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Stylus

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  1. Penso che l'osservazione di Stregone sia formulata male, o almeno, io vedo dal punto di vista degli accordi-strategie una grossa pecca per quanto riguarda la gestione degli ultimi chilometri di corsa. Mi è capitato spesso di trovarmi in un gruppetto in cui nei chilometri finali uno ci fosse uno che scattava per vincere: beh, provato e riprovato, se non mi preoccupavo io di inseguirlo nessun altro lo faceva, e vinceva, e non perchè gli altri non ne avessero, infatti quando scattavo io per riprendere quello che se ne andava o mettevo il pallino tutti riuscivano a seguirmi e 9 volte su 10 pure ad infinocchiarmi. Come se quello che era scattato e gli altri fossero compagni di squadra, quindi è una cosa grave, perchè pare che gli accordi esistano, ma solo tra l'I.A. Anche in salita quando c'è il Nibali di turno nessuno collabora e si mettono tutti a ruota. L'IA dal livello difficile in su non gioca per vincere, gioca per farti perdere.
  2. Devo informarmi bene perchè per la mia squadra un + 5 di giornata è ossigeno 05-03-2000 / Il giorno di Palombo? La seconda tappa di questa breve due giorni siciliana è il Giro della Provincia di Siracusa. Il percorso non è complicato anche se, come tutta la terra siciliana, non presenta molti tratti di pianura, ricorda vagamente il Giro della Campania, con un circuito finale nella città di Siracusa. Io credo tenterò la fuga, soprattutto perchè, ancora una volta, le responsabilità più grandi saranno sulle spalle del nostro velocista Palombo. E stavolta non è una questione di opportunità: lui è siciliano, ed è nativo proprio di Siracusa, per lui questa corsa è tutto, è il suo mondiale; lo scorso anno il percorso era molto più difficile, e lui riuscì comunque ad arrivare terzo, dando l'anima. Qui ci sono i suoi parenti, i suoi amici, i suoi tifosi, una curva del circuito sarà piena zeppa di maglie Amica Chips pronte a fargli il tifo. Per noi non è solo una questione di occasione supportarlo, è un dovere! Sono stato il primo ad attaccare, prima ancora d'uscire dalla città di Siracusa, perchè non volevo impicci o squadre che tirassero alle mie spalle. E ho fatto bene perchè sono andato via subito senza problemi mentre dopo qualche minuto sono stato raggiunto da addirittura una decina di corridori, davvero tanti, tant'è che per un po' ho pensato che avremmo potuto pensare anche ad un risultato invece di scaldarci le gambe e basta. L'illusione di avere dei compagni di fuga veramente interessati alla vittoria è durata poco, perchè abbiamo si guadagnato tanto all'inizio, ma dopo un po' mi sono ritrovato nuovamente a tirare sempre più spesso da solo, e non volevo rivivere la stessa esperienza di Caserta. Così ho tirato un po' il collo ai fuggitivi sulla salita più dura della corsa, se tale si può definire, per capire chi davvero era interessato a collaborare Siamo stati ripresi quando mancavano appena 6 km. Pensavo di aver fatto un bel lavoro, perché so che Giuseppe non è un velocista puro, e avendo fatto faticare parecchio il gruppo per farci riprendere speravo di aver lasciato qualche tossina su chi invece mal digeriva i continui sali e scendi del circuito finale. Invece succede che la pioggia fa saltare tutti i piani, Vitali Kokorine si incastra con un corridore della Panaria, Glomser, vanno a terra e il gruppo si spezza. Ho visto solo stasera le immagini della caduta e dico che Vitali è stato più che fortunato ad essere uscito senza un graffio! Del caos ne approfitta un corridore della Liquigas, Denis Zanette, che parte ai - 3 e guadagna subito un buon vantaggio! La squadra fa un super lavoro, prima Simeoni, poi Pozzi si mettono a tirare il gruppo insieme alla Fassa Bortolo, poi Ferrari traina ottimamente Palombo nelle primissime posizioni, ma quando inizia la volata Zanette è ancora davanti. Ci mette l'anima, forse anche qualcosa in più Giuseppe. Tra il rumore della pioggia, il sibilio delle biciclette, la voce dello speaker sente il tifo della gente che era lì per lui. Lotta come un leone, ma alla fine Zanette mantiene quel poco che basta, per vincere. Palombo finisce ancora una volta 3°, beffato anche da Totò Commesso. Giro della Provincia di Siracusa 1 Denis Zanette (Liquigas - Pata) 4h02'30'' 2 Salvatore Commesso (Saeco - Valli & Valli) s.t. 3 Giuseppe Palombo (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 4 Volodymyr Duma (Panaria - Gaeme) s.t. 5 Stefano Zanini (Mapei - Quick Step) s.t. 6 Maximilian Sciandri (Linda McCArtney Cycling Team) s.t. 7 Alexandre Gontchenkov (Alessio) s.t. 8 Paolo Bettini (Mapei - Quick Step) s.t. 9 Elio Aggiano (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 10 Fabio Baldato (Fassa Bortolo) s.t. 43 Ivan Basso (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. Per Giuseppe la lista dei piazzamenti comincia a farsi lunga: 4° a Donoratico, 3° a Caserta e 3° a Siracusa, si sta tenendo in fresco per il bersaglio grosso alla Tirreno? P.s. Pensavo.. "Ah la Sicilia" dicono! Il sole, il mare, il caldo! Di sole ne ho visto ben poco, in quanto oggi ha piovuto praticamente dal primo chilometro. Sarò stato io a portare la pioggia da Varese?
  3. Grazie Pippo! Chiedo una cosa: sono davvero utili quegli stage di ricognizione delle tappe? Sapevo che danno la possibilità di avere + di giornata in quelle tappe, ma se sono +4 +5 certi li faccio, altrimenti no, perchè sono 9 giorni di ritiro e dovrei far saltare un paio di corse ai miei ciclisti migliori
  4. 04-03-2000 / Il gioco si fa duro Il trofeo Pantalica è la prima corsa nella quale mi voglio mettere seriamente alla prova. Il percorso è mosso, con tanti sali e scendi, e poi c'è quella salita finale che porta al traguardo di Sortino abbastanza lunga da tagliare le gambe a quei corridori che non sono abituati a tenere a lungo la fatica: sono 4,5 al 7%, e il traguardo è posto dopo poco più di un chilometro di leggera discesa dopo questa, dunque è decisiva. Sono stato fin'ora troppo a guardare e ad allenarmi ed è giusto che abbia ora le mie possibilità. Naturalmente anche Caucchioli è giusto che abbia il suo spazio, cercheremo di non intralciarci e aiutarci nel possibile sapendo che non corriamo da soli ma contro una folta concorrenza. La più agguerrita sembra quella che porta i colori della Fassa Bortolo: ci sono Frigo, Rumsas e Belli; c'è Mirko Celestino che lo scorso anno fu 4° e Davide Rebellin, favoritissimo che fu 2°. C'è Gilberto Simoni, scalatore trentino che sicuramente renderà la corsa dura e c'è l'enfant prodige Di Luca, ci sono poi Mauro Gianetti e Paolo Bettini. E' andato tutto secondo copione e senza troppi problemi fino al km 130. La fuga era partita praticamente dal chilometro zero, io ero riuscito a rimanere ben coperto nel gruppo senza spendere energie inutili, avevamo avuto il tempo di visionare nei due passaggi la salita finale e avevo individuato un tratto centrale durissimo al 9% oltre il quale la strada ripianava leggermente: quello era il punto dove sicuramente si sarebbe decisa la corsa. Gli oltri 130 chilometri di corsa erano dunque stati ininfluenti e trainato da Fassa Bortolo e Polti il gruppo era riuscito agevolmente a riprendere fuggitivi rimanendo comunque pressochè compatto: questa era la situazione all'inizio dell'ultimo decisivo passaggio sulla salita di Sortino. Deve ancora iniziare la salita vera e propria, i primi a scattare come preannunciato dal lungo lavoro delle loro squadre sono Dario Frigo e Mirko Celestino (che hanno nel mirino gli ultimi due coraggiosi del mattino). Io sono già lì, come un'ombra. Attacco rintuzzato, striscione dei -5 inizia qui la salita: l'Amica Chips c'è ed è prima fila, Caucchioli in testa, io alla sua ruota! Celestino però riprova la sparata, provo a riportarmi sulla sua ruota e... un Fassa Bortolo mi taglia la strada! Sbando, perdo il pedale, lo riprendo ma Celestino già non c'è più, vedo Caucchioli che prova da solo a riportarsi sul corridore della Polti. Mi incollo alla ruota di Bettini per recuperare, ci saranno 5-6 corridori davanti a me, non riesco a capire se Caucchioli sia riuscito a raggiungere Celestino o meno, vedo molte teste, sembrano un Liquigas e un Fassa Bortolo quelli in testa... davanti a me c'è però la sagoma di Kokorine che aveva aiutato Pietro nella sua azione, magari può aiutare anche me a rientrare sulla testa. Morto. Ancora 500 metri alla fine della salita vedo Bettini andarsene, non riesco a tenere il suo ritmo. Faccio un cenno a Vitali per chiedergli di aiutarmi, ma è anche lui senza più gambe, mi volto e vedo due uomini Mercatone Uno vicini come giganti con dietro tutto il gruppo, è il segnale della resa, per me non è ancora tempo di vittoria. Per Caucchioli invece le possibilità ci sono ancora tutte! Aiutato da Rebellin e Rumsas riesce a raggiungere Celestino proprio in prossimità del GPM, il primo inseguitore Barbero segue ad una trentina di secondi, il vincitore sarà uno di loro quattro! Ma Pietro si fa fregare come un pollo. Celestino invece gioca la carta del bluff e vince! Si era fatto raggiungere e poi accodato, dando l'illusione di essere stanco, ed invece era una finta, e dall'ultima ruota supera tutti e vince. Caucchioli, 4° su quattro. Trofeo Pantalica 1 Mirko Celestino (Team Polti) 4h26'55'' 2 Davide Rebellin (Liquigas - Pata) s.t. 3 Raimondas Rumsas (Fassa Bortolo) s.t. 4 Pietro Caucchioli (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 5 Sergio Barbero (Lampre - Daikin) + 11'' 6 Paolo Bettini (Mapei - Quick Step) + 23'' 7 Danilo Di Luca (Cantina Tollo - Regain) + 42'' 8 Giuliano Figueras (Mapei - Quick Step) s.t. 9 Gilberto Simoni (Lampre - Daikin) s.t. 10 Daniele De Paoli (Mercatone Uno - Albacom) s.t. 13 Ivan Basso (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. Mi spiace per Pietro, e mi spiace per me, pensavo sinceramente di poterci essere io al posto suo. Forse se quel corridore della Fassa (che poi si svelerà essere Frigo) non mi avesse chiuso lo avrei raggiunto ed insieme sarebbe stato più facile vincere. Mah... Ora spiegatemi perchè se in discesa prendo io la volata in seconda ruota non riesco ad avanzare un metro, mentre Celestino invece ci ha superati tutti a velocità doppia! Comunque le convinzioni di Ivan sono solo nella sua testa, Caucchioli come valori gli è in tutto per tutto superiore!
  5. 27-02-2000 / Clasica de Almeria Ad Almeria secondo i programmi avrei dovuto esserci anche io, ma abbiamo concordato che non era il caso di prendere un altro aereo per una corsa che tutto sommato non s'addiceva molto alle mie caratteristiche, i miei compagni sarebbero stati molto più utili a Palombo che ancora una volta è stata la nostra ancora di salvezza. E bisogna dire che il compito oggi non era più facile: la starting list è stata di primo livello, e c'erano molti velocisti di classe mondiale come Stuart O'Grady, Jo Planckaert, Robbie McEwen, l'idolo di casa Angel Edo e soprattutto la Mapei che si è presentata con una corazzata: Steels, Freire, Van Heeswijk e Zanini. Tutti e quattro potrebbero essere super capitani da noi. Con delle squadre così forti la volata è stata la soluzione inevitabile, nonostante alcuni ci abbiamo provato a creare un diversivo, come Marco Serpellini (Lampre). E' stato Freire, il campione del mondo, l'ultimo uomo d'eccezione per Tom Steels. Palombo non era posizionato male, in quinta ruota circa, dietro a O'Grady e Guidi, spalla spalla con McEwen. E ad un certo punto della volata Palombo si è trovato pure a saltare O'Grady, fianco a fianco con Tom Steels. Purtroppo Giuseppe non aveva capito che oggi Tom Steels era proprio in giornata no, nonostante l'aiuto di Freire e il supporto di uno squadrone il belga era veramente fuori forma. Una trappola per Giuseppe, ben presto risucchiato insieme al nobile velocista dal gruppo. Superati a velocità doppia da McEwen, Backstedt, O'Grady ma soprattutto dal sorprendente Angel Edo. Giusto gli spagnoli potevano puntare su una sua vittoria! Clasica de Almeria 1 Angelo Edo (Maia - MSS) 4h15'03'' 2 Stuart O'Grady (Crédit Agricole) s.t. 3 Robbie McEwen (Farm Frites) s.t. 4 Magnus Backstedt (Crédit Agricole) s.t. 5 Jo Planckaert (Cofidis) s.t. 6 Orlando Sergio Rodrigues Gomes (Banesto) s.t. 7 Massimiliano Mori (Saeco - Valli & Valli) s.t. 8 Filippo Simeoni (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 9 Laurent Desbiens (Cofidis) s.t. 10 Frank Hoj (Française des Jeux) s.t.
  6. Servirebbe l'acuto anche in una classica, darebbe prestigio! Pensare che l'ho fatta io questa tappa Solo che le altre volte che la giocavo ero sempre io che facevo forcing e poi scattavo nella toboga finale per evitare la volata di un gruppo sempre troppo folto. Stavolta invece sono rimasto passivo, secondo me se la rigioco altre 10 volte non viene così selettiva
  7. 24-02-2000 / Trofeo di Lugano Oggi si corre a Lugano. E' una corsa di difficile interpretazione, i bookmakers dicono che sia favorevole ai velocisti, la realtà che la Collina d'Oro posta così vicino all'arrivo può essere un trampolino invitante per tutti quelli che non vogliono arrivare ad una volata. Oggi per me è anche il primo giorno di lavoro: stavolta le mie fatiche dovranno assecondare la squadra: crediamo che Ruslan Ivanov sia il ciclista ideale per fare risultato su un percorso simile, ma Palombo ci ha stupito per la sua tenuta in salita e non scarteremo l'ipotesi di aiutarlo in una eventuale volata; ci saranno inoltre Kurt-Asle Arvesen, Pietro Caucchioli, Diego Ferrari e Filippo Simeoni. Come sempre ci sentiamo stasera con il resoconto della giornata. Quello che ricordo di stamattina è una miriade di flash e un mucchio di giornalisti: in corsa c'erano un sacco di nomi che nessuno si aspettava la vigilia, c'era Bettini, c'era Freire, c'era Frigo, ma c'erano soprattutto gli idoli di casa Oscar Camenzind e Markus Zberg che si erano attirati le attenzioni di tutti. Anche per questo motivo oggi ero molto più rilassato rispetto a cinque giorni fa. Probabilmente una delle gare con la prima ora di corsa più dure che io ricordi! Continuavano a scattare corridori com'è normale che sia in ogni corsa per la fuga, e Rabobank e Mapei a braccietto si ostinavano ad andare a riprendere tutti! Non volevano nessuno in fuga! Tant'è che pure Simeoni c'ha provato, ma dopo una, due, tre volte che lo riprendevano mi sono messo a fianco e gli ho detto di stare tranquillo perchè con questa velocità tiravano il collo pure a noi che eravamo in gruppo! Nessuno era riuscito ad andare in fuga, nessuno. Qualcuno ci provava, guadagnava 20, 30, 40 secondi e poi ancora ripreso. In un batter d'occhio avevamo fatto quasi 150 km. Per darvi l'idea, quandom, mancavano ancora 25 km il gruppo di testa era formato da appena 50 uomini; io c'ero, ma non per molto ancora. Al suono della campana Konyshev prova l'allungo, Simeoni prova con tutte le sue forze di resistergli, ma non ce la fa. Nel gruppo, che aveva tirato alla morte a qualsiasi tentativo di attacco avuto sino a quel momento sorprendentemente nessuno ci prova, forse spaventati dalla salita del Col della Gallina. Io mi do un'occhiata veloce con Caucchioli, già ero al lumicino: si era deciso di restare vicini a Palombo, che in un gruppo di 50 corridori avrebbe avuto grandi possibilità, e lasciar riprendere Konyshev alle altre squadre. Comunque io Konyshev non l'ho più visto, sono arrivato al traguardo stremato. Sulla salita del Col de la Gallina ci prova Camenzind ad inseguire da solo Konyshev. E poi il suo connazionale Zberg. Me le avevano dette queste cose, io, complice una condizione ancora approssimativa, su quella salita non avevo retto il passo dei migliori e guardavo ciò che succedeva tra molte teste, troppe teste. Camenzind aveva messo nell'obiettivo Konyshev solo all'ultimo chilometro, troppo tardi per togliere la vittoria al russo, partito 15 chilometri prima e mai più raggiunto, Zberg invece aveva tagliato 3° senza mai raggiungere la coppia di testa e non raggiunto da un altro gruppetto che si era staccato nel finale su cui Ivanov si era riportato non trovando poi però le forze per una brillante volata, chiudendo 7° Trofeo di Lugano 1 Dmitri Konyshev (Fassa Bortolo) 4h11'10'' 2 Oscar Camenzind (Lampre - Daikin) s.t. 3 Markus Zberg (Rabobank) + 40'' 4 Oscar Freire (Mapei - Quick Step) + 1'27'' 5 Paolo Lanfranchi (Mapei - Quick Step) s.t. 6 Mirko Celestino (Team Polti) s.t. 7 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 8 Léon Van Bon (Rabobank) + 2'22'' 9 Enrico Cassani (Team Polti) s.t. 10 Mauro Gianetti (Vini Caldirola - Sidermec) s.t. 29 Ivan Basso (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. Quella che doveva essere una corsa da volata probabile è stata una delle corse più dure che io ricordi.
  8. Ho cercato di ricostruirlo secondo quanto ho letto qua e là tra i vari articoli di cronaca rintracciabili in rete! Purtroppo non ho trovato altimetrie per avere la conferma!
  9. Leader Valverde 48 Protetto Matthews 26 Leukemans 13 Esperto Poels 5 Ratto 3 Gregari Haas 1 Devenyns 1 Vicioso 1
  10. 20-02-2000 / Giro di Campania Cipollini, Van Petegem, Vainsteins, Rebellin, sono questi alcuni dei grandi nomi presenti per questo rinnovato Giro di Campania, c'è anche Della Santa che vinse l'ultima edizione nel 93. Da Giuseppe ci si attende un risultato di prestigio, anche se la presenza di Cipollini smorza un po' gli entusiasmi per una possibile vittoria, l'obiettivo è quella di esserci quando il suo trenino rosso prenderà il via. Boifava prima alla riunione pre-gara mi ha fatto un grande regalo: "goditi la corsa, fai quello che vuoi" mi ha detto. Voglio ringraziarlo per tutta questa libertà che mi concede con una bella fuga: fare un ora - un'ora e mezza al massimo - ad una media di 160 battiti e poi godermi la volata da una posizione privilegiata. Ora vi saluto e vado al chilometro zero con i compagni, ci sentiamo stasera e vi dirò le prime impressioni! Per quanto mi riguarda è andato tutto secondo le aspettative, e mi conoscete abbastanza ormai per capire che per me vuol dire che è stata un'ottima giornata. All'inizio ho temuto di perdere immediatamente la fuga buona, perchè ero molto indietro nel gruppo e dalla testa erano già iniziati i primi scatti. Ma Kokorine mi è venuto in aiuto ed è stato bravissimo, perchè ha tenuto alto il ritmo mentre io risalivo tutto il gruppone. E il primo scatto è stato quello buono, insieme a me è partito anche il tedesco Muller (Post Swiss Team), e poi Moncoutié (Cofidis) Bertoletti (Lampre) Baliani (Nectar) e un bel mastino come Moos (Kia). Più o meno tutti abili in salita e un po' meno sul passo, ma mi dava fiducia sul fatto che avremmo potuto subito guadagnare un buon vantaggio. Ed infatti così è andata, e alla discesa di Santa Cristina abbiamo avuto un vantaggio massimo di 7 minuti e mezzo che, con la pianura successiva e il forte ritmo imposto nel gruppo dalla Vini Caldirola (Vainsteins si era candidato a primo favorito) sarebbero scesi in fretta. Come non bastasse, a metà corsa ha iniziato a piovere, ma ero preparato bene alla pioggia dopo i tanti allenamenti bagnati di quest'inverno! Sulla salita di Durazzano mi sono messo in testa a fare ritmo: mi hanno detto che ci sarà anche al prossimo Giro d'Italia e avevo voglia di vedere se i miei allenamenti in salita avevano avuti effetto e in effetti sulla cima il nostro vantaggio era rimasto intatto grazie a me. Dopo 163 km e 400 metri di fuga, dopo aver tirato soprattutto io, in tutte le salite e in molta pianura, dopo essere riuscito ad arrivare nel circuito finale a Caserta, il mio fisico aveva deciso che bastava così: non ero riuscito a mantenere la velocità dei miei compagni di fuga, alcuni dei veri succhiaruote, e non faccio nomi, ma neppure per loro sarebbe durata molto visto che il gruppo era molto vicino: sarebbe dovuto toccare a Palumbo e ai miei compagni. Ed invece, quando c'è un fuoriclasse, la differenza si vede. Un fuoriclasse è colui che ha piani diversi da tutti gli altri, e riesce ad adattare quelli di tutti i suoi: con un colpo da finisseur Peter Van Petegem, uno che in carriera aveva vinto il Giro delle Fiandre, aveva ripreso tutti i fuggitivi, fino alla testa e si apprestava ad entrare nel rettilineo finale con un buon margine sul gruppo. Solo corridore della Lampre Bertoletti, che non mi aveva dato un cambio per tutta la corsa, era riuscito a restargli a ruota. Peter Van Petegem Aveva stravinto. Dopo aver staccato anche Bertoletti, sullo sfondo della Reggia, si concesse pure il lusso di incominciare ad esultare a 500 metri dal traguardo. Nonostante la vittoria ormai sfumata, Palumbo ha avuto la grinta di sprintare per la 3° posizione, alla faccia di un gruppo ormai disinteressato alla volata per un piazzamento. Giuseppe era molto contrariato all'arrivo, ma secondo me se Peter non avesse fatto quell'azione gli altri velocisti non avrebbero preso la volata così sottogamba e mai avrebbe fatto terzo. Potrà comunque sempre raccontare di essere arrivato davanti a Vainsteins e Cipollini! Giro di Campania 1 Peter Van Petegem (Farm Frites) 4h37'53'' 2 Simone Bertoletti (Lampre - Daikin) + 46'' 3 Giuseppe Palombo (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 4 Romas Vainsteins (Vini Caldirola - Sidermec) s.t. 5 Mario Cipollini (Saeco - Valli & Valli) s.t. 6 Jeroen Blijlevens (Team Polti) s.t. 7 Gabriele Missaglia (Lampre - Daikin) s.t. 8 Peter Farazijn (Cofidis) s.t. 9 Andrea Peron (Fassa Bortolo) s.t. 10 Mirko Gualdi (Mobilvetta - Rossin) s.t. 113 Ivan Basso (Amica Chips - Tacconi Sport) + 10'11'' Voglio fare i migliori auguri di pronta guarigione ad Ivan Gotti: ieri in una gara in Spagna è caduto e si è fatto abbastanza male, l'ho saputo solo oggi, e rischia di saltare il Giro. Mi auguro una pronta guarigione perchè sarebbe un peccato non potermi confrontare con il vincitore uscente!
  11. 4 adozioni a distanza? Complimenti Sono curioso, di dove? Mi ha fatto molto riflettere il fatto che una mia amica e il suo ragazzo, entrambi miei coetanei, per s.valentino si siano regalati proprio un'adozione a distanza. Un gesto quasi impensabile per una giovane coppia, che piuttosto pensa a come trascorrerlo s.valentino, o che regalo farsi. Io stesso quasi mi vergogno a confrontarmi, mai ci sarei arrivato a pensare qualcosa di simile, e quasi me ne vergogno a confronto!" Boh Di solito sono vecchie carampane o mamme ma non c'è un età, basta solo che trovi un prete intelligente che ti dia fiducia se ci tieni, specie se hai interesse ad insegnare in futuro, è un'ottima palestra! Da me ogni catechista è affiancata da un ragazzo/a più giovane, un educatore delle superiori che le aiuta. Io all'inizio facevo quello, anchee se ero un po' più grande degli altri educatori adolescenti: la mia fortuna è stata la sfortuna della catechista ufficiale, che dopo nemmeno un mese dall'inizio è stata male e ha abbandonato. Il don mi ha dato fiducia e mi ha lasciato la classe invece che disperderla tra le altre, e mi ha confermato anche l'anno successivo. Il mio è un paesotto abbastanza grande con tante parrocchie, e ogni età ha almeno 6-7 classi, quindi tante. Quando ero piccolino c'erano tante suore a farlo ma ormai le suore si contano col lumicino e allora son tutti laici ad occuparsene. Non è molto diverso da insegnare alle elementari in quanto self control e "pugno di ferro", la difficoltà più grande non è spiegare ma mantenere l'ordine
  12. 19-02-2000 / Le prime volte Ci sono sempre mille prime volte per tutto, anche per quelle cose che non avri mai pensato di fare. C'è stata la mia prima volta che ho detto una parola, che solo mia madre si ricorda, la prima volta che ho visto il mare, che rivedo in alcune foto ingiallite. C'è la prima volta in cui ho preso una cotta per la ragazza della classe a fianco la mia alle medie, e la prima volta in cui sono stato rifiutato, sempre da lei. La prima volta che ho avuto una bicicletta tutta mia, erditata da qualche cugino ormai cresciuto. La prima volta che ho alzato le mani al cielo, e ho esultato con un tonfo nel cuore, lo stesso che ho provato quando ho visto per la prima volta un angelo di nome Micaela. C'è stata la mia prima volta con la maglia azzurra e la mia prima volta al Giro d'Italia, domani è la mia prima gara dell'anno, è strano ma sono un po' agitato e non riesco a prendere sonno ed è per questo che sono ancora sveglio e vi sto scrivendo, mentre il mio compagno di stanza russa che è un piacere. Non sarà una gara particolarmente provante, e non la correrò con l'assillo del risultato. Quest'anno il Giro di Campania torna dopo un'assenza di svariati anni e non ha più il percorso duro che ci si ricordava, è una corsa per velocisti, con una prima parte dura dura ma una seconda più lunga tutta in circuito qui a Caserta, per me sarà un altro giorno di allenamento, solo un po' diverso dal solito. Eppure sono comunque inquieto. Sono inquieto perchè ho coscienza del fatto che è il primo passo verso qualcosa di grande, di straordinario, che sarà la vittoria di un Giro, o di un Tour, comunque qualcosa di bello. Domani a farmi compagnia ci saranno Pietro Caucchioli, Diego Ferrari, Mauro Gerosa, Giuseppe Palumbo (la pressione del risultato sarà ancora una volta sulle sue spalle, ma è una roccia!) Kurt Asle Arvesen, Vitali Kokorine, Oscar Pozzi
  13. Grazie! E ora metto il post nel suo luogo legittimo 15-02-2000 / Trofeo Laigueglia Dopo il ritorno dalla Spagna il beltempo ha finalmente accompagnato i miei allenamenti, che sono proseguiti ottimamente. L'altro ieri insieme a Caucchioli e due atleti della Panaria siamo partiti la mattina presto per provare il passo Gavia. Temperatura glaciale e molta neve a bordo strada, ma cielo molto nitido e coprendosi bene è stato possibile fare salita e discesa senza patire. Voi faticherete a crederci, ma la prima volta che feci il passo Gavia avevo 12 anni. Era agosto e c'era mio padre a seguirmi su una motoretta prestata dal nostro vicino di casa: arrivati alla cima c'erano pochi gradi e lui si era preoccupato molto, forse troppo, per me e mi aveva portato ogni genere di indumenti per me, però non si portò nulla per lui rimanendo con la stessa giacchetta estiva con la quale aveva iniziato la salita. La sera tornai a casa stanchissimo, ma felice. Mio padre prese un terribile raffreddore che gli passò solamente ai primi di settembre. La buona notizia è che Boifava mi annunciato ufficialmente che prenderò parte alla prossima corsa: Il Giro della Campania che si terrà il prossimo 20 febbraio! Sarebbe stato bello accompagnare questa notizia con un'altra vittoria di squadra al Trofeo Laigueglia: gli ingredienti c'erano tutti e sia Ruslan che Filippo avevano buone possibilità. Simeoni è scattato sulla salitella a pochi chilometri dal traguardo per anticipare la volata, purtroppo subito gli si è incollato alla sua ruota un pezzo grosso come Celestino; allora Ivanov è partito in contropiede ma non ha potuto nulla contro Konyshev. Alla fine Ruslan ha fatto 7° ed è un peccato perchè fino a pochi metri dal traguardo era 2°. Mi ha impressionato moltissimo Vainsteins: lui è un velocista ma è rimasto coperto sino alla fine e nonostante sia la sua prima gara della stagione ha fatto un grande recupero alla fine, spero anche io di ottenere almeno lo stesso risultato alla prima! Trofeo Laigueglia 1 Dimitri Konyshev (Fassa Bortolo) 4h58'49'' 2 Romans Vainsteins (Vini Caldirola - Sidemec) s.t. 3 Gabriele Missaglia (Lampre - Daikin) s.t. 4 Bart Voskamp (Team Polti) s.t. 5 Massimiliano Mori (Saeco - Valli & Valli) s.t. 6 Mirko Celestino (Team Polti) s.t. 7 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 8 Rinaldo Nocentini (Mapei - Quick Step) s.t. 9 Daniel Clavero (Team Polti) s.t. 10 Denis Zanette (Liquigas - Pata) s.t.
  14. Non vedo partecipazione in questo thread! Non preoccupatevi, non penso sia una cosa di cui vergognarsi fare del volontariato, anzi, è una cosa per cui andarne fieri, il mondo sarebbe un paese peggiore senza le centinaia di migliaia di volontari che sono coinvolti in associazioni cattoliche e non. E se ciò che ci riguarda è un campo anche delicato come la cura dei minori, possiamo parlarne senza doverne rivelare dati sensibili!
  15. 09-02-2000 / Challenge Mallorca Se al Langkawi la squadra aveva già accusato segni di scarsa competitività, a Maiorca le nostre speranze di vittoria avrebbero dovuto rasentare lo zero perchè la starting-list, che avrebbe fatto gola ad un Giro d'Italia, presentava nomi davvero probitivi da affrontare per i miei giovani compagni. Per esempio, per la prima tappa, un breve piattone scritturato per finire in volata, la Mapei ha avuto il lusso di schierare un treno formato da Zanini, il campione del mondo Freire e Tom Steels. La Crédit Agricole aveva il neo campione australiano O'Grady, la Fassa Bortolo schierava Baldato, secondo al recente GP. di Donoratico, la Lampre il ceco Svorada, la Cofidis il belga Planckaert, e molti altri nomi con palmares ben più ricchi del nostro Palombo. Eppure Giuseppe ci ha stupiti: Ferrari è stato bravo a condurlo sino agli ultimi km, poi si è incollato alla ruota di Planckaert che un poco a sorpresa ha vinto la tappa, al traguardo era 5°, battuto dallo stesso Planckaert, Steels, Baldato e Svorada, ma davanti a Freire, O'Grady, Julian Dean e Angel Edo. Anche la seconda tappa era adatta ai velocisti però con un percorso degno d'esser definito tale, e non un simil criterium come la prima e con il risultato di un tremendo frazionamento in due del plotone a metà tappa e una volata meno incerta della precedente: a vincere O'Grady partito lungo e non più recuperato da nessuno mentre Palombo, che aveva iniziato la volata troppo indietro, 6° di recupero. Ma gli occhi di tutto il mondo ciclistico si sarebbero concentrati sulla terza tappa che essendo caratterizzata dalla lunga scalata del Puig Major a poche decine di km dall'arrivo, avrebbe preannunciato la prima sfida in salita che tutti sognavano: quella tra Pantani e Armstrong. Marco non lo si è più visto in giro da quel 5 terribile 5 giugno di Madonna di Campiglio e la scena del Tour era stata dominata da Lance Armstrong, il nome nuovo delle corse a tappe, colui che aveva sconfitto la malattia più grave e che dunque doveva essere essenzialmente pulito: il presunto dopato contro il sicuro pulito. Sarebbero cadue quasi in secondo piano la presenza di altri scalatori eccezionali come i compagni di Lance Hamilton e Leipheimer o quelli di Pantani Zaina e Garzelli, così come la presenza di Ivan Gotti, Manuel Beltran, Roberto Heras, Felix Cardenas, Angel Casero e Wladimir Belli. Pensare di uscire vincenti ad uno scontro frontale sarebbe stato impossibile per la nostra squadra: gli unici scalatori in squadra siamo io e Pietro, che non c'e a Maiorca, non con un numero sulla schiena almeno. Boifava intelligentemente ha impostato una gara d'attacco, mandando immediatamente in fuga sia Simeoni che Arvesen, due lottatori puri. Purtroppo però, prima ancora di iniziare la la decisiva salita di Puig Major Simeoni e Arvesen erano stati ripresi, e le nostre speranze volatilizzate: nel giro di pochi chilometri in un gruppo di 100 corridori già non c'erano più uomini Amica Chips. Pensi ad Armstrong e Pantani e non ti aspetti sia la Kelme a tirare il gruppo, poi leggi i nomi e pensi che in salita non sono mica male neanche loro: Heras, Cardenas, Rubiera, Gutierrez Cataluna, pensi che faranno sfracelli. Ed invece gli occhi del mondo che si aspettavano la prima superbattaglia rimangono tutti delusi. La salita è questione tra seconde punte, uomini del pedale volenterosi come Hruska, Serrano o Mazzoleni, il gruppo scollina in più di 40 e quasi ci si pente di non aver detto ai propri di tener duro; alla fine il risultato è una volata ristretta dove Rubiera, uomo Kelme vince. Pantani e Armstrong, invisibili per tutta la tappa, te li ritrovi improvvisamente in quest'ordine, alle spalle di Rubiera. La riscossa Amica Chips non s'è fatta attendere e alla 4° tappa finalmente, è arrivata. Un profilo difficile, una parte centrale molto dura e gli ultimi 40 km tutti piatti invitavano i corridori ad attaccare e poi resistere con tutte le proprie forze al ritorno del gruppo. Attendere avrebbe voluto perdere, così c'era bisogno d'osare e Boifava mai come quella mattina fu battagliero. E fu preso in parola: c'erano ben 4 Amica Chips in fuga, Filippo Simeoni, Vitaly Kokorine, Daniele Galli e Oscar Pozzi. Il fatto che la fuga andasse a buon fine era la logica conseguenza, ma bisognava non farsi fregare dagli altri compagni di fuga: 2 spagnoli, Igor Flores, con discreto spunto veloce e Arrieta eccellente passista, e 3 italiani: Di Grande, Lopeboselli, e Ferrigato, l'ultimo sicuramente il più temuto. Con un grande lavoro di Galli prima e Kokorine poi, ci siamo presentati agli ultimi chilometri con ancora Pozzi e Simeoni in testa. Ai -4 c'è lo scatto di Giuseppe Di Grande, che in volata è il più lento. Simeoni, che è il più fresco si butta all'inseguimento, Oscar, che è il più stanco si attacca alla ruota di Ferrigato. Simeoni supera Di Grande, tira dritto e si presenta al rettilineo finale in testa, Ferrigato si accorge di perdere e parte con una volata furibonda: nessuno riesce a stare alla sua ruota, ma la volata di Andrea Ferrigato si ferma prima del traguardo e non raggiunge il nostro Filippo Simeoni che ottiene la prima vittoria dell'anno per l'Amica Chips! La sorpresa più grossa avviene a traguardo tagliato però: Giuseppe Di Grande, grazie a quella fuga, vince il Challenge Mallorca! Per l'Amica Chips nessuno ha ottenuto una posizione di rilievo, ma la vittoria di Filippo è il miglior traguardo che si potesse raggiungere, abbastanza per valere la pena di passare la serata a Mallorca per festeggiare e partire con il primo aereo del mattino successivo. 1° Tappa / Palma - Palma 1 Jo Planckaert (Cofidis) 2h01'01'' 2 Tom Steels (Mapei - Quick Step) s.t. 3 Fabio Baldato (Fassa Bortolo) s.t. 5 Giuseppe Palombo (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 2° Tappa / Campos - Ses Salines 1 Stuart O'Grady (Crédit Agricole) 3h27'22'' 2 Tom Steels (Mapei - Quick Step) s.t. 3 Jo Planckaert (Cofidis) s.t. 6 Giuseppe Palombo (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 3° Tappa / Deia - Lluc 1 José Luis Rubiera Vigil (Kelme - Costa Blanca) 4h21'33'' 2 Marco Pantani (Mercatone Uno - Albacom) s.t. 3 Lance Armstrong (Us Postal) s.t. 63 Filippo Simeoni (Amica Chips - Tacconi Sport) + 7'39'' 4° Tappa / Alcudia - Playa de Muro 1 Filippo Simeoni (Amica Chips - Tacconi Sport) 4h17'11'' 2 Andrea Ferrigato (Fassa Bortolo) s.t. 3 Giuseppe Di Grande (Festina) s.t. CLASSIFICA GENERALE 1 Giuseppe Di Grande (Festina) 14h10'03'' 2 José Luis Rubiera (Kelme - Costa Blanca) + 2'15'' 3 Marco Pantani (Mercatone Uno - Albacom) + 2'19'' 4 Lance Armstrong (US Postal) + 2'21'' 5 Gilberto Simoni (Lampre - Daikin) + 2'25'' 6 Roberto Heras (Kelme - Costa Blanca) s.t. 7 Igor Gonzalez de Galdeano (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 8 Tyler Hamilton (US Postal) s.t. 9 Wladimir Belli (Fassa Bortolo) s.t. 10 Mariano Piccoli (Lampre - Daikin) s.t. 36 Filippo Simeoni (Amica Chips - Tacconi Sport) + 5'14'' Siamo scarsi forti ma abbiamo un cuore grande così!
  16. L'ho persa tutta al primo arrivo in salita: perchè s'è fatta metà salita a passo d'uomo mentre Simon volava e avevo paura del cambio di ritmo ed invece avrei dovuto osare, son arrivato con tre uomini in cima. Alle Genting ero attaccato con lo sputo, già a metà era cotto Pietro e fortuna che la bagarre è partita tutta negli ultimi 2 km
  17. 05-02-2000 / Piove, sempre. "Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!" Se avessi saputo che il tempo non avrebbe dato tregua, certamente avrei ascoltato il consiglio di quel caldo collega, che tra qualche mojito e serata allegra un paio di ripetute al Teide ci sarebbero state bene, e sarebbero state sicuramente più utili. Tant'è che Boifava ha imposto a tutta la squadra di partire per Mallorca, dove da domani si correrà il Challenge, per arricchire l'affiatamento della squadra, ma io sarei partito comunque, per allenarmi al calduccio, senza umidità! Intanto gli altri compagni sono tornati dalla Malesia. Ad essere onesti non è stato un giro scoppiettante per l'Amica Chips: il miglior piazzamento l'abbiamo ottenuto nell'ottava tappa grazie ad una fuga di Daniele Galli, 5° su 5, ma meglio di quanto hanno fatto poi Caucchioli, solo 15° in generale, o Ivanov, il cui premio per essersi buttato in tutte le volate immaginabili è stato un 6° posto finale nella classifica a punti. A vincere è stato François Simon che non contento d'aver dominato uno dei due arrivi in salita ha pure messo il sigillo nella tappa in cui i rivali speravano di guadagnare. 6° Tappa / Mentakab - Kuantan 1 Dimitri Konyshev (Fassa Bortolo) 4h32'57'' 2 Elio Aggiano (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 3 Massimiliano Mori (Saeco - Valli & Valli) s.t. 20 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 7° Tappa / Kuantan - Dungun 1 Eugen Wacker (Mroz - Supradyn Witaniny) 3h05'30'' 2 Serge Baguet (Lotto - Adecco) s.t. 3 Cesar Solaun (Banesto) s.t. 15 Kurt-Asle Arvesen (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 8° Tappa / Kuala Terengganu - Tanah Merah 1 Eugen Wacker (Mroz - Supradyn Witaniny) 3h57'49'' 2 Ief Verbrugghe (Lotto - Adecco) s.t. 3 Bjornar Vestol (Linda McCartney Cycling Team) s.t. 5 Daniele Galli (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 9° Tappa / Pasir Puteh - Kuala Berang 1 François Simon (Bonjour Toupargel) 3h12'22'' 2 Frank Hoj (Française des Jeux) s.t. 3 Dimitri Konyshev (Fassa Bortolo) s.t. 44 Pietro Caucchioli (Amica Chips) s.t. 10° Tappa / Tasik Kenyir - Kuala Terengganu 1 Michael Blaudzun (Memory Card - Jack & Jones) 2h01'02'' 2 Endrio Leoni (Alessio) s.t. 3 Frank Hoj (Française des Jeux) s.t. 10 Ruslan Ivanov (Amica Chips) s.t.) CLASSIFICA FINALE 1 François Simon (Bonjour - Toupargel) 34h18'47'' 2 Danilo Di Luca (Cantina Tollo - Regain) + 45'' 3 Francisco Mancebo (Banesto) + 47'' 4 Marzio Bruseghin (Banesto) + 51'' 5 Floyd Landis (Mercury Cycling Team) s.t. 6 Ivan Ramiro Parra (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 7 Luis Perez Rodriguez (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 1'03'' 8 Dariusz Baranowski (Banesto) + 1'19'' 9 Piotr Wadecki (Mroz - Supradyn Witaniny) + 1'23'' 10 Laurent Brochard (Jean Delatour) s.t. 15 Pietro Caucchioli (Amica Chips - Tacconi Sport) + 2'31''
  18. Ma c'è il cuoco della Nazionale? Altrimenti non vale!
  19. 01-02-2000 / Gran Premio Costa degli Etruschi Finalmente...sole! Una temperatura gradevole, i miei compagni che si sono permessi il lusso di mettere le maniche corte! Solo questo mi ha dato il buon umore, tant'è che, dopo che la corsa è partita, io ho chiesto una bici a Boifava e anche se non era perfettamente della mia misura mi sono goduto qualche decina di chilometri in solitaria, senza dubbio il miglior allenamento degli ultimi dieci giorni! Per quanto riguarda la corsa, l'Amica Chips ha schierato Diego Ferrari, Mauro Gerosa, Marco Gili, Vitali Kokorine, Alain Turicchia, Fabio Malberti, Filippo Simeoni e Giuseppe Palombo, con l'intento di fare risultato proprio con quest'ultimo. Poi, quando abbiamo visto al foglio firma Mario Cipollini, Stefano Zanini e Fabio Baldato, ci siamo un po' depressi: loro erano almeno tre gradini sopra tutti gli altri. Con campioni di quel livello è stato naturale che fossero la Saeco e la Mapei a prendere in mano la corsa, con la Fassa Bortolo di Baldato in posizione di controllo. L'Amica Chips non ha potuto fare altro che restare unita a Giuseppe e sperare nella classica incognita da prima giorno di scuola: in che condizione erano gli altri corridori? Quella di Giuseppe, per essere il primo giorno di febbraio era più che buona. A mettermi più ottimismo del dovuto era stata la testa della corsa, ai - 4. A fianco al collaudatissimo treno Saeco organizzato da Galletti, Calcaterra e Cipollini non c'erano gli uomini Mapei o Fassa, che avevano deciso di giocarsi una volata da succhiaruote, ma il trenino giallo-rosso-blu dell'Amica Chips, con Diego Ferrari e Mauro Gerosa che stavano pilotando magistralmente Palumbo verso l'ultimo chilometro. "CIPOLLINI, CIPOLLINI, CIPOLLINI!" Il grido tarantolato dello speaker mi aveva assordato. Alla fine aveva vinto Mario Cipollini, il più forte, con mezza bicicletta davanti a Fabio Baldato e una su Stefano Zanini e dietro l'abisso. E primo nell'abisso il nostro Giuseppe Palombo che aveva subito il cambio di ritmo dei fuoriclasse e aveva messo una buona pezza negli ultimi 200 metri scavalcando Nicola Minali e Stefano Casagranda. Bravo comunque! GP Costa degli Etruschi 1 Mario Cipollini (Saeco - Valli & Valli) 3h38'42'' 2 Fabio Baldato (Fassa Bortolo) s.t. 3 Stefano Zanini (Mapei - Quick Step) s.t. 4 Giuseppe Palombo (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 5 Nicola Minali (Alexia Alluminio) s.t. 6 Stefano Casagranda (Alessio) s.t. 7 Matteo Tosatto (Fassa Bortolo) s.t. 8 Mauro Gerosa (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 9 Fabio Sacchi (Team Polti) s.t. 10 Giuseppe Calcaterra (Saeco - Valli & Valli) s.t.
  20. 30-01-2000 / Non è tempo per allenarsi In questi giorni la pioggia non ha dato tregua, e la pioggia d'inverno non è come quella di primavera, grossa e schioccante, o come quella d'estate, calda e fina. La pioggia di inverno assomiglia più a milioni di spilli gelati che si impigliano tra le pieghe della maglietta ed è davvero difficile allenarsi. Ho provato a fare il Cuvignone, un paio di volte, ma dopo un paio di chilometri la pioggia si trasformava neve e non sono riuscito ad allenarmi neppure lì come avrei voluto. Mi chiedo se è meglio cercare posti diversi dove allenarsi: alcuni miei colleghi mi hanno parlato di una montagna, il Teide che si trova nell'isola di Tenerife: la c'è caldo, sole, ma anche mare, belle donne e tanti locali e penso che per molti sia una scusa per una seconda vacanza e non sono molto convinto. Forse sarei dovuto andare in Malesia! Insieme ai miei compagni di squadra Ruslan Ivanov, Pietro Caucchioli, Kurt Asle Arvesen, Daniele Galli, Oscar Pozzi e Miguel Alzamora. Stamattina ho sentito Pietro al telefono e mi ha aggiornato un po' sulla corsa. "Ci sono molte squadre europee, e alcuni corridori molto forti, il livello è alto qui! Ruslan si sta buttando in ogni volata, ma quando c'è gente come Endrio Leoni, Hoj e i fratelli Nazon, un piazzamento è acqua che cola! In quanto a me, ho cercato di tenere le ruote dei migliori, ma ci sono buoni scalatori, speravo in una classifica migliore. Sabato alle Cameron Highlands François Simon, il campione francese ha fatto un'impresa da lontano e ora è in testa e sarà dura superarlo visto che le tappe dure sono già finite. Ieri alle Genting sono saliti su fortissimo e ai - 2 ho ceduto; ha vinto ancora un fuggitivo ma quelli che mi hanno impressionato sono stati Di Luca e Mancebo: sono giovanotti, ma..se vanno!" 1° Tappa / Kangar - Kulim 1 Endrio Leoni (Team Alessio) 3h29'59'' 2 Jean-Patrick Nazon (Française des Jeux) s.t. 3 Damien Nazon (Bonjour - Toupargel) s.t. 6 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 2° Tappa / Kuala - Kangsar 1 Elio Aggiano (Vitalicio Seguros - Grupo Generali) 2h47'18'' 2 Endrio Leoni (Team Alessio) s.t. 3 Damien Nazon (Bonjour - Toupargel) s.t. 7 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 3° Tappa / Sungai Siput - Cameron Highlands 1 François Simon (Bonjour - Toupargel) 3h30'47'' 2 Danilo Di Luca (Cantina Tollo - Regain) + 57'' 3 Francisco Mancebo (Banesto) s.t. 11 Pietro Caucchioli (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 4° Tappa / Tapah - Kapar 1 Frank Hoj (Française des Jeux) 3h55'33'' 2 François Simon (Bonjour - Toupargel) s.t. 3 Dariusz Baranowski (Banesto) s.t. 10 Ruslan Ivanov (Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 5° Tappa / Shah Alam - Genting Highlands 1 Luis Perez Rodriguez (Vitalicio Seguors - Grupo Generali) 3h'21'27'' 2 Christopher Horner (Mercury Cycling Team) + 16'' 3 Inigo Chaurreau (Euskaltel - Euskadi) + 2'16'' 22 Pietro Caucchioli (Amica Chips - Tacconi Sport) + 3'06'' Domani inizia anche la stagione in terra italiana, c'è il Gran Premio Costa degli Etruschi. Visto che neppure per domani il tempo promette miglioramenti andrò a Donoratico a fare il tifo per i miei compagni aspettando che sia una maglia Amica Chips a tagliare per primo il traguardo!
  21. L'ho appena installato anche io Strava ma sono abbastanza impedito. Come ci si aggiunge al club? Premetto che ho la versione free, non a pagamento
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