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Giro del Mediterraneo, vittoria di Veikkanen

Bis in casa Francaise de Jeux; dopo la prima tappa vinta da Hutarovich, oggi è il turno del suo compagno di squadra, il finlandese Jussi Veikkanen, che ha vinto per distacco la seconda tappa del Giro del Mediterraneo, da Peynier a Trets.

La tappa, caratterizzata dal maltempo, che ha portato addirittura la neve, ha visto una lunga fuga portata avanti da Daniel Martin (Garmin Transitors), Sebastien Turgot (Bbox Bouygues Telecom), ed un uomo dell'Acqua e Sapone. I tre hanno resistito a lungo davanti, in particolare Daniel Martin, ripreso solo ai tre km dal traguardo.

Nel finale ha poi tentato Veikkanen di anticipare la volata, e agevolato anche dalle difficili condizioni di corsa, è andato a vincere la seconda tappa del Giro del Mediterraneo.

(spaziociclismo)

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Antipasto d'España

Cinque vincitori diversi in 5 prove

Pensi a Maiorca e le prime cose che ti vengono in mente sono sole, mare, vacanze. Un bel sole splendente e temperature gradevoli probabilmente sono anche le prime cose che passano per la testa ad un ciclista, per cui la maggiore delle isole Baleari è divenuto un rinomato luogo di ritiro nei mesi invernali o, trattandosi di gara, di un'occasione per cominciare la propria stagione con la tradizionale Challenge composta da cinque prove. Gli spunti per questa edizione 2010 non sono mancati, a cominciare proprio da quelle temperature gradevoli di cui non s'è praticamente avuto sentore e che anzi hanno regalato un paio di giornate degne di tapponi alpini contrassegnati da maltempo, di quelle dove i distacchi si contano con la clessidra e dove tra ritiri e corridori giunti fuori tempo massimo la gara diventa ad eliminazione.

I primi due giorni sono stati terreno fertile per ruote veloci e ci è sembrato quasi di sentire la voce di J-Ax che canta "I vecchietti fanno oh!" dopo aver assistito agli show di Petacchi in casa nostra. Lo spirito di rivalsa infatti, unito alla volontà di non arrendersi alle evidenze della propria carta di identità, ci ha finalmente riconsegnato l'immagine vincente di Robbie McEwen e Oscar Freire, i due che forse più di altri avevano fatto del funambolismo da sprint un'arte e che da troppo tempo non staccavano le mani dal manubrio per poter esultare (per entrambi gli ultimi successi targati maggio 2009). MagicEwen, già in evidenza con vari piazzamenti nella sua Australia, quell'Australia a cui forse uno sguardo di malinconia lo volge per quel mondiale organizzato soltanto ora, ha fatto suo il Trofeo Palma de Mallorca domenica scorsa, bruciando Koldo Fernández e Freire.

Proprio a Oscarito è toccato rispondere il giorno successivo, lasciando a Greipel e ad un Manuel Cardoso che via via va acquisendo fiducia nei propri mezzi, i posti d'onore (e questa Footon, come vedremo, sembra partita proprio col piede giusto) e conquistando il suo ottavo centro personale nella Challenge.

Evidentemente però il motivo dei "ritorni di fiamma" non era destinato ad esaurirsi con i velocisti e così il Trofeo Inca di martedì 9 ci ha fatto ritrovare anche quel Linus Gerdemann che, dopo varie peripezie, lo vedi sempre sospeso in quello status di promessa vogliosa di diventar campione prima o poi. Suo il marchio vincente in una giornata da tregenda che ha fatto ancora una volta applaudire la tenacia di Rafael Valls, uno dei migliori prospetti spagnoli che aveva già avuto modo di farsi notare durante il Tour de San Luis: sua la sortita verso il Puig Major, a cui solamente il sopracitato Gerdemann e Vázquez hanno cercato di opporre una risposta convincente. Alla fine vittoria al tedesco ma una conferma che questa Footon-Servetto in questo momento ha voglia di divertirsi e divertire, visto che anche nella giornata successiva nel Trofeo Deià Valls non se n'è stato fermo, che Aitor Pérez ha portato a casa due ottimi piazzamenti (rispettivamente un quinto ed un quarto posto) e che anche da Felline e Capecchi, giunti entrambi nel gruppo principale, comincia a venire qualche bel segnale. Non sarà uno squadrone il team di Gianetti ma proprio per questo forse riuscire ad ottenere i propri risultati con la linea verde è motivo di assoluta soddisfazione.

Un segno dalla Caisse d'Epargne ce lo si poteva aspettare ed è puntualmente arrivato con Rui Costa nel già citato Trofeo Deià, prova in cui sul podio di giornata è salito anche Ivan Gutiérrez, terzo al traguardo. Per il portoghese volata senza troppi patemi contro Joan Horrach, che ha rischiato di portare a bersaglio una Katusha che ha interpretato abbastanza bene la cinque giorni, con buone prestazioni dei vari Kirchen, Botcharov, Vorganov più qualche apparizione nelle posizioni discrete di Egor Silin.

Anche dal Belgio qualche segnale positivo dalla bella gioventù grazie a Bakelands, settimo nella terza prova, e a Keukeleire (due volte nei dieci) mentre è spettato a Greipel, già dominatore degli sprint al Tour Down Under, concludere degnamente la Challenge con il successo nel Trofeo Magaluf-Palmanova che porta già a cinque i successi stagionali del tedesco, a cui in questi periodi di forma i dentelli capaci di mettere in difficoltà una buona parte di ruote veloci non sembrano fare neppure il solletico.

In conclusione una corsa meno banale del previsto, resa tale soprattutto grazie alle condizioni climatiche che hanno fatto ben presto dimenticare qualsiasi proposito di gara d'allenamento. Tutto fieno in cascina in vista delle prossime settimane, in fondo non siamo ancora che agli inizi.

(cicloweb)

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Qatar: splendido bis di Francesco Chicchi

Spettacolo puro, quello che ha regalato oggi Francesco Chicchi sulk traguardo dell'ultima tappa del Giro del Qatar: il velocista toscano della Liquigas Doimo ha firmato infatti una volata incredibile, partendo dalla trentesima posizione e saltando tutti gli avversari con un paio di guizzi incredibili. Per il toscano si tratta della seconda vittoria in Qatar, la terza stagionale. La vittoria finale nella corsa è andata all'olandese Wouter Mol della Vacansoleil.

Ordine d'arrivo

1. Francesco Chicchi (Liquigas Doimo)

2. Tyler Farrar (Garmin Slipstream)

3. Juan Josè Haeso (Saxo Bank)

4. Matthew Goss (Saxo Bank)

5. Jimmy Casper (Saur Sojasun)

6. Edvald Boasson Hagen (Team Sky)

7. Tom Boonen (Quick Syep)

8. Roger Kluge (Milram)

9. Heinrich Haussler (Cervelo)

10. John Murphy (BMC)

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La quarta tappa di questa Vuelta a Cuba, che vede come leader il velocista venezuelano Wilmen Bravo, è partita dalla Piazza della Rivoluzione di Bayamo. Anche oggi si sono susseguiti i tentativi di fuga, in quello principale era presente anche il nostro Alessandro de Marchi che, insieme ad altri sei ciclisti, ha approfittato del traguardo volante posto a Causto Cristo, per guadagnare una trentina di secondi sul gruppo, che inizialmente non reagisce. Ai -15 la fuga viene però neutralizzata dal grande lavoro delle squadre dei favoriti. Ai -12 ci provano in contropiede Freddy Buergos (CUB), Agustín Martínez (CUB) e Lizardo Benítez (CUB), ma anche per loro non c'è nulla da fare, è di nuovo volata! A spuntarla è Kevin Lacombe (CAN) che giunge a braccia alzate a Holguìn, seguito da Yoel Mariño (CUB) e José Alarcón (VEN). Settima piazza per il nostro Elia Viviani, che si sta dimostrando molto competitivo in queste volate.

Ecco l'ordine d'arrivo:

1 Kevin Lacombe (CAN)

2 Yoel Mariño (CUB)

3 José Alarcón (VEN)

4 Roger Rodríguez (CUB)

5 Miguel Ubeto (VEN)

6 Damier Martínez (CUB)

7 Elia Viviani (ITA)

8 Rainer Vázquez (CUB)

9 Dennis Luijt (NED)

10 Geert Sijkshoorn (NED)

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La quarta tappa di questa Vuelta a Cuba, che vede come leader il velocista venezuelano Wilmen Bravo, è partita dalla Piazza della Rivoluzione di Bayamo. Anche oggi si sono susseguiti i tentativi di fuga, in quello principale era presente anche il nostro Alessandro de Marchi che, insieme ad altri sei ciclisti, ha approfittato del traguardo volante posto a Causto Cristo, per guadagnare una trentina di secondi sul gruppo, che inizialmente non reagisce. Ai -15 la fuga viene però neutralizzata dal grande lavoro delle squadre dei favoriti. Ai -12 ci provano in contropiede Freddy Buergos (CUB), Agustín Martínez (CUB) e Lizardo Benítez (CUB), ma anche per loro non c'è nulla da fare, è di nuovo volata! A spuntarla è Kevin Lacombe (CAN) che giunge a braccia alzate a Holguìn, seguito da Yoel Mariño (CUB) e José Alarcón (VEN). Settima piazza per il nostro Elia Viviani, che si sta dimostrando molto competitivo in queste volate.

Ecco l'ordine d'arrivo:

1 Kevin Lacombe (CAN)

2 Yoel Mariño (CUB)

3 José Alarcón (VEN)

4 Roger Rodríguez (CUB)

5 Miguel Ubeto (VEN)

6 Damier Martínez (CUB)

7 Elia Viviani (ITA)

8 Rainer Vázquez (CUB)

9 Dennis Luijt (NED)

10 Geert Sijkshoorn (NED)

FONTE: SPAZIO CICLISMO

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Alla faccia di emmea, ecco il bis di Yahueni!

1 Yauheni Hutarovich (Blr) Française Des Jeux 2:33:19

2 Fabien Bacquet (Fra) Big Mat - Auber 93

3 Mathieu Drujon (Fra) Caisse d'Epargne

4 William Bonnet (Fra) BBox Bouygues Telecom

5 Leonardo-Fabio Duque (Col) Cofidis, Le Credit En Ligne

6 Alexandre Pichot (Fra) BBox Bouygues Telecom

7 Alessandro Donati (Ita) Acqua & Sapone

8 Arnaud Coyot (Fra) Caisse d'Epargne

9 Michel Kreder (Ned) Garmin - Slipstream

10 Jérémie Galland (Fra) Saur - Sojasun

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Ecco l'ordine d'arrivo:

1 Kevin Lacombe (CAN)

2 Yoel Mariño (CUB)

3 José Alarcón (VEN)

4 Roger Rodríguez (CUB)

5 Miguel Ubeto (VEN)

6 Damier Martínez (CUB)

7 Elia Viviani (ITA)

8 Rainer Vázquez (CUB)

9 Dennis Luijt (NED)

10 Geert Sijkshoorn (NED)

sarà arrivata la fuga perchè dubito che Viviani si faccai battere da questi...

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Due Chicche nel deserto

Vince Mol. Bis anche per Boonen

Il Tour of Qatar è finito e di argomenti di discussione ne potrebbero uscire parecchi ma il vero protagonista di questa settimana passata a correre lungo le strade della piccola penisola del Golfo Arabico è stato senza ombra di dubbio il toscano Francesco Chicchi. Il velocista della Liquigas ha portato a casa due vittorie di tappa, tante quante ne ha vinte Boonen, ma quello che più ha impressionato sono state proprio le due volate vincenti, due autentici capolavori.

La prima perla di Chicchi è arrivata due giorni fa al termine della quarta tappa. All'interno dell'ultimo chilometro, mentre Oss faceva un ottimo lavoro mettendo il gruppo in fila indiana, Francesco si è trovato costretto a chiudere in prima persona due buchi lasciando per strada qualche energia di troppo: negli ultimi 200 metri, però, l'italiano è stato ugualmente irresistibile ed è riuscito a staccare letteralmente di ruota Bos e Kluge ed a lasciare a distanza notevole tutti gli altri che avevano anche solo accennato un tentativo di rimonta. Quest'oggi, invece, nella sesta ed ultima tappa, la volata di Chicchi è stata se possibile ancor più impressionante non solo per potenza ed esplosività ma anche per lucidità ed intelligenza tattica come scopriamo leggendo le dichiarazioni del vincitore: una rotonda nel finale aveva ricacciato indietro il treno Liquigas ma a questo punto i ragazzi di Amadio hanno preferito restare sul lato sinistro della carreggiata, più riparato dal vento, anziché spostarsi a destra per fare meno strada, una scelta che si è rivelata decisiva in quel frangente. Infatti, pur lanciando lo sprint da oltre la ventesima posizione, Chicchi è riuscito a trovare un buon varco per andare a sorpassare tutti quasi come fossero birilli ed imporsi in modo netto davanti a Farrar e J.J.Haedo.

Per scaramanzia forse sarebbe meglio non dirlo troppo ad alta voce ma forse stiamo finalmente apprezzando appieno il talento di questo velocista cui tutti annunciavano un grandissimo futuro dopo aver vinto il titolo mondiale tra gli Under 23 a Zolder. Tra l'altro con questo doppio successo Chicchi potrebbe anche essere ribattezzato come il "giramondo degli sprint" visto che è riuscito a vincere corse in Europa, Nord America, Sud America, Oceania e Asia: non sappiamo se nei suoi programmi c'è anche una trasferta in Africa per cercare l'en plein ma se fossimo in lui ci faremmo quantomeno un bel pensierino.

Il Tour of Qatar si era aperto nel segno del Team Sky che nella breve cronosquadre del primo giorno era riuscita a rifilare distacchi importanti (relativamente alla breve distanza) a tutte le altre squadre, Cervélo (poi declassata) e Garmin in primis. La leadership di Boasson Hagen è durata molto poco perché il giorno successivo il vento gioca da protagonista e la corsa viene letteralmente sconvolta: dopo 2 km partono in avanscoperta Mol e Steurs e nel giro di pochi chilometri i due guadagnano 22'40" sul gruppo, troppo anche se il vento contrario non favorisce chi è davanti. Il gruppo prova ad inseguire, si spezzerà in più tronconi (alla fine resteranno solo in 8 davanti) ma non riuscirà più a raggiungere i fuggitivi: tappa quindi a Steurs (con dedica all'ex compagno Nolf, scomparso un anno fa proprio qui in Qatar), maglia a Mol e corsa praticamente chiusa. Nelle restanti tappe, infatti, il vento non fa danni come negli anni passati e la Vacansoleil riesce a controllare abbastanza agevolmente il plotone. Nella terza e nella quinta tappa arrivano i due successi già citati di Tom Boonen che da queste parti si trova particolarmente a suo agio: nelle ultime sette edizioni si contano ben 17 vittorie di tappa a cui vanno aggiunti altri 3 successi nella classifica generale con un secondo posto e due terzi, uno dei quali quest'anno a 1'45" da Mol.

La carovana adesso si sposterà di pochi chilometri per la prima edizione del Tour of Oman che partirà domenica con quasi tutti i protagonisti del Qatar: attendiamoci rivincite e altre battaglie tra le ruote veloci del gruppo.

(cicloweb)

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Mediterraneo: neutralizzata la tappa. Vince El Fares

Scattata a mezzogiorno da La Londe-les-Maures (Var), la quarta tappa del Giro del Mediterraneo è stata neutralizzata al km 114 nei pressi di Saint-Paul-en-Forêt (Var) per decisione della prefettura del dipartimento delle sur décision de la préfecture des Alpes-Maritimes a causa del rischio elevato di piogge violente, della neve e del freddo. In quel momento al comando della corsa c’erano Julien El Farès (Cofidis, nella foto), Jonathan Thiré (Bigmat) e Dominique Cornu (Skil) - scattati dopo soli 10 km - con un vantaggio di 1’15” sul gruppo. In un primo tempo si era pensato di far riprendere la gara per gli ultimi chilometri, poi si è pensato di assegnare la vittoria a El fares, primo su un traguardo improvvisato e solo nel tardo pomeriggio la definitiva e ultima decisione di annullare completamente la tappa.

Decisione che... definitiva non era, visto che in serata è stato deciso poi di assegnare la vittoria a El Fares che aveva tagliato per primo il traguardo improvvisato, mantenendo inalterata la neutralizzazione della tappa.

Domani il Giro si concluderà con il tradizionale arrivo sul Mont Faron anche se ancora una volta tutto dipenderà dalle condizioni meteorologiche.

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La quinta tappa di questa Vuelta a Cuba era anche la più lunga, con ben 206 km da affrontare. L'andatura è sin da subito tremenda e a provarci per primo è il nostro Angelo Ciccone, ma viene presto riassorbito dal resto del gruppo. Dopo 60km di tira e molla parte Reldis Pérez (CUB), nessuno si oppone al suo tentativo di fuga e il suo vantaggio lievita pian piano. Dal gruppo scatta Lizardo Benítez (CUB), che raggiunge veolcemente Perez. Il loro vantaggio è superiore ai 4 minuti e 30 secondi quando mancano 60km e il gruppo sembra lasciar fare. I due fuggitivi passano per primi anche al traguardo volante posto a Sibanicù: Benìtez primo, Pèrez secondo e terzo Arias, facente parte del gruppo degli immediati inseguitori. Il gruppo, aiutato da un gran caldo, inzia a far sul serio, e nel giro di pochi chilometri i due battistrada sono a poco più di due minuti. Al km 165 Pèrez si rialza e Ricardo Benìtez rimane da solo al comando, ma con un vantaggio esiguo, di soli 52 secondi, rispetto al plotone. Il gruppo va fortissimo, Benìtez viene riassorbito dal gruppo che è clamorosamente diviso in tre tronconi. Il primo gruppo, nel quale è presente anche il leader della classifica generale Wilmen Bravo, quando mancano circa 15 km al traguardo, possiede una ventina di secondi sul secondo troncone. Più passano i chilometri e più il vantaggio aumenta: ai meno dieci il vantaggio è di un minuto. Da dietro la rimonta non riesce, saranno i componenti del primo gruppone a giocarsi la vittoria. Il canadese Martin Gilbert passa per primo sul traguardo, seguito dal cubano Yoel Mariño. Ancora una volta piazzato l'azzurro Elia Viviani, giunto terzo al traguardo. Ottavo Angelo Ciccone.

Ordine d'arrivo

1- Martin Gilbert (Spidertech- Canadá) 5:07.35 horas

2- Yoel Mariño (Matanzas)

3- Elia Viviani (Italia)

4- Wilmen Bravo (Escaladores de Mérida-Venezuela)

5- Guillaume Boivin (Spidertech- Canadá)

fonte spaziociclismo.it

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