Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Nba e dintorni...


sateo

Messaggi raccomandati

  • Amministratori

home_link.jpg

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 19.15

Fenerbahce Ulker - Chorale Roanne

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 19.45

Aris TT Bank - Lietuvos Rytas

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Tau Ceramica

Armani Jeans Milano - Cibona Zagreb

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 20.45

Brose Baskets - Lottomatica Roma

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 19.45

Prokom Trefl Sopot - Virtus Vidivici Bologna

Maccabi Elite Tel Aviv - Unicaja

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 20.30

Olympiacos - CSKA Moscow

Le Mans Sarthe Basket - Efes Pilsen

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 20.45

Union Olimpija - Zalgiris Kaunas

AXA FC Barcelona - Panathinaikos

Partizan Igokea - Real Madrid

In arancio le partite con copertura TV. In Marrone le partite con copertura streaming (sta a voi però trovare i link, ma difficilmente mi guarderò Lubiana - Kaunas. Milano perde ehm... volevo dire gioca col Cibona.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 1,5k
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Il c.t. Recalcati a 360 gradi

"Sogno un'Italia nuova"

L'allenatore azzurro si è messo alle spalle la delusione per la mancata qualificazione olimpica: "Bargnani è più continuo, Belinelli non deve mollare". Tra i promossi, a fianco di Gallinari, ecco Poeta, Vitali e Aradori

2036213--346x212.jpg

Carlo Recalcati è nato l'11 settembre 1945. Ap

MILANO, 9 gennaio 2008 - La radio che il c.t., Carlo Recalcati, ascolta ogni sera, verso le 7, fa il count down dei giorni che mancano all’Olimpiade: meno 213, meno 212... Una pugnalata: l’Italia non ci sarà dopo un 2007 difficile per il nostro basket. Dice il c.t. "Ognuno fa bei discorsi sulle necessità del movimento ma non è disposto a sedersi ad un tavolo dove dovrebbe rinunciare a qualcosa di proprio per il bene di tutti. La consapevolezza dei problemi non basta a risolverli e nessuno può riuscirci da solo".

Lo scarso utilizzo degli italiani resta "Il Problema" anche del 2008.

"Hanno capito tutti che è necessario dare a una Nazionale che aspira a essere competitiva dei giocatori di livello europeo. Per riuscirci, devono giocare di più. Non possiamo dipendere, come è successo all’Europeo, dagli infortuni di un ragazzo di 19 anni e di un pivot di 1.99 (Gallinari e Rocca, n.d.r.). In Spagna il compito è assolto dai club professionistici, in Francia anche grazie a un campionato under obbligatorio per le società di A. Le nostre non vogliono farlo, per i costi. E’ vero che vanno limitati, anche riguardo ai giocatori italiani: sentire che dei ragazzi di Lega2, per andare in B a migliorare, chiedono da 80 a 100 mila euro blocca il sistema".

Il primo atto della nuova Lega di Corrado è stato far saltare la convenzione con la Fip sui 6 italiani.

"La regola non mi è mai piaciuta e spero che venga cambiata ma per ragioni opposte a quelle della Lega. Introdurre il concetto di 'formazione italiana' ha portato duemila ragazzi stranieri nei nostri vivai, 61 nei settori giovanili delle squadre professionistiche. Non potranno giocare in Nazionale ma finiranno per occupare il posto di chi avrebbe i titoli per farlo. Molti sono venuti da noi solo per giocare a basket, non sono cresciuti in Italia".

Alternative?

"Ne ho una facile. Che in serie A ci siano in campo sempre due giocatori italiani che possano anche giocare in Nazionale. Poi, un club, se vuole può ingaggiare anche 10 stranieri. Ma, logicamente, per avere sempre 2 italiani 'veri' in campo, ne deve avere almeno altrettanti validi in panchina".

Lei ha sempre dato idee al movimento. Altre cose da fare subito?

"Sono contrario al mercato aperto. Che lavoro è diventato quello dell’allenatore? Poter cambiare sempre la squadra svilisce il suo ruolo e quello dei buoni manager. E introdurrei la pausa natalizia: chi è reduce dalle nazionali non può giocare 11 mesi filati. Una sosta migliorerebbe la qualità del gioco e limiterebbe il rischio di infortuni, riducendo i costi dei club".

Sta per tornare al lavoro con la Nazionale. Sensazioni?

"Ci è voluto tempo perché tutti nel movimento metabolizzassimo la delusione dell’Europeo. Quello che è stato frainteso, e che forse ho espresso nel momento sbagliato a Madrid parlando dopo l’eliminazione del mio nuovo contratto biennale, è che era già previsto che il mio lavoro andasse oltre la qualificazione o meno all’Olimpiade. L’Italia sarà completamente rinnovata anche se chiederò la disponibilità dei veterani, nel caso avessi bisogno di qualcuno di loro in un ruolo chiave".

Gli italiani sono pochi e non migliorano.

"Sono preoccupato: a parte Gallinari che è un caso a parte, vedo che i più produttivi sono ancora Myers, Righetti o Pozzecco. Sono pochi i ragazzi che hanno compiuto gli attesi miglioramenti per prendere il posto di chi lascerà l’azzurro".

Nemmeno i big della Nba, come Bargnani e Belinelli.

"La relativa delusione su Andrea deriva dal fatto che non è diventato più continuo ma abbia gli stessi alti e bassi della sua prima stagione Nba, molto positiva. Quello che gli chiede il suo allenatore a noi va benissimo: che sia più aggressivo, prenda più rimbalzi e riesca a difendere sui centri. Su Belinelli la speranza è che le dichiarazioni sagge sul suo momento difficile e la voglia di non mollare anche se non gioca gli sgorghino davvero dal cuore e non siano di maniera".

Chi è cresciuto?

"Poeta ha fatto dei passi avanti che vanno completati e verificati a livello europeo. Vitali è migliorato rispetto all’anno passato e deve solo eliminare alcuni momenti leziosi del suo gioco. Aradori mi piace: ogni squadra ha bisogno di un attaccante e il fatto che alla sua età sia stato determinante anche di Eurolega è incoraggiante se lavorerà sulla difesa. Poi Gallinari: ha confermato di essere un giocatore di alto livello europeo, che sa cosa bisogna fare in ogni momento della gara".

Non voleva tornare ad allenare anche un club?

"Ho rinunciato alla possibilità del part time che mi dà il contratto perché se ognuno deve sacrificare qualcosa, io sono il primo a doverlo fare per dedicarmi al 100% alla Nazionale. Ho maturato una convinzione: d’ora in poi farò solo una cosa. E se deciderò di allenare ancora in un club, sarà una scelta e lascerò gli azzurri. La quotidianità del lavoro in palestra mi manca molto".

Si sente sotto tiro dopo la mancata qualificazione olimpica?

"Non è un problema che sento. L’unica cosa a cui aspiro è fare le cose in cui credo altrimenti le faccio male. E ricostruire la Nazionale lasciandone al mio successore una completamente rinnovata rispetto al mio arrivo è un grande stimolo".

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Siena e Roma d'autore

Milano saluta l'Europa

Il Montepaschi batte 83-71 il Tau Vitoria e accede alle Top 16, la Lottomatica passa 73-59 a Bamberg e resta in corsa. L'Armani Jeans crolla 72-63 in casa con il Cibona Zagabria ed esce di scena

0JUE986G--346x212.jpg

Romain Sato, 26 anni, contro Igor Rakocevic. Lapresse

MILANO, 9 gennaio 2008 - L'11ª giornata di Eurolega sancisce gli importanti successi Siena con Vitoria e di Roma a Bamberg mentre Milano si congeda mestamente dalla manifestazione con la nona sconfitta a fronte di sue vole vittorie.

Montepaschi Siena-Tau Vitoria (Spa) 83-71

Partita enorme della Montepaschi, che per alcuni tiri aperti sbagliati nel finale non riesce a ribaltare la differenza canestri col Tau, raggiunto al secondo posto nel girone, non intaccando comunque una gara esemplare. Esemplare in difesa, tenendo il secondo attacco dell'Eurolega a 71 punti, 49 in tre quarti. Esemplare in attacco dove è riuscita a tenere alto il ritmo nonostante mancassero i punti di Kaukenas e Lavrinovic. Esemplare tatticamente e nella reattività in tutte le fasi del gioco, assecondata in questo anche dall'intelligenza del debuttante McLeod. I problemi per Siena in avvio hanno due nomi precisi: Splitter che dispone a suo piacimento di Eze, e Rakocevic che segna contro chiunque e mettono insieme i primi 16 punti del Tau. La sorpresa è che la Montepaschi senza i suoi due migliori realizzatori europei giochi un primo quarto da 20 punti nei primi sei minuti: trascinata da Sato (10 punti nel primo parziale) e ispirata da McIntyre (triple, assist, recuperi), Siena tocca il 23-16 all'8', trovando nelle perse di Splitter e nei falli di Planinic (3 già al 9') il tallone d'Achille dei baschi. Il ritmo non cala neanche col passare dei minuti se a portare legna ci pensano anche Eze e Thortnton: tanto basta perchè in un secondo quarto da 11-10 la partita continui a farla Siena rimediando col saldo perse-recuperate (3 contro 13 al riposo) allo 0/8 da tre nella frazione. In avviod i ripresa, con 25 punti su 33 della coppia Splitter-Rakocevic, il Tau in quattro minuti trova dal campo solo una tripla del serbo allo scadere dei 24 secondi: il 9-1 senese animato da Thornton lancia la Montepaschi sul 50-39 al 25'; il Tau non riuscirà più a recuperare. La prova di forza casalinga nella tenuta di inizio ultimo quarto: in bonus già dopo un minuto e mezzo, Siena per un po' attacca male la zona di Spahija, ma riesce a rimanere ugualmente in piedi trovando ugualmente il canestro. L'arrembaggio Tau arriva fino al 69-62 al 36' perché non trova lo sfogo sperato in campo aperto, e allora Siena rilancia trovando le misure e sbloccandosi da fuori: tre triple in fila (due di un McIntyre da 11 punti nell'ultimo quarto) fanno scappare la Montepaschi sull'80-65 al 38'. Qui torna in discussione anche il +15 basco dell'andata, ma il Tau riesce almeno a salvare la differenza canestri.

Siena: McIntyre 20, Sato 15, Eze 12, Thornton 12

Vitoria: Rakocevic 23, Splitter 19, Jasaitis 8

Bamberg (Ger)-Lottomatica Roma 59-73

Primo sigillo esterno in Europa per la Lottomatica che passa sul campo del fanalino di coda Bamberg, formazione tedesca che sta attraversando un periodo particolarmente negativo e a cui non giovano gli innesti di Demirel (ex scafati) e Ffriend (ex Varese). Roma, che mantiene vive le speranze di Top 16, è al terzo successo negli ultimi quattro incontri e regala i primi minuti a De La Fuente. Il Bamberg non può tenere il passo, per evidente limiti tecnici: ci prova con le proprie armi, che sono ritmo controllato e punteggi bassi, ma dopo aver sempre inseguito alza bandiera bianca dopo 26 minuti generosi. Si capisce subito che non sarebbe stata una serata da show-time. Il primo canestro su azione arriva al 4’ quando c’è la fiammata di Allan Ray che infila due triple di fila (2-7), illudendo di essere quello scintillante di Varese; invece va a sprazzi. Al primo intervallo Roma conduce 16-11, subito prova a prendere il largo con Hawkins e Ukic che la portano sul +8. L’ex napoletano Garrett riduce lo strappo (al 14’ 19-22), ma la tripla di un rigenerato Hawkins spinge ancora lontano i padroni di casa. E’ una gara fisica, gli errori sono tanti soprattutto al tiro, ritmo blando come si addice ai tedeschi, che di talento ne hanno troppo di meno. Nota positiva per i capitolini, le tre penalità per Ensminger, Hamann e Suput, elementi partiti in quintetto base. La Lottomatica nella ripresa prova ad alzare il ritmo, ma con poca lucidità e così il Bamberg torna insidioso sul 33-37 malgrado un Lorbek estremamente concreto. Quando negli ultimi 5’ del quarto lo spalleggiano anche Ray e Hawkins, Roma schizza sul +14 scrivendo sul tabellone 36-50, che dà un altro taglio al match. Nell’ultima parte la Virtus amministra il vantaggio, non scendendo mai sotto le 10 lunghezze, anche per merito di un ottimo Fucka.

Bamberg:Garrett 14, Okulaja 13, Fenn 7

Roma: Lorbel 16, Hawkins 15, Ray 15

Armani Jeans Milano-Cibona Zagabria (Cro) 63-72

Inesorabile, Milano perde ancora in casa,dove in Eurolega non ha mai vinto in questa stagione. Di fronte a un pubblico esiguo, il Cibona Zagabria passa senza incantare, ma con almeno un giocatore in grado di fare la differenza. Sono di Warren i punti più importanti della gara; tardiva la reazione di un Gallinari mai veramente coinvolto dai giochi, se non per un tiro pigro su uno scarico, così come poco coinvolto è stato Sesay. Aradori e Katelynas vengono premiati da coach Caja con il quintetto base, ma si ha molto presto la sensazione di una partita brutta e con poco ritmo. Il lituano segna i primi 5 punti dei suoi, Aradori in tap-in dà il massmo vantaggio milanese (10-4 dopo 4'45"), ma bastano 5 punti in un lampo di Ayuso per rimettere la situazione in parità. Cinque punti in fila li segna anche Kelley, per dare al Cibona il +5 (18-23), ma i croati sono imbrigliati dal "falso-ritmo" voluto dal gioco milanese e smarriscono il canestro. Booker ringrazia, con la tripla del nuovo +5 milanese (32-27 a 1'58 dall'intervallo), ma si vede che Milano non ha fluidità e soprattutto non ha un Gallinari ispirato, nonostante i cinque scout Nba in tribuna. L'inizio del terzo quarto è tutto croato, con uno 0-8 concluso da Warren dopo un goffo tentativo di pick and roll dei padroni di casa (35-41), ma anche stavolta gli ospiti non approfittano delle evidenti lacune milanesi, ed entrambe le formazioni vedono il canestro col binocolo. Il colpo risolutore, come detto, è di Warren: è lui a chiudere con una tripla a 4'24" dalla fine il parziale di 11-0 (55-66) che mette definitivamente la gara nelle mani del Cibona.

Milano: Vukcevic 18, Gallinari 12, Katelynas 9

Zagabria: Warren 27, Ayuso 16, Kelley 10

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Charlotte sgambetta Boston

TurboPhoenix, crollo Detroit

Orlando ringrazia il solito mostruoso Howard (15 punti e 17 rimbalzi) A Cleveland non bastano i 31 di James. Nona sconfitta consecutiva per Miami. E Bargnani gioca solo 17' (con 6 punti) nel successo di Toronto su Phila

0JUES9UP--346x212.jpg

Jason Richardson vola su Eddie House. Ap

TORONTO, 10 gennaio 2008 - Dopo i picchi della scorsa settimana, Andrea Bargnani fa due passi indietro ma Toronto batte comunque Philadelphia. Cade a sorpresa Boston in casa contro la modesta Charlotte, Phoenix vince il tiro al bersaglio con Indiana, Detroit crolla a Dallas.

Toronto-Philadelphia 109-96

La stagione di Bargnani continua a essere altalenante sia come rendimento che come minutaggio. Dopo i 40’ minuti guadagnati contro Detroit nella prima partita del nuovo anno, la scelta numero uno del draft 2006 resta in campo appena 17’ contro i Sixers, che vengono sconfitti da Toronto grazie a una buona prova corale. Sam Mitchell distribuisce i minuti in campo in modo equilibrato, con i soli Moon e Calderon a fare gli straordinari. Chris Bosh gioca 25’ trovandosi presto con problemi di falli, ma il suo contributo è solido, rimbalzi a parte, per i quali per fortuna c’è Jamario Moon che rifila ai Sixers anche 6 stoppate. Il migliore realizzatore di Toronto è Anthony Parker con 22 punti: "Mitchell ha introdotto qualche nuovo schema – così Parker ha spiegato le sue ultime due ottime prove offensive -. Ci muoviamo di più e si creano buone occasioni di tiro". La speranza è che anche Bargnani possa beneficiare presto delle innovazioni del coach, nel frattempo le sue cifre sono di nuovo anonime. Bargnani chiude con 6 punti (2/5 dal campo), 2 rimbalzi e 4 falli. La panchina stavolta si fa sentire con Delfino che ha subito un grande impatto sulla gara. L’argentino, apparso sottotono ultimamente, si fa perdonare con 10 punti in sei minuti appena entrato in campo. Molto valido è anche il contributo di Nesterovic (4/5 per 8 punti e 5 rimbalzi in 20’), mentre Kapono e Graham fanno il loro dovere. Juan Dixon fatica in cabina di regia costringendo un ottimo Calderon a 40’ in campo. Toronto esordisce con due palle perse e Mitchell chiama velocemente un time out per richiamare la truppa agli ordini. Philadelphia riesce a restare a stretto contatto con i padroni di casa fino all’intervallo (52-50), ma nel terzo quarto Toronto aumenta l’intensità difensiva e si porta a +13. Nell’ultimo quarto, i Sixers accorciano le distanze a –5 grazie a Iguodala, ma i Raptors non si distraggono e si riportano a distanza di sicurezza con in campo Bosh insieme ai quattro esterni Calderon, Moon, Delfino e Parker.

Toronto: Bargnani 6 punti (2/4 da due, 0/1 da tre, 2/2 tl), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 4 falli in 17’. Parker 22 (8/11), Bosh 21 (8/10), Calderon 17, Delfino 12. Rimbalzi: Moon 9. Assist: Calderon 9.

Philadelphia: Green 18 (7/19) Iguodala e Young 16. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Miller 7.

Boston-Charlotte 83-95

La squadra con il peggior record in trasferta della Eastern Conference (1-11), trascinata da un grande Jason Richardson, infligge a Boston il secondo ko interno della stagione. Le cose si complicano per Boston quando, oltre a non avere a disposizione Ray Allen (dolori al collo), Paul Pierce incappa in una serataccia al tiro (1/9 da tre e 4/13 in totale), seguito da Eddy House che chiude con 1/6 da tre. Pierce segna solo 13 punti, ma anche Tony Allen incide poco. I Bobcats sono avanti 72-65 dopo tre quarti e nell’ultimo si affidano ai canestri di Richardson, molti dei quali al limite dei 24”, scongiurando il ritorno di Boston che non si avvicina mai a più di sette lunghezze negli ultimi 5 minuti di gara.

Boston: Garnett 24 (8/13), Pierce 13. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: Posey e Garnett 4.

Charlotte: Richardson 34 (14/22), Mohammed 18. Rimbalzi: Wallace e Mohammed 10. Assist: Felton 8.

New York-Houston 92-101

I Knicks hanno anche 6 punti di vantaggio nel terzo quarto, ma un gioco da tre punti di Yao riporta il punteggio in parità. All’inizio del quarto periodo, c’è l’episodio chiave della partita: coach Thomas si fa espellere, reo di essere entrato in campo a protestare contro un presunto tre secondi in area di Yao Ming. Da quel momento Houston prende il controllo e conquista la vittoria grazie a un monumentale Yao, alla regia di Rafer Alston (20 punti, 8 assist e 6 rimbalzi) e a un paio di canestri importanti di Luis Scola. Preoccupa il ginocchio sinistro di McGrady che oggi verrà riesaminato dai medici di Houston.

New York: Crawford 21 (9/20), Robinson 16. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Marbury 6.

Houston: Yao 36 (14/21), Alston 20. Rimbalzi: Hayes 13. Assist: Alston 8.

New Jersey-Seattle 99-88

Kevin Durant scende regolarmente in campo, ma è condizionato dall’infortunio alla caviglia della sera precedente. I Nets tornano a vincere giocando con pazienza in attacco e punendo sistematicamente le ingenuità difensive di Seattle e correndo quando c’è la possibilità. Durant gioca 32’ e realizza 15 punti con 5/15 dal campo e 5/5 dalla lunetta. New Jersey finisce con il 50% nelle triple (3/3 per RJ e 4/8 per Kidd).

New Jersey: Jefferson 28 (11/17), Carter 18. Rimbalzi: Carter 8. Assist: Kidd 11.

Seattle: Petro 22 (10/15), Collison 18. Rimbalzi: Collison 13. Assist: West 5.

Atlanta-Cleveland 90-81

LeBron James sale di nuovo in cattedra nel quarto periodo con 14 dei suoi 31 punti totali, ma questo non basta ai Cavs per rimontare contro Atlanta che si aggiudica l’incontro con un attacco più bilanciato di Cleveland. Anderson Varejao deve abbandonare il campo nell’ultimo quarto per una botta al ginocchio.

Atlanta: J. Johnson 29 (9/19), Smith 19. Rimbalzi: Horford 15. Assist: A. Johnson 6.

Cleveland: James 31 (13/22), Brown 12. Rimbalzi: Gooden 11. Assist: James 6.

Milwaukee-Miami 98-92

Miami ritrova Jason Williams, reduce da un infortunio al ginocchio, che segna 23 punti, ma trova anche l’ennesima sconfitta, la nona consecutiva. Milwaukee vince grazie all’eccellente prestazione di Mo Williams, autore di 35 punti (il suo massimo stagionale) e del 2/2 decisivo ai liberi per il +5 a 10” dalla sirena. Williams è perfetto dalla lunetta con 12/12 a cui aggiunge 6 assist. Gli Heat chiudono con 4/20 da tre.

Milwaukee: Williams 35 (10/22), Bogut 17. Rimbalzi: Simmons 9. Assist: Williams 6.

Miami: Wade 34 (11/22), Williams 23. Rimbalzi: Davis 10. Assist: Davis 6.

New Orleans-L.A. Lakers 80-109

I Lakers segnano sempre nei primi otto possessi della gara e impongono il loro ritmo contro gli Hornets, troppo passivi e impreparati a subire un avvio di gara così determinato di Bryant e compagni. Gli ospiti mantengono un largo margine di scarto per tutto il resto del match. La stella di L.A. non ha bisogno di prendersi troppi tiri perché il supporting cast è molto attivo e le riserve dei Lakers dominano quelle di New Orleans 42-9. "Il mio ruolo è cambiato – dice Kobe -. Non devo più andare in campo e produrre 35 punti e passa. Ora mi cercano per fare punti quando serve un po’ di ossigeno ed è così che dovrebbe essere".

New Orleans: Paul 32 (13/23), West 19. Rimbalzi: West 9. Assist: Paul 5.

L.A. Lakers: Bryant 19 (8/16), Bynum 17. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Bryant 7.

Dallas-Detroit 102-86

Dopo la sconfitta interna contro Boston, i Pistons crollano a Dallas dove conducono 2-0 solo all’inizio, ma poi sono costretti a inseguire i Mavs che tirano fuori dal cilindro una grande partita. Nowitzki si rende sempre pericoloso e intorno a lui l’attacco di Dallas sembra quello della scorsa regular season. Stackhouse e Terry segnano insieme 30 punti uscendo dalla panchina. Il 57% dal campo di Dallas con 10/16 nelle triple vale doppio contro Detroit che ha una delle migliori difese del campionato.

Dallas: Nowitzki 23 (10/15), Harris 19. Rimbalzi: Howard e Nowitzki 9. Assist: Terry 5.

Detroit: Hamilton 18 (9/18), Billups 16. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Herrmann 4.

Phoenix-Indiana 129-122

I Suns reagiscono all’assenza di Grant Hill (operato di appendectomia, out per circa tre settimane) e all’influenza di Steve Nash, che abbandona la gara negli ultimi 22 minuti, e recuperano uno svantaggio di 14 punti andando a vincere dopo un tempo supplementare. Raja Bell realizza due triple nell’overtime e chiude con 6/11 da tre. Leandro Barbosa segna solo 2 punti nel primo tempo e 25 nel secondo. Amare Stoudemire ne mette 25 compreso il canestro del pareggio a 26” dalla fine del quarto periodo.

Phoenix: Bell e Barbosa 27, Stoudemire 25, Marion 23. Rimbalzi: Marion 12. Assist: Diaw 7.

Indiana: Granger e Williams 22, Tinsley 19. Rimbalzi: Murphy 15. Assist: Tinsley 11.

L.A. Clippers-Orlando 106-113

Il primo quarto è dominato dai Magic che segnano 35 punti e vanno a +15. I Clippers recuperano prima dell’intervallo (54-59). Orlando resta al comando fino al termine malgrado i Clippers ci provino fino alla fine, portandosi anche a -1 nel terzo quarto e di nuovo a 4’ dal termine. Positiva la gara dei cinque titolari di Orlando che chiudono in doppia cifra. Howard ottiene ancora una doppia doppia da 15 punti e 17 rimbalzi.

L.A. Clippers: Maggette 27 (7/14), Thomas 20. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Cassell 8.

Orlando: Turkoglu 28 (9/18), Lewis 20. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Nelson 9.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Portland batte i Warriors

Belinelli record: 9 punti

I sempre più sorprendenti Blazers conquistano la 17ª vittoria nelle ultime 18 partite. Golden State tradita dai senatori Davis e Jackson, coach Nelson regala 30' all'esordiente Watson (ex Reggio Emilia) ma buoni numeri anche per l'italiano

0JU7M1AF--346x212.jpg

Una schiacciata di LaMarcus Aldridge .

NEW YORK, 10 gennaio 2008 - I caldissimi Blazers non danno scampo ai Warriors. Portland vince 109-91 e conquista così la sua 17ª vittoria nelle ultime 18 gare. Un ruolino di marcia davvero incredibile soprattutto per una squadra che deve fare a meno dall’inizio della stagione della prima scelta assoluta Greg Oden.

Don Nelson ancora una volta sorprende un po’ tutti per le sue rotazioni. Il coach di Golden State, infatti, regala la bellezza di 30’ all’ex Reggio Emilia CJ Watson, appena promosso dalla Nbdl, dando spazio a Marco Belinelli solamente a risultato oramai acquisito. Il bolognese comunque entra a un minuto dalla fine del terzo quarto, quando però la partita e’ segnata, e fa bella figura mettendo a referto nove punti (3/3 da due e 1/3 da tre) in 13’ di gioco e facendo vedere alcuni pregevoli movimenti in attacco.

Golden State parte malissimo e permette subito ai padroni di casa di dettare il ritmo della gara. I Warriors litigano con il canestro mentre Portland, guidata da un eccellente Steve Blake, prende subito un consistente vantaggio e chiude il primo quarto avanti 30-14. I senatori di Golden State sono in serata negativa, Baron Davis chiude con 1-6 mentre Stephen Jackson si deve accontentare di un brutto 2/9, così coach Nelson limita il loro minutaggio e regala spazio alle seconde linee.

Nel secondo quarto dentro dunque Mickael Pietrus, Matt Barnes e il recuperato Austin Croshere ma invece di schierare Belinelli il tecnico di Golden State offre un’opportunità’ a Watson. I Warriors provano a infastidire i Blazers con la zona e per qualche minuto riescono anche a mandare in confusione i padroni di casa. Ma Portland non ci mette molto a trovare le contromisure e anche quando la zona non funziona più Nelson decide di non tornare più a uomo. Watson peraltro gioca una discreta gara (alla fine chiuderà con 11 punti) ma i Blazers hanno decisamente in mano le redini del match e chiudono i conti nel terzo quarto.

Nell’ultimo periodo l’intensità’ ovviamente cala e la gara si trasforma in un match da playground. Marco Belinelli però riesce a mandare qualche messaggio a coach Nelson giocando con disciplina in attacco e trovando un paio di canestri dall’alto quoziente di difficoltà.

Portland: Blake 24 (3/4, 5/6), Aldridge 19, Webster, Jones 16. Rimbalzi: Przybilla 10. Assist: Roy 8.

Golden State: Barnes 14 (5/6, 0/3). Rimbalzi: Croshere 9. Assist: Watson 4.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

incredibile charlotte... sconfitta clamorosa di boston... cmq se due dei tre big three nn giocano bene i boston fanno una fatica pazzesca...

intanto gli ex benetton Richie Frahm e DerMarr Johnson sono stati tagliati rispettivamente da Los Angeles Clippers e San Antonio Spurs...

Link al commento
Condividi su altri siti

incredibile charlotte... sconfitta clamorosa di boston... cmq se due dei tre big three nn giocano bene i boston fanno una fatica pazzesca...

intanto gli ex benetton Richie Frahm e DerMarr Johnson sono stati tagliati rispettivamente da Los Angeles Clippers e San Antonio Spurs...

ahaha....un mitoo.....ma ha mai giocato???

Link al commento
Condividi su altri siti

Eurolega, Bologna c'è

ma sparisce nel finale

La VidiVici, già sconfitta all'andata, affronta fuori casa a viso aperto i polacchi del Sopot, con la giovane promessa Canelo in grande spolvero. Pur costretta da subito a inseguire, è ancora a -5 all'inizio dell'ultimo quarto, poi crolla chiudendo a -20 (79-59)

0JU34P3G--346x212.jpg

Stefano Pollastrini, trecnico della VidiVici. LaPresse

SOPOT (Polonia), 10 gennaio - Il Prokom Sopot festeggia la seconda vittoria stagionale in Eurolega: dopo la schiacciante affermazione del PalaMalaguti nella gara d'andata, i polacchi si sono imposti sulla VidiVici (79-59) in una gara strana, senza giocatori americani da ambo le parti (per infortuni o ritardi nei rientri dagli USA) e con tantissimi giovani soprattutto per le Vu Nere, che hanno ben figurato per poco più di tre quarti, finché oltre al fisico ha retto la lucidità. In particolare il giovane Canelo ha fatto vedere ottime cose, in termini di personalità e iniziative per i compagni.

AVVIO EQUILIBRATO - L'avvio di partita è equilibrato, ma appare subito chiaro che saranno i padroni di casa a mantenere l'inerzia, in virtù della maggiore esperienza di giocatori come Harissis, Gurovic e Van Den Spiegel, nonchè del tiratore lituano Slanina, già letale all'andata. Così dopo il 10-10 ci pensano proprio Harissis e Gurovic a fare il primo break con due triple ben costruite, mentre con un bel movimento di Stanojevic il Prokom tocca il +8 (20-12). La VidiVici però non molla, nè con il capitano Di Bella (suo il canestro e l'assist per rientrare a -4 a fine primo quarto) e con la voglia di giocare del reintegrato Lestini, che segna 7 punti nel secondo quarto compresa la tripla del -1 (30-29). Sono comunque i polacchi a chiudere avanti all'intervallo (39-36) con la tripla di Slanina a rispondere ai tiri liberi del momentaneo pareggio firmati Canelo.

IL CROLLO - I padroni di casa sono anche quelli che ripartono meglio al rientro dagli spogliatoi, e toccano le 9 lunghezze di vantaggio ancora con la tripla di Slanina (49-40 a 7'24 dall'ultimo break, già 15 per il lituano e per Gurovic), ma Pillastrini trova punti e coraggio da Donnie McGrath per restare aggrappato alla partita, insieme a un lavoro difensivo perfettibile ma comunque energico. Il Prokom prova a fuggire di nuovo con i soliti noti (tripla di Slanina e assist di Harissis a Roszyk per il 56-46), ma i bianconeri hanno l'ultimo sussulto nel momento migliore di Canelo, che segna uscendo dal blocco e trova sotto Crosariol (60-55 dopo 2' dell'ultimo quarto). Qui però finisce la benzina dei bolognesi, che giocano gli ultimi minuti anche con Moraschini mentre i polacchi si divertono in contropiede con facili schiacciate e toccano le (inevitabili) 20 lunghezze di vantaggio.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Utah annienta Phoenix

Detroit ok a San Antonio

L'assenza di Nash, Marion e Hill spiana la strada ai Jazz. Riscatto dei Pistons contro il quintetto guidato da Duncan. Memphis getta al vento la prima vittoria a Sacramento nella storia della franchigia

0JUGKOBP--346x212.jpg

A San Antonio non bastano i 24 punti di Tim Duncan. Ap

NEW YORK, 11 gennaio 2008 – Gli Spurs cedono a Detroit al termine di una gara deludente, mentre Memphis getta al vento la prima vittoria a Sacramento nella storia della franchigia. Utah non ha pietà dei Suns privi di tre quarti del quintetto base.

San Antonio-Detroit 80-90

Dopo le due sconfitte con Boston e Dallas, i Pistons si riscattano espugnando il campo di San Antonio, spinti da Rasheed Wallace che chiude con 23 punti e 15 rimbalzi. Gli Spurs vanno avanti 14-8, ma Detroit domina il resto del primo tempo in cui si segnala per precisione Tayshaun Prince (6/7 per 13 punti). La partita è quasi a senso unico e piuttosto noiosa, e vede gli Spurs faticare parecchio in attacco, dove il solo Duncan è positivo tra le stelle di Gregg Popovich. Sia Parker che Ginobili incappano in una serata storta con il francese autore di 12 punti e 4/13 dal campo, mentre l’argentino si vede ancora meno (9 punti con 3/12). Detroit conduce 30-15 dopo un quarto e allunga a +20 nella seconda frazione. Nel secondo tempo, gli Spurs non rappresentano una seria minaccia per Billups e compagni, troppo determinati a ritornare al successo. Prince mette a segno 17 punti e Billups 13. Per gli Spurs si tratta del secondo k.o. interno consecutivo.

San Antonio: Duncan 24 (8/16), Paker 12. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Duncan 5.

Detroit: Wallace 23 (9/15), Hamilton 18. Rimbalzi: Wallace 15. Assist: Billups 6.

Sacramento-Memphis 116-113

A conclusione di una gara brillante, Memphis butta al vento una vittoria che aveva in pugno con Rudy Gay colpevole di due errori cruciali negli ultimi secondi che macchiano la sua impressionante prova offensiva. Con il punteggio sul 111-113, Gay abbandona Francisco Garcia in angolo per andare alla ricerca del pallone e il nativo di Santo Domingo segna la tripla del sorpasso a 7” dal termine. Memphis ha ancora una possibilità, ma la spreca malamente nell’ultima azione d’attacco, con Gay che perde il controllo della palla in uno contro uno sulla linea di fondo a 2” dalla sirena. Bravi i Kings a non mollare quando Memphis sembrava in pieno controllo con dieci punti di vantaggio a metà dell’ultimo quarto, e bravi soprattutto Beno Udrih e John Salmons durante la rimonta di Sacramento nel finale.

Sacramento: Salmons 28 (12/21), Udrih 25 (10/17), Garcia e Miller 22. Rimbalzi: Salmons 11. Assist: Salmons 7.

Memphis: Gay 31 (9/13), Gasol 19, Miller 18. Rimbalzi: Gay, Milicic e Warrick 7. Assist: Lowry e Navarro 6.

Utah-Phoenix 108-86

Mike D’Antoni ha l’infermeria piena con Nash, Marion e Hill non disponibili. Tocca ai vari Diaw, Banks, Skinner, Piatkowski e Strawberry l’arduo compito di sostituire le stelle di Phoenix, e Utah ne approfitta andando a conquistare una comoda vittoria. Barbosa mette a segno 16 punti nel primo quarto, ma si raffredda con il passare dei minuti. I Suns si schierano a zona per mascherare i limiti difensivi e la mantengono a lungo. Utah ci mette un po’ a capire come attaccarla, ma nel secondo quarto si accorge dei varchi in mezzo all’area e comincia a trovare buone soluzioni con continuità. Nel terzo quarto, i Jazz operano l’allungo decisivo tenendo i Suns a soli 12 punti e si portano a +26 (86-60). Il resto è garbage time.

Utah: Okur 22 (9/19), Brewer 21 (9/14), Boozer 18. Rimbalzi: Okur 17. Assist: Williams 11.

Phoenix: Barbosa 25 (7/18), Stoudemire 21 (9/19). Rimbalzi: Stoudemire 19. Assist: Barbosa 5.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Montegranaro e Capo

d'Orlando: piccole ma belle

I centri più piccoli mai approdati nella pallacanestro professionistica italiana occupano le zone alte della serie A. Viaggio nelle due realtà che, Siena a parte, hanno messo in riga tutte le big tricolori

0JUFRBSG--346x212.jpg

Valerio Amoroso (sin, 27 anni) contro Davide Bruttini (20), italiani emergenti delle rivelazioni Montegranaro e Capo d'Orlando. Ciam/Cast

MILANO, 11 gennaio 2008 - Montegranaro, neonata provincia di Fermo, e Capo d'Orlando, provincia di Messina: in due hanno poco più di 25.000 abitanti, meno di un quartiere di una metropoli. E, mentre le gradi città - eccetto Roma - arrancano, le due città più piccole della storia della serie A hanno scalato le zone alte della classifica occupando dopo 18 giornate la seconda e la quarta posizione in classifica.

MONTEGRANARO

Abitanti: 13.200

Economia: A far da traino è il comparto calzaturiero. Le aziende sono 580, gli addetti 6500. Negli ultimi anni sta prendendo quota il turismo

Nome società: S.S. Sutor

Anno di fondazione: 1955

In serie B1: prima volta 1961-62, ultima 2003-04

In Legadue dal: prima volta 2001-02, dal 2004 al 2006

In serie A dal: dal 2006-07

Budget: 3.000.000 euro (1.800.000 monte stipendi)

Giocatore più pagato: Sharrod Ford

Parla il presidente - Tiziano Basso: "Siamo dietro Siena, vicini ai playoff, ma l’importante è aver raggiunto la salvezza. Le Final Eight da testa di serie sono una gioia unica. Non pensavamo di arrivare così in alto, in considerazione dei numerosi cambi estivi. Oltre a bravi giocatori abbiamo ingaggiato uomini seri, guidati da un allenatore di qualità. Non a caso la società spende quasi metà budget per la struttura”.

Parla l'allenatore - Alessandro Finelli: "A Montegranaro c’è la grande capacità di fare sport con programmazione, rispettando i ruoli e lavorando per precisi obiettivi. Siamo soddisfatti e orgogliosi della strada fin qui percorsa. Nonostante gravi infortuni (Canavesi, Filloy) si è deciso di non tornare sul mercato facendo leva sulla compattezza di squadra. I risultati ci danno ragione".

Parla il capitano - Valerio Amoroso (27 anni): "Vogliamo arrivare più lontano possibile. Possiamo continuare a far bene perché la squadra, composta da giovani e giocatori di esperienza, rema in una sola direzione. L’arma segreta? Il fatto di avere fame. I giovanissimi hanno la grande possibilità di dimostrare il proprio valore. Tornassi indietro, mi piacerebbe rigiocare il derby contro la Scavolini".

CAPO D'ORLANDO

Abitanti: 13.100

Economia: prevalentemente turistica e legata al settore terziario

Nome società: Orlandina

Anno di fondazione: 1978

In serie B1: dal 2000-01

In Legadue: dal 2001-02

In serie A: dal 2005-06

Budget: 2.300.000 euro (1.250.000 euro)

Giocatore più pagato: Gianmarco Pozzecco

Parla il presidente - Enzo Sindoni: "Passione, fortuna e forse un pizzico di competenza. Vivere in una città di 13.000 abitanti può creare qualche difficoltà in più, nel reperire risorse economiche rispetto ai grandi centri, ma da piccoli riusciamo a gestir meglio quello che abbiamo perché c’è molta più compattezza e unità di intenti. Anche per questo la nostra squadra è diventata l’icona di un territorio e di una regione”.

Parla l'allenatore - Romeo Sacchetti: “Un gruppo di giocatori che hanno talento e che stanno bene insieme. Non contano i tiri del compagno, ma giocano tutti per vincere. Un ottimo collettivo che mi permette di avere diverse soluzioni in attacco”.

Parla il capitano - Francesco Orsini (34 anni): "Gruppo fantastico, nella mia lunga carriera non ho mai trovato uno simile. Molto merito va dato anche all’allenatore che si è dimostrato bravissimo ad amalgamarlo ed a gestirlo”

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

home_link.jpg

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 19.15

Fenerbahce Ulker - Chorale Roanne 81-65

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 19.45

Aris TT Bank - Lietuvos Rytas 69-72

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Tau Ceramica 83-71

Armani Jeans Milano - Cibona Zagreb 63-72

Mercoledì 9 Gennaio 2008, ore 20.45

Brose Baskets - Lottomatica Roma 59-73

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 19.45

Prokom Trefl Sopot - Virtus Vidivici Bologna 79-59

Maccabi Elite Tel Aviv - Unicaja 87-68

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 20.30

Olympiacos - CSKA Moscow 71-67

Le Mans Sarthe Basket - Efes Pilsen 84-91 d.t.s.

Giovedì 10 Gennaio 2008, ore 20.45

Union Olimpija - Zalgiris Kaunas 74-83

AXA FC Barcelona - Panathinaikos 55-56

Partizan Igokea - Real Madrid 72-80

Girone A

CSKA Moscow 18

Olympiacos 14

Tau Ceramica 14

Montepaschi Siena 14

Zalgiris Kaunas 14

Union Olimpija 6

Virtus Vidivici Bologna 4

Prokom Trefl Sopot 4

Girone B

Lietuvos Rytas 18

Unicaja 16

Maccabi Elite Tel Aviv 16

Efes Pilsen 14

Aris TT Bank 12

Cibona Zagreb 8

Armani Jeans Milano 4

Le Mans Sarthe Basket 0

Girone C

Panathinaikos 20

Real Madrid 16

AXA FC Barcelona 16

Fenerbahce Ulker 12

Lottomatica Roma 8

Partizan Igokea 8

Chorale Roanne 6

Brose Baskets 2

Alle Top 16: Prime 5 più la migliore 6°

Uleb Cup (novità di quest anno): seconda e terza sesta più le settime

Eliminate: Le ultime dei gironi

Complimenti alla sportività dei giocatori del Cibona. Sul 55 pari Vuckevic recupera un rimbalzo difensivo, un giocatore del Cibona lo spinge, V. accusa un dolore alla caviglia ed esce portandosi la palla fuori. Gli arbitri non fischiano alcun fallo (ci stava l'antisportivo...) e sulla rimessa i Croati non restituiscono palla suscitando i fischi di tutto il forum, segnando il canestro dal quale partirà il parziale decisivo.

Complimenti per il fair play. Gallinari non ancora pervenuto nel 2008.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

19° Giornata

Sabato 12 Gennaio 2008, ore 20.30

Benetton Treviso - Scavolini Spar Pesaro

Sabato 12 Gennaio 2008, ore 21.00

Upim Bologna - Premiata Montegranaro

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 12.00

Angelico Biella - La Fortezza Bologna

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 18.15

Pierrel Capo d'Orlando - Eldo Napoli

Snaidero Udine - Cimberio Varese

Legea Scafati - Tisettanta Cantù

Lottomatica Roma - Siviglia Wear Teramo

Armani Jeans Milano - Solsonica Rieti

Domenica 13 Gennaio 2008, ore 21.00

Air Avellino - Montepaschi Siena

Attenzione perchè è in corso in questo momento un'assemblea a Bologna dove si parla di revocare a Sabatini l'assegnazione delle Final Eight e la proposta di farle a Roma. In questo caso la Virtus non sarebbe iscritta per protesta e vi parteciperebbe al suo posto una tra Rieti, Teramo e Milano. A seguire poi ci sarà il sorteggio degli accoppiamenti. L'assemblea è iniziata alle 10.30 e non si sa ancora nulla di ufficiale.

Link al commento
Condividi su altri siti

Toronto e i Warriors volano

Serata vincente per i Raptors e Golden State che battono rispettivamente New York e Memphis. Andrea Bargnani penalizzato dai falli gioca 17'; Belinelli non va nemmeno a referto, 14' per Watson

0JUIKGYR--346x212.jpg

Per Andrea Bargnani partita difensiva. Reuters

NEW YORK, 12 Gennaio 2008 - Toronto supera i Knicks al Madison Square Garden, Golden State, invece, batte Memphis.

New York-Toronto 90-99

Chris Bosh è in serata di grazia e punisce con eccessiva facilità la distratta difesa di New York. I Raptors così si sbarazzano dei Knicks i quali regalano l’ennesima delusione della stagione al pubblico del Madison Square Garden. Difficile da giudicare la prova di Andrea Bargnani il quale in attacco sembra in vena ma deve pagare dazio ai falli e rimane sul parquet per solamente 17’. L’azzurro deve rimboccarsi le maniche in difesa e, complice anche una terna un po’ troppo fiscale con lui, colleziona cinque falli ma comunque esce dal Garden con un tabellino immacolato: 1/1 da due, 1/1 da tre e 2/2 ai liberi per sette punti.

La squadra canadese parte forte e distanzia subito i Knicks grazie alla solida regia di Jose’ Calderon, il quale pur non tirando con buone percentuali, anche al Garden gestisce il pallone con grande disciplina, e soprattutto alla straordinaria vena di Chris Bosh. Toronto parte fortissimo e mette subito in difficoltà i padroni di casa arrivando dopo pochi minuti al vantaggio in doppia cifra.

Isiah Thomas non è per nulla soddisfatto del rendimento della sua frontiline a e pagare per tutti sono i due lunghi più talentuosi del roster newyorchese, Eddy Curry e Zach Randolph i quali alla fine rimangono sul parquet rispettivamente 15’ e 10’. Saltano gli schemi per i Knicks e Thomas improvvisa rotazioni mai sperimentate ma non cambia nulla perché Bosh è immarcabile. New York perlomeno mostra una reazione d’orgoglio nell’ultimo quarto, mettendo in difficoltà Toronto senza comunque dare mai l’impressione di poter riaprire il match. I Knicks, così, incassano la loro quinta sconfitta casalinga consecutiva.

Naturalmente i tifosi di New York non risparmiano coach Thomas e per tutto il secondo tempo intonano l’oramai celeberrimo coro “Fire Isiah”. “Abbiamo cercato di mettere pressione ai Knicks dal primo minuto – commenta Bosh – sapevamo che se fossimo riusciti a conquistare un buon vantaggio all’inizio del match il pubblico avrebbe incominciato a rumoreggiare ed e’ esattamente quello che e’ successo”.

New York: Crawford 27 (7/8, 2/9), Robinson 24. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Marbury 8.

Toronto: Bosh 40 (14/30). Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Calderon 8.

Golden State-Memphis 116-104

Nessun problema per i Warriors che passeggiano contro i Grizzlies e portano a casa la loro 10° vittoria casalinga nelle ultime 13 gare. Marco Belinelli non va nemmeno a referto mentre l’ultimo arrivato del gruppo, l’ex Reggio Emilia CJ Watson, non solo si cambia ma gioca 14’. Davvero incomprensibili a volte le scelte di Don Nelson che preferisce regalare minuti a un giocatore appena arrivato dalla Nbdl piuttosto che mostrare fiducia nei confronti dell’azzurro, osannato dallo stesso Nelson durante il camp di preparazione.

I Warriors giocano una buona pallacanestro e si affidano alla regia di un eccellente Baron Davis (19 assist, suo massimo in carriera) e agli spunti di uno scatenato Monta Ellis il quale trova la retina con le sue prime 11 conclusioni dal campo. Dall’altra parte Pau Gasol in attacco fa quello che vuole ma non serve a molto. Memphis, infatti, non riesce a rallentare Davis e compagni e va sotto anche di 23 punti.

Quando nella ripresa sembra tutto troppo facile, i padroni di casa però iniziano a commettere errori evitabili e i Grizzlies tirano fuori l’orgoglio. Memphis, grazie ai canestri della coppia catalana Pau Gasol-Juan Carlos Navarro, a 5' dalla sirena arriva addirittura al –6 (105-99) ma una volta fiutato il pericolo Golden State ricomincia a prendere buoni tiri in attacco e chiude i conti senza soffrire troppo.

Golden State: Ellis 27 (12/15), Jackson 22, Davis 20, Harrington 19. Rimbalzi: Biedrins 12. Assist: Davis 19.

Memphis: Gasol 43 (17/25), Navarro 20. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Lowry 5.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Boston da leggenda

Bryant fa sognare i Lakers

I Celtics spazzano New Jersey ed eguagliano la partenza migliore della storia della franchigia (1959-60) che li incoronò campioni Nba. Kobe dà spettacolo contro Milwaukee; Bynum gli dà una mano

0JUIJPLF--346x212.jpg

Testa a testa fra Josh Boone (in basso a sinistra) e Kevin Garnett. Afp

New York, 12 gennaio 2008 – I Celtics volano a 30-4 uguagliando la partenza migliore della storia della franchigia (1959-60) che li incoronò campioni nba. Bryant e Bynum fanno sognare i Lakers, e Cleveland sopravvive ai due supplementari contro Charlotte. Bene i Denver Nuggets guidati da Iverson ed Anthony.

New Jersey-Boston 77-86

Per tre quarti di gara i Nets giocano alla pari con Boston, ma danno via libera ai Celtics nell’ultimo quarto in cui la difesa avversaria chiude le vie del canestro concedendo ai Nets la miseria di 9 punti. New Jersey va avanti 70-63 all’inizio dell’ultimo periodo con due punti di Jefferson, ma resta a secco fino alla tripla di Carter a 5’52” dal termine. La difesa di Boston diventa un muro impenetrabile e i Nets devono attendere fino a 9” dalla sirena per trovare il terzo canestro del quarto periodo, con Jason Kidd a partita ormai chiusa. Boston perde Rondo nel terzo quarto per mal di schiena, ma con in campo le riserve inizia il quarto periodo con un parziale di 10-2. I Nets si suicidano dalla lunetta dove ottengono un pessimo 37% (9/24). Josh Boone lotta come un leone contro Garnett e chiude con 14 punti e 16 rimbalzi, ma anche 0/6 nei liberi. L’apporto dei Big Three dei Celtics è bilanciato con 7 canestri a testa.

New Jersey: Jefferson 17 (6/12), Carter 16. Rimbalzi: Boone 16. Assist: Kidd 9.

Boston: Garnett 20 (7/14), Pierce 18, Allen 16. Rimbalzi: Garnett 11. Assist: Pierce 5.

Philadelphia-Chicago 97-100

Chicago parte male a Philadelphia (14-27), ma si sveglia nel secondo quarto e si ritrova in testa alla fine del primo tempo (40-45). Il vantaggio dei Bulls raggiunge il +16 all’inizio del quarto periodo, ma dopo una schiacciata di Dalembert i Sixers si riavvicinano a 4 punti (90-94) a un minuto dal termine. Un grande Nocioni segna il canestro che spegne le speranze di Philadelphia. Nocioni è il migliore di Chicago malgrado una brutta influenza. Metà squadra è scesa in campo mezza influenzata, mentre Luol Deng è ancora fermo e Noah è stato sospeso dai Bulls per la sfida contro i Sixers per motivi disciplinari.

Philadelphia: Iguodala 25 (8/21), Dalembert 21. Rimbalzi: Dalembert 20. Assist: Iguodala 5.

Chicago: Nocioni 26 (11/18), Smith 19. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Hinrich 7.

Atlanta-Washington 98-102 (OT)

Giornata da dimenticare per gli Atlanta Hawks, che tre ore prima della palla a due si vedono sottrarre dal Commissioner David Stern la vittoria del mese scorso contro Miami, e poi vengono anche sconfitti sul campo da Washington dopo un tempo supplementare. Per un errore al tavolo che aveva segnalato il sesto fallo di Shaquille O’Neal mentre si trattava del quinto, verranno rigiocati gli ultimi 51.9” di Atlanta-Miami (punteggio 114-111) prima della prossima sfida tra le due squadre in marzo. Un caso del genere nella nba non accadeva dal 1982. I 35 punti di Joe Smith non bastano ad Atlanta che viene condannata a 35” dal termine dell’overtime da un’entrata di Antonio Daniels.

Atlanta: Smith 35 (15/26), J. Johnson 23. Rimbalzi: Horford 19. Assist: J. Johnson e A. Johnson 9.

Washington: Jamison 22 (9/22), Butler 21. Rimbalzi: Jamison 17. Assist: Daniels 7.

Cleveland-Charlotte 113-106 d.2t.s.

Per gran parte del secondo tempo, i Bobcats sembrano vicini alla terza vittoria esterna in una settimana, ma Cleveland recupera e si affida a King James che nel secondo overtime segna 8 dei 13 punti dei Cavs. Per LeBron c’è anche il record di rimbalzi in carriera con 19, e lo stesso vale per un ottimo Varejao che ne cattura 18 a cui aggiunge 16 punti. Charlotte ha la chance di vincere nel finale del primo overtime, ma Raymond Felton fa partire un tiraccio sprecando l’occasione. Felton si infortuna alla caviglia durante il secondo supplementare e deve abbandonare la gara.

Cleveland: James 31 (10/20), Hughes e Varejao 16. Rimbalzi: James 19. Assist: James 8.

Charlotte: Wallace 27 (11/22), Richardson 19. Rimbalzi: Mohammed 15. Assist: Felton 11.

New Orleans-Miami 114-88

Grazie all’exploit della riserva Bobby Jackson che realizza sette triple senza alcun errore da dietro l’arco, New Orleans conferma la crisi di Miami a cui rifila una sonora sconfitta con 26 punti di scarto. Jackson fa 3/3 nel primo quarto che chiude con 13 punti. Il 7/7 da tre del veterano (10 stagioni alle spalle) è record per la franchigia di New Orleans e terza prestazione di sempre nella lega il cui record è 9/9 di Latrell Sprewell. Miami concede il 61% dal campo a New Orleans che mette a segno 13 triple.

New Orleans: Jackson 25 (9/9), Chandler 19. Rimbalzi: West 10. Assist: Paul 16.

Miami: Blount 27 (13/16), Williams 12. Rimbalzi: Davis 8. Assist: Davis e Wade 7.

Houston-Minnesota 113-82

Houston passeggia contro Minnesota e Yao Ming può tirare il fiato in panchina dopo aver giocato 28’. Spazio alle riserve e un po’ di gloria per il rookie Carl Landry che va in doppia doppia con 15 punti e 11 rimbalzi, entrambi career high. Le ultime notizie dallo staff medico di Houston danno Tracy McGrady a riposo probabilmente per un’altra settimana mentre recupera da un infortunio al ginocchio sinistro. I Rockets sono 7-2 durante l’assenza di T-Mac.

Houston: Scola 22 (7/10), Yao, Head e Landry 15. Rimbalzi: Landry 11. Assist: Alston e Scola 5.

Minnesota: Gomes 20 (8/15), Brewer 16. Rimbalzi: Gomes e Jefferson 6. Assist: Telfair 6.

Denver-Orlando 113-103

I Magic conducono di due punti (84-86) alla fine del terzo quarto, ma Denver prevale nell’ultimo periodo che vede protagonista Anthony Carter con 14 punti dei suoi 21 totali. Dwight Howard ottiene la 33º doppia doppia della stagione continuando a guidare la speciale categoria, mentre Hedo Turkoglu ha una serata negativa e segna solo 8 punti con 3/15. Oltre ad Allen Iverson, Carmelo Anthony e Carter, i Nuggets hanno una solito contributo dalla riserva Linas Kleiza che realizza 18 punti in 21’.

Denver: Anthony 32 (11/20), Iverson e Carter 21. Rimbalzi: Camby 12. Assist: Iverson 13.

Orlando: Lewis 21 (8/15), Howard 20. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 8.

L.A. Lakers-Milwaukee 110-105

Kobe è ammalato, ma a vederlo in campo non sembrerebbe proprio: la stella dei Lakers stringe i denti da vero leader e segna 37 punti in 37 minuti, con 5/9 da tre, 5 rimbalzi, 7 assist, 2 palle recuperate e solo una persa. Accanto a Bryant, viene fuori un eccellente Bynum che registra una doppia doppia con 17 rimbalzi (career high) e 25 punti (8/13). Il pubblico dello Staples Center ormai non si accontenta più di assistere a un’altra convincente vittoria e urla “we want tacos!” (vogliamo i tacos) ininterrottamente negli ultimi minuti. I gialloviola devono tenere gli avversari sotto i 100 punti affinché i tifosi abbiano diritto a mangiare tacos gratis, ma Charlie Bell li ammutolisce a 11” dalla fine con la tripla del 102-110, prendendosi poi i fischi dell’intera arena. A parte la piccola delusione, con il record dei Lakers a 24-11, per i tifosi è arrivato il momento di sognare, specialmente visti gli immensi progressi del centro Bynum.

L.A. Lakers: Bryant 37 (12/25), Bynum 25. Rimbalzi: Bynum 17. Assist: Bryant 7.

Milwaukee: Williams 28 (10/21), Redd 22. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Williams 6.

Seattle-Dallas 70-90

Rispettando il pronostico, Dallas allunga la striscia vincente a sei partite vincendo facilmente a Seattle. Nowitzki segna 20 punti nei primi tre quarti, mentre Durant soffre tremendemente la marcatura fisica di Josh Howard e chiude con 4/13. Dallas non ha bisogno di produrre un grande sforzo considerato il livello dell’avversario e chiude con 41% al tiro, ma Seattle fa peggio con il 35%.

Seattle: Szczrbiak 17, Durant e Collison 15. Rimbalzi: Thomas 15. Assist: Durant 6.

Dallas: Nowitzki 20 (5/(10), Howard 18. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Harris 4.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Boston sbaglia e paga dazio. Bene Spurs e Suns

I Celtics recriminano per una svista arbitrale, ma il ko con Washington è dovuto soprattutto agli errori nel finale. Pistons fortunati con Charliotte. Nash è guarito ed è subito stellare

0JUK78JP--346x212.jpg

Richard Hamilton (32) sfugge a Ryan Hollins (15). Ap

NEW YORK, 13 gennaio 2008 – Con gli arbitri protagonisti nel finale a Washington e Charlotte, i Celtics vanno ko e i Pacers superano i Bobcats. Facili vittorie per San Antonio e Phoenix. Ok anche Utah e Indiana. Dallas rischia, ma vince allo scadere con una tripla di Stackhouse.

Washington-Boston 85-78

I Celtics dimostrano di essere umani cedendo a Washington dopo un orribile quarto periodo. L’attacco di Boston soffre la mancanza di Rajon Rondo in cabina di regia e viene tenuto a soli 13 punti negli ultimi 12’ dai Wizards. Boston recrimina per una svista arbitrale a 35” dalla sirena (col punteggio sul 78-74 per i padroni di casa) che manda in lunetta i Wizards, mentre il pallone doveva essere consegnato a Boston, ma il vero motivo della sconfitta sono gli errori dei Celtics nel finale. Dopo un’importante tripla di Daniels per il 75-74, Garnett si fa soffiare il pallone da Haywood e commette anche fallo. Quindi un’ingenuità di Paul Pierce manda Stevenson in lunetta per tre tiri liberi tutti realizzati. Washington piazza un parziale di 15-4 negli ultimi quattro minuti, e Ray Allen e Posey sbagliano da tre. Allen chiude con 3/13 per 8 punti. Boston non regge il confronto sotto i tabelloni e Jamison guida i Wizards con 9 rimbalzi offensivi (16 totali per l’ex Tarheel) contro i 7 dei Celtics, che ne catturano 30 in totale contro i 49 degli avversari. Lunedì ci sarà la rivincita a Boston.

Washington: Stevenson 19 (5/11), Butler 16. Rimbalzi: Jamison 16. Assist: Daniels 5.

Boston: Garnett 19 (7/14), Pierce 15. Rimbalzi: Perkins 7. Assist: Pierce 6.

Charlotte-Detroit 100-103 (OT)

In un controverso epilogo a Charlotte, i Pistons trovano il successo con un pizzico di fortuna. I Bobcats giungono a un passo dall’impresa (dopo aver già battuto i Boston Celtics), ma dopo aver tenuto testa ad una piatta Detroit, si vedono annullare il canestro del sorpasso dell’ex Mohammed per una presunta interferenza canestro di Okafor, che rivista al replay sembra essere un clamoroso errore arbitrale. Il tempo supplementare arriva dopo la tripla di Billups per il pareggio (91-91) a 1’16”dalla sirena. Quindi i Bobcats sbagliano con una forzatura di Gerald Wallace, Billups penetra ma non trova il canestro, ancora Wallace si butta dentro ma è stoppato dall’altro Wallace e infine Hamilton trova un tiro ad alta percentuale sulla rimessa a mezzo secondo dalla sirena, ma è corto. Si va all’avvincente overtime, e Charlotte si illude con 5 punti consecutivi di Wallace e un canestro dalla media di Mohammed per il 100-99. Rip Hamilton riporta avanti Detroit a 16” dal termine dopo un rimbalzo offensivo che costa caro a Charlotte, e infine a 1” dalla fine Mohammed segna in tip-in, ma il gioco è fermo perché gli arbitri vedono un’interferenza di Okafor e regalano la vittoria ai Pistons. Charlotte, reduce dalla sconfitta in doppio overtime a Cleveland, aveva a disposizione solo otto giocatori ed era priva di entrambi i play Felton e McInnis.

Charlotte: Wallace 26 (8/21), Richardson 20. Rimbalzi: Okafor 15. Assist: Richardson 8.

Detroit: Billups 27 (10/17), Hamilton 26. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Hamilton 8.

San Antonio-Minnesota 105-88

Minnesota resiste solo metà gara (45-44), ma San Antonio allunga nel secondo tempo ritornando al successo dopo le ultime due sconfitte. Per Tim Duncan ci sono 15 punti e 9 rimbalzi. Ginobili è il migliore degli Spurs e fa 3/5 nelle triple totalizzando 22 punti in 27’, ai quali aggiunge 5 recuperi, 5 rimbalzi e 3 assist. Con un record di 24-11, San Antonio è seconda nella Southwest Division dietro a Dallas.

San Antonio: Ginobili 22 (6/10), Parker 21. Rimbalzi: Duncan 9. Assist: Parker e Vaughn 8.

Minnesota: Jefferson 24 (10/18), Gomes 21. Rimbalzi: Gomes 9. Assist: McCants 6.

Utah-Orlando 119-115

I Jazz vincono la terza gara consecutiva con una buona prova di Okur, Williams e Boozer (15+10), oltre a Kirilenko (16 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) di nuovo in campo dopo aver saltato le ultime tre partite. I Magic non conducono mai durante l’incontro, ma sprecano parecchie occasioni dalla lunetta nell’ultimo periodo in cui fanno 10/21 nei liberi. Dwight Howard va in lunetta 24 volte e ne segna 17, ma fa 3/9 negli ultimi 12’.

Utah: Okur 29 (10/15), Williams 17. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Williams 11.

Orlando: Lewis 21 (8/15), Howard 29 (6/13), Lewis 27. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Turkoglu 5.

Phoenix-Milwaukee 122-114

Nash guarisce dall’influenza e tutto torna alla normalità per Phoenix dopo la sconfitta contro Utah. Il canadese lancia i Suns con una stellare prestazione affiancato da un altrettanto ispirato Amare Stoudemire. Il play segna 26 punti nel secondo tempo con 11/13 (4/5 da tre) arrivando a quota 35. Anche il centro dei Suns supera i trenta mettendone 31 con un ottimo 12/16 dal campo. Ma la notizia che sicuramente fa sorridere Mike D’Antoni è la prima grande partita stagionale di Boris Diaw, che con Grant Hill out, è tornato a far parte della rotazione del coach. Il francese segna 21 punti (10/15) e cattura 11 rimbalzi in 37’. I Bucks provano a tenere il passo di Phoenix e tirano con il 56% (11/20 da tre) con Andrew Bogut che chiude con 14/16 per 29 punti. Ma i Suns, che tirano con percentuali simili, vanno in lunetta molto più frequentemente e segnano 14 punti in più dei Bucks nei tiri liberi.

Phoenix: Nash 35 (13/17), Stoudemire 31. Rimbalzi: Diaw 11. Assist: Nash 7.

Milwaukee: Bogut 29 (14/16), Redd e Bell 18. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Bell 7.

Sacramento-Indiana 105-111

Dopo una partita equilibrata, i Pacers ottengono il primo successo in trasferta dopo tre sconfitte nel tour ad ovest. Un jumper di Beno Udrih dona qualche speranza ai Kings che si portano a -2 (103-105) a un minuto e mezzo dalla fine. Il rientrante Kevin Martin, perfetto fino a quel punto, con 25 punti e 7/7 dal campo più 8/8 dalla lunetta, sbaglia i primi due tiri della serata nell’ultimo minuto. Una tripla un po’ fortunosa di Granger assicura il successo a Indiana. Dopo aver saltato 17 partite per infortunio, la guardia di Sacramento Martin ha impressionato al suo ritorno in azione.

Sacramento: Martin 25 (7/9, 10/10 tl), Garcia 22. Rimbalzi: Miller 15. Assist: Miller 5.

Indiana: Dunleavy 23 (9/16), Diener 19. Rimbalzi: O’Neal 7. Assist: O’Neal e Rush 5.

L.A. Clippers-Dallas 94-95

Sul 53-53 nel terzo quarto i Clippers infilano 14 punti consecutivi, ma Dallas reagisce e torna a -5 a tre quarti di gara. Nel minuto finale, con il punteggio sul 94-92 per L.A., Jason Terry perde il pallone sulla rimessa. I Clippers vanno in attacco con 27” sul cronometro, ma Tim Thomas tira troppo presto e dopo il suo errore Dallas conquista il rimbalzo e chiama timeout con 8” da giocare. Nell’ultima azione offensiva l’esecuzione di Dallas è perfetta: palla a Nowitzki, il tedesco preferisce ripassare a Terry che ribalta per Jerry Stackhouse libero dietro la linea da tre. La guardia dei Mavs fa partire una tripla che si infila dolcemente nella retina contemporaneamente al suono della sirena beffando i Clippers.

L.A. Clippers: Thomas 21 (10/17), Maggette e Mobley 20. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Thomas e Mobley 6.

Dallas: Nowitzki 22 (8/18), Terry 20. Rimbalzi: Dampier 9. Assist: Nowitzki e Terry 4.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Treviso abbatte Pesaro. La Fortitudo sale

La Benetton annulla la resistenza della Scavolini Spar (82-56). Lucas debutta senza incantare, Chalmers (27 punti) e Mensah decisivi. La Upim Bologna batte Montegranaro in volata (79-73)

0JUJTYIG--346x212.jpg

Keydren Clark, 23 anni, affronta la difesa trevigiana. Ciam/Cast

MILANO, 12 gennaio 2008 - Nella serata del debutto di John Lucas la Benetton vince una partita fondamentale per la sua classifica a aggancia a quota 16 ben sei squadre. Pesaro resta a 22. Nell'altro anticipo la Fortitudo, con Forte all'esordio con l'Aquila, supera in volata Montegranaro (79-73).

Benetton Treviso-Scavolini Spar Pesaro 82-56

Il primo anticipo della serata premia la volontà di Treviso, che aggancia il gruppone composto da Virtus Bologna, Cantù, Milano, Rieti e Teramo. Una serataccia per Pesaro, sempre indietro nel punteggio (24-13 dopo il primo quarto, 45-30 all'intervallo), che ha avuto poco da Hicks (5/12 in 28') e Slay (0/4 da tre). Treviso, ancora senza Gigli, ha poi tirato complessivamente meglio, ha preso più rimbalzi (46-33) grazie a un Mensah dominante, e ha perso meno palloni (15, quelli dei marchigiani), meritando ampiamente il successo.

Treviso: Chalmers 27, Gaines 18, Mensah 13 + 21 rimbalzi.

Pesaro: Slay 13, Hicks e Fultz 10.

Upim Bologna-Premiata Montegranaro 79-73

di Gianluca Orefice

Due su due. Come i liberi decisivi nel finale punto a punto di Bagaric, ma pure come i successi di Sakota in altrettante gare sulla panchina dell’Upim, che piega con fatica la Premiata. L’avvio del match è all’insegna dell’intensità, così non sorprende l’appoggio da sotto dello sgusciante Minard al 5'34" (9-16), frutto di un triplo rimbalzo degli ospiti in attacco. Al 6'24" la tripla di Thomas fa registrare il massimo vantaggio di Montegranaro (11-19, +8 ), quasi totalmente annullato dai due tiri da fuori di Janicenoks (9'04", 19-21). Il secondo sprint della Premiata (23-30) è invece stoppato da un giocatore rigenerato dalla cura Sakota, ovvero Cittadini, che al 16'57", al terzo canestro di seguito, porta i suoi a -1 (29-30). Al 19'47" quindi non può essere che Cittadini a regalare il primo vantaggio del match ai bolognesi (34-33). Dopo l’intervallo un fin lì spento Mancinelli (0 punti nei primi 20') si accende come un fiammifero, così come Torres che dalla lunetta (tecnico a Minard per uno scontro con Bagaric, pure lui sanzionato) inchioda il massimo vantaggio locale (+9, 47-38 al 24'59"). Tuttavia Bagaric, dopo una schiacciata, esulta puntando il dito verso Minard (in panchina) guadagnandosi un secondo tecnico che rende il Paladozza come un girone dell’Inferno di Dante. Nel frastuono mantengono la concentrazione i giocatori ospiti che, a suon di triple con Vitali, Garris e Thomas, ricuciono lo strappo e scappano al 34' sul 58-64. L’ingresso di Janicenoks (mvp della gara) regala nuova linfa alla Fortitudo che ritorna avanti, poi nel finale a stretto contatto è decisivo il 2/2 ai liberi di Bagaric a -17" (77-73). L’errore da lontano di Minard a -6" regala i titoli di coda alla serata. Anonimo nella Upim il debutto di Forte (0/3 al tiro, 2 palle perse e 1 assist in 13').

Fortitudo: Janicenoks 18, Mancinelli 15, Bagaric 12.

Montegranaro: Thomas 20, Ford 11, Garris 11, Vitali 11.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

a marzo atlanta e miami giocheranno nello stesso giorno sia la partita prevista che gli ultimi 51 secondi rimanenti della partita di ieri (finita ma per un errato conto dei falli di o'neal, espulso, si rigioca la fine)

no farli giocare magari il primo giorno della loro possibile disponibilità :smilie_daumenpos: manca poco più di un mese all' All Star Game che si svolgerà a New Orleans... il mago ci sarà (speriamo) nella partita Rookie vs Sophimore...

Link al commento
Condividi su altri siti

appena tornato da udine...che partita!!!!! udine a +9 a poco dalla fine, romel beck fa tutto solo e a 17 secondi dal termine mette la tripla (e che tripla!!!!) del 78 pari....(dopo una partita che aveva visto come massimo vantaggio il +12 snaidero a 5 minuti dalla fine, altrimenti smpre +1, +2, +3, +4).....la snaidero fa una pessima azione d'attacco e si va al supplementare....udine segna subito, ma poco dopo varese segna il +1 e prova ad allungare dalla lunetta, ma non va oltre all'82-80....udine segna due triple e va sull'82-86. ma non è finita....si arriva a 9 secondi dal termine sull'87-88.....con varese in lunetta...1/2 di brown e udine che si precipita in attacco, ma sbaglia e grazie a zacchetti che prende un fortunoso rimbalzo fa entrare la palla a tempo scaduto dopo che ha danzato un paio di volte sul ferro....

Link al commento
Condividi su altri siti

Roma scatenata, Biella c'è

Capo d'Orlando è terza

La Lottomatica travolge Teramo ed è seconda con due punti di margine su Angelico, Montegranaro e sui siciliani che superano Napoli al supplementare. Ok Milano, Udine e Cantù, alle 21 Avellino-Siena

0JUL4F5M--346x212.jpg

Troy Bell, 27 anni, miglior marcatore con 19 punti. Ciam/Cast

MILANO, 13 gennaio 2008 - Il 19° turno di serie A, dopo i successi negli anticipi di Treviso e Fortitudo Bologna, registra le vittorie di Biella, Roma, Capo d'Orlando, Cantù, Milano e Udine. Alle 21 il posticipo Avellino-Siena.

Angelico Biella-La Fortezza Bologna 73-67

L'Angelico vince la sfida di mezzogiorno, rivincita degli scorsi playoff, e piazza un fondamentale 2-0 negli scontri diretti con la Virtus Bologna. I bolognesi, privi degli infortunati Spencer e Anderson e con l'ex biellese Michelori abile ma in borghese per scelta societaria, hanno retto anche più del previsto in casa di una Pallacanestro Biella al completo (Rosselli ha esordito in quintetto) che sembra attraversare un periodo d'appannamento fisico, dopo lo strepitoso girone d'andata che ha consumato parecchie energie. La partita è stata bruttina, condita da parecchi errori e giocata a ritmi spezzettati che non hanno certo favorito i palati fini. I piemontesi hanno messo l'ipoteca sulla vittoria nel terzo quarto, vinto 25-10 (39-1 la valutazione), grazie a una difesa finalmente aggressiva, frutto della probabile reprimenda di coach Bechi nello spogliatoio all'intervallo (35-38 al 20'). Viceversa, i ragazzi (è il caso di dirlo, visto lo schieramento di juniores in campo) di coach Pillastrini hanno imbroccato un quarto da 2/15 al tiro che ha di fatto compromesso una gara che invece poteva trascinarsi incerta e punto a punto fino alla fine. Dal 60-48 del 30', Biella ha potuto gestire il vantaggio, ridottosi fino al 65-60 siglato da Di Bella, ma che ha visto le pronte risposte di Cinciarini e Hunter, quest'ultimo in doppia doppia e giocatore più produttivo della gara. Diversi canestri che hanno scacciato lo spettro di un clamoroso scivolone interno sono comuqnue merito dei soliti Elder e Bell. Sulla sponda bolognese, tenace partita dell'ex Giovannoni, ultimo ad arrendersi insieme a un Best visibilmente in affanno fisico.

Biella: Bell 19, Elder 17, Hunter 16

Bologna: Giovannoni 15; Best 13; Di Bella 11

Pierrel Capo d'Orlando-Eldo Napoli 110-107 d.t.s

La Pierrel vince al supplementare e lo fa grazie a un immenso Pozzecco e a una squadra che ha saputo soffrire e tenere la grande forza di Thomas e di una Eldo che è stata una delle migliori squadre viste al PalaFantozzi. Dopo una buona partenza dei locali (10-6, dopo 3'), l'incontro passa in mano agli ospiti. Thomas in chiusura di parziale è già in doppia cifra (11 punti, 5/5 da due), e Napoli raggiunge il + 6 proprio al 10'. Vantaggio che cresce e dopo i primi due minuti raggiunge il + 14 (canestro di Flamini). Thomas è immarcabile e comincia a fare male anche dalla distanza (3/4 al riposo con 20 punti). La Pierrel cerca di reagire e grazie a un ispirato Pozzecco che trova in Wallace (senza lavoro settimanale perché infortunato), e Howell (14, 10 e 12 punti per i tre), recupera e chiude sotto la doppia cifra (46-55). Pierrel che completa la rimonta nel terzo parziale, riuscendo prima a raggiungere e poi a superare Napoli grazie a un parziale di 12-4 in meno di tre minuti (Wallace e Howell in evidenza). Bucchi cambia difesa, passa a zona e Napoli riesce a contenere la grande dinamicità di Capo d'Orlando. Thomas però riprende a bruciare la retina e Napoli chiude nuovamente avanti. Il testa a testa continua fino alla serena con Wallace da una parte e Thomas dall'altra non smette di centrare il canestro. A 58'' dalla fine il Poz riporta a - 1 la Pierrel, poi una serie incredibile di rimbalzi in attacco di Napoli e alla fine Malaventura porta i suoi al + 3 (- 11'', 89-92) con palla per i locali. Nella serie dei liberi Pozzecco e Wallace sono di ghiaccio, Malaventura sbaglia uno dei due tiri e così la Pierrel pareggia per il supplementare. Altri cinque minuti di sofferenza e di grande agonismo in campo con Napoli che non ci sta a perdere e recupera il -7 (102-95), poi nell'incandescente finale Pozzecco è bravissimo a gestire palloni e mettere i liberi che danno la soffertissima vittoria.

Capo d'Orlando: Pozzecco 32, Wallace 26, Howell 22

Napoli: Thomas 33, Jones 20, Malaventura 19, Monroe 16

Lottomatica Roma-Siviglia Teramo 78-61

Roma centra la sua terza vittoria consecutiva (dopo quelle con Varese e Bamberg), resta sola al secondo posto ma maledice la sfortuna, con l’ennesimo infortunio. Questa volta vittima è Giachetti: per lui probabile lesione del menisco del ginocchio sinistro. Teramo incasella la sua sesta sconfitta nelle ultime 7 gare e registra le peggiore prestazione dell’anno di Tucker (5 palle perse e 4 punti, non era mai andato sotto i 10). Si comincia forte, a ritmi alti, come è nel dna delle due squadre. Teramo va subito 4-0, ma Ray infila due triple di seguito che scrollano la Lottomatica. Poeta sbaglia qualche giocata, ma alla fine del primo tempo avrà già subito 5 falli; Tucker non entra mai in partita (zero punti dopo 20’) e Brown fatica da morire, con Teramo che tira più dall’arco (e male, 2/11 all’intervallo) che da 2. Hawkins e Ray sono invece una macchina rodata, così Roma vola prima 18-9, poi 22-11. Nel secondo quarto Lorbek (9 punti) e De La Fuente (7) mettono le ali alla Lottomatica, mentre Teramo prova a reagire con la difesa a zona (2-3) e il doppio play (Carra-Poeta). Roma accelera definitivamente all’inizio del terzo quarto, quando piazza un 16-2 che la porta a +30. Ormai è accademia. Ukic e Fucka giocano bene a due e sul pick and roll, Drejer torna in campo dopo due mesi di assenza e Ray piazza la tripla del massimo vantaggio (+33, 69-36). Ma la concentrazione tra i padroni di casa sfuma via e Teramo nell’ultimo quarto rende la sconfitta meno amara, con un 22-9 marchiato Carra e Tskitishvili.

Roma: Lorbek 13, Ray 12, Hawkins 11

Teramo: Carra 14, Tskitishvili 12, Brown 10

Armani Jeans Milano-Solsonica Rieti 86-81

Una discreta Armani Jeans supera Rieti e continua a risalire in classifica. Milano non incanta, ma fa abbastanza per sconfiggere la Solsonica degli ex, coach Lino Lardo e Mario Gigena, ricoperti di premi e applausi. Ma poi è subito Olimpia, che con Vukcevic e Watson accelera e si porta sul 17-10. Sow va in panchina con due falli, ma poco dopo lo imita lo stesso Watson, così Milano non può approfittare del presunto vantaggio sottocanestro. Lardo prova la zona, ma Booker la fa a fette. Rieti segna solo con Hurd e Finley, così un buon sprazzo di Gallinari permette ai lombardi di arrivare sino al +15 (38-23 a 13’). Sow torna, ma commette subito il terzo fallo, e ancora una volta Watson fa lo stesso. Due triple di Gigena e una di Finley ridanno ossigeno alla Solsonica (42-36) dopo un’astinenza milanese di 4’, prima che Vuckevic (13 alla pausa) fermi l’emorragia per l’Armani Jeans. Al riposo Milano tira con il 60%, Rieti con il 45%, presto spiegato il divario di 11 punti (49-38). Nella ripresa Rieti pressa e manda in confusione l’Olimpia. Con Carter e Hurd arriva addirittura a -2 (58-56), prima d’impantanarsi e subire un controbreak di 11-0 con un ottimo Katelynas. La tripla da oltre metà campo di Prato sulla sirena lascia ancora una speranza ai laziali (69-59). Che però non riescono a fare di più, cadendo sotto gli ultimi colpi di Gallinari e Booker. Le triple finali di Gigena e Finley servono solo per ridurre lo scarto finale.

Milano: Gallinari 20, Booker 17, Vukcevic 17

Rieti: Finley 21, Hurd 19, Gigena 14

Legea Scafati-Tisettanta Cantù 78-90

Importante colpo salvezza della Tisettanta (sei uomini in doppia cifra) che trova due punti d’oro gettando sempre più nel baratro Scafati. Nei primi 20’ si tiene il festival delle triple: 7/16 per Scafati, 5/10 per Cantù. Williams ne mette tre (su sei) e recupera sei palloni, consentendo a Scafati di essere bene bilanciata anche se le tante palle perse (9) non producono mai vantaggi in doppia cifra. Cantù è tonica, gioca non raziocinio, sul -8 (22-14) dell’8’ recupera subito, trovando poi anche il +7 (27-34) al 14’. Il 42-38 del riposo lascia la gara in equilibrio, che si rompe proprio nel terzo quarto, quando Scafati chiude la frazione sul massimo vantaggio (+9, 67-58) con uno strepitoso Williams (sei triple alla fine), mentre Cantù cerca di tenersi a galla grazie a un ottimo Tourè. Non finisce qui, perché la Legea non è umile, crede di avere già i due punti in tasca, e così Cantù nei cinque minuti iniziali torna davanti (71-78) con un break di 15-2 (Mazzarino e Wood super), finendo in scioltezza totale.

Scafati: Hatten 19, Williams 18, Killingsworth 18

Cantù: Fitch 19, Tourè 15, Mazzarino 14

Snaidero Udine-Cimberio Varese 90-88d.t.s.

La Snaidero batte la Cimberio al supplementare in un duello tra deluse. Il primo allungo è di Udine (7-2) con Sales e Penberthy, Varese risale e sorpassa (7-9) grazie a una buona circolazione di palla, poi è un continuo equilibrio fino all'intervallo. Per la Snaidero ci sono le penetrazioni di Green (14 punti, 7/8 dal campo, 24 di valutazione al 20'), per la Cimberio i punti di un ottimo Melvin (11, 5/7 dal campo al riposo). Quattro liberi di Allen e l'ennesimo sottomano di Green danno a Udine 4 punti di vantaggio: 36-32. Si riparte e la Snaidero sale a +7 (45-38) con i liberi di Allen, ma Varese si riporta subito sotto (50-49) con Galanda e Lloreda, Brown sorpassa dalla lunetta (50-51). Nuovo ribaltamento: triple di Allen (2) e Schultze e 59-53. La Snaidero si allontana ancora con Zacchetti, Di Giuliomaria e Antonutti (73-61) in avvio di ultimo quarto, ma Beck rivitalizza la Cimberio con 11 punti e un assist. E' suo il triplone a -18" per il supplementare. A decidere sono però Penberthy (5 punti) e Zacchetti: rimbalzo offensivo e canestro sulla sirena.

Udine: Allen 21, Green 21, Penberthy 11

Varese: Beck 18, Galanda 16, Melvin 14

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

ci avrei scommesso in una vittoria dell'air, secondo me la vera rivelazione del campionato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!anche perchè viene da 2/3 stagioni che ha rischiato di retrocedere........complimenti a loro e al loro piccolo play!!!!!!!!!e occhio per i playoff....che il campionato non è chiuso

Link al commento
Condividi su altri siti

Siena si ferma ad Avellino

Prima sconfitta in campionato per la Montepaschi: l'Air vince 79-73.

0JULRTWG--346x212.jpg

La disperazione di Lavrinovic per il primo k.o. in campionato. Ciam/Cast

Air Avellino-Montepaschi Siena 79-73

Siena si ferma alla diciannovesima giornata nel catino del Del Mauro, ancora una volta sold-out e traboccante di entusiasmo. Marques Green spodestando McIntyre si candida ad Mvp della regular season mentre Avellino confeziona la gara perfetta con un bilanciamento offensivo tra gioco interno e perimetrale convincente ma, soprattutto, con una difesa che costringe i toscani ad appena 73 punti contro gli 88,5 di media delle precedenti escursioni lontano dal Pala Sclavo. L’uscita dai blocchi è lenta su entrambi i fronti: il primo canestro è di Sato dopo 2’. Qualche decisione arbitrale dubbia (5 falli fischiati agli irpini in poco più di due minuti) e la verve di Sato determinano il primo allungo ospite (4-9 al 5’). Avellino non mostra timori reverenziali appoggiando il gioco sotto a Williams e, con l’altra torre Radulovic, si riporta a stretto contatto capitalizzando un gioco da tre punti (9-10 al 7’). La prima frazione si chiude sul 14-15, ma Avellino riesce a portarsi temporaneamente in vantaggio grazie ai primi punti di Green e Cavaliero. Il rientrante Lavrinovic si fa sentire immediatamente colpendo da oltre l’arco, emulato poco dopo dal compagno di reparto Ress (14-21 al 14’). E’ il preludio al primo break importante dei mensanini che volano sul +9 con Ilievsky e Ress 18-27. Il lungo ex Fortitudo crea i maggiori grattacapi per l’Air che non demorde piazzando un contro parziale di 10-0 (30-29 al 19’). E’ Williams il rebus maggiore per Pianigiani mentre gli irpini hanno da recriminare per qualche errore di troppo dalla lunetta. Siena incassa bene il colpo chiudendo in parità ma con l’inerzia nettamente in favore di Green e compagni nonostante un inusuale 0/9 da oltre l’arco (35-35 al 20’). La tripla in apertura di Smith scuote i toscani che stringono le maglie in difesa costringendo l’Air a gestire la fase offensiva al limite dei 24 secondi. Si accende la luce di McIntyre e Siena comincia a macinare canestri (41-46 al 25’) con Avellino che tira il fiato ma rimane incollata agli avversari. Righetti e Cavaliero sfoderano l’artiglieria pesante per il nuovo vantaggio interno con cui si arriva all’ultimo mini intervallo (53-52 al 30’). Il pezzo forte di casa Scandone arriva per dessert: Green e Smith con due triple fanno esplodere il palasport per il 61-54 del 32’. Pianigiani prova a mettere fuori gioco Green con la marcatura a tutto campo di Mc Intyre. I campioni d’Italia trovano nuova linfa con Lavrinovic e lo stesso play firmando un 5-0 di parziale (61-59 al 35’). Scatta l’ora del “piccolo principe”: Green tramortisce Siena con due triple e due assist per Williams e Smith (73-67 al 38’). Sembra fatta, ma ecco che viene fuori l’istinto killer della Montepaschi con Thornton a guidare la rimonta (73-73). Non è sufficiente perché l’Air mette sul parquet tutta la sua maturità chiudendo il proprio fortino portando a casa il risultato dalla lunetta.

Avellino: Green 17, Williams 15, Smith 14

Siena: Mc Intyre 21, Thornton 14, Sato 12

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Detroit affonda a New York

Figuraccia dei Pistons, battuti 89-65 dai derelitti Knicks. Atlanta travolge Chicago, New Orleans coglie a Houston la settima vittoria esterna consecutiva. Lakers col batticuore su Memphis dopo l'infortunio a Bynum

0JUM521R--346x212.jpg

I titolari di Detroit in panchina dopo la figuraccia al Madison. Reuters

NEW YORK, 14 gennaio 2008 – Fiato sospeso in casa dei Lakers, che perdono Andrew Bynum per infortunio al ginocchio. Kobe Bryant conduce L.A. al successo con 37 punti. Atlanta travolge Chicago con un grande Joe Johnson (37 punti). New Orleans batte Houston e Detroit crolla a New York.

Atlanta-Chicago 105-84

Gli Hawks sono scatenati nel primo tempo, in cui realizzano 67 punti. Già alla fine del primo quarto hanno scavato un solco importante (38-22) grazie a 19 punti di Joe Johnson. Il divario tocca i 22 punti al riposo e Chicago non riesce a riaprire la gara e si deve accontentare di una positiva prova del rientrante Luol Deng. Atlanta, squadra giovane ed atletica, fa buona guardia in mezzo all’area (12 stoppate e totale dominio a rimbalzo) e costringe i Bulls a un gioco perimetrale, ma Chicago ha la mira storta ed è limitata a un pessimo 34% al tiro. Joe Johnson produce una delle migliori partite dell’anno con 37 punti (5/6 da tre), 9 rimbalzi e 6 assist. Ben Gordon finisce con 0/6 da tre. Interessante vicenda all’interno dello spogliatoio dei Bulls: dopo un turno di sospensione a Joackim Noah per un battibecco con un assistant coach in allenamento (oltre a vari ritardi), i suoi compagni votano per lasciarlo fuori anche ad Atlanta e il rookie assiste alla partita in borghese seduto dietro la panchina.

Atlanta: J. Johnson 37 (13/23), Childress 14. Rimbalzi: Horford e J. Johnson 9. Assist: J. Johnson 6.

Chicago: Deng 28 (10/15), Nocioni 20. Rimbalzi: Wallace 13. Assist: Duhon e Sefolosha 5.

Houston-New Orleans 82-87

Gli Hornets conquistano la settima vittoria consecutiva in trasferta con un ottimo finale di gara dopo aver giocato sottotono nella prima parte del match. Chris Paul perde qualche pallone di troppo all’inizio, ma è determinante nelle battute finali con un canestro in entrata e 4/4 dalla lunetta negli ultimi 30”. Dopo un parziale di 18-2 per Houston, gli ospiti devono inseguire per quasi tutto il secondo tempo e nel finale Tyson Chandler ruba a Yao Ming due palloni (fallosamente secondo il cinese e il suo coach) che generano punti in contropiede per gli Hornets. Houston interrompe una striscia vincente di cinque gare e aspetta il ritorno di Tracy McGrady previsto per sabato prossimo contro San Antonio.

Houston: Yao 30 (11/24), Alston 12. Rimbalzi: Yao 16. Assist: Alston 7.

New Orleans: West 26 (12/27), Paul 19. Rimbalzi: Chandler 14. Assist: Paul 11.

New York-Detroit 89-65

I Pistons scesi in campo nella mecca del basket sembrano lontani parenti della seconda miglior squadra della Eastern Conference e riescono a compiere l’impresa di resuscitare una squadra allo sbando come i Knicks. L’energia di Detroit è quasi a livello zero dopo l’overtime della sera precedente a Charlotte, e New York ne approfitta per ribaltare il pronostico. Il primo quarto finisce in parità (18-18), ma nel secondo Detroit segna solo 14 punti e New York va a +11. L’attesa reazione dei Pistons non si manifesta nella terza frazione, anzi in attacco sono sempre più addormentati e mettono a segno solo 10 punti. Il punteggio dopo tre quarti di gara dice 71-42, addirittura 29 punti di distacco e meno del 30% al tiro per Detroit. Hamilton (1/7) e Prince (0/10) sono disastrosi, così come la panchina di Flip Saunders. Isiah Thomas invece ha un valido contributo dalle sue riserve e da Zach Randolph. I Pistons alzano bandiera bianca in avvio dell’ultimo periodo togliendo gli spenti titolari e dando spazio alle riserve per il garbage time.

New York: Randolph 25 (11/18), Crawford 15. Rimbalzi: Randolph 8. Assist: Jones 6.

Detroit: McDyess 15 (6/11), Billups 14. Rimbalzi: McDyess 13. Assist: Billups 4.

L.A. Lakers-Memphis 100-99

I Lakers vincono di misura contro Memphis, ma il risultato passa in secondo piano a causa dell’infortunio al ginocchio del giovane centro Andrew Bynum, portato fuori dal campo dai compagni dopo l’incidente. Bynum gioca 20 minuti, realizza 10 punti con 5/7 e insieme a Kobe Bryant porta i Lakers a +10 alla fine del secondo quarto, ma si infortuna a 8’52” nel terzo quarto con il punteggio fermo a 66-55 e i gialloviola portano a termine la gara con il fiato sospeso.

Nell’ultimo quarto, i Lakers si portano avanti di 13 lunghezze, ma Memphis piazza un parziale di 14-0 e passa al comando a 4’ dal termine. Kobe segna 6 punti nel finale, ma Rudy Gay pareggia con una tripla a 32” dalla sirena. Un tiro libero di Kwame Brown consegna il successo nelle mani dei Lakers. Fortunatamente, i primi esami al ginocchio di Bynum sono risultati negativi, e lunedì il giocatore sarà sottoposto ad accertamenti.

L.A. Lakers: Bryant 37 (10/25, 14/15 tl), Odom, Farmar e Bynum 10. Rimbalzi: Odom 10. Assist: Bryant 4.

Memphis: Miller 27 (11/16), Gasol 21 (10/16). Rimbalzi: Gasol 18. Assist: Gasol 8.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Warriors, vittoria n. 22

Ma per Beli non c'è spazio

Golden State, pur senza brillare, batte Indiana 106-101 grazie all'accoppiata Ellis-Davis. Il rookie bolognese non va a referto e come se non bastasse si intensificano le voci di un accordo tra Payton e la franchigia californiana

0JUINICA--346x212.jpg

Monta Ellis in entrata: contro Indiana 29 punti e 8 rimbalzi. Ansa

NEW YORK, 14 gennaio 2008 – Un buon secondo tempo permette ai Warriors di portare a casa un match giocato in maniera non particolarmente brillante contro i Pacers. Golden State fa fatica nei primi due quarti (soprattutto nel primo), tira male, non difende con grande intensità e commette diversi errori ma i Pacers non ne approfittano, così alla fine a vincere 106-101 sono i padroni di casa.

Ennesima partita da spettatore per Marco Belinelli. L’ex stella della Fortitudo anche contro i Pacers non va nemmeno a referto. Ci va invece CJ Watson (che gioca anche sette minuti) e - a rendere le cose ancora più complicate per l’azzurro - i contatti tra Gary Payton e i Warriors si sarebbero intensificati. Adesso l’ex giocatore di Miami sembra davvero vicino alla firma con la squadra di coach Don Nelson.

Contro Indiana i due ex più attesi, Mike Dunleavy da una parte e Stephen Jackson dall’altra, vogliono lasciare il segno ma solamente il giocatore di Indiana (fischiatissimo dal pubblico della Oracle Arena) riesce a disputare un buon match. Jackson, infatti, come al solito prende tiri forzati ma questa volta non riesce a trovare la retina con una certa costanza e chiude con un deludente 4/15 dal campo. Ci pensa però la coppia Monta Ellis-Baron Davis a caricarsi sulle spalle l’attacco di Golden State. I Pacers giocano meglio per buona parte del match e fanno male ai Warriors soprattutto con le giocate di Jermaine O’Neal sotto canestro. Nell’ultimo quarto però Baron Davis, come fa di solito, prende per mano i compagni e li conduce al successo. Proprio Dunleavy a 3’23’’ dalla sirena porta gli ospiti al +4 con una tripla ma i Warriors rispondono piazzando un parziale di 9-2, con sette punti griffati da un incontenibile Monta Ellis. Indiana non ha più la forza di reagire e Golden State così riesce a portare a casa il successo nonostante una prestazione non del tutto convincente.

Golden State: Ellis 29 (13/22), Davis 27. Rimbalzi: Ellis 8. Assist: Davis 6.

Indiana: O’Neal 27 (11/19), Granger 20, Dunleavy 18. Rimbalzi: Dunleavy 10. Assist: Tinsley 11.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...