Garzelli, Nibali, Noè, il croato Miholjevic e Di Luca.

CONTENTO — Scarponi, soddisfatto: "Alla partenza ci siamo detti di provarci a tutti i costi. Vero che abbiamo perso un posto in classifica - Cunego è sceso dal secondo al terzo -, ma è anche vero che abbiamo vinto la tappa. Non pensavo di poter trovare la condizione così velocemente, soprattutto dopo essermi ammalato durante un raduno a San Vincenzo. Forse mi avrà fatto bene la possibilità di correre senza l’assillo del risultato. Certo mi ha aiutato la squadra, soprattutto il clima che si vive all’interno della squadra: unità, armonia, divertimento".

STOICO — Sagan, serio: "C’è stato un momento, e forse anche più di uno, in cui ho avuto paura di non farcela. Abbiamo cercato di controllare la corsa il più possibile, ma sapevamo che sull’ultima salita Cunego o Scarponi avrebbero attaccato. E’ scattato Scarponi, che in classifica non mi preoccupava, ma anche Serpa, e lui era un pericolo. Ma ce l’abbiamo fatta". Serpa, deluso: "Il secondo posto è il peggiore, e quest’anno sembro abbonato: secondo nella classifica generale del Tour di San Luis e nel Giro della provincia di Reggio Calabria, qui tre volte secondo di tappa e secondo anche nella generale... Vero che ho vinto una tappa in Argentina, ma qui ci speravo. L’attacco di Scarponi me lo aspettavo. Fino allo scorso anno eravamo compagni di squadra, a volte anche di camera. Ho tirato più io che lui, perché avevo più interesse di lui ad avvantaggiarmi su Sagan". Cunego, leggero: "Contento per me e per Scarponi. Contento anche per la squadra: oggi abbiamo avuto un gregario di lusso come Petacchi. E bisogna considerare che qui in Sardegna il livello dei concorrenti era molto alto. Guardo con fiducia ai prossimi appuntamenti: il mio obiettivo sono le classiche delle Ardenne". Finito il Giro di Sardegna, non finisce il ciclismo in Sardegna. Domani si corre la Classica Sarda, da Barumini a Chiaramonti, da sud a nord, 194,4 km. Stesse squadre, stessi corridori (tranne Ballan) e - dicono stesso vento.

Ordine d'arrivo: 1. Michele SCARPONI (Lampre Isd) 4h24'40", media 39,446 km/h; 2. José Serpa Perez (Androni Giocattoli) a 3"; 3. Damiano Cunego (Lampre Isd) a 8"; 4. Peter Sagan (Liquigas Cannondale) s.t.; 5. Sella; 6. Kiserlovski; 7. Pirazzi; 8. Hermans; 9. Brutt; 10. Capecchi

Classifica generale: 1. Peter SAGAN (Liquigas Cannondale); 2. José Serpa Perez (Androni Giocattoli) a 3"; 3. Damiano Cunego (Lampre Isd) a 7"

fonte gazzetta.it

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