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MrSelfDistruct

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  1. grazie per la comprensione a essere onesti l'unica vera sfortuna è stata quella della Tirreno...con quel risultato della crono finale che grida vendetta per il resto, Le Bon e Moschetti in Svizzera si sono davvero comportati come meglio non potevano, come del resto Herrada...non ho nulla da recriminare. per quanto riguarda i big...beh, se ti presenti in una "piccola" corsa a tappe con forma e freschezza non ottimali, e ti capita la giornata storta in questo Pcm è davvero difficile tenere botta...ed è un aspetto che in realtà mi piace molto, perchè ti spinge a programmare la stagione con cura anche e soprattutto per le "seconde punte"..che magari non si fanno trovare pronte nei grandi giri, ma possono arrivare al top per un Delfinato o un Pais Vasco. in questa stagione non ho vinto tantissimo nelle corse a tappe minori del circuito wt, ma son contento del fatto che il 6° di Le Bon all'Eneco è stato il peggior risultato raggiunto...per il resto sempre almeno la top 5, segno che la pianificazione ha funzionato a dovere. e per quanto riguarda l'effetto-maledizioni...fidati, il peggio deve ancora venire! (
  2. ...e concludiamo la narrazione sulle corse a tappe "minori" del circuito wt con le ultime tre rimaste...ad iniziare dal.... TOUR Della POLONIA Corsa un po' anomala, "facile" all'apparenza, in realtà ricca di insidie...noi cerchiamo di far meglio della scialba prestazione dello scorso anno. Portiamo Herrada, che come al solito correrà all'attacco, e Adam Yates che sceglie questa gara per riacquistare un po' di gamba, in previsione della Vuelta di Spagna. Matthews ed Ewan i velocisti designati. Dombrowsky gregario per chi tra i due mostrerà di avere le carte in regola per dire qualcosa per la generale. La partenza è folgorante, con un Herrada che non smentisce la sua vocazione di attaccante e si va a prendere addirittura la vittoria di una tappa pianeggiante, approfittando di un attimo di esitazione dei velocisti e partendo a poco più di 3 km dal traguardo! Sembra il preludio di una corsa a tappe da dominare, viceversa risulterà essere l'unico squillo di una gara dove comunque siamo sempre stati combattivi. Eh si, perchè prima Ewan sfiora la vittoria, mancando il recupero di Palini per una questione di centimetri... ...poi è un gigantesco Van der Sande a contendere, a sorpresa, la vittoria ad un certo Peter Sagan... ma nelle tappe collinari c'è poco da fare. Yates se la prende comoda e non compete per la vittoria, Herrada ci prova e riesce a stare coi migliori, finendo la corsa al 4° posto, e non potendo però nulla contro un Kreuziger "quadrato", che va a soffiare per appena 2" la vittoria finale a Peter Velits.. ...e non ci va tanto meglio all'ENECO TOUR Qui abbiamo la vittoria di Foresi dello scorso anno da difendere, ma ci presentiamo con una squadra non particolarmente attrezzata: per la generale, decidiamo a sorpresa di puntare tutto sul francese Le Bon, nella speranza che col suo 75 a crono e 76 in pavè riesca a combinare qualcosa di positivo. I ragazzi si battono con generosità: Matthews, in virtù di questo secondo posto... ...e di una buona crono-squadre, chiusa a soli 2" dal team Garmin di Sinkeldam, Wiggins e il cronoman Mallon, veste la maglia di leader. Tuttavia ci pensa la crono individuale a rimettere le cose a posto: vittoria di Van Garderen, maglia proprio a Mallon, migliore dei nostri Le Bon, 9° nella generale a 1'17" dal leader. Il buon Le Bon le prova tutte nella tappa finale con tratti in pavè, ma non va al di là di un secondo posto alle spalle di Turgot. E a festeggiare è il cronoman Durbridge, che tiene Van Garderen a 9" di distanza nella classifica finale. Onore a Le Bon, che chiude 6° a neanche un minuto dal vincitore.
  3. GIRO DI SVIZZERA Ritroviamo Foresi dopo lo smacco subito alla Tirreno-Adriatico. Per il nostro campione la gara sarà il viatico per un Tour de France da correre da assoluto protagonista: occhio dunque alla forma e poche forzature, per una gara di 9 tappe comunque stancante. Fiducia dunque soprattutto a Moschetti, che tenterà di bissare la straordinaria prestazione della scorsa stagione, in questa gara particolarmente adatta alle sue caratteristiche, e di sfruttare la forma post-Giro, analogamente a quanto fatto da Yates nel Delfinato. Presenti anche Dumoulin, che ci tiene a ben figurare nelle crono, e a un Van Rensburg ancora in cerca di vittorie nel circuito wt: finora tra Tirreno, Pais Vasco e Romandia non ne ha vinta neanche una. Pronti via, e il prologo va subito a Dennis, il miglior cronoman sulla piazza assieme al nostro ex Burlakov (84 in cro-pro). Dumoulin si comporta bene e archivia un buon 7° posto. Van Rensburg conferma tutte le sue difficoltà in questa stagione nelle gare che contano, e nelle tre tappe di pianura non riesce a fare meglio del 3° posto rimediato nella seconda frazione. arrivano le tappe dure, e Moschetti lancia subito segnali agli altri "grandi": complice il +4 di giornata, impone un'andatura alla quale neanche Sua Maestà Quintana riesce a resistere...peccato che l'inseguimento del fuoriuscito Intxausti non riesce ad andare a buon fine. Ottima seconda piazza in solitaria comunque per Pierre, che guarda fiducioso alle restanti tappe.. Foresi, tra una forma ancora approssimativa ed un -5 di giornata, dice addio alle speranze di vittoria prima ancora di cominciare a fare sul serio: meglio risparmiare energie e concentrarsi sul Tour in arrivo. Leader lo spagnolo, con 42" sul nostro campioncino e oltre 2' su Quintana. Nelle altre tappe veloci, come detto, Van Rensburg non riesce a combinare granchè...il problema è che neanche Moschetti riesce a ripetersi in quelle di montagna: si sveglia Quintana... ...che rifila un minuto buono a Intxausti ma soprattutto ben 4' a Moschetti....Intxausti leader della corsa, Quintana a 1'05", Moschetti a oltre 3': la vittoria si allontana, si tenterà di conservare almeno il podio e di riuscire magari a rosicchiare qualcosa nella crono finale. Nelle tappe successive, Quintana riesce ad avvicinarsi sensibilmente a Intxausti, senza però strappargli il primo posto in classifica...mentre Moschetti perde ancora qualcosina, ma non sprofonda. nella crono finale, vittoria di Phinney con 7° posto di Foresi e 9° di Dumoulin. Vince dunque Intxausti, che mantiene una manciata di secondi di vantaggio su Quintana. Pierre riesce a limitare i danni e a tenere un comunque prestigioso 3° posto nella classifica definitiva. Anche Foresi, grazie alla buona crono finale, "festeggia" l'ingresso nella top ten al suo primo Giro di Svizzera.
  4. ROMANDIA Romandia un po' anonimo per i nostri colori, nonostante il roster di assoluto livello: mandiamo Yates e Moschetti in preparazione del Giro, Herrada come guastafeste, Van Rensburg e Matthews per le volate e Duomoulin come gregario di lusso e per qualche risultato a crono... tuttavia il comportamento dei nostri è abbastanza deludente: Yates si piazza nelle tappe più dure ma non è ancora al livello di Quintana, Uran e Nibali, che sembrano in piena forma-Giro. Van Rensburg cicca l'unica volata di gruppo arrivando quarto, Moschetti tra montagna e cronometro non riesce ad eccellere. Concludiamo con zero tappe vinte, un 5° posto finale per Yates (miglior giovane) ed un 7° per Moschetti. Nulla di più. Terza vittoria consecutiva in un tour "che conta" per un Quintana che appare inarrestabile in alta quota. Sarà riuscito il colombiano a mantenere questa forma strepitosa nei grandi Giri??? DELFINATO Se Yates al Romandia era ancora fuori giri, al Delfinato riesce invece a mantenere un invidiabile stato di forma post-Giro e a vincere in maniera autorevole la dura corsa francese. Le intenzioni dell'inglesino sono chiare fin dalle prime tappe: prima si gioca un arrivo testa a testa con Mollema nella seconda tappa... ..poi va a prendersi una sonante vittoria nella terza frazione, magistralmente assistito da Vuillermoz... davvero bravi i due, che a metà giro occupano le prime due piazze della classifica generale. Gran parte del merito va al resto di una squadra decisamente a trazione alpina, vista la presenza di due gregarioni come Schuermans e Dombrowsky... la seconda parte del Tour è di normale amministrazione. Molla il francese, che scivola tre posizioni indietro e chiude la gara al 5° posto, tiene alla grande Yates, che anzi ha modo di avvantaggiarsi ulteriormente contro i diretti avversari...chiudendo con più di 2' di vantaggio sul francese Barguil e 4' su Rui Costa. Adam Yates può così festeggiare la sua prima vittoria in una gara a tappe wt. Incredibile ma vero, nelle prime tre stagioni e mezzo tanti podi e buoni risultati raggiunti, ma ancora gli era mancata la vittoria finale! Sua anche la maglia a punti.
  5. ....e si va in Spagna....dove ci aspetta il doppio appuntamento VUELTA CATALANA - GP PAIS VASCO E' giunto il momento di Herrada...lo spagnolo affronterà le due corse di casa nella speranza di fare classifica o in veste di cacciatore di tappe. In Catalogna viene assistito da Mohoric, con Villella seconda punta e Oronzo Brigante come velocista. Ed è proprio Oronzo che, dopo aver preso le misure all'inarrestabile Jones nella prima tappa... ....riesce a trovare il varco giusto dove infilarsi nell'affollatissimo arrivo allo sprint della seconda frazione! per il resto non combiniamo granchè. Villella è completamente fuori dai giochi, e arriverà 18° nella generale. Herrada fa il suo, difendendosi nelle tappe più difficili e arrivando col gruppetto dei migliori. Buona la sua prestazione complessiva, un 4° posto finale positivo, dal momento che a vincere è l'extra-terrestre Quintana, arrivato qui in Catalogna tirato a lucido...e sul podio ci va a finire gente più forte di lui in montagna, come Nibali e Majka se lo spagnolo è andato in Catalogna come uomo-classifica, si presenta nei Paesi Baschi come uomo da lanciare nelle fughe. Eh si, perchè per la generale puntiamo su un Adam Yates alla sua prima uscita stagionale, sperando che possa far bene nonostante la forma di certo non smagliante (l'accoppiata Giro-Vuelta che l'inglese tenterà impone una certa cautela nella programmazione della prima parte della stagione). Herrada ci ripaga alla grande: esce dalla lotta per la generale nella prima tappa, e questo gli consente di infilarsi in due fughe da lontano in due tappe movimentate, dove negli ultimi chilometri riesce a fare la differenza rispetto ai compagni di avventura...due dolcissime vittorie di tappa per lui!!! (seconda e quarta frazione) non sarà un campionissimo, ma la sua completezza in montagna, cronometro e allo sprint lo rende capace di ben figurare su tutti i tracciati, di lottare per posizioni di vertice nelle generali così come di lanciarsi all'attacco per le singole tappe o per le classiche movimentate. Per il rapporto qualità-stipendio, è uno degli acquisti che consiglio caldamente a tutti i fanta-manager! Adam Yates corre guardingo, trova un paio di piazzamenti nelle tappe più dure e conclude la gara con un dignitoso 6° posto finale (e la maglia di miglior giovane). A fare molto bene è Villella, che forse vuole riscattare le prove incolori alla Parigi-Nizza e alla Volta Catalana, e agguanta un 4° posto finale davvero notevole, dietro al solito, invincibile Quintana, ai più quotati Mollema e Nibali, e davanti ad altri avversari di grande caratura (Rui Costa, lo stesso Yates, Kelderman, D.Martin, Aru)..bravo Davide!
  6. TIRRENO-ADRIATICO Ed eccoci all'esordio stagionale di sua maestà Lirio nelle corse a tappe che contano. Senza mezzi termini, Foresi punta alla vittoria finale: vuole portare a casa una gara che non siamo riusciti a vincere nelle due edizioni passate (7° Lirio in stagione due, 6° Yates in stagione tre..)..per farlo, avrà al suo fianco come scudiero il belga Schuermans, uno che in montagna sa il fatto suo. Mentre il sudafricano Van Rensburg cercherà di vincere gli sprint delle frazioni iniziali, e Moschetti tenterà, tra montagne e cronometro, di rivestire il ruolo di outsider...l'inizio è promettente, con la cronosquadre simulata e agevolmente vinta dal mio team certo la concorrenza non manca, tra Nibali, Uran, Mollema, D.Martin, Majka, Pinot...ci sarà da divertirsi. Fortunatamente manca all'appello Quintana, che aveva trionfato nelle scorse edizioni! Van Rensburg delude le attese, e ci regala solo una seconda piazza negli arrivi in volata, nella seconda tappa..chiudendo appena 6° nella terza. nella quarta frazione....ancora Pardi! incredibile inizio di stagione per il neo-Omega Pharma, che trova anche in questa corsa lo spunto decisivo per chiudere in solitaria un'altra tappa all'attacco... davvero in forma il passistone, che va in testa alla classifica generale con un bel margine di oltre 2' sul resto del gruppo....noi, comunque, sorridiamo: sia per scaramanzia, visto che al Tour Down Under una sua vittoria ci ha portato bene, sia perchè comunque Foresi si comporta bene in questa tappa, arrivando quinto e consolidando un bel vantaggio rispetto ai diretti avversari in previsione della seconda tappa di montagne... quasi un minuto su Kelderman e l'inossidabile Horner, su Majka, Uran e Mollema...più di un minuto su Nibali. Basta tenere botta sulle ripide ascese della frazione successiva, e poi gestire il vantaggio nella crono finale Nibali si va a prendere una importante vittoria su Uran, Kelderman, Mollema e il nostro Lirio, quinto all'arrivo...Foresi perde secondi preziosi, ma regge: il vantaggio è minimo su Kelderman e Uran, più rassicurante su Nibali. Manca una tappa per velocisti e 10 km di crono finale, gli altri son fuori dai giochi impensierisce soprattutto Kelderman, ottimo cronoman, ma che ha 2-3 punti in meno a crono rispetto a Lirio: scanso psicodrammi da -5 di giornata, Foresi ce la dovrebbe fare a gestire i 10" di vantaggio... ...le ultime parole famose: Keldermann fa una super-crono e mette 19" tra sè e Lirio, 6°. Per soli 9" sfuma la vittoria della Tirreno-Adriatico...vince Kelderman, secondo Foresi, terzo Uran, quarto Nibali. A Lirio la piccola soddisfazione della maglia a punti (onnipresente, top ten in tutte e 7 le tappe!), ma anche la brutta sensazione di un'occasione sfumata per un pizzico di sfortuna (cronometro) e per demeriti propri (scarsa aggressività e tardiva rimonta in montagna)...
  7. che cosa intendi con "cosa mi è successo"? Ti chiedi perché lui sia riuscito ad arrivare in solitudine al traguardo, o vuoi sapere se la sua vittoria ha scatenato un grande dramma interiore dentro di me? E' arrivato da solo al traguardo perché, come al solito, quando si delega alle altre squadre il compito di tirare non sempre si viene premiati. Era una tappa pianeggiante, la maglia l'aveva Jones - un velocista - per cui ero convinto che la sua squadra avrebbe fatto di tutto per recuperare lo svantaggio. Di solito quando ho io la maglia di leader tendo a prendere io in mano la situazione (e non sempre mi riesce, visto che per rincorrere tendo a spremere i gregari più deboli che non sempre ce la fanno..), altrimenti mi rimetto agli altri...e non sempre gli altri riescono a ricucire! Pardi, che a quei tempi era già un 79/80 in pianura, è riuscito a tenere un discreto margine nonostante il disperato tentativo di rientro finale...e mi è andata bene, mezzo minuto in più e non so se sarei stato in grado di vincere la gara
  8. PARIGI-NIZZA Andiamo in Francia nella speranza di tenere il titolo conquistato da Foresi la scorsa stagione. La gara è imprevedibile: visto il tracciato, può vincere sia un vallonaro sia, con molta fortuna, un velocista con una discreta tenuta in collina. Noi cerchiamo di andare con una squadra equilibrata, pronta a reagire in base all'andamento della gara: tra i velocisti puntiamo su Matthews, assai in palla fisicamente in questo inizio di stagione, e su Caleb Ewan, in cerca di una forma accettabile. Tra gli uomini di classifica, Villella cercherà di replicare quanto di buono fatto vedere in Australia, mentre ci aspettiamo grandi cose anche da un Vuillermoz che nella gara di casa ha uno dei suoi obiettivi stagionali. Si parte, e le prime tre tappe dimostrano che siamo ancora lontani dagli standard dei migliori velocisti al mondo, in formissima e pronti a darsi battaglia a suon di sprint: Cavendish e Demare fanno la parte del leone, a Matthews e Ewan non resta che raccogliere le briciole...come questo podio dell'australiano, seguito a ruota dal giovine canguretto nell'arrivo della terza tappa non brilliamo allo sprint. Ma nella quarta tappa mettiamo in scena un gioco di squadra fantastico: l'arrivo è al termine di una lunga e ripida discesa, sotto la pioggia, e con un gioco di attacchi e controattacchi portato avanti da Vuillermoz, Villella e Matthews riusciamo a fare il vuoto nel finale, portando il nostro velocista ad una vittoria "sonante", con tanto di distacco niente male rispetto ai diretti avversari! la classifica è interessante: dietro Matthews, Moser a 39", Kreuziger e Bardet a 1'17"...per trovare altri rivali bisogna andare oltre i 2'. Peccato che Villella e Vuillermoz non risultino in classifica, nonostante il 3° e 5° posto nella tappa precedente: è passato del tempo, e onestamente non ricordo se i due avessero accumulato del ritardo importante nelle prime tre tappe pianeggianti... non lo ricordo, ma una cosa è sicura: i due sono fuori fase in questo giro. Vuoi per la forma generale, vuoi per la forma giornaliera, non riescono a stare al passo coi migliori. E la riprova la si ha nella tappa decisiva, la sesta: quella in cui Kreuziger prende il largo, rifilando oltre 2'30" al nostro eroico Matthews, che arriva 6° sfinito... come detto, la Parigi-Nizza (percorso di default del gioco) è gara imprevedibile: se il gruppo se ne fosse stato buono, Matthews avrebbe potuto gestire tranquillamente il suo vantaggio...purtroppo Kreuziger ha agito di prepotenza, e ha fatto saltare il banco. Onore comunque a Micheal, che tiene un dignitosissimo 4° posto nella generale, a 1'13" dal campione ceco...Villella e Vuillermoz non pervenuti. I due cercano un riscatto nella penultima tappa, adatta ai collinari: pur rimanendo nel gruppetto di testa, non riescono ad andare oltre un 4° ed un 7° posto. Super Kreuziger vince anche questa: la Parigi-Nizza ha decisamente trovato il suo padrone! Nulla da segnalare nell'ottava e conclusiva tappa. Bilancio finale da sufficienza striminzita. Se Matthews riesce a bissare il 5° posto al Down Under con un 5° posto dal sapore e dallo spessore decisamente diverso, ben più di prestigio, in questa Parigi-Nizza condita da una vittoria di tappa e dalla vittoria della maglia a punti, decisamente deludenti sono stati i due capitani, arrivati ben lontani dalla top ten (Vuillermoz appena 29°).
  9. PICCOLI GIRI - WT La nostra tradizione Tradizione assolutamente in divenire. Nessuna corsa wt nella prima stagione in Continental, un piccolo assaggio nella seconda stagione, con Lirio che rimedia un dignitoso 7° posto nella Tirreno-Adriatico, un esordio a pieno titolo solo nella terza ed ultima stagione, dove abbiamo visto Foresi vincere Parigi-Nizza ed Eneco Tour, e due sorprendenti Mohoric e Moschetti accaparrarsi la Vuelta Catalana e Giro di Svizzera. Quattro le vittorie complessive dunque in casa Mapei finora, a cui si deve aggiungere un podio, il terzo posto di Lirio nel Tour of Beijing. 5 le tappe vinte in totale finora, con Matthews e Foresi vincitori di 2 frazioni a testa. Palmares (miglior piazzamento e tra parentesi le vittorie di tappa) TOUR DOWN UNDER - Matthews 6° (1) PARIGI-NIZZA - Foresi 1° TIRRENO-ADRIATICO - Yates 6° VUELTA CATALANA - Mohoric 1° (1) GP PAIS VASCO - Mohoric 22° ROMANDIA - Moschetti 12° DELFINATO - Yates 5° (1) GIRO SVIZZERA - Moschetti 1° TOUR DI POLONIA - Dumoulin 26° ENECO TOUR - Foresi 1° (2) TOUR OF BEIJING - Foresi 3° TOUR DOWN UNDER Nel primo appuntamento stagionale non facciamo stravolgimenti rispetto allo scorso anno: la squadra è più o meno la stessa, o quantomeno, le "punte" sono le stesse: Micheal Matthews, fresco campione australiano, che vuole replicare il successo di tappa e la buona classifica dell'anno prima; e Davide Villella, chiamato al riscatto dopo l'anonima prestazione del 2016. Si parte, con un Micheal Matthews arrembante ma incapace di andare oltre il secondo posto nella seconda e nella terza frazione...prima è infatti Burkhardt Jones, il potente velocista americano a togliergli la gioia della vittoria.. poi è il turno di un malefico ex: Glauco Pardi. Il passistone compie un'azione strepitosa, partendo da lontano e mantenendo, grazie alla sua eccezionale pianura, quel margine necessario a staccare il gruppo all'arrivo e a indossare la maglia da leader! goccioline di sudore freddo scendono lungo il viso dei nostri due leader: Matthews a 54", Villella a 1'06"...manca ovviamente la tappa con lo strappo finale in grado di fare selezione e di decretare il vincitore del giro, ma...riuscirà Villella a rifilare più di un minuto a Pardi, che è in grado di difendersi? e Matthews, cosa sarà in grado di combinare? Ecco la risposta: Davide affianca Simon Spilak all'arrivo...lasciando allo sloveno la gioia della vittoria di tappa, ma tenendosi per sè la grande soddisfazione della maglia da leader! Pardi infatti arriva con quasi 2' di ritardo: in casa Mapei ci si lascia andare ai festeggiamenti...l'ultima tappa non potrà mettere in discussione la vittoria finale! ...e così è infatti: l'ennesima vittoria allo sprint dello scatenato Jones ci regala anche la soddisfazione di relegare Pardi al di fuori del podio, con l'americano e Peter Sagan che in virtù degli abbuoni sorpassano l'italiano! chiudiamo il Tour con la gioia di vedere Villella finalmente trionfare in una gara del circuito WT! Dispiace non aver vinto neanche una tappa, ma abbiamo raccolto tre seconde piazze, e il buon Matthews ha migliorato la classifica finale, passando dal 6° posto dello scorso anno al 5° posto...prima gara andata, bene così.
  10. ...decisamente, ne è passato del tempo. Tant'è che io entusiasticamente ero già passato a raccontare delle classiche .hc, senza però essermi ricordato di aver lasciato ancora in sospeso i risultati nei tour .hc... vogliate perdonarmi se li comunico telegraficamente...così passiamo rapidamente alla fase più appassionante delle corse wt! Ero rimasto al De Panne Tour, se non erro. Bene, successivamente succede che Lirio Foresi va a prendersi con nonchalance il successo nella 4 Giorni di Dunkerque, con 2 vittorie di tappa e maglia a punti annessa...precedendo sul podio Battaglin e Goss. Male invece Schuermans nel Giro del Trentino, troppo fuori forma e poco in giornata per ottenere qualcosa in più del 9° posto finale... Così così Dombrowski in Turchia: nel nostro primo Tour of Turkey, il nostro americanino leader scelto per la generale arriva a ridosso del podio: 4°, in una gara vinta dal tedesco Herklotz. il nostro francesino Piat, a sorpresa, miglior giovane della corsa. Lo statunitense non fa sfracelli neanche nella corsa di casa, quel Tour of California in cui tanto bene ci comportammo a inizio carriera...appena 10°, di certo non avvantaggiato dal fatto che abbiamo simulato tutto o quasi in quella corsa. Per qualche vittoria di tappa bisogna aspettare il Baloise Belgium Tour, dove il cangurotto Hawke centra la sua prima vittoria tra i pro (male la generale, migliore addirittura il gregario Crescentini, 17°), mentre è Super-Matthews in Germania: Micheal trionfa in 3 tappe su 5 al Bayern Rundfahrt e va a prendersi corsa a tappe e maglia a punti, sconfiggendo Jungels e l'idolo di casa Herklotz per manifesta superiorità. Cambia la gara ma non le cifre: al Tour del Lussemburgo dopo due stagioni non andrà più in scena il duello Van Rensburg-Brigante (per il semplice fatto che ormai...entrambi sono nella mia squadra!). A portarsi in vantaggio nella speciale gara è il sudafricano, più in forma in quel momento di stagione...e lui ci ripaga con la medesima moneta di Matthews: 3 tappe, maglia a punti e trionfo finale. Si tratta dell'ultimo squillo stagionale: nelle rimanenti corse a tappe .hc o non ci presentiamo o ci comportiamo malino...da ricordare solo il podio di Le Bon nel Tour of Danmark. Il bilancio finale è comunque dignitoso, con 4 vittorie finali e ben 14 tappe vinte.
  11. Qualcuno pensava fosse morto. Qualcun altro era certo che fosse stato finalmente beccato positivo all'antidoping. Un mese di silenzio..ma lui è ancora vivo. LIRIO C'E'! Dopo settimane incredibili, di pochissimo tempo a disposizione, tornano finalmente le avventure del nostro amato giovane campionissimo. E come se nulla fosse accaduto, come se ci fossimo salutati appena ieri, riprendiamo esattamente da dove avevamo lasciato... ....ovvero....stagione 4 - 2017... CLASSICHE .HC Il bizzarro calendario delle corse .hc prevede più della metà delle gare concentrate nell'ultimo mese e mezzo della stagione....se infatti da gennaio ad agosto possiamo ammirare i velocisti sfrecciare nella Clasica di Almeria, nello Scheldeprijs e nel Rund Frankfurt, e i paveari "paveare" nel Dwars von Vlaandaren, nell'Omloop Newsblad e nel Brabante Plijs, tra settembre e ottobre ecco grandi classiche italiane con ultimi chilometri al cardiopalma (Tre Valli Varesine e Milano-Torino), prestigiose classiche europee da passistoni di una certa levatura (Paris-Tours, Brussels Classic) ed altre corse forse con meno appeal ma non per questo da snobbare (Gp de Fourmies, Giro del Piemonte e dell'Emilia, Japan Cup, Tour de Vendee)... insomma, cyanidisticamente parlando: vuoi figurare bene nelle classiche .hc? Tieni qualche ciclista in forma per il finale di stagione spesso massacrante per l'ia, e vedrai che i risultati arriveranno. La nostra tradizione Prima stagione assolutamente anonima: Lirio trova una seconda piazza al Giro del Piemonte, Yates un terzo posto nella conclusiva Japan Cup, tutto il resto è noia. Seconda stagione in netto miglioramento: Lirio si scatena in chiusura di stagione trovando l'accoppiata Paris-Tour / Japan Cup, Van der Sande trova il suo miglior risultato coi colori Mapei andando a vincere il Gp de Fourmies. Per non parlare dei podi (Foresi ne rimedia altri 4, anche Burlakov, Ewan, Matthews e Brigante salgono sul podio). Terza stagione: ci si mantiene più o meno sugli stessi standard: Foresi fa un'altra accoppiata (Dwars Vlaandaren-Giro del Piemonte) e coglie altri due seconde piazze, mentre un ottimo Villella trova la prestigiosa vittoria al Tre Valli. Il nostro Palmares: Foresi 4 vittorie Van der Sande 1 vittoria Villella 1 vittoria ....come ci siamo comportati nel 2017??? Foresi parte alla grande: soltanto la sfortuna gli impedisce di realizzare una grande accoppiata sul pavè. Eh si, perchè mentre riesce a bissare il successo al Dwars von Vlaandaren senza problemi, scherzando Keukeleire... ...non si sa per quale motivo non riesce a fare altrettanto nell'Omloop Het Nieuwsblad, dove prende la ruota di Boasson Hagen nei chilometri finali, e nonostante abbia ancora benzina nel serbatoio misteriosamente non riesce a superare in accelerazione il norvegese...una volata "piantata" che mi ha lasciato qualche perplessità! Boasson e Demare precedono Lirio Lo Scheldeprijs ci rimane ancora indigesto: non riusciamo a vincere questa gara per velocisti, ma scopriamo la stellina Wooster, che sfrutta una grande forma giornaliera e va a prendersi la volata degli sconfitti, alle spalle di un imperioso Degenkolb (secondo successo in questa corsa per lui)... Si tratterà dell'unico risultato di rilievo per il giovane inglese nel corso di questa stagione...una stagione vissuta soprattutto nella veste di gregario. Al Brabante e a Francoforte non raccogliamo grandi risultati (terzo Lirio in Germania), per cui ci catapultiamo direttamente nelle classiche di fine stagione.... e più precisamente al Tre Valli Varesine, dove un pimpante Adam Yates vince la volata di montagna, precedendo il polacco Majka e il compagno Villella, che aveva tentato di bissare il successo dell'anno prima... tuttavia le successive 4 corse non sono per niente positive: fatichiamo al Brussel Classic, dove Brigante non riesce a rimediare altro che una top 10 in una corsa dominata da Demare, e continua la maledizione della Milano-Torino, dove anche stavolta manchiamo la vittoria, con Villella che si ferma ai piedi del podio in una gara vinta da Barbin... Ci ritorna il sorriso al Tour de Vendee, dove Van Rensburg si impone in scioltezza, con un allungo finale degno di uno sprinter di levatura mondiale quale lui è... Villella in Emilia trova solo una seconda piazza, alle spalle del favoritissimo Daniel Martin...mentre è un sorprendente Micheal Matthews il vincitore della Parigi-Tours: l'autraliano non è il più forte velocista del lotto, ma nei chilometri finali "annusa" basse pulsazioni da parte del gruppo e anticipa la volata scattando ai 3.8 km...e andandosi a prendere la vittoria per distacco! Bravissima la matricola Hawke, che nel plotone segue la scia di Kristoff e rimedia un'eccellente terza piazza. Non abbiamo immagini della Japan Cup di fine stagione (anche perchè l'abbiam simulata...)...sappiate soltanto che Davide Villella è riuscito a vincerla, dopo una lunga serie di piazzamenti. Decisamente positivo dunque il bilancio di questa quarta stagione nelle classiche .hc: record di vittorie totali (5), con 5 ciclisti diversi a segno (Foresi, Yates, Van Rensburg, Villlella, Matthews)
  12. E' la stagione di alcune prime volte: e dopo il primo Tour del Qatar, è la volta del primo Tour della Malesia, una delle corse più scarse del circuito! sempre pochi iscritti, sempre pochi ciclisti di spessore. Noi portiamo Mohoric, convinti che il suo 77-74 in mon-coll (limite raggiunto in collina....) possa essere sufficiente per la vittoria. Il suo grande avversario sarà Rubiano: skill analoghe, vedremo come si comporteranno i due nei due arrivi in salita...Taaramae invece, forse il nome più altisonante, non combinerà granchè. si comportano esattamente come da pronostico: pari e patta. Primo arrivo in salita, vince il nostro giovane su Rubiano allo sprint... secondo arrivo in salita, vince Rubiano sul nostro giovane allo sprint. 1-1, stesso crono, i due sono appaiati in testa alla classifica generale a 0" di distacco l'uno dall'altro, con gli altri distanti minuti e minuti... nelle altre tappe succede che arrivano per lo più fughe da lontano, in cui tentiamo invano di inserire alcuni dei nostri. L'unico che cerca di combinare qualcosa è il giovanissimo Hawke, che sfiora la vittoria di tappa a più riprese in volata (e anche la vittoria della maglia a punti, persa di un soffio..) ...tutto ok, ma....chi è il leader della generale? Rubiano o Mohoric? il problema è che neanche la Cyanide lo sa. Per cui si rifugia in uno squallido ping-pong: un giorno la porti tu, l'altro la porti tu. Evviva il realismo! Ambarabacicciccocco,trecivettesulcomò,la maglia gialla va a....Rubiano. Mohoric ci aveva provato ad evitare questa squallida situazione, ma purtroppo non è riuscito a fare suo neanche un abbuono...unica magra consolazione, dunque, la vittoria di tappa e la maglia di miglior giovane... ad ogni modo, dopo la Vuelta Catalana dello scorso anno, Mohoric si conferma protagonista delle corse a tappe più strambe che possano capitare! Neanche la Malesia ci arride! E siamo giunti a tre gare hc disputate, e nessuna vittoria finale! Meno male che arriva il Criterium International. Corsa che noi amiamo: si, perchè dura appena 3 giorni, se porti un buon scalatore basta che vai di pallino e vinci senza problemi, e quindi son soldini facili facili. Noi portiamo Moschetti: il giovane Pierre, col suo 77 in montagna e 75 a crono, sembra essere perfetto interprete per questa corsa....e infatti così è: non vince la crono, ma va a prendersi una facile vittoria su Petilli nella tappa di montagna...e fa suo il Tour. Dopo Yates lo scorso anno, ecco un'altra vittoria targata Mapei al Criterium! la corsa che invece proprio non riusciamo a vincere è il De Panne Tour: Foresi non lo rischiamo mai in questa corsa tra classiche sul pavè e Ardenne, e quindi andiamo con quel che passa il convento. Quest'anno il convento ne passa uno che avrebbe le carte in regola per fare bene: Le Bon! peccato che il francese non imbrocchi una giornata decente che sia una...e quindi bisogna ricorrere al piano-bis, quello dell'eroe a sorpresa: lo strepitoso Hawke, in virtù di una forma eccelsa, compete con Izagirre nella tappa più difficile, dal basso del suo 71 in pavè e 68 in collina.... ...e trova un'eccezionale seconda piazza finale, alle spalle dello spagnolo che per la seconda volta vince questo tour!
  13. TOUR .HC E vediamo cosa abbiamo combinato nelle corse HC. Si tratta di un gruppo di giri davvero eterogeneo: dal Tour del Qatar, forse il più prestigioso avvenimento per la velocità pura, ai vari Criterium International, Giro del Trentino, Vuelta a Burgos, dove sono gli scalatori puri a fare la voce grossa, al giro per paveari, il De Panne Tour, ce n'è per tutti i gusti...vuoi provare il fascino di un livello di competitività degno del world tour? partecipa al Tour di California, dove sono sempre presenti grandi campioni. Vuoi viceversa vivere un giro imprevedibile, dove è più probabile che siano le fughe a determinare la classifica finale che i reali valori in campo? Hai ampia scelta: il Tour della Malesia, quello dell'Austria, del Qinghai Lake, anche il Tour of Britain spesso rispondono a questo requisito. Hai dei velocisti con buona tenuta in collina? beh, anche in questo caso hai l'imbarazzo della scelta: tra il Baloise Belgium Tour, il Tour del Lussemburgo, il Tour of Norway, il Tour of Danmark.... i tour hc sono inoltre un ottimo modo per le piccole squadre per fare soldi, dal momento che elargiscono premi maggiori rispetto ai tour.1 e alcuni di essi non è che siano particolarmente competitivi... La nostra tradizione.... ...è una tradizione che va migliorando di stagione in stagione. Nella prima l'unica vittoria ci arrivò da Foresi al Giro del Trentino (ma lui e Yates furono ottimi anche in California: 3° e 2°); anche nella seconda stagione ci fu una sola vittoria finale, e dovemmo attendere l'ultima corsa, il Tour of Britain, per vedere qualcuno dei nostri festeggiare (Glauco Pardi)...ma ottenemmo ben 6 seconde piazze (tra Criterium, Trentino, De Panne, Lussemburgo, Austria, Bayern...). Nell'ultima stagione abbiamo finalmente imparato a vincere un po' di più, grazie soprattutto a Oronzo, che si è portato a casa Lussemburgo e USA Pro Challenge; senza dimenticare le vittorie dei leaders Yates (Criterium) e Foresi (Oman). Questo il nostro palmares: vittorie finali: Foresi 2 (Giro del Trentino, Tour dell'Oman) Brigante 2 (Tour Lussemburgo, USA Pro Challenge) Pardi 1 (Tour of Britain) Yates 1 (Criterium International) vittorie di tappa: Brigante 7 Moschetti 4 Foresi 4 Matthews 3 Caruso 2 altri 1 Da segnalare che Oronzo è leader anche nella speciale classifica dei vincitori di maglie a punti della squadra (ben 4, in 4 giri diversi - Oman, DePanne, Lussemburgo, USA Pro), mentre è Davide Villella ad aver vinto più maglie di scalatore: 3 (Trentino, Inghilterra, Lussemburgo) Cosa avremo combinato in questa stagione? Riusciremo a migliorare il record di 4 vittorie della scorsa stagione? ...da come parte la stagione, direi di no. Abbiamo in squadra Van Rensburg, uno dei migliori velocisti al mondo, e decidiamo quindi di farlo correre subito al Tour del Qatar...corsa a tappe difficile, dove o vai con un grande velocista, o vai con grandi passistoni, oppure è inutile che partecipi. Noi confidiamo molto nel sudafricano, che però ci delude totalmente: non riesce a entrare in forma, tiene a fatica gli allungamenti del gruppo che spesso giunge all'arrivo frazionato, conclude la gara appena 13°..meglio di lui fa addirittura il suo gregario Van der Sande, che grazie ad una seconda piazza in una tappa massacrante, arriva 10° nella classifica finale...tour vinto da Guardini in Oman vogliamo difendere il titolo vinto l'anno scorso da Lirio, e ci andiamo con una squadra giovane a arrembante: Oronzo per le volate, Dombrowsky per la classifica finale (ovvero, per competere in quell'unica tappa con arrivo in salita...)...i risultati ci danno ragione a metà: su 6 tappe ne vinciamo ben 4, con Brigante scatenato, in grado di ripetere le 2 vittorie che ottenne in questo stesso giro durante la sua prima stagione da pro...addirittura con un arrivo in solitaria! ...e nella tappa in salita, quella che in teoria dovrebbe decidere le sorti della classifica, Dombrowsky agguanta una vittoria strepitosa, ai danni nientemeno che di Rui Costa! ma ecco che avviene l'imponderabile: penultima tappa, insidiosa, collinare: mandiamo il giovane Crescentini in fuga...il vantaggio dei fuggitivi è cospicuo, ma Dombrowsy sembrerebbe essere comunque al sicuro da possibili sconvolgimenti di classifica. il nostro piccolo grande gregario sugli strappi fa valere la sua completezza, e gradualmente stacca i compagni d'avventura...vuole andare a vincere da solo! Quand'ecco che parte Rui Costa, il cui attacco sorprende tutti: cerchiamo di stargli dietro, ma il portoghese in pianura addirittura aumenta il suo vantaggio ai danni del nostro statunitense... niente da fare: vittoria al nostro coraggiosissimo Crescentini, ma Rui Costa sorpassa Dombrowsky in testa alla generale ultima tappa pianeggiante, e tutto che sembra ormai scritto: Rui Costa vince il Tour dell'Oman. Macchè!!! ci si mette di mezzo una bella fuga-bidone, con Gavazzi che va a vincere la tappa con un vantaggio abissale, vincendo anche il giro. Secondo il suo compagno di fuga Valencia, appena terzo Rui Costa. Dombrowsky chiude 6°: peccato non esser riusciti a fare di nuovo nostro il giro, ma ci possiamo consolare con le 4 tappe e tutte le altre maglie....Oronzo a punti, Dombrowsky scalatore, Crescentini (9° nella generale, grande!) giovane!
  14. ragazzi perdonate la lentezza del caricamento ma son reduce da giorni lavorativi di fuego... a breve tutte le corse .hc di questa quarta stagione! per quanto riguarda strani poteri paranormali e retroattivi di gufaggine, beh...senza fare grandi anticipazioni, sappiate che almeno in una delle corse più importanti del wt questo potere ha funzionato...vedremo in quale.... ((
  15. Van Rensburg cerca di fare tris nel Gp di Larciano, ma è bravo Ciolek ad anticipare la volata e a vincere di un soffio... ..e il nostro grande velocista non può esultare neanche in occasione del Giro di Toscana, perché uno straordinario Davide Villella riesce ad anticiparlo allo sprint! dopo quest'ottimo periodo conosciamo un momento di flessione...nelle successive classiche .1 non raccogliamo più di qualche podio (Ewan 3° alla Ronde Von Zeeland, Le Bon 2° al Giro del Veneto, Brigante 2° alla Dutch Valley)... ma con l'arrivo dell'autunno si riaccende la nostra stella, soprattutto quella di Oronzo Brigante, finora ancora a secco di classiche .1. Il nostro bel velocista mette a segno una bella doppietta, vincendo prima alla Coppa Bernocchi, per un'altra splendida doppietta Mapei (raggiunto e superato allo sprint Herrada..) .. e concedendosi il lusso di bissare il successo dell'anno precedente al Gp Pantaloni, addirittura attraverso la simulazione della corsa (una delle poche simulazioni fatte durante la stagione..) l'ultimo successo dell'anno nelle classiche .1 è targato ancora Davide Villella, vincitore del Giro di Romagna. Ma purtroppo non abbiamo le immagini: ahimè, vi tocca fidarvi! insomma, in conclusione una buona annata per la Mapei in queste classiche, chiusa con 9 vittorie (eguagliato il record della seconda stagione). Micheal Matthews a secco in questa categoria di corse, a far la voce grossa son stati Villella (tre vittorie), Van Rensburg e Brigante (due vittorie). Ma eccovi il resoconto sintetico: Laigueglia = Mohoric 5° Gp di Lugano = Villella 3° Gp Camaiore = Van Rensburg 3° Strade Bianche = Foresi 1° Roma Maxima = ------ Gp Stresa = Brigante 6° Volta Limburg = Van Rensburg 1° Paris-Camembert = Dumoulin 6° Klasika Primavera = Villella 1° Tro-Bro Leon = Ewan 1° Rund Koln = Van Rensburg 1° Gp di Larciano = Van Rensburg 2° Giro di Toscana = Villella 1° Ronde Von Zeeland = Ewan 3° Gp di Argovie = ------- Gp Matteotti = Yates 4° Dutch Valley = Brigante 2° Giro del Veneto = Le Bon 2° Coppa Bernocchi = Brigante 1° Coppa Agostoni = Ewan 3° Gp Pantaloni = Brigante 1° Gp di Prato = Ewan 11° Coppa Sabatini = Dumoulin 3° Paris-Bourges = Villella 3° Gp Beghelli = Villella 2° Giro di Romagna = Villella 1°
  16. CLASSICHE .1 Se la partecipazione ai tour.1 è stata abbastanza ridotta, quella nelle classiche è invece piuttosto cospicua. Merito della programmazione, che distribuisce queste corse in maniera omogenea all'interno del calendario, da febbraio a ottobre. Le nostre preferite sono ovviamente quelle coi percorsi più caratteristici (e il vero peccato è il fatto che molte delle classiche .1 ripropongano percorsi identici..attendiamo la prossima carriera per vedere i profili del pack ITA!): le classiche italiane in questo non si battono (Laigueglia, Strade Bianche, Roma Maxima, ma anche la Coppa Sabatini.). La nostra tradizione Non male il comportamento della Mapei nel corso delle prime tre stagioni: ci è sempre mancato qualcosa in termini di brillantezza nella prima parte della stagione (motivo per cui abbiamo sempre "steccato" in appuntamenti importanti, come il Laigueglia, ma abbiamo avuto sempre una grande ripresa o durante l'estate (in stagione 2 col super-Matthews) o in quella autunnale (come nella stagione 3). Alla fine sono 20 i successi ottenuti in questa categoria dalla nostra squadra finora: il mattatore è Matthews, il corridore che più di ogni altro sembra fatto apposta per questo tipo di corse (non è un velocista di primissima fascia ma comunque un ottimo sprinter, con un valore in collina invidiabile). Vediamo un po' il palmares Mapei: Matthews = 6 vittorie (Roma Maxima, Giro di Toscana, Gp Plumelec, Gp Matteotti, Coppa Bernocchi, Gp Isbergues) Foresi = 4 vittorie (Gp Lugano, Roma Maxima, 2 Coppe Sabatini) Burlakov = 3 vittorie (2 Chrono des Nations, Gp Argovie) Brigante = 2 vittorie (Handzame Classic, Gp Pantaloni) Yates = 1 vittoria (Strade Bianche) Villella = 1 vittoria (Coppa Agostoni) Ewan = 1 vittoria (Gp Beghelli) Crescentini = 1 vittoria (Gp Prato) Pardi = 1 vittoria (Paris-Bourges) 12 vittorie in territorio italico, 8 all'estero. Le classiche in cui abbiamo vinto di più son state la Roma Maxima, la Coppa Sabatini e la Chrono des Nations, con 2 successi totali. La stagione in cui abbiamo ottenuto più successi è stata la stagione 2: 9 vittorie totali, con l'australiano Micheal Matthews protagonista assoluto con 5 trionfi. Ma vediamo cosa abbiamo combinato quest'anno.... La stagione 4 inizia allo stesso modo degli altri anni: ciclisti non in perfette condizioni fisiche, freschezza non ottimale, forma di gara sempre negativa per i leaders...non riusciamo, ancora una volta, a non andare oltre il piazzamento in alcune della nostre gare preferite: al Laigueglia otteniamo solo un 5° posto con Mohoric, al Gp di Lugano Villlella arriva sul gradino più basso del podio, stessa cosa fa Van Rensburg nel Gp di Camaiore. Per vedere una vittoria bisogna attendere la quarta classica .1 da noi disputata, forse la più prestigiosa di tutte: lo Strade Bianche di inizio marzo. Se l'anno scorso fu Yates a dominare, quest'anno è super Lirio a entrare in azione e, lanciato da Villella, a giungere vittorioso allo sprint finale a tre... Tuttavia non è il preludio a una lunga serie di vittorie: per la prima volta stecchiamo completamente alla Roma Maxima, non entrando neanche nella top 10, e non facciamo bene neanche al Gp di Stresa, chiuso da Brigante al sesto posto...torniamo però alla vittoria in occasione della Volta Limburg: l'occasione giusta per fare esplodere tutta la velocità di Van Rensburg.. dopo un altro piazzamento alla Paris-Camembert (6° con Dumoulin), facciamo un tris di vittorie consecutive: prima la Klasika di Primavera , con Davidino Villella in cerca di una buona condizione per le Ardenne che trionfa in solitaria... ..poi è la volta di Calebbino Ewan, che regge bene sui piccoli tratti in pavè e vince allo sprint il Tro-Bro Leon (nelle ultime due stagioni dominato dal suo neo-compagno di squadra, Le Bon).. e a seguire, ecco Van Rensburg che regala il bis stagionale nella Rund Koln, gara finora sempre ostica per i nostri colori...bravissimo il "rookie" Wooster, che lancia al meglio il sudafricano e trova la seconda piazza per una bella doppietta Mapei
  17. più hushvod che zabel...anche se il norvegese è migliore come pavearo, e forse inferiore come tenuta in collina. come nuovo zabel io vedrei più un degenkolb o un demare, in realtà! il secondo dei tre tour.1 a cui partecipiamo è, come detto, il Tour del Mediterraneo: corsa in cui assistiamo all'esordio stagionale di Lirio. Eh si, perchè al nostro campioncino è rimasto un po' indigesto quel secondo posto conquistato nella sua seconda stagione, ad una manciata di secondi dal vincitore (che se non ricordo male era Vachon)...e la corsa, tra volate, tappe collinari e crono, è decisamente di suo gradimento. La startlis è di tutto rispetto: oltre ai temibili corridori di casa Vichot, Bouet, Gallopin, Rolland (ma ci avete fatto caso con che % su pcm i corridori francesi vincono le gare che si disputano in Francia? Sciovinisti!), ecco a voi Nairo Quintana (l'ho detto che ha raggiunto l'85 in montagna? si, l'ho detto) e il francesino Elissonde, altro scalatore in grande ascesa (ha toccato quota 82..) Lirio parte forte: si piazza nelle volate, vince subito una delle tappe più impegnative con grande nonchalance... ...e domina la frazione a cronometro! cerca poi in tutti i modi di rovinarsi questa vittoria ormai annunciata lasciando scappar via il temibile Bardet nell'ultima tappa (78 in mon, 80 in coll, mica un fessacchiotto qualunque) ma riuscendo in extremis a ricucire un minimo le distanze. Vince dunque Foresi, anche se per il rotto della cuffia, con appena 19" sull'idolo di casa! 2 tour.1 vinti su 2...manca il terzo, e si dice "non c'è due senza tre". Niente di più sbagliato: la Vuelta a Andalucia si dimostra sempre una delle corse più difficili da vincere, almeno per me (o ci vai con gente forte e in forma, oppure niente da fare). Noi mandiamo Herrada per far correre allo spagnolo la gara di casa, ma Jesè più del 9° posto non riesce a raccattare; peggio ancora Schuermans, fuori forma e con belle botte di -3 / -4 nelle tappe montanare. Alla fine a vincere è Nibali. Chiudiamo quindi il bilancio della nostra partecipazione ai Tour.1 della stagione con: - Etoile de Besseges = vittoria finale (Brigante) - 1 tappa (Brigante) - maglia a punti/giovane (Brigante) - Tour del Mediterraneo = vittoria finale (Foresi) - 2 tappe (Foresi) - maglia a punti/giovane (Foresi) - Vuelta a Andalucia = 9°posto finale (Herrada) possiamo ritenerci soddisfatti! a prestissimo con...le classiche .1!
  18. Non vi mostro gli obiettivi: ormai hanno perso un po' di utilità, sia perché sono comunque più o meno sempre gli stessi, sia perché ormai navighiamo in acque così felici da un punto di vista economico (attivo di 3-4 milioncini) che sinceramente ce ne freghiamo se riusciamo a centrarli tutti o meno. Partiamo invece con la nostra narrazione: come anticipato, vi mostrerò cos'è successo in primis nei... TOUR .1 a cui abbiamo partecipato nel corso della stagione. Quali che si, quali che no Partiamo da un'affermazione perentoria: i tour.1 sono delle grandi, belle corse. Alcuni di essi sono decisamente più impegnativi e competitivi rispetto ad alcuni più "prestigiosi" tour hc, soprattutto il trittico della penisola iberica Vuelta a Mallorca-Volta do Algarve-Vuelta a Andalucia, che presenta spesso dei podi occupati dai più forti corridori a tappe in circolazione. Purtroppo, la metà di questi è concentrata nella prima parte di stagione: un affollamento che determina una scelta ponderata. Nella seconda parte della stagione ci sono forse le corse meno intriganti, e spesso in concomitanza con altri appuntamenti a cui non possiamo mancare, o a periodi di calo di forma dei ciclisti vari (ad esempio, le corse tra Giro e Tour). In più garantiscono meno introiti rispetto alle corse hc. Morale della favola: decidiamo di partecipare ad appena tre tour a inizio stagione: l'Etoile de Besseges, appuntamento buono per far entrare in forma i velocisti, dove vogliamo finalmente centrare la vittoria dopo tante stagioni di piazzamenti; il Tour del Mediterraneo, bella corsa movimentata con crono lunghetta di inizio stagione; la Vuelta a Andalucia, forse la più prestigiosa. Dopodichè stop. La nostra tradizione... Ricapitoliamo un po' come si è comportata la Mapei nel corso delle prime tre stagioni rispetto a questi appuntamenti. Non abbiamo una grande tradizione di vittorie: nei primi due anni di Continental non ci è mai scappata la Coppi&Bartali, (vittorie di Foresi e Caruso), obiettivamente una delle corse forse più facili da vincere per la non grande competitività che storicamente la anima. Inoltre nella prima stagione abbiamo avuto modo di vedere Adam Yates conquistare la Settimana Lombarda, la sua prima vittoria in una corsa a tappe, e nella seconda il compianto Burlakov andare a prendersi di prepotenza il Circuit de la Sarthe. Stop. I successi Mapei sono solo questi 4: la scorsa stagione non ne abbiamo vinto neanche uno, ottenendo solo piazzamenti: Pardi 6° al Mediterraneo, Dumoulin 5° all'Algarve, Moschetti 5° al Tour di Haut Var. Questi i risultati nelle sole 3 corse a tappe disputate. Speriamo che nelle 3 di questa stagione i risultati siano un minimo differenti! ETOILE DE BESSEGES 5 tappe per velocisti, più una frazione a cronometro: identikit di corsa a tappa calzata su misura per il nostro Oronzo Brigante, che tenterà di fare meglio della seconda piazza ottenuta da Burlakov nella stagione 2. Il fatto è che però noi siamo storicamente in difficoltà in queste corse di febbraio: gambe imballate, ciclisti che tardano a raggiungere condizione e freschezza accettabili, finora abbiamo fatto sempre maluccio. E Oronzo non sembra smentire questa tradizione, raccogliendo qualche podio ma nessuna vittoria nelle frazioni veloci...prendendole, in questo caso, da Rojas Gil... tuttavia, un abbuono qua, un abbuono là, Oronzuccio si ritrova prima della frazione a crono con la concreta possibilità di vincere il giro disputando una corsa contro il tempo "normale": lui esagera, e si prende non solo la vittoria di tappa... ...beffando l'ex compagno Glauco Pardi, e gli attuali compagni di squadra Dumoulin e Le Bon...ma vince grazie ad essa anche il Giro! E bravo Oronzo, che porta quindi a casa le prime due vittorie della stagione, cominciando il 2017 nel migliore dei modi! il nostro campioncino ha raggiunto il suo limite in collina (75) ed anche a cronometro (76), mentre ha ancora margini in volata e accelerazione, dove attualmente è 79-80 con un paio di stellette...e dovrebbe raggiungere il 71-72 sul pavè. Davvero bel corridore, sprint, ottime prestazioni contro il tempo e tenuta sugli strappi. A quale velocista del presente/passato potrebbe assomigliare? Ho cercato di fare qualche paragone, ma non mi è venuto in mente nessun nome...
  19. STAGIONE 4 - 2017 E cominciamo dunque il racconto della nuova stagione, a partire ovviamente dalla presentazione delle new entries... il ragazzo ha decisamente una marcia in più rispetto a chi sostituisce in squadra, ovvero Damiano Caruso. Bella la stellina a cronometro, che lo renderà ancora più competitivo nei piccoli giri, buono anche il fatto che la sua crescita è pressochè finita: guadagna una "miseria", circa 20k a stagione, e sono convinto che sarà garanzia di risultati a basso costo. Sarà il corridore "libero" per eccellenza della squadra: gregario solo in casi di necessità, capitano solo se le condizioni lo consentiranno, il ragazzo avrà il ruolo di seconda opzione, come uomo-classifica o cacciatore di tappe a seconda dei casi nei piccoli e grandi giri non sarà passistone come Pardi, che oltre ad avere un grande potenziale in pianura era anche più sprinter e con più tenuta in montagna..ma il ragazzo ha tutte le caratteristiche per ben figurare come primo gregario di Lirio sul pavè, e per dire la sua in corsette come il De Panne et similia, dove il suo buon valore a cronometro potrebbe fare la differenza...oltre ovviamente ad avere un ruolo di primo piano nelle corse minori sul pavè non prevediamo una stagione di successi per il giovane belga: il suo ruolo sarà soprattutto quello di scortare fin dove possibile Yates e/o Foresi nei grandi giri, offrendo in questo garanzie decisamente maggiori del pur bravissimo Andy Schleck. Contratto annuale ed abbastanza "importante" economicamente per lui: vedremo in base alla crescita di Mohoric e Dombrowsky e a cosa offrirà il mercato se tenerlo o meno il nostro vecchio pallino sarà, al pari di Herrada, corridore "libero" per eccellenza: valuteremo in base alla forma giornaliera se renderlo leader o primo gregario, tanto nelle corse a tappe minori quanto nelle classiche. Potrebbe essere un'arma importante sulle Ardenne per lanciare Lirio o Villella Ed ecco la ciliegina sulla torta nel nostro mercato: Van Rensburg è tra i primi velocisti al mondo. Lo stipendio accessibile credo sia dovuto al fatto che non eccelle particolarmente in pianura, dove è piantato ad un non irresistibile 72: potrebbe essere un problemino contro i leader della volata. Ma ha ancora margini come velocista, ed un ottimo 76 in collina: puntiamo molto su di lui, deve garantire tante vittorie e competitività nei grandi giri contro i migliori al mondo ....e veniamo ai giovini: come vi dicevo, alcuni sembravano davvero interessanti. Vi mostro i tre di maggior prospettiva: si tratta dei velocisti Hawke e Wooster, e del pavearo Bergholdt. Deludenti invece i prospetti da corse a tappe, tutta gente sui 70 in MON-COLL-CRO senza grandi margini di miglioramento però davanti a sè ...accipicchia!!! quelle 5 stelle in pianura e pavè segnalano almeno un 82 in PIA e un 81 in PAV come prospettiva. E diventerà anche piuttosto completo come ciclista: sembrerebbe essere l'uomo perfetto per la Roubaix. Peccato però che temo difficilmente possa raggiungere un 75 in valori come collina, crono, sprint...insomma, arrivato a livelli alti sarà difficile tenerlo, visto che toccherebbe pagare uno stipendione per un ciclista che ti può eccellere solo in quelle 4-5 corse importanti a stagione. Vedremo in futuro... Margini pazzeschi in volata per questo inglesino: l'85 non è da escludere. Ma come per Bergholdt, anche in questo caso non siamo sicuri di voler investire a lungo termine su di lui: non raggiungerà il 70 in collina, e avrà un valore niente di che in pianura. Insomma, Ewan e Brigante gli stanno una spanna avanti: punteremo su di loro, e sull'altro giovine che ora vi presento... Il vero fuoriclasse beccato tra gli U-23: un futuro luminoso che parte da un già ottimo presente. L'australiano rasenterà l'80 in pianura, raggiungerà sicuramente l'83-84 in vol-acc, si difenderà egregiamente a cronometro e in collina, e pure in montagna ha un margine buono. Gran bell'acquisto: lui, con Ewan e Brigante, compone il terzetto di velocisti per il futuro, Van Rensburg e Matthews sono il presente che vedremo, a scadenza di contratto, se confermare o meno..
  20. seguo! non vedo l'ora di seguire le gesta di Akhetiweyo, l'unico ciclista al mondo che non pedala, ma manola!
  21. Gallo Moreno: voto 6 = come Crescentini, si tratta di un ciclista arrivato in squadra senza essere avvolto da particolari entusiasmi. Non diventerà mai un campione, ma avrà un discreto futuro da scalatore. E già in questa stagione è stato utilissimo nei grandi giri, dando una mano tanto in pianura quanto nelle salite più abbordabili Matthews: voto 6,5 = inizia la stagione in modo strabiliante: vince il campionato nazionale australiano, una tappa al Down Under concluso al 6° posto, una tappa alla Volta dell'Algarve ed una alla più prestigiosa Volta Catalana, arrivata a seguito di un'entusiasmante fuga. Dopodichè, si spegne. Non ci sono grandi tracce di lui dalla primavera all'autunno, se non qualche piazzamento qua e là. Piuttosto deludente alla Vuelta, dove racimola un solo podio..anche se c'è da dire che aveva avversari nettamente migliori di lui in volata. La Coppa Bernocchi è l'ultimo acuto di una stagione comunque positiva. 5 vittorie, in due stagioni 14 successi con la Mapei, 26 in carriera. Mohoric: voto 7 = il voto è tutto racchiuso in quella fuga alla prima tappa della Volta Catalana che lo porta a vincere a sorpresa un tour wt. Non fa praticamente altro nel resto della stagione: un piazzamento tra i 25 al Pais Vasco, la maglia di miglior giovane al Trentino, tanto gregariato nelle corse più importanti. Ma diamine, il successo spagnolo è uno di quelli che pesa nel palmares di un ciclista ancor giovane come lui! Moschetti: voto 7,5 = se il successo di Mohoric alla Volta Catalana è stato tutto frutto della fortuna e dell'istinto, il suo al Giro di Svizzera è stato invece frutto di una sapiente programmazione e gestione della corsa. Successo straordinario, da grande e smaliziato ciclista, che l'ha portato al di là delle più rosee previsioni. Anche lui non fa molto altro nel corso della stagione: un Giro un po' anonimo, un discreto 12° al Romandia, qualche altro piazzamento nelle corse minori. Sta migliorando a vista d'occhio: l'exploit di questa stagione è solo l'inizio di una luminosa carriera. Pardi: voto 5,5 = lascia la squadra, e forse lo "puniamo" per questa sua scelta non rendendolo protagonista di una seconda parte di stagione entusiasmante: alla Vuelta tenta di inserirsi in tutti i modi in qualche fuga ma non ci riesce. A dire il vero però anche in primavera non aveva brillato: di lui restano il 2° al Tro-Bro Leon e un 6° al Tour del Mediterraneo, il resto è poca roba. Peccato perdere un passistone così forte. Persoons, Piat : voto 6 = Persoons è l'alter-ego belga di Crescentini: nutriamo fiducia nel suo futuro, ma rispetto al compagno si è messo poco in luce in questa stagione. Idem dicasi per il francesino, che coglie però un bel 4° alla Clasica di Almeria Ribeiro: voto 6 = un buon velocista che ci dispiace abbandonare, ma data l'abbondanza in questo settore era un lusso che non abbiamo voluto permetterci. Brilla nella prima parte della stagione, andando a cogliere diversi secondi e terzi posti gareggiando quasi alla pari con gente come Cavendish, al Tour di S.Louis ad esempio. Poi pian piano scompare. In bocca al lupo per la sua carriera, che si svilupperà altrove A. Schleck: voto 6,5 = voto di cuore alla sua umiltà, in questa sua ultima stagione con la Mapei. Lontano da i riflettori, compie un oscuro lavoro di gregariato nel Tour e alla Vuelta, sempre utile. Nel Giro di Svizzera è commovente per come riesce a condurre alla vittoria finale Moschetti, togliendosi la soddisfazione della maglia di miglior scalatore. Non vince neanche una corsa, raggiunge pochi piazzamenti, ma ha regalato tanta sostanza. Goodbye, Andy. Van der Sande: voto 6 = battagliero, talvolta poco fortunato. Non piazza l'acuto, ma ha una discreta continuità, collezionando nove podi, con poche possibilità oltretutto di essere il velocista di punta della squadra. Secondo nel Gp di Stresa, nel Giro dell'Appennino, nella Ronde Von Zeeland, 3° alla Scheldeprijs. Villella: voto 6,5 = attenzione: forse il brutto anatroccolo sta per trasformarsi in un cigno. Dopo nove mesi di delusioni e assoluta incostanza, trova nella Vuelta di Spagna l'occasione per rifarsi: corre il Giro con personalità, coglie una vittoria e si mette spesso in mostra per il suo attivismo, chiudendo 17°. Torna dal grande giro trasformato, ed ecco che in pochi giorni piazza la doppietta Coppa Agostoni-Tre Valli Varesine, andando finalmente a vincere le classiche. Segnali benauguranti per un futuro da campione Yates: voto 7 = "Il Secondo secondo me", album di Caparezza, identifica la sua condizione da eterno piazzato. Qualcosina la vince: ad esempio, la bella classica Strade Bianche, e il Criterium International. Vince (e convince) anche una tappa al Delfinato, nel Tour de France dominato da Froome emerge con forza nell'ultima settimana, chiudendo 6° e vincendo la maglia di giovane, nella Vuelta è splendido protagonista, indossando la maglia da leader per 10 giorni e cedendo solo nelle ultime settimane a quello stesso Froome che aveva strapazzato tutti in Francia. E si porta a casa anche la vittoria di due splendide tappe, oltre alla maglia a punti. Segnali importanti: è già un "grande" delle corse a tappe, gli manca ancora qualcosina (un paio di punticini in montagna...) per essere serio candidato per le vittorie finali.
  22. PAGELLE DELLA TERZA STAGIONE - 2016 Barbero: voto = 5 non pervenuto. Addio senza alcun rimpianto. Brigante: voto = 7,5 alla grande. Si scrolla di dosso le incertezze che ne avevano caratterizzato le prime due stagioni, e migliora nella continuità di rendimento nell'arco dell'intera stagione. 2 vittorie al Giro, ma soprattutto tanta cattiveria agonistica nei tour hc: dominatore assoluto del Giro del Lussemburgo e dell'USA Pro Cycling Challenge, contro tra l'altro specialisti della volata come Van Rensburg. Non raccoglie tantissimo nel circuito wt (34° assoluto): un 5° posto al Plouay, un 10° alla Sanremo, un 4° al Tour di Pechino. Ma a fine stagione va in doppia cifra nelle vittorie: 10 precise precise, per un totale di 14 finora nella sua ancor giovane carriera Caruso: voto = 6 dopo i successi dello scorso anno, in questa stagione poco protagonismo e tanto gregariato, vista la promozione in wt. Lui fa il suo, scortando i leader sulle montagne dei vari giri (non impeccabile alla Vuelta, meglio al Giro), senza andare più di tanto alla ricerca della gloria personale. Maglia di scalatore alla Tirreno-Adriatico. Miglior risultato, il 16° finale al Giro d'Italia; malino invece al Romandia, unica gara in cui andava come leader designato (chiusa al 18° posto). Crescentini: voto = 6,5 ma che bella sorpresa! Arrivato nello scetticismo generale, si rivela invece gregario utile, ancora in fase di crescita, su qualsiasi terreno, e mostra anche delle ottime doti da finisseur, come mostra la bella vittoria a sorpresa nel GP Industria&Artigianato di Prato. Gregario di sostanza e qualità a basso prezzo, sicure conferme nel futuro. Dombrowsky: voto = 7,5 il suo voto è per il tour strepitoso, che lo porta a vincere due tappe consecutive (tra cui il prestigioso Tourmalet) e la maglia di scalatore, missione che a poche tappe dalla conclusione pareva impossibile. Bravo lui a crederci e a regalarci questa grande soddisfazione. Per il resto, un bell'8° nella folle Vuelta Catalana, qualche altro discreto piazzamento nei Giri, corsi tutti da gregario di eccellenza in salita. Dumoulin: voto = 6,5 pensavo meglio, a dire il vero. Il voto è tutto alla generosità (che lo porta a cogliere un 7° alla Freccia Vallona, ripreso a pochi metri dal traguardo, e gli fa fare una bella figura alla Vuelta, spesso in fuga), ma non è affidabile come speravamo nei panni da leader (presunto o tale) nei piccoli giri, dove raccoglie poco. Ed è un peccato, visto quel bel valore a crono (che lo porta a vincere campionati nazionali e tappa alla Vuelta). Meglio nelle classiche, dove raccoglie molti podi (Lugano, Camaiore, Paris-Camembert). Ewan: voto = 5,5 stagione così così. Deve aspettare la fine dell'anno per cogliere l'unico successo al Gp Beghelli. Per il resto, una buona prima settimana al Tour, dopo la quale però si eclissa, qualche podio qua e là nelle classiche (Marsigliese, Giro di Toscana), e poco altro. E' anche vero che i valori ancora non sono granchè, ma era lecito attendersi qualcosina in più. Rimandato. Foresi: voto = 8,5 da dove partiamo? Campione del Mondo: basterebbe questo. Lui ci aggiunge una classica monumento (Lombardia), due giri wt vinti (Parigi-Nizza e Eneco Tour), un'altra classica wt (Gp del Quebec) e una maglia a punti al Giro (la seconda consecutiva), con tanto di 6° posto finale. Per essere la sua prima stagione wt non è andata malaccio. Incredibile nelle classiche: partecipa a quasi tutte quelle wt (salta solo la Freccia Vallona per infortunio), ovvero a 13 gare. "Canna" soltanto la Sanremo e la Roubaix, tra l'altro per colpe non sue ma di forma, e il Gp di Montreal. Nelle altre 10 ha una continuità impressionante: 2 ne vince, in due arriva secondo (Amstel e S. Sebastian), in quattro terzo (Gent-Wevelgem, Fiandre, Liegi, Plouay), in una quarto (Harelbecke) e in una quinto (Vattenfall): in 10 classiche su 14 entra nella top 5!! Quando crescerà un po' di più e saprà concentrare meglio le energie nei vari appuntamenti, sarà inarrestabile. Chiude con un totale di 18 vittorie (più che raddoppiate le 8 delle prime due stagioni) e 25 podi raccolti: primo assoluto nella classifica wt, 2° star cyanide dell'anno dietro Froome. ...continua....
  23. si, avete ragione, Lirio è forte, fortissimo, meraviglioso...ma paradossalmente è TROPPO completo...non eccellendo in niente in base ai margini sarà 80-82 in MON-COLL, 79-80 in VOL-ACC, 81 in PAV. sono valori eccezionali, soprattutto visti così tutti insieme, ma...in montagna rientra a malapena tra i migliori 15, in volata idem se non peggio. In pavè ce ne sono 7-8 che hanno valori tra 83 e 84 e in collina ce ne sono di corridori (Mollema e Martin, ad esempio), con coll e acc più alte. insomma, è un concentrato tale che nell'arco di una stagione può vincere tutto; ma non è detto che ci riesca, anzi, gli potrebbe capitare anche di non vincere nulla. nei grandi giri con quello "striminzito" 80 in montagna gli deve capitare quello fatto apposta per lui o una concorrenza non di primissimo livello, altrimenti contro Quintana &co. son dolori (e in futuro son curioso di vedere contro il nostro Moschetti cosa riuscirà a combinare!) sul pavè il Fiandre è alla portata già da ora, la Roubaix se Vanmarcke, Stybar, Thomas & co. sono in forma se la sogna...a meno che non gli capiti la giornata di forma super. sulle Ardenne già sta andando bene, ma anche lì, finora ha sofferto gente con coll+acc maggiori di lui...82 in collina e 80 in accelerazione sono buoni come valori, ma non il top (già Villella, ad esempio, ha margini più alti...in collina arriverà a 84-85, in accelerazione a 81-82). Martin e Mollema, per fare un es., sono ora 84-82. Insomma, ovviamente è un ciclista portentoso, me lo godrò come nessun altro e mi ricorderò di questa carriera for ever and ever. ...ma se proprio avessi potuto scegliere, gli avrei tolto 4 punticini a cronometro (tanto tra 79-80 o 83-84 ai fini dei grandi giri poco cambia) e li avrei redistribuiti tra montagna e accelerazione il suo valore fondamentale è la pianura, che gli consente di risparmiare energie in molti tratti di corsa e di appianare un po' questo piccolo margine che lo separa con i migliori delle varie specialità.
  24. la stagione volge al termine, e un Lirio in gran forma cerca di ottenere altri grandi successi in queste ultime gare....deve però soccombere a uno sfavillante Kreuziger nella Milano-Torino... ...ma è pronto a rifarsi con la vittoria del Giro del Piemonte, ottenuta in agilità su Nordhaug e Barbin la prima vittoria con la maglia iridata di campione del mondo è solo un preludio all'appuntamento più importante di questo scorcio di stagione: il LOMBARDIA, classica monumento che ha già visto Foresi piazzarsi 6° lo scorso anno, e che il nostro campione vuole assolutamente portare a casa! Lirio controlla alla grande la gara, arrivando allo scollinamento finale in compagnia dei soliti grandi collinari: Daniel Martin, Mollema, Kwiatkowski, Slagter, Gilbert, son tutti lì pronti a partire, e a prendersi una rivincita nei confronti di chi gli ha scippato il mondiale...ma nella sorpresa generale, ecco che tentiamo di giocarci prima dello sprint finale la carta Moschetti: eh si, perchè il buon Pierre vuole tentare di far valere il +5 di giornata, e pur non avendo un grande valore in collina cerca di anticipare la volata e di prendersi una vittoria inaspettata! il tentativo è buono, ma rischia di mandare all'aria i piani di Lirio, che però è talmente in forma da non avere problemi a controllare i contrattaccanti... ...e ad andare a prendersi la sua prima vittoria in una classica-monumento!!!!!!!! il buon Moschetti viene inghiottito dagli avversari nel rush finale. Gran finale di stagione per Lirio, che nobilita una già buonissima stagione con la vittoria del Mondiale e del Lombardia! Ingordo, il nostro cerca anche di ben figurare nell'ultima corsa wt, il Giro di Pechino: ma se è vero che ha ancora sufficienti energie per combattere allo sprint coi migliori del mondo, come testimonia la sua vittoria nella terza tappa... ....è altrettanto vero che una non ottimale forma giornaliera gli impedisce di far bene nella cronometro finale decisiva: finisce dunque la gara al terzo posto, un giro vinto dal favoritissimo Tony Martin. a Lirio comunque la soddisfazione della maglia a punti, vista l'incredibile continuità nelle varie tappe (secondo, terzo, primo, secondo, quarto). Bene anche Brigante, che arriva 4° nella globale in virtù dell'ottima cronometro chiusa al terzo posto; peccato non esser riuscito a prevalere nemmeno in un arrivo in volata (secondo nella seconda tappa, tirato proprio dal nostro Lirio!) ...e prima di avventurarci coi pagellini, e con l'inizio della nostra quarta stagione, ecco lo squillo di Caleb Ewan: la pulce, ancora all'asciutto, deve aspettare il Gp Beghelli per andare a conquistarsi la sua prima vittoria stagionale chiudiamo dunque la stagione con grandi soddisfazioni e qualche piccolo rammarico, soprattutto relativo alla Vuelta (ma Yates ha comunque corso al di là forse delle aspettative) e alle altre grandi classiche "quasi vinte" dal nostro campioncino. Alla fine le vittorie di squadra son 50: dopo le 23 della prima stagione e le 41 della terza, ancora un piccolo miglioramento, per una squadra che giunge al secondo posto della classifica wt (dietro la corazzata Omega Pharma). Il successo finale al Lombardia consente invece a Lirio di superare Nairo Quintana in testa alla classifica individuale, e di raccogliere numerosi consensi presso gli addetti ai lavori: il campione toscano arriva infatti secondo alle votazioni per la Star Cyanide, alle spalle ovviamente del vincitore di Tour e Vuelta, Froome, ma davanti al trionfatore del Giro Quintana!
  25. ma ragazzi...è tempo di Mondiali!!! Lirio è in formissima e non si nasconde: sarà lui l'uomo di punta della nazionale italiana. Molto dipenderà dalla forma giornaliera, ma le sensazioni sono ottime. Nel frattempo preferisce evitare di partecipare alla prova contro il tempo (ed è un peccato, perché già ora potrebbe essere competitivo)...per cui simuliamo, e assistiamo a un nuovo trionfo di Tony Martin, che precede Phinney e Kwiatkowski. Molto bene Vincenzo Nibali, quarto. ..e arriviamo a uno dei grandi appuntamenti della stagione: la prova in linea...siamo ai 30 km finali, partono i primi attacchi dei big (Kwiatkowski e Rui Costa), Lirio c'è e....guardate che forma giornaliera!!! +5 !!!!!!!!!!! una di quelle occasioni che bisogna assolutamente cogliere e sfruttare: i ragazzi "annusano" la possibilità di vedere di nuovo un trionfo italiano, primo tra tutti Vincenzo Nibali, che si accorge della grande forma di Lirio e non perde tempo, dismette i suoi panni di capitano e va subito a coprirlo e a difenderlo in questa penultima salita... 20 km alla conclusione: passata la penultima ascesa, son rimasti in 8 lì davanti...tutti uomini pericolosi, da Sagan a Kwiatkowski, da Vanendert a Gilbert, da Mollema a Rui Costa a...Foresi, unico italiano presente. c'è tensione: gli otto davanti si guardano, si studiano, non collaborano e vengono dunque ripresi dai 5 inseguitori (tra cui il nostro Yates)...è a questo punto, a circa 10 km dalla fine, che Mollema rompe gli indugi e scatta: dietro, a seguirlo, reattivissimi Foresi, Sagan, Vanendert, Rui Costa Tornano su anche Kwiatkowski e Gilbert, al comando dunque in 7, che a pochi chilometri dall'arrivo hanno circa 1' di vantaggio sui diretti inseguitori: è ormai ovvio che uno dei vincitori appartiene a questo ristretto novero di corridori...Foresi ha finora corso benissimo, ben difeso dai compagni quando si trovava nel gruppo, mai aggressivo finora ma prontissimo a seguire gli strappi importanti dei big...arriva ai 5km finali ancora fresco e pieno di energie. Ed è dunque ai 4km che decidiamo che debba tentare l'attacco...e Lirio parte! Una furia, un missile: impossibile per gli altri tentare di raggiungerlo, troppo in forma il nostro ragazzo...che può così dunque tagliare il traguardo in solitudine: a 21 anni, Lirio Foresi si laurea CAMPIONE DEL MONDO!
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