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[Story08] Un Pavese in Corea...e a Roma


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paris-roubaix-banner.jpg

La Parigi-Roubaix si è guadagnata diversi soprannomi: Regina delle classiche per la sua importanza, Corsa di Pasqua per il periodo in cui si svolge (intorno a metà aprile, non raramente nel giorno di Pasqua) oppure anche Inferno del Nord per le durezze cui sottopone i corridori in essa impegnati: infatti, l'elemento caratterizzante di questa corsa sono i tratti in pavé, cioè pavimentati con cubi di porfido o ciottoli tondi che frenano la corsa e provocano continui sobbalzi e vibrazioni, mettendo in difficoltà non solo i corridori ma le stesse biciclette: rotture meccaniche e forature sono all'ordine del giorno. Molto spesso i corridori preferiscono aggirare il pavé correndo nei sentieri sterrati ai lati della strada; tuttavia, anche in ragione delle - talora - proibitive condizioni atmosferiche del luogo, molto piovoso, anche questa operazione alternativa diventa di fatto impraticabile; in questo caso la corsa diventa doppiamente impegnativa e i corridori arrivano al traguardo ricoperti di fango. Non va inoltre dimenticato che nel nord della Francia, in quella stagione si incontrano spesso temperature molto basse, ed è accaduto anche che la corsa sia partita sotto la neve.

Il percorso di gara, lungo oltre 250 km, presenta più di 20 tratti di pavé per oltre 50 km complessivi. Di questi i più famosi sono la foresta di Arenberg, un interminabile rettilineo di 2400 metri dal fondo particolarmente sconnesso, affrontato di solito a circa 90 km dall'arrivo, e il carrefour de l'Arbre, dove molto spesso si decide la corsa perché è il tratto più difficile tra quelli collocati nel finale. La progressiva scomparsa del pavé ha creato qualche difficoltà agli organizzatori, che si vedevano svanire i tratti di strada in pavé da inserire nel percorso di gara; negli ultimi anni il problema è stato risolto dichiarando alcuni tratti monumento nazionale, con il conseguente divieto di alterarli.

Negli ultimi anni la partenza della corsa è stata spostata da Parigi a Compiègne, per accorciare il percorso di gara che in precedenza superava i 300 km. L'arrivo continua ad essere posto, come da tradizione, nel velodromo della città di Roubaix.

CARTE.gif

# 1995: Italia Franco Ballerini

# 1996: Belgio Johan Museeuw

# 1997: Francia Frederic Guesdon

# 1998: Italia Franco Ballerini

# 1999: Italia Andrea Tafi

# 2000: Belgio Johan Museeuw

# 2001: Paesi Bassi Servais Knaven

# 2002: Belgio Johan Museeuw

# 2003: Belgio Peter Van Petegem

# 2004: Svezia Magnus Bäckstedt

# 2005: Belgio Tom Boonen

# 2006: Svizzera Fabian Cancellara

# 2007: Australia Stuart O'Grady

# 2008: ?--------?

Favoriti:

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Tom Boonen: per lui la corsa più importante della stagione, sa che ha i favori del pronostico, bisognerà stare attenti per questo.

Difficile sapere con che forma si presenta perchè praticamente assente nelle altre classiche del Nord.

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Fabian Cancellara: dopo la prova opaca nelle altre gare di inizio stagione arriva qui con voglia di vincere e soprattutto la consapevolezza che ha una sparata in grado di far male.

Il suo sogno è di arrivare da solo a Roubaix come già accaduto nel 2006.

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Steijn Devolder: sa già che è in una condizione favolosa dopo aver vinto la Gent Wevelgem ha acquisito morale e forza di volontà.

Potrebbe aiutare il capitano Boonen, e questo gli comporterebbe l'addio alla vittoria.

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Juan Antonio Flecha: dopo la vittoria all'E3 Prijs Vlaanderen ha dimostrato al Giro delle Fiandre di essere in super condizione.

Purtroppo non ha una grande vittoria nel palmares e deve ancora entrare nell'Olimpo dei Grandi.

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Philippe Gilbert: il vincitore del Giro delle Fiandre e della Milano - San Remo ha una condizione favolosa, e sa che può far bene anche oggi.

L'unica sua pecca è quella di dover far fronte ad una scarsa abilità sul pavè rispetto ai grandi.

Tra gli altri:

O'Grady, Hincapie, Hoste, Nuyens, Burghardt, Van Summeren e Van Avermaet.

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Prima parte di tappa priva di emozioni, ma la cosa più importante che per la prima volta nella stagione non ci sono i fuggitivi del mattino.

Il gruppo allora va pianino e gli unici che si staccano sono gli sfortunati che forano o cadono nei primi tratti di pavé.

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Tra le cadute si può segnalare solo quella di Ljungqvist che rientra subito al servizio di Cancellara

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Quando mancano più di 100km alla conclusione il gruppo, tirato dai Rabobank, alza il ritmo, dietro quelli che non riescono a mantenerlo si lasciano sfilare.

Davanti tutti i favoriti.

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Dopo poco meno di 10km si arriva ad uno dei tratti più attesi: La Foresta d'Aremberg, come potete vedere dall'immagine un lunghissimo rettilineo con un malto stradale molto sconnesso.

Gilbert cauto nel gruppo si rifocilla e mangia in attesa del gran finale.

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Ed è solamente a 45 km dal traguardo che comincia la girandola degli attacchi: il primo è Devolder, a sua ruota Nuyens, poi Flecha e Philippe che non demorde.

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Dopo scatti e controscatti sono in 7 là davanti a Nuyens, Devolder, Flecha e Gilbert si sono uniti Burghardt, Van Avermat e O'Grady, per loro un minuto di vantaggio su quelli dietro che non sembrano riuscire a riprenderli.

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Ed è proprio grazie a questo ritmo che prova a riportarsi su quelli davanti Cancellara che li vede li a pochi secondi.

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L'arrivo di Cancellara però non arriva, spaventato, ma anche forse in condizione Devolder si alza sui pedali e scatta.

Dietro tentano a restare con lui Flecha e Philippe che provano a dare il massimo.

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Cosa che non avviene, infatti Devolder da ancora una piccola accellerata che gli consente di staccare i compagni di fuga e si invola così verso Roubaix.

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Devolder entra così da solo al Velodromo, per lui un'ovazione, dietro Flecha e Gilbert si giocano la medaglia d'Argento.

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Ed è Stijn Devolder che trionfa con circa un minuto di vantaggio sul duo Flecha-Gilbert

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Un Gilbert stremato riesce a battere al photofinish in volata Flecha che comunque ha corso bene

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Ballan arriva 4° con lui Nuyens e Van Summeren

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Sono arrivati tutti i favoriti vero? No, manca ancora Cancellara che proprio all'ingresso nel velodromo tonfa a terra e arriva sconsolato con 4' di ritardo

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AmstelGoldRace.gif

La Amstel Gold Race è una corsa ciclistica che si disputa in primavera in Olanda.

Deve il suo nome alla casa produttrice di birra che la sponsorizza fin dalla sua prima edizione, disputata il 30 aprile del 1966.

Questa corsa fa parte della Coppa del Mondo di ciclismo fin dal 1989 e, con l'abolizione di quest'ultima, assegna punti del circuito UCI ProTour.

Primatista di vittorie della competizione è l'olandese Jan Raas, con 5 vittorie, di cui quattro consecutive.

Nel corso degli anni il tracciato di gara ha subito numerosi cambiamenti. Dal 2003 la sede di arrivo è posta a Valkenburg; precedentemente l'arrivo classico era a Maastricht, che, comunque, rimane sede di partenza della Classica.

agr-route-2008.jpg

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I muri:

1. Maasberg

2. Adsteeg

3. Lange Raarberg

4. Bergseweg

5. Sibbergrubbe

6. Cauberg

7. Wolfsberg

8. Loorber

9. Schweiberg

10. Camerig

11. Drielandenpunt

12. Gemmenich

13. Vijlenerbos

14. Eperheide

15. Gulperberg

16. Plettenberg

17. Eyserweg

18. Huls

19. Vrakelberg

20. Sibbergrubbe

21. Cauberg

22. Geulhemmerweg

23. Bemelerberg

24. Wolfsberg

25. Loorberg

26. Gulperberg

27. Kruisberg

28. Eyserbosweg

29. Fromberg

30. Keutenberg

31. Cauberg

Favoriti:

Rebellin, Gesink, Bettini, Cunego, Valverde, Kirchen....

a tra poco con la cronaca

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La corsa all'inizio fila via tranquilla, e come sempre ci provano 5 ciclisti, tra loro nessuno può impensierire la vittoria ai favoriti.

Di questi 5 però nessuno va forte in salita, perciò appena il gruppo aumenta di poco l'andatura vengono ripresi e sorpassati.

Si arriva così al 22km prima del traguardo: è Nocentini che attacca sul Kruisberg, a sua ruota Cadel Evans, Kolobnev e Philippe Gilbert, che oggi è al servizio del capitano Gesink.

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Dietro però non si arrendono, davanti rientra anche Gesink, che viene scortato da Philippe al traguardo.

Ai piedi del Keutenberg la Bouygues Telecom tira per chissacchì mentre davanti acquisiscono vantaggio.

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Ed è proprio sul Keutenberg che si delinea la corsa: prima Rebellin, poi Cunego e Bettini provano la stoccata dal gruppo.

Si rimane così in 14 là davanti, tutti i favoriti.

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Si arriva così sul Keutemberg, Kirchen davanti concede un ritmo elevatissimo, parte la volata. e' proprio Kirchen che si sta involando verso la vittoria, dietro Cunego, Bettini e Rebellin provano a dire la loro a ruota del Lussemburghese; Robert prova la risalita miracolosa visto che ha ancora energie da spendere.

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Il miracolo sembra avvenire!!!Robert infatti coglie le ultime pedalate speranzoso della vittoria!!!!Kirchen però non demorde e appena lo vede avvicinarsi alza il ritmo!!!!

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La tensione è alle stelle, Gesink sembra poter farcela ma appena la strada smette di salire è Kirchen questa volta a rimontare!!!!!!!

Ma la vittoria va per un niente a Gesink!!!!!ROBERT!!!!!!

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Risultato nel dettaglio

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« uoh, uh, oh sta pedalando come un folle

uoh, uh, oh il campione alle mie spalle,

uoh, uh, oh mi consuma, mi emoziona

questa Freccia Vallona »

(Yo Yo Mundi)

Il percorso della Freccia Vallone è lungo circa 200 km, il punto più delicato è il muro di Huy, una salita di circa 1 chilometro con pendenze comprese tra il 12 e il 23 per cento da ripetere tre volte, l'ultima delle quali a poche decine di metri dal traguardo.

PROFIL.gif

* 1997 Laurent Jalabert

* 1998 Bo Hamburger

* 1999 Michele Bartoli

* 2000 Francesco Casagrande

* 2001 Rik Verbrugghe

* 2002 Mario Aerts

* 2003 Igor Astarloa

* 2005 Danilo Di Luca

* 2004 Davide Rebellin

* 2006 Alejandro Valverde Belmonte

* 2007 Davide Rebellin

Mur d'Huy

* Altitudine: 204 m s.l.m.

* Partenza: Huy (76 m s.l.m.)

* Dislivello: 128 m

* Lunghezza: 1,3 km

* Pendenza: 9,8 % (massima del 26 %)

PROFILKMS.gif

peloton_mur_huy.jpg

huy.gif

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Tappa che comincia con i soliti scatti e contro scatti, davanti però non si avvantaggia nessuno, il ritmo del gruppo non è elevato ma regolare, tutti sembrano aspettare il finale.

Si arriva così alla prima difficoltà: il Mur d'Huy, che pur essendo affrontata a minime velocità può rimanere nelle gambe di qualche corridore in condizione no.

Noi controlliamo davanti senza aspettarci grosse sorprese.

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E la sorpresa arriva proprio in concomitanza dell'ultimo chilometro della salita, Davide Rebellin, detentore di questa classica, fora.

Tre compagni di squadra si fermano ad aiutarlo. Problematica diventa la situazione, quando il gruppo, specialmente la Columbia, coadiuvata dalla Samsung forzano per un breve tratto l'andatura.Rebellin così ha ben 3' da recuperare su quelli davanti che menano senza però affaticarsi troppo.Il gruppetto di Gerolsteiner però, trenta Km più tardi rientra, approfittando di una improvvisa decellerazione del plotone di testa.

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Si guinge così alla seconda tornata, questa volta davanti Anton H. e Simon Gerrans che hanno provato ad uscire in un tratto in contropendenza.

Dietro il gruppo non reagisce e li lascia andare, sa che non sono corridori che impesieriscono i favoriti, quelli davanti perciò hanno subito 4', il loro vantaggio massimo.

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Qualche Km più tardi, c'è qualcuno in gruppo che tenta la sortita: è Cadel Evans che però non viene lasciato andare dal gruppo, che lo tiene li a pochi secondi di distanza; senza esagerare però.

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Dopo aver raggiunto i fuggitivi sulla Cote de Bohissau, ci si prepara per il gran finale, in mezzo però la Cote de Ahin.

Proprio sull'ultima asperità che si accendono le micce. Prima Rebellin, poi Bertagnolli, Kirchen, Rebellin, Gilbert...insomma tutti i migliori.

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Si arriva così a formare un gruppetto di 13 unità, dentro sia Philippe che Robert, tutti i favoriti, nessuno prova l'attacco nel tratto pianeggiante, aspettano tutti la volata.

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Eccolo li, il Muro per eccellenza, i ciclisti lo affrontano a tutta, davanti Philippe tira la volata per Robert che ha una condizione migliore, davanti Cunego e Bettini provano a fare la voce grossa.

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Siamo oramai ai 100 metri dal traguardo quando Paolo si invola per vincere la Freccia Vallone!! Dietro arranca Robert, più dietro fatica moltissimo il resto dei corridori.

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Ed è Paolo Bettini!!!!! Trionfa qui, con una sparata delle sue e conquista così un'altra prestigiosissima classica da aggiungere alla sua già foltissima bacheca.

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Ordine d'arrivo.

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