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Toronto ferma Portland

Ma Bargnani è bocciato

I Raptors superano una delle squadra più calde del momento al termine di una partita emozionante, decisa solo dopo 2 supplementari. Bosh e Parker convincono, per il Mago soltanto 15 minuti di utilizzo e 4 punti. Ai Blazers non basta un super Roy

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José Calderon, prezioso nel successo dei Raptors. Reuters

TORONTO (Canada), 13 gennaio 2008 - Al termine di un emozionante e interminabile incontro, i Raptors si aggiudicano la sfida contro Portland 116-109 dopo due tempi supplementari. Una grande soddisfazione per i ragazzi di Sam Mitchell, e un’altra prova anonima per Andrea Bargnani.

PROBLEMI DI FALLI - Bargnani esordisce con un fallo evitabile dopo 10” di azione, ma in attacco è subito protagonista con i primi due canestri dei Raptors, uno dalla media su assist di Parker e l’altro frutto di una bella azione personale conclusa in schiacciata per il 4-6. Dopo il 2/2 iniziale il Mago sbaglia due conclusioni (la prima da sotto e la seconda da tre). In difesa tiene bene il suo uomo, ma presto incappa nel secondo fallo mentre prende posizione in post basso contro Brandon Roy. Sono trascorsi sei minuti di gioco e Bargnani deve lasciare il campo.

BENE PARKER E ROY - Il primo quarto termina 25-24 con Anthony Parker in grande evidenza per Toronto (11 punti e 5/6 al tiro) e Roy per Portland (2/2 da tre e 8 punti). Nel secondo quarto, le riserve dei Blazers non riescono a far canestro nei primi tre minuti e Toronto va a +8 con una tripla di Delfino (34-26) che tiene in piedi il secondo quintetto dei Raptors. Portland si riporta sotto non appena ritorna in campo Brandon Roy, che infila 6 punti consecutivi. Roy e Travis Outlaw puniscono la difesa di Toronto che concede troppo spazio agli avversari. Intanto si scalda Chris Bosh, troppo veloce per Przybilla, e il texano insieme a Calderon e Parker permette ai Raptors di condurre all’intervallo (49-47).

MAGO IMPRECISO - Alla ripresa del gioco, Bargnani è di nuovo in campo e non perde tempo a tirare sul primo possesso, ma ne viene fuori un tiraccio. Quindi il Mago trova un buon varco in entrata, ma non riesce a concludere a canestro il movimento. L’azzurro prova la tripla, ma la palla non vuole infilarsi nella retina. Il “body language” di Bargnani non è rassicurante, ma il Mago è anche sfortunato quando lotta bene a rimbalzo in attacco e conquista la sfera, però quando è in procinto di segnare un facile canestro una pessima chiamata arbitrale gli assegna il terzo fallo. Decisamente un terzo quarto negativo per Bargnani: 0/4 dal campo, 1 rimbalzo, 1 recupero in 8’. Portland prevale nella terza frazione grazie al leader Roy, la cui presenza si sente anche quando la guardia non fa canestro perché la sua utilità è evidente negli altri aspetti del gioco.

INGENUO MOON - I Raptors iniziano l’ultimo quarto con 6 punti da recuperare. È ancora Delfino a dare ossigeno a Toronto con un tripla per il pareggio sul 69-69. Inizia una fase di gioco in cui lo scarto tra le due squadre è minimo e ogni possesso vale oro. I Raptors giocano gli ultimi minuti con quattro piccoli (Calderon, Moon, Parker e Delfino) insieme a Bosh e finiscono in crescendo l’incontro. L’intensità difensiva è quella giusta e in attacco dopo una tripla fondamentale di Parker (83-77) a 4’ dal termine, Calderon orchestra il gioco con intelligenza. A 25.5” dalla sirena una schiacciata di Frye riporta i Blazers a -3. Portland sceglie di far fallo e Bosh va in lunetta a 22” dalla fine realizzando entrambi i liberi (93-89). Incredibilmente Moon commette fallo su Outlaw mentre l’ala dei Blazers mette la tripla a 16” dal termine. Il libero di Outlaw riporta il punteggio in perfetta parità (93-93) e Bosh sbaglia in entrata il canestro della vittoria.

BOSH MONUMENTALE - Si va all’overtime che offre grandissimo spettacolo, con Outlaw che segna per primo, e Toronto che risponde a ogni canestro dei Blazers trovando il pareggio per quattro volte. Sul 101-101 Calderon segna da 3 a 9” dalla fine. Nell’ultima azione, Toronto commette un errore imperdonabile: invece di fare fallo e mandare in lunetta Brandon Roy, il leader di Portland ha il tempo di segnare un fantastico canestro da tre dopo un rimbalzo offensivo con 2” rimasti sul cronometro. Bosh non riesce a tirare in tempo e Portland costringe i Raptors al secondo supplementare. Toronto non si abbatte e trascinata da un monumentale Chris Bosh in attacco, dalle stoppate di Moon e da un importante canestro in schiacciata di Parker esce trionfando dopo la lunga maratona. I liberi di Calderon e Parker sigillano il 116-109 finale.

Toronto: Bargnani 4 punti (2/6 da due, 0/2 da tre), 2 rimbalzi, 1 recupero, 1 palla persa e 3 falli in 15’. Bosh 38 (15/27), Parker 25, Calderon 22, Delfino 16. Rimbalzi: Bosh 14. Assist: Calderon 10.

Portland: Roy 33 (12/25), Outlaw 18, Frye 16. Rimbalzi: Aldridge, Przybilla e jaqck 9. Assist: Roy 10.

Gazzetta.it

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  • Amministratori
no farli giocare magari il primo giorno della loro possibile disponibilità :cry2: manca poco più di un mese all' All Star Game che si svolgerà a New Orleans... il mago ci sarà (speriamo) nella partita Rookie vs Sophimore...

Giocano a Marzo perchè si reincontrano su quel campo per una partita di regular season. In poche parole faranno una partita + gli ultimi 51'' di questa.

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  • Amministratori

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19° Giornata

Sabato 12 Gennaio 2008, ore 20.30

Benetton Treviso - Scavolini Spar Pesaro 82-56

Sabato 12 Gennaio 2008, ore 21.00

Upim Bologna - Premiata Montegranaro 79-73

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 12.00

Angelico Biella - La Fortezza Bologna 73-67

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 18.15

Pierrel Capo d'Orlando - Eldo Napoli 110-107 d.t.s.

Snaidero Udine - Cimberio Varese 90-88 d.t.s.

Legea Scafati - Tisettanta Cantù 78-90

Lottomatica Roma - Siviglia Wear Teramo 78-61

Armani Jeans Milano - Solsonica Rieti 86-81

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 21.00

Air Avellino - Montepaschi Siena 79-73

Classifica

Montepaschi Siena 36

Lottomatica Roma 26

Air Avellino 24

Premiata Montegranaro 24

Pierrel Capo d'Orlando 24

Angelico Biella 24

Scavolini Spar Pesaro 22

Armani Jeans Milano 18

Upim Bologna 18

Tisettanta Cantù 18

Benetton Treviso 16

La Fortezza Bologna 16

Siviglia Wear Teramo 16

Solsonica Rieti 16

Snaidero Udine 16

Eldo Napoli 12

Legea Scafati 10

Cimberio Varese 6

Coppa Italia - Final Eight

Bologna, PalaMalaguti, 7-10 Febbraio 2008

QUARTI DI FINALE

Giovedì 7 Febbraio 2008, ore 18.30

Montepaschi Siena - Scavolini Spar Pesaro

Giovedì 7 Febbraio 2008, ore 21.00

La Fortezza Bologna - Lottomatica Roma

Venerdì 8 Febbraio 2008, ore 18.30

Premiata Montegranaro - Air Avellino

Venerdì 8 Febbraio 2008, ore 21.00

Pierrel Capo d'Orlando - Angelico Biella

SEMIFINALI

Sabato 9 Febbraio 2008, ore 18.30

Vincente 1 - Vincente 2

Sabato 9 Febbraio 2008, ore 21.00

Vincente 3 - Vincente 4

FINALE

Domenica 10 Febbraio 2008, ore 21.00

Vincente 1 - Vincente 2

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NBA ALL STAR GAME 2008 BALLOTING

2008 NBA ALL-STAR BALLOTING EASTERN CONFERENCE

Forwards: Kevin Garnett (Bos) 1,756,251; LeBron James (Clev) 1,564,974; Chris Bosh (Tor) 516,669; Paul Pierce (Bos) 411,231; Yi Jianlian (Mil) 342,669; Caron Butler (Was) 213,924; Hedo Turkoglu (Orl) 196,362; Tayshaun Prince (Det) 178,122; Andrea Bargnani (Tor) 168,287; Josh Smith (Atl) 163,384

Guards: Dwyane Wade (Mia) 1,179,889; Jason Kidd (NJ) 868,069; Ray Allen (Bos) 733,440; Vince Carter (NJ) 708,409; Gilbert Arenas (Was) 585,345; Chauncey Billups (Det) 402,787; Michael Redd (Mil) 247,384; Richard Hamilton (Det) 193,618; Joe Johnson (Atl) 171,500; T.J. Ford (Tor) 164,342.

Centers: Dwight Howard (Orl) 1,456,898; Shaquille O'Neal (Mia) 701,253; Rasheed Wallace (Det) 190,684; Ben Wallace (Chi) 172,147; Zydrunas Ilgauskas (Cle) 163,518; Andrew Bogut (Mil) 156,012; Jermaine O'Neal (Ind) 143,026; Emeka Okafor (Cha) 85,340; Zaza Pachulia (Atl) 66,705; Eddy Curry (NY) 64,896.

2008 NBA ALL-STAR BALLOTING WESTERN CONFERENCE

Forwards: Tim Duncan (SA) 1,246,125; Carmelo Anthony (Den) 1,218,106; Dirk Nowitzki (Dal) 946,421; Carlos Boozer (Utah) 402,917; Shawn Marion (Pho) 345,400; Shane Battier (Hou) 341,621; Josh Howard (Dal) 324,267; Luis Scola (Hou) 309,994; Kevin Durant (Sea) 299,481; Grant Hill (Pho) 248,273.

Guards: Kobe Bryant (LAL) 1,441,333; Tracy McGrady (Hou) 907,639; Allen Iverson (Den) 827,273; Steve Nash (Pho) 808,995; Manu Ginobili (SA) 418,442; Tony Parker (SA) 374,340; Chris Paul (NO) 330,902; Baron Davis (GS) 298,827; Jason Terry (Dal) 241,839; Jerry Stackhouse (Dal) 212,320.

Centers: Yao Ming (Hou) 1,255,263; Amaré Stoudemire (Pho) 685,772; Marcus Camby (Den) 265,830; Erick Dampier (Dal) 207,354; Pau Gasol (Mem) 154,741; Tyson Chandler (NO) 135,388; Mehmet Okur (Utah) 132,310; LaMarcus Aldridge (Por) 117,508; Andris Biedrins (GS) 98,460; Chris Kaman (LAC) 97,569.

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Mistero sulla salute di Nenè

Nba in ansia per il brasiliano

Il lungo dei Denver Nuggets ha lasciato la squadra da qualche giorno per una malattia misteriosa: "E' qualcosa di serio, sono intristito" dice Karl. Il giocatore ringrazia per la solidarietà e si professa ottimista

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Nené Hilario è nato il 13 settembre 1982.

DENVER (Colorado, Usa), 15 gennaio 2008 - Tutti in ansia per Nenè Hilario. La 25enne ala-centro dei Denver Nuggets da qualche giorno ha lasciato la squadra per ragioni mediche e da molte indicazioni pare di capire che le sue condizioni di salute posano essere molto gravi. Per tutti parla il tecnico della squadra George Karl: "Si tratta di qualcosa di serio, penso che dovremo fare a meno di lui per un po'. La notizia mi ha toccato e intristito. Nenè è una persona molto tranquilla e privata, ora penso che lo sia più che mai. Vogliamo fargli sapere che gli daremo tutto ciò di cui avrà bisogno, emotivamente, fisicamente e anche spiritualmente".

MESSAGGIO - E' probabile che nel giro di qualche giorno la franchigia e il giocatore rilascino un comunicato congiunto per svelare il mistero circa le reali condizioni di salute di Nené che, dopo avere saltato le prime 22 partite di stagione per un'operazione al pollice destro, stava aviaggiando a 6,4 punti e 6,4 rimbalzi di media. Sul suo sito Nené ha pubblicato il seguente comunicato: "Vorrei ringraziare per le manifestazioni e i messaggi che sto ricevendo e che mi danno ancora più forza per affrontare questo nuovo ostacolo della mia vita. Sono abituato ad affrontare le sfide che che mi si parano davanti e anche questa volta non sarà diverso. Vorrei anche ringraziare, in maniera speciale, la stampa per il ripetto con cui mi sta trattando in questo momento difficile. Mando un grande abbraccio a tutti i miei fan, a coloro che stanno pregando per me con la certezza che tornerò al basket molto presto".

Gazzetta.it

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Lakers all'ultimo secondo

Boston, un altro k.o.

Strepitoso Bryant che mette a segno 48 punti, tra cui quelli decisivi per la vittoria contro Seattle al supplementare. Butler guida Washington che infligge a Boston la terza sconfitta nelle ultime quattro gare

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Ultimo secondo e Kobe Bryant va a canestro. Afp

NEW YORK (Usa), 15 gennaio 2008 – Grazie a Caron Butler, Washington infligge a Boston la terza sconfitta nelle ultime quattro gare. Portland umilia i Nets e si porta al comando solitario della Northwest Division, complice la sconfitta in casa di Denver contro i Bobcats di un grande Gerald Wallace (40). Sacramento e i Lakers vincono col batticuore. Immenso Kobe Bryant autore di 48 punti e del canestro della vittoria.

Seattle-L.A. Lakers 121-123 (OT)

Seattle pareggia a 22” dalla sirena con una tripla di Kevin Durant, Bryant ci prova da tre, ma sbaglia e il rimbalzo viene catturato dai Sonics. Durant riceve palla dopo il timeout e ben marcato da Bryant fa partire un jumper troppo presto, lasciando ai Lakers 6” per l’ultimo tiro. Palla a Kobe che se la fa strappare di mano da Watson e e si va all’overtime. Dopo cinque minuti di battaglia il punteggio è sempre in parità e Bryant si incarica del tiro decisivo che è una perfetta conclusione in palleggio arresto e tiro sul lato sinistro del campo che si infila nella retina a 4” dal termine. La stella dei Lakers si attacca a Kevin Durant impedendogli di ricevere il pallone dalla rimessa e Seattle sbaglia l’utlimo tiro con Nick Collison. Bryant chiude una fantastica partita con 48 punti.

Seattle: Collison 24 (10/16), Durant 19 96/26). Rimbalzi: Collison 18. Assist: Ridnour 11.

L.A. Lakers: Bryant 48 (21/44), Turiaf 14. Rimbalzi: Odom 14. Assist: Odom e Walton 7.

Boston-Washington 83-88

Washington raddoppia e compie l’impresa espugnando il campo di Boston dopo aver sconfitto i Celtics in casa sabato scorso. Caron Butler trascina i Wizards al successo scatenandosi nel finale, in cui Washington completa la rimonta dal -14 con 6’ da giocare. Punteggio basso all’intervallo (37-35) e basse anche le percentuali per entrambe le squadre. Boston si blocca totalmente in attacco nella seconda parte dell’ultimo quarto e non segna in azione fino al canestro di Garnett a 50” dalla fine che porta i Celtics a +2 (81-79), ma Caron Butler è determinato a non mollare e segna 7 punti in 32” catturando anche il rimbalzo difensivo più importante della partita negli ultimi secondi. Alla fine, i padroni di casa hanno il 42% dal campo. I Wizards fanno peggio con il 39%, però mettono a segno 11 tiri liberi in più con il 90% (27/30).

Boston: Garnett 23 (8/17), Pierce 18, Allen 16. Rimbalzi: Garnett 9. Assist: Garnett 6.

Washington: Butler 21 (7/17), Jamison 20. Rimbalzi: Jamson 10. Assist: Daniels 9.

Charlotte-Denver 119-116

In una partita giocata a ritmo elevato e con cifre molto simili tra le due squadre, a fare la differenza è la precisione di Charlotte dalla linea dei tre punti: Gerald Wallace fa 4/8, Matt Carroll 3/6 e Richrdson 3/7 e il totale di Charlotte è 10/26 contro il 4/21 di Denver. Carmelo Anthony e Wallace danno spettacolo, mentre Marcus Camby chiude con una doppia doppia da 20 punti e 23 rimbalzi. Nel finale però Anthony sbaglia un tiro libero e commette infrazione di passi. Subito dopo, due liberi di Matt Carroll a 4.6” dalla sirena danno il +3 a Charlotte, e i Nuggets non trovano un tiro prima dello scadere del tempo.

Charlotte: Wallace 40 (13/24), Okafor e Carroll 19. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Felton 15.

Denver: Anthony 35 (12/19, 11/17), Iverson 23. Rimbalzi: Camby 23. Assist: Camby e Iverson 6.

Sacramento-Dallas 122-120

Ultimo minuto concitato a Sacramento: Dallas agguanta il pareggio con una tripla di Devin Harris (115-115) e John Salmons risponde con un canestro in entrata. Jason Terry dà il +1 ai Mavs con canestro e tiro libero aggiuntivo a 22” dalla fine. Kevin Martin corona una stellare prestazione con un gioco da tre punti e i Kings tornano a +2. Mancano 11.6” e Dallas riordina le idee con un timeout. Palla a Terry che segna di nuovo e pareggia. I Kings invece di chiamare timeout rimettono il pallone nelle mani di Salmons che parte a razzo in slalom e supera la difesa di Dallas e riesce a tirare in corsa centrando il bersaglio per la clamorosa vittoria di Sacramento.

Sacramento: Martin 39 (14/16), Garcia e Salmons 22. Rimbalzi: Miller 9. Assist: Miller 6.

Dallas: Harris e Terry 25, Nowitzki 21. Rimbalzi: Dampier 10. Assist: Harris 9.

New Jersey-Portland 73-99

I Nets sembrano la squadra reduce da due supplementari all’inizio e, oltre a confermare l’incapacità di attaccare la zona, in difesa subiscono la maggiore energia dei Blazers. Anche con Brandon Roy in panchina con due falli, i ragazzi di Nate McMillan sovrastano New Jersey per intensità, movimento senza palla e presenza sotto i tabelloni. I Nets soffrono la serataccia di Kidd, Carter e Jefferson (2/17 a metà gara per il trio) e concludono il primo tempo 34-49 e il 32% al tiro. Aldridge ha già 16 punti all’intervallo. Il secondo tempo ricopia la prima parte della gara con il disorganizzato attacco dei Nets contro l’aggressiva difesa a zona dei Blazers. Brandon Roy mette la sua impronta con un paio di jumper in faccia a Jason Kidd al momento giusto, mentre Webster, Jack e Jones bombardano dal perimetro e Portland allunga fino a +26. Negli ultimi minuti, i big dei Nets ossevano con i musi lunghi dalla panchina. I Blazers chiudono con un eccellente 9/15 da tre (60%).

New Jersey: Allen 17 (8/14), Kidd e Carter 10. Rimbalzi: Allen 8. Assist: Kidd 6.

Portland: Aldrigde 20 (9/18), Roy 16. Rimbalzi: Przybilla 12. Assist: Jack 7.

San Antonio-Philadelphia 89-82

Gli Spurs sono in difficoltà contro Philadelphia, ma Ginobili piazza due triple consecutive nel momento del bisogno dando la spinta decisiva a San Antonio (81-77) con pochi minuti da giocare. Ma il meglio deve ancora venire per Manu: prima serve un bell’assist a Tony Parker e poi infila altre due triple consecutive e porta San Antonio a +9 (89-80) a 1’46” dalla fine, tagliando le gambe ai Sixers. Ginobili, protagonista assoluto del finale degli Spurs, realizza 16 punti nell’ultimo quarto.

San Antonio:Ginobili 20 (4/10), Duncan 18. Rimbalzi: Duncan 16. Assist: Parker 7.

Philadelphia: Green 21 ((8/12), Iguodala 19. Rimbalzi: Dalembert 20. Assist: Miller 4.

Utah-Milwaukee 98-87

Con 24 punti di Deron Williams nel secondo tempo, i Jazz vincono per la quarta volta consecutiva battendo contro i Milwaukee Bucks che impiegano più di sette minuti nell’ultimo quarto prima di trovare la via del canestro. L’australiano Andrew Bogut chiude con 21 punti e 10 rimbalzi, ma è tenuto a soli 3 punti nell’ultimo periodo.

Utah: Williams 33 (8/14, 16/20), Boozer 21. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Williams 10.

Milwaukee: Bogut 23 (9/12), Williams 21. Rimbalzi: Bogut 10. Assist: Williams 6.

Gazzetta.it

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CLASSIFICA NBA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Boston Celtic 30-6 833%

Toronto Raptors 20-17 541%

New Jersey Nets 18-19 486%

Philadelphia 76ers 14-24 368%

New York Knicks 10-26 278%

CENTRAL DIVISION

Detroit Pistons 28-10 737%

Cleveland Cavaliers 19-18 514%

Indiana Pacers 17-22 436%

Chicago Bulls 14-21 400%

Milwaukee Bucks 15-23 395%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 23-16 590%

Washington Wizars 20-16 556%

Atlanta Hawks 16-17 485%

Charlotte Bobcats 14-23 378%

Miami Heat 8-28 222%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Portland Trail Blazers 23-14 622%

Denver Nuggets 22-14 611%

Utah Jazz 22-17 564%

Seattle Supersonics 9-28 243%

Minnesota Timberwolves 5-31 139%

PACIFIC DIVISION

L.A. Lakers 26-11 703%

Phoenix Suns 26-11 703%

Golden State Warriors 22-16 579%

Sacramento Kings 15-21 417%

L.A. Clippers 10-23 303%

SOUTHWEST DIVISION

San Antonio Spurs 25-11 694%

Dallas Mavericks 26-12 684%

New Orleans Hornets 25-12 676%

Houston Rockets 20-18 526%

Memphis Grizzlies 10-27 270%

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STATISTICHE INDIVIDUALI NBA

SCORING

1) LeBron James 29,1

2) Kobe Bryant 27,6

3) Allen Iverson 26,8

4) Carmelo Anthony 25,6

5) Kevin Martin 25,3

TIRI REALIZZATI TOTALI

1) Carlos Boozer 365\666 548%

2) Kobe Bryant 345\779 443%

3) Carmelo Anthony 340\728 467%

3-POINT SHOOTING

1) Jason Richardson 105\241 436%

2) Rashard Lewis 105\275 382%

3) Daniel Gibson 86\176 489%

ASSIST

1) Steve Nash 427 11,9

2) Jason Kidd 380 10,6

3) Chris Paul 363 10,4

STOPPATE

1) Marcus Camby 135 3,86

2) Josh Smith 104 3,25

3) Dwight Howard 101 2,59

RIMBALZI

1) Dwight Howard 592 15,2

2) Marcus Camby 496 14,2

3) Chris Kaman 452 13,7

RUBATE

1) Chris Paul 99 2,83

2) Baron Davis 87 2,29

3) Andre Iguodala 83 2,18

PALLE PERSE

1) Deron Williams 137 3,5

2) Dwight Howard 134 3,4

3) Jason Kidd 134 3,7

TIRI LIBERI

1) Richard Jefferson 295\367 804%

2) Allen Iverson 283\343 825%

3) Dwight Howard 279\464 601%

MINUTI IN CAMPO

1) Dwight Howard 1518 38,9

2) Allen Iverson 1492 41,4

3) Rashard Lewis 1492 39,3

FALLI COMMESSI

1) Carlos Boozer 146 3,8

2) Andrew Bogut 143 3,8

3) Mikki Moore 142 3,9

DOPPIA DOPPIA

1) Dwight Howard 34

2) Carlos Boozer 26

3) Al Jefferson 26

TRIPLA DOPPIA

1) Jason Kidd 10

2) LeBron James 4

3) Caron Butler 2

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si ritira ALONZO MOURNING.....quanto mi dispiace!!!

NENE operato di tumore

mitico alonzo mourning, uno dei giocatori che ha dato molta carica e grinta... uno dei giocatori che ha sollevato miami...

per nene hanno detto che è in situazione abbastanza pericolosa... speriamo riesca l'intervento...

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Raptors e Bargnani male

Beli sta ancora a guardare

Solo 16 minuti per il romano, che non fa punti a Detroit, mentre il bolognese vive da spettatore la vittoria dei Warriors. Uno strepitoso LeBron James eguaglia il record realizzativo di questa stagione, detenuto da Iverson (51 punti) e Cleveland passa a Memphis

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Andrea Bargnani impegnato a stoppare Chauncey Billups dei Pistons durante la sfida di ieri a Detroit. Reuters

NEW YORK, 16 gennaio 2008 – Toronto cade a Detroit; i Warriors, invece, hanno la meglio sui Timberwolves. LeBron James risponde ai 48 di Bryant con 51 punti nel successo all’overtime contro Memphis, eguagliando il record nba stagionale di Allen Iverson. I Knicks raddoppiano battendo Washington. Cadono Denver e Houston. Orlando vince facile e i Clippers superano Phoenix con un magnifico Sam Cassell.

Detroit-Toronto 103-89

L’imbarazzante sconfitta rimediata dai Pistons domenica al Madison Square Garden contro i Knicks non ha certo fatto piacere ai Raptors. Difficile, infatti, non immaginare una reazione dopo uno scivolone così fragoroso per la truppa di Flip Saunders. Toronto così lo ha sperimentato sulla propria pelle. Concentrati dal primo minuto i Pistons, eccezion fatta per un passaggio a vuoto nel secondo quarto, hanno sempre tenuto in mano le redini del match giocando al gatto con il topo con gli ospiti. Anonima la prova di Andrea Bargnani che non ha molti minuti a disposizione per trovare ritmo in attacco (solamente 16') ma chiude con un deludente 0/4 dal campo. Detroit parte con il piglio giusto e si aggrappa ai canestri di un caldissimo Rip Hamilton il quale vuole far dimenticare la sua performance poco brillante del Garden (tre punti a referto) e mostra subito grande precisione in attacco. I padroni di casa vanno avanti anche di 13 punti ma nel secondo quarto l’ex non molto rimpianto, Carlos Delfino, il quale invece dopo aver lasciato Detroit sta trovando la sua giusta dimensione nella Nba, guida i Raptors alla riscossa e Toronto riesce così ad arrivare al riposo sotto di un solo punto (51-50). Ma il match prende una piega ben precisa all’inizio del terzo quarto. Detroit è in palla mentre Toronto in attacco fa solamente confusione e finisce per fallire 10 delle sue prime 12 conclusioni dal campo. I padroni di casa scappano via e difendono senza grossi problemi il vantaggio accumulato, portando così a casa un comodo successo.

Detroit: Hamilton 39 (11/16, 5/6), Billups 20. Rimbalzi: McDyess 13. Assist: Hamilton 6. Toronto: Bosh 16 (5/11). Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Calderon 5.

Minnesota-Golden State 98-105

Per superare Minnesota, Golden State non ha bisogno di una prestazione straordinaria. I Warriors, infatti, fanno il minimo indispensabile ma riescono comunque a tornare da Minneapolis con un successo che fa classifica. La truppa di Don Nelson gioca un buon primo tempo, subisce il ritorno dei padroni di casa all’inizio della ripresa ma poi però rimette le cose a posto conquistando la vittoria. Tanto per cambiare Marco Belinelli non si cambia nemmeno e non può essere a disposizione di Don Nelson proprio in una serata nella quale il coach dei Warriors decide di regalare minuti sul parquet a tutti i suoi giocatori a referto, eccezion fatta per il rookie Brandan Wright. E con le voci che si rincorrono di un imminente arrivo di Gary Payton le porte della rotazione dei Warriors sembrano chiudersi ancora di più per il giocatore azzurro. La coppia Baron Davis-Stephen Jackson non delude ma i Timberwolves riescono a rimanere in partita grazie ai canestri di Antoine Walker. Minnesota, dopo essere stata sotto anche di 14 punti, prova a rispondere all’inizio del terzo quarto, mettendo in difficoltà la difesa di Golden State e arrivando fino al –4 (62-58). Baron Davis però si rimbocca le maniche e guida Golden State al parziale di 21-6 che in pratica chiude tutti i conti e permette ai Warriors di superare l’ostacolo T-Wolves.

Minnesota: Walker 26 (6/8, 4/7), Jefferson 18, Gomes 15. Rimbalzi: Jefferson 14, Walker 10. Assist: Telfair 8. Golden State: Davis 22 (4/8, 3/:), Jackson 21, Ellis 17. Rimbalzi: Biedrins 8. Assist: Davis 9.

Memphis-Cleveland 124-132 (OT)

Al termine di un quarto periodo di gioco brillante con un bel duello LeBron James-Rudy Gay, coach Mark Iavaroni disegna uno schema durante l’ultimo timeout che Memphis esegue alla prefezione trovando il pareggio con una tripla di Navarro. James ha 10” per l’ultimo tiro che effettua in fadeway allo scadere, ma sbaglia mandando le squadre all’overtime. James si rifa ampiamente nel supplementare e diventa immarcabile per Mike Miller e compagni. Decisive anche le triple dall’angolo di Damon Jones. King James, strepitoso dal secondo tempo in poi, chiude con 6/12 da tre e si ferma a quota 51. Con po’ di precisione in più dalla lunetta, James avrebbe superato il massimo stagionale di Allen Iverson (51 punti anche per lui).

Memphis: Rudy 30 (12/22), Navarro 26. Rimbalzi: Gasol 12. Assist: Conley 7. Cleveland: James 51 (18/28, 9/16 tl), Gibson 18. Rimbalzi:Gooden 11. Assist: James 9.

New York-Washington 105-93

Seconda vittoria consecutiva per i Knicks che superano i Washington Wizards, costretti a inseguire dopo un primo quarto letargico. New York ha fatto a meno in entrambe le partite di Stephon Marbury. Washington era reduce dalla vittoria di Boston (prima partita di un back to back) e non è riuscita a rimontare dal -22 in cui è sprofondata nel corso del primo tempo.

New York: Crawford 29 (11/19), Randolph e Robinson 14. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Robinson 8. Washington: Butler 24 (7/18, 10/10), Jamison 21. Rimbalzi: Haywood 9. Assist: Butler 6.

Atlanta-Denver 104-93

Atlanta batte Denver con un efficace gioco collettivo e sei giocatori in doppia cifra tra cui Johnson (che segna 17 punti nel primo tempo), Williams e Childress (17). I Nuggets vanno a referto con 36 punti di Anthony, 27 di Iverson e 21 di J.R. Smith, ma hanno solo 9 punti dal resto della squadra. Nell’ultimo minuto, Allen Iverson viene espulso per proteste dopo due turnover causati secondo AI da interventi fallosi. Gli arbitri fanno fare la stessa fine anche a Smith che si era aggregato alla protesta di Iverson.

Atlanta: J. Johnson 22 (7/14), Williams 19. Rimbalzi: Williams 9. Assist: A. Johnson 6. Denver: Anthony 36 (14/24), Iverson 27. Rimbalzi: Camby 12. Assist: Carter 7.

Orlando-Chicago 102-88

I Magic ottengono una comoda vittoria contro Chicago, guidati dai 26 punti di Rashard Lewis, che viaggia a una media oltre i venti punti nelle ultime cinque partite. Lewis è in grande serata al tiro specie dalla lunga distanza (4/5 da tre). Bene anche la riserva di Orlando Brian Cook autore di 14 punti con 3/4 da tre.

Orlando: Lewis 26 (8/12), Howard e Bogan 15. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Nelson 5. Chicago: Smith 13 (5/10), Noah 12. Rimbalzi: Noah 11. Assist: Duhon 5.

Houston-Philadelphia 107-111

I Rockets buttano via un vantaggio di 16 punti raggiunto nel terzo quarto con i continui turnover e cinque minuti senza segnare nell’ultimo periodo. I Sixers realizzano 37 punti nell’ultimo quarto. Rafer Alston è l’ultimo ad arrendersi per Houston, ma Andre Miller e Dalembert guidano i Sixers al successo nel finale di gara.

Houston: Yao 25 (8/11), Alston 20. Rimbalzi: Yao 8. Assist: Head 7. Philadelphia: Miller 26 (10/18), Dalembert 19. Rimbalzi: Iguodala 7. Assist: Miller e Williams 6.

L.A. Clippers-Phoenix 97-90

I Clippers ottengono finalmente la prima vittoria del 2008 ai danni di Phoenix, che dopo la sconfitta lascia i Lakers soli al comando della Western Conference. Con una prestazione vintage di Sam Cassell che vince il duello contro Steve Nash (14 punti con 5/14, oltre a 6 palle perse), i Clippers sorprendono i Suns che tirano con il 40% contro il 52% degli avversari. Sam Cassell realizza 32 punti con un eccellente 15/21 e aggiunge 6 rimbalzi e 7 assist.

L.A. Clippers: Cassell 32 (15/21), Maggette 21. Rimbalzi: Kaman 19. Assist: Cassell 7. Phoenix: Stoudemire 29 (11/22), Bell 15. Rimbalzi: Marion 17. Assist: Nash 13.

Gazzetta.it

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Mourning, l'ora del ritiro

A 37 anni "Zo" dice basta"

Il centro dei Miami ha annunciato che a fine stagione metterà fine alla sua carriera: l'infortunio a un ginocchio subìto lo scorso dicembre ha accelerato i tempi dell'addio. Nel 2006, Alonzo vinse il titolo con gli Heat dopo aver subito il trapianto di un rene

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Alonzo Mourning ha vinto il titolo Nba con Miami nel 2006. Ap

NEW YORK, 16 Gennaio 2008 - Non fatevi ingannare dalla confusione degli ultimi giorni, Alonzo Mourning a fine stagione appenderà le scarpe al chiodo. Ed e’ un vero peccato perché non solo Zo e’ stato uno dei centri più dominanti degli ultimi anni, ma anche per via del grande spessore della persona.

ANNUNCI E SMENTITE - Da Miami fanno trapelare notizie contraddittorie sul futuro del giocatore, ma secondo una fonte vicina agli Heat la situazione non e’ assolutamente cambiata rispetto a inizio stagione quando il 37enne Mourning aveva detto con fermezza che questo sarebbe stato il suo ultimo campionato da giocatore. L’infortunio a un ginocchio subito lo scorso 19 dicembre aveva accelerato i tempi del suo addio, mettendo il giocatore fuori causa per il resto della stagione. Negli ultimi giorni poi a Miami si e’ rasentato il paradossale. Prima sul sito degli Heat era comparso un articolo nel quale Zo confermava a chiare lettere quello che andava dicendo da inizio stagione, cioè il suo ritiro, poi martedì il pezzo veniva tolto dal sito, con la dirigenza che decideva di lavarsi le mani accogliendo ogni richiesta di spiegazioni che arrivava dalla stampa con il più diplomatico dei "Alonzo non ha ancora preso una decisione". Difficile però pensare che Zo possa aver cambiato idea, più probabile, invece, un disguido tra il giocatore e la dirigenza sulla tempistica dell’annuncio ufficiale.

LA MALATTIA - La carriera dell’ex centro di Georgetown, peraltro sembrava arrivata al capolinea nel 2000 quando gli fu diagnosticata una rara malattia renale che lo costrinse a un lungo stop. Zo riuscì a tornare sul parquet brevemente nel 2002, ma il 25 novembre del 2003 a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche optò per il ritiro. Meno di un mese più tardi si sottopose al trapianto di un rene.

IL RITORNO - Incredibilmente, e contro ogni pronostico, Mourning decise di tornare a giocare e nel 2004 rientrò sul parquet con la maglia dei Nets. Poi dopo un burrascoso addio alla franchigia del New Jersey e un brevissimo stop a Toronto (con i Raptors però Mourning non giocò mai), Zo tornò in quella che oramai era diventata la sua nuova casa, Miami. Come riserva di Shaquille O’Neal Mourning diede un contributo fondamentale agli Heat, riuscendo addirittura a conquistare il suo primo e unico anello di campione Nba in carriera nel 2006. La stagione trionfale del 2006 sembra lontana anni luce per come stanno andando le cose a Miami in questo momento. Zo però anche nei momenti difficili si e’ sempre dimostrato un grande esempio di professionalità. Tutta l’ Nba, e non solo i Miami Heat, sentirà sicuramente la mancanza della sua verve e del suo coraggio.

Gazzetta.it

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  • Amministratori
beh penso che il mago ci sia sicuramente all'all star game...

Dovrebbe giocare nei Sophomore contro i Rookie. Spero di vedere Belinelli nei Rookie anche se temo sia impossibile. Comunque i Rookie di quest anno mi sembrano decisamente inferiori a quelli dell'anno scorso.

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  • Amministratori

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Gruppo F

Dynamo Moscow 107-73 Panellinios GS

Telindus BC Oostende 83-81 CEZ Nymburk

Beghelli Bologna 76-77 Red Star

Classifica

Dynamo Moscow 14

Red Star 12

CEZ Nymburk 10

Telindus BC Oostende* 8

Beghelli Bologna* 6

Panellinios GS 2

Da Recuperare (sabato?)

Telindus BC Oostende - Beghelli Bologna

Ultimo Turno 22/1

CEZ Nymburk - Dynamo Moscow

Panellinios GS - Beghelli Bologna

Red Star - Telindus BC Oostende

Gruppo H

BC Kyiv 85-84 PBC Lukoil Academic Sofia

Elain Pau-Orthez 68-66 ASK Riga

Benetton Treviso 82-64 Artland Dragons

Classifica

BC Kyiv 14

Benetton Treviso 12

PBC Lukoil Academic Sofia 10

Artland Dragons 8

ASK Riga 6

Elain Pau-Orthez 4

Ultimo Turno 22/1

ASK Riga - Benetton Treviso

Artland Dragons - BC Kyiv

PBC Lukoil Academic Sofia - Elain Pau-Orthez

Passano le prime tre più le quattro migliori quarte.

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  • Amministratori

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Mercoledì 16 Gennaio 2008, ore 18.15

Cibona Zagreb - Maccabi Elite Tel Aviv

Mercoledì 16 Gennaio 2008, ore 20.30

Armani Jeans Milano - Aris TT Bank

Lottomatica Roma - Partizan Igokea

Mercoledì 16 Gennaio 2008, ore 20.45

Unicaja - Le Mans Sarthe Basket

Giovedì 17 Gennaio 2008, ore 19.15

Efes Pilsen - Lietuvos Rytas

Zalgiris Kaunas - CSKA Moscow

Giovedì 17 Gennaio 2008, ore 19.45

Panathinaikos - Chorale Roanne

Prokom Trefl Sopot - Olympiacos

Giovedì 17 Gennaio 2008, ore 20.30

Virtus Vidivici Bologna - Montepaschi Siena

Tau Ceramica - Union Olimpija

Giovedì 17 Gennaio 2008, ore 20.45

Brose Baskets - Fenerbahce Ulker

Real Madrid - AXA FC Barcelona

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bè...decisamente quest'anno hanno una gran bella squadra....hanno pescato il jolly più bello di tutta la stagione: BYNUM....forse neanche loro se lo aspettavano, ma probabilmente prenderà il premio di più migliorato.....e cmq se guardate le statistiche di kobe, vedrete che quest'anno ha molti più assist, forse anche meno punti...ma finalmente ha di nuovo una squadra da far giocare, e non è costretto a essere la squadra!!!!!!!!! in queste condizioni secondo diventa veramente il più forte giocatore in attività, e tra i primissimi di sempre

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bè...decisamente quest'anno hanno una gran bella squadra....hanno pescato il jolly più bello di tutta la stagione: BYNUM....forse neanche loro se lo aspettavano, ma probabilmente prenderà il premio di più migliorato.....e cmq se guardate le statistiche di kobe, vedrete che quest'anno ha molti più assist, forse anche meno punti...ma finalmente ha di nuovo una squadra da far giocare, e non è costretto a essere la squadra!!!!!!!!! in queste condizioni secondo diventa veramente il più forte giocatore in attività, e tra i primissimi di sempre

secondo me i lakers diventerebbo ancora più competitivi con un altro innesto buono...

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Warriors, suicidio con Indiana

Golden State, in cui Belinelli continua a non trovare spazio, domina per tre quarti contro i Pacers che, privi di Tinsley, perdono anche O'Neal. Ma nell'ultima frazione Rush guida i suoi a una straordinaria rimonta: finisce 125-117

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Jeff Foster ferma fallosamente Biedrins. Ap

NEW YORK, 17 gennaio 2008 - Uno straordinario ultimo quarto salva i Pacers, i quali riprendono in mano un match che sembrava perso e superano i Warriors 125-117. Una sconfitta difficile da digerire per Golden State, che domina per tre quarti di match ma crolla nel periodo decisivo, subendo la bellezza di 46 punti.

Non cambia lo status di Marco Belinelli il quale anche a Indianapolis deve accontentarsi di fare lo spettatore. L’ex bolognese, infatti, non va a referto nemmeno contro i Pacers.

Sembra tutto facile all’inizio per Golden State che parte fortissimo e segna i primi 11 punti del match. Indiana, già priva di Jamaal Tinsley, perde anche Jermaine O’Neal per il riacutizzarsi del suo infortunio al ginocchio sinistro, e i Warriors sembrano destinati a un comodo successo. I padroni di casa provano a riavvicinarsi nel secondo quarto ma all’inizio della ripresa Golden State, guidata dal solito Baron Davis e da un buon Al Harrington, torna a carburare in attacco e riprende saldamente in mano le redini del match. Indiana rimane aggrappata alla gara grazie alla sua dominanza al rimbalzo ma alla fine del terzo quarto e’ indietro di 14 lunghezze (93-79). Nell’ultimo periodo però i Pacers giocano una pallacanestro che rasenta la perfezione e Golden State si deve inchinare. I Pacers piazzano subito un parziale di 13-3, tornando prepotentemente in partita. Il resto lo fa un caldissimo Kareem Rush, il quale punisce le disattenzioni della difesa dei Warriors e realizza 14 dei suoi 19 punti proprio nel quarto periodo. Indiana nell’ultima frazione non solo decide di non regalare più palloni agli avversari, dopo i 22 turnover dei primi tre quarti, ma e’ infallibile dalla lunetta (17/17). Così alla fine i Pacers segnano qualcosa come 46 punti nell’ultimo quarto e conquistano un successo inaspettato.

"I Pacers hanno giocato in modo sensazionale – non usa mezzi termini il tecnico di Golden State, Don Nelson – nell’ultimo quarto non hanno praticamente sbagliato nulla".

Indiana: Granger 29 (4/9, 3/6), Dunleavy 24, Rush 19, Murphy 16. Rimbalzi: Foster 12. Assist: Diener 6.

Golden State: Davis 24 (6/11, 1/5), Harrignton 22, Barnes 18, Jackson 17. Rimbalzi: Barnes 9. Assist: Jackson 8.

Gazzetta.it

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Toronto, che Delfino

E Allen risolleva Boston

I Raptors surclassano i Kings grazie alla strepitosa prestazione dell'argentino che chiude con 26 punti. Bargnani ne fa 7 in ventisei minuti. Vincono anche Chicago e New Orleans, mentre New York si conferma bestia nera dei Nets

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Un'entrata di Andrea Bargnani contro i Kings. Afp

NEW YORK (Stati Uniti), 17 gennaio 2008 – Toronto torna al successo con Bosh e un super Delfino. Anche Boston riprende a vincere grazie a Ray Allen. New York conquista il terzo successo consecutivo. Ok Charlotte e Milwaukee. Miami è umiliata da Chicago e New Orleans si sbarazza facilmente di Seattle.

Toronto-Sacramento 116-91

I Raptors ottengono una convincente vittoria contro i Kings che hanno il roster al completo per la prima volta in questa stagione. I trascinatori di Toronto sono ancora una volta Chris Bosh e Calderon, ma dalla panchina viene fuori il miglior Carlos Delfino dell’anno, che realizza 26 punti (career high). I Raptors vanno al riposo in vantaggio per 58-50 grazie a 6 punti consecutivi con cui chiudono il quarto. Alla ripresa del gioco, allungano ancor di più con un parziale di 12-4 e da allora tutto diventa facile per Toronto. Andrea Bargnani è in campo nel momento dell’allungo dei Raptors anche se non è un fattore importante. Qualche timido segnale positivo per il Mago c’è, visto che il minutaggio è salito (26’), i falli non sono stati un problema e 6 rimbalzi sono già un progresso. In attacco Bargnani ha chiuso con 3/13 al tiro e ancora non ha ritrovato il ritmo, anche se è apparso più aggressivo e attivo delle recenti prestazioni. Continua il grande momento di forma di Bosh che è andato in lunetta 10 volte e non ha perso occasione per attaccare il canestro. Difficile dire se sia stato lui o Delfino il migliore in campo. L'energia dell’argentino ha avuto un enorme impatto sulla bella gara dei Raptors. Delfino ha chiuso con 8/11 (di cui 4/5 da tre), 5/5 ai liberi, 7 rimbalzi, 6 assist e 4 palle recuperate. Doppia doppia di Calderon con 17 punti e 14 assist.

Toronto: Bargnani 7 (3/9 da due, 0/4 da tre, 1/2 tl), 6 rimbalzi, 1 palla persa, 2 falli in 26'; Bosh 31 (11/12, 9/10), Delfino 26, Caderon 17, Parker 12. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Calderon 14

Sacramento: Martin 22 (8/15), Bibby 19. Rimbalzi: Miller 7. Assist: Udrih

Boston-Portland 100-90

Ray Allen segna 26 punti nel secondo tempo, infilando la retina ogni volta che Portland cerca di riavvicinarsi e chiudendo a quota 35. Allen infila 8 punti consecutivi nel terzo quarto e Boston conduce 74-69 dopo tre quarti di gara. I Celtics mantengono il vantaggio nell’ultima frazione, ma un gioco da tre punti di Jarrett Jack manda Portland a -4 a 56'' dal termine. Ancora Ray Allen colpisce da tre e infine fa 4/4 dalla lunetta negli ultimi secondi garantendo il successo ai Celtics.

Boston: Allen 35 (12/20), Garnett 26. Rimbalzi: Pierce 8. Assist: Pierce e House 5

Portland: Roy 22 (7/16), Jack e Outlaw 17. Rimbalzi: Przybilla 9. Assist: Roy 6

New Jersey-New York 105-111

New York si conferma bestia nera dei Nets in questa stagione aggiudicandosi la terza vittoria in altrettanti scontri diretti. I Nets partono forte con 33 punti nel primo quarto e il +16 all’inizio del secondo tempo. Ma i Knicks prendono il sopravvento e dopo aver segnato 34 punti sia nel secondo che terzo quarto, arrivano a condurre di 15 nell’ultima frazione. New Jersey reagisce e pareggia. Sul 102-102 i Knicks risolvono con un parziale di 8-0 nelle fasi finali targato Jamaal Crawford. Vince Carter chiude con 26 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, ma Crawford fa tornare l’emicrania al suo avversario diretto Jason Kidd e segna 35 punti, di cui 6 negli ultimi 80 secondi.

New Jersey: Carter 26 (10/21), Jefferson 22. Rimbalzi: Boone 12. Assist: Kidd 17

New York: Crawford 35 (11/20), Randolph 24. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Crawford 8

Milwaukee-Atlanta 87-80

Gli Hawks restano 12 minuti senza canestri in azione nel secondo tempo, e sbagliano 13 tiri di fila prima di trovare una tripla con Anthony Johnson a 1’ dalla fine. I Bucks vincono grazie a un positivo Andrew Bogut, autore di 21 punti, 10 rimbalzi e 4 stoppate.

Milwaukee: Bogut 21 (6/15), Redd 17. Rimbalzi: Bogut 10. Assist: Ivey 6

Atlanta: Williams 22 (6/13), Smith 19. Rimbalzi: Smith 9. Assist: A. Johnson 7

Charlotte-Orlando 99-93

Quarta vittoria in sei partite per Charlotte che batte Orlando, con protagonista Gerald Wallace che ha 32 punti di media nelle ultime 4 gare. Wallace è una spina nel fianco nella difesa di Orlando, ma anche Jason Richardson è deteminante nel finale di gara. I Bobcats conquistano il successo rimontando da un passivo di 19 punti nel corso del terzo quarto. Dwight Howard chiude con una doppia doppia da oltre 20 punti e 20 rimbalzi per la quinta volta stagionale.

Charlotte: Wallace 36 (12/30, 11/14 tl), Richardson 26. Rimbalzi: Wallace 14. Assist: Wallace e McInnis 6

Orlando: Howard 24 (8/15), Arroyo 17. Rimbalzi: Howard 21. Assist: Turkoglu 4

Miami-Chicago 96-126

Neanche il ritorno di Shaq aiuta Miami a interrompere una striscia perdente che sale a 11 partite. O’Neal parte in quintetto e realizza 24 punti, e alla fine dice che il problema di Miami non è l’attacco, ma la difesa. Gli Heat concedono a Chicago il record stagionale di 126 punti. I Bulls hanno quattro giocatori con almeno 20 punti. Luol Deng ne mette 21, Nocioni 20 e Thabo Sefolosha ne realizza 17 (6/9 e 5/5 ai liberi).

Miami: O'Neal 24 (8/14), Wade 24 (9/21). Rimbalzi: Haslem 12. Assist: Wade 6

Chicago: Gordon 24 (6/13), Smith 23. Rimbalzi: Noah 8. Assist: Deng 8

New Orleans-Seattle 123-92

Gli Hornets si sbarazzano con facilità di Seattle vincendo la nona gara nelle ultime undici partite. Grazie a un’ottima intensità difensiva e a una serata positiva al tiro di Stojakovic, Jackson e Pargo i padroni di casa (12/22 da tre) non hanno problemi a portare a casa il successo e vanno ad affiancare Dallas al secondo posto della Southwest Division.

New Orleans: Stojakovic 23 (6/11), West 19. Rimbalzi: Chandler 21. Assist: Paul 11

Seattle: Durant 20 (9/15), Watson 17. Rimbalzi: Durant e Petro 7. Assist: Watson 11

Gazzetta.it

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900 vittorie nella Ncaa

Fa festa il "generale" Knight

E' da decenni l'allenatore che non lascia indifferenti: per i suoi metodi "militari" è adorato e allo stesso tempo odiato. Ieri il successo dei suoi Texas Tech contro Texas A&M: un altro record dopo essere diventato il 1° gennaio 2007 il più vincente di sempre

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Un accesso scambio di idee tra Bob Knight e un arbitro. Ap

NEW YORK, 17 Gennaio 2008 - Bobby Knight sceglie il modo migliore per regalarsi la sua 900ª vittoria in carriera. I suoi Red Raiders, infatti, disputano la loro migliore prestazione della stagione e sconfiggono Texas A&M, squadra che occupa il 10° posto del ranking Ncaa, 68-53. Texas Tech gioca un eccellente primo tempo, subisce il ritorno degli Aggies all'inizio della ripresa ma poi, spronata dalle grida di coach Knight, mette la vittoria in cassaforte piazzando un parziale di 20-4.

IL GENERALE - Difficile descrivere Bobby Knight, un allenatore che per via dei suoi metodi e del suo carattere, non può lasciare indifferenti. Osannato da molti, criticato da altri ma rispettato praticamente da tutti, il 67enne Knight ha avuto un impatto come pochi sulla pallacanestro collegiale americana nei suoi 42 anni da head coach. Dopo gli inizi ad Army, dove un giovanissimo Knight affinò il suo carattere grazie agli insegnamenti dell'accademia militare americana, "Il Generale" nel 1971 decise di accettare l'offerta della Indiana University, diventando dopo breve tempo non solo il punto di riferimento di tutto il movimento cestistico dello Stato e uno degli allenatori più rispettati del panorama sportivo americano, ma una vera e propria icona in grado perfino di trascendere lo sport.

RAGAZZI MODELLO - A Bloomington Knight ha vinto tantissimo, tre campionati Ncaa uno dei quali (nel 1976) con l’incredibile record di 32-0, e lo ha fatto a modo suo. Disciplina ferrea su tutto, metodi militareschi e regole precise, una ricetta universalmente accettata, quasi sempre con grande entusiasmo, da tutti quelli che hanno indossato la maglia degli Hoosiers. Nessuno dei suoi giocatori, inoltre, è mai finito nei guai con la legge o ha avuto problemi scolastici, un particolare del quale Knight va molto fiero, ma con l’andare degli anni il suo carattere autoritario e poco disposto a qualsiasi compromesso lo ha reso vulnerabile agli occhi dei suoi tanti critici.

RUGGINI - Bobby Knight ha sempre usato il pugno di ferro con le sue truppe, arrivando anche in qualche occasione anche a superare la linea del buon senso. Verso la fine degli anni novanta, con il programma in flessione dopo i fasti degli anni settanta e ottanta, la posizione di Bobby Knighy era diventata un po’ scomoda a Indiana. Quando non si vince più con regolarità tutti i problemi vengono elevati all’ennesima potenza e così dopo la leggendaria attuazione da parte di IU della "tolleranza zero" nei confronti di Knight nel maggio del 2000, a settembre dello stesso anno, dopo un diverbio con uno studente, Bobby Knight venne licenziato.

RECORDMAN - In Indiana per diverso tempo non si parlò d’altro, poi nel 2001 "Il Generale" tornò in pista con Texas Tech, un ateneo da tempo in caduta libera che Knight però riuscì subito a trasformare centrando l'accesso al torneo Ncaa nei suoi primi quattro anni alla guida dei Red Raiders. Dopo aver superato il leggendario Dean Smith il primo gennaio del 2007 ed essere diventato l'allenatore più vincente nella storia della Ncaa, adesso coach Knight ha raggiunto un'altra pietra miliare. L'ennesimo successo per un allenatore che suscita solo sentimenti forti: lo si può amare oppure detestare, considerarlo un vero maestro di vita, oltre che un allenatore straordinario, oppure un esaltato che usa metodi deprecabili.

Gazzetta.it

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Roma da brividi: 88-87

Per Milano inutile acuto

La Lottomatica soffre con gli uomini contati ma nel finale basta il cuore per continuare a sperare in Eurolega. L'Armani centra il primo successo tra le mura amiche e rinvia le possibilità di qualificazione dell'Aris Salonicco: finisce 77-69

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L'esultanza di Hawkins dopo il successo di Roma. Ciam/Cast

MILANO, 16 gennaio 2008 - C'è voluto un tempo supplementare per vedere la Lottomatica prevalere sul Partizan Belgrado 88-87. E' il successo che permette ai capitolini di continuare a sperare nella qualificazione a due giornate dalla conclusione della prima fase. Soffre, gioca male, ma alla fine vince anche l'Armani Jeans Milano, cogliendo finalmente la prima vittoria in Eurolega tra le mura amiche, per un inutile 2-0 contro l'Aris Salonicco, che pure avrebbe potuto qualificarsi e invece vede rinviate le sua chance.

Lottomatica Roma-Partizan Belgrado 88-87 (d.t.s.)

Dopo 40' di battaglia e un supplementare, quella sporca mezza dozzina ce l’ha fatta: la Lottomatica Roma, con 7-8 uomini contati, batte il Partizan Belgrado per 88-87 e sogna ancora un futuro in Europa. L’inizio della gara è di un intensità spaventosa. Roma attacca Lorbek a Pekovic, ma dal cilindro del Partizan spunta Novica Velickovic, che firma 13 dei 25 punti del primo quarto dei serbi. La Lottomatica chiede aiuto a rimbalzo anche ai suoi piccoli visto la notevole presenza di peso e centimetri dell’attacco avversario, e l’asfissiante difesa dei capitolini paga visto che per i primi 5' della seconda frazione, i serbi segnano appena 2 punti. Lorbek è monumentale in difesa e decisivo in attacco. Al ritorno in campo dopo la pausa lunga, la Lottomatica se ne va: triple di Lorbek e Tonolli col massimo vantaggio Roma sul 50-39. Il Partizan tenta di reagire, ma sale in cattedra Allan Ray con tutta la sua eleganza: arresto, tiro e Roma sul 59-47. Nell’ultima frazione, Roma si presenta con una dote di 7 punti (65-58) ma il Partizan chiude ogni angolo del campo e ricuce fino al -2 (69-67). In campo le due squadre se le danno di santa ragione, De La Fuente segna i canestri che resuscitano Roma e la portano sul 76-70, ma una tripla di Palacio riporta in gara i serbi che ad un secondo dalla fine impattano sull’80-80. Si va ai supplementari: alla roulette, vince il cuore della Lottomatica.

Lottomatica Roma: Lorbek 22, Ukic 23 e Ray 21

Partizan Belgrado: Velickovic 22, Pekovic 17 e Kecman 15

Armani Jeans-Aris Salonicco 77-69

Sono i biancorossi a iniziare meglio, con cinque punti in fila di Melvin Booker (7-2), e i punti facili trovati dai panchinari Katelynas e Giovacchini (20-12) contro dei greci molli in difesa e troppo statici sulla metà campo offensiva. Caja, nel secondo quarto, utilizza a lungo un quintetto assolutamente impreventivabile a settembre, composto da Giovacchini, Booker, Aradori, Katelynas e Shaw, mentre gli ospiti ripassano avanti con due triple di Bracey Wright (24-25 a 5'31 dall'intervallo). Dopo un buon inizio di terzo quarto di Sesay (5 in fila per il 40-35), Booker spende il quarto fallo su Tsaldaris e Castle riporta gli ospiti avanti, sempre da fuori (47-49 a 3'28 dall'ultimo break). Il terzo quarto finisce anche peggio, per Caja, che vede Giovacchini commettere in 2' il quarto e quinto fallo, e lasciando a Booker l'onere della regia fino alla fine. L'Aris inizia l'ultimo periodo con due tragici attacchi alla zona, con palle perse assolutamente incredibili di Terry e Castle, mentre Watson ci mette il fisico a rimbalzo e tiene lì l'AJ (57-57 a 7'31). L'ex Kalaitzis, con la tripla di tabella dopo un'incredibile schiacciata sbagliata da Sesay, regala +4 e inerzia all'Aris (58-62 e successivo 0/2 ai liberi per Vukcevic), ma a questo punto, miracolo, Milano si ricorda di avere Gallinari: il «Gallo» firma 11 dei suoi 20 punti negli ultimi 3', comprese due triple nell'ultimo giro di lancette per il break decisivo (73-69), prima dei liberi della sicurezza di Booker e Vukcevic. E i (pochi) tifosi cantano "Gallinari ce l'abbiamo noi" (per quanto?), mentre si prepara lo scambio Calabria-Aradori.

Milano: Gallinari 20, Watson 17, Booker 11

Salonicco: Wright 16, Tsaldaris 14, Castle 13

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La Serie A davanti al pc

Ecco Fronte del Basket

Le squadre del campionato italiano, i palazzetti ricostruiti in modo fedele, la telecronaca di Paola Ellisse: prova la demo, sarai coach e giocatore della tua squadra preferita

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Due giocatori in azione nella riproduzione del gioco Fronte del Basket 2007/2008

MILANO,[/b] 17 gennaio 2008 - Per chi crede di poter fare meglio di Siena. Per chi pensa di poter segnare più di Clay Tucker e passare la palla meglio di Gianmarco Pozzecco. Per chi sogna di allenare l'ultima della classe e portarla allo scudetto. Il banco di prova c'è. Con Fronte del Basket 2007/2008 scendi in campo e diventi protagonista della Serie A. Per provare la demo basta cliccare qui.

SEMPLICE E DIVERTENTE - Danilo Gallinari, guardia/ala dell’Armani Jeans Milano, è il testimonial di un videogioco esclusivo nel suo genere, l'unico dedicato al basket italiano sul mercato. Il gioco è disponibile solo per PC ed è stato realizzato in collaborazione con Lega Basket. Il divertimento è assicurato da subito: dotato di una giocabiltà semplice ed intuitiva, Fronte del Basket permette di giocare con tutte le squadre del campionato di Serie A. Una volta in azione sarà possibile calcare tutti i parquet dei palazzetti del campionato, ricostruiti in maniera fedele ed estremamente dettagliata.

TELECRONACA E TIFOSI - Le azioni di attacco e di difesa rispecchiano fedelmente quello che accade nei campi reali con azioni spettacolari e realistiche. La telecronaca è affidata alla voce e all’esperienza di Paola Ellisse, di Sky Sport, particolare che assieme ai cori dei tifosi concede un grado di realismo decisamente elevato. Diverse le modalità di gioco: da una partita singola alla gestione di tutta la stagione, con la possibilità di affrontare un campionato vero e proprio. In più, due "modalità eventi" tramite cui mettere alla prova le proprie capacità sotto canestro. Le squadre e i dati relativi ai giocatori sono aggiornabili gratuitamente via web, un modo per avere sempre roster "reali".

Gazzetta.it

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