Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Il Bar del Ciclismo


Wanka84

Messaggi raccomandati

Ma infatti nessuno sta contestando il fatto di dover concentrare gli sforzi in Italia, l'ho ripetuto più volte. Proprio perché il loro core business è in Italia devono cercare di ottenere inviti anche a corse come Fiandre e Roubaix che sono indubbiamente più seguite di tutte le altre corse italiane. Parliamoci chiaro, la replica del Giro dell'Appennino alle 18 su RaiSport 2 la vede solo l'appassionato che conosce già il nome Bardiani seguendo costantemente il ciclismo, la Roubaix su Rai3 la vede anche chi fa zapping e magari potrebbe essere incuriosito dalla squadra italiana che va in fuga.

 

ecco io è la parte evidenziata che ti contesto: verissimo che l'Appennino non se lo fila nessuno, ma anche le stesse grandi classiche del nord, se mandi una squadra di "scappati di casa", non danno granché visibilità all'eventuale investitore. Mentre cmq la vittoria di questo pomeriggio a Genova, per quanto provinciale, si traduce in foto da far girare sui media locali, in cui si vede che sulla pancia del ragazzo che esulta c'è scritto in bella vista Bardiani. Oppure, la bici Cipollini che ha sotto il sedere, di modo che questa immagine possa essere utilizzata dall'azienda per i piedi pubblicitari sulle riviste specializzate. Perché è anche questo che interessa agli uffici marketing, perché un conto è andare alla Roubaix con anche una piccola speranza di fare vedere la maglia negli ultimi 50 km in mondovisione; altra cosa è parteciparci con il concreto rischio di perdere tutti i propri corridori prima di Arenberg, quando cmq la diretta tv non è ancora iniziata. E intanto, però, hai speso i soldi del viaggio e, per preparare in maniera decente gli otto ragazzi che hai mandato al macello sulle pietre della Roubaix, hai sacrificato altre corse del bistrattatissimo calendario italiano che avrebbero potuto vincere.

 

Poi, ripeto, è chiaro che la replica del Giro dell'Appennino la vede solo l'appassionato: però, appunto, un produttore di biciclette (il marchio Cipollini) o di equipaggiamento tecnico (Navigare) è all'appassionato che si rivolge, mentre è chiaro che uno sponsor come la Coca-Cola punta al pubblico generalista, e ai grandi numeri. Ma dubito che Coca-Cola, FedEx o Red Bull (per citare i nomi di alcune maglie fantasy che si vedono da anni sui vari forum di pcm) investiranno mai sui Reverberi.

 

E ad ogni modo, accanto al marketing, c'è anche l'aspetto tecnico: per il quale, appunto, penso che le corsette italiane interpretate da protagonisti siano cmq molto più formative di grandi classiche corse andando al macello. In altre parole ancora: meglio preparare la sola Sanremo a marzo ed il solo Lombardia ad ottobre, ma essendo passati prima per Laigueglia e Donoratico nel primo caso, Romagna e Piemonte nel secondo, piuttosto che spremere corridori giovani in tutte e cinque le classiche monumento senza averli prima abituati a giocarsi la vittoria nei finali di corse meno importanti.

 

Perché la coperta è corta, e per avere una squadra abbastanza forte da meritarsi una wild card per Fiandre e Roubaix (da italiana) senza per questo compromettere le proprie possibilità alla Tirreno e al Giro, servono risorse che la Bardiani si sogna. Poi è vero, la Androni e la Neri un po' ci hanno provato ad internazionalizzare, ma non mi pare con grandi risultati. Credo, piuttosto, che per la crescita dei giovani anche la Bardiani farebbe bene ad aggiungere all'organico un paio di dinosauri di grande esperienza (alla Pellizotti o alla Garzelli), anche non necessariamente italiani, più che mandare i suoi giovani allo sbaraglio nelle gare internazionali.

Modificato da smec-easyjet
Link al commento
Condividi su altri siti

ecco io è la parte evidenziata che ti contesto: verissimo che l'Appennino non se lo fila nessuno, ma anche le stesse grandi classiche del nord, se mandi una squadra di "scappati di casa", non danno granché visibilità all'eventuale investitore. Mentre cmq la vittoria di questo pomeriggio a Genova, per quanto provinciale, si traduce in foto da far girare sui media locali, in cui si vede che sulla pancia del ragazzo che esulta c'è scritto in bella vista Bardiani. Oppure, la bici Cipollini che ha sotto il sedere, di modo che questa immagine possa essere utilizzata dall'azienda per i piedi pubblicitari sulle riviste specializzate. Perché è anche questo che interessa agli uffici marketing, perché un conto è andare alla Roubaix con anche una piccola speranza di fare vedere la maglia negli ultimi 50 km in mondovisione; altra cosa è parteciparci con il concreto rischio di perdere tutti i propri corridori prima di Arenberg, quando cmq la diretta tv non è ancora iniziata. E intanto, però, hai speso i soldi del viaggio e, per preparare in maniera decente gli otto ragazzi che hai mandato al macello sulle pietre della Roubaix, hai sacrificato altre corse del bistrattatissimo calendario italiano che avrebbero potuto vincere.

 

Poi, ripeto, è chiaro che la replica del Giro dell'Appennino la vede solo l'appassionato: però, appunto, un produttore di biciclette (il marchio Cipollini) o di equipaggiamento tecnico (Navigare) è all'appassionato che si rivolge, mentre è chiaro che uno sponsor come la Coca-Cola punta al pubblico generalista, e ai grandi numeri. Ma dubito che Coca-Cola, FedEx o Red Bull (per citare i nomi di alcune maglie fantasy che si vedono da anni sui vari forum di pcm) investiranno mai sui Reverberi.

 

E ad ogni modo, accanto al marketing, c'è anche l'aspetto tecnico: per il quale, appunto, penso che le corsette italiane interpretate da protagonisti siano cmq molto più formative di grandi classiche corse andando al macello. In altre parole ancora: meglio preparare la sola Sanremo a marzo ed il solo Lombardia ad ottobre, ma essendo passati prima per Laigueglia e Donoratico nel primo caso, Romagna e Piemonte nel secondo, piuttosto che spremere corridori giovani in tutte e cinque le classiche monumento senza averli prima abituati a giocarsi la vittoria nei finali di corse meno importanti.

 

Perché la coperta è corta, e per avere una squadra abbastanza forte da meritarsi una wild card per Fiandre e Roubaix (da italiana) senza per questo compromettere le proprie possibilità alla Tirreno e al Giro, servono risorse che la Bardiani si sogna. Poi è vero, la Androni e la Neri un po' ci hanno provato ad internazionalizzare, ma non mi pare con grandi risultati. Credo, piuttosto, che per la crescita dei giovani anche la Bardiani farebbe bene ad aggiungere all'organico un paio di dinosauri di grande esperienza (alla Pellizotti o alla Garzelli), anche non necessariamente italiani, più che mandare i suoi giovani allo sbaraglio nelle gare internazionali.

 

Smec perdonami, ma non hai letto con attenzione i miei post precedenti perché la prima cosa che ho tenuto ha precisare è quella di una buona distribuzione dei ciclisti per far bella figura su più fronti, fermo restando che negli appuntamenti importanti deve essere schierata la squadra più forte possibile. Per dirti, la Bardiani ha Battaglin e Colbrelli, due corridori (tre con Barbin) tutto sommato simili non potrebbe giocarsi due corse anziché una?

 

Se io mando una squadra al nord con Colbrelli, affiancato da diversi passisti, posso ben figurare a corse come la Parigi-Tours, mentre per il Giro dell'Emilia schiererei Battaglin e Bongiorno. Si potrebbe continuare all'infinito con questi esempi. È ovvio che bisognerebbe a quel punto portare a 20 i ciclisti presenti in organico, ma è una cosa ampiamente fattibile aprendo il progetto e come dici tu magari inserendo corridori alla Hulsmans (che porta qualche sponsor minore) per far acquisire esperienza al Nord.

 

L'internazionalizzazione della Farnese, i risultati sono assolutamente arrivati sebbene tu dica il contrario. Il problema è che Di Luca e Santambrogio hanno fatto saltare tutto il progetto. Tieni conto che Citracca era ad un passo dal WT.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mah, sostanzialmente condivido quanto detto da smec, che ha sviluppato meglio i concetti che avevo espresso.

 

Tentando di tirare le somme:

1) Correre più gare internazionali. Cioè sempre gare di (un altro) campanile che però hanno visibilità minore in Italia.

2) No, così ci si fa notare dagli organizzatori delle gare importanti. E con quali prospettive si corrono le gare importanti? Con quali corridori? Si può stare in testa al gruppo quando la corsa è nel vivo?

3) Basta aumentare significativamente il numero dei corridori. Con quali soldi? Presumo comunque peggiorando qualitativamente il rendimento complessivo.

4) Prendiamo ad esempio la Farnese. Se nel 2012 hanno preso Pozzato, che resta il miglior italiano per certe corse, non lo pagavano certo un tozzo di pane, ed è certamente lui, più che Hulsmans (con tutto il rispetto) che ha portato inviti importanti.

 

Direi che siamo sempre lì, questione di coperta corta.

 

Smec, Coca Cola, Fed Ex, Red Bull investiranno mai (più) sul ciclismo? :wink2:

 

 

PS: che poi dico, se le altre 2 internazionalizzano e raccolgono oggettivamente meno della Bardiani, non viene proprio il dubbio che quest'ultima abbia invece fatto la scelta giusta? Oltretutto non è che spunti meno inviti importanti delle altre 2 nonostante la propria politica mi pare

Modificato da ian
Link al commento
Condividi su altri siti

La Bardiani c'è da dire che ha sempre curato il proprio organico, creando una squadra di soli italiani da parecchi anni.

Quindi fa pensare che ai Reverberi interessi il panorama delle corse in Italia e non hanno interesse di andare a correre altre classiche monumento che già non stanno correndo.

Aggiungo che da spettatore mediocre che sono, preferisco vedere la Bardiani in italia piuttosto che all'estero con scarsi risultati. La politica adattata da questo team è molto buono, e si spera che possa continuare così anche nel futuro.

Sono anche io dell'idea che se aggiungesse qualche corridore di spicco nell'organico, avrebbe sia una figura di riferimento per i tanti giovani che ci sono in squadra, sia per aumentarne il valore. Tutto questo dipende dalle finanze che la squadra ha e metterà a disposizione.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mah, sostanzialmente condivido quanto detto da smec, che ha sviluppato meglio i concetti che avevo espresso.

 

Tentando di tirare le somme:

1) Correre più gare internazionali. Cioè sempre gare di (un altro) campanile che però hanno visibilità minore in Italia.

2) No, così ci si fa notare dagli organizzatori delle gare importanti. E con quali prospettive si corrono le gare importanti? Con quali corridori? Si può stare in testa al gruppo quando la corsa è nel vivo?

3) Basta aumentare significativamente il numero dei corridori. Con quali soldi? Presumo comunque peggiorando qualitativamente il rendimento complessivo.

4) Prendiamo ad esempio la Farnese. Se nel 2012 hanno preso Pozzato, che resta il miglior italiano per certe corse, non lo pagavano certo un tozzo di pane, ed è certamente lui, più che Hulsmans (con tutto il rispetto) che ha portato inviti importanti.

 

Direi che siamo sempre lì, questione di coperta corta.

 

Smec, Coca Cola, Fed Ex, Red Bull investiranno mai (più) sul ciclismo? :wink2:

 

 

PS: che poi dico, se le altre 2 internazionalizzano e raccolgono oggettivamente meno della Bardiani, non viene proprio il dubbio che quest'ultima abbia invece fatto la scelta giusta? Oltretutto non è che spunti meno inviti importanti delle altre 2 nonostante la propria politica mi pare

 

1. Guarda che non è che bisogna correre garette, già partecipare a corse che hanno qualche WT al via significa che la corsa è di buon livello. 

2. Perché secondo te Colbrelli e Battaglin non possono ben figurare in un Fiandre o comunque alla E3? È ovvio che non sono Cancellara e Boonen, ma sono comunque atleti che sul lastricato si sono ben comportati. Il primo è arrivato due volte secondo alla Volta Limburg Classic che prevede un finale in pavé. Le due tappe al Giro vinte da Battaglin presentavano tutte un finale con lastricato o sanpietrini.

3. Guarda che per portare da 17 a 20 il numero di corridori possono bastare anche 150000 € e tieni conto che qualche corridore può portare anche qualche sponsor... non mi sembra dunque una cosa impossibile. La cosa poi non abbassa per forza di cose la qualità ad esempio Pasqualon l'avrebbero potuto tenere tranquillamente.

4. Certo, hai ragione, ma qualche invito lo ha ottenuto anche l'anno successivo se non sbaglio al quale mi riferivo.

 

Quest'anno la Androni ha preso: Sanremo, E3, Gent, Fiandre, Amstel, Giro, Lombardia. La Bardiani: Sanremo, Tirreno, Amstel, Giro, Lombardia.

 

Comunque è chiaro, se vuoi continuare ad essere una squadra limitata e si accontenta di quel che è ora, la strategia attuale è giusta. Se però vuoi crescere negli anni, bisogna per forza fare guardare sempre di più il mercato estero.

Link al commento
Condividi su altri siti

1. Guarda che non è che bisogna correre garette, già partecipare a corse che hanno qualche WT al via significa che la corsa è di buon livello. 

2. Perché secondo te Colbrelli e Battaglin non possono ben figurare in un Fiandre o comunque alla E3? È ovvio che non sono Cancellara e Boonen, ma sono comunque atleti che sul lastricato si sono ben comportati. Il primo è arrivato due volte secondo alla Volta Limburg Classic che prevede un finale in pavé. Le due tappe al Giro vinte da Battaglin presentavano tutte un finale con lastricato o sanpietrini.

3. Guarda che per portare da 17 a 20 il numero di corridori possono bastare anche 150000 € e tieni conto che qualche corridore può portare anche qualche sponsor... non mi sembra dunque una cosa impossibile. La cosa poi non abbassa per forza di cose la qualità ad esempio Pasqualon l'avrebbero potuto tenere tranquillamente.

4. Certo, hai ragione, ma qualche invito lo ha ottenuto anche l'anno successivo se non sbaglio al quale mi riferivo.

 

Quest'anno la Androni ha preso: Sanremo, E3, Gent, Fiandre, Amstel, Giro, Lombardia. La Bardiani: Sanremo, Tirreno, Amstel, Giro, Lombardia.

 

Comunque è chiaro, se vuoi continuare ad essere una squadra limitata e si accontenta di quel che è ora, la strategia attuale è giusta. Se però vuoi crescere negli anni, bisogna per forza fare guardare sempre di più il mercato estero.

 

ora, se Battaglin mi è corridore da pavé perché ha vinto, in fuga, la tappa di Oropa che presentava dei sampietrini negli ultimi 50 metri.... :P

 

Il punto, Allu, è che secondo me le cose che per te ci vorrebbe poco a fare (stanziare altri 150mila euro di budget per ingaggiare tre corridori in più, e pensare che questo sia sufficiente ad avere una squadra capace di supportare in maniera dignitosa, e cioè senza mandarli allo sbaraglio, gente come Colbrelli e Battaglin al nord) a mio giudizio invece sono tremendamente complicate. A cominciare, appunto, da quei 150mila euro da aggiungere al budget, quando nella realtà credo che, ad ogni stagione, i Reverberi (come tanti altri) si scontrino con il problema di avere meno soldi dell'anno prima.

 

Perché il rischio è sempre quello: che a provare a fare il grande salto, rischi di trasformarti in un team né carne né pesce, che le prende in Italia e le prende all'estero. La dimensione della Bardiani è sempre stata quella di team di sviluppo per giovani corridori, ed è giusto che continui ad essere tale, senza velleità di passaggio al World Tour che non penso abbiano mai avuto (a differenza, è vero, della squadra di Scinto... che cmq, una volta squalificati Di Luca e Santambrogio e perso Pozzato, si è visto subito come non avesse un organico all'altezza per il salto di qualità: perché per correre nel WT non ti bastano due o tre pseudo-punte, ma un'ossatura di squadra che sia solida, il che vuol dire avere in rosa almeno una decina di corridori come De Marchi, Oss, Quinziato, Paolini, Trentin, ecc... e temo che ognuno di questi abbia un ingaggio superiore a quello dei vari Battaglin e Colbrelli).

 

In sintesi, secondo me è giusto che ogni squadra faccia quello per cui è stata costruita: e la Bardiani, quindi, è giusto che continui a sviluppare giovani, concentrandosi più sul come farli correre (ripeto, basta con le tattiche ad minchiam) piuttosto che sull'internazionalizzazione. Quella toccherebbe, appunto, a squadre come Cannondale e Lampre, che le risorse per fare un certo tipo di ragionamento con i giovani ce le avrebbero. E io a differenza tua non sono così entusiasta di come la Cannondale tratta i suoi giovani: a questo Giro ha portato una squadra senza né carne né pesce, non in grado di allestire un treno all'altezza per Viviani, né tantomeno di sorreggere Basso in salita. Mi pareva proprio che non ci fosse nessun progetto tattico dietro alla scelta dei 9. Per non parlare di come hanno gestito malissimo l'unico corridore di un qualche talento per i GT che gli è rimasto negli ultimi anni, e cioè Caruso: due anni fa, al Giro, sacrificato per un Basso in calando nonostante avesse la maglia bianca; un anno fa avrebbe dovuto preparare il Tour, e invece l'hanno spedito al Giro con una settimana di preavviso perché a Basso era venuto un foruncolo sotto il sedere. Quest'anno, di nuovo, anziché provarlo come capitano al Giro (cosa che, a questo punto, sarebbe stata opportuna dato che, obiettivamente, il ragazzo non sta crescendo come si sperava) dove avrebbe avuto accanto accanto un corridore di esperienza, ma non più competitivo in prima persona, come appunto Basso, lo stanno per esporre ad una figuraccia al Tour dove non si capisce bene cosa andrà a fare dato che la squadra sarà costruita attorno a Sagan, e a sua disposizione, ben che gli vada, ci sarà il solo De Marchi: punterà ad una top 20 o ad andare in fuga in qualche tappa?

 

 

Smec, Coca Cola, Fed Ex, Red Bull investiranno mai (più) sul ciclismo? :wink2:

 

Le altre tre aziende non lo so, ma la Smec certo che continuerà ad investire sul ciclismo :P

 

la Smec è veramente un'azienda, credo facciano piastrelle, che ha sede a Busalla dove sono cresciuto. Ed era, praticamente, lo sponsor che ogni anno ci sganciava qualcosa per correre la 24ore alla festa del paese, ogni anno con un mezzo diverso: abbiamo avuto il siderbike, il trikke, i carrelli della spesa, i go-kart a pedali, ecc ecc... e si correva, appunto, per 24 ore sul circuito in piazza dandosi il cambio in 5 o 6 a seconda degli anni. Ed ecco spiegata la prima parte del mio nickname.... la seconda è perché piglio sempre il volo Easyjet per andare a Lisboa, e Smec-Easyjet è da un bel po' di anni il nome della mia squadra al Fantaciclo :wink:

Modificato da smec-easyjet
Link al commento
Condividi su altri siti

ora, se Battaglin mi è corridore da pavé perché ha vinto, in fuga, la tappa di Oropa che presentava dei sampietrini negli ultimi 50 metri.... :P

 

Il punto, Allu, è che secondo me le cose che per te ci vorrebbe poco a fare (stanziare altri 150mila euro di budget per ingaggiare tre corridori in più, e pensare che questo sia sufficiente ad avere una squadra capace di supportare in maniera dignitosa, e cioè senza mandarli allo sbaraglio, gente come Colbrelli e Battaglin al nord) a mio giudizio invece sono tremendamente complicate. A cominciare, appunto, da quei 150mila euro da aggiungere al budget, quando nella realtà credo che, ad ogni stagione, i Reverberi (come tanti altri) si scontrino con il problema di avere meno soldi dell'anno prima.

 

Perché il rischio è sempre quello: che a provare a fare il grande salto, rischi di trasformarti in un team né carne né pesce, che le prende in Italia e le prende all'estero. La dimensione della Bardiani è sempre stata quella di team di sviluppo per giovani corridori, ed è giusto che continui ad essere tale, senza velleità di passaggio al World Tour che non penso abbiano mai avuto (a differenza, è vero, della squadra di Scinto... che cmq, una volta squalificati Di Luca e Santambrogio e perso Pozzato, si è visto subito come non avesse un organico all'altezza per il salto di qualità: perché per correre nel WT non ti bastano due o tre pseudo-punte, ma un'ossatura di squadra che sia solida, il che vuol dire avere in rosa almeno una decina di corridori come De Marchi, Oss, Quinziato, Paolini, Trentin, ecc... e temo che ognuno di questi abbia un ingaggio superiore a quello dei vari Battaglin e Colbrelli).

 

In sintesi, secondo me è giusto che ogni squadra faccia quello per cui è stata costruita: e la Bardiani, quindi, è giusto che continui a sviluppare giovani, concentrandosi più sul come farli correre (ripeto, basta con le tattiche ad minchiam) piuttosto che sull'internazionalizzazione. Quella toccherebbe, appunto, a squadre come Cannondale e Lampre, che le risorse per fare un certo tipo di ragionamento con i giovani ce le avrebbero. E io a differenza tua non sono così entusiasta di come la Cannondale tratta i suoi giovani: a questo Giro ha portato una squadra senza né carne né pesce, non in grado di allestire un treno all'altezza per Viviani, né tantomeno di sorreggere Basso in salita. Mi pareva proprio che non ci fosse nessun progetto tattico dietro alla scelta dei 9. Per non parlare di come hanno gestito malissimo l'unico corridore di un qualche talento per i GT che gli è rimasto negli ultimi anni, e cioè Caruso: due anni fa, al Giro, sacrificato per un Basso in calando nonostante avesse la maglia bianca; un anno fa avrebbe dovuto preparare il Tour, e invece l'hanno spedito al Giro con una settimana di preavviso perché a Basso era venuto un foruncolo sotto il sedere. Quest'anno, di nuovo, anziché provarlo come capitano al Giro (cosa che, a questo punto, sarebbe stata opportuna dato che, obiettivamente, il ragazzo non sta crescendo come si sperava) dove avrebbe avuto accanto accanto un corridore di esperienza, ma non più competitivo in prima persona, come appunto Basso, lo stanno per esporre ad una figuraccia al Tour dove non si capisce bene cosa andrà a fare dato che la squadra sarà costruita attorno a Sagan, e a sua disposizione, ben che gli vada, ci sarà il solo De Marchi: punterà ad una top 20 o ad andare in fuga in qualche tappa?

 

Chiaramente il riferimento più opportuno non era Oropa, ma Serra San Bruno.  :wink:

 

È chiaro che il discorso budget è complesso e ti limita fortemente, ma è proprio il posizionamento (termine tecnico) che costringe la Bardiani a non avere risorse tali da poter fare di più. Se io mi limito all'Italia perché un investitore straniero dovrebbe puntare su di me? Ok magari qualche partner tecnico potrebbe farlo, ma alla fine i Reverberi sono molto conservatori, avendo gli stessi da un sacco di anni.

 

Sulla Cannondale hai frainteso, io ho parlato esclusivamente delle gare dell'Europe Tour italiane, non di come gestisce (più che discutibilmente) i suoi uomini nelle WT.

Link al commento
Condividi su altri siti

1. Guarda che non è che bisogna correre garette, già partecipare a corse che hanno qualche WT al via significa che la corsa è di buon livello. 

2. Perché secondo te Colbrelli e Battaglin non possono ben figurare in un Fiandre o comunque alla E3? È ovvio che non sono Cancellara e Boonen, ma sono comunque atleti che sul lastricato si sono ben comportati. Il primo è arrivato due volte secondo alla Volta Limburg Classic che prevede un finale in pavé. Le due tappe al Giro vinte da Battaglin presentavano tutte un finale con lastricato o sanpietrini.

3. Guarda che per portare da 17 a 20 il numero di corridori possono bastare anche 150000 € e tieni conto che qualche corridore può portare anche qualche sponsor... non mi sembra dunque una cosa impossibile. La cosa poi non abbassa per forza di cose la qualità ad esempio Pasqualon l'avrebbero potuto tenere tranquillamente.

4. Certo, hai ragione, ma qualche invito lo ha ottenuto anche l'anno successivo se non sbaglio al quale mi riferivo.

 

Quest'anno la Androni ha preso: Sanremo, E3, Gent, Fiandre, Amstel, Giro, Lombardia. La Bardiani: Sanremo, Tirreno, Amstel, Giro, Lombardia.

 

Comunque è chiaro, se vuoi continuare ad essere una squadra limitata e si accontenta di quel che è ora, la strategia attuale è giusta. Se però vuoi crescere negli anni, bisogna per forza fare guardare sempre di più il mercato estero.

 

1) Sì, quello che dico è che rinunci alla gara di discreto livello italiana (Larciano, che hai citato, non so come sarà quest'anno, ma certamente fino al 2013 aveva al via qualche WT...non dimentichiamo che poi certe gare sono anche funzionali per altri appuntamenti, tipo correre l'Appennino serve alle squadre non WT in vista dei campionati nazionali) per andarti a giocare quella francese o belga. Oppure le corri entrambe e devi di fatto raddoppiare l'organico.

2) Non lo so, sinceramente, ma è certo che gli indizi che porti non fanno una prova, anzi mi fanno un pochino sorridere... magari sono bravi ma le gare del Nord sono un altro sport rispetto ai finali con i sanpietrini :tongue:

3) Non facciamone solo una questione di ingaggi, ma anche di costi di gestione, visto che un doppio calendario fa anche lievitare i costi a livello di logistica...e non so se sfugge ma gli sponsor non fanno proprio a cazzotti per entrare nel ciclismo, tanto più di questi tempi. Quindi è già bella grazia se riesci a tenere su la baracca.

4) La differenza per me è stata evidente, poi qualche invito è ancora arrivato, anche grazie al fatto che Gatto s'era comportato piuttosto bene...infatti poi se n'è andato pure lui inviti zero  :wink2:

 

Sulle WC: ok, la Androni ha fatto un buon mercato per coglierne il massimo numero, prendendo elementi di nome un po' bolliti e cosa ha raccolto in quegli appuntamenti? Tradotto: è meglio fare 10 e raccogliere 1 o fare 5 e raccogliere 3?

Modificato da ian
Link al commento
Condividi su altri siti

1) Sì, quello che dico è che rinunci alla gara di discreto livello italiana (Larciano, che hai citato, non so come sarà quest'anno, ma certamente fino al 2013 aveva al via qualche WT...non dimentichiamo che poi certe gare sono anche funzionali per altri appuntamenti, tipo correre l'Appennino serve alle squadre non WT in vista dei campionati nazionali) per andarti a giocare quella francese o belga. Oppure le corri entrambe e devi di fatto raddoppiare l'organico.

2) Non lo so, sinceramente, ma è certo che gli indizi che porti non fanno una prova, anzi mi fanno un pochino sorridere... magari sono bravi ma le gare del Nord sono un altro sport rispetto ai finali con i sanpietrini :tongue:

3) Non facciamone solo una questione di ingaggi, ma anche di costi di gestione, visto che un doppio calendario fa anche lievitare i costi a livello di logistica...e non so se sfugge ma gli sponsor non fanno proprio a cazzotti per entrare nel ciclismo, tanto più di questi tempi. Quindi è già bella grazia se riesci a tenere su la baracca.

4) La differenza per me è stata evidente, poi qualche invito è ancora arrivato, anche grazie al fatto che Gatto s'era comportato piuttosto bene...infatti poi se n'è andato pure lui inviti zero  :wink2:

 

Sulle WC: ok, la Androni ha fatto un buon mercato per coglierne il massimo numero, prendendo elementi di nome un po' bolliti e cosa ha raccolto in quegli appuntamenti? Tradotto: è meglio fare 10 e raccogliere 1 o fare 5 e raccogliere 3?

 

Ma fare anche qualche gara in più all'estero non vuol dire per forza di cose mettere in secondo piano quelle italiane, basta come detto più volte non portare tutti i capitani da una parte, che poi il Giro puoi prepararlo in Trentino o in Turchia (giusto per fare un esempio).

 

Da quel che so Colbrelli ama il pavé e, se non sbaglio, vorrebbe essere una sorta di Degenkolb italiano. Solo che non ha la possibilità di farle le classiche del nord, ma lo vedrei davvero bene affiancato da qualche esperto. Su Battaglin è una mia convinzione, vedremo quando passerà in una WT come lo gestiranno (sarebbe più da Fiandre che da Roubaix logicamente).

 

I costi a livello di logistica sono comunque superiori (come dicevamo ci sarebbe anche un problema di materiali credo), ma ci sono anche i rimborsi spese che danno gli organizzatori, quindi almeno sarebbero coperti parzialmente.

 

È chiaro che in questa stagione la Neri paga gli scandali, i rapporti con gli organizzatori del circuito fiammingo erano (e sono) ottimi te lo assicuro :wink:

 

Che l'Androni abbia deluso non ci vuole un genio per capirlo, ma essersi già mossa in tal senso è importante soprattutto perché Savio punta al WT, non dimentichiamolo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il problema non è tanto sdoppiare i capitani su due fronti paralleli, quanto mettere a disposizione di entrambi i capitani squadre all'altezza. E questo è un limite di tutte le professional italiane. Credo che una soluzione più furba sarebbe iscrivere a gare internazionali importanti (diciamo .HC e .1) una squadra nazionale allestita dalla Federazione, a cui magari partecipino le stesse formazioni Professional alle quali non converrebbe sostenere da sole tante trasferte, ma potrebbero appunto unire le forze e portare, di volta in volta, una squadra di 8 corridori con dentro 3 Bardiani, 3 Neri, 2 Androni (e la volta dopo si cambia la composizione).

 

Le altre federazioni lo fanno, (soprattutto gli australiani e gli inglesi, ma anche i tedeschi, a volte), e non vedo perché non potremmo farlo anche noi. Certo, anche un'operazione del genere costa, ma, da un lato, come detto, potrebbero contribuirvi gli stessi team, senza contare che alla federazione toccherebbe solo pagare le trasferte, mentre gli stipendi dei corridori rimarrebbero in capo ai team e anche lo stesso staff potrebbe essere messo a disposizione, di volta in volta, dalle singole squadre; e, dall'altro, penso sarebbe molto più facile trovare uno sponsor disponibile ad sostenere la federazione (con la possibilità, quindi, di vedere il proprio marchio anche ai campionati nazionali, sulle maglie delle varie nazionali ai mondiali delle varie specialità, ecc) piuttosto che finanziare una singola squadretta... ad es., per fare un nome, la MAPEI: Squinzi ne ha per le palle di rientrare pesantemente nel ciclismo, e lo ha fatto capire, ma ogni anno sgancia all'Uci fior di milioni per i mondiali, ed un progetto legato alla nazionale e alla valorizzazione dei giovani ci starebbe benissimo, anche perché magari potrebbe ricollegarsi anche al famoso centro di allenamento Mapei, ecc ecc...

 

E vuoi mettere quanto sarebbe interessante, anche a livello mediatico, abituarsi a vedere la nazionale gareggiare una decina di giorni al mese, anziché vederla magari a gennaio al San Luis e poi in un paio di garette premondiali e stop?

 

Però appunto, questi sono input che dovrebbero partire dalla federazione, quella stessa federazione che, se disgraziatamente Nibali dovesse vincere il Tour o fare cmq un'ottima corsa, finirà con l'autocelebrarsi a scapito dello sfacelo generale del movimento...

Modificato da smec-easyjet
  • Upvote 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Però appunto, questi sono input che dovrebbero partire dalla federazione, quella stessa federazione che, se disgraziatamente Nibali dovesse vincere il Tour o fare cmq un'ottima corsa, finirà con l'autocelebrarsi a scapito dello sfacelo generale del movimento...

Sì, appunto, qui si chiede una scelta di utilità alla federazione, dovrebbero intanto cessare di fare danni, poi eventualmente pensare di invertire la rotta.

Comunque questa mi pare l'unica possibilità che darebbe effettivamente la possibilità ai nostri giovani di fare esperienza su più fronti, senza rischiare arlecchinate o figure cioccolatine. D'altronde la più attiva in queste operazioni mi pare l'Australia, che ha probabilmente il movimento ciclistico più strutturato e solido.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il problema non è tanto sdoppiare i capitani su due fronti paralleli, quanto mettere a disposizione di entrambi i capitani squadre all'altezza. E questo è un limite di tutte le professional italiane. Credo che una soluzione più furba sarebbe iscrivere a gare internazionali importanti (diciamo .HC e .1) una squadra nazionale allestita dalla Federazione, a cui magari partecipino le stesse formazioni Professional alle quali non converrebbe sostenere da sole tante trasferte, ma potrebbero appunto unire le forze e portare, di volta in volta, una squadra di 8 corridori con dentro 3 Bardiani, 3 Neri, 2 Androni (e la volta dopo si cambia la composizione).

 

Le altre federazioni lo fanno, (soprattutto gli australiani e gli inglesi, ma anche i tedeschi, a volte), e non vedo perché non potremmo farlo anche noi. Certo, anche un'operazione del genere costa, ma, da un lato, come detto, potrebbero contribuirvi gli stessi team, senza contare che alla federazione toccherebbe solo pagare le trasferte, mentre gli stipendi dei corridori rimarrebbero in capo ai team e anche lo stesso staff potrebbe essere messo a disposizione, di volta in volta, dalle singole squadre; e, dall'altro, penso sarebbe molto più facile trovare uno sponsor disponibile ad sostenere la federazione (con la possibilità, quindi, di vedere il proprio marchio anche ai campionati nazionali, sulle maglie delle varie nazionali ai mondiali delle varie specialità, ecc) piuttosto che finanziare una singola squadretta... ad es., per fare un nome, la MAPEI: Squinzi ne ha per le palle di rientrare pesantemente nel ciclismo, e lo ha fatto capire, ma ogni anno sgancia all'Uci fior di milioni per i mondiali, ed un progetto legato alla nazionale e alla valorizzazione dei giovani ci starebbe benissimo, anche perché magari potrebbe ricollegarsi anche al famoso centro di allenamento Mapei, ecc ecc...

 

E vuoi mettere quanto sarebbe interessante, anche a livello mediatico, abituarsi a vedere la nazionale gareggiare una decina di giorni al mese, anziché vederla magari a gennaio al San Luis e poi in un paio di garette premondiali e stop?

 

Però appunto, questi sono input che dovrebbero partire dalla federazione, quella stessa federazione che, se disgraziatamente Nibali dovesse vincere il Tour o fare cmq un'ottima corsa, finirà con l'autocelebrarsi a scapito dello sfacelo generale del movimento...

 

Indubbiamente se la federazione si muove ci guadagnano tutti e l'internazionalizzazione avverrebbe come logica conseguenza. Infondo l'Italia è il paese che più di altri cresce i suoi ciclisti nelle Professional.

Link al commento
Condividi su altri siti

eh magari far correre le prime corse tra i professionisti agl'under 23,visto che uno dei problemi del ciclismo italiano è che i nostri ciclisti entrano tra i professionisti troppo tardi.

 

ma non solo e non tanto gli under 23, che già da stagisti riescono a fare delle belle corse anche con team WT, quanto proprio per dare continuità nella crescita professionale a quei corridori di 25, 26, 27 anni che, restando in una professional, vedono limitati i loro margini di crescita: per dire, se già quest'anno e la scorsa stagione Battaglin avesse potuto partecipare a qualche bella semiclassica del nord in una squadra attrezzata per sostenerlo, sarebbe tutta esperienza in più che avrebbe fatto. E di cui avrebbe potuto beneficiare la stessa Bardiani, che magari oggi si ritroverebbe con un corridore già abbastanza conosciuto e spendibile, appunto, per avere lei stessa una wild card, ad es., per San Sebastian (e dico una corsa in cui le wild card sono fattibili perché mancano le squadre spagnole con le carte in regola per averla)

Link al commento
Condividi su altri siti

Intervengo per dire come la penso io. Le World Tour fanno le World Tour. Le Continental fan le Continental. Basta con le Wild Card. Promozioni e retrocessioni per merito sportivo.

 

Sarebbe bello, ma è praticamente impossibile. Nel senso che se la Bardiani salisse per meriti sportivi con una squadra di 17 atleti, l'anno successivo non avrebbe la forza per rimanere nel WT ed il sistema crollerebbe. 

 

ma non solo e non tanto gli under 23, che già da stagisti riescono a fare delle belle corse anche con team WT, quanto proprio per dare continuità nella crescita professionale a quei corridori di 25, 26, 27 anni che, restando in una professional, vedono limitati i loro margini di crescita: per dire, se già quest'anno e la scorsa stagione Battaglin avesse potuto partecipare a qualche bella semiclassica del nord in una squadra attrezzata per sostenerlo, sarebbe tutta esperienza in più che avrebbe fatto. E di cui avrebbe potuto beneficiare la stessa Bardiani, che magari oggi si ritroverebbe con un corridore già abbastanza conosciuto e spendibile, appunto, per avere lei stessa una wild card, ad es., per San Sebastian (e dico una corsa in cui le wild card sono fattibili perché mancano le squadre spagnole con le carte in regola per averla)

 

Il punto è proprio quello. Se Battaglin e Colbrelli avessero l'opportunità di fare le gare del nord con una signora squadra sono convinto che farebbero la loro porca figura (acquisendo esperienza e fama). Con l'aiuto della Federazione il tutto sarebbe più semplice, ma dato che questo non c'è sono le squadre che devono attrezzarsi per correre all'estero (ritorniamo al discorso di prima). :D

Link al commento
Condividi su altri siti

Intervengo per dire come la penso io. Le World Tour fanno le World Tour. Le Continental fan le Continental. Basta con le Wild Card. Promozioni e retrocessioni per merito sportivo.

Sì, questo l'avevi già detto un milione di volte e se mi permetti non è esattamente il centro di questa discussione (diciamo pure che non c'entra una fava), stante che le Wild Card ci sono e si discute la migliore strategia per l'attività di una squadra Professional (puntare a poche Wild Card curando molto l'aspetto tecnico o a molte privilegiando un discorso di immagine?). Nel merito di questo argomento io dubito che in futuro si troveranno code di mega sponsor pronti a sobbarcarsi i costi di squadre in grado di fare tutto, quindi semmai il numero di team WT lo vedo sul lungo periodo destinato a contrarsi e la compenetrazione a mio avviso crescerà (anche perché i team professional spesso si rivelano all'altezza nelle gare a cui partecipano).

 

Ultima cosa: il punto fermo è un segno di interpunzione che separa due parti diverse del discorso. Metterne 5 in una riga in cui esponi lo stesso argomento mi pare eccessivo :tongue:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ultima cosa: il punto fermo è un segno di interpunzione che separa due parti diverse del discorso. Metterne 5 in una riga in cui esponi lo stesso argomento mi pare eccessivo :tongue:

 Ma cosa dici? Non hai letto Volo? E`. Un. Bravo. Scrittore. :P

Link al commento
Condividi su altri siti

Ci vorrebbe una "Bardiani" anche nel World Tour... una squadra tutta italiana con la licenza in maniera da valorizzare ciclisti pronti al salto tipo Colbrelli e Battaglin.

 

Poi, io sono contento che Gasparotto vinca l'Amstel o Visconti trionfi sul Galibier... ma preferirei in una squadra italiana...

 

Voi cosa ne pensate?

Link al commento
Condividi su altri siti

Ci vorrebbe una "Bardiani" anche nel World Tour... una squadra tutta italiana con la licenza in maniera da valorizzare ciclisti pronti al salto tipo Colbrelli e Battaglin.

 

Poi, io sono contento che Gasparotto vinca l'Amstel o Visconti trionfi sul Galibier... ma preferirei in una squadra italiana...

 

Voi cosa ne pensate?

 

che sono finiti quei tempi: una squadra di vertice "tutta italiana", probabilmente, non la rivedremo mai più, così come d'altronde non esistono nemmeno squadre tutte australiane o tutte inglesi. Ma ci metterei la firma se, in Italia, si riuscisse a mettere su un progetto anche solo paragonabile a quelli di Orica e Sky! :wink:

Link al commento
Condividi su altri siti

che sono finiti quei tempi: una squadra di vertice "tutta italiana", probabilmente, non la rivedremo mai più, così come d'altronde non esistono nemmeno squadre tutte australiane o tutte inglesi. Ma ci metterei la firma se, in Italia, si riuscisse a mettere su un progetto anche solo paragonabile a quelli di Orica e Sky! :wink:

 

Sono d'accordo sul fatto che difficilmente si rivedrà una WT tutta italiana, però una tutta francese c'è: la FDJ.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Sono d'accordo sul fatto che difficilmente si rivedrà una WT tutta italiana, però una tutta francese c'è: la FDJ.

 

 

Quasi tutta francese :D 

 

Il fatto è che la Francia ha un bacino di diffusione molto più grande di quello italiano. Uno sponsor ha molto più interesse a sponsorizzare una squadra dato che il Tour è religione, mentre il Giro per gli italiani è la corsa dei dopati.

Link al commento
Condividi su altri siti

Quasi tutta francese :D

Il fatto è che la Francia ha un bacino di diffusione molto più grande di quello italiano. Uno sponsor ha molto più interesse a sponsorizzare una squadra dato che il Tour è religione, mentre il Giro per gli italiani è la corsa dei dopati.

il problema è che in italia in pochi sono disposti a investire nel ciclismo; primo perchè sta diventando un giocattolo molto caro da gestire, secondo, proprio come dice allu, in Italia c'è una sostanziale diffidenza nel ciclismo... Però sarebbe stato bello vedere un Ferrero (pace all'anima sua...) creare un progetto simile!

Link al commento
Condividi su altri siti

Quasi tutta francese :D

 

Il fatto è che la Francia ha un bacino di diffusione molto più grande di quello italiano. Uno sponsor ha molto più interesse a sponsorizzare una squadra dato che il Tour è religione, mentre il Giro per gli italiani è la corsa dei dopati.

 

esatto... inoltre, la Française de Jeux è un'azienda pubblica, avendo il monopolio dei giochi e delle scommesse in Francia, e quindi ha un fracco di soldi di suo senza bisogno di aprirsi ad altri mercati che non siano quello francese. È come se i Monopoli di Stato (ergo, di fatto, il nostro Ministero dell'Economia) finanziassero una squadra: e questo, appunto, la dice lunga sulla considerazione che i francesi hanno del ciclismo, e che noi non abbiamo. D'altra parte il Tour, per tutti i soldi che muove, penso sia un asset dello stesso stato francese, e quindi, per lo stato, finanziare una squadra quasi esclusivamente nazionale è un investimento, al di là dei risultati sportivi

Link al commento
Condividi su altri siti

 Ma cosa dici? Non hai letto Volo? E`. Un. Bravo. Scrittore. :P

Ah Fabio Volo, no mi manca! Al liceo i miei compagni parlavano sempre dei suoi libri e solo a sentire le trame mi veniva sonno. Ho come la sensazione di non essermi perso dei capolavori, in ogni caso penso che sarebbe stato come prendere lezioni di musica dai Gazosa... :tongue:

 

 

che sono finiti quei tempi: una squadra di vertice "tutta italiana", probabilmente, non la rivedremo mai più, così come d'altronde non esistono nemmeno squadre tutte australiane o tutte inglesi. Ma ci metterei la firma se, in Italia, si riuscisse a mettere su un progetto anche solo paragonabile a quelli di Orica e Sky! :wink:

Tutto sommato, a parte la crisi del nostro ciclismo, è proprio difficile realizzare un progetto interamente nazionale, in un contesto che ti vuole obbligare a fare tutto...fa eccezione appunto la Francia che a dispetto dei risultati rimane un movimento in salute e su cui ci sono investimenti davvero importanti. Ma quei team (con la FDJ metterei anche la Europcar) non a caso sono le cenerentole del circuito, circoscrivono i propri sforzi sulle corse che interessano, e stanno nel WT anche contando che alle proprie spalle non hanno mega team pronti a prenderne il posto, anzi... però si tratta di squadre di buon livello, che soprattutto in ultimo lavorano davvero bene con i giovani. Secondo me potremmo prendere esempio più da questo modello, che è alla nostra portata, che dalle mega corazzate internazionali, figlie di investimenti importantissimi che in Italia mancano dai tempi della Fassa Bortolo mi sa...

Modificato da ian
Link al commento
Condividi su altri siti

Dato che comunque oramai le corse wt sono conosciute in tutto il mondo (non ditemi che un cinese non conosce il tour), non sarebbe ora di staccarsi dalle solite squadre in cui lo sponsor paga "a vuoto" e fondare delle vere e proprie società che basano i loro fondi sui diritti tv che vengono girati dalle organizzazioni? Una cosa del tipo: a ognuna un fisso di diritti tv più una parte variabile a fine anno in base ai risultati. Si eviterebbero situazioni del tipo: allo sponsor interessa il tour, che me frega della vuelta e si risolverebbe la atavica mancanza di sponsor

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...