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Il litigio che ha diviso l'Italia....................


Magio90

Basso o Simoni?  

35 utenti hanno votato

  1. 1.

    • Ivan Basso<ho fatto bene ad andarmene a 2 dall'arrivo e anche se mi ha aspettato in discesa doveva vincere il più forte>
      17
    • Giliberto Simoni<L'ho aspettato in discesa e come se non bastasse mi ha chiesto soldi per farmi vincere la Tappa:è una persona scorretta>
      18


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raga che cosa dite,

basso è un montato è capace di dire quelle cose

è un antisportivo

jens voigt è uno sportivo che ha fatto vincere l'avversario mica basso

spero che il kaiser jan gli dia una bella lezione a quel bastardo

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raga che cosa dite,

basso è un montato è capace di dire quelle cose

è un antisportivo

jens voigt è uno sportivo che ha fatto vincere l'avversario mica basso

spero che il kaiser jan gli dia una bella lezione a quel bastardo

Ti invito a leggere il regolamento prima di postare, ricorda che al prossimo avviso rischi di essere bannato.

Evita di chiedere scusa direttamente in questo topic o di dilingare il tuo pensiero con ulteriori insulti.

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Io ( spero di non perndere ban) credo abbia ragione Simoni ! Secondo me ha dovuto smentire tutto perchè essendo impossibile dimostrare le accuse di richiesta di soldi ( il fatto è avvenuto in corsa e gli unici 2 a saper quello che è successo sono il Gibo e basso) rischiava di prendere una squalifica che vista l'età sarebbe equivalsa alla fine della carriera!!!!!!!!

Dopo questo fatto ho perso molta della stima che avevo di basso!

Auguro al Gibo di riprendersi da questa delusione e di togliersi altre soddisfazioni per finire alla grande la carriera!

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«Non ho mai detto di aver sbagliato». Gilberto Simoni non lo dice, ma il passare per codardo agli occhi dei più, gli fa ancora più male di tutto il resto, tutto quello che è successo nella tappa dell'Aprica. Fa male al suo orgoglio di uomo schietto e senza filtro che, sempre, è innegabile, quando ha ritenuto di dover parlare non le ha mai mandate a dire senza fare calcoli di convenienza. Gli fa male, aver dovuto perdere la faccia così, e soprattutto non gli va giù: «Con l'avvocato abbiamo ritrattato, ma io non ho mai detto di aver sbagliato a fare quello che ho fatto». Marcia indietro forzata, di facciata, quella insomma cui bastava ai vertici federali. Pentimento, quello no. Al sole del giardino di casa, con al suo fianco la moglie Arianna in dolce attesa (sarà una bimba, dovrebbe nascere il 19 giugno) e la piccola Sofia, Gilberto si sta godendo un po' di riposo. Dall'arrivo di viale Venezia a Milano in poi, tra circuiti, audizioni e incontri per discutere del suo 2007, ieri per Simoni è stato il primo vero giorno di nuovo in famiglia. E per la prima volta dopo l'ultima corsa rosa, non senza parlare anche del suo futuro e della nuova paternità imminente, ha raccontato, analizzato, ripercorso questo suo Giro. E partire dall'infuocato epilogo, è inevitabile. La polemica con Ivan Basso «Non ho mai detto di aver sbagliato. L'ho letto su tanti giornali, del resto quelli mi avevano già condannato appena avevo parlato, quindi non aspettavano altro che di poterne avere conferma, di poterlo ribadire. Ma io, con l'avvocato (più l'avvocato che Gilberto in verità, stando alle ricostruzioni della deposizione di lunedì, ndr) ho semplicemente ritrattato quello che è stato detto quel giorno. Per la precisione, io al procuratore ho detto che devo ancora capirci qualche cosa in questa storia. Perché quel giorno è stato tutto un parlare fin dalla partenza, senza che io avessi mai chiesto niente a nessuno. Ovvio che io poi ora dopo ora, dopo una tappa fatta tutta assieme avessi immaginato un certo finale. Poi altre parole, prima dell'accelerazione. Si, forse devo ancora capire bene. Questo gli ho detto. Di aver sbagliato, come ho letto, no. E quello che più mi ha lasciato perplesso dopo le mie dichiarazioni è stato l'atteggiamento del nostro mondo: mi sarei aspettato un cadere dalle nuvole, un non può essere successo. Invece tutti mi hanno attaccato solo perché avrei dovuto stare zitto. Anche certa stampa mi ha colpito: tutti a difendere l'onesta del ciclismo. Giusto, ma poi sono i primi a sguazzare con i casi di doping e attaccare lo stesso ciclismo. Lo si difende e lo si attacca in base a cosa faccia più comodo. C'è tanta ipocrisia, ma ormai lo so da un pezzo». Il Giro d'Italia Ora che non devi più cercare stimoli per continuare a pedalare e lottare, ce lo puoi confessare. Quando hai capito che per la vittoria non c'era più niente da fare? «Dopo la Maielletta. Rimasi impressionatissimo dalla prestazione di Basso, e soprattutto dei suoi compagni. Tutta gente che poteva essere nei dieci finali, volendo. Ricordo che alla sera, nella riunione di squadra, ci dicevano che il Giro era ancora lungo. Io risposi che era ancora lungo anche per noi, che Basso dovevamo scordarcelo, che il Giro avrebbe solo potuto regalarlo lui, se si fosse fermato su un paracarro come l'anno prima. E che dovevamo pensare solo agli altri, a tenerci dietro tutti gli altri, di lì in avanti. Ed è stato lì che ho detto a Piepoli che non avrebbe più dovuto aspettarmi (com'era successo il giorno prima a Saltara, ndr), perché non sarebbe servito a niente. Di provarci ogni giorno per i successi di tappa, che per curare la generale ci avrei pensato io. Abbiamo fatto bene. Certo che uno come Piepoli, in forma così, mi sarebbe servito l'anno scorso. Attaccando così, un anno fa sarebbe stata tutta un'altra cosa. Quest'anno no, c'era chi andava più forte». E Gutierrez Catalana? Quando hai compreso che non sarebbe stato un fuoco di paglia? Fin dalla tappa della Maielletta avevo capito che era un cagnaccio, duro a morire. Che ho realizzato in pieno che sarebbe durato, è stato sul San Carlo». Le tappe chiave, Gilberto. Iniziamo dal Bondone. L'ambizione del Bondone Era una bella ambizione, quella di vincere in casa. Purtroppo però quel giorno ho ragionato pensando al Basso del 2005. Ed ero convinto di potergli restare attaccato. Invece quel Basso non esiste più. Ce n'è un altro molto più forte al suo posto. E non ci sono stati santi. Quando vedi che uno si mangia un panino a tre chilometri dall'arrivo, che io sarei morto dalla fatica se solo avessi provato a mangiare in quel momento, capisci che quello sta bene e non c'è niente da fare». Il totem mancato Plan de Corones. «(sbuffa) Bisogna chiederlo a Savoldelli che ne pensa. Alla partenza ricordo chiese come mai non si sarebbe fatto l'Erbe, che sotto l'acqua o peggio si è sempre corso. Eh, han fatto di tutto quel giorno per non partire. Magari sarei arrivato anch'io congelato sul passo Erbe, e mi sarei chiuso in qualche baita, ma chi lo sa come sarebbe andata». La Pordenone - San Pellegrino? Con i fuggitivi che hanno mandato in porto il tentativo? «Alla partenza avevo detto ai miei: non dobbiamo lasciar andar via più di sette - otto corridori. Se ne sono andati in 23, vedi tu… Il problema è che in quella situazione avessi fatto tirare a tutta i miei compagni per ricucire, a Milano della squadra saremmo arrivati in tre. Piepoli ha fatto un gran lavoro, ma era tardi ormai. Il giorno dopo nel tappone finale l'ordine è stato di non lasciare andar via nessuna fuga, e poi di far lavorare gli altri (la Csc) in salita. Tutto riuscito, poi alla fine…». Il Tour non lo voglio fare «Il Tour non lo voglio fare. La benzina in corpo non è eterna, potrebbe finire. Ecco, avessi una moto, andrei a tutta, fino a quando il pistone non diventa nero, e poi lo pulisco e riparto, come facevo da ragazzo con il Califfone. Ma invece non sono una moto, e vorrei fare anche un bel finale di stagione. E poi, c'è la famiglia: dopo il parto potrei stare qui a casa appena una settimana. Poco davvero. Vedremo, fosse per me non ci andrei. La squadra del 2007 «Non lo so se prolungherò con la Saunier: quello che è certo è che con loro sto benissimo e mi piacerebbe, ma niente è scontato. Io e il mio procuratore Alex Carera ci siamo incontrati martedì con Mauro Gianetti, c'è ancora qualche cosina da sistemare perché vorrebbero ridurre leggermente il compenso. Vedremo». E dietro l'angolo, nel caso di rottura, sono pronte sia la Illes Baleares di Valverde che un'altro team: si parla di Francia, Cofidis o Credit Agricole.

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Simoni ha rittrattato le accuse dicendo che nn lo doveva dire in giro, e nn xkè si è inventato il tutto...

Nonostante ciò, Basso aveva ragione in origine e nn ora ke Gibo ha ritirato le accuse...

E sono più dalla parte di Basso ke di Voigt, il cui gesto plateale mi suonava di carità rispetto ad un signor corridore come Garate.

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Io penso che Basso abbia fatto 2 errori: il primo è che se voleva dedicare la vittoria a suo figlio lo avrebbe potuto fare sul palco,il secondo è quello di aver detto a Simoni di aspettarlo in discesa,forte com'è in pianura e in salita lo avrebbe ripreso comunque...

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io credo a quello che ha detto simoni, anche se ha smentito. Resta il fatto che Basso era il più forte e si vedeva, ma onore a Simoni, l'unico a 36 anni a essere andato forte quanto lui sulle salite piu dure. La tappa se la meritava Simoni, a Basso gli bastava il giro, chi vuole stravincere non mi piace.

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La verità se Basso ha detto quelle cose non lo sapremo mai, perchè non sapremo mai se Simoni ha ritrattato perchè Basso era innocente o perchè così gli è stato ordinato(a mio parere proprio dal suo team).

Il resto sono tutte nostre sensazioni personali, la mia è che un uomo d'orgoglio come Gibo non ritratta tutto passando da tonto e sa benissimo che la storia del'essere stato male interpretato non regge, infatti non c'era nulla da interpretare ma solo dichiarazioni da ascoltare e quindi se ha ritrattato la sua bocca dice una cosa ma il suo cuore e la sua testa ne sanno e dicono un'altra...........

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Ma come si fa a giustificare Basso che dice a Simoni di aspettarlo in discesa e poi lo stacca in salita?? Ma dico la sportività tanto attribuita al varesino dai media dove sta? Ho votato per Simoni solo perchè sono contro Basso e ricordo che il ciclismo è fatto anche di cadute e di rischi in discesa... Troppo facile chiedere a uno più forte di te, in una specialità, di aspettarti e poi fare la differenza dove tu sei più forte...

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Ma come si fa a giustificare Basso che dice a Simoni di aspettarlo in discesa e poi lo stacca in salita?? Ma dico la sportività tanto attribuita al varesino dai media dove sta? Ho votato per Simoni solo perchè sono contro Basso e ricordo che il ciclismo è fatto anche di cadute e di rischi in discesa... Troppo facile chiedere a uno più forte di te, in una specialità, di aspettarti e poi fare la differenza dove tu sei più forte...

quoto, anche se c'è da dire che Basso non si era mai macchiato di antisportività, ma nell'ultimo mese ha incasellato la richiesta antisportiva di non essere staccato in discesa e poi vincere, la dichiarazione presuntuosa che a lui nessuno ha mai regalato nulla in gara e ora l'ombra dei 20.000 euro chiesti......

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Credo che se Simoni fosse stato all'altezza di Basso, non si sarebbe staccato e lo avrebbe tranquillamente battuto allo sprint. Purtroppo, in quell'ultima tappa come nel resto del Giro, Simoni non era all'altezza di Basso.

Non voglio sminuire il buon Gibo, professionista serio e agonista eccellente, ma credo che abbia lo spiacevole vizio di parlare spesso a vanvera, soprattutto dopo le sconfitte. Ricordo che dopo aver perso da Cunego il Giro 2004 diede del "bastardo ignorante" (citazione testuale) al suo compagno di squadra...........

Non ritengo inoltre Basso tipo da vendere una tappa che già dalla partenza aveva intenzione di dedicare al figlio appena nato, mi sembra che come persona sia un po' più in alto di comportamenti di questo tipo.

ciao a tutti

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  • Amministratori

vorrei ricordare a tutti, come sta facendo stephenroche, che è stato simoni a staccarsi e non basso a staccare simoni, quindi non si può e non si deve lamentare gibo, perchè non fa una bella figura. meno male che se ne è reso conto e ha ritrattato.

detto questo, alla luce degli avvenimenti, io sto con basso.

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veramente basso ha alzato di due denti la catena e ha accellerato

ricordo che a fine discesa basso/simoni avevano un minuto e 30...simoni è finito propio ad un minuto e trenta dai 2 inseguitori...quindi non è scoppiato...è basso che è andato come un treno

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secondo me ivan poteva anke lasciarla a simoni perchè è più forte ma doveva avere rispetto e onorare quel grande campione che è stato gibo, poi simoni ha esagerato e passato dalla parte del torto...... cmq il sondaggio è incertissimo 14-13

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