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Topic Attualità


Wanka84

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SANTIAGO (Cile), 7 gennaio 2010 - Il motociclista italiano Luca Manca è stato ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente occorsogli mentre correva in Cile, su una Ktm, la sesta tappa del Rally Dakar. Lo hanno reso noto fonti di Santiago, precisando che Manca (29 anni) ha subito un forte colpo alla testa, con conseguente edema cerebrale. Il motociclista, dopo la caduta che è avvenuta verso le 9 della mattina (ora locale), è stato subito soccorso da un elicottero dell'organizzazione che era nei pressi. Subito portato nell'Hospital del Cobre della cittadina di Calema, 1500 km a nord di Santiago, è stato assistito con un respiratore artificiale.

PERICOLO DI VITA — "Il paziente ha una commozione cerebrale, una frattura nasale e una contusione polmonare. La commozione cerebrale sta a sua volta provocando un'ipertensione endocranica, fatto che mette a rischio le funzioni vitali". Il trasferimento a Santiago, dove l'italiano è stato posto in coma artificiale, dovrebbe essere avvenuto su un aereo-ambulanza dell'organizzazione del Rally. Il motociclista sardo, al nono posto in classifica generale, ha avuto l'incidente poco dopo la partenza dalla città di Antofagasta, nei pressi della località Maria Elena, al chilometro 14 della tappa, che si concluderà ad Iquique.

LA FAMIGLIA — "Aspettiamo notizie dal team manager di Luca per capire esattamente quali siano le sue condizioni e organizzarci per raggiungerlo. Per adesso sappiamo che è già stato trasferito a Santiago": le parole di Alessandro, il fratello gemello di Luca. Manca, prima di dedicarsi al motociclismo aveva giocato a pallacanestro con Alessandro nella Dinamo Sassari, squadra di serie A-2 nella quale milita ancora il gemello. Oltre a Luca e Alessandro un terzo fratello, Francesco, ha giocato nel Bologna nel campionato di pallamano di serie A-1. "È un ragazzo forte - ha detto ancora Alessandro Manca - speriamo che ce la faccia".

LA FILOSOFIA DI LUCA — "Quello che distingue un professionista da un dilettante - aveva dichiarato Manca prima della partenza per la Dakar - è la coscienza del rischio. Il rischio è sempre alto, ma quando lo si sa ci si comporta di conseguenza. Non voglio andare troppo forte a inizio della gara, ma al tempo stesso non voglio perdere il treno dei migliori. L'obiettivo è di terminare la corsa tra i primi cinque, solo un buon risultato potrebbe compensare un distacco così prolungato dalla mia famiglia".

LA GARA — Marc Coma (Ktm) si è aggiudicato la sesta tappa nella sezione moto e ha preceduto di circa 10' Cyril Despres (Ktm), leader della classifica generale. Questa vittoria permette a Coma di guadagnare quarto posizioni superando in classifica Giona Street, Paulo Goncalves, Pal Anders Ullevalseter e Alain Duclos e di porsi al quarto posto. Il francese Stephane Peterhansel (Bmw) ha vinto la nella categoria auto, precedendo di 47 secondi Carlos Sainz (Volkswagen) e di 8'55", lo statunitense Mark Miller (Volkswagen), giunto terzo.

Ma io mi chiedo fino a quando faranno fare la Parigi-Dakar anche alle moto.. ma non ci vuole molto a capire che è troppo pericoloso...

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(ANSA) - CAGLIARI, 8 GEN - Sono stabili ma ancora gravi le condizioni di Luca Manca, il motociclista sardo caduto nella sesta tappa della Dakar, nel nord del Cile.

Il pilota della Ktm ha subito una delicata operazione chirurgica per una lesione al polmone e un'edema cerebrale: ora e' tenuto in coma farmacologico e respira attraverso un macchinario. Nel frattempo, il padre e il cognato di Manca stanno partire per il Cile: dovrebbero imbarcarsi su un volo questa sera dall'Italia.

speriamo in bene...

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Certo che studio sport mena certe secce

Poco prima della morte di meoni disse che stava rimontando in una dakar iniziata male

Poi quest'anno dice che Manca è la promessa italiana

Già io odio studio sport per il fatto che parlano solo di calcio, poi fann sti cos

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è morto?

no..

(ANSA) - SANTIAGO, 11 GEN - Sono sempre critiche ma stabili le condizioni di Luca Manca, il motociclista italiano vittima di un grave incidente alla Dakar.

Manca e' ricoverato a Santiago, dove e' giunto giovedi' dopo l'incidente nel nord del Cile. Se le sue condizioni rimarranno stabili e' probabile che i sedativi saranno ridotti gradualmente, in attesa che il paziente si risvegli nei prossimi giorni. Ma questo potra' avvenire - precisano i medici - non prima di 36 o 48 ore.

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PORT-AU-PRINCE (Haiti), 13 gennaio 2010 - Devastata da quattro scosse tremende - la prima, più forte, di 7,0-7,3 gradi Richter - nel pomeriggio di ieri (poco prima della mezzanotte italiana), la capitale di Haiti, Port-Au-Prince, due milioni di abitanti, si è trasformata in un attimo in una distesa di rovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare. L'ipocentro delle quattro scosse è stato ad appena 10 chilometri di profondità. Ravvicinati gli epicentri, tutti in terraferma e nelle vicinanze della capitale.

Terrore e disperazione nelle strade di Port-au-Prince. Reuters caos totale — "Tutto ha ballato, la gente urlava, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale" ha detto un giornalista della Reuters sul posto. Con il passare delle ore le dimensioni del disastro, subito definito da fonti americane "un'enorme catastrofe", assumono contorni sempre più tragici: i morti e dispersi nella sola Port-Au-Prince si conterebbero già a migliaia. Nulla si sa per ora del resto del paese: comunicazioni telefoniche interrotte, nessun straccio di notizia arriva dalle fonti ufficiali di un governo paralizzato e impotente. "Parlare di centinaia di vittime - ha commentato amaro il dirigente di un'organizzazione di volontariato - assomiglia ad una pietosa sottovalutazione".

come cartapesta — A seminare la morte gli edifici più alti e più, in teoria, moderni: crollati come cartapesta ospedali, il palazzo presidenziale, vari ministeri, hotel cosiddetti di lusso nel Paese più povero delle Americhe, edifici per uomini d'affari, grandi magazzini. Anche il Quartier generale della missione militare e civile dell'Onu, che nel paese disloca ben 9.000 uomini - 7.000 militari e 2.000 poliziotti - è stato quasi raso al suolo. "Siamo tremendamente preoccupati - ha detto un portavoce dell'Onu - Moltissimo il personale disperso, con cui non riusciamo a stabilire alcun contatto".

solidarieta' — L'enormità della catastrofe ha fatto scattare la solidarietà internazionale. A cominciare dagli Stati Uniti, il paese più coinvolto, nel bene e nel male, nella tragedia di un paese da decenni in preda alla povertà, alla dittatura e a governi eletti dal voto popolare spesso corrotti e incapaci: il presidente Barack Obama e la segretaria di stato Hillary Clinton hanno promesso aiuti immediati. Anche l'Italia si è mobilitata. E la Banca mondiale ha promesso l'invio di una missione di esperti per valutare i danni e stilare piani per la ricostruzione del paese. La Farnesina sta verificando le condizioni dei circa 70 italiani che vivono ad Haiti. Non si sa al momento che cosa sia loro accaduto. Tra i 70 ci sono un certo numero di dipendenti della Ghella costruzioni di Roma. Secondo fonti diplomatiche si trovano nel nord del paese, in un'area lontana dall'epicentro del terribile sisma.

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

NEW YORK - "Ci sono corpi dappertutto" tra le macerie della centrale a gas Kleen Energy Systems di Middletwon, in Connecticut, dove oggi c'è stata una violenta esplosione che potrebbe aver provocato decine di vittime: lo ha riferito un testimone.

Secondo i media locali l'esplosione, forte al punto che i residenti in un'area di una ventina di chilometri hanno pensato a un terremoto, avrebbe provocato un centinaio di feriti. Elicotteri stanno trasportando i feriti in ospedale.

Fonti mediche parlano adesso di un centinaio di feriti tra cui quattro gravi e di due morti accertati ma il bilancio potrebbe salire. Secondo un altro testimone potrebbero esserci ancora vittime sepolte tra le macerie.

Il capo dei pompieri locali, Al Santostefano, ha detto che almeno 50 persone erano al lavoro oggi. Middletown è una cittadina universitaria sul fiume Connecticut: tra i suoi abitanti molti sono di origine siciliana.

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  • 3 weeks later...

Orca assassina in Florida: uccide addestratrice durante show

Orrore a SeaWorld. Un’addestratrice del parco acquatico di Orlando in Florida è stata uccisa da un’orca davanti agli occhi del pubblico. La donna stava illustrando agli spettatori lo show cui avrebbero assistito quando il cetaceo è fuoriuscito dalla piscina afferrandola tra le fauci. L’orca ha quindi trascinato la donna prima sul fondo e poi per tutta la piscina in una sorta di macabra danza della morte.

A quel punto sono suonate le sirene e tutti gli spettatori sono stati fatti allontanare. I servizi di emergenza sono stati chiamati ma quando sono giunti sul posto hanno potuto solo constatare la morte della addestratrice.

Una testimone ha raccontato che l’incidente e’ avvenuto poco prima dell’inizio di uno spettacolo. ‘’Improvvisamente l’orca e’ balzata fuori dall’acqua e ha trascinato l’addestratrice nella vasca’’, ha detto ai microfoni.

L’orca chiamata Tilikum (nome che, tra l'altro, ironia della sorte, significa "amico" nella lingua dei Chinook) era a SeaWorld dal 1992 ma sei mesi prima del suo arrivo era stata coinvolta nella morte di un altro addestratore e, poi, di un clochard che si era introdotto nottetempo nel suo parco acquatico.

quotidiano.net

Ecco quel che succede a rinchiudere un animale abituato a percorrere migliaia di km in una ridicola piscina per divertimento.

La gente dovrebbe capire che per vedere spettacoli di questo genere esistono i DOCUMENTARI o, se qualcuno è proprio appassionato, dovrebbe andare lui stesso nei luoghi dove questi animali vivono e non portarseli vicino, facendogli pagare per lo svago di uno spettacolo sofferenze come viaggi e spazi minuscoli, senza poi contare gli addestramenti, che sono spesso e volentieri crudeli e dolorosi e comportano frustrazione in queste povere bestie. E non mi riferisco solo alle orche, ma abbiamo avuto anche esempi in cui tigri oppure orsi hanno attaccato gli addestratori: ricordate Steve Austin, quello che girava il documentario "Missione Natura" in cui avvicinava coccodrilli, prendeva in mano serpenti e quant'altro? Avete visto che fine ha fatto. E poi ci lamentiamo se la natura si ribella. Siamo noi, bisogna ammettere, a cercarcela.

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no, legge dei grandi numeri....

sarebbe??

Oggi anche il mio prof. di biologia ha fatto alcune riflessioni su cio che accaduto.

E' strano perché comunque un animale non dovrebbe ribellarsi al proprio istruttore, c'e' anche da dire che però, per un' orca, stare in piscina equivale a far stare un uomo in carcere.

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non sapevo dove metterlo... Bridge che ignora Terry con la stretta di mano

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  • 1 month later...

Mosca: strage in metro', 37 morti

MOSCA - Una sfida del terrorismo caucasico al cuore dello Stato, messa a segno da un commando di sole donne, come durante il conflitto russo-ceceno: sembrano concordi investigatori, analisti e politici sull'interpretazione del duplice attentato terroristico che stamane, dopo sei anni, torna a colpire la frequentatissima metropolitana di Mosca, causando 37 morti e 102 feriti, una trentina dei quali in gravi condizioni. La pista del terrorismo nord-caucasico è stata indicata ufficialmente da Aleksandr Bortnikov, capo dei servizi segreti (Fsb), vicino alla cui sede è avvenuto il primo attentato, quello nella stazione Lubianka: "Sul posto sono stati trovati i resti di due donne kamikaze che, secondo i dati preliminari, avevano a che fare in termini di residenza con il Caucaso del Nord", ha spiegato Bortnikov. Donne anche le presunte complici, già ricercate dopo che le videocamere della metro hanno ripreso i loro volti. Il generale ha aggiunto che è stato usato come esplosivo l'Exogene, impiegato in precedenti attentati di matrice caucasica. In una stazione la potenza era pari a 4 kg di tritolo, nell'altra a 1,5-2 kg. Entrambi gli ordigni erano inoltre imbottiti di chiodi, bulloni e pezzi di ferro. Immediata la reazione del Cremlino, che ha già disposto il rafforzamento delle misure di sicurezza in tutto il Paese: la lotta al terrorismo sarà proseguita "sino alla fine e senza alcuna esitazione", ha assicurato il presidente Dmitri Medvedev, attento anche a richiamare i servizi segreti a non violare i diritti delle persone durante le indagini. Gli attentati sono avvenuti lungo la linea rossa Sokolniceskaia, che passa sotto il cuore della capitale, a due passi dal Cremlino e dalla piazza Rossa. Il primo ordigno è esploso all'altezza del secondo vagone, durante la fermata alla stazione Lubianka, alle 07.56 (le 05.56 in Italia). Il secondo ordigno è deflagrato 40 minuti dopo alla stazione Park Kulturi, vicino al leggendario Gorki Park. L'esplosione ha interessato la terza vettura del treno, che andava verso la periferia, in direzione contraria rispetto al primo. Gli attentati hanno seminato il panico tra i passeggeri e nella popolazione, che ormai pensava di essersi lasciata alle spalle la lunga stagione degli attentati ceceni dei primi anni Duemila. Numerose le ambulanze arrivate sul posto per i primi soccorsi. Per l'evacuazione dei feriti sono stati usati anche elicotteri. "E' una catastrofe", ha detto all'ANSA il procuratore di Mosca Iuri Semin.

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cappero e che sta notizia è stata messa in secondo piano (giustamente secondo me) per le elezioni.. ma da qui mi nasce spontanea una domanda: l'italia va a rotoli ok.. ma almeno non succedono ste cose che accadono in russia e in spagna che come andazzo all'italia sembrano avvicinarsi tanto... un motivo di sollievo diciamo

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