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emmea90

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Il Piccolo Zome 2017 - I giudici

Pr8

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Vincitore della sesta e ultima edizione del concorso, è da sempre appassionato pianificatore di tracciati ciclistici, attività che ha svolto dapprima con materiale cartaceo e in seguito con i più avanzati siti specializzati. Ritiene che la progettazione di un percorso debba essere preceduta da un approfondito studio del territorio abbinato ad alcune conoscenze basilari sui meccanismi delle corse ciclistiche.
Ama le sperimentazioni ed i terreni inesplorati. Detesta le tappe anonime, gli arrivi impraticabili e, come Davide Cassani, le sedi di tappa che contengono troppe “erre”.
Un passaggio di testimone, come quello che ha visto Carlo Cracco cedere il posto ad Antonia Klugmann, lo ha portato a sostituire Gigilasegaperenne nel ruolo di quarto giudice del contest. Con la cuoca triestina condivide il grande lavoro di studio e perfezionamento che l'ha portato a migliorarsi costantemente generando “prodotti” sempre più ricercati.

Cita

la strada è il palcoscenico del ciclismo, e perché lo spettacolo abbia successo è necessario che la scenografia sia degna

Papaloukass

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Riuscito a vincere il Piccolo Zome alla quarta partecipazione, il neo-giudice, che esordì con un (in)dimenticabile Tour de France da 37 punti, è la prova che come Antonino Cannavacciuolo con la giusta dedizione si può raggiungere ogni risultato
Amante sia nella teoria che nella pratica delle due ruote, i suoi dogmi sono principalmente tre: proporre percorsi altimetricamente accattivanti ma con un occhio di riguardo anche alla componente storico-geografica, la ricerca di novità, valorizzando posti magari poco battuti ma con un grande potenziale, e il dare una maggiore importanza alla qualità piuttosto che alla quantità - attenzione al dislivello, ogni salita deve avere il suo perché!

Cita

Le tracce sono un ottimo modo per scoprire luoghi nuovi, paesaggi nuovi e storie nuove

 

Nasdon33
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Noto per aver tracciato corse in tutte le aree del pianeta - dalla Patagonia alla Norvegia e dalle Hawaii alla Nuova Zelanda - grazie alla sua minuziosa ricerca di territori favorevoli alle due ruote e alla sua voglia di innovazione. Come Bruno Barbieri odia i mappazzoni e dà grande importanza alla presentazione della corsa che deve avere una sua linearità e un senso logico. Ha scoperto salite oltre i 3000 metri in giro per il mondo.

Cita

La tradizione è per chi non ha coraggio, l'innovazione e le nuove scoperte sono riservate a chi sa osare

 

Emmea90
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Tracciare è un arte - e se uno dei tuoi percorsi ha fatto più di mille download probabilmente è anche apprezzata. Noto per aver riportato il Tour de France su nuove e impensabili vette, per aver spinto per l'abolizione della passerella di Parigi i suoi percorsi sono gli unici che Angelo Zomegnan - con cui condivide la caratteristica di indossare occhiali da sole in qualunque occasione - sarebbe in grado di definire "mossi". Giudice unico ed inflessibile del concorso fino alla terza edizione non osa porsi limiti nello stroncare i novellini come nemmeno il peggiore dei Joe Bastianich. Noto per aver classificato come gialla una tappa con oltre 6000 metri di dislivello è forse il più duro ed esigente del gruppo- ha portato di recente il Tour de France in cima al Col du Jandri al termine di una tappa massacrante.

Cita

Non esistono tradizioni, non esistono arrivi facili, non esistono limiti da non superare. La tappa più dura è quella che deve ancora venire.

Consulente speciale
Gigilasegaperenne
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Silenzioso ma mai banale il buon gigi è stato il primo innovatore in questo campo nella ricerca di percorsi adatti per le grandi corse a tappe e non solo. Noto per aver riportato il Tour sul Puy de Dome dopo 20 anni lasega è in grado di dosare gli ingredienti nei suoi percorsi per ottenere un risultato mai banale - ogni tappa è fine a se stessa e presenta sempre qualche insidia non sempre di natura altimetrica con le frazioni per velocisti spesso relegate al ruolo di trasferimento. Come per Carlo Cracco in cucina per lui sono i dettagli a fare la differenza nel prodotto - ogni chilometro, ogni scelta, ogni salita ha un significato sopra cui regna il perfetto bilanciamento del percorso. Ha classificato il Tour de France 2012 di Prudhomme nella propria galleria degli orrori. Dopo sei anni di contest il buon Gigi ha scelto di dedicarsi alle proprie attività personali, riservandosi il ruolo di consulente esterno per risolvere le problematiche della giuria - cosa che ha già fatto in seguito all'ultima finale.

Cita

Mettiamo ancora un po' di cronometro, così non romperanno le palle quando vedranno il numero di salite

Edited by emmea90
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