Vai al contenuto

JacoMessapico

Utente Storico
  • Numero contenuti

    1924
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    1

Tutti i contenuti di JacoMessapico

  1. Quindi il tuo modello di dirigenza ideale sarebbe il Berlusconi-Galliani?
  2. Non so quanto possa essere opportuno ricordarti che tali trofei non li abbiamo vinto l'altro ieri, e che comunque Kaladze e Maldini centrali sono una novità, gradevole però quanto un nuovo reality show condotto da Magalli
  3. Ti ricordo che noi siamo stati in grado di schierare Maldini e Kaladze centrali
  4. Ma una cosa è la UEFA, un' altra la Champions e ad alti livelli. A FM si scalano le vette del calcio internazionale acquistando i giovani, ed ora i giovani costano e non poco...
  5. Spero converrai che è praticamente impossibile che accada una roba del genere...
  6. Secondo questo ragionamento il calcio europeo dovrebbe essere invischiato in una cementificazione immobilistica che proporrebbe al vertice sempre la solita decina di squadre?
  7. Ma lì specifica che quella è una sua ammissione, credo che Quaresma si conosca bene
  8. Basta leggere il palinsesto di Gay TV
  9. A me Quaresma al Barcellona non è parso così disastroso, sarà che ero ancora bambino, ma anzi aveva ampie prospettive di fronte a sé. Scopro però or ora, che wikipedia ne parla, tra le altre righe, così: "Per contro le sue lacune tecniche sono da rintracciare, per sua stessa ammissione, nel colpo di testa e in una scarsa propensione a difendere quando la squadra avversaria è in possesso di palla." Forse era meglio Fernandez
  10. Crespo per dire un nome come un altro, mi è venuto in mente il primo "di più" dell' Inter. Per il fatto di "tornare", ripeto la mia opinione a riguardo, Fernandez è ancora un ragazzino e Mourinho può ben inculcargli il concetto che qualche volta il pallone dovrà pure guadagnarselo. Non discuto inoltre il comportamento di Moratti ma dell' Inter in generale e anche ,perché no?, di Mourinho che ha completamente ignorato Silva, Nasri e Fernandez chissà perché chissà per come. Il mio parere è poi quello di uno spettatore, non certo di un allenatore di fama mondiale, che anzi passa per uno dei migliori al mondo.
  11. 18 reti in 34 partite in C1 col Ravenna, inchinati Magari poi ci sbagliam tutti e si rivela un fenomeno
  12. Al di là di spiacevoli ricordi non credo che Crespo avrebbe disdegnato Liverpool come destinazione, e inserendo Crespo nell' affare forse Babel avrebbe potuto raggiungere Milano a prezzi accettabili, inserendo magari un altro giocatore nella trattativa, e la quarta punta, se non terza al posto di Cruz, l'avrebbe fatta Balotelli, in un ruolo che ,peraltro, mi sembra gli sia più propenso. Ma ripeto, ciò che più mi ha sorpreso è stata l' immobilità ,a parte qualche solita boiata che accomuna Moratti ad ogni singolo giocatore sul mercato, dell' Inter ( e dico tutta l'Inter, compreso Mourinho) di fronte alla situazione di Silva, Nasri e Fernandez. Il primo Moratti l'avrebbe potuto acquistare più facilmente della relativa figurina, assicurandosi un giocatore che a parer mio in quel ruolo che il modulo nerazzurro richiede è l'ideale, ed alla qualità dell' acquisto si sarebbe abbinata l' utilità tattica, binomio non frequentissimo ultimamente. Nasri inoltre non sarà una certezza sigillata nella roccia, ma il potenziale mi è quantomeno sembrato troppo grosso per non farcisi ingolosire, al posto di un Quaresma che ,ormai credo sia chiaro poi non so, si è dimostrato un ottimo giocatore, anche eccellente, ma non un fuoriclasse. Riguardo Fernandez poi dovrei aver bene in mente il concetto di "tornare": se è "tornare" per recuperare palloni, allora sono d'accordissimo ma non credo che Quaresma e Balotelli si sacrifichino in fase difensiva. Se è, come credo, "tornare" per ricevere palloni, allora posso essere d'accordo, ma tieni presente che Fernandez è giovanissimo ed un' autorità come Mourinho avrebbe potuto inculcargli il concetto in mente, d'altronde non mi sembra certo un Cassano o un Cristiano Ronaldo.
  13. Ma io mica discuto l'utilità di un ulteriore esterno nel modulo dell' Inter, discuto la qualità dell' ingaggio. Obiettivamente non è Moratti lo stereotipo del presidente che guarda sempre al contenimento dei fondi investiti in un giocatore, e non credo che i soldi stanziati per Quaresma rappresentino il massimo di quelli investibili in un' operazione da parte dell' Inter. E quindi le alternative disponibili in quel ruolo, tenendo conto che l'Inter punta Quaresma da giugno: Silva- Lo metto al primo posto, perché lo reputo un giocatore dal talento formidabile. Salta l' uomo con estrema facilità, è in grado di arrivare comunque al fondo a prescindere dalla sua condizione e una volta raggiunta la trequarti può crossare come continuare la penetrazione e creare nuove possibilità offensive. Forse gli si può imputare una certa discontinuità, ma è qualità comune in tale ruolo e di certo non si può dire diversamente di Quaresma. Il Valencia ha rifiutato offerte di 22 milioni, ma con la situazione contrattuale che andava delineandosi ad un certo punto dell' estate l' operazione sembrava più che fattibile. Matias Fernandez- Subito dopo Silva, più che altro perché non esterno purissimo e dal cartellino di costo non irrilevante. Ma il talento è impressionante: su punizione mette la palla dove vuole lui, dribbling estemporaneo e forse ancor più offensivo di Quaresma e Silva, costa e non poco; ma il gioco probabilmente sarebbe valso la candela. Theo Walcott- Fantacalcio purissimo, anche perché l' Arsenal probabilmente dovrebbe versare ancora altri soldi nelle casse dello Southampton, ma il giocatore è comunque tremendamente forte e ,forse, sarebbe valso anche un' offerta over 30. Samir Nasri- Non lo conosco benissimo, non l' ho mai visto giocare una partita intera, anzi, l'unica volta che l' ho visto alla TV è stato in occasione di quei 7 minuti giocati in Italia-Francia all' Europeo, ma ne ho visto qualche video e il suo dribbling mi ha convinto molto. Ripeto non lo conosco moltissimo, a tatto mi è sembrato un ottimo giocatore, e poi se l' ha preso l'Arsenal... Ryan Babel- Forse sono solo gusti personali ma a me questo giocatore piace tantissimo, inoltre l'avrei visto ben adatto al modulo interista. Difficilmente una squadra dalle ambizioni del Liverpool l'avrebbe lasciato partire ma l'Inter può permettersi offerte da far ingolosire anche i campioni d'Europa. Ovviamente queste sono solo delle mie proposte, alternative a Quaresma, magari non tutte migliori. Non ho citato Cristiano Ronaldo o Messi, non perché credo che l'Inter non possa sborsare 100 e passa milioni ma perché personalmente contrario ad investimenti di tale calibro su un solo giocatore. Quaresma poi non lo conosco benissimo, l' ho visto poco, ma comunque queste mi sembrano alternative abbastanza plausibili.
  14. Terzo... Comunque restate favoritissimi per lo scudetto anche senza Quaresma, a me sinceramente non entusiasma più di tanto, anche perché a quanto avevo capito avevate la possibilità di arraffare un' opzione per Di Maria, quello sì che è un vero fenomeno.
  15. Dopo Sheva ci manca solo Rado Kovac e siamo certi di giocarci la zona tranquillità con Catania, Reggina, Genoa e Torino...
  16. Che puttanata, ma c'è gente che acquista davvero i tabloid per 'ste robe?
  17. Dimenticavo i "credits" Gigilasegaperenne:Introduzione+Zomegnan Simoni92:Presentazione tappe by Davide Cassani & Sgarbozza JacoMessapico:Interviste
  18. Auro – Dunque, una tua impressione su questo Giro, Davide. Davide – C-ghedo che la cogsa si decidegà nelle cgonometgo e sulle salite, è lì che i miglioghi possono faghe la diffeghenza. Auro – Eh, beh, solo Davide Cassani può arrivare a conclusioni simili. Gigi, ho quasi paura a chiedertelo, ma come vedi questo Giro? Gigi – Credo che guesto èssicuramente uno del Giro il quale è il più duro di sempre, sci sono 14 dappe per scalatori scattisti velosci adatti alle cronometro a squadre sul pavè, le quali sono ben 8. Addirittura sc’è il Mordirolo, una salita il quale raggiunge pendenze che arrivano anche al 65%, dove siguramente la lista dei vincitori è ristretta a poghissimi nomi, il quale sono Simoni, Cunego, Savoldelli, Garzelli, Di Luca, Pellizzotti, Nibbali, Contador, Kloden, Leipheimer, Riccò, Menchov, Sella, Pozzovivo, Baliani, Perez Cuapio, Bettini, Rebbellin, Petacchi, Bennati, McEwen, Cavendish, Casagrande, Pantani, Gimondi, Merckx, Hinault, Indurain, Berzin, Anquetil e Poulidor. Auro – Marino, una tua panoramica sul Giro. Marino – Guarda Auro, lasciami dire che sarebbe facile fare della retorica, ma io non ci voglio cadere. Il punto è che la corsa la fanno i corridori, che nel ciclismo non c’è mai nulla di scontato, e che una crisi può arrivare in qualsiasi momento. Auro – Bene, grazie Mar... Marino – Lasciami dire solo un’altra cosa. Un noto scalatore degli anni ’60, Abdujaparov, diceva che il ciclismo è uno sport individuale, in cui vincono i singoli aiutati dalle squadre. Al contempo Giovanni Manzoni, noto filosofo del ‘700, ispiratore di opere come la commedia sentimentale “Orlando Furioso”, diretto da Pupi Avati, sottolineava come la comunione tra i poveri potesse far superare loro le difficoltà. Da qui il famoso detto “l’unione fa la forza”. Ora, dato che Abdujaparov ha sempre vinto partendo a ruota di qualcun altro, secondo voi è Abujaparov che ha letto Manzoni e non ci ha capito un cazzo, o è Manzoni stesso ad essere un pirla? Auro – Beh, io lascerei la questione in sospeso. Anche perché il tempo stringe, un po’ come la polo XXXXXXL che il buon Davide mi ha regalato per il compleanno. Ah, il mio compleanno... Davide ricordi ancora la torta alta un metro e venti con base di pandispagna ripieno di crema pasticciera e cointreau, doppio strato di Lindt fondente alle nocciole, dieci centimetri di arancia candita e copertura di cialda su cui era adagiato uno strato di panna da dieci centimetri? Davide- Sì Augo, e mi ghicogdo che la mangiasti tutta tu. Peg tutti i 55x11! Marino- Vorrei far notare come codesti discorsi, per quanto accattivanti e meritevoli della miglior attenzione, non sembrano penetrare nelle ,forse, troppo vuote menti dei restanti presenti, verso le cui vite ,obiettivamente, tale argomento rischia di non incidere troppo. Auro- E quindi? Marino- Non gliene frega niente a nessuno Gigi- Queshto l’ o capitto purìo! Auro- E ora, sfruttando la freschezza del resoconto dei nostri amatissimi Davide e Gigi nelle menti dei nostri fenomenali ospiti, direi che i nostri opinionisti possono porgli i loro quesiti… Marino- Innanzitutto ci tengo a ribadire che ,a mio avviso, è forse ingiusto porre domande solo ai presenti sul palco, in quanto questo magnifico sport è diventato il mito del ciclismo eroico ed è entrato nei cuori della gente proprio grazie alle imprese di chi mai ti saresti aspettato, grazie alle grandi sorprese e grazie allo stoico incitamento del pubblico che è pari sia per la maglia rosa, che per quella nera. Credo perciò che prima dell’ inesorabile verdetto della strada ogni corridore vada considerato al pari degli altri. In virtù di questo direi di iniziare dal più brocco degli invitati: Stefano Garzelli. Ecco, Stefano, le tue imprese sono cosa nota. Chi non ricorda la tua rotonda e tremenda pedalata che estenuava gli avversari sulle grandi salite del Giro 2000, come dimenticare i tratti eroici dello scatto con cui nel 2004 provò a far saltare il banco sulla Presolana, impresa ,purtroppo fallita, così come la volata in occasione della Liegi 2000. Riuscirono e superlativamente invece le due vittorie di tappa al Giro 2007, nonostante nella prima si appiccicò alla ruota di una moto e nella seconda gli avversari più accreditati erano Caucchioli, Mangel e Serrano, così in molti reputano il suo successo al Giro 2000 solo merito di Pantani. In definitiva, tutte le sue imprese riuscite e le sue vittorie sono state botte di culo o merito degli altri? Garzelli- Ma sì, nel ciclismo comunque la squadra conta molto e… Marino- La prego di non abbandonarsi alla retorica, perché in fondo è chi alza le braccia al cielo a vincere… Garzelli- Lasciamo perdere… Marino- E passiamo ad un altro che come pippa non è certo inferiore a Garzelli, solo che almeno Stefano sta zitto, questo invece parla, parla, parla e spara sempre fesserie… Voce fuori campo- Mi ricorda qualcun altro! Marino- Non colgo la provocazione, comunque sto parlando di Gilberto Simoni.. Gilberto, il noto drammaturgo norvegese del ‘400 Antonio Meucci disse “Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso”, ecco: lei perché non si fa mai i cazzi suoi? Simoni- Ma non è colpa mia se nel 2002 mia zia comprò delle caramelle alla “drogheria” sbagliata, se nel 2006 Basso mi volle corrompere ma poi si ruppe i coglioni di salire a L’ Aprica con lo stesso ritmo di una 90enne in preda ad un attacco di dissenteria, se nel 2007 Garzelli vendette il culo al motociclista, e se sul Manghen fecero tutte le pecore, salvo poi darmi 5 minuti alla prima tappa in cui si salì ad un’ andatura superiore a quella del gruppetto… Io questo Giro lo vincerò, ed entrerò di nuovo nella storia, così poi potrò dedicarmi alla mountain-bike… Davide- A pgoposito di mountain-bike, pegché non ha mai pgovato a montaghe un gappogto da gampichino per le pendenze più agcigne? Marino- Sai, Davide certe volte mi chiedo cosa di così malefico e allo stesso tempo audace, percorra gli impervi sentieri della tua misteriosa mente e faccia propri certi fatati mondi… Davide- Non ho capito bene… Marino- Ma che caz*o ti passa per la testa? Auro- Ora è la volta di Paooooooooooooloooooooo…Saaaaaaaaavoldell… porca puttana porca!! Mi è caduto l’ ultimo boccone dell’insalata di riso con uova sode, olive nere, pomodori secchi, radicchio, maionese, mostarda, olive ascolane e sfilatino! Marino- Paolo Savoldelli, uno dei miei autori contemporanei preferiti, Hulk Hogan, esprime nella sua romantica e drammatica poesia che corrisponde alla sua theme song “You’ re time is off, my time is now”, siccome qua c’è anche Sgarbozza preciso che vuol dire “Il tuo momento è finito, ora è il mio turno”. Ecco Paolo, tu per questo Giro farai il gregario ad un uomo da classiche, quindi: che ci fai ancora qua a tirartela come un Ciao al Mugello? Savoldelli- Ma vai a dare via el cu’… Marino- Chissà, prima o poi potrei anche accogliere il tuo invito, ma ora giro una domanda a Danilo Di Luca. Danilo, un poeta dell’ 800 che forse in pochi conosceranno, Arduo Paluanini, esordì nella sua poesia più nota “Il più bel riso” così: “Il più bel riso l’ho veduto ieri, sbocciar raggiante sul viso sporco d’ un monelluccio figlio di randagi…”. Di Luca, sai che mi auguro di non vedere più sul podio di Milano la tua faccia di caz*o sorridente da gran figlio… Auro- Marino! Marino-…dei preziosissimi insegnamenti di Mario Scirea, autore della tua maturazione come uomo da corse a tappe. Comunque Danilo, porti i capelli lunghi e biondi, hai il fisico gracile e quando hai dovuto sfilare in rosa di fronte a migliaia di persona hai dichiarato “Ė il giorno più bello della mia vita”: a me mi sa, mi sa che… Auro- Marino! Marino- I tuoi problemi al soprassella al Tour 2006 non fossero dovuti al troppo allenamento… Auro- Ma tutti qui li mandate? Ora è la volta di Damiano Cunego… Gigi- Se posibille queshsta domanianda la quale è per Damianno Cunetta, il quale ha vinto già un Giro d’ Itaglia, la quale vorrei fare la io… Auro- Vai Gigi… Gigi- Damiano, tu hai vinciuto il Tondo dell’ Itaglia a venti anni e due anni, il quale è un’ età molto giovanne per vincere una corsa, il quale è inportamte, il quale il Giro d’ Italia, il quale tu hai già vinto, il quale potresti vincere di uovo ma gli avversari saranno tostati, il quale Danilo di Luca, il quale è favorito, il quale però tu potreresti batterre. Cunego- Eh-eh, grazie Gigi. Sì, effettivamente io ho solo 27 anni, e anche se a questa età Pantani fosse già arrivato sul podio del campionato del mondo, del Tour e del Giro e Gimondi avesse già vinto Tour, Roubaix, Lombardia, due Giri e una Vuelta, per citare gli italiani. Io comunque non ho da dimostrare nulla a nessuno, potendomi avvalere di successi quali il Giro 2004 su campioni quali Gonchar e il mio compagno di squadra Simoni, il Lombardia dello stesso anno, in volata sulla freccia Basso, il Lombardia 2007 su Riccò in forma da marzo e ,soprattutto, la maglia bianca al Tour, conquistata alla fine di una strenua lotta con un fenomeno del calibro di Fothen. Sinceramente c’è un po’ troppa cronometro in questo percorso, ed io, abituato a sfondare in salita, potrei avere qualche difficoltà a togliermi tutti di ruota... Auro- Ed ora direi di ascoltare qualche parere dagli spalti. Alessandra, Alessandro… a voi… Alessandra- Io sono accanto a Riccardo Riccò. Ecco, dovete sapere che Riccardo è lo stereotipo del ciclista dal cuore d’oro. Lui sta sempre zitto, non pronuncia mai una parola, non fa mai una dichiarazione, ma quando la strada sale: è lì. Ama il ciclismo più di ogni altra cosa, e non ha lasciato la Saunier per la Cofidis solo perché quest’ultima gli offriva 2 milioni all’anno, ma per amore verso le prestigiosissime corse francesi continental, quali l’ Olio dei Bassifondi o la Ciolone Passa da qua… Riccò- Ehm sì, innanzitutto non capisco perché la su ci sia quel decimo di calzetta di Garzelli e non ci sia io, vabbé. Poi vorrei dire che il percorso del Giro credo sia l’ ideale per le mie caratteristiche, e non credo sia un’ affermazione campata in aria affermare che posso benissimo vincerlo con minimo tre quarti d’ora sul secondo e rifilando due lune a Garzelli. La squadra è abbastanza buona, ma tanto io potrei gareggiare anche da solo. Sempre a testa bassa però… Alessandro- Io, ehm…sì, invece io…Io…Io, Alessandro Fabretti… Io sono accanto a Davide Bett…no? Sono qui con Santo Bert… ho l’onore di intervistare Linus Gerd…Fabian Schum… Gabriele Visc… Sega Cistern… ah no? Allora, un po’ in qua che non vedo le ultim…perfetto… P-I-P-P-O P-O-Z-Z-E-C-C-O… Nazareno- MA SBAGLIA PURE COSI’! Alessandro- Ciao Pippo Pozzato- Ciao a tutti. Anch’ io mi associo a Riccò e ,nonostante la mia proverbiale modestia, non capisco perché abbiate preferito quel rudere di Simoni che peraltro ha lo stesso effetto estetico della visione della pancia di Galeazzi assaltata dai condor, a me, gran pezzo di figo. Comunque , se il casco da crono non dovesse scompigliare eccessivamente i miei capelli, credo di potermi anche giocare la prova contro il tempo, ma tanto vinco io, e se non vinco è colpa della squadra che non assicura la tranquillità delle mie condizioni psichiche offrendomi ‘sta tutina verde-muco… Auro- Grazie per i contributi dei due volti nuovi del nostro ciclismo. Ora, se vuole, Zomegnan potrebbe sintetizzarci il percorso… Angelo – Hai finito di triturare il glande? Beh, dicevo, il percorso è bellissimo ed equilibrato, frutto del lavoro di una mente sensata, anzi direi brillante, ma che dico brillante, sopraffina, quale è la mia. Auro – Ma l’addetto al percorso non è Mauro Vegni? Angelo – Senti, ancora un po’ e mi tocca appoggiare le palle su una poltrona. Allora, andiamo a svelare questo percorso. Anzi, io ho già i coglioni ad un passo dalla detonazione, se per favore potete mandare una schermata con tutte le tappe ed evitate che questo tizio con il rapporto altezza/larghezza di un frisbee mi faccia i coglioni alla julienne... ecco, così. 1a TAPPA: (cronometro a squadre) PALERMO, 23,6 km 2a TAPPA: (media montagna) CEFALU’ – AGRIGENTO, 207 km 3a TAPPA: (pianura) CATANIA – MILAZZO, 221 km 4a TAPPA: (pianura) PIZZO CALABRO – CATANZARO LUNGO MARE, 183 km 5a TAPPA: (media montagna) BELVEDERE MARITTIMO – CONTURSI TERME, 203 km 6a TAPPA: (media montagna) POTENZA – PESCHICI (circuito del Gargano), 231 km 7a TAPPA: (media montagna) VASTO – PESCOCOSTANZO, 180 km 8a TAPPA: (media montagna) RIVISONDOLI – TIVOLI, 208 km 9a TAPPA: (pianura) CIVITAVECCHIA – SAN VINCENZO, 218 km RIPOSO 10a TAPPA: (cronometro individuale) PESARO – URBINO, 39,4 km 11a TAPPA: (media montagna) URBANIA – CESENA, 199 km 12a TAPPA: (pianura) FORLI’ – CARPI, 172 km 13a TAPPA: (pianura) MODENA – CITTADELLA, 177 km 14a TAPPA: (alta montagna) VERONA – ALPE DI PAMPEAGO/VAL DI FIEMME, 195 km 15° TAPPA: (alta montagna) ARABBA – PASSO FEDAIA/MARMOLADA (Dolomiti Stars), 153 km 16a TAPPA: (cronometro individuale) SAN VIGILIO DI MAREBBE – PLAN DE CORONES, 12,9 km RIPOSO 17a TAPPA: (media montagna) SONDRIO – LOCARNO, 146 km 18a TAPPA: (pianura) MENDRISIO – VARESE, 147 km 19a TAPPA: (alta montagna) LEGNANO – PRESOLANA/MONTE PORA, 228 km 20a TAPPA: (alta montagna) ROVETTA – TIRANO, 224 km 21a TAPPA: (cronometro individuale) CESANO MADERNO – MILANO, 28,5 km Angelo – Ecco, ora io andrei, che... Auro – Ma neanche due parole sul percorso? Angelo – Ma ti rendi conto che mi stai trifolando i coglioni sì o no? Va beh comunque, dato che altrimenti qui non se ne esce più, giusto due parole le dico. Allora cronosquadre piatta a Palermo, seguita da una frazione nervosa con arrivo ad Agrigento su uno strappo. Quindi due tappe per velocisti, a Milazzo e Catanzaro Lungo Mare, seguite da quattro tappe di media montagna, tutte con arrivi su brevi salitelle. La 7a è più dura, con anche qualche altra salita, specialmente Rionero Sannitico e Pietransieri. Quindi tappa per velocisti a San Vincenzo e crono a Urbino. Tappa molto mossa con arrivo a Cesena, con il Cippo Carpegna a metà, e ancora velocisti a Carpi e Cittadella. Quindi Dolomiti, con Manghen e Pampeago alla 14°, Pordoi, San Pellegrino, Giau, Falzarego e Fedaia alla 15°, e cronoscalata del Plan de Corones alla 16a. Tappa nervosa a Locarno, quindi arrivo per velocisti a Varese. Ultime montagne con Vivione, Presolana e Monte Pora alla terzultima, e Gavia, Mortirolo e Aprica alla penultima. Bene, ora hai intenzione di risparmiare i miei coglioni, o li vuoi finire senza pietà? Auro- Sono commestibili? Angelo-Chiedilo a tua sor… Auro- Ebbene è tutto qui! Ringrazio tutti i gentilissimi e simpaticissimi ospiti che ci hanno onorato della loro presenza, io ora vado che sennò si fredda la faraona arrosto ripiena di lasagne, tre etti di uova, camembert, noci, pomodori secchi, salsa tartare… ZAC… THE END
  19. PRESENTAZIONE GIRO D’ITALIA 2008 – 91esima EDIZIONE Auro – Benvenuti gentili amici................... telespettatori. Siamo oggi riuniti qui al Teatro degli Arcimboldi di Milano, un teatro voluto fortemente dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, realizzato dall’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini, originario di Foligno... oh cazzo, stavo leggendo il foglietto della Scala... ma che cazzo di foglietti mi date? Vi ricordate che l’anno scorso al Tour mi sono messo a descrivere l’Arc de Triomphe e mi sono reso conto che parlavo della Tour Eiffel solo quando ho letto che era alto oltre 300 metri? Va beh, passiamo alle presentazioni, che altrimenti mi arrabbio e mi viene su la polenta con salamino cotto, spezzatino di cervo e capriolo, filetto di manzo, petto di tacchino, coscia di coniglio e stinco di maiale. Dunque, qui con noi, pronti per scoprire il percorso della 91esima edizione della corsa................ rosa, che tra poco il direttore Angelo Zomegnan ci................ esporrà, ci sono Marino Bartoletti... Marino – Spero con tutto il cuore che gli dei del ciclismo non trascurino i qui presenti pur nel loro essere effimeri in confronto alla storia sempiterna del ciclismo, nell’augurio che consentano anche al più umile dei presenti di poter passare quel che resta del lungo viaggio odierno nella maniera più lieta possibile. Auro – Eh? Marino – Buona sera. Auro - ... Davide Cassani... Davide – Buona sega... Auro - ... e Gigi Sgarbozza. Gigi – Buon’asser’ attutti. Auro – Ma non è tutto, perchè con noi abbiamo numerosi ospiti d’eccezione, ai quali chiederemo un commento a............. caldo sul percorso del Giro. Iniziamo dal vincitore del Giro 2007, Danilooooooooooooooooo Diiiiiiiiiiiiiiiiiii Lucaaaaaaaaaaaaaaaaa. Danilo – Buona sera. Auro – Il Vincitore del 2006 Ivan Basso come sapete è squalificato, per una vicenda che non vogliamo ricordare. Anche perchè che chi cazzo se la ricorda? Va beh, comunque, in assenza del vincitore del 2006, abbiamo ripiegato su quello del 2002 e del 2005, non sarà granchè ma accontentatevi: Paolooooooooooooo Savoldelliiiiiiiiiiiii. Paolo – Prima mi presenti come se fossi una merdaccia da calpestare e poi dici il mio nome come se fossi un mio fan? Va beh, buona sera. Auro – Sbaglio o mi stai velatamente accusando di essere un pirla? Paolo – No, tranquillo. Non ti sbagli. Auro – Ah, bene. Poi abbiamo il vincitore del 2004, la più grande promessa del nostro ciclismo, un corridore ancora alle prime armi, ma con margini di crescita pressochè illimitati. Un corridore che si è sempre dovuto guadagnare tutto con il sudore della fronte, a cui nessuno ha mai regalato nulla, che non si è mai trovato la pappa pronta. Le speranze che continuiamo a riporre in lui sono pienamente meritate, alla luce dei progressi costanti operati negli anni. Gentili amici, Damianooooooooooooooooo... Cuuuuuuuuuuuunegooooooooooooooo. Damiano – Buona scèra. Ma scusa Auro, eri ironico? Auro – Ma che cazzo ne devo sapere io se ero ironico? Mica me li scrivo io i testi da imparare a memoria... Beh, comunque, abbiamo poi il vincitore del 2001 e 2003, l’uomo che dal 2001 è sempre stato considerato il più forte in salita. E il bello della faccenda è che le ha sempre prese, quando ha trovato avversari un po’ più competitivi di Unai Osa e un Garzelli in versione pattinatore sul ghiaccio. Signore e signori, Gilberto Simoni. Gilberto – Non ho colto l’ironia... Auro – Sapessi io... tra l’altr... Beh, per concludere, l’ultimo ospite. Ora, voi direte, che cazzo ci fa qui un corridore che non fa una corsa a tappe decente dal 2003, che ha vinto il Giro 2000 perchè aveva come gregario tale Marco Pantani, e che nel suo anno migliore, il 2002, è stato scoperto più pieno di un Mcbacon? Beh, sappiate che me lo sto chiedendo anch’io. Ad ogni modo, Stefano Garzelli. Stefano – Sei simpatico come un obelisco di ghisa adagiato sui coglioni. Auro – Non l’ho capita... Però mi sorprende che esistesse già la fotografia ai tempi in cui tu ti giocavi il Giro... va beh, ad ogni modo, veniamo al tracciato. Invito a salire qui sul palco Angelo Zomegnan. Angelo – Che cazzo vuoi? Auro – Sempre affabile... Beh, ad ogni modo, dovrebbe presentare il Giro. Angelo – Che quattro maroni. Va beh, tagliamo corto. Dunque il Giro 2008 è stato disegnato in nome dell’equilibrio, il criterio più importante da seguire quando si traccia una grande corsa a tappe. TO BE CONTINUED...
  20. Ma più che stronzo incompetente. Era come se non stesse parlando di una plurimedagliata mondiale...
  21. Fabretti osceno, riguardo la Hammer (barista fino a due anni fa, una volta dedicatasi alla pista doppio oro e argento ai Mondiali) che ha perso all'inseguimento contro una neozelandese: "Non era meglio se restava a far caffé?"
×
×
  • Crea Nuovo...