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11a Strade Bianche


emmea90

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  • Amministratori

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Startlist provvisoria:

AG2R LA MONDIALE
Jan BAKELANTS
Alexandre GENIEZ
ANDRONI GIOCATTOLI
Francesco GAVAZZI


ASTANA PRO TEAM
Fabio ARU
Oscar GATTO
Andriy GRIVKO
Dmitriy GRUZDEV
Truls Engen KORSAETH
Moreno MOSER
Luis Leon SANCHEZ
Michael VALGREN


BAHRAIN – MERIDA
Manuele BOARO
Ondrej CINK
Ivan Garcia CORTINA
Vincenzo NIBALI
Domen NOVAK
David PER
Kanstantsin SIUTSOU
Giovanni VISCONTI


BARDIANI CSF
Niccolò PACINOTTI
BMC RACING TEAM
Greg VAN AVERMAET


BORA – HANSGROHE
Cesare BENEDETTI
Maciej BODNAR
Markus BURGHARDT
Jay MCCARTHY
Gerard MUHLBERGER
Christoph PFINSGTEN
POLJANSKI
Peter SAGAN


CANNONDALE DRAPAC PRO CYCLING TEAM
Alberto BETTIOL
Simon CLARKE
Alex HOWES
Sebastian LANGEVELD
Toms SKUJINS
Rigoberto URAN
Dylan VAN BAARLE
Sep VANMARCKE
FDJ
Sebastien REICHENBACH


LOTTO NL – JUMBO
Enrico BATTAGLIN
LOTTO SOUDAL
Tiesj BENOOT
Sean DE BIE


BART DE CLERCQ
Nikolas MAES
Tomasz MARCYNSKI
Maxime MONFORT
Jurgen ROELANDTS
Tim WELLENS
MOVISTAR
Carlos BETANCUR


NIPPO – VINI FANTINI
Nicola BAGIOLI
Marco CANOLA
Ivan SANTAROMITA
Kohei UCHIMA


ORICA – SCOTT
Sam BEWLEY
Luke DURBRIDGE
Alexander EDMONDSON
Jack HAIG
Chris JUUL – JENSEN
Jens KEUKELEIRE
Roman KREUZIGER
Svein TUFT


QUICK STEP – FLOORS
Gianluca BRAMBILLA
Zdenek STYBAR


SKY
Gianni MOSCON
Diego ROSA


TEAM DIMENSION DATA


TEAM KATUSHA ALPECIN


TEAM SUNWEB


TREK – SEGAFREDO
Eugenio ALAFACI
Marco COLEDAN
Fabio FELLINE
Markel IRIZAR
Mads PEDERSEN
Kiel REIJNEN
Jasper STUYVEN
Boy VAN POPPEL
UAE TEAM EMIRATES
Edward RAVAS

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  • Amministratori
2 ore fa, ian dice:

Ci vanno soltanto una 50ina di km in più, poi secondo me è solo questione di tempo perché questa gara diventi una monumento

Le monumento formalmente non esistono (nel senso che sono rankate UCI uguale alle altre) e lo sono per storia. Ormai sono quelle cinque per me, in questa manca ancora qualcosa: la parte finale, ultimi 20-30 km, è troppo ripetitiva ed uguale a se stessa. Non ci sono punti per fare la differenza se non lo strappo finale per cui si sono sempre visti dei ricompattamenti o corridori che pedalano a braccetto fino allo strappo se non nelle rarissime edizioni dove uno riesce a evadere - non c'è quel "simbolo" che decide la corsa a 5-10 km dall'arrivo come nelle altre e secondo me pesa perché, di fatto, resta una corsa molto caotica che spesso si decide prima della diretta TV.

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Ma qual è il punto decisivo per fare la differenza in una Sanremo? O in una Liegi?

A mio avviso ciò che contraddistingue le classiche monumento è più una caratteristica tecnica particolare che un simbolo (che spesso peraltro varia al variare dei percorsi): Sanremo lunghezza, Fiandre muri in pave, roubaix settori in pave, liegi cotes, Lombardia durezza altimetrica in assoluto. Non è che questa classificazione , che ovviamente è teorica, sia immutabile,  ma ritengo che difficilmente si potrebbe considerare una classica fiamminga come monumento se non a scapito del Fiandre (cosa che sul lungo periodo non si può escludere), mentre non esistono corse con queste caratteristiche tecniche tra le monumento, anzi la strade bianche è nettamente la più importante.

 

Quanto al fatto che si decida prima della diretta TV,  penso spingerà ad allungare la copertura, molto semplicemente. Peraltro credo che negli anni fosse raro anche vedere il punto decisivo di una Roubaix :)

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Beh è anche vero che la Sanremo ha Cipressa e Poggio (per quel che ormai valgono...), la Roubaix ha Arenberg e la Liegi la Redoute... per Fiandre e Lombardia il discorso è un po' diverso ma i punti chiave non mancano, vedesi Kapelmuur, Kwaremont &co., muro di Sormano e Ghisallo.

Effettivamente la Strade Bianche è nota più per la spettacolarità generale del suo percorso che per un tratto in particolare, ma non penso possa essere un problema, anzi: semmai rende la corsa più imprevedibile. In ogni caso la sua storia è solo all'inizio e sicuramente in futuro vedremo nuovi settori.

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A mio avviso bisognerebbe distinguere i punti chiave esclusivamente tradizionali da quelli che hanno effettivamente un peso nell'economia della gara. Il fatto è che non saprei dire quali siano i più dannosi per lo spettacolo di una gara, perché i primi generano un'aspettativa totalmente immotivata e praticamente ingannevole (un po' come l'attesa della presentazione ufficiale di un GT:giur:), mentre i secondi di fatto bloccano la corsa (effetto atroce di molte tappe di montagna).

Entrando nello specifico di ogni classica monumento:

- La Sanremo ormai è una corsa riservata ai velocisti, quindi tanto il Poggio quanto la Cipressa non sono punti decisivi, ancorché per abitudine degli spettatori, molto attesi. Tra l'altro nella mia vita ho visto appena 2 edizioni decise sul Poggio: 2003, in cui peraltro il Poggio divenne decisivo per la condotta di gara garibaldina di diversi campioni, e 2012, grazie alle trenate suicide di Cancellara (nel 2006 ci fu movimento sul Poggio, ma non fu decisivo). Oltretutto nelle ultime edizioni, se non sto ricordando male, è difficile vedere anche solo un tentativo, anche disperato, sul Poggio. Quindi il vero punto chiave della Sanremo oggi direi che è il rettilineo finale.

- Il Fiandre è forse la corsa che nei fatti più delle altre per anni ha avuto un punto chiave, anche simbolico oltre che sostanziale, nel Muur (dato che da che ho memoria, e anche vedendo filmati e cronache antiche, credo che Meerbeke sia stato punto di arrivo per 50 anni). Attualmente da questo punto di vista la corsa a mio parere ha perso parte della sua caratterizzazione (ed è anche diventata un po' più scontata nello sviluppo, stante comunque il fascino e la difficoltà tecnica dei muri) e fatico a individuare un vero punto chiave della corsa.

- La Roubaix ha Arenberg, che avvia solitamente le ostilità, dopodiché non si può negare che nello sviluppo dei successivi 100 km trovare altri punti dove probabilmente si deciderà la gara è (fortunatamente!) molto difficile

- La Redoute per la Liegi è proprio tipo la presentazione del Giro d'Italia: quasi tutti presenti, scarsissimo interesse. Ricordo uno scatto poco convinto di Cunego nel 2006, e già allora venne considerato il massimo esempio di velleitarismo fino al passaggio al professionismo di Pirazzi. Il vero punto chiave è il benzinaio che c'è sul rettilineo di Ans.

- Il Ghisallo è un punto tradizionale, ma a parte le valutazioni sulla collocazione, che varia a seconda del percorso, non è decisivo per la gara dai tempi di Coppi, stessa cosa per il Muro di Sormano, che evidentemente era decisivo ai tempi di Massignan. Il punto chiave vero della corsa dipende dal percorso.

 

Tutte ste chiacchiere per dire che:

- Non molte classiche monumento hanno un vero punto chiave, di quelli dove può decidersi la gara, e spesso quel punto non coincide con il punto simbolico tradizionalmente individuato.

-  Le corse che non hanno un vero punto chiave, ma hanno (e questo è fondamentale) una caratterizzazione seria a livello tecnico, spesso sono molto più spettacolari e imprevedibili

- Nella mia testa resto convinto che le classiche avrebbero un grosso vantaggio a livello di spettacolo cambiando percorso ogni qualche edizione, e questa politica è in aperto conflitto con la creazione dei famosi punti chiave (che peraltro discendono da una storia: evidentemente se il Ghisallo viene citato come punto chiave anche se oggi non viene mai affrontato nelle fasi calde della gara, è perché in passato ci sono campioni che vi hanno vinto o hanno tentato di vincervi la corsa)

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  • 2 weeks later...

Inoltre non è nemmeno vero che le Monumento siano immutabili nel tempo e nulla possa sconvolgerne la gerarchia: o meglio, forse è così da quando il termine "Monumento" è stato coniato (sinceramente non so né da chi né quando: anzi, se qualcuno lo sa, sarei curioso... poi magari scopriamo che è un'invenzione di Beppe Conti :giur:)

Però per dire, fino a tutti gli anni '50 la Freccia Vallone era molto più importante della Liegi, quindi le cose possono cambiare. E in effetti la Strade Bianche ha tutto per diventare la Sesta Monumento. Secondo me, quello che contraddistingue ciascuna delle cinque attuali Grandi classiche è quello di essere la corsa più dura tra quelle della sua categoria: la Sanremo (anche se era nata con ben altri requisiti, e per 60 anni in effetti è stata un'altra cosa) piaccia o non piaccia è ormai la classica per eccellenza per i velocisti, motivo per cui - paradossalmente - il suo status di Monumento rischierebbe addirittura di essere intaccato proprio indurendo il percorso, perché diventerebbe un ibrido della Liegi senza cmq essere altrettanto difficile dal punto di vista altimetrico, e piazzata in un periodo dell'anno in cui gli uomini da Ardenne non sono ancora al top; il Fiandre è LA classica dei muri, poco da aggiungere, così come la Liegi è LA classica delle cotes; il Lombardia è l'unica grande classica di fine stagione. La Roubaix è una corsa diversa da tutte le altre, come appunto sarebbe nel suo genere la Strade Bianche. Fra l'altro, a proposito: s sbrighiamoci a sdoganarla come monumento, altrimenti fra qualche anno Aso rileva la Tro Bro Leon e ci fa le scarpe :D

Modificato da smec-easyjet
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Parzialmente, senza aver letto di qua, ho già toccato il tema della Sanremo come gara per velocisti. Io credo che restare una gara da velocisti possa piuttosto intaccarne il fascino, mentre dovrebbe diventare la maratona del ciclismo. Sarebbe suggestivo aggiungere qualche salita e pure, in deroga ai regolamenti, poter superare di qualche km i 300. E il fatto che i corridori da Ardenne, uno dei quali ieri ha vinto, non siano al top può solo essere un valore aggiunto per vedere una gara aperta. Speriamo bene, con stima e affetto per i velocisti 

 

Ah cmq ok il tro bro leon non so nemmeno dove si svolge di preciso, ed è curioso che sia restata sempre una corsa di terza schiera nonostante una particolarità generalmente apprezzata (dal pubblico, dai corridori); va be ovviamente la francia non ha il chianti, quindi... tiè.

Comunque in un calendario che vede gare sparire in continuazione, altre che durano il tempo di un paio di stagioni, penso che la strade bianche sia l'unica corsa degna di nota, che ha aggiunto qualche motivo di interesse, nata negli anni 2000, almeno in Europa

Modificato da ian
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17 hours ago, ian said:

Parzialmente, senza aver letto di qua, ho già toccato il tema della Sanremo come gara per velocisti. Io credo che restare una gara da velocisti possa piuttosto intaccarne il fascino, mentre dovrebbe diventare la maratona del ciclismo. Sarebbe suggestivo aggiungere qualche salita e pure, in deroga ai regolamenti, poter superare di qualche km i 300. E il fatto che i corridori da Ardenne, uno dei quali ieri ha vinto, non siano al top può solo essere un valore aggiunto per vedere una gara aperta. Speriamo bene, con stima e affetto per i velocisti 

 

Ah cmq ok il tro bro leon non so nemmeno dove si svolge di preciso, ed è curioso che sia restata sempre una corsa di terza schiera nonostante una particolarità generalmente apprezzata (dal pubblico, dai corridori); va be ovviamente la francia non ha il chianti, quindi... tiè.

Comunque in un calendario che vede gare sparire in continuazione, altre che durano il tempo di un paio di stagioni, penso che la strade bianche sia l'unica corsa degna di nota, che ha aggiunto qualche motivo di interesse, nata negli anni 2000, almeno in Europa

la Tro Bro si corre in Bretagna ed il nome significa, appunto, "attraverso la Bretagna" in dialetto bretone: negli ultimi anni è molto cresciuta, ma sconta la concomitanza se non addirittura con la Roubaix, con l'Amstel Gold Race della domenica dopo. E un'altra gara di questo genere è nata l'anno scorso in Belgio, mi pare si chiami Dwar door Waseland o qualcosa del genere, con molti tratti di strada bianca e l'ha vinta Terpstra: a leggerne su Cicloweb è stata una corsa stupenda, con un botto di gente a bordo strada e ampi margini di crescita a livello di popolarità. A prescindere dal fatto che minaccino o meno la Strade Bianche, sarei contento se crescessero anche queste altre corse "nuove" ma appartenenti a paesi di grande tradizione. Anzi, ci starebbe bene anche una nuova classica spagnola, se è per questo.

Quanto alla Sanremo, vero, portarla oltre i 300 km aggiungerebbe ulteriore fascino e incertezza alla corsa, ma infatti: siamo sempre lì, io non dico di non indurirla affatto, dico solo di lasciare intatti gli ultimi 30 km, perché cmq i velocisti di gran fondo e capaci di tenere sugli strappi è giusto che se la possano giocare. Induriamola e allunghiamola quanto si vuole tra Voltri e Imperia, salendo un po' dove vogliamo: Sciarborasca, Naso di Gatto, Torre del Mare, Manie, Borgio-Verezzi, Giustenice, Balestrino, Colla Micheri... insomma, dove vogliamo, ma induriamola PRIMA degli ultimi 30 km. Magari alternando un paio di queste salite ad ogni edizione, giusto per non fossilizzare troppo il percorso e non dare punti fermi alle squadre: come dici tu, la Liguria offre soluzioni nell'entroterra in corrispondenza di ogni paese :wink:

Modificato da smec-easyjet
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