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[UCI Europe Tour - HC] Tirreno - Adriatico


emmea90

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  • Moderatori

Petacchi è forte ma sempre con queste scuse pronte ... erano tutti in fila indiana nella curva ed è lui che ha avuto paura ed ha frenato ... ma cmq ha perso pochissimo ... anzi ... nulla !! Oscar è stato più bravo dai nn mettiamo scuse !! (favorito anche dal percorso visto che in salita va + forte)

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Freire: bella vittoria. Sanremo? Ancor più caotica...

Forse Oscar Freire non ha voluto dare soddisfazione al battuto della prima tappa della Tirreno-Adriatico, nel finale rocambolesco di Civitavecchia: «Non è che io pensavo a Petacchi, sapevo che per vincere era fondamentale stare davanti; anche se avrei speso più energie, sarebbe stato il miglior modo per evitare cadute. Non c'erano alternative: dovevo prendere le ultime due curve in buona posizione. Le ho prese in terza posizione con Zabel davanti che, proprio dopo l'ultima curva, ha mollato. A quel punto non sapevo cosa fare perchè se partivo dovevo affrontare tutto il rettilineo al vento, ma se esitavo sarebbe potuto arrivare Rojas. Quando ho visto che Rojas stava calando, sono partito deciso; ho notato che Petacchi si stava avvicinando, ma ho tenuto duro perchè alla fine anche lui avrebbe accusato tutto quel vento che ci soffiava in faccia. Di poco, ma ho vinto».

«È la mia prima vittoria in questa stagione, ma questo non vuole dire nulla. Petacchi ha già ottenuto diversi successi quest'anno, ma sicuramente non ha mai trovato il livello di avversari che ci sono alla Tirreno. Più che vincere è importante sentirsi bene. L'anno scorso alla Tirreno non vinsi nessun tappa, ma ottenni il successo a San Remo. Altre volte ho vinto tre tappe in questa corsa, ma poi a San Remo non sono andato bene».

«Non curerò la generale. Credo che la cronometro sarà determinante, quindi è inutile per un corridore con le mie caratteristiche, nutrire ambizioni di classifica».

Quest'anno la classicissima cambierà il finale, affrontando una salita inedita a poco meno di cento chilometri dall'arrivo. Variazioni che, secondo il tre volte campione del mondo, non dovrebbero però stravolgere la corsa: «Forse il chilometro in più nel finale potrebbe consentire a tanti corridori di rientrare. Magari nessuno di loro sarà in grado di vincere, ma il caos che si creerà potrebbe aiutarti a fartela perdere».

«La nuova salita potrebbe cambiare qualcosa rispetto agli altri anni dove di solito, si aspettava la Cipressa per smuovere le acque. È lì che tutti incominciavano ad essere nervosi e si spendevano tantissime energie per restare davanti. Con questa nuova difficoltà, qualcuno potrebbe anticipare gli attacchi. Saranno però la Tirreno e la Parigi-Nizza a dirci se ci sarà qualcuno che potrà fare la differenza. Dipenderà poi anche dalle condizioni atmosferiche, se pioverà o se ci sarà il sole».

Altro argomento trattato con il campione spagnolo, l'eventuale partecipazione di Cipollini alla Classicissima, gara che il corridore lucchese ha già vinto in maglia iridata nel 2003.

«Quarantun anni non contano tanto se c'è la testa e la condizione. L'esperienza sarà importante ed a Cipollini non manca. Mi sembra strano però che se ha davvero questa intenzione, non sia a correre la Tirreno. La San Remo è una corsa che si può preparare solo correndo. A meno che Cipollini non faccia questa scelta a solo scopo pubblicitario».

Tuttobiciweb.it

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13/03/2008 Tirreno: a Gubbio si esalta Illiano

Raffaele Illiano ha vinto la seconda tappa della Tirreno-Adriatico, precedendo sul traguardo di Gubbio Enrico Gasparotto che è il nuovo leader della corsa.

La fuga decisiva è nata sull'ultima ascesa, quella del Belvedere, a meno di venti chilometri dal traguardo: ad attaccare sono stati Axelsson e Illiano della Selle Italia, Riccò e Capecchi dalla Saunier Duval, Gerdemann della High Road e Gasparotto della Barloworld.

Nel finale, Axelsson ha fatto un grande lavoro per il compagno di squadra che in volata ha battuto Gasparotto, mentre Riccò si è toccato con Gerdemann proprio mentre lanciava la volata e ha visto bloccarsi la sua ruota posteriore, vanificando ogni possibilità di vittoria.

ORDINE D'ARRIVO

1. Raffaele Illiano (Diquigiovanni Selle Italia)

2. Enrico Gasparotto (Barloworld)

3. Niklas Axelsson (Diquigiovanni Selle Italia) a 3"

4. Linus Gerdemann (High Road) a 9"

5. Riccardo Riccò (Saunier Duval) a 17"

6. Eros Capecchi (Saunier Duval)

7. Filippo Pozzato (Liquigas) a 32"

Fonte: TuttobiciWeb

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  • Moderatori

Bruttissima la reazione di Riccò ... s'è infuriato con Gerdemann dicendo che veniva su a doppia velocità ... si è vero andava più forte di Illiano e Gasparotto e probabilmente avrebbe vinto, ma la colpa del contatto è solamente sua .... ha cambiato traiettoria in volata negli ultimi 100m ... nn può prendersela con il povero Gerdemann che faceva la volata per conto suo .... sto ragazzo è un campione ma è troppo convinto !!

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La fuga poteva anche riuscire se non ci fosse stato tutto quel vento contrario e se ci fossero stati più uomini dentro, bravo Freire, ma se il traguardo fosse stato 50m dopo avrebbe vinto l'italiano.

con i se e con i ma non si fa nulla...freire è 3 volte campione del mondo...punto..niente scuse..peta avrebbe fatto più bella figura a dire così

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Tirreno: sfreccia Illiano

Gasparotto nuovo leader

Nella seconda tappa, con arrivo a Gubbio, primo centro di prestigio in carriera per il 31enne campano. L'ex tricolore chiude secondo e scavalca Freire in testa alla classifica generale

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Raffaele Illiano, 31 anni, batte allo sprint Gasparotto, 25. Bettini

GUBBIO (Pg), 13 marzo 2008 - Raffaele Illiano ha vinto la seconda tappa della Tirreno-Adriatico, da Civitavecchia a Gubbio per 203 chilometri (la più lunga della corsa). Il napoletano della Diquigiovanni-Androni, 31 anni, ha battuto allo sprint Enrico Gasparotto (Barloworld), nuovo leader della corsa, ottenendo l'ottavo successo da pro’: non vinceva da quattro anni. Terzo a 3" lo svedese Niklas Axelsson (Diquigiovanni-Androni).

LA CRONACA - Quattro chilometri dopo il via da Civitavecchia vanno in fuga Fortunato Baliani (Csf-Navigare) e Daniele Contrini (Tinkoff). Al km 105 raggiungono il massimo vantaggio (7’58"), ma il gruppo reagisce, tirato soprattutto da Lampre, Milram e Rabobank: il tentativo termina al km 179. E’ la salita di Belvedere (tratti anche al 10%) a far saltare il tappo alla corsa: l’andatura la fa la Liquigas ed è sostenuta; i principali velocisti e Bettini scivolano indietro, ai meno 3 dalla vetta ci provano Axelsson e Illiano, entrambi della Diquigiovanni. Su di loro si riportano Gerdemann, Capecchi, Riccò e Gasparotto: è la fuga buona. Nel finale tenta l’allungo Axelsson, la volata invece la imposta in testa Illiano. Alle sue spalle Riccò si tocca con Gerdemann e rompe la ruota posteriore (taglierà la linea bianca a piedi scagliando a terra la bici per la rabbia), mentre il napoletano che vive in Toscana, a Massa Carrara, con la moglie Angela, va a vincere. La volata del primo gruppo inseguitore la vince, a 32", Pozzato su Ballan: con loro anche Di Luca. Più staccati Bettini, Petacchi e l’ex leader Freire.

LACRIME - Il più forte oggi era Riccò: l’ha onestamente ammesso pure Gasparotto ("Secondo me non è andato neanche a tutta"). Ma alla fine le lacrime di gioia per la vittoria le ha versate Illiano, da appena 15 giorni papà di Ivan e con ancora i segni su braccia e ginocchio destro della caduta di ieri. "Ho rischiato di rimanere a piedi al termine dello scorso anno - ha confessato -. Poi è arrivata la chiamata di Gianni Savio, che già mi aveva fatto passare professionista. Gli devo tutto, questo successo è anche per lui. E questo è un successo che rimarrà". Intanto, curiosamente, il nuovo leader Gasparotto continua la sua collezione di maglie: tricolore 2005, rosa 2007, ora l’azzurra della Tirreno.

DOMANI - La corsa dei due mari prosegue con la terza frazione, la Gubbio-Montelupone di 195 chilometri: gli ultimi due hanno una pendenza che sfiora il 20 per cento. "Il Muro di Huy italiano", l’ha definito Gasparotto: i big, Riccò in testa, sono chiamati alla prova.

Gazzetta.it

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  • Moderatori

Che vittoria Joachim Rodriguez oliver :lol: è scattato troppo troppo forte ... COMPLIMENTI A CANCELLara. Di Luca ha detto cheil muro di Montelupone è più duro del muro di Huy :105:

Cmq sottolinerei la 4th posizione di Piepoli che ha dovuto rimontare dopo un problema alla catena ... poteva giocarsela con Rodriguez !!

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un arrivo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo troppo BELLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! veramente fantastico!!!!! egran numero di cancellara

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Rodriguez stacca tutti

Il campione spagnolo della Caisse d'Epargne ha vinto la terza tappa della Tirreno-Adriatico con 12" di vantaggio su Di Luca. Axelsson nuovo leader. Brutta caduta per Riccò

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Joaquin Rodriguez, 28 anni, campione spagnolo in carica. Bettini

MONTELUPONE (Macerata), 14 marzo 2008 - Joaquin Rodriguez ha vinto per distacco la 3/a tappa della Tirreno-Adriatico, da Gubbio a Montelupone per 192 chilometri. Sul traguardo in salita lo spagnolo della Caisse d’Epargne, 28 anni, ha preceduto di 12" Danilo Di Luca (Lpr Brakes). Terzo, con lo stesso tempo, lo svedese Niklas Axelsson (Diquigiovanni-Androni), nuovo leader della corsa.

LA CRONACA - La prima ora vola veloce: 44.7 di media. La fuga l’avevano tentata, dopo 31 km, il francese Lloyd Mondory (Ag2r) e lo spagnolo Josè Garcia Acosta (Caisse d’Epargne): arrivano fino a 8'14" di vantaggio. Intorno al km 160, all’imbocco del primo passaggio sull’erta inedita di Montelupone (1800 metri), c’è una caduta: tra i coinvolti Boonen, Freire e Riccò, che perde contatto. In salita va giù anche Chiarini (Lpr): la strettezza della sede stradale e le pendenze fino al 20% costringono chi era dietro di lui a scendere di bici e continuare a piedi fino in cima. Davanti intanto Mondory viene ripreso: il gruppo di testa si compone di una quarantina di unità, ed è la Lpr di Savoldelli e Di Luca a scandire il passo. Secondo e ultimo passaggio: Visconti tenta l’affondo a poco più di un km dalla fine nell’unico tratto in falsopiano ma si pianta. Così in contropiede parte Rodriguez ai 400 metri e nessuno lo riprende: l’ultimo ad arrendersi è Di Luca che strappa la piazza d’onore. Al traguardo definirà Montelupone "più duro del Muro di Huy alla Freccia Vallone". "Troppo impegnativo - è il parere di Filippo Pozzato, che comunque ha tenuto abbastanza bene (19° a 44" subito davanti a Ballan) -. Non si riesce a fare spettacolo". E Petacchi, al termine del primo passaggio, è stato sentito esclamare: "Ci vorrebbe la mountain bike...".

VINCITORI E VINTI - Quella di Rodriguez è stata una sorpresa relativa: campione di Spagna in carica, è professionista dal 2001 ed è alla 10/a vittoria, tra cui due tappe alla Parigi-Nizza e una alla Vuelta. Bene anche Piepoli, alla prima corsa dell’anno: 5° nonostante un problema tecnico (e bene pure Gasparotto, 6°). Eccellente la tenuta di Cancellara, 10°: considerando la crono domenica di 26 km, sembra il favorito per la vittoria finale. Bettini è arrivato 73°, a 8'11". Riccò, che era il più atteso oggi, ha chiuso dolorante e quart’ultimo a 15’56": "Questa stagione è cominciata male - ha ammesso -. Ho male alla schiena e alla gamba".

DOMANI - La corsa dei due mari prosegue con la quarta frazione: Porto Recanati-Civitanova Marche, 166 km. Inizio pianeggiante, parte centrale mossa e lo strappo di Corva (pendenza massima 16%) a 12 km dal traguardo: chi vuole evitare lo sprint potrebbe muoversi lì.

Gazzetta.it

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Tirreno: Rodriguez "spiana" il muro di Montelupone

Il campione di Spagna Joaquim Rodriguez, portacolori della Caisse d'Epargne, si è imposto nella terza tappa della Tirreno-Adriatico conclusasi sul durissimo muri do Montelupone. Lo spagnolo è scattato nella parte più dura del Muro finale (1800 metri con pendenza massima superiore al 20%) e ha vanificato l'ottimo lavoro di Danilo Di Luca, giunto secondo, e della Lpr. Al terzo posto si è piazzato lo svedese Niklas Axelsson che è il nuovo leader della classifica generale.

Tra i candidati alla vittoria finale, sorprendente il risultato ottenuto da Fabian Cancellara, decimo.

Da segnalare una caduta nella quale sono rimasti coinvolti Tom Boonen ma soprattutto Riccardo Riccò, che ha riportato una ferita all'anca.

Ordne d'arrivo

1. Joaquim Rodriguez (Caisse d'Epargne)

2. Danilo Di Luca (Lpr) a 12"

3, Niklas Axelsson (Diquigiovanni Androni)

4. Thomas Lovkvist (Csc)

5. Leonardo Piepoli (Saunier Duval Scott) a 17"

6. Enrico Gasparotto (Barloworld) a 22"

7. Markus Fothen (Gerolsteiner) a 23"

8. Tadey Valjavec (AG2r) a 26"

9. Emanuele Sella (CSF Navigare)

10. Fabian Cancellara (CSC)

Classifica generale

1. Niklas Axelsson (Diquigiovanni Androni)

2. Enrico Gasparotto (B arloworld) a 12"

3. Joaquim Rodriguez (Caisse d'Epargne)

Tuttobiciweb.it

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Di Luca: Montelupone è più duro del Muro di Huy

Torna il sorriso sul volto di Danilo Di Luca: «Questo secondo posto è molto importante per me e mi dà la carica per inseguire i risultati importanti che mi sono prefisso. La salita finale? Più duroa del Muro di Huy anche perché è più lunga. Sono salito con il 25, ma sarebbe stato meglio avere il 27».

Amare invece le parole di Riccò: «La stagione non è iniziata certo nel modo migliore: stavamo battagliando per prendere davanti la salita, c'era la strada sporca e in una curva siamo finiti per terra. Ho picchiato l'anca, peccato perché questa tappa era adatta a me».

Ironico, invece, Filippo Pozzato: «Hanno voluto farci arrivare quassù e siamo arrivati, ma èà una salita troppo dura sulla quale è impossibile fare la differenza. La vittoria finale? Credo che possa essere di Cancellara».

Tuttobiciweb.it

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GRANDISSIMO Niklas Axelsson!!!!!!!!!

Primo in generale, e Cancellara l' unico che gli è nettamente superiore a crono è a 54 secondi.

La crono è di 26 km e vista la forma per me può anche tenere, in fondo un minuto non è poco, poi se attacca come a fatto nella tappa di ieri facendo forcing, può clamorosamente vincere.

Io tifo per lui!

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Petacchi-Freire 1-1

Nella quarta tappa della Tirreno-Adriatico Ale-Jet anticipa lo spagnolo allo sprint "vendicando" il secondo posto della prima frazione. Terzo Pozzato. Axelsson resta leader

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Alessandro Petacchi, 34 anni, professionista dal 1996. Bettini

CIVITANOVA MARCHE (Mc), 15 marzo 2008 - Alessandro Petacchi ha vinto allo sprint la quarta tappa della Tirreno-Adriatico, da Porto Recanati a Civitanova Marche per 166 km. Lo spezzino della Milram, 34 anni, ha battuto allo sprint lo spagnolo Oscar Freire (Rabobank) e Filippo Pozzato (Liquigas). Poi Ciolek, Rojas, Pietropolli e Gasparotto. Decimo Boonen. Per Petacchi è il sesto successo 2008, il 148° in carriera, l’8° alla Tirreno-Adriatico: a Civitanova Marche vinse anche nel 2005, l’anno in cui poi conquistò la Milano-Sanremo. Non ci sono state variazioni di rilievo in classifica generale: sempre leader lo svedese Niklas Axelsson (Diquigiovanni-Androni) su Gasparotto e lo spagnolo Rodriguez.

LA CRONACA - La prima ora di corsa vola: 49,9 di media. Il gruppo lascia via libera al tentativo da lontano di Krauss, Dion e Oroz, partiti dopo una quarantina di chilometri. Il vantaggio arriva a 4’35", ma il loro destino è segnato: il gruppo li riprende ai meno 15. Sull’ultimo strappo di Corva (pendenza massima 16%) tenta lo scatto Ballan, che fa prove generali di Milano-Sanremo pensando al Poggio, ma non trova molta collaborazione. Nel gruppo principale, allo scollinamento, restano in 20: molto attivo Pozzato. I velocisti rientrano ai meno due ed è sprint. Petacchi viene lanciato perfettamente e parte ai 250 metri. Freire tenta la rimonta, i due si sfiorano anche (braccio destro di Petacchi col sinistro di Freire), ma Ale-jet resiste e ribalta l’ordine d’arrivo della prima tappa, a Civitavecchia

CHE RIVINCITA - "Ho fatto una grande volata - ha ammesso Petacchi -. Sono partito quando me la sentivo, negli sprint funziona così. Su questo arrivo, quando persi da Hushovd (2006, ndr) ero partito controvento, stavolta il vento era leggermente a favore e questo se parti in testa aiuta. E’ il giorno in cui mi sono sentito meglio". Abbastanza per avere più fiducia in vista della Classicissima del 22 marzo? "Quel giorno bisognerà essere al 110% e avere anche fortuna. Io spero di svegliarmi come nel 2005. E comunque anche i miei avversari, da Boonen a McEwen a Freire, li vedo più o meno come gli altri anni. Ciò che conta è che io mi senta bene".

DOMANI - La corsa dei due mari prosegue domenica con la quinta tappa: Macerata-Recanati, cronometro individuale di 26 chilometri con gli ultimi tre che salgono leggermente, fino al Colle dell’Infinito caro a Giacomo Leopardi. Grande favorito lo svizzero Fabian Cancellara, che potrebbe anche balzare al comando della classifica generale.

Gazzetta.it

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